“Le folle hanno istinti conservatori irriducibili, un rispetto feticista per le tradizioni e un orrore incosciente per quelle novità che modificherebbero le loro reali condizioni di vita.”
I successivi 2 mesi scorrono rapidamente con Lucio che si integra sempre di più nella realtà della Resistenza, partecipando alle lezioni con altri giovani ragazzi e prendendo parte alle missioni comandate da Mirco legate al volantinaggio e alla realizzazione di piccole opere di vandalismo, come le scritte sui muri contro il Gotha.
Al ritorno da una di queste missioni, Lucio inizia a dialogare con il leader maschio. <<Ehi Martin, posso chiederti una cosa?>>
<<Sei qui da due mesi e ancora sbagli il mio nome… inizio a pensare che lo fai apposta per darmi fastidio.>>
<<Non essere sempre così nervoso. Posso fartela o no questa domanda?>>
<<Come faccio a non innervosirmi se un idiota mi continua a chiamare in modo sbagliato… comunque dimmi pure.>>
<<Ma questi del Gotha esistono sul serio? Insomma ormai sono già due mesi che sono con voi e ancora non ho visto nessuno di loro durante le nostre missioni.>>
<<Meglio così, se li avessi incontrati sarebbe stata probabilmente l’ultima cosa che avresti visto.>>
<<Da come ne parli sembra che siano così tanto pericolosi da avere il pieno controllo della nazione, eppure non ci hanno mai dato noia nonostante noi li sfidiamo così apertamente.>>
<<Il fatto che siamo tutti privi del microchip non ci rende tracciabili, è questa la ragione per la quale non riescono a prenderci. Inoltre abbiamo scavato passaggi nelle fogne in modo da poter risalire in superficie dai tombini e poterci muovere nel sottosuolo, questo non permette loro di individuare la nostra base con le immagini satellitari… e comunque non è sempre stato così, abbiamo perso tanti uomini a causa loro.>>
<<Sarà…>>
Mirco, infastidito dall’insistenza di Lucio nel mettere in dubbio ogni cosa, si allontana. Achille, che era alle spalle dei due, ha sentito tutto e si avvicina a Lucio coinvolgendolo in una nuova discussione. <<Ehi Lucio>>
<<Oh… lo scimmione.>>
<<Basta chiamarmi così!>>
Lucio ridacchia, ma Achille continua a parlare. <<Il leader Mirco ha ragione. Per te credere nel Gotha deve essere un atto di fede, devi avere fiducia nei tuoi compagni e nei tuoi leader. Cercare di incontrarli sarebbe un errore, quindi non farlo… ci servi qui.>>
<<Vi servo qui?>>
<<Temo di avere già detto troppo, ma sappi che nonostante le apparenze io sono tra quelli che ha sempre creduto in te.>>
Lucio rimane interdetto qualche secondo a causa di queste parole, nel frattempo il gruppo ha raggiunto la propria base e come sempre ad aspettarli c’è Bianca, che in primis abbraccia Mirco e si confronta con lui. <<Tutto bene fratello?>>
<<Sì sorella, anche oggi il Gotha non si è fatto vivo.>>
Bianca tira un sospiro di sollievo. <<Meno male.>>
<<È da quel giorno ormai che non si fanno più vedere.>>
<<Proprio per questo non dovranno scoprire di Lucio o le cose tornerebbero come prima.>>
Mirco fa segno di sì con la testa. In quel momento arrivano Achille e Lucio, così Bianca si rivolge a loro. <<Ciao ragazzi! Il leader Mirco mi stava informando del successo della missione odierna.>>
<<Sì, è andata bene… dite così voi quando non succede nulla, no?>> Risponde polemicamente Lucio.
Mirco ancora una volta sembra sul punto di scoppiare e sfogarsi contro Lucio, ma Bianca con la sua solita tranquillità risponde alla provocazione con un sorriso, riuscendo come sempre a riportare tutti alla calma. <<Sì, diciamo così quando non succede nulla… ora ti prego Lucio vai a risposare, domani mattina devi andare alla tenda-scuola se non sbaglio.>>
<<Sì, poi mi spiegherete perché io sono l’unico a dover andare sia a scuola, che alle missioni.>>
<<Veramente eri entusiasta dell’idea quando te l’ho proposta. Solitamente gli studenti devono finire il percorso scolastico prima di essere parte attiva delle missioni, nonostante ciò abbiamo deciso di fare un’eccezione per te.>>
<<Certo ero eccitato all’idea, ma pensavo fosse più emozionante. Quando si esce da qui sotto ci si aspetterebbe di vivere avventure fenomenali, salvare ragazze indifese e combattere i cattivi per salvare il mondo… non certo lanciare volantini in giro e attaccare poster di satira anti-governativa.>>
Bianca mantiene il suo bel sorriso nel rispondere ulteriormente alle lamentele di Lucio. <<Sono sicura che anche così potrai salvare ragazze indifese e combattere i cattivi.>>
<<Certo, come no…>> Lucio a questo punto abbandona il gruppetto e va verso la sua stanza per riposare.
<<Buonanotte Lucio.>> Dice Bianca, prima che si allontani definitivamente.
<<Notte.>> Risponde lui freddamente.
Quando Lucio si è allontanato, Mirco si lascia andare a un ulteriore commento sul ragazzo. <<È davvero insopportabile, si vede che non ha mai vissuto un conflitto. Augurarsi di scontrarsi con il Gotha è la cosa più stupida che qualcuno potrebbe desiderare.>>
<<È un po’ infantile forse, ma il fatto che desideri affrontare il Gotha mi riempie il cuore di gioia. In così poco tempo siamo riusciti a plagiare la sua mente per farlo diventare uno di noi.>>
Mirco abbozza un sorriso. <<Quindi il tuo piano sta funzionando.>>
<<Sì, le lezioni scolastiche lo stanno facendo diventare sempre più preparato e consapevole del mondo che lo circonda. Anche il suo professore è rimasto stupito dalla sua intelligenza superiore alla media, nonostante avesse alcune lacune dovute a questi 28 anni non vissuti. Invece partecipare alle missioni con voi lo sta facendo diventare un ardente oppositore del Gotha e anche se non ha mai incontrato nessuno dei loro uomini ne parla come di un nemico, come qualcuno con il quale vorrebbe scontrarsi.>>
<<Piegare al proprio volere l’essere più vicino a una divinità che sia mai esistito… questo cosa fa questo di te, sorella?>>
<<Non so quanto possa essere un complimento. Come dovresti sapere anche un semi dio può fare degli errori.>>
Bianca si allontana, mettendo così fine alla discussione.
Ore 11:36
Bianca e Mirco stanno discutendo riguardo alla prossima missione, ma vengono interrotti da Lucio che corre verso di loro, chiamandoli ricolmo di entusiasmo. <<Bianca! Mauro! >>
<<Davvero assurdo… non ha ancora imparato il mio nome. Quell’idiota vuole proprio farmi incazzare.>>
Quando Lucio raggiunge i due ragazzi è costretto a fermarsi qualche istante per riprendere fiato. È quindi Bianca a porre la prima domanda. <<Lucio, che sorpresa vederti… non dovresti essere a lezione nella tenda-scuola a quest’ora?>>
<<H-ho scoperto una cosa…>> Cerca di dire Lucio, ancora in affanno per la corsa.
<<C-che cosa hai scoperto Lucio?>> Risponde Bianca, spaventata dal fatto che possa aver compreso ciò che lei gli sta tenendo nascosto.
<<Ho scoperto che la sede centrale del Gotha è proprio qui a Torino! Me lo ha detto un compagno di classe.>>
Bianca tira un sospiro di sollievo, poi gli risponde. <<Sì è vero, è in centro… non troppo lontano da qui a dirla tutta, anche se noi siamo in un luogo assolutamente isolato.>>
<<Ma allora possiamo attaccarli direttamente. Dovremmo fare una bella incursione e costringerli ad arrendersi, donare di nuovo la libertà a tutti e…>> Il discorso delirante di Lucio viene interrotto da un violento pugno in testa recapitato da Mirco. <<Stupido!>>
<<Ahia! Perché lo hai fatto?>>
<<Dobbiamo evitare di dare nell’occhio. Ti sembra intelligente attaccare direttamente la loro sede? Di sicuro non ne uscirebbe vivo nessuno!>>
<<Ma così potremmo sconfiggerli, dobbiamo solo trovare un po’ di armi e…>>
Mirco lo colpisce di nuovo in testa. <<Sei davvero stupido allora, non ricordi? Noi siamo contro la violenza, usare armi non è nel nostro stile.>>
<<Detto da uno che mi ha appena colpito due volte, non è molto credibile…>>
<<Per te faccio volentieri un’eccezione.>>
A questo punto Bianca si inserisce nel dialogo, battendo due volte le mani e richiamando così l’attenzione su di sé. <<Dai ragazzi, non litigate. Stasera dovrete agire insieme per la prossima missione.>>
<<Un’altra missione anche stasera?>>
<<Sì, le scritte fatte questa notte sono già state cancellate. Uno dei nostri se né accorto andando in superficie stamattina per fare scorta di alimenti.>>
<<Ci siamo spinti troppo in città ieri… più ci avviciniamo alla sede del Gotha e meno abbiamo la possibilità che scritte, poster e volantini possano avere vita lunga.>> Precisa Mirco.
<<Eravamo vicini alla loro sede ieri?>> Chiede Lucio.
<<Sì, forse sarà meglio indietreggiare un po’. Se eliminano subito tutto non serve a niente che ci esponiamo con il rischio di venire catturati.>>
<<Io ho un’idea migliore.>> Risponde Lucio, sfoggiando un sorrisetto che nasconde sicuramente un piano.
Quella stessa notte Lucio e Mirco sono pronti ad uscire per la missione, seguiti da una decina di altri membri della Resistenza, tra cui il sempre presente Achille.
<<Stanotte torneremo nello stesso punto di ieri e lì rifaremo le scritte che gli uomini del Gotha ci hanno cancellato.>> Spiega Mirco.
<<Ma non verranno subito cancellate anche queste?>> Risponde uno degli uomini.
<<Questa volta non sarà così semplice per loro. Grazie alle conoscenze di Lucio abbiamo deciso di utilizzare un materiale diverso per scrivere sui muri.>>
<<Esatto! Useremo il poliuretano. Non dico sia impossibile cancellarlo dalle pareti, ma sicuramente sarà più difficile per loro… non dovrebbero riuscirci nell’immediato e così le persone del popolo riusciranno a vedere i nostri messaggi di ribellione al Gotha.>>
Queste parole suscitano entusiasmo nel gruppo, che esulta.
<<Bravo Lucio!>>
<<Bravissimo!>>
<<Dai andiamo!>>
<<Viva la Resistenza! Abbasso il Gotha!>>
1 Ottobre – Ore 00:55
Tutti i ragazzi coinvolti nella missione si dirigono verso uno dei cunicoli che porta dal sotterraneo della base alle fogne. Lucio sta chiudendo il gruppo quando, mentre aspetta il proprio turno per accedere allo stretto passaggio, viene raggiunto dalle grida di Bianca. <<Lucio! Lucio!>>
<<Oh… la leader Bianca.>>
<<Leader? È strano sentirmi chiamare così da te. Ti sei proprio ambientato ormai.>>
<<Sì beh… ormai è parecchio tempo che sono qui. Non ho idea di come ci sono arrivato, ma in fondo siete delle brave persone e anche se forse non comprendo del tutto la vostra causa, ho deciso di sposarla.>>
<<Sono felice di sentirtelo dire.>>
<<C’era qualcosa che volevi dirmi?>>
<<Solo di fare attenzione. So che hai voglia di fronteggiare il Gotha, ma non cadere nell’errore di credere sia tutto un gioco.>>
<<Certo… starò attento.>>
<<Bene, allora attenderò il vostro ritorno come sempre.>>
<<Sì, ora vado… gli altri mi stanno aspettando.>>
In sottofondo si sentono le voci dei suoi compagni di missione chiamarlo.
<<Dai Lucio muoviti!>>
<<Manchi solo tu!>>
<<Dobbiamo chiudere il passaggio, fai presto!>>
Lucio si allontana ed entra nel passaggio, salutando Bianca. <<A dopo allora!>>
Bianca risponde attraverso un saluto con la mano.
Il gruppo della Resistenza come sempre è guidato da Mirco, con il fedele Achille alla sua destra e Lucio a sinistra. Appena la squadra raggiunge la zona dove già il giorno precedente avevano realizzato le loro opere di vandalismo, iniziano a ricreare le scritte.
<<Presto ragazzi… mettiamoci al lavoro!>> Ordina Mirco ai suoi uomini, che subito iniziano a imbrattare i muri con le bombolette costruite da Lucio. Anche quest’ultimo sta operando direttamente, realizzando una scritta recitante “Gotha ≠ libertà”. Il silenzio della città viene sporcato solo dal rumore delle bombolette che spruzzano fuori la vernice. A un certo punto però questa quiete viene interrotta da un urlo, emesso da Fausto, uno dei ragazzi del gruppo della Resistenza. <<Ahhhhhhhhhh!>>
Il che cattura immediatamente l’attenzione di Mirco, che visibilmente preoccupato si muove in direzione delle urla per capire ciò che sta succedendo, seppur può già immaginarlo. Infatti, quando arriva sul posto, vede Fausto a terra, mentre 2 uomini in divisa nera sono dietro di lui con delle strane pistole, ben diverse da quelle utilizzate nell’epoca di Lucio.
Mirco, assistendo alla scena, non può far altro che lanciare l’allarme. <<Sono quelli del Gotha! Ritirata ragazzi!>>
Il gruppo inizia a scappare mentre i due uomini si lanciano all’inseguimento dei membri della Resistenza. Intanto Fausto, immobile a terra, continua a urlare in cerca di aiuto, ma viene ignorato dal resto dei suoi compagni, che scappano via il più velocemente possibile. <<Qualcuno mi salvi! Non riesco a muovermi!>>
Lucio si accorge di ciò che sta succedendo e, senza smettere di scappare dai propri inseguitori, si rivolge a Mirco. <<Ma cosa stiamo facendo?! Uno dei nostri è stato catturato, dobbiamo aiutarlo!>>
<<Sarebbe troppo rischioso! Le regole della Resistenza sono queste… se qualcuno si fa catturare non verrà salvato.>>
<<Ma è uno di noi! Dovrà pur significare qualcosa e poi noi siamo tanti e loro solo due.>>
<<Loro a differenza nostra sono armati. Le vedi quelle pistole? Si chiamano Stop-gun e agiscono direttamente sul sistema nervoso. In pratica se vieni colpito con quella non sei in grado di muovere braccia e gambe per decine di minuti. Non possiamo rischiare di perdere tanti uomini per salvarne solo uno. Chi entra a far parte della Resistenza e partecipa alle missioni sa a cosa può andare incontro.>>
Lucio si gira e vede Fausto in lacrime. <<Vi prego aiutatemi!!!>>
<<Senti Lucio… ora quel ragazzo ha paura, sa che la sua vita è in pericolo, ma a parti invertite avrebbe fatto la nostra stessa scelta. Siamo i soldati della Resistenza e come tali ci dobbiamo comportare.>>
Per qualche istante regna il silenzio tra Lucio e Mirco, interrotto solo dalle urla degli inseguitori. <<Ehi voi! Fermatevi in nome del Gotha!>>
Improvvisamente Lucio, con la testa bassa, interrompe la corsa. Mirco, sorpreso e infuriato, si rivolge a lui. <<Lucio?! Ma che ti salta in mente ora?!>>
<<Io vado a salvarlo.>>
<<No! Non lo farai! Abbiamo un obiettivo da raggiungere! Fausto sarà ricordato come un nostro martire. La Resistenza sarà sempre devota a lui e al suo sacrificio.>>
<<Non mi importa della Resistenza o del Gotha… non lascerò indietro qualcuno che ha bisogno di aiuto.>>
Lucio si gira e inizia a correre verso il punto dove si trova il ragazzo immobilizzato, andando così incontro agli uomini del Gotha.
<<Merda!>> Urla Mirco, mentre osserva Lucio allontanarsi da lui.
<<Leader Mirco… cosa hai intenzione di fare?>> Domanda Achille, che ha assistito alla scena.
<<Ho degli uomini da proteggere e, anche se quell’idiota non lo capisce, non abbiamo speranza di uscirne vivi se torniamo indietro ad affrontarli. Continuiamo la ritirata.>>
<<Vuoi abbandonare Lucio? Lo cattureranno di sicuro così.>>
<<Non posso mettere in pericolo tutti voi, anche senza di lui ce la faremo ad abbattere il Gotha… Continuiamo la ritirata verso la base!>> Mirco lancia l’ordine e tutti corrono verso la base. Achille invece rimane immobile a guardare Lucio correre verso i due poliziotti del Gotha. Lucio è ormai a pochi metri dai nemici, la sua scelta di interrompere la fuga ha sorpreso perfino i suoi inseguitori.
<<Che piacere… uno ha deciso di arrendersi.>> Dice uno dei due poliziotti.
<<Urliamo sempre di fermarsi ai criminali, ma a pensarci bene è la prima volta che uno si ferma per davvero.>> Risponde ridendo l’altro.
I due poliziotti del Gotha sembrano molto sicuri di sé, nonostante ciò Lucio dichiara chiaramente i propri propositi. <<Non ho nessuna intenzione di arrendermi, anzi salverò il mio compagno.>>
Fausto, sentendo queste parole, sorride ricolmo di speranza. Lucio intanto carica un pugno e sembra volerlo scagliare contro uno dei due poliziotti, ma prima che si possa anche solo avvicinare a sufficienza, questo esplode un colpo con la pistola che emana una scarica elettrica, la quale immobilizza Lucio a terra.
<<Ecco fatto.>> Dice con sufficienza il poliziotto del Gotha che ha sparato.
<<Due arresti tra quelli della Resistenza… direi che per oggi siamo a posto, a meno che non ci siano altri smidollati come questo che decidono di affrontarci.>> Aggiunge l’altro.
Lucio è immobile a terra e non riesce a muoversi. <<Ehi ma che succede!? Aiuto! Qualcuno mi aiuti! Non riesco a muovermi!>>
Fausto si lascia andare a un’osservazione, sconsolato sullo sviluppo della situazione. <<Eh io che avevo anche creduto potesse salvarmi…>>
A non troppa distanza dal lì, Mirco continua a urlare in direzione di Achille, il quale era rimasto ad assistere al tentativo di Lucio di salvare il compagno. <<Achille muoviti! È un ordine!>>
<<Ho sempre creduto che fossi tu la nostra unica speranza, ma ancora una volta il tuo altruismo ci condannerà tutti.>> Dice Achille sottovoce, continuando a guardare in direzione di Lucio e dando le spalle al gruppo di Mirco, che aveva ripreso ad allontanarsi.
<<Hai sentito? Ho detto di sbrigarti!>> Urla nuovamente Mirco, così anche Achille si gira e ricomincia a correre verso la base, raggiungendo con ampie falcate il resto del gruppo.
<<Eccomi leader!>>
<<Bene… iniziavo a pensare volessi trasgredire agli ordini anche tu.>>
<<No di certo, io sono fedele alle regole della Resistenza. Comunque sia… come pensi che prenderà la notizia della cattura di Lucio la leader Bianca?>>
Mirco abbassa lo sguardo. <<Tremo al solo pensiero di doverglielo dire…>>
Nel frattempo gli uomini del Gotha caricano Lucio e Fausto sulle proprie spalle e si allontanano.
<<Gli altri hanno deciso di fuggire.>>
<<Sembra siano più saggi di questo qui.>>
I due si mettono a ridere, mentre Lucio protesta.
<<Ehi voi due! Smettete di prendermi in giro, il mio era un gesto da eroe!>>
<<Ok eroe, non diremo più nulla.>> Risponde uno dei due, suscitando le risate del collega.
<<Una cosa la vorrei sapere veramente… dove diavolo ci state portando?>> Domanda poi Lucio.
<<Non lo sai? Ma dove vivi?>> Dice uno dei due uomini.
<<Vi portiamo in tribunale.>> Aggiunge l’altro.