“Non essendo la folla impressionata che da sentimenti estremi, l’oratore intenzionato a sedurla deve abusare delle affermazioni violente. Esagerare, affermare, ripetere e non provare mai a dimostrare nulla con il ragionamento.”
Lucio, nonostante l’ambiente poco confortevole, sta dormendo profondamente nella sua tenda, almeno fino al momento in cui viene violentemente svegliato da Achille, che scuote il materasso facendolo scivolare a terra.
<<Ma che diavolo… ancora tu brutto scimmione! Ormai alla barzelletta della non violenza non ci credo più.>>
<<Muoviti ad alzarti, hai delle visite novellino.>>
<<Visite? Novellino?>>
Mentre Lucio è ancora per terra a gambe all’aria, nella tenda entra Bianca, che con voce soave si rivolge a lui. <<Qui qualcuno era davvero molto stanco.>>
<<Oh tu sei Bianca giusto? La leader di questi pazzi.>>
<<Sì, sono io.>> Risponde ridendo la ragazza.
Bianca si rivolge poi ad Achille. <<Lasciaci soli per favore.>>
<<Certo leader Bianca, attenderò qui fuori.>> Dice Achille, per poi abbandonare immediatamente la stanza.
<<Sai il tuo scimmione parla sempre di non violenza, eppure quando lo incontro finisco sempre sottosopra. Anche quell’altro, come diavolo si chiama Marco, Mino…>>
<<Mirco?>>
<<Esatto! Anche quel tipo è un po’ troppo violento per essere a capo di un gruppo di pacifisti.>>
Bianca si mette a ridere di nuovo. <<Mirco è mio fratello e in effetti può essere un po’ irruento e istintivo, ma è estremamente affidabile per le nostre attività, come vedrai tu stesso. Inoltre è vero che di base siamo contro la violenza, ma in un mondo così avverso persone come lui e Achille possono esserci utili per difenderci.>>
<<Difendervi da cosa? Ora che ci penso ieri, quando mi avete trovato, parlavate di qualcuno che vi dà la caccia o qualcosa di simile, vero?>>
<<Il Gotha… è l’organizzazione che guida il paese.>>
<<Guida il paese? Che vai blaterando? Non ho mai sentito nulla di simile.>>
Ora Lucio appare spazientito e inizia a urlare addosso a Bianca, che al contrario continua a mantenere uno stato di totale calma. <<Mi avete fatto prigioniero, non so dove mi trovo e nemmeno come sono arrivato qui. Mi fate dormire in questa sudicia tenda e ora mi parli di assurdità come organizzazioni che governano la nazione! Voi siete solo dei criminali che mi hanno rapito!>>
Lucio è esausto dopo aver urlato tutte quelle cose in un solo fiato, invece Bianca con il sorriso sul volto non si è minimamente scomposta. <<Il letto non è di tuo gradimento?>>
<<Il letto è il minimo! Voglio sapere tutto il resto, chi siete voi e dove siamo in questo momento. I miei amici, mia madre, mio padre e anche la polizia mi staranno cercando… ditemi cosa volete da me!>>
Bianca allunga la mano e accarezza la testa di Lucio. <<In che anno siamo caro Lucio?>>
Lucio è spaesato dalla domanda totalmente fuori luogo che gli è stata posta. <<N-nel 2023… te l’ho detto anche ieri.>>
<<Sbagliato.>>
<<C-come sarebbe a dire?>>
<<Siamo nell’anno 2051.>>
Lucio è sempre meno consapevole della situazione. <<È-è impossibile… io sono Lucio… frequento il liceo e ho 17 anni… sono nato nel 2006.>> Queste sono le parole che Lucio con gli occhi sbarrati continua a ripetere guardando Bianca, che invece mantiene un’espressione totalmente serena, senza essere per niente sorpresa dalle parole di Lucio e anzi continua dolcemente a sorridergli.
<<N-non è possibile… non ha senso tutto questo… non c’è nessuna spiegazione logica.>>
<<Lascia perdere la logica, non credo possa esserti di aiuto in questo caso. Piuttosto mi affiderei ai fatti… tu sei un ragazzo di 17 che viveva a Torino nel 2023 e ora ti trovi sempre a Torino, ma nel 2051. Hai detto che eri nella vecchia fabbrica quando sei arrivato qui, quindi era già in disuso nell’anno dal quale provieni e improvvisamente mentre eri in quel luogo sei stato catapultato nel 2051.>>
<<S-sì, stavo cercando di scendere nel piano più basso della fabbrica, ma sono caduto. Ricordo solo una forte luce e una grande forza che mi attirava verso di sé.>>
<<Potresti essere finito in un wormhole.>>
<<Intendi un ponte di Einstein-Rosen? Insomma un cunicolo spazio-temporale?>>
<<Sì.>>
<<T-tu credi nei viaggi spazio-temporali?>> Bianca si mette a ridere, facendo arrabbiare Lucio, che si sente preso in giro. <<Perché diavolo ridi adesso? Sei tu che ne hai parlato per prima.>>
<<Scusa! Scusa! Sono stata una vera maleducata a scoppiarti a ridere in faccia.>> Nonostante le scuse, Bianca continua a ridere di gusto e sembra proprio non riuscire a fermarsi. <<È che quella domanda, fatta proprio da te… non riesco a fermarmi… scusa davvero!>>
<<Questa non ci sta con la testa… e dire che sembrava la più normale del gruppo.>> Pensa Lucio tra sé e sé.
Dopo diversi secondi, Bianca si riprende. I due sono seduti a pochi metri l’uno dall’altro per terra nella tenda, con la ragazza che china il capo. <<Le mie più sincere scuse, ma non riuscivo proprio a fermarmi.>>
<<Va bene, va bene, ma ora dimmi qualcosa in più su come pensi siano andate le cose.>>
<<Certo… come dicevo dalla tua storia posso ipotizzare che tu sia caduto in un wormhole, ossia uno squarcio spazio temporale che ti ha portato in quest’epoca.>>
<<Ma è davvero possibile che qualcosa di simile sia accaduto?>>
<<Se sei qui lo è. In effetti anche se ipotizzassimo la loro esistenza, non ho mai pensato che i wormhole potessero permettere il passaggio di esseri umani. In teoria solo le più piccole particelle, capaci di viaggiare a velocità superiori alla velocità della luce, dovrebbero avere la capacità di passare al loro interno… quindi sì, logicamente mi sembra assurdo che tu sia qui, ma il passato è pieno di cose illogiche che sono accadute e sono proprio questi fatti inattesi a farci comprendere meglio alcuni fenomeni.>>
<<Scusa, ma a parte questa assurdità dei viaggi nel tempo…>>
Bianca sta per scoppiare di nuovo a ridere, ma si trattiene, Lucio se ne accorge e la riprende. <<Ehi… non ci riprovare nemmeno!>>
Bianca fa segno di no e lo sprona a continuare il discorso. <<No, ma tu vai avanti ti prego.>>
<<Ok… volevo dire che a me appare più sensato il fatto che voi pazzoidi mi stiate tenendo prigioniero. Forse volete chiedere un riscatto alla mia famiglia o roba simile. Insomma potete dimostrarmi che siamo davvero nel 2051 come dici?>>
<<Guarda che tu non sei nostro prigioniero.>>
<<Ah no?>>
<<Ovviamente no.>>
<<Quindi posso andarmene quando voglio?>>
<<Certo.>>
<<Allora grazie di tutto, ma io vado.>>
Lucio si alza e si dirige verso l’uscita della tenda, quando Bianca però dice qualcosa che lo frena. <<Puoi andare là fuori da solo, se ne hai il coraggio…>>
Lucio a questo punto vorrebbe trattenersi dal chiedere a cosa sta facendo riferimento Bianca, ma proprio non ci riesce, così torna a sedersi davanti a lei nella stessa posizione in cui si trovava prima. <<E va bene, dimmi il perché non dovrei andarmene. Cosa mai ci può essere di così pericoloso nelle tue fantasie sul 2051.>>
<<Il Gotha!>>
<<Ah già… quelli che governerebbero quest’epoca, vero?>>
<<Esatto, ma assomigliano più a un’organizzazione distopica. Sono pochi individui che hanno totale potere sull’intera popolazione. Possono tranquillamente deliberare sulla vita della gente e condannare a morte persone innocenti. Il tutto facilitato da un controllo delle persone tramite microchip sottocutanei e satelliti di controllo.>>
Ora è Lucio che si mette a ridere e Bianca, che aveva mantenuto un tono estremamente serio per tutta la durata della sua spiegazione sul nuovo ordine governativo della nazione, appare sorpresa e un po’ confusa da questo atteggiamento. Infatti Lucio si scompone, rotolandosi a terra ed esagerando nell’esprimere quanto trovi divertente tutto ciò. <<Un governo autoritario in un futuro dispotico… sono finito in una qualche favoletta cyberpunk. Ci sono così tanti cliché nella tua storia che non riesco a resistere… fa troppo ridere!>>
Bianca sbotta, ma Lucio continua a ridere. <<Ma quale favoletta… questa è la realtà! Combattere e sconfiggere il Gotha è il nostro unico obiettivo!>>
<<Certo, certo… molto divertente. Comunque è più di un giorno che non torno a casa, quindi ora sarà meglio che vada, i miei genitori saranno già abbastanza preoccupati.>>
<<M-ma non puoi andare via ora.>>
<<Perché no? Hai detto tu che non sono un vostro prigioniero.>>
<<Certo che non lo sei, però pensavo che sentendo la storia del Gotha ti saresti spaventato e avresti chiesto la nostra protezione, unendoti a noi.>>
<<Ah per quello? Avresti dovuto inventarti una storia più credibile. Devo dire che la parte sui viaggi temporali mi aveva colpito, ma poi sei partita con la storiella sui pochi governanti cattivi che controllano la gente obbligandola ad andare in giro con un chip nella propria carne… è tutta roba già vista, sai quanti fumetti con questa trama ho già letto?>>
<<Ti ho già detto che non è una storia inventata!>>
<<Va bene, va bene… come vuoi tu. Io comunque torno a casa, ciao Bianca.>>
Lucio esce dalla tenda con tutta calma, passando di fianco a Achille e lo saluta in modo scherzoso. <<Addio scimmione! Non mi mancherai molto ad essere sincero.>>
Subito dopo anche Bianca esce dalla tenda e appare molto agitata, consapevole di starsi facendo sfuggire Lucio.
<<Scusa l’impertinenza leader Bianca, ma dove sta andando quell’insopportabile ragazzino?>> La interroga Achille.
<<C-credo voglia uscire dalla nostra base.>>
<<Da solo? E senza microchip? Potrebbe fare una brutta fine se venisse preso, penserebbero sicuramente che è un sovversivo della Resistenza.>>
<<L-lo so, ma non so che fare, non ha creduto a una parola che gli ho detto.>>
Ad Achille e Bianca si avvicina anche Mirco, che passava di lì per caso.
<<Ehi ragazzi che succede? Sembrate preoccupati.>>
<<La leader Bianca sta lasciando andare il ragazzino fuori da solo.>> Precisa Achille.
<<Cosa?! Sorella sei forse impazzita? E dire che ti reputavo quella intelligente tra noi>>
<<N-non so che fare, ho provato a spiegarli la situazione, ma crede che mi sia inventata tutto.>>
<<E va bene… andrò io a rimediare ai tuoi errori.>>
<<Aspetta Mirco, cosa hai intenzione di fare?>>
<<Evito che si faccia catturare dal Gotha.>>
<<E come vorresti farlo? Non fargli del male, ricorda che non attacchiamo gli innocenti.>>
<<Lui non è innocente… comunque mi tratterò.>>
Mirco inizia a muoversi verso Lucio, che è in cima a delle scale e sta tentando di uscire dalla botola senza però capire come si apra. <<Ma come diavolo si esce da qui? Questa botola sembrava inapribile anche da sopra. Tra l’altro a pensarci bene non c’è nemmeno più il buco da cui mi sono calato.>>
<<Guarda che c’è una password da inserire.>> Lo interrompe Mirco.
<<Oh… tu sei Mingo giusto? Potresti dirmi la password?>>
<<Mi chiamo Mirco e comunque non ti dico nessuna password!>>
<<Ma così non posso uscire.>>
<<Infatti non voglio che tu esca di qui.>>
<<Tua sorella ha detto che posso andarmene quando mi pare e piace.>>
<<Mi ha anche detto che pensi sia tutto uno scherzo. Non riusciresti a resistere nemmeno un’ora la fuori senza essere preso dal Gotha.>>
<<Anche tu con questa storia, eh?>>
<<Dai ora seguimi… se proprio ci tieni a uscire da qui oggi verrai con me, così vedrai tu stesso se ti stiamo raccontando delle frottole.>>
Lucio appare un po’ rassegnato, ma realizza che senza password la botola non si aprirà mai e cede alla proposta di Mirco. <<E va bene… non mi sembra di avere altra scelta.>>
Lucio, seguendo Mirco, viene condotto in una stanza, dove con una vecchia stampante alcuni ragazzi stanno preparando dei volantini.
<<Cosa fanno questi tizi?>> Chiede Lucio.
<<Stanno preparando il materiale per la missione di stasera.>> Risponde prontamente Mirco.
<<Missione?>> Chiede dubbioso Lucio.
Mirco a questo punto prende una sedia e vi sale sopra, richiamando l’attenzione di tutti i presenti che interrompono momentaneamente le loro attività per ascoltarlo. <<Coraggiosi compagni! Anche oggi ci aspetta una grande missione per proseguire il nostro obiettivo di sovvertire l’ordine totalitario che regna nel nostro paese da ormai troppo tempo, che ci priva della nostra libertà di esseri umani, che ci vuole ridurre a una popolazione schiava del loro volere. Tutti assieme faremo l’ennesimo passo per abbattere il Gotha!>>
Tutti i presenti urlano e fomentano lo stato di eccitazione creatosi con urla e gesti. Il discorso di incitamento del leader Mirco ha evidentemente dato l’esito sperato, creando entusiasmo per la missione odierna. Mirco, prima di scendere dalla sedia, ci tiene a dare un’ultima indicazione. <<Ora finite di preparare il materiale, tra qualche ora partiremo.>>
Lucio si avvicina al leader, mentre questo sta mettendo a posto la sedia e gli chiede cosa stia succedendo. <<Quindi… cosa avete intenzione di fare?>>
<<Oggi attaccheremo il Gotha, come sempre!>>
<<Ah… quell’organizzazione che tu e l’altra pazza di Bianca pensate di dover abbattere…>> Dice Lucio con sufficienza, cosa che fa andare su tutte le furie Mirco. <<Pezzo di idiota! Come fai a non credere alle nostre parole? Non vedi con quanto entusiasmo lavorano i nostri compagni?>>
Lucio, guardandosi attorno, vede effettivamente come tutti i presenti stiano correndo da una parte all’altra con grandi sorrisi stampati in volto, mentre preparano dei fogli e se li scambiano.
<<Ma cosa stanno facendo esattamente?>>
<<Si preparano per la missione, più tardi vedrai. Usciremo con il favore delle tenebre, in modo che sia più complesso per il Gotha contrastarci.>>
<<E va bene.>> Ribatte Lucio poco convinto, aggiungendo poi un pensiero che tiene nella sua mente. <<Favore delle tenebre… si vede che è solo uno stupido ragazzino con la sindrome della seconda media, sembra di sentire Fabio.>> Lucio a questo punto sembra un po’ rattristato e con lo sguardo perso nel vuoto esprime un ulteriore pensiero tra sé e sé. <<Fabio… Margherita… non ho idea di cosa stia succedendo qui, ma ovunque io sia spero che almeno voi stiate bene.>>
Qualche ora dopo Mirco, seguito da una decina di persone tra cui anche Achille e Lucio, si sta dirigendo verso la botola che rappresenta anche l’uscita principale dell’ex fabbrica. Quando raggiungono la scala che porta alla botola di uscita trovano Bianca ad aspettarli. <<Ciao Mirco>>
<<Dimmi sorella.>>
<<Siete sicuri di passare di lì e non sfruttare uno dei nostri passaggi lungo le fogne?>>
<<Sì, oggi andremo poco lontano da qui. Questa è la via più breve.>>
<<Va bene… mi raccomando, tienilo d’occhio.>>
<<Anche se non vorrei farei da baby sitter a questo idiota, lo farò… comunque sappi che agisco così solo perché è una tua richiesta.>>
Bianca sorride, soddisfatta per aver udito quelle parole da Mirco. Intanto Lucio comprende che si stanno riferendo a lui. <<Idiota? Ehi ma state parlando di me? Per vostra informazione sono lo studente migliore della mia scuola. Avrei anche potuto accedere direttamente all’università, saltando gli ultimi anni di liceo. Se non l’ho fatto è solo perché non volevo abbandonare i miei amici Margherita e Fabio.>>
Dietro a Lucio inizia a esserci un forte brusio, infatti tutti i presenti lo hanno sentito e ciò ha evidentemente scatenato qualcosa. Lucio se ne accorge e si gira cercando di capire. <<Ma che succede? Ho detto qualcosa di sbagliato forse?>>
Mirco, che è posizionato di fianco a lui, stringe con rabbia il pugno destro e digrigna i denti. È evidentemente anche lui in uno stato di forte agitazione e non sembra potersi trattenere. Lucio non se ne accorge e si rivolge proprio a Mirco per chiedere spiegazioni su ciò che sta accadendo.
<<Scusa Mario… cosa succede adesso a voi pazzoidi?>> Sul volto di Mirco stanno scorrendo perfino alcune lacrime, ma Lucio se ne accorge solo ora. <<Ehi…ma stai piangendo?>>
<<Non pronunciare quei nomi…>> Risponde Mirco sottovoce.
<<Q-quali nomi, ho solo citato i miei due migliori amici… Fabio e Margherita.>>
Mirco non riesce più a trattenersi e si gira per colpirlo con un pugno, chiudendo gli occhi e urlandogli addosso con tutta la forza che ha in corpo. <<Ho detto che non devi pronunciare quei nomi!>>
Il pugno di Mirco va a segno, ma quando apre gli occhi si accorge di aver colpito Achille, che si è frapposto tra lui e Lucio. In realtà il colpo del leader non ha sortito alcun effetto su Achille, il quale gode di una fisicità così imponente da poter essere paragonabile a un muro.
<<Cosa stai facendo? Ti è forse dato di volta il cervello?>> Domanda Mirco, sorpreso che un suo compagno stia difendendo Lucio.
<<Eseguo gli ordini della leader Bianca.>> Risponde prontamente Achille.
A questo punto nel discorso si inserisce proprio Bianca.
<<Sì… sono stata io a chiedere ad Achille di proteggerlo anche da te… non per offenderti fratello, ma hai dato segni di debolezza emotiva fin dal suo arrivo qui da noi. Se non sei in grado di gestire le tue emozioni faresti meglio a rinunciare.>> Mirco, estremamente sconvolto da questa rivelazione e privato della fiducia della sorella, rimuove il pugno dal torace di Achille.
<<Credo sia meglio che guidi io la spedizione di stasera.>> Aggiunge Bianca, ma Mirco si oppone immediatamente.
<<No, vado io. Ti chiedo scusa per aver tradito la tua fiducia poco fa.>>
<<Puoi promettermi di garantire la sicurezza di tutti i presenti?>> Ribatte Bianca.
<<Posso farlo.>>
<<Compreso Lucio?>>
Mirco fissa Lucio alcuni secondi, poi risponde. <<Sì, difenderò anche lui.>>
<<Bene… allora potete andare.>>
Bianca si allontana, lasciando così liberi gli uomini guidati dal fratello di proseguire verso l’esterno della base. Mirco si dirige verso la botola che deve essere aperta, intanto Lucio ne approfitta per ringraziare Achille che lo ha difeso poco prima. <<Ehi scimmione… grazie per l’aiuto poco fa.>>
<<Non fraintendere ragazzino… l’ho fatto solo perché mi è stato chiesto dalla leader Bianca in persona di guardarti le spalle finché sarai con noi. In realtà anche io avrei voglia di prenderti a pugni.>>
Anche Achille si allontana da Lucio, mentre quest’ultimo rimane interdetto e non riesce a capire perché molti sembrano avercela con lui. <<Chissà perché Achille e Mirco mi odiano… non mi sembra di aver fatto niente di che da quando sono qui, sarà forse l’averlo chiamato scimmione per uno e aver deriso le sue fantasie sul 2051 per l’altro? Mi sembra strano che giungano fino al punto di volermi colpire per simili stupidaggini.>> Mentre Lucio fa questa riflessione interna, si avvicina all’uscita, riuscendo così a vedere Mirco inserire il codice per aprire la botola. Lucio memorizza facilmente la password grazie alla sua memoria fuori dal comune. Subito dopo Mirco invita l’intero gruppo a seguirlo fuori dalla base. <<Andiamo ragazzi! Distruggiamo il Gotha!>>
Qualche ora dopo il gruppo sta tornando verso la base. Tutti sembrano entusiasti di quanto successo tranne Lucio, che invece appare molto deluso. <<Hai visto Lucio? Anche oggi abbiamo fatto una grande opera di contro-offensiva verso il Gotha.>> Esclama Mirco con fare molto allegro.
Lucio lo guarda male e poi gli ricorda ciò che è realmente successo durante questa tanto esaltata missione. <<Avete solo lanciato dei volantini in giro, attaccato qualche poster e fatto scritte sui muri con la vernice. Non riesco nemmeno lontanamente a capire come potete esaltarvi tanto… immagino stiate vivendo una specie fantasia collettiva.>>
<<Sei un vero idiota! Credi ancora che il Gotha non esista? Pensi davvero di non essere nel 2051?>>
<<Presupponendo che non credo a nulla di tutto ciò, anche se volessi prendere per vero quel che dici, non hai nessuna prova per dimostrarmelo. Dite che non avete internet o dispositivi mobili perché vi rintraccerebbero, dite che c’è questo Gotha che vi dà la caccia, ma anche durante la missione di questa sera non si è visto nessuno. Inoltre non ci sono segni di forti avanzamenti tecnologici come… che so… delle macchine volanti.>>
<<Sei veramente un idiota senza speranza.>> Sentenzia Mirco.
Quando il gruppo rientra alla base Lucio vuole far valere il suo diritto di andarsene dalla Resistenza, che considera solo un gruppo di matti che lo ha in qualche modo rapito. Proprio con questo scopo si rivolge a Mirco. <<Avevi detto che se ti avessi seguito stasera sarei stato libero di andarmene, ricordi?>>
<<Sì, è vero.>>
<<Allora direi che le nostre strade si dividono qui.>>
<<Povero stupido, come pensi di poter sopravvivere in un’epoca che non conosci? Cosa farai dopo esserti allontanato da noi?>>
<<Ho un sacco di cose da fare… per esempio finire la visual novel che stavo creando assieme al mio amico Fabio. Ho anche io le mie fantasie sui mondi paralleli, ma nelle mie ci sono un sacco di ragazze sexy, non organizzazioni totalitarie come per voi.>>
Lucio inizia a muoversi verso la botola di cui ora conosce la combinazione.
<<U-una visual novel hai detto?>> Chiede Mirco, attirando l’attenzione di Lucio, che si ferma. <<Uh?>>
<<Hai detto che stai realizzando una visual novel con il tuo amico. Quindi un videogioco dove prendi decisioni che influenzano la storia, giusto?>>
<<Sì, beh non che ci fosse dietro una gran trama, più che altro ci stiamo concentrando a fare le ragazze il più sexy possibile. Fabio in particolare ritiene questo aspetto piuttosto importante.>>
<<Questo significa che il gioco non lo avete ancora completato, vero?>>
<<Beh no… lui ne ha scritto la sceneggiatura, ma sono io quello con le capacità da programmatore e devo finire di realizzarlo. Comunque è più che altro un passatempo… ho sempre un sacco di ore libere dopo scuola, dato che sono molto più preparato dei miei compagni non necessito di tanto tempo per studiare e fare i compiti, così abbiamo assecondato la nostra passione per le ragazze 2d e i videogiochi, realizzandone uno che appagasse tutti i nostri desideri.>>
<<È una bella idea, lo devo ammettere.>>
<<Grazie, allora io vado a finirlo… magari poi te ne farò avere una copia Milo.>>
<<Mi chiamo Mirco, brutto idiota! Quante volete te lo devo ripetere?!>>
<<Certo, certo… comunque addio!>>
<<Ah Lucio per il gioco… non devi preoccuparti di farmelo avere, l’ho già finito decine di volte. Anche se mio padre cercava sempre di nascondermelo, io continuavo a trovarlo ovunque lo mettesse.>>
<<C-cosa?>>
<<Parlo di “Ragazze di laboratorio”, la visual novel dove si impersona un famoso fisico impiegato in uno dei più importanti centri di ricerca internazionali, circondato da una serie di ricercatrici in abiti come dire… poco adatti a un reale contesto lavorativo.>>
<<M-ma come sai…>>
<<Il videogioco è un po’ vecchiotto e la grafica lascia a desiderare, si vede che non è stato fatto da dei professionisti. Ma per me, che sono cresciuto nel sottosuolo di una fabbrica abbandonata dovendo rinunciare a tutte le maggiori comodità che questa epoca ci offre pur di sfuggire al Gotha, avere un simile passatempo è stata una benedizione.>>
<<È impossibile… io lo devo ancora finire e poi ne siamo a conoscenza solo io e Fabio… non lo abbiamo detto nemmeno a Margherita… pensavamo ci avrebbe dato dei maiali e si sarebbe infuriata.>>
<<Se credi che mi stia inventando tutto, perché non mi segui nella mia tenda? Te lo mostrerò di persona, poi potrai sempre andartene se vorrai. In fondo sono sicuro che hai visto il nostro codice di sicurezza.>>
Lucio ormai è completamente preso dalla curiosità di sapere come Mirco conosce il videogioco del quale non aveva fatto parola con nessuno, se non con il co-creatore Fabio. Inoltre è consapevole che effettivamente non sarebbe molto difficile scappare dalla base ora che ha visto qual è la password, così, dopo aver fatto queste considerazioni, decide di accettare l’offerta di Mirco. <<Va bene, non so resistere alla mia curiosità. Verrò con te.>>
Mirco sorride, poi si dirige verso la propria tenda con Lucio che lo segue.
Mirco e Lucio si trovano all’interno della tenda del primo, davanti a un normale computer portatile tipico del 2020.
<<Ecco… ora ti faccio vedere.>> Dice Mirco, mentre fa partire il videogioco. Dopo qualche secondo appare subito la prima immagine di una ragazza con due enormi seni nascosti a fatica da un camice bianco. Sotto a questa, appaiono anche delle scritte che comunicano con il giocatore.
Bentornato dottore, la stavamo aspettando per iniziare l’esperimento.
Lucio osserva lo schermo sconcertato, invece Mirco continua a cliccare sul pc e ad avanzare nella partita.
<<I-Io ho creato questa parte, m-ma non è possibile… non avevo ancora completato il gioco…>> Dice a fatica Lucio, che si rende conto di avere davanti a lui qualcosa che in realtà sa di non avere ancora finito.
<<Ehi! Guarda qua… adoro questa parte.>> Esclama Mirco.
Il personaggio femminile dice che per lavorare meglio è necessario togliersi il camice e nell’immagine successiva si presenta solo in intimo. Mirco guarda lo schermo totalmente assuefatto dalla ragazza 2d, mentre Lucio continua a cercare di trovare un senso in ciò che sta succedendo, senza nemmeno riuscire ad esprimersi.
<<Certo Lucio che sei veramente malato per creare qualcosa di simile.>>
<<I-io questa parte… non l’avevo nemmeno iniziata… era solo nella mia testa.>>
Intanto la ragazza del videogioco aggiunge di essere ancora troppo coperta per lavorare al meglio e necessita di togliersi pure l’intimo, chiedendo al giocatore di dire se è d’accordo o meno con questa affermazione. Mirco, sogghignando di piacere, è pronto a cliccare sul “sì” per farla ulteriormente spogliare, ma in quel momento nella tenda entra Bianca. <<Ciao ragazzi, Achille mi ha detto che siete qui. Vi cercavo per…>>
Appena Bianca vede lo schermo, rimane sotto shock e non può fare altro che lasciarsi andare a delle urla, colpendo anche i due ragazzi con un pugno sulla testa. <<Ahhhhhhhh!!! Maiali!!!>>
Mirco e Lucio sono in ginocchio con la testa china, entrambi con il segno della botta presa poco prima. I due si stanno scusando con Bianca, cercando di spiegarle la situazione.
<<Quindi stavi solo mostrando questo gioco a Lucio per convincerlo che si trova realmente nel 2051?>> Chiede la leader.
<<Esattamente… è lui il creatore di questa porcheria.>> Precisa Mirco.
<<Ehi… cosa stai dicendo? Io ero così sconvolto dal vedere il mio gioco fatto e finito che stavo quasi per perdere i sensi, tu invece mi sembravi molto preso dalla trama o forse dovrei dire da quell’assistente lasciva.>> Ribatte Lucio.
<<D-dovevo per forza farti vedere il gioco o avresti continuato a credere che ti stavamo prendendo in giro e che eravamo dei pazzi. L’ho fatto per la Resistenza, sei tu il malato che ha creato un gioco così zozzo.>>
<<Ma se prima hai detto di adorare il mio gioco e che lo hai già finito decine di volte. Chi è il vero malato qui? Il creatore o il nerd ossessionato dalle ragazze in 2d con le tette grosse?>>
<<Nerd a chi?>>
<<Malato di cose zozze a chi?>>
I due si fissano con la testa a pochi millimetri l’uno dall’altro e con forte aria di sfida, mentre, con voce calma e uno sguardo che ha perso ogni speranza, Bianca dice la sua. <<Siete entrambi dei maiali senza speranza…>> Mirco e Lucio, consapevoli di avere tutti e due parte della colpa, smettono di litigare e ascoltano Bianca. <<Comunque, anche se siete chiaramente due pervertiti da cui ogni ragazza farebbe bene a stare lontano, sono costretta a continuare ad avere a che fare con voi per il bene della Resistenza.>>
Bianca, che fino ad adesso era rimasta un po’ imbronciata, fa apparire sul suo viso un dolce sorriso rassicurante e si rivolge con voce maggiormente dolce e tranquilla a Lucio. <<Adesso ti sei finalmente convinto di quello che ti abbiamo raccontato?>>
<<Intendi dire sul 2051, la Resistenza e tutto il resto?>>
<<Esatto.>>
Lucio si fa pensieroso e si mette a riflettere qualche istante prima di rispondere. <<Non posso dire di essere totalmente convinto riguardo a quello che mi avete detto, ma questo gioco mostratomi da Michele è sicuramente un punto a vostro favore.>>
<<Idiota! Il mio nome è Mirco!>>
Lucio ignora le lamentele di Mirco sui continui errori del suo nome e continua con il discorso relativo alla visual novel appena vista. <<Sono certo di non averlo finito, eppure le scene sono come le avrei volute fare. Inoltre non mi sembra abbiate cattive intenzioni e anche se talvolta vi infuriate con me e non ne comprendo il motivo, mi sembra di essere trattato come un alleato… quindi per ora ho deciso di credere alla vostra versione. Resterò con voi ancora un po’, in modo da poterci vederci più chiaro.>>
Bianca sembra molto soddisfatta di quelle parole. <<Bene! Sono felice di sentirtelo dire.>> Poi la stessa leader si congeda. <<Io ora me ne vado a preparare le strategie per le nostre prossime offensive. Mirco ovviamente anche la tua presenza è necessaria.>>
<<Certo.>> Risponde Mirco, che si alza e segue la sorella verso l’uscita.
<<Aspettate! Avrei una richiesta.>> Interviene Lucio prima che i due escano dalla tenda.
<<Una richiesta? Dimmi pure.>> Risponde Bianca.
<<N-non è che io potrei rimanere ancora un po’ qui… vorrei approfondire il discorso del gioco… tanto da essere più sicuro che sia effettivamente quello che stavo creando.>>
Bianca arrossisce nel sentire questa richiesta e gli risponde urlando mentre esce dalla tenda. <<L-Lucio sei un maiale!>>
Mirco, che è rimasto lì a guardarlo come se fosse senza speranze, apre una scatola e tira fuori un cartello che allunga a Lucio. <<Se dici a Bianca che ti ho detto di farlo ti ammazzo… metti questo fuori dalla tenda.>>
Lucio guarda il cartello che gli è stato consegnato e si rende conto che sopra di esso vi è la scritta “vietato disturbare” e un po’ in imbarazzo cerca di rispondere al gesto di improvvisa gentilezza di Mirco. <<G-grazie.>>
<<Non è gentilezza… io non sarò mai gentile con te. Questa è solo solidarietà maschile, diciamo.>>
<<Capisco.>>
Mirco esce dalla tenda, lasciando solo Lucio all’interno di essa.
<<Non riesco proprio a capire perché è tanto arrabbiato con me.>> Riflette sottovoce Lucio. Subito dopo mette la testa fuori dalla tenda, ruotandola velocemente a destra e sinistra per assicurarsi che non ci sia nessuno nei paraggi e sistema il cartello “non disturbare”. Infine rientra nella tenda ridacchiando. <<Ora posso divertirmi un po’ da solo.>>
Mirco e Bianca sono nella tenda in cui preparano le varie strategie di lotta al Gotha, ossia quella più grossa dell’intero accampamento.
<<Ha finalmente accettato l’idea di essere nel 2051.>> Esordisce Mirco, dando così il via alla discussione con la sorella.
<<Sì.>>
<<Ora qual è la prossima mossa, sorella?>>
<<Nessuna.>>
<<Come nessuna? Ho dovuto rinunciare alla mia dignità mostrandoli quel gioco osceno per convincerlo e ora che si è deciso non facciamo nulla?>>
<<Esatto, lo tratteremo come tutti gli altri per un po’. È solo un ragazzino.>>
<<A questo proposito… a te non è mai venuto il dubbio di esserti sbagliata? Insomma anche io sono convinto che sia lui, però è davvero solo un ragazzino, come può essere riuscito a viaggiare fino a qui? Inoltre non ha nemmeno quella cicatrice sul viso…>>
<<Non sono sicura che sia stata una sua scelta. Sentendo la sua storia ipotizzo sia finito in un wormhole, comunque ci sono altre cose di cui sono certa.>>
<<Sentiamo.>>
<<La prima è che lui sia il Lucio che tutti conosciamo. È vero, non ha quella cicatrice sul viso, ma anche se inesperto ha affermato di essere molto intelligente e appassionato di fisica e poi lo hai sentito anche tu pronunciare quei nomi che tanto ti fanno ribollire il sangue.>>
<<Sì.>> Risponde Mirco più cupo.
<<Inoltre se fosse possibile viaggiare nel tempo…. beh l’unico in grado di riuscirci sarebbe proprio lui, anche se da ciò che ha raccontato sembra essere stato tutto frutto del caso.>>
<<Va bene, allora asseconderò la tua volontà. Continuerà a partecipare alle nostre missioni, aumentando così il suo sentimento di appartenenza alla Resistenza e verrà istruito a livello scolastico dai professori che si sono uniti a noi in questi anni.>>
<<Bene. Sono felice di avere il tuo appoggio fratello.>>
<<Un’ultima cosa… so che volevi tenere il tutto il più segreto possibile, ma i nostri compagni non sono degli sprovveduti, si stanno accorgendo sempre di più della reale identità di Lucio. Prima pensavano fosse solo una somiglianza o il nome un omaggio dei suoi genitori come avevi detto loro, ma il suo dare nell’occhio e fare casino in pubblico non aiuta certo a farlo passare inosservato. Sono certo che Achille ha già capito tutto e come lui anche tanti altri.>>
<<Non è un problema. L’importante è che con la nostra autorità facciamo in modo di tenerlo al sicuro. Volevo evitare che se ne accorgessero tutti gli altri solo perché la sua presenza è tanto forte da creare divisioni. In pratica il rischio è che si creino due fazioni: Coloro che lo odiano come te e coloro che lo ritengono il nostro salvatore come me. Oggi il futuro è incerto e non sappiamo cosa succederà, ciò che dobbiamo fare è solo permettergli di crescere e istruirsi, legandolo al contempo sempre di più ai nostri ideali.>>
<<Ho capito. Ribadirò a tutti che l’ordine dei leader è di trattare in maniera normale Lucio e che chiunque parli a lui del passato sarà estromesso dalla Resistenza. In questo modo le voci non arriveranno mai a Lucio, che continuerà a vivere all’oscuro di tutto.>>
<<Procedi pure fratello.>>
Mirco esce dalla tenda per andare a diffondere questo nuovo ordine a tutti i suoi subordinati, mentre Bianca esprime un pensiero tra sé e sé. <<Mi dispiace dover tramare alle tue spalle Lucio, ma ti conosco abbastanza bene da sapere che non riusciresti ancora a sopportare la verità.>>