11 Aprile 2053 – Ore 20:55

11 Aprile 2053 – Ore 20:55

Nei problemi sociali, quanto in quelli biologici uno dei più energici fattori è il tempo. Esso rappresenta il vero creatore e distruttore. Il tempo accumula i numerosi residui delle credenze e dei pensieri, sui quali germogliano le idee di un’epoca. Un essere che possedesse il magico potere di disporre del tempo a suo gradimento, avrebbe la potenza che i credenti attribuiscono a Dio

Qualche ora dopo un folto gruppo della Resistenza si trova a camminare nelle fogne. Alla guida di esso troviamo Mirco, Achille e Lucio ed è proprio a quest’ultimo che il leader maschio si rivolge. <<Avresti fatto meglio a rimanere alla base con quelle ferite.>>

<<Non se ne parla nemmeno. Non avrei mai potuto chiedervi di mettere in atto una simile pazzia senza prendermi la responsabilità di partecipare.>>

Sul viso di Mirco compare un sorriso involontario, che cerca immediatamente di nascondere con la sua solita durezza nei confronti di Lucio. <<Vedi almeno di non farti catturare o tutto sarà stato inutile.>>

<<Tranquillo, non succederà.>>

Mirco si ferma sotto un tombino e lo stesso fa il gruppo alle sue spalle, al quale il leader si rivolge. <<Bene, siamo arrivati. Ci troviamo proprio davanti alla sede del Gotha… come sapete la missione ha l’obiettivo di assaltare il palazzo qui sopra e di scortare Lucio fino al suo laboratorio, in modo che possa recuperare il materiale che gli serve per far funzionare la macchina del tempo. Ci sono domande?>>

Un ragazzo del gruppo avanza una perplessità. <<Leader Mirco, ma nel palazzo del Gotha non ci saranno decine di guardie? Noi abbiamo solo armi rudimentali, come possiamo contrastare le Stop-gun o addirittura le pistole vere?>>

Mirco sta per rispondere, ma Lucio gli pone una mano sulla spalla, facendogli capire che vuole parlare lui. <<Compagni! Non vi nascondo che i nostri mezzi sono limitati e tra i principi della Resistenza vi è quello della non violenza, però oggi potrebbe venire un po’ meno. Comunque nessuno si deve macchiare di un crimine come l’omicidio. Al tempo stesso i nostri nemici, seppur contano su numero ridotto di uomini, dato che non si aspettano un simile attacco, potrebbero non avere la nostra stessa mentalità. Quindi se qualcuno finisse a terra paralizzato dalla Stop-gun, qualcun’altro lo prenda e lo riporti alla base, non possiamo lasciare che i nostri compagni vengano catturati. Se invece la polizia del Gotha userà delle pistole vere, avete l’autorizzazione per fuggire.>>

<<M-ma cosa dici?>> Interviene Mirco.

<<Anche tra voi della Resistenza ci sono già state troppe vittime a causa mia, non posso permettere che quel conto continui a salire. Io comunque ce la metterò tutta e non uscirò da lì senza quelli appunti.>>

<<Anche io ce la metterò tutta!>> Risponde Mirco, al quale poco dopo si aggiunge Achille. <<Anche io!>>

A seguire tutti i presenti fanno percepire il loro appoggio a Lucio.

<<Anche io!>>

<<E io!>>

<<Contate pure su di me!>>

<<E me!>>

<<Il Gotha non ci fa paura!>>

<<Viva la Resistenza!>>

Lucio sorridendo lancia la carica. <<Bene, allora andiamo!>>

Jessica si trova nel suo ufficio, stanca per il lavoro svolto. <<Che giornata…>>

Un uomo della polizia irrompe nella stanza senza nemmeno bussare, si tratta di Ettore Circi, l’ex guardia delle celle nel tribunale che aveva sorvegliato Lucio dopo la sua cattura e che grazie alla raccomandazione di Jessica è riuscito a diventare tenente di stanza nel palazzo del Gotha. <<Membro della logica Mori… la prego mi segua!>>

<<Oh… il tenente Circi. Che succede?>>

<<Dei facinorosi sono entrati nel palazzo. Noi guardie abbiamo il compito di proteggere voi Membri del Consiglio.>>

<<Dei facinorosi? Sono quelli della Resistenza?>>

<<Temo di sì.>>

<<Assurdo che si siano spinti fino a qui. Credo ci sia il suo zampino… quindi ancora una volta hai scelto male caro Lucio.>>

Intanto il tenente Circi prova a convincere Jessica ad andarsene. <<La prego mi segua Membro della logica Mori, la scorto alla sua stanza.>>

<<Non ce né bisogno, non sono una codarda come i miei colleghi. Sono sicura che siete già in pochi a proteggere questo palazzo… mi dica quanti sono i nemici?>>

<<Beh… ci sono 20 guardie e la metà sono impegnate a proteggere i Membri del Gotha, però abbiamo già chiamato i rinforzi. Al momento i nostri nemici sono almeno il doppio.>>

<<Potrebbe essere già troppo tardi quando arriveranno i rinforzi. Inoltre faccia sapere a tutti i poliziotti, che tra gli invasori potrebbe esserci il Membro della fisica Galli… lui lasciatelo andare. Per quanto riguarda gli altri vi autorizzo a usare le armi da fuoco.>>

<<C-come lasciarlo andare? Abbiamo fatto un controllo con il satellite e non ha più addosso il microchip. Questa sarebbe già una motivazione sufficiente per arrestarlo e condannarlo a morte.>>

<<Non faccia domande tenente. Da adesso in poi la polizia del Gotha risponderà solo ai miei ordini.>>

<<Certo Membro della logica Mori, informo subito tutti.>>

Tramite un microfono il tenente Circi comunica con tutti gli altri agenti. <<Com’è la situazione?>>

<<Gli invasori stanno avanzando rapidamente. Sono molto più numerosi di noi, non riusciamo a fermarli tutti.>>

<<Da ora abbiamo l’autorizzazione per utilizzare le armi da fuoco.>>

<<Ricevuto.>>

<<Vi raggiungo appena metto in salvo il Membro della logica Mori.>>

Intanto Jessica si è alzata dalla sua sedia e si è avvicinata alla guardia. <<Le ho già detto che non ho bisogno di protezione.>>

<<Ma il protocollo…>>

<<È un ordine. Noi membri del Gotha abbiamo autorità totale sul vostro corpo di polizia.>>

<<Certo.>>

<<E adesso da bravo… mi dia la sua Stop-gun.>>

<<V-vuole combattere?>>

<<Diciamo che ho intenzione di mettere fine a questa seccatura della Resistenza. È stato un errore non sbarazzarcene prima per degli stupidi sentimentalismi.>>

<<Tenga.>> Dice il tenente Circi, ponendo la sua Stop-gun nelle mani di Jessica.

<<Bene, tanto lei può usare le pistole vere. Ora raggiunga pure i suoi colleghi.>>

<<E lei?>>

<<Io devo andare in un posto.>>

Lucio e il gruppo della Resistenza stanno salendo verso il secondo piano del palazzo del Gotha, riuscendo, grazie alla presenza numerica maggiore, a mettere a terra diverse delle guardie che provano a bloccarli, nonostante alcuni dei loro colpi con le Stop-gun vadano a segno. Lucio intanto ricorda agli altri cosa devono fare. <<Stiamo andando bene, siamo quasi arrivati all’obiettivo! Chi vede un compagno a terra lo prenda in braccio e faccia ritorno alla base!>>

Alcuni ragazzi, seguendo gli ordini di Lucio, recuperano chi è paralizzato per gli effetti della Stop-gun e si allontanano dal cuore della rivolta.

Mirco, nascosto dietro un muro, ma sempre in prima linea, ordina di avanzare. Appena il leader maschio mette piede nel corridoio, gli viene scagliato contro un proiettile, che fortunatamente non lo colpisce. A quel punto urla verso i suoi sottoposti. <<Fermi! Hanno iniziato a usare le armi da fuoco, prestate attenzione!>>

Una decina di metri davanti alla prima linea della Resistenza, in fondo al corridoio che devono attraversare per raggiungere il laboratorio di fisica, ci sono infatti tre guardie armate di pistole che sghignazzano.

<<Dai venite fuori!>>

<<Vi siete già stufati di giocare alla rivolta?>>

Mirco stringe i denti e sottovoce esprime la propria preoccupazione, stando ben attento a non farsi sentire dai propri compagni. <<E ora cosa facciamo… noi siamo armati solo di spranghe e bastoni, non possiamo competere con armi di quel tipo.>>

Nel momento in cui l’azione sembra essere arrivata al capolinea, è Achille a prendere in mano la situazione. <<Leader Mirco, vado avanti io… tu e Lucio state dietro di me.>>

<<C-cosa?>>

Achille stacca a mani nude una grossa lastra di metallo da un muro e ponendosela davanti come se fosse uno scudo, inizia ad avanzare lentamente.

<<Seguiamolo!>> Urla Mirco a Lucio. I due, come da indicazioni, si mettono dietro ad Achille e il suo scudo. Infatti quest’ultimo, grazie alla sua stazza, riesce a coprire perfettamente i due ragazzi. Achille avanza lentamente verso le tre guardie che continuano a sparare, ma lo scudo gli permette di proteggersi.

<<Il laboratorio è in fondo a questo corridoio, se riusciamo a togliere di mezzo quei tre è fatta.>> Precisa Lucio.

<<Bastardi!>> Urla una guardia, spaventata dall’avanzata dei nemici.

<<Mirate alle zone scoperte di quel bestione!>> Suggerisce un altro poliziotto.

I tre iniziano a sparare alle spalle e alle gambe di Achille che, per il suo imponente fisico, non riesce a coprire del tutto con lo scudo artigianale che si è creato. Nonostante stia subendo alcuni colpi da arma da fuoco in punti non vitali come spalle e braccia, la sua forza di volontà gli permette di proteggere Lucio e Mirco fino a quando non sono a pochi centimetri dai 3 poliziotti del Gotha, questi ultimi dal canto loro sono disperati e non sanno più come fermare la sua progressione.

<<Ma chi è questo tizio?!>>

<<Non sembra nemmeno umano!>>

<<Con tutti i colpi che ha preso, come fa a stare ancora in piedi?!>>

<<Copritemi che ricarico!>>

<<Non posso! Ho finito i colpi!>>

<<Anche io!>>

Achille arrivato proprio davanti ai tra poliziotti crolla a terra, sfinito dai tanti colpi ricevuti, ma da dietro di lui appaiono Lucio e Mirco che, rispettivamente con una spranga e una mazza da baseball, mettono ko le tre guardie.

<<Ottimo lavoro!>> Si complimenta Mirco, intanto Lucio prova a sincerarsi delle condizioni di Achille. <<Ehi scimmione, stai bene?>>

<<N-non proprio… ma va bene così. Lasciatemi stare e salvate questa nazione…>>

<<Non ti possiamo lasciare qui!>> Urla Lucio, ma interviene Mirco. <<Ci ha salvato, ma sta perdendo molto sangue, deve essere subito curato. Me ne occupo io, tu vai a recuperare quel che ti serve.>>

Lucio fa segno di sì con la testa, correndo verso il laboratorio. Intanto Mirco chiama 4 dei suoi uomini per poter sollevare e trasportare via Achille.

Lucio entra nel laboratorio in cui è custodita la macchina del tempo, ma appena accende la luce si accorge che al suo interno c’è già Jessica ad aspettarlo seduta su una sedia.

<<T-tu?>>

<<Ciao Lucio.>>

<<Cosa vuoi?>>

<<Lo sai già, voglio che tu scelga di stare nella parte giusta, quella del Gotha.>>

<<Direi che ormai è troppo tardi per tornare indietro.>>

<<No che non lo è, posso insabbiare tutto, fare come se questa rivolta non ci sia mai stata. L’importante è che ti passi questa crisi isterica, perché lo stai facendo? Perché ho fatto in modo che un innocente come Davoli venisse eliminato per poterti ridare il tuo posto? O ce l’hai con il te stesso che ha lasciato morire i suoi amici senza riuscire a fare nulla?>>

<<Direi entrambe le cose.>>

<<Non puoi cancellare ciò che è già successo, non importa se sia il passato o il futuro.>>

<<Hai ragione, ma dagli errori si impara e per arrivare qui ne sono stati commessi troppi da tante persone, tu e io in primis…>>

<<Ancora una volta non sono sicura di poterti capire, ma di sicuro non ti voglio perdere.>>

<<Vedi… sei mossa solo dal tuo egoismo. In realtà del Gotha non te ne frega nulla, vuoi solo un mondo che ti permetta di fare pace con il tuo passato traumatico e desideri un futuro assieme a me.>>

<<E ti sembra sbagliato? Io sto inseguendo un mondo dove nessuno possa soffrire la perdita dei propri genitori a causa di persone malvage come è successo a me, esattamente come tu volevi un mondo senza crimini solo per quello che era successo a Margherita. Inoltre che male c’è nel desiderare di vivere con la persona che amo?>>

<<Io non sono il Lucio che hai conosciuto o forse ti sei fermata a quello che ha fondato il Gotha? Io voglio riscrivere il passato per avere un futuro con tutte le persone a cui voglio bene e non so se ci crederai, ma tra queste ci sei anche tu Jessica.>> Lo sguardo della donna cambia improvvisamente, non si aspettava certo di sentire una simile dichiarazione da parte di Lucio, che per la prima volta parla di lei come una persona per la quale lottare. <<È vero… con la storia di Davoli mi hai deluso e in questo momento riesco a provare solo odio nei tuoi confronti, ma percepisco che sei stata importante nella mia vita, anche se non posso ricordarlo.>>

Jessica si commuove e cade a terra in ginocchio, continuando a tenere la Stop-gun nella sua mano destra. <<D-davvero? È possibile?>>

<<Sì, fidati di me, possiamo vivere un futuro in cui essere tutti felici insieme.>>

<<Vattene…>> Dice sottovoce Jessica.

<<Come?>>

<<Vai via di qui… prendi quello che ti serve e vattene…>>

<<Non hai intenzione di bloccarmi con quella?>> Lucio fa riferimento alla Stop-gun che la donna tiene in mano.

<<No, ma vattene da qui e porta via tutti i tuoi compagni. Ho dato ordine di utilizzare le armi da fuoco, corrono il rischio di essere uccisi.>>

Lucio prende i fogli con gli appunti che gli servono, poi prima di lasciare la stanza, si abbassa di fronte a Jessica, abbracciandola. <<Grazie.>>

Jessica, che teneva la testa bassa, non si aspettava un simile gesto e inizia a piangere ancora più forte. Dopo qualche secondo Lucio lascia la presa e si alza per tornare da Mirco e gli altri della Resistenza, ma mentre è di spalle e sta uscendo dalla porta del laboratorio, Jessica alza il braccio destro, tendendolo verso Lucio e con la Stop-gun esplode un colpo in sua direzione, che all’apparenza non fa nulla, tant’è che Lucio nemmeno se ne accorge. Appena Lucio lascia la stanza, Jessica esprime il proprio rammarico tra sé e sé. <<Scusa Lucio… qualsiasi cosa hai in mente, non posso permetterti di distruggere questa pace.>>

Lucio esce dal laboratorio e lì fuori incontra Mirco che lo stava aspettando. <<Tutto bene? Hai trovato quel che ti serve?>>

<<Sì, andiamocene da qui!>>

<<Gli altri stanno proteggendo l’uscita.>> Lo informa il leader.

Da dietro però arriva una guardia che reclama la loro attenzione, si tratta del tenente Circi, il quale è assieme ad altri nove poliziotti, tutti tornati operativi dopo aver messo al sicuro i Membri del Gotha.

Lucio e Mirco si girano nel mezzo del corridoio, consci di essere in netta minoranza.

<<Tu vai!>> Ordina Mirco a Lucio.

<<No, non posso lasciarti da solo!>>

<<Sono il leader della Resistenza e tu ne sei un semplice appartenente, se ti dico di andartene devi farlo!>> Lucio è colpito dalle parole di Mirco, che sembra riconoscerlo finalmente come un proprio compagno. <<Tutti ripongono fiducia in te… Achille, Bianca e tutti gli altri… anche io ho deciso di crederti come fanno loro. Quindi ora scappa da qui e porta via tutti gli altri, non voglio che nessuno dei miei uomini venga catturato!>>

<<V-va bene. Grazie Mirco, non ti deluderò.>>

Lucio corre verso l’uscita, dove si trova il resto del gruppo che lo sta attendendo per tornare alla base.

Mirco sorride. <<Allora il mio nome te lo ricordi…>> Il leader della Resistenza, rimasto ormai da solo davanti ai numerosi poliziotti, li sfida apertamente. <<Eccomi! Se volevate catturare Lucio è troppo tardi, ormai ve lo siete fatto scappare, ma potete accontentarvi di me brutti porci schiavi del Gotha!>>

Il tenente Circi sorride. <<Ridicolo… pensi davvero che non avremmo potuto catturarvi entrambi? Siamo armati con armi da fuoco e in numero nettamente maggiore, ma il Membro della logica Mori ci ha ordinato di lasciare andare il Membro della fisica Galli. Comunque sia, ci accontenteremo di te… uomini! Fuoco!>>

Tutti i poliziotti iniziano a sparare in direzione di Mirco, colpendolo con decine di proiettili, che lo fanno cadere a terra in una pozza di sangue.

Intanto Lucio ha raggiunto gli altri appartenenti alla Resistenza, che lo accolgono con entusiasmo, ma anche con un po’ di preoccupazione non vedendo il loro leader.

<<Lucio! Ci sei riuscito!>>

<<Ma dov’è il leader Mirco?>>

Lucio prova a rispondere ma, prima di poterlo fare, sente dall’interno del palazzo numerosi rumori di colpi d’arma da fuoco.

<<Mirco si è sacrificato per tutti noi.>> Risponde Lucio, creando subito del fermento nel gruppo della Resistenza.

<<Come? Il leader è in difficoltà?>>

<<Dobbiamo andare ad aiutarlo!>>

<<Sì, non possiamo abbandonarlo così!>>

<<No! Lo ha fatto per permetterci di scappare, non vanifichiamo il suo sacrificio. Non me lo perdonerebbe mai se qualcuno morisse per tentare di salvarlo. Ascoltate tutti! Torniamo alla base ora, se le cose andranno bene anche il desiderio di Mirco potrà essere avverato.>> Dice Lucio, riuscendo a convincere l’intero gruppo.

<<V-va bene.>>

<<Ok…>>

Gli appartenenti alla Resistenza, guidati da Lucio, iniziano a calarsi giù dal tombino dal quale erano arrivati per fare ritorno alla propria base.

Intanto dal laboratorio di fisica nel palazzo del Gotha esce Jessica, a cui bastano pochi passi in corridoio per ritrovarsi davanti al cadavere di Mirco, così interroga il gruppo di guardie che lo ha ammazzato con tono di sufficienza. <<Ne avete ucciso uno?>>

<<Sì Membro della logica Mori, ma non si preoccupi… non si tratta del Membro della fisica Galli, lui lo abbiamo lasciato andare.>> Risponde il tenete Circi.

<<Bene.>>

Jessica si china vicino al corpo inerme di quel ragazzo, riconoscendolo. <<Oh… Mirco, il figlio di Fabio e Margherita. Me lo ricordo quando era un bambino, era così bello… mi spiace sia dovuta finire così.>> Jessica chiude delicatamente le palpebre del leader della Resistenza, subito dopo il tenente Circi pone una domanda sui loro prossimi compiti. <<Membro della logica Mori, quali sono i vostri ordini ora?>>

<<Aspettiamo che i rinforzi arrivino qui. A proposito quanti sono?>>

<<Direi un centinaio.>>

<<Va bene, è un numero più che sufficiente. Rimane per tutti la possibilità di usare le armi da fuoco, anzi ne trovi una anche per me e me la porti. Io vado nella stanza del Consiglio del Gotha a informare gli altri Membri sul piano d’azione, tenetevi pronti a partire.>>

<<Agli ordini Membro della logica Mori!>>

Nel frattempo, Lucio e i superstiti dell’assalto al Gotha riescono a fare ritorno alla base nel sottosuolo della vecchia fabbrica abbandonata. Ad attenderli come sempre c’è Bianca che, appena vede Lucio, corre ad abbracciarlo. <<Meno male… stai bene!>> Lucio non dice nulla. <<Quando ho visto Achille arrivare con tutte quelle ferite mi sono preoccupata per voi.>> Lucio continua a non dire nulla. <<Mio fratello dov’è?>>

<<L-lui… l-lui…>> Prova ora a rispondere.

Bianca intuisce che il fratello non è stato così fortunato da riuscire a tornare, così si stacca da Lucio e guardandolo in viso nota la sua espressione distrutta, data dalla consapevolezza di aver causato un’altra vittima. Bianca però lo rassicura con un dolce sorriso. <<Non essere triste Lucio, mio fratello ha solo fatto quello che ha sempre voluto, difendere i suoi compagni e lottare per un mondo migliore. Sono certa che lui sia felice ora, ovunque sia.>>

<<Ancora una volta ho provocato morte e sofferenza alle persone che amo.>>

<<Puoi comunque rimediare e riscrivere tutta questa brutta storia, no? So che continuerai a portarti dentro il fardello delle cose che hai visto e sentito qui, ma hai la possibilità di cambiare il nostro passato e il tuo futuro… ti prego fallo Lucio.>>

Lucio sembra ritrovare la sua determinazione. <<Hai ragione Bianca. Io posso ancora salvare tutti.>>

I due si dirigono al macchinario che dovrebbe permettere i viaggi spazio temporali. <<Sai cosa fare?>> Chiede Bianca.

<<Mi basterà seguire i passaggi qui elencati per avviare la macchina, sperando che tutto funzioni.>>

<<Bene. Ci affidiamo a te allora.>>

Lucio inizia a sparpagliare per terra i fogli che ha recuperato dal suo laboratorio, poi ne afferra uno e continuando a osservarlo con attenzione inizia a eseguire una serie di manovre, come girare alcune manopole e schiacciare diversi bottoni. Dopo qualche minuto in cui Lucio è pienamente concentrato nel seguire le istruzioni elencate sui suoi appunti, la macchina inizia a il processo di accensione come dimostra l’accensione di diverse luci e il forte rumore di macchinari messi in moto. Lucio continua a lavorare per riuscire ad attivare pienamente la sua invenzione, intanto attorno a lui gli appartenenti alla Resistenza sono tutti molto provati. C’è chi ha subito l’effetto della Stop-gun ed è ancora paralizzato, Achille sta subendo un’operazione da parte del medico nel disperato tentativo di salvargli la vita, Bianca invece è inginocchiata con le mani strette al petto, come a pregare che Lucio possa riuscire nell’impresa di tornare nel passato.

A un certo punto il rumore di una potente esplosione attira l’attenzione di tutti gli appartenenti alla Resistenza, che sono costretti a rivolgere il proprio sguardo verso il soffitto da cui il suono proveniva. Per qualche secondo un grande fumo ne nasconde le conseguenze, ma appena questo si dissolve tutti notano un grosso buco che si è creato nel pavimento della fabbrica, che per gli appartenenti alla Resistenza coincide con il soffitto. Da lì, alcuni uomini con le divise della polizia del Gotha si calano con delle corde e iniziano a sparare verso gli appartenenti alla Resistenza, uccidendone numerosi in pochi secondi, anche perché molti non sono nello stato di poter affrontare il nemico, ancora provati dall’attacco al palazzo del Gotha effettuato non molto tempo prima.

Nei pressi del buco, a guardare dall’alto la scena, c’è anche Jessica, che ripensa a quello che è accaduto poco prima al Consiglio straordinario del Gotha.

I 9 Membri rimasti oltre a lei erano infatti ancora molto scossi e spaventati per l’assalto subito.

<<Non è possibile che qui ribelli siano arrivati fin qui!>> Urla il Membro della giurisprudenza Bormioli.

<<Già… ci avrebbero ucciso se la polizia non ci avesse protetto!>> Risponde il Membro dell’economia Gimberti.

<<Un comportamento del genere è intollerabile. Non possiamo più essere clementi come in passato verso la Resistenza!>> Aggiunge il Membro della Biologia Accardi.

<<Anche perché per l’ennesima volta dalla loro hanno Lucio!>> Precisa il Membro dell’ingegneria Ruppi.

A questo punto Jessica interviene con tono pacato, azzittendo comunque tutti. <<Se permettete me ne occupo io.>>

<<No! Membro della logica Mori… non pensa che gran parte di questo problema sia anche causa sua?>> Domanda il Membro della medicina Corti.

<<Sì, proprio per questo guiderò personalmente il gruppo della polizia che attaccherà la sede della Resistenza, eliminandone tutti gli appartenenti.>>

Tutti sono stupiti da una simile affermazione.

<<Cosa?>>

<<Ha intenzione di combattere?>>

<<È forse impazzita?>>

<<Un Membro del consiglio del Gotha non può certo mettersi in una situazione di simile pericolo!>> Urla il Membro dell’informatica Salari, ma Jessica sorride.

<<Avete giustamente affermato che questa situazione si è creata a causa mia, effettivamente sono stata io negli ultimi anni a fare pressioni perché si evitasse la linea dura nella lotta alla Resistenza e sono stata sempre io a salvare Lucio dalla condanna a morte, per poi addirittura formarlo e renderlo nuovamente parte della nostra istituzione. Quindi mi assumerò le mie responsabilità, scendendo sul campo di battaglia.>>

<<Ma è una follia! Se le dovesse accadere qualcosa di spiacevole ci ritroveremo senza ben due Membri del Consiglio!>> Ribatte il Membro della psicologia Fontana.

<<E che problema c’è? All’inizio eravamo solo io, Lucio e Fabio e ne abbiamo trovati altri otto, potete benissimo farcela da soli a coprire i posti mancanti. In ogni caso io continuo a credere fermamente in questa istituzione e temo che Lucio al contrario abbia in mente qualcosa per distruggerla.>>

<<E poi quei ribelli hanno già abbandonato il palazzo, non sappiamo dove si stanno nascondendo.>> Sottolinea il Membro della matematica Castelli.

<<Mi sono già occupata di questo. Prima, mentre voi eravate nelle vostre stanze, io ho affrontato Lucio. Purtroppo lui è fuggito, ma sono comunque riuscita a colpirlo con una Stop-Gun in cui era stato inserito un microchip. Ora grazie al rilevamento satellitare possiamo ricavare la sua posizione e di conseguenza anche quella di tutti gli appartenenti alla Resistenza.>>

Al centro della stanza in cui si tiene il consiglio del Gotha viene proiettata la posizione in tempo reale del microchip di Lucio, che evidenzia la sua posizione.

<<Quel luogo? Si stanno nascondendo nella vecchia fabbrica abbandonata?>> Domanda il Membro della giurisprudenza Bormioli.

<<Esatto, probabilmente nel sottosuolo di essa.>>

<<Quindi è davvero disposta a eliminarlo? È sicura di potercela fare?>> Insiste il Membro della medicina Corti.

<<Sicuramente Lucio è stato e rimane la persona più importante della mia vita, ma il Gotha è il mio sogno… e non permetterò che le brave persone soffrano per la violenza altrui, non lascerò che altri crescano senza i propri genitori per un motivo così stupido!>> Dice Jessica con grande determinazione.

A quel punto il Membro della biologia Accardi interviene. <<Dalle sue parole percepisco la determinazione che la muove. In questi anni ha usato metodi dubbi e in realtà credo abbia anche prevaricato la sua stessa autorità, ma è innegabile che il suo fine è sempre stato quello di rendere in Gotha più forte, quindi propongo ufficialmente al Consiglio di attaccare immediatamente la Resistenza e mettere a capo dell’operazione il Membro della logica Mori.>>

La luce sul palchetto di Accardi diventa verde. In pochi secondi anche tutti gli altri Membri del Gotha accendono la propria luce verde, approvando ufficialmente la proposta all’unanimità.

Tornando al presente, Jessica si trova sul bordo del buco creato nel pavimento della vecchia fabbrica, posizione da cui ordina al tenente Circi di farla scendere. <<Mi dia una corda, voglio andare anche io.>>

<<Non è necessario Membro della logica Mori, i miei uomini li stanno schiacciando come se fossero formiche.>>

<<Non mi contraddica… e poi a Lucio ci voglio pensare io.>>

<<Certo, perdoni la mia insolenza.>> Risponde l’uomo, che subito dopo si rivolge ai suoi sottoposti, impiegati a tenere le corde per gli agenti che si calano giù. <<Presto! Una corda a me!>>

Appena gli viene consegnata la corda da uno dei poliziotti, la butta nel vuoto e inizia a tenerla in prima persona, permettendo così a Jessica di iniziare la discesa. Una volta arrivata al piano inferiore, Jessica inizia a guardarsi attorno, vedendo come la battaglia sta proseguendo a senso unico, seppur alcuni appartenenti alla Resistenza cercano di difendersi come possono con le solite armi rudimentali, ma la maggior parte di loro è già crollata esamine a terra sotto i colpi delle più forti armi nemiche. Jessica, in quella desolazione di sangue e morte, nota Lucio che sta per salire su una grossa macchina mai vista prima da lei, così gli si avvicina di corsa, raggiungendolo alle spalle. Prima che Lucio possa salire nella postazione di comando, Jessica gli punta la pistola alla testa. <<Fermo!>>

Lucio si gira senza battere ciglio. <<Jessica… come sei arrivata qui?>>

<<Quando ci siamo visti in laboratorio ti ho sparato con la Stop-gun un microchip.>>

<<Ecco perché mi hai lasciato andare… volevi eliminare me e la Resistenza in un colpo solo.>>

<<Ti sbagli! Io non voglio eliminarti, non voglio farlo! Puoi ancora tornare indietro. Scappiamo insieme, lontano da qui. Ho già pensato a tutto… metteremo in scena la nostra morte e andremo in un villaggio di montagna, vivremo come clandestini, ma in pace, in una nazione che continuerà a essere governata dal Gotha… oppure fuggiremo in un altro Paese e tu ricreerai la macchina del tempo e rifaremo tutto da zero, senza errori stavolta. A me va bene tutto, basta che sia con te e con il Gotha!>>

<<È impossibile. Non farò mai nulla di simile.>>

Jessica rimane senza parole per la risposta di Lucio e sembra non poter credere di dover rinunciare o a lui o al Gotha. Sfruttando quelli istanti di tentennamento, dietro Jessica sopraggiunge Bianca, che la blocca in una presa, stringendole il braccio destro attorno al collo e puntandole un coltello alla gola con la mano sinistra.

<<Stai ferma e togli quella pistola da Lucio!>>

<<T-tu sei Bianca, v-vero?>> Domanda Jessica con la voce un po’ soffocata a causa della posizione in cui è costretta a stare.

<<Sì e tu sei Jessica Mori, il Membro della logica del Gotha.>>

<<È da tanto che non ti vedo.>>

<<Mi spiace, io invece di te non ho ricordi. So che eri nel laboratorio originale del Gotha con Lucio, mio padre e mia madre, ma ero troppo piccola per averne memoria.>>

<<Non fa nulla, sei cresciuta molto da allora. Ti sei fatta veramente bella.>>

<<Ora basta con queste stupidaggini. Metti giù quella pistola e lascia che Lucio usi la macchina.>>

<<C-cos’è questa macchina?>>

<<Una macchina capace di creare ponti spazio-temporali. Lucio la userà per tornare nel 2023 e impedire al Gotha di nascere.>>

Jessica, a causa di quelle parole, inizia ad agitarsi. <<No! No! Non potete farlo! Ti prego Lucio… pensa a questa nazione… un posto senza violenza, senza povertà, dove le persone per bene possono vivere in pace… dove nessuno può sopraffare qualcun altro. Non puoi gettare al vento tutto questo solo perché vuoi salvare poche persone a cui tieni. La vita di milioni di persone non è paragonabile a queste poche vite… sei solo un egoista!>>

Lucio sembra bloccarsi un attimo, come se non avesse pensato davvero bene a ciò che le sue azioni provocheranno.

<<Vai Lucio! Non ascoltarla, gli uomini non sono fatti per vivere in maniera così controllata! Non è con il terrore e l’autorità che si migliora il mondo, devi permettere alla gente di imparare e crescere, ma non puoi importi sugli altri solo perché sei più intelligente. Devi permettere a tutti di capire! Devi insegnare a tutti come funziona il mondo! Se imponi il tuo sapere sugli altri come ha fatto il Gotha è solo sopraffazione!>>

<<Non è vero! Sono solo pochi, i più colti, che devono prendersi le responsabilità di tutti sulle spalle… anche per chi non può comprendere a pieno il funzionamento del mondo!>>

<<Tutti possono capire! L’importante è non lasciare nessuno indietro, non escludere nessuno dalla società! Possiamo creare un mondo fatto di pace, ma senza che nessuno si imponga sul prossimo, al contrario, insegnando a tutti come riconoscere il bene e il male. Possiamo farlo tutti insieme!>>

<<Questo è impossibile!>>

<<È possibile invece!>>

Le due donne all’unisono si rivolgono a Lucio, ancora immobile davanti a loro e assalito dai dubbi su cosa fare.

<<Vai Lucio!>>

<<Non andare Lucio!>>

Mentre urlano queste frasi, Jessica prova a liberarsi con decisione dalla presa di Bianca, riuscendo nel suo intento. Per evitare che possa scappare e mettere in pericolo il piano della Resistenza, Bianca accoltella Jessica sul collo, causandole una ferita profonda e sicuramente mortale, ma nonostante ciò Jessica riesce a girarsi e, con le poche forze che le rimangono, fa partire un colpo di pistola contro Bianca, che viene colpita in pieno petto e crolla al suolo.

Entrambe a terra, a pochi centimetri l’una dall’altra, guardano verso Lucio, lasciandosi andare alle proprie ultime parole, uguali per entrambe e dette ancora una volta all’unisono. <<Ti amo Lucio… fai la cosa giusta…>>

Lucio è colto da un pianto disperato e si getta sui corpi delle due donne, abbracciandoli e sporcandosi con il loro sangue. <<Perché anche voi?! Eravate le ultime persone rimaste a cui tenevo! Perché mi avete lasciato?! Non è giusto! Non è giusto!>>

Lucio alza gli occhi e il panorama che gli si palesa davanti è fatto solo di morte e desolazione. Gli uomini della polizia del Gotha avanzano, uccidendo ogni appartenente alla Resistenza che incontrano, anche Achille e il dottore che lo stava curando sono stati uccisi. Al contempo ci sono alcuni poliziotti del Gotha a terra, perché massacrati da quei pochi uomini della Resistenza che si sono riusciti ad avvicinare a loro.

In quel momento Lucio prende la sua decisione. Si alza e con le lacrime agli occhi sale sulla macchina generatrice di wormhole, gira alcune manopole, inserisce le coordinate temporali, preme un grosso bottone rosso e infine tira un forte sospiro. <<Ci siamo.>>

La macchina emette una fortissima luce, simile a quella che Lucio aveva visto cadendo dentro al buco della fabbrica abbandonata il 3 giugno 2023. Subito dopo Lucio esce dal posto di comando e chiudendo gli occhi corre in direzione di quella entità luminosa, che con grande forza lo attrae verso di sé. Durante gli ultimi istanti, prima di scomparire all’interno del wormhole, Lucio pensa a tutte le persone per le quali ha sofferto, con queste che passano nella sua mente come immagini flash. Contemporaneamente, urla loro una promessa con tutta la voce che gli rimane. <<Jessica, Bianca, Mirco, Achille, Davoli, Fabio, Margherita e tutte le altre persone che hanno sofferto a causa mia… vi prometto che vi salverò tutti!>>

3 Giugno 2023 – Ore 18:39

Lucio apre gli occhi, ma una forte luce lo costringe a chiuderli immediatamente. Al tempo stesso sente anche delle voci che lo circondano.

<<Ha aperto gli occhi!>>

<<Si è svegliato dottore!>>

<<Ehi ragazzino, mi senti?>>

Lucio riapre gli occhi e, sforzandosi di non chiuderli, si rende conto che davanti a sé c’è un medico che, accompagnato da due infermieri, sta puntando una piccola luce nelle sue pupille.

<<Sì, non vi è dubbio… ha ripreso conoscenza.>>

<<Dove mi trovo?>>

<<Sei in ospedale. I tuoi amici hanno chiamato i soccorsi, dicendo che eri caduto da un buco nel pavimento di una vecchia fabbrica abbandonata. Hai qualche ferita, in particolare una alla spalla destra era parecchio profonda, ma sono sorpreso che un volo del genere non abbia causato maggiori danni. Questa volta sei stato fortunato, ma non fare più stupidaggini del genere… l’ho detto anche ai ragazzi con cui eri.>>

Lucio si tira su d’improvviso, spaventando il medico e gli infermieri attorno a lui. <<Intende Margherita e Fabio?! Dove sono ora?!>>

<<Beh… non conosco i loro nomi, ma credo siano in sala d’attesa.>>

Intanto Lucio si rende conto di un particolare, nonostante i capelli siano castani e decisamente più folti, lui ha già visto questo medico. <<Ma lei è Corti! Il Membro del Gotha della medicina!>>

<<Sì, quello è il mio nome.>> Dice indicando il proprio tesserino, poi precisa. <<Ma non sono membro di un bel niente. Sono solo un dipendente di questo ospedale.>>

<<Quindi siamo nel 2023?>>

<<Sì, è il 3 giugno 2023 ovviamente.>>

Lucio tira un sospiro di sollievo, mentre Corti lo lascia alle cure degli infermieri. <<Tenetelo sotto osservazione, è ancora in evidente stato confusionale.>>

<<Aspetti! Posso vedere i miei amici?>>

<<Sì, vado a informarli che stai bene e che se vogliono posso passare a trovarti.>>

<<Grazie! Grazie di tutto dottor Corti.>>

<<Aiutare le persone è il mio dovere… vedi di rimetterti al più presto ragazzino!>>

Subito dopo anche gli infermieri lasciano la stanza e al loro posto entrano Margherita e Fabio.

<<Ehi Lucio, ti sei ripreso!>> Esclama Fabio.

<<Meno male, che sollievo.>> Aggiunge Margherita, facendo trasparire la sua preoccupazione.

<<Ragazzi, siete davvero voi?>>

<<Certo che siamo noi.>> Risponde Fabio, sedendosi ai piedi del letto d’ospedale su cui Lucio è steso.

Lucio si commuove. <<Mi siete mancati un sacco!>>

<<M-ma che cavolo ti prende?>> Domanda Fabio, sorpreso dalla reazione dell’amico.

<<Guarda che sei svenuto solo per mezz’ora… anche se eravamo effettivamente preoccupati per te.>> Precisa Margherita.

<<Lasciate perdere, non potete capire. Forse sto solo delirando ed è stato tutto un brutto sogno.>>

<<A dire il vero di cose che non riusciamo a capire ce ne sono parecchie…>> Ribatte Fabio.

<<Già, non ricordi quello che è successo?>> Chiede Margherita.

<<Non sono caduto mentre stavo scendendo giù nei sotterranei della vecchia fabbrica?>>

<<Sì, ma poi c’è stata un’improvvisa luce che sembrava attirarti a lei. Anche Margherita ha rischiato di cadere, ma io l’ho salvata.>>

<<Me la sarei cavata anche da sola.>> Precisa lei.

<<Certo, certo… comunque un secondo dopo che quella luce è scomparsa ci siamo sporti per vedere all’interno del buco e ti abbiamo visto steso a terra privo di sensi, così abbiamo chiamato i soccorsi, che dopo averti recuperato ti hanno portato in ospedale.>>

<<Capisco.>> Dice Lucio.

<<Però ci sono delle cose che non riesco a spiegarmi… i tuoi vestiti e il tuo aspetto sembrano diversi. Inoltre c’è stata quella strana luce.>> Sottolinea Margherita.

<<Sì Lucio… entrambi giuravamo che tu avessi addosso jeans e felpa, ma quando ti abbiamo ritrovato avevi abiti diversi e inoltre sembravi un po’ cambiato.>> Dice Fabio

<<Già… hai sempre avuto i capelli di quella lunghezza?>> Chiede Margherita.

Lucio fa una riflessione a mente, senza dire niente agli amici. <<Quindi era tutto vero, non stavo sognando. Sono davvero stato nel futuro e ho davvero fatto funzionare una macchina del tempo.>>

<<Comunque nessuno ha creduto ai nostri racconti, dicono che siamo solo dei ragazzini con la sindrome della seconda media.>> Conclude Fabio.

<<Non saprei proprio cosa dirvi ragazzi, forse hanno ragione. Io mi sento benissimo, magari eravate troppo impegnati a flirtare tra di voi e non vi siete nemmeno accorti che mi ero cambiato i vestiti e poi siamo ancora giovani… è normale che i capelli crescano di qualche centimetro rapidamente. Per quanto riguarda la luce… beh quella forse ve la siete davvero immaginata, io non ricordo nulla di simile.>>

<<Ehi cosa hai detto? Flirtare? Perché mai dovrei flirtare con un maiale come lui?>> Dice subito Margherita, la quale si è fermata alla prima parte del discorso.

<<Maiale a chi? Dovresti implorare in ginocchio per essere guardata da uno come me.>> Risponde prontamente Fabio.

<<Ma se non fai altro tutto il giorno.>>

<<Adesso chiamo un medico!>>

<<Uh? Perché?>>

<<Perché in questa stanza c’è una pazza! Io ti guarderei tutto il giorno? Ma se sono circondato da ragazze bellissime tutto il tempo.>>

<<Guarda che tua madre e tua sorella non contano… e nemmeno quelle dei videogiochi valgono!>>

<<Ahhhh stai zitta, non ti sopporto!>>

<<Zitto tu, maiale!>>

Lucio un po’ perplesso, fa una riflessione a bassa voce. <<Ma come diavolo faranno questi due a finire insieme?>>

<<Comunque Lucio, adesso che abbiamo verificato che stai bene, noi possiamo tornare a casa.>>

<<Già, è meglio che accompagno Margherita. Tra poco farà buio e rischia di diventare pericoloso, considerando il quartiere in cui vive.>>

Margherita arrossisce. <<V-va bene, allora noi andiamo, anche se con uno come te al mio fianco mi sento tutt’altro che sicura.>>

<<Allora vai a casa da sola!>>

<<Ehhhhh?! Lasceresti una ragazza girare da sola a quest’ora? Sei davvero pessimo.>>

<<Scherzo, scherzo… ti accompagno io.>>

<<G-Grazie.>>

Quando Margherita lo ringrazia in quel modo, Fabio arrossisce <<Allora noi andiamo Lucio.>>

<<Passiamo domani a prenderti quando ti dimetteranno.>>

<<Va bene ragazzi, a domani.>>

Fabio e Margherita si incamminano verso l’uscita, mentre Lucio sorride guardandoli allontanarsi.

4 Giugno 2023 – Ore 15:00

Il giorno dopo Lucio viene dimesso dall’ospedale e ad aspettarlo fuori dalla struttura trova i suoi due amici in sella alle proprie bici, inoltre Fabio tiene con una mano anche quella di Lucio. <<Ti abbiamo riportato il tuo bolide!>>

<<Siamo andati a recuperarla alla fabbrica prima di venire qui.>> Precisa Margherita.

<<Oh… grazie mille ragazzi.>>

<<Figurati, ti va di fare merenda? Sono già le 3 e mezza, ho fame.>> Propone Fabio, ma la sua idea attira i feroci commenti di Margherita. <<Sei proprio un maiale, mangeresti a qualsiasi ora del giorno.>>

<<Guarda che la merenda è importante per crescere forti e sani.>>

<<Certo, come no… comunque non abbiamo niente di meglio da fare. A te Lucio va bene?>>

<<Sì, andrei ovunque con voi.>> Dice Lucio, sfoderando un immenso sorriso e asciugandosi un accenno di lacrime con la manica della felpa.

<<Ma che ti prende? Sei strano fin da ieri…>>

<<Nulla… sono solo felice di avervi al mio fianco e voglio che sia così per sempre.>>

<<Lo sappiamo Lucio, se no perché rifiutare sempre di saltare gli ultimi anni di liceo. Siamo grati di essere tuoi amici.>> Risponde Margherita.

<<Ora andiamo… c’è un nuovo bar-pasticceria in centro da provare.>> Esclama Fabio.

<<Va bene, va bene… chi arriva ultimo offre il tè!>> Dichiara Margherita.

I tre iniziano a pedalare in direzione del centro, ma lungo il tragitto passano davanti a un piccolo parco. Qui l’attenzione di Lucio è catturata da una ragazza dai lunghi capelli rossi seduta da sola sotto un albero. Alla vista di quella scena Lucio frena improvvisamente la bici e dato che anche Fabio e Margherita si accorgono del suo gesto, fanno lo stesso.

<<Che succede?>> Chiede Fabio.

<<Già, perché ti sei fermato?>> Domanda Margherita.

<<Quella ragazza… la conoscete?>> Lucio indica la ragazza che aveva visto poco prima e Margherita nota il dettaglio della divisa. <<No… mai vista prima.>>

<<Io non la conosco personalmente, ma credo sia una primina della nostra stessa scuola. L’ho vista qualche volta all’intervallo, sta sempre da sola e non sembra avere amici.>>

Lucio senza dire nulla scende dalla bici, lasciandola cadere a terra e si dirige verso quella ragazza che guarda il vuoto immobile.

<<Ehi! Ma dove vai?>> Urla Fabio all’amico, che però non gli risponde nemmeno e continua a camminare a testa bassa verso quella ragazzina, fino ad arrivare a pochi centimetri da lei e farle ombra. Questa alza lo sguardo verso Lucio, che la guarda sorridendo e porgendole la mano inizia a parlarle. <<Ciao, mi chiamo Lucio e frequento il tuo stesso liceo. Ti andrebbe di venire a mangiare una fetta di torta con me e i miei amici? Te li presento io… sono un po’ strani, ma li adorerai.>>

<<C-chi sei?>> Chiede la ragazzina, sorpresa per ciò che sta accadendo.

<<Sono Lucio, te l’ho già detto.>>

<<P-perché mi stai parlando? N-nessuno mi parla mai.>> Risponde lei, distogliendo lo sguardo da Lucio e abbassando la testa.

<<Perché voglio essere tuo amico Jessica!>>

La ragazzina, sentendo pronunciare il suo nome, torna a guardarlo, ma questa volta con gli occhi pieni di gioia e il viso leggermente arrossato. A quel punto si alza e, guardando Lucio negli occhi, afferra la sua mano.

<<Io l’ho promesso… vi salverò tutti!>>

GOTHA – Un viaggio nel tempo tra il 2023 e il 2051

GOTHA – Un viaggio nel tempo tra il 2023 e il 2051

Stato: Completato Tipo: Autore: Rilascio: 2022
Il diciassettenne Lucio viene misteriosamente trasportato nell'anno 2051, dove è costretto a confrontarsi con un nuovo tipo di governo oligarchico e l'organizzazione che si oppone ad esso.
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