29 Luglio 2051 – Ore 15:14

29 Luglio 2051 - Ore 15:14

“In una folla l’individuo non è più consapevole delle proprie azioni. In lui certe facoltà sono sopite, altre possono essere condotte a un grado estremo di esaltazione.”

Lucio è a terra con gli occhi chiusi e sta riprendendo conoscenza. Nonostante sia molto debole, riesce a sentire vagamente alcune voci intorno a lui.

<<Achille sei già qui? Cos’era quella luce?>>

<<Non lo so, ma appena sono arrivato c’era questo ragazzino a terra.>>

<<Un ragazzino? E se fosse uno scagnozzo del Gotha?>>

<<Anche se fosse un cittadino comune da qualche parte deve essere arrivato, significa che questo posto non è inaccessibile come pensavamo.>>

<<Magari è un’esca mandata dal Gotha per scoprire la nostra posizione.>>

<<O peggio, potrebbe essere qualche ricercato in fuga.>>

<<Dove sono i leader in tutto questo?>>

<<Ma non sembra anche a voi di averlo già visto?>>

<<Già… ha un viso famigliare ora che me lo fai notare.>>

Lucio inizia ad aprire gli occhi a poco a poco.

<<Ehi! Ehi! Si sta svegliando.>>

<<Presto! Andate a chiamare Bianca e Mirco!>> Ordina l’uomo chiamato Achille, un individuo con un fisico imponente e dall’età di circa 30 anni.

Lucio si tira leggermente su con la testa e si guarda attorno. Solo in quel momento si rende conto di essere circondato da decine di persone in un luogo piuttosto ampio, ma chiuso e tetro.

<<Ho fatto proprio una bella caduta… ma dove mi trovo?>>

Gli uomini e le donne che circondano Lucio sono tutti piuttosto giovani e nessuno di essi risponde al suo quesito, anzi sembrano tutti guardarlo con diffidenza.

<<Ehi dico a voi! Si può sapere chi siete e che posto è questo? Inoltre cos’è quella cosa?>> Lucio fa riferimento a un grosso macchinario che si trova poco lontano da lui, ma nessuno si degna di rispondere alle sue domande, così Lucio prova ad alzarsi in piedi. In quel momento Achille, il più muscoloso tra gli uomini che lo circonda, gli pone una mano sulla spalla e si rivolge a lui tenendolo bloccato a terra, il tutto senza fare particolare fatica vista l’immensa differenza di stazza tra i due. <<Stanno arrivando i nostri leader, saranno loro a rispondere alle tue domande e ne avranno altrettante da farti.>>

<<Leader? Ma di che diavolo state parlando? Io me ne vado!>>

Achille inizia a stritolargli la spalla con una sola mano, facendo urlare Lucio di dolore. <<Ahhhhhhhh!>>

<<Senti ragazzino… tu non vai da nessuna parte.>>

All’improvviso la voce di una ragazza non molto più grande di Lucio, con lunghi capelli castani e occhi azzurri, interrompe questo piccolo scontro. <<Achille! Basta così!>>

<<Sì, leader Bianca.>> L’uomo immediatamente toglie la mano dalla spalla di Lucio e si allontana da lui.

La ragazza, che sembra essere una dei leader, è seguita da un ragazzo altrettanto giovane e che come lei ha occhi azzurri e capelli castani, ma nel suo caso tenuti ben più corti. I due, che si somigliano molto, avanzano con calma fino ad arrivare nei pressi di Lucio, dando ordine a tutti gli altri uomini di allontanarsi da lì. <<Fate spazio! Dobbiamo parlare con lui.>>

<<E ora questi cosa vogliono?>> Si chiede Lucio con aria interrogativa.

La ragazza inizia a incalzare di domande Lucio, che si trova ancora a terra dopo il battibecco precedente con Achille. <<Allora ragazzo… come sei arrivato in questo luogo? Sei forse uno degli uomini del Gotha? O un civile che ha deciso di unirsi alla Resistenza?>>

Lucio appare confuso e non capisce granché delle parole che la ragazza pronuncia. <<Gotha? Resistenza? Ma di cosa stai parlando?>>

Ora prende la parola anche il giovane dietro la ragazza. <<Non fare il finto tonto, questo luogo è inaccessibile e sconosciuto alla popolazione. Dicci chi sei o ne pagherai le conseguenze.>>

<<Io non so cosa dirvi! Stavo semplicemente esplorando la vecchia fabbrica con i miei amici, quando sono caduto in una voragine e mi sono risvegliato qui.>>

Il ragazzo ora appare come spaventato. <<Hai detto la vecchia fabbrica? Come sei venuto a conoscenza della nostra base segreta?>>

<<Io e i miei amici siamo semplicemente venuti a farci un giro. Ci era sembrata un’idea migliore rispetto a tornare a casa per fare i compiti, studiare e tutte quelle cose così noiose.>>

Il ragazzo, ormai nel panico, si rivolge alla ragazza. <<Hanno trovato il nostro nascondiglio, degli stupidi ragazzini del liceo sono riusciti a entrare nella nostra fortezza! E ora cosa facciamo? Se ci sono riusciti loro a trovarci non ci vorrà molto perché anche quelli del Gotha ci scovino.>>

<<Non è possibile.>> Risponde lei con molta calma. La ragazza è infatti estremamente tranquilla e sta riflettendo in silenzio con lo sguardo basso.

<<Dì qualcosa! Dobbiamo scappare da qui o verremo tutti catturati.>> Insiste il ragazzo, sempre più teso. A quel punto la leader femmina, con voce profondamente tranquilla, esprime il suo pensiero. <<Non è possibile.>>

<<Cosa?>>

<<Questo ragazzo non può essere entrato qui indisturbato.>> Il leader maschio non sa cosa dire, così la ragazza continua la sua spiegazione. <<Ho pensato a ogni singolo scenario e in nessuno di questi sarebbe riuscito a entrare senza farsi notare. Per prima cosa l’unico modo per raggiungere il piano sotterraneo è la botola, che però non può essere aperta dall’esterno. Inoltre nessuno dei nostri uomini a guardia degli accessi alla base ha segnalato movimenti sospetti, eppure questo ragazzo era qui a terra svenuto… sembra davvero apparso dal nulla.>>

<<Non può averlo fatto però… in qualche modo deve essere entrato.>> Ribatte il leader maschio.

<<Molti di noi hanno visto una forte luce provenire da questa direzione per qualche istante. Per questo ci siamo recati qui di corsa e abbiamo trovato questo ragazzo a terra.>> Dice una delle persone che hanno trovato Lucio.

<<Capisco… forse quella luce è correlata al modo in cui questo ragazzo è arrivato fin qui.>> Risponde il leader maschio.

<<Sarà lui a dircelo, anche se sembra confuso. Teniamolo con noi fino a che non si sarà ripreso, non sembra pericoloso. Fategli comunque un body scan per trovare il microchip e rimuovetelo.>> Dice la ragazza, rivolgendosi ai suoi uomini. Poi dialoga direttamente con Lucio. <<Sei un vero mistero… almeno il tuo nome ce lo sai dire?>>

<<L-Lucio.>>

La ragazza spalanca gli occhi e d’istinto fa alcuni passi all’indietro, come se fosse stata colpita da un fendente. <<N-non può essere…>>

Intorno a Lucio si alza un brusio di voci, con tutti coloro che lo circondano che iniziano a confabulare tra loro. Sembra infatti che la rivelazione del suo nome abbia creato un po’ di caos nel gruppo.

<<Ha detto di chiamarsi Lucio.>>

<<È uguale a lui effettivamente.>>

<<Ecco perché mi sembrava di averlo già visto.>>

<<Però sono un po’ diversi. Questo è più giovane e non ha nessuna cicatrice sul viso.>>

<<Ma quindi? È forse suo figlio?>>

<<Non aveva figli, non era nemmeno sposato…>>

Lucio inizia a guardarsi attorno. Sembra che il solo pronunciare quel nome abbia fatto sì che i ruoli si ribaltassero e ora sono tutti gli altri a guardarlo con timore. All’improvviso però la sua testa viene presa e schiacciata a terra. A compiere questo gesto è il leader maschio. <<Non osare dire quel nome qui! Pensi di poterci spaventare forse?>>

<<Io non so di che parli! È solo il mio nome!>>

Il ragazzo sembra non voler mollare la presa, nonostante il dolore sulla faccia di Lucio si faccia sempre più evidente, così è ancora una volta è la ragazza a mettere fine a tutto con delle semplici parole, calme, ma decise. <<Lascialo.>>

<<Ma sono tutti terrorizzati perché ha detto di chiamarsi Lucio. Questo ragazzo ci sta prendendo in giro e comunque io non avrei paura nemmeno del Lucio vero, anzi se lo avessi qui tra le mie mani gli riserverei un trattamento anche peggiore.>>

<<Ti ricordo che noi non crediamo nella violenza, inoltre stai parlando male di chi un tempo è stato un nostro prezioso alleato.>>

<<Alleato dici? Non dovremmo nasconderci qui se non fosse per lui. Dopo quello che ci ha fatto… io… io… devo vendicarmi… ma purtroppo non posso più farlo…>> Dice con i pugni stretti dalla rabbia.

Ora anche la ragazza perde le staffe e urla contro l’altro leader. <<Lui ci ha aiutato, anzi era la nostra unica speranza di salvezza, perché non lo capisci!>>

Il ragazzo molla Lucio e si alza. Poi, dopo essersi scrollato via la polvere accumulata per aver appoggiato le ginocchia a terra, si muove verso la ragazza e si lascia andare a un ultimo commento. <<Ciò che ha fatto quella persona non può essere dimenticato…>> La frase viene conclusa mentre passa di fianco a lei, in modo che l’ultimo pezzo arrivi solo alle sue orecchie. <<Forse a crescere nascosti in questo luogo come topi di fogna hai dimenticato dove gli esseri umani dovrebbero vivere.>>

Il ragazzo si allontana da Lucio, mentre la ragazza, dopo aver incassato le parole del leader maschio, si avvicina a lui. <<Ho un’ultima domanda da farti Lucio… mi puoi dire in che anno siamo?>>

<<Nel 2023.>> Risponde Lucio con estrema sicurezza.

Il leader maschio, nonostante si stesse allontanando, sente la risposta di Lucio e ha un sussulto, invece la ragazza sorride, soddisfatta di ciò che ha ascoltato. Infine anche lei si volta e ribadisce l’ordine lanciato poco prima verso i suoi sottoposti. <<Controllate che non abbia il microchip, anche se sono già sicura che ne sia sprovvisto. Una volta fatto dategli da mangiare e indicategli un letto sul quale poter riposare.>>

<<Sì, leader Bianca!>> Rispondono tutti i presenti in coro.

<<E un’ultima cosa… questo ragazzo non è assolutamente il Lucio che pensate voi, chiunque lo discrimini o ne faccia parola con lui verrà espulso dalla Resistenza.>>

<<Sissignora.>>

Lucio a questo punto viene aiutato ad alzarsi e accompagnato in un’altra zona della base da alcuni degli uomini lì presenti.

Un medico appartenente alla Resistenza, con addosso un camice bianco, passa uno scanner manuale vicino a ogni parte del corpo di Lucio, il quale si trova in piedi in mezzo a una tenda senza alcun vestito addosso. All’interno della tenda oltre a Lucio e al medico ci sono Achille e altri due ragazzi a osservare con attenzione la scena.

<<Quanto ci vuole ancora?>> Domanda Lucio, lamentandosi per la situazione in cui si trova.

<<Lui è un vero perfezionista.>> Risponde Achille, riferendosi a colui che sta eseguendo il controllo.

<<A me sembrate solo dei pervertiti, guardate che sono ancora minorenne!>>

<<Basta frignare… ha finito. Puoi rivestirti ora.>> Achille, mentre pronuncia queste parole, getta i vestiti di Lucio addosso al ragazzo, che comincia a rimetterseli. Intanto l’uomo che ha eseguito la scansione informa Achille del risultato raggiunto. <<Non c’è nessun microchip, il ragazzo è pulito.>>

<<Come aveva detto la leader, eh?>> Aggiunge Achille, abbozzando anche un sorriso. Intanto gli altri due ragazzi presenti nella tenda si lasciano andare a qualche commento per la mancata presenza del chip nel corpo di Lucio.

<<Da dove arriva questo ragazzo?>>

<<Forse esistono altri gruppi della Resistenza nel Paese.>>

Achille, che sembra essere il più forte e quindi anche il più autoritario tra i presenti, richiama tutti all’ordine. <<Ehi voi! Fate silenzio! Andate a informare Bianca e Mirco della notizia.>>

<<Bianca e Mirco?>> Ripete Lucio.

<<Sono i ragazzi che hai conosciuto prima, anche se molto giovani sono i nostri leader.>>

Lucio si mette a ridere di gusto in faccia ad Achille, facendo riferimento alla giovanissima età dei due leader. <<Un bestione come te che si fa mettere i piedi in testa da quei due ragazzini, troppo divertente.>>

Achille appare spazientito e prende per un orecchio Lucio, sollevandolo di peso. <<Il nostro gruppo è contrario alla violenza, ma io posso anche fare un’eccezione per te.>>

<<Ahia! No, basta! lasciami! La smetto! Davvero!>> Achille sospira e lascia andare Lucio, facendolo cadere a terra. <<Certo che per essere un pacifista mi hai già colpito parecchie volte.>>

<<Sei tu che rendi tutto così difficile. Dai, adesso seguimi, ti accompagno al tuo letto.>>

Lucio si alza e segue Achille, che lo fa passare in una zona dove tutti sono accampati in delle tende. Il luogo appare come una sorta di campo profughi dove tutti vivono nella miseria, anche se le facce delle persone non sono certo tristi, anzi in tanti sono riuniti in piccoli gruppi, mentre mangiano, cantano o giocano a carte allegramente. Dopo qualche secondo di cammino, i due arrivano dinnanzi a una di queste tende e si fermano fuori da essa.

<<Eccoci Lucio, puoi dormire qui.>>

<<Oh… va bene.>>

Achille si allontana, mentre Lucio entra nella tenda e con aria disgustata mista a sorpresa, si lascia andare a un urlo. <<Ma che scherzo è questo?!>>

Il letto di cui parlava Achille non è infatti altro che un materasso sudicio buttato a terra nel mezzo della tenda, con addirittura alcuni scarafaggi sopra di esso. Lucio titubante si avvicina ad esso e prova a pulirlo un po’, colpendolo ripetutamente con la mano, poi abbattuto nel morale si corica su di esso e guardando verso l’alto con le braccia incrociate dietro la nuca, si abbandona a un’ultima considerazione. <<Come diavolo ci sono finito qui?>>

Nel frattempo, uno degli uomini che erano stati incaricati da Achille di informare i leader è arrivato alla loro tenda, più grossa di quella degli altri, ma il cui interno è comunque piuttosto povero.

<<Scusate l’interruzione leader Bianca e leader Mirco.>>

<<Prego. Hai notizie di Lucio, vero?>>

<<Sì, il body scan ha dato esito negativo. Non è stata rilevata alcuna traccia di microchip sottocutanei.>>

Bianca sorride. <<Molto bene, ti ringrazio per essere accorso a informarmi.>>

Il ragazzo si mette sull’attenti e poi si congeda. <<Dovere!>>

Quando Bianca e Mirco restano soli, è il ragazzo a rivolgersi per primo nei confronti della ragazza, rivelando anche il rapporto che lega i due. <<Sorella, so a cosa stai pensando e potresti anche avere ragione, però ricordati di come è andata a finire l’ultima volta.>>

<<Lo so, ma abbiamo una seconda possibilità del tutto inaspettata, dobbiamo assolutamente sfruttarla.>>

<<È solo un ragazzino, avrà più o meno la nostra stessa età. Anche se fosse davvero lui, non è comunque la stessa persona nella quale riponevi ogni speranza.>>

Mirco si dirige verso l’uscita della tenda, ma prima che possa uscire da essa, Bianca risponde alle ultime parole dette dal fratello. <<Non è nemmeno la persona verso la quale provavi tutto quell’odio.>>

Mirco rimane completamente bloccato dalle parole di Bianca e nonostante sia a pochi centimetri dall’uscita, continua a dialogare con la sorella dandole le spalle.

<<Bianca… conosci il nostro accordo, io sono il braccio, tu sei la mente… come sempre rispetterò le tue decisioni, quindi come pensi di agire?>>

<<Non gli diremo nulla e convinceremo tutti che la somiglianza sia solo una coincidenza e il nome Lucio un tributo dei suoi genitori a quell’uomo così potente. Racconteremo inoltre che è un semplice novellino deciso ad arruolarsi nella Resistenza. In fondo siamo i loro leader, ci staranno ad ascoltare.>> Mirco sorride, intanto Bianca continua a parlare. <<Lo educheremo come facciamo con gli altri novellini, ma parteciperà sin da subito alle nostre attività come supporto e sarà sotto la tua ala protettrice. Non dovrai perderlo di vista Mirco, nelle tue mani sarà al sicuro. È proprio come hai detto… io sono la mente e tu il braccio, ma solo insieme a lui possiamo raggiungere il nostro obiettivo.>>

Mirco stringe il pugno dalla rabbia, ma risponde in maniera pacata. <<Va bene… asseconderò la tua volontà. In ogni caso non abbiamo bisogno di lui per farcela, ci possiamo riuscire benissimo anche da soli.>>

<<Fratello… un’ultima cosa, fai nascondere quella macchina. Lucio per ora non deve nemmeno vederla.>>

<<Nasconderla? E come diavolo dovrei fare? È immensa.>>

<<Manda degli uomini a montare un enorme tenda che possa coprirla del tutto e fai in modo che Lucio non ci entri mai.>>

<<Va bene, manderò subito qualcuno. Se vuoi nascondergliela, si vede che in fondo anche tu pensi che sia stata una follia. Vedrai… io e te insieme riusciremo a realizzare il sogno di nostro padre.>>

Mirco esce dalla tenda, mentre Bianca continua a tenere gli occhi fissi in quella direzione e, quando è ormai sola e certa che il fratello non possa sentirla, si lascia andare a un ulteriore commento. <<Mi dispiace Mirco che tu riponga così tanta fiducia in me, purtroppo solo Lucio può essere l’eroe di questa storia.>>

GOTHA – Un viaggio nel tempo tra il 2023 e il 2051

GOTHA – Un viaggio nel tempo tra il 2023 e il 2051

Stato: Completato Tipo: Autore: Rilascio: 2022
Il diciassettenne Lucio viene misteriosamente trasportato nell'anno 2051, dove è costretto a confrontarsi con un nuovo tipo di governo oligarchico e l'organizzazione che si oppone ad esso.
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