11 Aprile 2053 – Ore 10:09

11 Aprile 2053 - Ore 10:09

“È spaventoso pensare al potere che una convinzione forte, unita a un’estrema angustia mentale, conferisce a un uomo circondato da un certo prestigio”

Lucio sta passeggiando per la città, riflettendo sulle rivelazioni di Jessica del giorno precedente. <<Mi sembra ancora impossibile di poter essere io dietro a tutto questo.>> Mentre passeggia le persone lo guardano con rispetto. Un’anziana signora addirittura si avvicina a lui. <<Lei è Lucio Galli, vero?>>

<<Sì, ci conosciamo?>>

La signora ride. <<Non personalmente, ma io conosco lei. Anche se ha un aspetto più giovane, è evidente che si tratti della stessa persona. In città è già un po’ che si vocifera del suo ritorno dal passato.>>

Ora è Lucio a ridere. <<E non le sembra un’assurdità?>>

<<Ho imparato a credere nelle assurdità proprio grazie a lei.>> La signora ci tiene a far sapere a Lucio un suo pensiero. <<A poco a poco quelli della mia generazione e di quelle successive scompariranno, lasciando il posto ai più giovani… a chi non ha mai vissuto senza il Gotha. Oggi possiamo girare anche in piena notte e in tutti i quartieri, si ricorda invece com’era questa zona 30 anni fa?>>

Lucio si guarda attorno. <<Questa è la zona di Barriera Milano.>>

<<Esatto! Per anni è stato il quartiere più malfamato della città.>>

<<Sì me lo ricordo. Margherita, una mia amica, ci abitava…>>

<<Guardi com’è diventata invece oggi.>>

Lucio si sofferma a vedere come per strada ci siano tante persone. Alcuni bambini giocano per strada, alla sua destra c’è un fiorista, mentre alla sua sinistra un bar affollato da persone eleganti e sorridenti.

<<Ha ragione, se non me lo avesse fatto notare non avrei mai pensato di trovarmi a Barriera Milano.>>

L’anziana signora sorride. <<È tutto merito suo… grazie.>>

La signora si allontana, mentre Lucio sorride e dice qualcosa da solo. <<Forse tutta la sofferenza che il me stesso del futuro ha vissuto alla fine è servita a qualcosa. Questa è davvero una società giusta, il Gotha opera davvero nella giustizia.>> Il discorso ricco di entusiasmo di Lucio viene bruscamente interrotto dal brontolio emesso dal suo stomaco. <<Oh cavolo… tutti questi pensieri devono avermi messo un certo appetito.>>

Lucio si dirige al bar che aveva notato prima sulla sua sinistra e vi entra. Qui viene accolto da un cameriere. <<Benvenuto signore… desidera sedersi a un tavolo?>>

<<Sì, sono da solo.>>

<<La prego mi segua.>>

Lucio si incammina lungo il bar, seguendo il cameriere che lo precede, ma sulla strada per raggiungere il suo posto fa un incontro inaspettato. Infatti lo sguardo di Lucio incrocia quello di un altro uomo seduto a uno dei tavoli del locale, ossia il Membro della fisica Davoli. Tutto ciò scatena subito la sorpresa e i sospetti di Lucio. <<Ehi… ma lei è il membro della fisica Dav…>>

<<Davoli.>>

<<Sì, ecco… comunque cosa ci fai qui? Sta forse tramando di farmi ancora del male?>>

<<Eh?>> Risponde sorpreso Davoli.

<<Non faccia il finto tonto, so che c’è lei dietro tutti quei tiri mancini, anzi ormai lo hanno capito tutti.>>

<<Io non so davvero di che parli, sicuro di stare bene?>>

Lucio a questo punto si siede al tavolo occupato da Davoli. <<La lettera di minacce, il lassativo nel bicchiere e ieri quel dannato lampadario che avrebbe potuto uccidermi o peggio avrebbe potuto fare del male a Jessica.>> Davoli lo guarda sbigottito senza dire nulla, allora è Lucio a incalzarlo di nuovo. <<Quindi? Vuole continuare a negare davanti all’evidenza?>>

<<Io non sto negando nulla, non sto nemmeno capendo di cosa stai parlando.>>

Ora è Lucio a essere sorpreso. <<V-vuole dire che non è stato lei a farmi quelle cose?>>

<<E perché avrei dovuto? Per farmi condannare a morte?>>

<<Allora chi può essere stato?>>

<<Senti… non lo so e non mi interessa, forse hai pensato che sia stato io perché quando ti hanno trovato 3 anni fa con la Resistenza avevo provato a convincere gli altri Membri del Consiglio a condannarti, ma in fondo avevo solo seguito le regole e poi… sì insomma… forse ero anche un po’ mosso dalla rabbia e dall’invidia. Io e te non è che siamo mai stati grandi amici.>>

<<Si riferisce alla storia della macchina del tempo, vero?>>

<<Oh… allora sai già tutto.>>

<<Sì, ieri Jessica mi ha spiegato cosa è successo in tutti questi anni vissuti dal me stesso del futuro.>>

<<Il te stesso del futuro, eh…>> Davoli si mette a ridere.

<<Cosa c’è da ridere adesso?>>

<<Devi scusarmi, ma per me quello che tu vedi come il te stesso del futuro, rappresenta il Lucio del passato. Credo che ancora una volta sia evidente come sia l’osservatore a definire sempre tutto, non centra molto la fisica qui, ma è un po’ il motivo per il quale possiamo essere i cattivi nella storia di qualcuno e i buoni in quella di qualcun altro.>>

Lucio sembra aver capito. <<Io per lei sono stato il cattivo?>>

<<Un tempo sì… ora non ti vedo così. Mi sono pentito anche di quella decisione di votare per condannarti a morte, come ho anche detto ieri al Membro della logica Mori.>>

<<Se i suoi sentimenti nei miei confronti sono davvero questi, non può aver messo lei in atto tutte quelle intimidazioni.>>

<<Ma sei stupido o cosa? Te l’ho già detto… è la prima volta che sento parlare di questa storia.>>

<<Ascolti… ma voi Membri del Gotha normalmente non lavorate tutto il giorno, tutti i giorni? Da quel che so è molto raro vedervi uscire dal palazzo.>>

<<Sì, è così.>>

<<Allora cosa ci fa qui? Tra l’altro non doveva esserci un Consiglio straordinario in questo momento?>>

<<No, non c’era nessun Consiglio, se no sarei al mio posto come Membro della fisica, mi sembra ovvio. Se sono qui è solo perché la tua cara amica, il Membro della logica Mori, mi ha detto che aveva bisogno di parlarmi, ma era una questione così delicata da doverlo fare lontano dal palazzo del Gotha. A essere sinceri non ho idea di cosa voglia dirmi, però sembrava importante.>> Poi Davoli aggiunge una riflessione sospirando. <<Non capisco mai cosa passa per la testa di quella donna.>>

Lucio ha improvvisamente un’intuizione e, agitandosi, intima a Davoli di seguirlo. <<Dobbiamo andare!>>

Lucio si alza dal tavolo, mentre Davoli è ancora seduto e non capisce questo repentino cambio di atteggiamento nel ragazzo. <<Che ti prende ora?>>

<<La prego si sbrighi! Non c’è tempo per le spiegazioni. Se è come temo, dobbiamo farla arrivare il più presto possibile al palazzo del Gotha!>>

Davoli continua a guardarlo sorpreso, ma l’inquietudine nello sguardo di Lucio lo convince a seguirlo. <<Va bene, andiamo.>>

I due uomini iniziano a correre per la città cercano di raggiungere il palazzo del Gotha. Per arrivare il prima possibile salgono su un taxi, intimando al conducente di condurli alla loro meta.

<<Al palazzo del Gotha, si dia una mossa! Dobbiamo fare presto!>> Urla Lucio.

I due riescono ad arrivare al palazzo del Gotha nel giro di una decina di minuti, Lucio entra per primo, mentre Davoli è poco più indietro. Appena dentro il palazzo Lucio chiede alle guardie che sorvegliano l’ingresso delucidazioni sul Consiglio. <<Devo andare alla stanza del Consiglio, vi prego portatemi da loro! È un’emergenza!>>

<<Il Consiglio è terminato da alcuni minuti Membro della fisica Galli.>>

Lucio, sentendosi chiamare così, cade nello sconforto. Un secondo dopo anche Davoli varca l’ingresso del palazzo. Nell’esatto momento in cui entra dalla porta, una delle due guardie lì presenti lo colpisce con una Stop-gun.

<<Ahhhhhh!>>

<<No! Fermi!>> Prova a urlare Lucio.

Mentre si trova paralizzato a terra, Davoli cerca di avere delle spiegazioni. <<Che cosa sta succedendo? Perché mi avete colpito con quella diavoleria?>>

Finalmente giungono sul posto anche i 10 Membri del Gotha restanti, capitanati da Jessica, che si lascia immediatamente andare a un commento. <<Oh lo avete già catturato? E dire che si sarebbe dovuto trovare in un bar della città in questo momento.>> Poi abbassando lo sguardo vede anche Lucio inginocchiato a terra.

<<Ci sei anche tu Lucio… bene, così puoi assistere alla fine delle tue pene. L’uomo che hai davanti, l’ex Membro della fisica Davoli, è stato condannato dai restati Membri del Consiglio del Gotha all’unanimità, per avere messo in piedi molteplici attacchi verso di te. Siamo profondamente rammaricati che un tale individuo abbia avuto la possibilità di ricoprire una carica così importante e fare tutto ciò proprio sotto i nostri occhi.>>

Lucio con un filo di voce risponde a Jessica. <<Non è vero…>>

<<Come dici Lucio?>>

<<Non è vero! Non è vero! Non è vero!>>

<<Di cosa parli?>>

<<Non è stato lui a fare quelle cose! Sei stata tu!>>

A questo punto è il Membro della biologia Accardi a mettersi in mezzo, prendendo le difese di Jessica. <<Membro della fisica Galli sei impazzito? Abbiamo appena fatto una riunione del Consiglio e il satellite ha confermato tramite la comunicazione con il chip, che Davoli ieri mattina alle 11 si è recato nella stanza dove è stata tenuta la tua festa. Sicuramente è stato lui a manomettere il lampadario.>>

<<Anche Jessica c’è sicuramente stata quella mattina.>> Ribatte Lucio.

<<Beh sì… intorno alle 9 e mezza, ma il Membro della logica Mori è stata l’organizzatrice dell’evento, mi pare ovvio che fosse lì per ultimare tutto.>>

<<Siete degli idioti! È stata lei fin dal principio, vi ha manipolati tutti! È lei che ha scritto la lettera! È lei che è entrata di notte nella mia stanza per contaminare il bicchiere d’acqua! Ed è stata sempre lei a manomettere il lampadario in modo che cadesse proprio in quel momento! Siete stati ingannati per essere portati uno ad uno dalla sua parte e permettergli di mettere in atto il suo piano di farmi diventare Membro della fisica!>>

<<Ora basta!>> Interviene il membro della giurisprudenza Bormioli. <<Forse non te lo ricordi, ma il Membro della logica Mori 3 anni fa ti ha salvato, convincendo la maggioranza di noi a non condannarti a morte, cosa che invece Davoli avrebbe voluto fare.>>

<<Era stato un errore di cui si è pentito, me lo ha detto lui stesso.>>

<<Membro della fisica Galli sei sicuramente un genio e sei anche l’uomo che ha costruito tutto questo, ma ora come ora sei ancora un ragazzino. Queste fantasie ne sono la palese dimostrazione.>> Ribatte Accardi, che poi prosegue. <<In ogni caso abbiamo deciso di eleggerti Membro della fisica, dato che tra pochi minuti Davoli verrà giustiziato. Anche se sei ancora acerbo e non ai livelli del Lucio che conoscevamo, siamo certi che potrai tornare a guidare la nostra istituzione in breve tempo.>>

<<Era questo il suo piano fin dall’inizio, aveva bisogno che io tornassi perché senza la macchina del tempo non vi è certezza che il governo del Gotha possa durare in eterno.>>

<<Ora basta Lucio! Sono stufa delle tue sciocchezze, ma l’ultima cosa che hai detto è vera… il Gotha ha assoluto bisogno di te. Chi crea qualcosa ha anche il dovere di mantenerlo, esattamente come succede per i genitori con i figli, anche tu hai il compito di far sì che questa società possa perdurare nelle attuali condizioni di pace.>> Dice Jessica, che subito dopo ordina ai poliziotti di andare a giustiziare Davoli. <<Voi portate via quel traditore. La sentenza che lo condanna è già stata emessa.>>

Mentre Davoli viene trascinato via tra le sue urla, Jessica conclude il discorso verso Lucio. <<Non so come l’ex Membro della fisica Davoli sia riuscito a metterti in testa queste assurdità, ma ora sei tornato al tuo naturale posto tra noi Membri del Gotha. La notizia è già stata diffusa a tutti nella nazione, ogni trasmissione ne sta parlando in questo momento e il popolo ha accolto la notizia festeggiando… non tradire le aspettative di tutti quanti un’altra volta.>>

Jessica e tutti gli altri membri del Gotha si girano, dando le spalle a Lucio, con l’idea di tornare a svolgere i propri lavori al piano superiore, ma prima che possano allontanarsi definitivamente il giovane Membro della fisica ha ancora qualcosa da dire. <<Il Gotha è nato per impedire la sopraffazione di un individuo sull’altro… tu Jessica hai violato il principio primario alla base di questa istituzione.>>

Jessica torna indietro e abbassandosi si avvicina all’orecchio di Lucio, sussurrandogli qualcosa che solo lui può sentire. <<E anche se lo avessi fatto? La vita di un solo uomo è un sacrificio valido per la salvezza di milioni di persone.>>

Jessica si alza e se ne va definitivamente, mentre Lucio continua a urlare verso di lei. <<Quindi anche Margherita e Fabio sono state solo vite sacrificate per il Gotha?! Anche quella del me stesso del futuro?!>>

Una volta che Jessica e gli altri Membri del Gotha sono tornati ai piani superiori, Lucio si alza e guadagna l’uscita dal palazzo, ma una delle guardie che sorvegliano l’ingresso inizia a parlare con lui prima che possa varcare la porta. <<Membro della fisica Galli, sta uscendo?>>

<<Sì, devo andare in un posto.>>

<<Le faccio arrivare subito un autista con una macchina a sua disposizione.>>

<<Non è necessario, preferisco andare a piedi.>>

<<Come desidera Membro della fisica Galli.>>

<<L-la ringrazio comunque.>> Risponde Lucio un po’ imbarazzato per tutte le attenzioni che gli sono rivolte. Mentre sta per lasciare il palazzo, un’idea sopraggiunge nella sua mente e torna indietro dalla stessa guardia con la quale aveva parlato poco prima. <<Senta… a pensarci bene una richiesta l’avrei. Per caso può farmi avere una bicicletta?>>

<<U-una bicicletta?>> Ripete la guardia, quasi col dubbio di non aver capito bene, mentre Lucio risponde facendo segno di sì con la testa.

<<Mi dia un secondo.>>

La guardia si allontana e inizia a parlare con un collega poco più in là, quest’ultimo si allontana a sua volta per qualche secondo e torna poco dopo con una bicicletta, che consegna alla prima guardia. Infine questa torna da Lucio, accompagnando il mezzo a piedi. <<Membro della fisica Galli, purtroppo abbiamo solo questa bicicletta, appartiene all’agente Minelli, ma è lieto di concedergliela per le sue necessità.>>

<<Grazie mille, la prendo in prestito allora. Dica a quel poliziotto di non preoccuparsi, gliela riporto il prima possibile.>>

Lucio sale in sella alla bici e si allontana. Come prima tappa si ferma in un negozio di utensili da cucina, dove appena entrato viene immediatamente riconosciuto dal proprietario. <<Ma lei è il Membro della fisica Galli. Ho appena sentito la notizia della sua elezione.>>

<<Sì, sono io. Per favore mi dia un coltello da cucina, il più appuntito che ha.>>

<<C-certo.>>

Il negoziante tira fuori un grosso coltello. <<Questo è il migliore che possiedo, qualunque cosa voglia cucinare questo le permetterà di farlo e…>>

Lucio interrompe l’uomo, afferrando il coltello di tutta fretta. <<Faccia arrivare il conto alla sede del Gotha.>>

Subito dopo esce dal negozio e riprende la bicicletta, mettendosi a pedalare a tutta velocità fino a un sottopassaggio per nulla frequentato. Qui inizia a colpirsi da solo con il coltello nel punto in cui gli era stato inserito il chip, ossia sulla spalla destra. Dopo essersi fatto un buco nella pelle, vi inserisce le dita della mano sinistra, alla ricerca di quel piccolo aggeggio artificiale inserito nella sua carne. Nonostante le grida di dolore e il sangue che esce copioso, Lucio riesce a estrarlo e una volta fatto lo scaglia il più lontano possibile da sé stesso. <<O-ora… posso andare…>>

Lucio riprende a pedalare, ma adesso lo fa con grande difficoltà, essendo ferito. In una decina di minuti, Lucio raggiunge la sua meta, qui scende dalla bici, lasciandola cadere a terra e con le ultime forze entra all’interno della struttura, fino ad arrivare nei pressi di un pezzo di metallo incastonato nel pavimento, sul quale batte alcuni colpi con il pugno. Si sentono dei rumori provenire dal basso e nel giro di qualche secondo la botola viene aperta, permettendo a Lucio di salutare amichevolmente con un cenno della mano e un sorriso la persona che si trova al suo interno. <<Ehilà!>>

Immediatamente dopo Lucio sviene.

Qualche ora più tardi Lucio si trova dentro il sottosuolo della fabbrica abbandonata, infatti il luogo in cui si è recato è la sede della Resistenza, dove aveva passato alcuni mesi quando era appena arrivato nel 2051. Davanti a lui ci sono Mirco e Achille, mentre gli altri stanno qualche metro più indietro, invece Bianca è inginocchiata e sta facendo riposare Lucio con la testa appoggiata sulle sue gambe a mo’ di cuscino.

Lucio apre gli occhi e vede per prima la leader femmina. <<Lucio! Come ti senti?>>

<<Adesso che sono qui, bene.>>

<<Avevi una brutta ferita, ma ti abbiamo medicato. Cosa ti è successo?>>

A questo punto interviene il leader Mirco. <<Chissenefrega di cosa gli è successo! Cosa ci fai qui Lucio?>>

<<Avevo voglia di rivederti Marzio.>> Risponde Lucio, alzandosi.

<<Prima quando sbagliavi il mio nome mi incazzavo, ma ora sono contento che feccia come te non se lo ricordi. La verità è che non sei degno di pronunciare il mio nome.>>

Mirco colpisce con un pugno al volto Lucio, facendolo cadere subito a terra. Bianca corre a soccorrerlo, urlando anche contro il proprio fratello. <<Fermati subito Mirco!>>

<<Fermarmi? Lo sai anche tu che questo tipo è appena tornato ad essere un Membro del Gotha, anzi il loro capo.>>

<<Il loro capo? Non farmi ridere…>> Ribatte Lucio con il naso sanguinante per il colpo subito.

<<Anche se siamo isolati, seguiamo le notizie sui nostri nemici. Ricordi? La prima volta che sei arrivato qui pensavi di essere un nostro prigioniero… adesso lo sei davvero, feccia del Gotha!>>

Bianca, inginocchiata nel tentativo di verificare che Lucio stia bene, continua a litigare con il fratello. <<È venuto di sua spontanea volontà, lasciamolo parlare almeno.>>

Lucio, rialzandosi a fatica, risponde a Mirco. <<A me sta bene.>>

<<Di cosa parli Lucio?>> Chiede Bianca preoccupata.

<<Di essere un vostro prigioniero.>>

<<Cosa significa?>> Domanda Mirco.

<<Capisco che possiate non fidarvi di me, così se per accogliermi avete bisogno di vedermi come un prigioniero e non come un compagno… beh a me sta bene.>>

<<Accoglierti? Cosa diavolo vai farneticando? Qui non c’è posto per te, feccia del Gotha!>> Urla Mirco, per poi colpire ancora Lucio con un violento pugno sul viso. Per l’ennesima volta Lucio finisce al suolo e anche in questo caso viene soccorso da Bianca.

<<Vedo che ormai il discorso della non violenza è completamente superato.>> Dice Lucio con un sorriso di sfida, mentre si alza nuovamente nonostante i colpi subiti.

<<Idiota! Non fai che causare guai a tutti quelli che ti stanno vicino! Non te ne sei ancora accorto? Avevi fatto una sola cosa buona nella vita… suicidarti! Eppure sei comunque tornato a fare danni!>>

Ora Bianca si frappone tra Lucio e Mirco con le braccia aperte, come a fargli da scudo e difenderlo dalla ferocia del proprio fratello. <<Ora basta! Stai esagerando! Sono sicura che se Lucio è tornato qui ha delle buone ragioni. Forse ha capito che il Gotha rappresenta il male di questo tempo e con consapevolezza ha deciso di unirsi a noi.>>

<<Zitta!>> Urla Mirco. <<Zitta! Zitta! Devi stare zitta!>> Continua a gridare il leader maschio, avanzando verso la sorella.

<<Tu te ne stai sempre qui, pensando a come dovremmo agire e a darci ordini, ma non vedi cosa succede davvero la fuori. Non hai diritto di parlare in sua difesa… per colpa sua il sacrificio di Fausto è stato inutile e abbiamo perso altri tre uomini nel tentativo di salvarlo, Andrea, Luigi e Marika. Sono sicuro che non ci ha pensato neanche un momento a loro, probabilmente non conosceva nemmeno i loro nomi questo idiota!>>

<<N-Non è stata colpa sua!>> Lo difende Bianca che, seppur spaventata, continua a non smuoversi dalla sua posizione di protezione a Lucio.

<<Ora mi hai stufato anche tu. Di la verità… hai solo preso una cotta per ‘sto qui, eh?>>

Bianca arrossisce e cerca di difendersi dall’accusa. <<C-certo che no… ma lui è la nostra unica salvezza.>>

<<Sei proprio uscita di testa sorella.>> Mirco scaraventa la sorella a terra con una semplice spinta, avendo una forza ben superiore a lei. <<Non avrei voluto farlo, ma sei tu che mi hai costretto, continuando a difendere uno dei nostri nemici.>>

<<E-ehi Mirco…>> Dice Lucio con un filo di voce, dovuto alle forti botte già subite.

<<Che vuoi? Adesso arrivo a darti il colpo finale, non ti preoccupare.>>

<<Prima che tu lo faccia, volevo dirti che so tutto di voi. Ora capisco il vostro odio verso il Gotha e verso di me che l’ho creato, inoltre comprendo gli ideali di libertà che portate avanti e anche…anche… la sete di vendetta per aver fatto morire vostro padre Fabio e per aver macchiato il nome di vostra madre Margherita con tutta questa storia.>>

Bianca da terra sente queste parole e si commuove. <<L-Lucio…>>

Mirco invece stringe il pugno e sembra diventare ancor più furioso di quanto non fosse in precedenza. <<Zitto! Non hai il diritto di pronunciare quei nomi!>>

<<Lo so, ma rimangono pur sempre i miei migliori amici.>>

<<Basta, adesso ti faccio chiudere quella bocca per sempre!>> Mirco, accecato dalla rabbia, carica un pugno molto più forte di quelli precedenti, mentre Lucio non sembra tentare di volerlo nemmeno evitare.

<<Noooooo!>> Urla Bianca.

<<Adesso sei finito!>> Grida Mirco.

Lucio chiude gli occhi per l’imminente pugno che sta per subire, ma diversi secondi dopo si rende conto di non essere stato ancora colpito. Quando li riapre si accorge che davanti a lui, con il suo imponente fisico, si è messo Achille, il quale è stato colpito dal violento attacco di Mirco al suo posto, senza subire particolari ripercussioni.

Mirco è estremamente sorpreso da questo gesto. <<Achille?!>>

<<Scusa leader Mirco… purtroppo non posso permetterti di eliminare un nostro prezioso alleato.>>

<<A-alleato?! Ti sei bevuto il cervello anche tu?! Quello è un nostro nemico, anzi è la causa di tutti i nostri problemi!>>

<<Forse è vero, ma al tempo stesso è anche l’unico antidoto. Se oggi lui è nel 2053 è a causa mia… sono stato io a portarlo qui due anni fa.>>

<<C-cosa?>> Esclama un incredulo Mirco, ma anche Bianca e Lucio assumono espressioni di totale sorpresa.

<<Ho usato la macchina che Lucio aveva costruito nel periodo passato con noi della Resistenza. Ho solo eseguito un ordine che mi diede prima di andare a suicidarsi. Lui aveva già predisposto tutto, io ho dovuto solo inserire le coordinate temporali al 3 giugno 2020, come mi era stato indicato.>>

<<Quindi quella dannata macchina funziona davvero…>>

<<Perdonatemi se ve l’ho tenuto segreto, ma ho rispettato la volontà dell’unico uomo che poteva salvarci e continuo a credere che non si sia sbagliato. Stiamo a sentire Lucio… vi prego.>>

Mirco fissa Achille negli occhi per qualche momento, poi finalmente toglie il pungo dagli addominali dell’uomo. <<Va bene, ma se non ci darà delle buone motivazioni riprenderemo da qui, sia chiaro.>>

Achille sorride e anche Bianca fa lo stesso. Lucio a questo punto si rivolge all’intero gruppo della Resistenza, che lo ascolta con attenzione. <<Ottimo… anche se non ho capito completamente quel che Achille ha detto, vorrei dirvi due parole. È vero che sono stato eletto Membro del Gotha della fisica, ma ho anche scoperto i mezzi con i quali quella posizione mi è stata fatta raggiungere. Non voglio mentirvi, il progetto del Gotha di costruire una società ideale priva di sopraffazione non mi dispiace, anzi, credo che tante delle cose che sono state fatte siano fantastiche. Ad esempio la riduzione della criminalità, l’accesso agli studi gratuito, l’assegnazione di una casa a ogni individuo, ma è anche vero che simili risultati sono stati costruiti con l’odio e la violenza e purtroppo questa è stata soprattutto una mia colpa o meglio, del Lucio che ha vissuto tra il 2023 e il 2051. In ogni caso i suoi errori e la sua sofferenza sono stati inutili, il Gotha mi ha dimostrato che la sopraffazione esiste ancora. Nonostante quei pochi uomini siano tutti geni nel proprio campo, insieme non si preoccupano di mandare a morire persone anche innocenti. Per questo vi aiuterò a sconfiggere il Gotha.>>

<<Fratello, queste parole non ti ricordano quelle di nostro padre? Lui ce lo ripeteva sempre… anche una folla composta da pochi soggetti con gradi di istruzione elevati rimane irrazionale, per questo il Gotha non sarà mai un sistema di governo giusto.>> Dice Bianca a Mirco, che effettivamente ricorda come il padre ripetesse spesso questo concetto ripreso da “Psicologia delle folle” di Le Bon, che lo aveva colpito quando frequentava la scuola superiore.

<<E anche se volessimo credere che hai scelto di stare dalla nostra parte, cosa pensi di fare?>> Domanda Mirco.

<<A dire il vero non ci ho ancora pensato molto bene… sono arrivato qui su un’onda emotiva…>> Risponde Lucio.

<<Che idiota… va beh sorella, a questo punto se dobbiamo tenerlo con noi direi che possiamo mostrargli quella macchina.>> Dice Mirco, porgendo una mano a Bianca per aiutarla ad alzarsi. La ragazza sorride e afferrando la mano del fratello si alza finalmente da terra. <<Sì, Mirco.>>

<<Vieni Lucio, muoviti.>> Ordina Mirco.

I tre si incamminano verso un enorme tenda, posta nei pressi della zona in cui Lucio era stato ritrovato la prima volta.

<<Eccoci arrivati.>> Esclama Mirco.

<<Questa potrebbe essere la nostra salvezza.>> Aggiunge Bianca.

I tre fanno rimuovere la tenda da alcuni sottoposti e, appena questa viene tolta di mezzo, si trovano davanti a un enorme macchinario.

<<M-ma questa… io la riconosco… avevo visto un disegno del progetto nel mio vecchio laboratorio al palazzo del Gotha, però credevo fosse solo qualcosa di teorico.>> Afferma un incredulo Lucio.

<<L’hai costruita nel tempo che hai passato qui con noi… sì insomma… dal tuo punto di vista è il Lucio del futuro colui che l’ha creata.>>

<<Nessuno di noi si avvicina neanche lontanamente a capirci qualcosa, però ricordo che mentre la costruivi blateravi qualcosa su una macchina del tempo capace di trasportare esseri umani.>>

<<Sì, ho visto il progetto quando sono stato nel laboratorio in cui lavoravo. A essere precisi questa è una macchina in grado di generare e catturare ponti di Einstein Rosen. Mi sembra assurdo che qualcosa di simile possa esistere davvero.>>

<<Per esistere, esiste… ma fino ad oggi non sapevamo nemmeno se funzionasse, poi Achille ci ha rivelato poco fa che è il mezzo con cui sei stato portato qui.>> Rivela Bianca.

<<Mi chiedo solo perché non l’hai usata al tempo per tornare nel passato. Insomma la storia la sai già… quando ti sei unito alla Resistenza il Gotha iniziò ad attaccarci con una violenza mai adottata prima, probabilmente sentivi sulla coscienza tutte quelle vite spezzate e hai deciso di fare… sì insomma… quella cosa.>> Dice Mirco riferendosi al suo suicidio.

<<Quindi la vostra idea è che qualcuno la usi per tornare indietro nel tempo e impedisca la nascita del Gotha?>>

<<Non qualcuno… tu ovviamente>> precisa Bianca.

<<Capisco… i viaggi nel tempo, per quanto assurdo sia pensarci, sono evidentemente possibili con questa macchina. Resta da capire se possono avvenire anche dal futuro verso il passato.>>

<<Potrebbe non essere possibile?>>

<<Sì, la teoria fisica per tanto tempo ha sposato la possibilità che questo tipo di azione potesse avvenire solo dal passato verso il futuro, anche perché l’azione contraria genererebbe molti più paradossi. Penso sia per questo che il vostro Lucio non abbia tentato di viaggiare indietro nel tempo, se lo avesse fatto nel 2023 ci sarebbero stati due me stesso e questo sarebbe impossibile. Credo proprio che anche il suo suicidio faccia parte del piano che aveva in testa… era l’unico modo per permettermi di arrivare fin qui. Inoltre io, provenendo dal 2023, forse sono l’unico che potrebbe anche tornarci, ma su questo purtroppo non c’è certezza.>> Lucio intanto inizia a studiare la macchina, avvicinandosi ad essa.

<<Stai dicendo che potrebbe anche andare male?>> Domanda Bianca.

<<Sì, è probabile che io non riesca mai più tornare nel 2023. Quasi tutte le teorie che sostengono la possibilità di viaggiare nel futuro considerano impossibile invece fare l’opposto, ossia viaggiare verso il passato. In ogni caso per scoprirlo non resta che provarci.>>

<<Q-quasi tutte?>> Risponde Bianca spaventata dalle poche possibilità di successo che sembrano esserci.

<<Sì… a essere onesti dobbiamo puntare tutto sul paradosso del fiore.>>

<<Il paradosso del fiore?>> Rispete Mirco con aria interrogativa.

<<Il paradosso del fiore mette in luce come gli stessi atomi non possano esistere nello stesso spazio-tempo contemporaneamente, ma se io riuscissi a tornare all’esatto momento in cui il me stesso del 2023 è stato portato nel 2051 questo problema non sussiterebbe.>>

<<Allora permettimi di fare tutto il possibile per aiutarti.>> Afferma Bianca con decisione.

Lucio ora si rivolge ad Achille, che fino a quel momento era rimasto ai margini della discussione. <<Ehi Achille! Il Lucio che ti ha detto di portarmi qui, ti ha spiegato anche come far funzionare questa macchina?>>

<<Veramente no. Mi disse solo di inserire le coordinate temporali alle 15 e 45 di pomeriggio del 3 giugno 2023 e poi di premere il grosso pulsante rosso presente nella cabina di comando, ma tutta la fase di preparazione e caricamento l’aveva già predisposta lui. Tra l’altro doveva sapere per certo che il Lucio del passato si trovasse nella vecchia fabbrica in quel momento.>>

<<Sì, lo sapeva a causa della cicatrice che il me stesso del futuro aveva in volto. Era sicuro che il 3 giugno 2023 mi sarei calato nel sottosuolo della vecchia fabbrica e ha sfruttato quel ricordo per farmi arrivare qui.>>

<<Capisco… comunque per metterla di nuovo in moto non saprei neanche da dove cominciare.>>

<<Non aggiunse nient’altro?>>

<<Una cosa sì a dire il vero… che chi sarebbe arrivato dal passato, avrebbe trovato il modo di farla funzionare se avesse deciso che quella fosse la strada giusta da percorrere. Credo che il suo obiettivo fosse quello di mostrarti questo possibile futuro e lasciare a te la scelta su cosa fare. Il Lucio che abbiamo conosciuto noi, forse, non era ancora riuscito a scegliere chi fosse il buono e chi il cattivo tra il Gotha e la Resistenza. Probabilmente vedeva in entrambi sia del bene, sia del male e di conseguenza, per decidere il futuro dell’Italia, sarebbe servito qualcuno come lui, ma meno coinvolto… quella persona sei tu Lucio.>>

<<Capisco… comunque per quanto io abbia già completato gli studi universitari, la mia esperienza e la mia conoscenza non sono nemmeno lontanamente paragonabili a quelle del Lucio che ha costruito questa macchina. Anche se c’è solo bisogno di farla funzionare, necessito dei suoi appunti. Mi conosco abbastanza bene da sapere che ho scritto tutto nel dettaglio.>>

<<E quindi noi cosa dovremmo fare?>> Chiede Mirco.

<<Ormai il Gotha si sarà accorto del mio tradimento, ma ho rimosso il microchip dal mio corpo.>>

<<Astuto… ecco il perché di quella ferita allora.>> Dice Mirco, facendo riferimento al taglio che aveva sulla spalla destra quando è arrivato alla vecchia fabbrica.

<<In ogni caso se iniziassero a darci la caccia sul serio potrebbero anche trovarci, è meglio agire subito.>>

<<Hai un piano?>> Domanda Bianca.

<<Adesso sì… state a sentire.>> Esclama Lucio, mentre si prodiga a spiegare la sua idea a Bianca, Mirco e Achille.

GOTHA – Un viaggio nel tempo tra il 2023 e il 2051

GOTHA – Un viaggio nel tempo tra il 2023 e il 2051

Stato: Completato Tipo: Autore: Rilascio: 2022
Il diciassettenne Lucio viene misteriosamente trasportato nell'anno 2051, dove è costretto a confrontarsi con un nuovo tipo di governo oligarchico e l'organizzazione che si oppone ad esso.
error: Il contenuto è protetto!

Opzioni

non funziona con la modalità scura
Ripristina