5 Ottobre 2051 – Ore 08:36

5 Ottobre 2051 - Ore 08:36

“I discorsi preparati in anticipo sono inutili, poiché è necessario dosare le parole a seconda dell’impressione prodotta sul momento. E per farlo è innanzitutto necessario riuscire loro simpatici.”

Lucio si sta preparando per andare al suo primo giorno di università. Mentre è impegnato ad abbottonarsi la camicia sente bussare alla porta della sua stanza. <<Sono Jessica!>>

<<Entra pure.>>

Jessica, appena entra nella stanza di Lucio, nota il suo outfit più elegante del solito. <<Oh… vedo che ti sei fatto bello per iniziare l’università.>>

<<Ovvio… potrebbero anche esserci delle ragazze carine. Ricordo che Fabio mi raccontava un sacco di cose interessanti sulle studentesse universitarie… anche se credo fossero tutte delle cavolate.>>

Jessica assume un’espressione imbronciata. <<Ragazze eh? Non avrai tempo per queste cose!>>

<<M-ma come? È l’unico motivo per cui mi sono messo questa camicia.>>

<<Ecco tieni.>>

Jessica allunga a Lucio un foglietto con su scritti gli orari dei corsi che frequenterà. Il ragazzo lo prende in mano e l’osserva, rendendosi conto di quanto sia fitto il programma delle lezioni. <<Ehi, ma cos’è questa roba?>>

<<Sono le lezioni che devi seguire, suddivise per giorno e orario.>>

<<Questo l’ho capito, ma non ho nemmeno un minuto di pausa e qui c’è scritto che dovrei andare all’università anche nei week end.>>

<<Si tratta di un programma speciale che ho fatto fare appositamente per te. Conosco le tue capacità nettamente superiori alla media, riuscirai sicuramente a rispettarlo e poi sono sicura che anche quelli della Resistenza, seppur con i loro ridicoli mezzi, ti stavano facendo studiare.>>

<<In effetti sì…>>

<<Ottimo… non sentirti in dovere di ringraziarmi.>>

<<Non ne avevo nessuna intenzione veramente…>> Risponde Lucio, evidentemente contrariato per il programma troppo intenso.

Lucio nota che Jessica ha in mano anche un altro foglio e la interroga su di esso, sfruttando l’occasione per lanciarle anche una frecciatina. <<Anche quello è per me? Cos’è? Il programma delle lezioni notturne?>>

<<No, a dire il vero questa è una lettera che ho trovato fuori dalla tua stanza… immagino sia indirizzata a te.>>

<<Fa vedere.>> Dice Lucio, allungando la mano.

Jessica glielo passa, ma intanto aggiunge una frase. <<Tieni… sinceramente quando l’ho raccolta mi è scappato l’occhio e l’ho guardata, però sembra scritta in modo incomprensibile.>>

Lucio osserva per qualche secondo il foglio e poi esclama la soluzione.

<<È Esperanto.>>

<<E-esperanto?>>

<<Una lingua alternativa che venne creata verso la fine del diciannovesimo secolo da Ludwik Zamenhof come lingua internazionale che potesse unire tutti i popoli e infatti mischia elementi di più lingue. Il suo obiettivo era evitare che gli idiomi delle nazioni più forti venissero sopraffatti da quelli delle nazioni più deboli.>>

<<E tu riesci a leggerla?>>

<<Credo di sì. Qualche anno fa l’avevo imparata per hobby… mi piaceva quest’idea di equilibrio, dove nessuno prevaricava sull’altro.>>

<<Come il Gotha.>> Precisa Jessica.

Lucio abbozza un sorriso, poi torna a osservare la lettera. <<Qui dice…  Io stabilirò la pace nel paese, nessuno vi incuterà terrore, farò sparire dal paese le bestie nocive, stabilirò la mia dimora in mezzo a voi e io non vi respingerò, ma se non mi ascolterete e se non metterete in pratica i miei comandi se disprezzerete le mie leggi e rigetterete le mie prescrizioni, manderò contro di voi il terrore che vi consumerà la vita.>>

<<Questa è una minaccia.>> Sentenzia Jessica.

<<Un po’ la sembra effettivamente…>>

<<È inaccettabile!>> Urla Jessica, strappando di mano il foglio a Lucio. <<Andrò personalmente dal Membro della giurisprudenza Bormioli, sono sicura che mi darà una dritta su come agire. Certamente dietro questo brutto scherzo c’è il Membro della fisica Davoli o uno dei suoi alleati.>>

Lucio intanto si rende conto dell’orario. <<Cavolo! Io devo andare o farò tardi per la prima lezione!>>

<<Vai pure, qui me ne occupo io.>> Risponde Jessica, tentando di rassicurarlo.

Lucio esce dalla porta della sua camera, mentre Jessica rimane all’interno. Subito dopo però il ragazzo riappare, affacciandosi nella stanza con la sola testa.

<<So di essere di corsa, ma ti volevo chiedere un’ultima cosa riguardo al discorso di ieri… i miei amici Fabio e Margherita… sai se stanno bene?>>

Jessica è colta di sorpresa, ma cerca di dare comunque una risposta. <<Al momento non posso parlarti di loro, sono coinvolti quanto te in questa storia.>>

Lucio, sentendo quelle parole, si ributta nella stanza. <<Quindi li conosci? Ti prego dimmi dove sono! Devo vederli!>>

Jessica però lo evita e lascia la stanza, ma non prima di lasciarsi andare a un’ultima frase su di loro. <<Tempo al tempo Lucio. Quando sarai pronto ti dirò ogni cosa e per farlo è di assoluta importanza che tu completi questo percorso di studi.>>

Lucio, triste per non poter ottenere le informazioni che vorrebbe sui propri amici, cade a terra in ginocchio come se fosse stato privato di ogni energia, ma poi con un filo di voce mette in chiaro le sue intenzioni. <<E va bene… se per sapere cosa ci faccio qui, cosa è successo in questi 28 anni, dove sono i miei amici e cosa centrano con questa storia devo solo studiare… allora ce la metterò tutta. Fabio… Margherita… lo faccio soprattutto per voi, ovunque voi siate… mi mancate amici miei.>>

Jessica intanto si allontana lungo il corridoio del terzo piano del palazzo del Gotha, stringendo il pugno della mano destra per la rabbia e facendo una smorfia di disappunto.

Pochi minuti dopo Jessica entra in una stanza del secondo piano, dove un uomo sui 50 anni sta lavorando con un computer. <<Buongiorno Membro della giurisprudenza Bormioli.>>

<<Oh il Membro della logica Mori… qual buon vento la porta nel mio ufficio?>>

<<Prenda… vorrei che desse un’occhiata a questa.>>

L’uomo prende la lettera di minacce che Jessica teneva in mano e si sistema gli occhiali da vista per assicurarsi di stare leggendo correttamente, considerato lo strano modo in cui questa è stata scritta. <<Cos’è? E soprattutto in che lingua è scritta? Non riesco a capire le parole.>>

<<Si tratta di Esperanto, una vecchia lingua universale.>>

<<Ok… ma perché me la sta dando?>>

<<Se tradotta, il messaggio che porta in sé è di una minaccia. Questa lettera è stata lasciata stamattina o forse stanotte da qualcuno davanti alla stanza di Lucio.>>

<<Capisco… e da me immagino che voglia un parere legale.>>

<<Sì, è lei ad aver scritto le leggi che ci governano. Insomma… credo che questo possa essere considerato un reato, no?>>

<<È vero che ho scritto io le norme del Gotha, ma seguendo le indicazioni che mi erano state date. Comunque vediamo di capire meglio, cosa recita il messaggio esattamente?>>

<<Lucio lo ha tradotto… dice: Io stabilirò la pace nel paese, nessuno vi incuterà terrore, farò sparire dal paese le bestie nocive, stabilirò la mia dimora in mezzo a voi e io non vi respingerò, ma se non mi ascolterete e se non metterete in pratica i miei comandi se disprezzerete le mie leggi e rigetterete le mie prescrizioni, manderò contro di voi il terrore che vi consumerà la vita.>>

<<Questa è una citazione della Bibbia se non sbaglio, dal Levitico. Direi che a farla è stata una persona piuttosto colta, non sono in molti a conoscere quel libro così bene ormai. Comunque il messaggio di minaccia è piuttosto velato, temo che non si possa fare nulla, anche perché sarebbe difficile incastrare il colpevole. Se ci pensi bene, anche se parafrasata è comunque una semplice citazione, non sarebbe facile farla riconoscere come un reato.>>

<<Almeno potremmo vedere chi è passato di lì tra stanotte e ieri mattina con l’aiuto dei satelliti e dei microchip. Così potremmo farci un’idea del colpevole.>>

<<Da quel che so Lucio ha una stanza assegnata al terzo piano del Gotha, come tutti quelli che lavorano qui. La sua però è la prima che si incontra provenendo dal secondo piano in cui tutti noi Membri lavoriamo. In pratica tra ieri notte e questa mattina siamo passati tutti lì davanti. Credo sia impossibile individuare chi ha lasciato questo messaggio con certezza.>>

Jessica sbuffa. <<Non che ce ne sia bisogno… so che è stato Davoli.>>

Bormioli appare sorpreso. <<Credi che arriverebbe a tanto? Insomma so che ha avuto dei trascorsi difficili con il Lucio che conoscevamo, ma addirittura rischiare il posto nel Gotha, anzi, la sua stessa vita, visto che ogni reato ormai porta alla condanna a morte.>>

<<Certo… il suo odio per Lucio, o per meglio dire la sua invidia, lo fa smettere di essere l’uomo retto che da tempo lavora nella nostra istituzione. Quando una persona ragiona mossa da sentimenti così forti, anche la logica più basilare rischia di venire meno.>>

<<In ogni caso, anche se fosse stato lui, devo ammettere che non si è mosso male. Una lettera di quel tipo non sarebbe facile farla riconoscere come vera e propria minaccia e un Membro del Gotha può essere condannato solo dai suoi pari all’unanimità. Non penso che se lei organizzasse una riunione del Consiglio per giudicarlo su un simile fatto avrebbe speranze di condannarlo.>>

<<Ha ragione Membro della giurisprudenza Bormioli. A prescindere da tutto ciò… posso continuare a considerarla dalla mia parte, vero?>>

<<Io sono solo dalla parte del Gotha. Questa istituzione e quell’uomo sono state la mia ragione di vita. Essere parte della creazione di un mondo più giusto, dove chi sbaglia paga sempre e dove i criminali non possono infettare con il loro male gli altri individui. Questo è tutto ciò in cui credo e il mantenimento di questo mondo è il motivo stesso della mia esistenza.>>

Jessica sorride nel sentire le sue parole. <<Allora sa che tutto ciò è a forte rischio. Lei continui a seguirmi e vedrà che niente e nessuno riuscirà mai a fermarci… anzi a fermare il Gotha!>>

Anche Bormioli a questo punto sorride. <<Certo… Membro della logica Mori confido in lei… e non solo io, ma anche il Membro della biologia Accardi, quello della matematica Castelli, quello dell’informatica Salari, quello dell’economia Gimberti e quello della psicologia Fontana fanno lo stesso. Siamo tutti certi che riuscirai a riportare il Gotha ai fasti di un tempo.>>

<<Ottimo… era quello che volevo sentirti dire.>> Ribatte Jessica, che poi riprende la lettera di minacce dalle mani del collega. <<Vado a trovare il Membro della chimica Casella. Vediamo se quella ragazza saprà darmi qualche indicazione in più su questa lettera.>> Dice la donna ridendo.

<<Ormai l’abbiamo toccata sia io, che lei quella lettera, credo sia contaminata dalle nostre impronte digitali. In ogni caso mi permetta di dubitare che sia questo il principale obiettivo della visita.>>

Jessica, che si era già diretta verso l’uscita dello studio, si lascia andare a un ultimo commento di risposta alla frase appena pronunciata da Bormioli. <<Bisogna riportare le pecorelle smarrite con il resto del gregge, tra poco il pastore sarà di ritorno.>>

In un laboratorio, sempre al secondo piano del palazzo del Gotha, una donna, vestita con un camice bianco e con i capelli castani raccolti in una coda, sta lavorando con delle provette, si tratta del Membro della chimica Casella.

Dopo pochi secondi nella stanza irrompe Jessica, spalancando la porta senza alcun preavviso e in maniera anche piuttosto violenta, tanto da spaventare Casella così tanto che le cade dalle mani la provetta su cui stava lavorando, facendola frantumare al suolo.

<<S-signorina Jessica.>>

<<Dovresti chiamarmi Membro della logica Mori, siamo allo stesso livello.>>

<<C-certo, mi scusi signorina Jessica.>>

<<Oi, oi… cosa ti ho appena detto?>>

<<S-scusi Membro della logica Mori!>>

La ragazza trema come una foglia, inoltre evita il contatto visivo con Jessica, tenendo i suoi occhi azzurri sempre rivolti verso il basso. Il suo comportamento è dovuto alla sua timidezza e a una serie di difficoltà a relazionarsi con le altre persone, infatti il Membro della chimica Casella passa tutto il suo tempo chiusa in laboratorio, cercando di evitare contatti con chiunque. Jessica a questo punto tira un forte sospiro, come ad arrendersi e si rivolge a lei usando il suo nome. <<Sei sempre così impicciata Ada.>>

<<M-ma non dovrebbe… ecco… anche lei chiamarmi con il mio titolo?>>

<<Lascia stare le formalità… ti stavo solo prendendo in giro. Sei sempre così spaventata da tutto e tutti.>> Casella non ribatte, consapevole che si tratta della verità, così dopo qualche istante di silenzio è ancora Jessica a rivolgersi alla collega.

<<Dovresti uscire di più sai… se te ne stai sempre chiusa qui in laboratorio non troverai mai un fidanzato.>>

Ada diventa tutta rossa per l’imbarazzo e sempre con grande fatica cerca di rispondere. <<M-ma cosa sta dicendo?>>

Jessica ride di gusto. <<Scusami, ti stavo ancora prendendo in giro… con te è così facile che quasi non c’è gusto. Comunque da donna più grande di te voglio davvero consigliarti di uscire da qui di tanto in tanto. Vai almeno a fare una passeggiata in città. Per quanto tu possa avere timore del mondo esterno al tuo laboratorio, questa nazione è il luogo più sicuro della storia dell’umanità.>>

<<In realtà prima uscivo un po’, ma da quando lui ci ha abbandonato sono tornata ad avere paura…>>

<<Capisco… in ogni caso io sono qui per chiederti una consulenza. Questa è una lettera di minacce che è stata lasciata davanti alla porta di Lucio, potresti analizzarla e capire di chi sono le impronte digitali? Forse in questo modo potremmo risalire al colpevole di un gesto così vigliacco.>>

<<C-certo.>>

Casella prende la lettera che Jessica le consegna e inizia a lavorarci con un macchinario. <<Inizio a scansionarla, poi faremo un abbinamento con quelle che sono le impronte digitali presenti nel database, tanto qui abbiamo in archivio quelle di tutte le persone della nazione dotate di microchip. Per avere i risultati ci vorrà qualche minuto, se vuole passare più tardi…>>

<<No, resto qui… c’è qualcos’altro di cui desidero parlarti.>> Risponde Jessica, sedendosi su uno degli sgabelli del laboratorio. Il Membro della chimica Casella continua a lavorare sul foglio consegnatole, così è il Membro della logica a riprendere parola. <<Perché hai votato per condannare Lucio a morte durante il Consiglio? Sei forse una seguace di Davoli?>>

Ada non si volta e inizia a sudare freddo. Essendo in evidente difficoltà non risponde, così Jessica la incalza. <<Lo odiavi così tanto da volerlo vedere morire o pensavi davvero che fosse colpevole nonostante sia stato catapultato qui dal passato?>> Ada è sempre più in difficoltà. <<Oppure pensi che sia solo un impostore e che tutta questa storia sia una farsa?>>

A questo punto il Membro della chimica Casella non riesce più a trattenersi ed esplode. <<Zitta!>> Ada, dopo quest’esplosione di rabbia che coglie di sorpresa anche Jessica, inizia a spiegare le sue ragioni. <<Io ci credevo in Lucio, ci credevo davvero… gli devo tutto, è lui che mi ha salvato da questo mondo orribile. In passato, quando ero ancora una giovane ricercatrice dell’università, dovevo subire molestie di ogni tipo tornando a casa. La gente mi fissava se indossavo un abito con un po’ di carne scoperta, gli uomini mi urlavano delle cose orribili per strada anche se erano degli sconosciuti e a volte provavano anche a toccarmi con la scusa dell’essere accalcati nella metro… fino ad arrivare a quella volta…>>

<<Conosco già la storia.>> La interrompe Jessica.

<<Allora sai che devo tutto a lui, che devo tutto al Gotha! La sera del 13 maggio 2038 feci più tardi del solito in laboratorio e nonostante alcuni miei colleghi mi volessero accompagnare a casa, io non volli disturbarli. Nel tragitto le strade erano buie e deserte e da quel cunicolo comparve un uomo… che… che…>>

<<Che tentò di violentarti, ma prima che potesse andare fino in fondo arrivarono i poliziotti del Gotha, che erano stati appena istituiti e catturarono quel criminale. Quel tizio venne poi condannato a morte e a suo modo entrò nella storia, visto che fu il primo cittadino a essere giustiziato dal Gotha, quando ancora la nostra istituzione non era ancora nella sua forma finale o quantomeno al tempo non esisteva ancora il Consiglio degli 11 Membri.>>

<<Esatto. Quando qualche tempo dopo sentii la notizia che sarebbe stato istituito il Consiglio, dove si cercavano le persone più preparate in quelle che erano ritenute le 11 discipline fondamentali per far progredire la società. Provai a candidarmi per la posizione di Membro della chimica, anche se in realtà volevo solo conoscere l’uomo a cui dovevo la vita. Non avrei mai pensato di entrare davvero nel consiglio del Gotha.>>

Jessica sorride. <<Sei sempre stata molto umile, così tanto da non riconoscere il tuo stesso talento. Certo, c’erano persone più preparate di te al tempo, ma tu avevi un margine di crescita così importante e fu proprio lui a volerti assegnare questo ruolo a tutti i costi. Ad oggi sei ancora il Membro più giovane del Gotha.>>

<<Quindi capisce che non potrei mai odiarlo.>>

<<Allora dimmi, perché hai votato contro Lucio? È stato Davoli a plagiarti in qualche modo?>>

<<Certo che no. È che dopo quella storia, insomma… l’incidente… io… tornai ad avere paura. Lui non c’era più, tutto quella che il Gotha aveva costruito rischiava di andare in frantumi da un momento all’altro. Io ero disperata, non sapevo più cosa fare e mi rinchiusi in laboratorio. A pensarci bene non sono mai più uscita da quel giorno, temo che le cose possano tornare come in passato da un momento all’altro.>>

<<Se queste sono le tue preoccupazioni, non riesco a capire perché hai votato contro la mia proposta di salvare Lucio dalla sua condanna.>>

<<Non voglio che risucceda, non voglio vivere di nuovo una speranza per poi vederla distruggere dalla stessa persona.>>

Jessica a questo punto si alza e abbraccia la ragazza. <<Non devi preoccuparti, farò in modo che questa volta non accada di nuovo. Sai… anche io ho sofferto molto per quell’incidente.>> Ada si mette a piangere, mentre Jessica cerca di consolarla accarezzandole dolcemente la testa. <<Tranquilla… proteggeremo questo mondo, ma abbiamo bisogno di lui al suo posto, per questo conto anche su di te d’ora in poi.>>

Ada alza la testa e, con gli occhi ancora lacrimanti, guarda Jessica. <<Va bene… mi affido a lei, però mi prometta che questa volta le cose andranno diversamente, che tutti noi continueremo a vivere serenamente.>>

<<Te lo prometto.>> Risponde Jessica con un sorriso rassicurante e al contempo con forte decisione, poi si allontana dal Membro della chimica Casella, dirigendosi verso l’uscita del laboratorio. A quel punto Ada le pone una domanda. <<Dove va? Non vuole sapere di chi sono le impronte sulla lettera?>>

<<Non ha più alcuna importanza. Sono certa che troverai solo le mie, quelle di Lucio e quelle del Membro della giurisprudenza Bormioli, ossia le persone che l’hanno toccata da quando stamattina l’ho trovata. Il vero colpevole avrà sicuramente preso delle precauzioni prima di scriverla, facendo attenzione a non lasciare tracce.>>

Jessica abbandona la stanza, Ada appare interdetta e tornando al macchinario con cui stava analizzando la lettera fa una riflessione. <<Quindi era venuta qui solo per capire la mia posizione nei confronti di Lucio. Si vede proprio che la signorina Mori è nata per la politica. In ogni caso la scansione è finita, vediamo i risultati…>> Casella guarda su un monitor i risultati dell’analisi. Sullo schermo compaiono le persone di cui sono state rilevate le impronte, ossia Jessica Mori, il Membro della giurisprudenza Bormioli e Lucio Galli. <<Proprio come aveva detto lei… qui ci sono solo le loro impronte, chissà chi è stato il vero colpevole… sono sicura che la signorina Mori lo ha già capito.>>

GOTHA – Un viaggio nel tempo tra il 2023 e il 2051

GOTHA – Un viaggio nel tempo tra il 2023 e il 2051

Stato: Completato Tipo: Autore: Rilascio: 2022
Il diciassettenne Lucio viene misteriosamente trasportato nell'anno 2051, dove è costretto a confrontarsi con un nuovo tipo di governo oligarchico e l'organizzazione che si oppone ad esso.
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