Cap. 1 – Queste due bizzarre sorelline mi chiamano a decidere le sorti del mondo!

Queste due bizzarre sorelline mi chiamano a decidere le sorti del mondo!

«Fratellone allora…? Non fare il timido, facciamo un bagno insieme come una volta??»

 «Ooh però fratellone… Non giochi mai con la tua sorellina… si sente così triste e sola!»

 «CHE??! Fratellone ma che fai!!?! Mi fai sentire in imbarazzo se mi accarezzi così la testa all’improvviso!!

Era da tanto che non lo facevi più poi… Non era così male in effetti…»


«Fratellone…» – «Fratellone…!!» – «Fratellone…??»


Quando si hanno nella propria vita delle sorelle minori queste sono le parole che potrebbero essere le più sentite. Parole di dolcezza, parole di rimprovero, parole di conforto…

Parole che possono riscaldarti il cuore soltanto per il modo stesso in cui sono state pronunciate e ti donano affetto solo per il semplice fatto di esser dette da una persona che condivide con te tutta la sua storia e condividerà per sempre anche il resto che rimane della tua.

Queste entità labili delle volte quasi leggendarie e mitologiche che possono esser dolci, amare, acide, gentili, sprezzanti, odiose sono chiamate da tutti con il semplice diminutivo di “Sorelline”, ma che racchiudono tutto il concetto di diversità ma allo stesso tempo di uguaglianza parentale dalla tua stessa vita e sofferenza.

Possono essere dolci angeli che ti accolgono e supportano a cuore aperto quando la tua esistenza sbatte contro un muro o possono esser oscuri demoni che vorresti solo vedere bruciare sul rogo per il semplice fatto che ti occupano il bagno per eoni quando dovresti solo pisciare!!

Possono essere canidi fedeli che ti aspettano trepidanti sulla soglia quando rientri a casa solo per abbracciarti o possono essere felidi collerici che marcano il territorio e ricevi uno sfregio in viso solo per il semplice fatto di aver superato un confine!!

Queste in sintesi sono le “Sorelline”; un mondo di espressioni e gesti pieno di sfaccettature dove saltarne, mancarne o travisarne una potrebbe esser la soglia tra la guerra o la pace della tua infausta vita da umano che rimpiangeresti per sempre. Il legame “finché morte non ci separi” tra “Fratellone” e “Sorellina” inoltre è qualcosa di unico simile a quello tra marito e moglie, ma in tutti i casi è molto più eguale e senza regole. La voglia di proteggere risveglia il lato paterno di lui ed il desiderio di protezione risveglia invece il senso di sicurezza di lei. Puoi farci un bagno senza il bisogno di alcun imbarazzo o puoi dormirci insieme sempre nessun impegno particolare.

Ci sono quelle che ti preparano con affetto il pranzo al sacco la mattina e quelle che te lo tolgono di bocca ingorde la sera. Ci sono quelle che ti lasciano il bigliettino d’augurio per una fantastica giornata e quelle che spererebbero tanto che non tornassi più a casa senza alcuno scrupolo.

Quelle che ti medicano le ferite curandoti con premura e quelle che ti stritolerebbero senza vergogna le parti intime perché vogliono solo farti capire chi è che comanda.

Ci sono poi quelle che mangiano soltanto se siedono sulle tue ginocchia e quelle che il ginocchio te lo metterebbero in faccia se gli mangi l’ultima torta a loro disponibile.

Ci sono quelle che si nasconderebbero dalla vergogna più assoluta se entrassi in camera loro mentre di abito si cambiano e quelle che irromperebbero divertite in camera tua volutamente in asciugamano solo per vedere come reagisci alla scena.

Ci sono quelle tanto gentili che diventano tristi anche solo se le guardi in modo funesto e quelle tanto insolenti che non si redimerebbero neanche prendendole a bastonate con un cartone di pizza arrotolato.

Ci sono quelle subdole che ti scriverebbero stupido sulla fronte quando t’appisoli e manco te lo direbbero quando esci e quelle per davvero loro stupide che prima lo scriverebbero indelebilmente sulla loro di fronte per farne una prova.

Ci sono poi quelle così perfide e burlone della domenica che ti scambierebbero il sapone con un colorante verde nel bagno soltanto per dirti una volta fuori “Ghi-ih-ih-ih! Fratellone ti è cresciuto un fruttino su quella pianta che ne dici di raccoglierlo? Non mi sembra possa crescere più di così!” e quelle altre (che sono sempre le stesse per succulenta vendetta dopo) che le faresti la stessa cosa e le dicesti una volta fuori “Uhm… Sorellina sai più le guardo e più penso che le dovresti recintare quelle campagnette sul petto… Qualcuno potrebbe occuparle per giocarci a calcio quelle pianure verdeggianti!”

Ci sono infine quelle con le doppie code e quelle con le code da pony, quelle con le trecce e quelle con i capelli sciolti, ci sono le Gyaru e ci sono le Loli, quelle con i calzoncini “sottogonna” e quelle naturiste col solo “venticello rinfrescante” sotto, quelle con i collant modellanti e quelle con le calze lunghe, le Tsundere e le Yandere, le Dere-Dere e le Dandere, le Himedere e le Kuudere…

Ci sono quelle, ci sono queste e ci sono anche quell’altre…!

In definitiva ci sono tanti, tantissimi, infiniti tipi di sorelline che nel mondo puoi incontrare e sempre nel mondo ti possono capitare. Io mi chiamo Danio e di questo genere d’entità sfuggenti ne sono sempre stato ammaliato anche se per un infausto motivo il destino me ne ha crudelmente privato.

Per questo le mie soddisfazioni sono le mie amate sorelline anime e proprio questa sera di questo genere di entità 2d la mia serata beata avevo con gran voglia già prestabilito di riempire. Io sono del resto figlio unico e con la mia famiglia dispersa in qualche posto chissà dove così organizzavo il mio tempo all’ora di cena. Con loro e gli spicchi della mia pizza tra le mani erano le uniche cose che mi servivano davvero per esser felice!

«Ciao Danio! Amore della mamma! Io e papà siamo da qualche parte al largo del Pacifico… ci metteremo un po’ a tornare questa volta a casa, però tu non preoccuparti. Fai il bravo, mangia sempre e fai sempre tutti i compiti della scuola mi raccomando! Questa volta ti porteremo proprio un bel regalo vedrai! Ti vogliamo tanto bene, Un bacione! La mamma.»

Scriveva sulla cartolina che mi era da poco arrivata dai miei in giro da qualche parte per il mondo.

«Al largo del Pacifico alla faccia!!? Caspita mamma hai veramente ristretto la zona di ricerca per il naufragio…!»

Esclamai arreso mentre mettevo giù sul mobile dell’ingresso la lettera che mi era da poco arrivata per posta. Era vicino al telefono che da poco avevo usato per contattare la pizzeria all’angolo per ordinare il mio consueto pasto che comprendeva l’iter serale, che era assoluto che consumassi nei giorni di tranquillità.

Questo comprendeva pizza calda, bibita fresca, letto tiepido e tv accesa con anime preferito sulle sorelline che era immancabile da dover guardare. Anzi mancava ancora qualche minuto prima che iniziasse, era meglio quindi che mi preparavo allora.

L’orologio infatti segnava già le 18:55 e quindi sarebbero mancati ancora solo cinque minuti prima che la mia ruotine quotidiana di tranquillità “da fratello maggiore” iniziasse.

Anche se però mancava ancora la pizza ad arrivare all’appello. L’avevo ordinata già da qualche tempo e, visto la vicinanza con il locale, non doveva ancora mancarci tanto al suo arrivo. Ma tra cinque minuti doveva iniziare la puntata e dover andare ad aprire e sistemarmi con la sigla già iniziata non era mai una cosa molto piacevole! Per cui sarebbe stato molto meglio se il fattorino avrebbe fatto in tempo se avesse voluto ricevere una discreta recensione, altrimenti avrebbe ricevuto oggi una sonora rimbeccata!


Dling-Dlong!


«AH!! Il fattorino alla porta! Perfetto!»

Esclamavo dopo che il campanello della porta suonò. Mancavano ancora quattro minuti e trenta secondi all’inizio dell’episodio e per una buona volta avrei dovuto veramente lodare il buon lavoratore per il suo perfetto tempismo. Visto la mia assidua ruotine ne avevo fatto da tempo familiarità e, per una volta, non avrei dovuto fare la solita ramanzina!


Dling-Dlong-Dling-Dlong…!!! Dling-Dlong-Dling-Dlong…!!!

Dling-Dlong-Dling-Dlong…!!! Dling-Dlong-Dling-Dlong…!!!


«SÌ ARRIVÒ UN ATTIMO CASPITA!!»

Chiamai non capendo per nulla che gli prendesse oggi! Di solito era l’archetipo della fiacca ma questa volta sembrava essere più vivace del solito. Quante volte me lo stava premendo quel campanello!!? Sembrava giocarci divertito col mio citofono!

Andai ad aprire la porta già pronto per chiedergli se quel pulsante lo avrebbe voluto portare a casa con lui oppure no, ma quando lo feci qualcosa di diverso dal solito ragazzo, col cappellino alla traversa e la gomma da masticare perennemente rimescolata, trovai sorprendentemente davanti alla porta. Con un ghigno tra il divertito e lo stupefatto scovai una persona con un timido ditino irritantemente premuto sul pulsante del mio campanello, che ancora stava premendo. Aveva tutta l’aria leggermente appagata nel farlo…

Difatti diversamente dal solito questo fattorino, con il cartone di una pizza stretto ansiosamente sull’avambraccio, al contrario di come nel consueto…


Era una ragazza…!!?


«Ehm… Salve? Sei nuova tu…?»

Le chiedevo prendendola di sorpresa mentre, con un viso ad un palmo dal pulsante tutta concentrata su quello che stava facendo, non si era neanche accorta che mi ero affacciato sulla soglia della porta e la stavo fissando ormai da qualche tempo. Non sapevo perché ma era particolarmente stupefatta dal mio citofono e non pareva davvero lasciarlo in pace da non farlo risuonare.

«Eh?! Ah! Ehm… Sì salve sono una fattorina…! Hu-hu… Sì giusto… Dovrei consegnare una pizza!»

Rispose un po’ stranamente una volta accorta della mia presenza e del mio sguardo che l’aveva completamente presa in castagna.

Che fosse una fattorina non c’erano dubbi. Con un timido cenno del capo mi fece segno che aveva da fare una consegna dopo che si riprese dall’espressione disorientata e di disagio che aveva per esser stata scoperta alla sprovvista nel suo inspiegabile interesse col citofono. Non era come il solito fattorino che trovavo sempre fuori dalla porta. Era parecchio strana questa e poteva esser anche la sua prima consegna ma, a dirla tutta, … era una ragazza davvero molto carina anche!

Come prima impressione avrebbe dovuto avere circa la mia età su per giù, era giovane, alta all’incirca quanto me e corporatura abbastanza abbondante per la sua statura. Aveva lunghi capelli scuri sotto un grande cappello da baseball che portava con la visiera accuratamente davanti al viso e, dal foro dietro, le uscivano questi ripiegati all’insù e rilegati alla fine sulla nuca con un piccolo ciuffo verso l’alto.

Sul corpo poi portava una maglietta a maniche corte con degli shorts stretti alle cosce sotto un gilet catarifrangente largo da fattorino. Alle gambe aveva delle scarpe da tennis con delle lunghe calze nere che le arrivavano a metà coscia appena sotto l’orlo dei calzoncini. Pareva quasi una liceale pronta a fare l’ora di ginnastica invece, sebbene la sua sporgenza del seno le avrebbe dato non so quanti problemi sulla corsa.

A dirla tutta era alquanto avvenente come ragazza. Dava quella sensazione materna da sorellona che vorresti solo appoggiare rilassato la testa sul suo grembo ed esser dolcemente cullato dalle sue tenui carezze al capo. Era decisamente meglio rispetto il solito fattorino e non soltanto perché era stata pure puntuale…!

«Grazie mille per la celerità, sì, me la puoi consegnare a me se vuoi.»

Intimai porgendo le braccia verso di lei per ricevere il cartone della pizza che teneva appena proprio sotto il suo petto. Sembrava si fosse dimenticata della consegna che aveva lì sotto tra le mani, sebbene fosse arrivata pure per quella. Diciamo che non era una cosa impassibile da fissarle al momento ma il suo seno abbastanza abbondante si appoggiava spalmandosi sulla parte superiore del cartone e non si sapeva se a dover essere portato fosse la pizza o quello. Ma ero un sedicenne e quella era una vista impossibile da rimanere distaccati…


Sia ringraziato di esistere il santo cartone delle pizze!!


 «Sì prego puoi consegnarmela a me se vuoi…» Richiesi un’altra volta dopo aver proteso le braccia verso di lei ma dopo che questa ancora tardava ad allungare la scatola. Si era avvicinata, sì, ma ancora la teneva attaccata al suo busto e non sapevo esattamente il motivo del gesto.

Sembrava avermi sentito bene entrambe le volte perché guardava le mie mani protese ma ancora la consegna sembrava non volerla effettuare. Ora peraltro un’espressione tesa in viso le iniziò a scaturire e, un’intensa sudorazione alla fronte, sembrava provasse che stava facendo un grande sforzo non sapendo bene per che cosa. Ero lì davanti a lei in fondo, non ci voleva tanto.

«Uhm… gh! Ugh…! Ghèeegh!!?!»

Dagli occhi stralunati alle gran labbra tremanti sembravano ora per certo provare la sua gran fatica per uno sforzo, ma quale fosse questo sforzo non sapevo veramente che pensare.


SBOING!!!


«UGH!?» Ma poi un sussulto inaspettato portò il suo seno a sobbalzare improvvisamente una volta sul cartone di quella pizza. Aveva cercato con le braccia di alzare il peso che ci gravava sopra, ma a quanto pare solo per un attimo, perché subito i bicipiti le erano già ceduti e la consegna ritornò nella posizione iniziale.

Ora capii che con quei due pesi appoggiatici sopra era chiaro perché sembrava stesse facendo un così tale sforzo senza generare alcun movimento apparente. Non riusciva veramente a sollevare quella scatola con le sue tette appoggiateci sopra!!

«Ugh! Eppure fino a poco fa non pesava così tanto questa cosa?!

Uff… No veramente non c’è la faccio… Scusami è la mia prima consegna questa potresti darmi un’aiutino?»

Mi disse ormai prostrata dallo sforzo e chissà se avesse inteso o no che il problema non era nella scatola ma in quello che c’aveva appoggiato sopra!!?

«Ehm… scusami forse la scatola dovresti meglio traslarla più che alzarla… potrebbe essere quello che ci pesa sopra il problema…»

«Eh? Traslarla invece che alzarla…? Cosa ci pesa sopra non c’è niente… Ugh…!»

Fece accorgendosi solo ora del problema evidente… E così divenne effettivamente molto più leggera la consegna!

Forse diciamo un po’ tonta… forse anche un po’ tanto invece… Ma del resto per il suo petto abbondante non poteva davvero farci nulla. Effettivamente dovevano essere molto problematiche portarle in giro tutto il giorno senza far mai danni…! Più che dirglielo però non sapevo che altro fare…

Cercando di coprirsi vergognosamente più che poteva con la visiera del cappello, con la gaffe che aveva fatto, con un «Ecco tieni…» mi porse la scatola che mi doveva e, evitando il mio sguardo, racchiuse imbarazzata le mani all’altezza del grembo.


Silenzio poi…


«Be’ allora ci vediamo eh? Siamo a posto quindi…? Ciao, a domani…»

Iniziò a star ferma e non dire niente dopo il passaggio del pacco. Così con un cenno del capo la ringraziai e feci per andarmene, quando poi, mentre proprio stavo chiudendo la porta…

«NO! ASPETTA!

 “SBAM!” Ahio!»

Esclamò lei mentre con una mano allungata verso oltre lo stipite della porta mi prese un lembo della maglia sulla schiena per trattenermi. Mise un piede per fermare anche la chiusura della porta ma lo fece troppo repentinamente e, per non curanza, venne presa in mezzo tutt’intera dalla chiusura del battente.

Se non fossi rimasto stranito dal perché mi avesse preso la maglia sarebbe stato molto buffo assistere alla scena.

«Ops! Scusami ti ho fatto male? Non volevo chiuderti la porta in faccia… Hai bisogno di qualcosa…?»

Le chiesi vedendo il suo naso dolorante con una strisciolina di muco che le scendeva ora per via della facciata contro la porta. Il suo sguardo silente ed incerto si copriva appieno tirandosi giù con cura la visiera del suo cappello per coprirsi il tutto. Dalle guance rossicce d’imbarazzo ora si teneva con dolore anche un polso della mano che era stato preso in mezzo tra lo stipite e la porta.

Il pagamento era stato online per cui non capivo veramente che volesse fare ancora.

«Ehm… il bagno… posso usarlo?»

Rispose stringendosi tutta nelle cosce e poggiandosi una mano imbarazzata al basso ventre. Con l’altra mano tendeva ancora la mia maglia con molto nervosismo e sembrava davvero aver bisogno della toilette urgentemente ora. Purtroppo da gentiluomo quale m’era stato insegnato, non avrei mai potuto rifiutare.

«Sì prego… l’ultima porta in fondo.»

Le indicai allora facendole segno con un dito. Lei tenendo sempre gli occhi bassi, suppongo per timidezza, procedette verso la direzione indicata stringendosi tutta nelle ginocchia con molta tensione. Pensai che per una ragazza dovesse essere molto imbarazzante doverlo chiedere e farsi poi vedere così da un ragazzo che neanche conosci. Sembrava doverle scappare davvero forte pensai…!

Dandole tutta la privacy che necessitava io intanto procedetti con lo scatolone quadrato della pizza per sistemarmi la camera. La sigla iniziale del mio anime stava a momenti per iniziare d’altronde! Non potevo interessarmi ad altre cose superflue che mi circondavano anche se un’enorme alone di gigantesche “mammelle” mi accorsi essersi impresse umidamente sul coperchio della scatola… Ne rimasi sbalordito soprattutto per le l’impronta profonda che avevano ben impresso. Dal volume dovevano veramente emanare un gran calore d’altronde…

Per un’altra volta ripensai…


Sia ringraziato ancora di esistere il Santo Cartone delle Pizze…!!!


BUM! SKAPOM! BARABA CRASH!!!

 «Ma che…??!»


Mi allungai lo sguardo verso il corridoio dove lì in fondo c’era la fattorina che il bagno stava ancora utilizzando. Io volevo rimanere per certo neutrale anche col pensiero, ma inquietanti tremori e tonfi di demolizione sentivo con spavento venir fuori dall’antro. E non capivo davvero per cosa…

Quando poi la porta si aprì e ne uscì l’occupante, senza farmi scoprire le chiesi se era andato tutto bene là dentro. Ma un’allarmante risposta da lei ricevetti indietro che non sapevo davvero come intendere…

«Ehm… sì tutto bene. Soltanto penso che la leva del tuo lavandino credo sia rotta. Segna di tirarla su ma una volta “tolta dal lavabo” per l’acqua al di sotto non ci ho trovato niente…!?»

«Cosa…? Tolta dal lavabo? Perché hai staccato il rubinetto dal lavandino…?»

«Sì dice di sollevarla… Poi ancora la boccetta del tuo sapone indica “per mani e corpo” … Credo però che sia davvero non utile questa cosa… Per lavarmi solo le mani ci ho messo un sacco a separare il sapore per le mani da quello del corpo… Era tutto uguale!!?

Se uno per lavarsi le mani deve mettersi a dividerlo per tutto il pavimento sarebbe molto più utile se lo vendessero già separato no…? È logico no?»

Disse con un visetto tutto delizioso ma molto crucciato in fronte e non sapevo neanch’io se fosse seria o ci facesse, ma credo purtroppo lo dicesse per davvero lei!

«Quindi mi stai dicendo che ti sei messa a dividere il sapone per le mani da quello per il corpo su tutto il mio pavimento e hai staccato il rubinetto dal lavandino per guardare se ci fosse l’acqua sotto?? Ehm… sì certo eh-eh… effettivamente può esser fuorviante come indicazione…»

Risposi da gentiluomo cercando di continuare la conversazione come se nulla fosse, nascondendo la preoccupazione per le condizioni del mio bagno… Fortuna che non aveva letto premere per tirare lo sciacquone che chissà dove lo ritrovavo!?

Anche se ora…

«Ehm, scusami se te l’ho chiedo, ma perché adesso ti sei seduta sul mio letto…??»

Le domandai dopo una volta uscita dal bagno percorse il corridoio in fretta e furia e, invece di tirar dritto verso la porta d’uscita, svoltò con nonchalance per camera mia dove c’ero io seduto e mi si sedette serenamente a fianco sul ciglio del mio materasso.

La guardavo fare un sorrisetto veramente incerto per poi vagare come un fantasma lo sguardo per tutta la stanza. Il conto era stato saldato e la pizza era stata finalmente consegnata… Anche se era un’avvenente bella ragazza infondo, nulla poteva mettersi di mezzo fra me e le mie sorelline 2d!! Che altro ancora voleva adesso da me…?

Un «ehm… io… ecco…» incerto iniziò a balbettare, quando poi la sua espressione cambiò e, crucciandosi tutta, un viso serioso e basso tese ad occhi chiusi verso il tappeto della mia stanza.

Non capivo veramente, anche se in un silenzio di tomba la sua espressione innervosita si chiuse totalmente.


FRUPH! SLAP!!


Poi all’improvviso di scatto tutta si alzò e, ponendosi proprio davanti a me titubante, iniziò a spogliarsi repentinamente come se all’improvviso le fosse scattata via una rotella fuori dalla testa.

Sembrava una furia ed in due secondi con una mossa di braccia si tolse canottiera, maglia e gilet, gettandoli per terra e, slacciandosi i calzoncini, si lasciò scivolare tra le gambe pure quelli. Nulla di male certo perché sotto aveva un altro paio di calzoncini, ma in pochi istanti me la ritrovai davanti tutta svestita e sembrava davvero imbarazzata di farsi vedere così conciata “quasi seminuda” …

Anche se indossava un costume da bagno intero vecchio stile addosso per cui non era molto più svestita di com’era prima infondo…!


«Ma questo è un costume da bagno intero a calzoncini??»

«Sì, sarebbe stato un pochettino imbarazzate altrimenti…» (。ㆁ ∇ ㆁ。✿) eh-eh

Ma che ti sei spogliata a fare allora!!!? ( ̄言 ̄♯!!)


Pensavo con un po’ di delusione addosso. Ritenevo che se una ragazza dovesse spogliarsi ammiccante davanti il letto di un ragazzo almeno il buon gusto di farsi vedere con del vero intimo sopra era necessario!! Altrimenti sarei andato in spiaggia allora…!?!

Nonostante tremava tutta dal disagio, si buttò infine su di me facendomi ribaltare disteso sulla superfice del letto. Con le mani tese sopra il mio busto alzò lo sguardo fino al ricongiungersi con quello del mio.


«Ti prego… Scegli me…!!»


Mi gemette con un viso supplicante sulla faccia. Tremolava nella voce e titubava nello spirito.

«Cosa… sceglierti?» Non capivo bene perché o come ero finito in quella situazione. Non capivo neanche cosa volesse dire con quella frase, ma sebbene il suo costume lo si potesse vedere perfettamente nelle piscine scolastiche di un qualsiasi anime vecchio stile, il suo seno strabordante mi cadeva pesante proprio davanti il naso. Aggiungendo poi la sua espressione imbarazzata da timida fanciulla Dere nel basso della mia situazione, mi faceva ora diventare davvero molto accaldato dalla situazione!!!

«Eeh? Cosa???! Sceglierti perché?? Per cosa scusami???»

«Calla… Il mio nome è Calla e ti prego scegli me! Non quell’altra ti supplico…!!

Io mi prodigherò a soddisfare ogni tuo desiderio ed esaudirò ogni tuo vizio da maschio che la tua mente ti possa anche solo immaginare!!! Se lo farai io sarò Tua solamente come e quando per tutta la vita vorrai, qualsiasi cosa succeda… Davvero!!»

«Gulp! COSA!!?»

Rimanevo adesso sbigottito dalla situazione! Sul serio davvero mi aveva detto quella cose? Una così bella ragazza soltanto per ordinare la pizza era entrata in camera mia (distruggendomi il bagno) e, saltatami sopra in un attimo, ora mi stava davvero dicendo che semplicemente scegliendola non so per che cosa, avrei potuto far con lei quel che volevo per tutta la vita? Sembrava troppo bello per esser vero… giusto?

Ancora non ci potevo credere sul serio, era tutto successo così velocemente poi. Poteva poi esser davvero la verità??

Ancora davvero non sapevo che rispondere perché in effetti sembrava tutto troppo bello per poterci realmente credere. In effetti il dubbio che fosse un ricatto dove architettano tutto per farti cadere in tranello era forte. Non è che fosse una qualche truffa per estorcerti qualcosa per non portarti in tribunale dopo…?  

D’altronde però io non è che avessi così tanti soldi da parte da poter esser granché profittevole questo stratagemma per incastrarmi, ma io ero anche figlio unico. Essendo inoltre non molto bravo con le ragazze non mi ero neanche mai lontanamente avvicinato dall’avere una ragazza sdraiata così in camera mia. Quindi come era potuto accadere oggi ad esser arrivato all’avere tutto questo!!?

C’era sicuramente qualcos’altro sotto…

Questa ragazza poi era anche piuttosto bella, quindi ero molto invogliato nell’accettare la sua gentile offerta, ma ero anche molto scettico. Una ragazza così non avrebbe mai potuto neanche prendermi in considerazione se non per qualche fine malevolo sotto. Se avessi accettato le sue avance o firmato un qualche suo contratto, non è che poi mi avrebbe accusato di qualche reato?!

«Ehm… io… vedi… ecco… non saprei…»

SKARA PU CRASH!!!!!!!!!!!!!!!

Ma all’improvviso però, prima che io potessi rispondere qualsiasi cosa, la parete della mia camera andò burrascosamente in mille pezzi.

Inaspettatamente sembrava come se un meteorite si fosse schiantato contro il muro e, tra i detriti ed i calcinacci, velocissimo il viso della ragazza che avevo sopra fu violentemente colpito dal piede volante che entrò dalla fessura creatasi nella parete.

Pareva che un calcio volante avesse colpito la guancia della ragazza dal seno abbondante e, scaraventandola con un buco sfondando l’altra parete, qualcosa in piedi tra le caviglie sentii atterrare con dolcezza sul materasso davanti a me. Tra le piume bianche come quelle di una colomba che volteggiavano ancora nell’aria qualcosa mi era atterrato davanti. Era qualcosa di piccolo; era qualcosa di minuto; era qualcosa di mitologico e celestiale…!! Era…


Una ragazzina dai capelli d’oro, occhi di cielo ed ali d’angelo sulla schiena?! Ma dai un Angelo?


Eh sì, proprio di un’esile ragazzina con capelli d’oro e gli occhi di cielo che su per giù non sarà stata più alta di un metro e quaranta vidi appoggiarsi angelicamente sulla parte di letto che avevo tra le gambe.

Sembrava in tutto e per tutto anche quelle sorelline da liceo col viso da loli che trovi negli anime scolastici, che ti infondeva veramente anche la stessa forte tenerezza. Graziosa com’era la osservavo guardare con sguardo svogliato e disinteressato il buco dall’altra parte della stanza che l’altra ragazza scaraventata di peso aveva creato e rimasi stupefatto. Aveva delle ali bianchissime e belle da colomba sulla schiena e, vedendo anche un cerchio d’oro fluttuarle di luce appena sopra il suo capo, dissi subito sorpreso…


«MA QUESTA È DAVVERO UN ANGELO…!!!»


 *BRUUUUUTTTT* (rutto angelico)

«BALDRACCA DI UNA CULONA INFERNALE CHE C***O STAI FACENDO ADESSO?!?

T’ammazzo a suon di calcinculo nella patata se provi a soffiarmi ancora via così il contratto con l’umano prescelto!

Sul serio te lo giuro, se riprovi ancora un’altra volta ad usare i tuoi meloni da ippopotamo in calore per ciularmi così l’affare, te le sgonfio a suon di sberle sante quelle boe dilatate da mongolfiera spompata che ti ritrovi sotto il muso!

Te lo prometto dal Signore; te le taglio e ci faccio due salvagenti per l’estate giuro!»


Disse inaspettatamente il presunto angioletto impostata molto rissosamente con una mano al fianco e, ben minacciosa, indicava l’altra con l’indice puntato. Sembrava conoscerla quasi…


Ehi ma siamo sicuri che sia davvero-davvero un Angelo questa…!!!?!!?


È sì però con anche quella tunica bianca che le ondeggiava appena sopra le ginocchia sembrava davvero aver la presenza mistica di un “vero” angelo fatto e finito in camera mia.

Sebbene in effetti non fossi mai stato neanche molto credente per queste cose ormai non potevo aver più nessun dubbio con la sua visita. Esistevano per davvero gli esseri mistici, anche se diversamente da come mi ricordavo, e mi avevano fatto pure visita ora! Comunque non sapevo ancora per cosa, né tantomeno neanche perché…?

All’improvviso questa accorgendosi solo ora di me (e fortuna perché sembrava anche molto incazzata poi…), togliendosi quell’aria annoiata che aveva, si girò veloce di scatto e mettendosi a gattoni sul mio addome non mi chiese poi con viso tutto dolce e caruccio da loli-sorellina che aveva il luogo preciso dove si trovava. (Ehi! Un attimo, che differenza di espressione pensai…!!?)

«Ehm gentilmente mi scusi tanto-tanto ragazzo grande… Questa è la casa Fabbri per caso? Tu sei forse-forse il fratellone Danio forse??»

WAH CHE CARINA!!?! Chiese dubbiosa ed incerta di sapere se fosse la casa giusta con un’espressione assolutamente celestiale. EHI! MI HAI APPENA BUTTATO GIÙ LA PARETE DELLA STANZA CON UN CALCIO!? TU SFONDI I MURI DELLE CASE E NON SAI NEANCHE DI CHI SONO…??

Comunque sia prima di finir la domanda un intenso soffio di vento dal buco che si era creato pervase la ragazzina che, nonostante tutto, faceva venire veramente una forte voglia di protezione.

La sua tunica bianca, casta ed innocente si sollevò appena sopra il suo addome ed un’espressione di sconcerto mi venne subito fuori sebbene notai un’intensa luce coprirla scintillante censurando completamente tutto il suo pube. In fondo gli Angeli perché dovrebbero provar vergogne no?


Sì ma quest’angelo non portava neanche le mutandine sotto!!?!


«Ti prego fratellone grande scegli me! La dolce e caruccia sorellina Lili! Non quell’altra cattivona-cattivona ti supplico!

Se quella bruttona demonaccia ti ha preso di mira allora dovresti essere il fratellone per certo. Sai la sorellina si stava veramente demoralizzando dopo ben quindici case “sfondate a calci” invano…»

Ah quindi in pratica non era la prima volta questa… e tutto più logico adesso.

«Lili promette che se sceglierai lei invece di quell’altra farà tutto quel che sarà in piacere del suo nuovo fratellone pur di accontentarlo al meglio!

Vuoi che Lili prepari il bagno? Vuoi che Lili servi la cena? Oppure il fratellone grande-grande vuole proprio “avere” solo la sorellina Lili tutta per lui…? Solo per giocare s’intende no…? blink♥( >◡╹)

Comunque sia in tutti questi casi fratellone buono-buono scelga Lili come sua sorellina…!»

Cosa un’altra…?! Mi pregò lei subito con un visino supplicante già da angelica sorellina. Aveva quella posa che si ottiene mettendo le mani a palmi chiusi appena sotto il mento e dava veramente un gran colpo al cuore facendo leva sulla mia indole protettiva da fratello maggiore!! Impossibile resistere.

Effettivamente anche questa era veramente incantevole, ma due addirittura in una sola serata…??! La situazione era sempre più sospetta anche se il viso celestiale e la vocetta cinguettante di questa mi faceva veramente disarmare! Era così palese che adoravo le sorelline, in quanti già lo sapevano…?

Anche se entrambe queste ragazze mi avevano detto di scegliere una di loro, io però non sapevo ancora molto bene neanche per che cosa…? Avrebbero potuto almeno prima spiegarmi il motivo prima d’implorarmi in tutti i modi di sceglierle…


«Guh-Guh-Guh! Alla fine allora hai deciso di farti vedere disgustosa Cherubina nudista?

Il tuo viso sdolcinato da lolita bisognosa mi fa veramente venire il mal di pancia. Chi credi di truffare con quegli occhioni grandi da cerbiatta!?

Speravo tanto di poter finire il mio lavoretto senza esser intralciata troppo dalle tue smielate e fasulle moine moleste!»


SBANG! FIUM!! BOAAMM!!!!!!!!!!!!


 Disse una gran voce dal buco della parete opposta dove la fattorina dal seno prorompente era stata scagliata violentemente. Sembrava proprio esser la sua voce quella, riferita all’angioletta appena entrata in scena.

Questa voltandosi cambiò radicalmente l’espressione (di nuovo…), da una infinitamente dolce ad una infinitamente iniettata di sangue (Che paura che faceva!!!). Ma non fece neanche in tempo nello sbuffare irritata, sputacchiando sul pavimento (ehi non è educato questo!?) alla vista di questa che subito una sfera nera ed ardente quanto un fuoco fatuo non la colpì e riscagliò indietro dall’apertura che aveva creato per entrare. Era esplosa di una densa nube nera appena fuori di lì, allargandomi il buco, e mi chiedo quanto ancora volessero distruggermi la stanza queste due pazze forsennate!!?

Poi la voce ritornò ancora più forte…

«Principessa del sesto casato demoniaco degli Astaroth; Signora dei Demoni in carica su tutti gli Inferi e i territori demoniaci; braccio sinistro di Satana stesso…


Mi presento ufficialmente sono l’Arcidemone Succube Calla Astarte XVI!!! Piacere di conoscerti Danio mio caro… sarò io la tua nuova sorellona…


E questo è territorio mio cara mia Bella! Ho già iniziato a lavorarmelo per bene quindi alza i tacchi e fatti un giro rompiscatole, uccellaccio smutandato della malora! Perché sono arrivata io prima e tu dopo Ghé-Gné!!»

“Gné-Gné??” Ma cosa siamo in un litigio alle elementari!!?

All’improvviso una luce di tenebra si diffuse come foschia nella stanza e, da dove era stata mandata e parlava, tornava in ribalta la ragazza fattorina. Compariva ora tra le macerie e il fumo della stanza con corna da demone, corona fiammeggiante, due ali lombari corvine da pipistrello e vestita con un slingshot bikini nero decisamente molto-molto più imbarazzante e risicato rispetto a quanto si era spogliata prima davanti a me con quel costume da bagno intero vintage. Difatti neanche ora pareva molto a suo agio con i miei occhi addosso, ma in sintesi pareva proprio esser un gran bella Demone quella!!

Con una posa fiera a mano alzata intimava all’altra di andarsene subito perché lei era arrivata prima a quanto pare. Anche se non penso che l’intimidazione aveva fatto molto effetto…

«Hm-Hm-Hm-Hm…! Che seccatura che sei… Pensi forse di farmi paura per caso…? Ti piscio in bocca ed uso la tua faccia come carta igienica…


Io sono l’Arcangelo Cherubino Lili Zerachiel XXIII!!


Il tuo cervello bacato e a carenza di risorse per le tue due mammelle da mucca capisce che sono colei a cui sono state donate da Dio stesso il potere finale delle “Ali Maggiori” per far in modo che il Regno di “Stercolandia” non cada sotto il controllo degli Inferi? Non mi faccio di certo intimorire da una tonta-succube da quattro soldi che non è capace neanche di farsi vedere senza braghe da un ragazzo! Non sei neanche capace di stare in bikini in mezzo ad una spiaggia affollata senza cercare di coprirti, come potevi anche solo pensare di poter vincere questa sfida seducendo il prescelto??»

Disse ricomparendo dal buco esterno del muro con la tonaca bianca, le ali sulla schiena e l’aureola dorata molto più grandi e scintillanti di prima che riuscirono a rischiarare pienamente di luce la foschia.

L’Angelo sembrava star bene ed aver incassato completamente il colpo. Era entrata fluttuando a braccia conserte nell’aria con grandi ali bianche ed un’aria di gran sufficienza. Ma per come s’alzava la sua veste al venticello che creava, era indubbio a come fosse invece lei completamente a suo agio nel farsi vedere il bianchissimo “sedere al vento” anche da me. Devo dire che era a dir poco splendente!

Nonostante ci fosse sempre anche quell’intenso “raggio divino” sul suo pube, che pareva come quei raggi luminosi che censuravano le parti intime negli anime che poi venivano levati nelle versioni blu-ray. Ma qui non aveva alcun senso!!?!

Biiiiiii!! (ꐦ。>u<。) «Sciocca prenditi la mia linguaccia stupida! Guarda che non siamo tutte così dissolute e dal seno microscopico come ce l’hai te eh…?!!

Sai alcune di noi non sono così invisibili da mimetizzarsi in tutto per tutto con dei maschietti in quella zona del corpo e creerebbero scompiglio se mostrassero le proprie grazie femminili in giro come puoi benissimo invece fare te senza problemi…!

Sei una grandissima stolta se pensi che io, una Succube ultrapotente ed ultra importante, mi vergogni di farmi vedere in situazioni imbarazzanti da un maschio!! Per la cronaca ad esempio quando sono nello spogliatoio della piscinetta pubblica e mi capitano quei bambini portati in braccio dalle madri non mi faccio assolutissimamente nessun problema nel farmi vedere senza costume sai?

E solo per pietà se non lo faccio perché creerei troppi disordini ed epistassi all’incontrario di te… sottospecie di tavola da surf!»

Urca “tavola da surf” … gli insulti iniziavano ad appesantirsi…

Nonostante tutto però sembrava aver fatto breccia in Lili perché un’intensa occhiata assassina fulminava ora la lì presente Demone Calla. Non me lo sarei mai aspettato ma era proprio un Angelo a fare un viso così truce! Che cambio repentino ripensai, una strana musichetta d’organo pareva iniziare ad esser risuonata… boh…

«T… T… T… TAVOLA DA SURF!?! Questo è troppo… hai passato ogni limite. Ora t’infilo una mano in culo e ti cambio i connotati dall’interno…!

Lurida culona dalle tette grasse di un Demone!! Non puoi offendermi solo perché mi hanno pensato loli e con un seno piccolo per andar avanti con ‘sta idiota di storia! Ora preparati perché t’ammazzo sul serio razza di mucca demoniaca, ARMBAR SCRATCH!»

ARGH! SCRANCH! CRACH! STRAP!!

«Ahi! Ahi! Ahi! MA che fai! Che fai??! Fa malissimo!! ・゚゚・( ≧д≦)o・゚゚

Ahia tira tira! Il braccio tira troppo! Ahio! Scricchia da morire! Mollami!

IL BRACCIO ME LO STACCHERAI!!» SCRACK!!

Guardavo completamente ignorato la scena di questa “lotta” mitica di queste due entità ancestrali che iniziava proprio nella mia umile cameretta. In effetti gemeva di dolore Calla mentre l’angioletto le eseguiva una gran bella presa articolare al braccio sinistro che, questa, sembrava molto soffrire.

Davvero era incredibile vedere che sebbene Lili era più piccola, sembrava anche avere il pieno possesso del corpo e le articolazioni di quell’altra. A quanto pare quando si parlava di Angeli le dimensioni non contavano e faceva paura… Che cambio di comportamento!!

«Allora ti arrendi o ti congiungo la testa col sedere per vedere cosa succede?»

Intimava l’Angelo bullo mentre, seduta sulla sua schiena, era passata a fare una leva articolare alla colonna vertebrale.

«NON CI PENSO NEANCHE BRUTTO ANGELO PREPOTENTE E BIPOLARE!! AHI-AHI-AHI! CHE MALE!! CHE MALE!! SI STACCA!! LA MIA TESTA SI STACCA!?! ˚‧º· o(˚ ˃ Δ ˂ ˚)o ‧º·˚

Sebbene il dolore non posso perdere contro di te non in questo caso!! Ne va troppo del mio nome e della mia sopravvivenza alimentare!!»

Esclamò di dolore la Demone procace mentre le si sentiva le vertebre del collo scricchiare sotto la pressione della presa di lotta libera dell’angioletta. Sembrava molto orgogliosa e sicura di vincere anche.

Quando poi batté una mano per terra pensammo tutti che fosse per arrendersi, ma sbagliavamo! Perché invece evocò in camera mia un enorme mostro biblico…!


«Thanatos! Vienimi ad aiutare presto!!»


SKAPOM! Ed in un’enorme nube oscura due occhi lucenti di fuoco affiorarono dal nulla.

Due corna ricurve da Demone, un corpo grande e massiccio, quattro braccia muscolose ed una bocca animalesca irta di denti neri ed affilati. Sembrava l’evocazione demoniaca di un qualche film fantastico o di un qualche gioco fantasy quello che comparì in camera mia colossale non appena Calla chiamò dalle tenebre il suo nome.

Le ragazze solo allora si divisero dalla disputa di wrestling che stavano contendendo sul tappeto della mia cameretta. Un grande cerchio magico si era creato dal nulla sul pavimento e, con una luce violacea evanescente, prese forma questa creatura infernale che ovviamente pareva non entrarci del tutto nella mia umile e piccola stanzetta d’adolescente!!

«Ghyah-ah-ah-ah!! Allora cosa mi dici adesso angioletta micro-dotata?! Non fai più la bulla con questo mio Famiglio vero?! Tu non potrai mai sconfiggere la mia forza che deriva dall’aver sempre la pancia vuota! La forza della fame e della sopravvivenza è la mia! La forza dei Buoni Pasto gratuiti è questo che mi spinge con furore sempre a lottare! Chi viene dalle nuvole questo non potrà mai capirlo micro dotata tavola da stiro! Ghyah-ah-ah-ah!!»

Vedevo già le pareti creparsi dal mezzo busto tonante che stava comparendo pian piano dal pavimento. Quando poi anche l’altra combattente non decise disgraziatamente di incalzare anche lei nella sfida a pari livello, “a chi ce l’aveva più grossa”, con un altro essere mitologico!

Difatti allargando le sue grandi ali e con aria di sfida anche l’Angelo Lili iniziò catastroficamente a pronunciare la sua evocazione!!

«Forza della fame…?! Non fai fesso a nessuno bella. Non mi pare proprio che quelle tettone e quel culone da bovina all’ingrasso siano molto da “morta di fame” …


Alfion! Diamo una bella lezione a questa dannata ultra pompata forza!!»


E questa volta in un cerchio azzurro un altro essere mitologico somigliante ad un enorme cavaliere alato con due enormi lance al posto delle mani iniziò ad ascendere sibilando dal pavimento della mia umile casetta!

Se avessero anche continuato con una lotta di certo la mia abitazione non avrebbe resistito e cosa ne sarebbe stato del mio intero vicinato!?! Non eravamo mica in una manga Mecha, cosa cavolo ci facevano questi due esseri nella storia?? Quindi non sapevo veramente a che pensare!

Cosa fare per risolvere le cose?! Un semplice ragazzo come me in una semplice casetta con semplici strumenti cosa poteva fare per proteggere il nostro ordine sul mondo con queste due mitologiche entità ultraterrene? Cosa fare se non chiamare come bravo cittadino le nostre forze di protezione!  I nostri angeli custodi della pace e dell’onore!!

«Pronto Polizia! Accorrete subito presto, un Angelo ed un Demone mi sono apparsi in camera e stanno combattendo pericolosamente con degli enormi mostri biblici che mi sbucano dal pavimento!! Venite subito vi prego!?!»

«Pff! Se come no! E io son Babbo Natale… tu-tu… tu-tu… tu-tu…»

«Argh dannazione! Ci avevo provato…»

Del tutto inutile, la mia idea era stata del tutto un buco nell’acqua. Eravamo veramente all’assurdo mentre i giganteschi mostri crescevano e mi chiedevo veramente preoccupato a quanto avrebbero ancora retto i pilastri di sostegno di casa mia!!?! Non vorranno mica davvero combattere qui vero?! La situazione stava veramente sfuggendoci di mano a quanto sembra…!

Cosa fare con i mezzi di un’umile casetta per proteggere il mondo dalla distruzione…!!??


«Forza mio custode dell’oscurità attac…» – «Forza mio protettore della luce annient…»

«SDONG!» – «SDONK!»

«FINITELA VOI DUE NON VEDETE CHE MI STATE DISTRUGGENDO LA CASA!!?!!»


Urlai infuriato una volta per tutte prendendo di polso in prima persona la situazione.

Avevo arrotolato il coperchio della scatola della pizza che avevo sottomano lì vicino e, usandolo a modo di clava, glielo bastonai in testa a queste due entità sgradevoli che mi stavano distruggendo la casa!!

A quanto pare poi funzionò perfettamente ed avevo così ripreso il controllo della vicenda. Inoltre devo dire che era anche il modo migliore per tenere a bada due “sorelline” davvero moleste…!!


Sia ringraziato ancora di esistere il Santo Cartone delle Pizze…!!! Non smette mai di deludere!!


«o(。╥﹏╥。)o KYAH! Danio mi hai fatto male!!?!» – «Sigh fratellone! La testolina di Lili fa tanta-tanta bua…! o(˚ ˃ Δ ˂ ˚)o»


Lamentavano le due entità ultraterrene tenendosi accucciate in ginocchio la testa una di fronte all’altra con entrambi le mani ognuna.

«Ma che vi salta in mente a voi due mi volete distruggere la casa!!?! A cosa pensate, non potete mica combattere qui!? Andate via fuori al giardinetto pubblico almeno!»

«Via? Ma Danio ci devi dare il responso alla tua decisione, non possiamo ritornare nell’Aldilà senza una tua risposta su chi tra noi due scegli… e poi fuori fa freddino dove dormiremo stanotte…!!?»

«Già fratellone! La sorellina Lili vuole tanto-tanto dormire nel lettone col suo tanto amato fratellone che la riscalda… Anche se le è stata pure prenotata una gran bella camerona di Hotel a sette stelle non molto lontano da qui quindi non ha molti problemi… anzi se il fratellone vuole è il benvenuto nel grande giaciglio di Lili!»

«Ugh… Hotel a sette stelle… A me hanno preso in affitto il monolocale di una pensioncina a prezzo scontato, non ha neanche il vetro a tutte le finestre… FA FREDDO LA NOTTE NON VOGLIO ANDARE A DORMIRCI!!!?!»

«Ugh! Ma a voi due chi vi ha finanziato…?! Che differenza di trattamento… Ma arrivate dallo stesso Aldilà?! Comunque potete andate a dormire dove volete ma non qui! Disturberete i vicini se vedono mostri ancestrali ancora uscirmi dal soffitto!!»

«Ehi! Ma… Come? Ehi!?»

Dissi mentre spingevo fuori di casa queste sgradite ospiti spintonandole garbatamente fuori dalla porta per poter ritornare finalmente alla mia tanto tranquilla serata. La compagnia delle mie sorelline 2d, molto migliori e meno problematiche, mi aspettava impaziente alla tv. Neanche i buchi tremendi nei muri mi avrebbero fermato dal vedere gli ultimi minuti dell’episodio che mi rimanevano.

Anche se nel mentre che le facevo uscire nel viottolo di casa, nell’affacciarmi con la casa dei vicini, una tremenda visione ci fece tutti fermare nell’esitazione…!!

«Buonasera Signora vicina! Mi chiamo Calla ed abito all’Inferno… Le piacerebbe un giorno o l’altro venirci con me a visitarlo?» o(〃^ᗨ^〃)o

Disse disgraziatamente Calla vedendo la Signora Suzuki mia vicina giapponese di casa che, spazzando come di consueto il vialetto vicino al nostro, fissava perplessa il nostro bel siparietto che si svolgeva davanti alla porta.

Dannazione avrà pensato che stessi facendo qualcosa di male con queste due ragazze che uscivano da casa mia la sera!!? Un ragazzo da solo che non aveva genitori per casa che all’improvviso si vedeva far uscire due ragazze mezze nude con un fare così sospetto…

Per di più Calla e Lili erano ancora con i loro costumi da “esseri ultraterreni” … più di preciso con una vestaglietta che ogni due per tre si sollevava svolazzando, facendo palesemente vedere l’assenza completa di qualsiasi intimo o cosa coprente sotto e l’altra con un costumino tanto striminzito e sconcio che aveva l’area coprente della retina con cui si legano i salami. Sicuramente avrà pensato che stessi mettendo su un qualche siparietto a luci rosse od una qualche agenzia di Escort in costume da spogliarellista!!

Maledizione la mia tranquilla vita d’adolescente era messa in grave pericolo ora!!!

Inoltre quell’altra le andava a dire quelle cose così fraintendibili ed inquietanti per di più sbracciando un salutone festoso decisamente troppo appariscente e losco! Va be’ era stata pure la verità, ma che le veniva in mente!!?! Lo voleva far sapere a tutti che proveniva dall’Inferno!?! Voleva finire vivisezionata?!

«EH-EH…! Buonasera Signora Suzuki bella serata questa eh?» *Silenzio*

Non disse niente, brutta cosa…!!!

«Le presento Lili e Calla, le mie sorelline che abitano all’esterno. Studiano in un altro paese e sono arrivate quest’oggi a farmi una sorpresa… Mi scuso subito per i loro modi bruschi e turbolenti. Non rimarranno molto, si figuri, ma magari un giorno di questi le porto da lei a fargli fare un salutino…!»

*Silenzio*

Cercai di salvarmi la mia immagine pubblica da qualsiasi diceria, ma non so quanto ebbe effetto perché quanto stetti proprio per finire la gonna bianca di Lili si sollevò all’altezza del suo ombelico e una scioccata espressione inorridita si dipinse sul suo volto. Nel silenzio assoluto le vidi cadere il manico di scopa che brandiva e questo non mi fece stare tranquillissimo della mia riuscita nel distogliere l’immagine di me in un harem nutrito di ragazze occasionali…

MALEDIZIONE LILI TI VUOI METTERE UN PO’ QUELLE CAVOLO DI MUTANDE…!!?! NON SEI PIÙ IN PARADISO!!! CI SONO DELLE LEGGI QUI!!

«Su forza rientrate voi due presto!!!»

«Eeh? Ma Danio se ci hai appena detto che dobbiamo… Eh! Ah! Ugh! Piano!!?»

Riportai dentro queste due mistiche piantagrane pensando che fosse meglio stare a sentire quel che volevano almeno dire piuttosto che mandarle in giro a zonzo per la città menzionando di essere delle entità dell’Altro Mondo venute per me. Ci sarei andato sicuramente di mezzo io poi…!!

Così le portai in sala a sederci al tavolo e sentire con calma quel che volevano dire. Perché non avevo capito ancora niente e, con quei grandi buchi alle pareti in camera mia, col calar della notte, stava iniziando all’esser un po’ freschetto!

«Va bene ora ditemi chiaramente per filo e per segno chi siete e soprattutto cosa volete da me, perché sinceramente tra questo e quell’altro veramente non ci ho capito molto di tutta questa faccenda.»

Dissi sperando di far chiarezza sulla questione. Iniziò a parlare prima Lili che, da una sedia su cui si era seduta accavallando le gambe, si mise a parlare con un viso molto aulico davanti a me. Che serietà poi, con la sua corporatura minuta e viso fanciullesco sembrava un po’ comica in effetti.

«Molto bene è giusto che tu lo sappia in fondo… E scommetto anche che questa tipa di qua ti sia piombata in casa saltandoti addosso senza neanche dirti la benché minima cosa sulla faccenda vero?» Disse lei con un mezzo tono sprezzante alla rivale. Aveva incrociato ora anche le braccia e, ondeggiando ritmicamente il capo in modo erudito, sembrava sempre più comica la sua rappresentazione.

«Uhmmm…! MA LO HAI FATTO ANCHE TU QUESTO!! Anche tu gli sei saltata addosso pregandolo di sceglierti senza dargli nessuna spiegazione!! Anche se io l’ho fatto prima non c’entra niente perché l’avresti fatto sempre anche te dopo!» Rispose l’altra leggermente arrabbiata impettendosi col grande busto da un divano su cui aveva scelto di sedersi. La voglia di scannarsi a vicenda era finita a quanto sembra.

«Bene, ma io l’ho fatto semplicemente perché non sapevo a che punto eri tu col tuo contratto. Sono stata obbligata ad accelerare la prassi per colpa tua ed andare con maniere poco ortodosse senza troppe buone maniere.» Replicò lo spezzante angioletto alla compare che distolse lo sguardo gonfiando una guancia all’inverosimile leggermente stizzita.

«Comunque sia mio caro Fratellone ti do la piacevole notizia che sei stato prescelto da un sondaggio divino per dare futuro al destino del mondo e dell’intera umanità. Capirai bene che il mondo sia vicino all’Apocalisse, così grazie a te la civiltà umana potrà decidere se intraprendere la strada infernale o la strada paradisiaca. Io sono quindi la rappresentante del Paradiso, il mio nome è Lili Zerachiel XXIII e sono una Cherubina custode della casata angelica degli Zerachieliti passata da poco al grado di Arcangelo con le Ali Maggiori.»

«Uh! Uh! Uh! Ed io sono Calla Astarte XVI molto piacere!! Sono la rappresentante dell’Inferno e sono una Succube della casata demoniaca degli Astaroth divenuta da poco Arcidemone. Mi piacciono molto i gelati, le torte, fare shopping e collezionare i bottoni che mi si staccano dalle camicette. Anzi se vi va vi porto a far vedere le mie collezioni… sono a casa mia, all’Inferno!» Disse molto euforica Calla sbracciando un saluto energico sovra espressivo dal divano su cui era. Chi è che vorrebbe andare all’Inferno per vedere una collezione di bottoni…?! Comunque riprese la parola quell’altra.

«Sì bene se all’Inferno ci andassi solo tu avremmo risolto così tutta la faccenda…

Comunque sia noi due siamo infatti le messaggere mandate dall’Altro Mondo rispettivamente dal Regno Celeste per me e Regno Infernale per questa popputa dalle tette grasse qua («Ehi! Guarda che ti sento! E poi sono solo abbondanti non grasse…!!?!») e dal contratto che firmerai le condizioni del pianeta cambieranno radicalmente.»

«Eh? Quindi posso scegliere tra due situazioni diverse ed è possibile sapere in anticipo come cambierà il mondo?» Chiesi alle due mentre sedevo su una sedia davanti a loro.

«Certamente Danio! Per il mio caso almeno posso dirti che se porrai la decisione su di me, ovvero sugli Inferi, il mondo ne diverrà una replica; ovvero sarà ricoperto da una coltre oscura, i mari diventeranno d’acido, il clima diventerà rovente e le ragazze potranno vestirsi solo ed esclusivamente con costumi da bagno striminziti! Un vero Inferno non credi…?!»

Mhm… effettivamente condizioni non tanto belle, anche se me le immaginavo peggiori. Se non fosse stato per le condizioni climatiche e territoriali quella con i costumi da bagno non era poi così male… In sostanza era un’estate perenne!

Magari sentendo quella del Paradiso avrei potuto scegliere quella. Infatti ero speranzoso sì, perché del resto avevo di fronte a me un’angioletta che non portava neanche mai le mutandine addosso!? Poteva essere il presupposto di un nuovo Eden “al naturale” in fondo…

«Molto bene ora tocca alla sorellina Lili quindi parlare. Le condizioni se sceglierai invece me dopo l’Apocalisse saranno che il regno di “Stercolandia” sarà del tutto riprogettato ed ovviamente diventerà il nuovo Paradiso Terrestre in Terra…»

Uh-hu! Le cose promettevano bene…!

«… più in precisione con la riprogettazione, se sceglierà la cherubina Lili, il mondo sarà benedetto da benessere e prosperità…»

Sì bene, come ci si poteva aspettare!

«… tutti i sogni saranno realizzati, tutti i diritti saranno rispettati e…»

Sì dai bene così! Ed ora il piatto forte foglia di fico o del tutto niente addosso…?

«… e le ragazze non potranno mai più in alcun modo superare la prima coppa di reggiseno!»

«NOOOOOOOOOO!!!! MA CHE COSA!!?

CHE RAZZA DI TIROMANCINO È MAI QUESTO!!??»

«Prego fratellone cosa vuoi dire con “tiromancino”? Lili non capisce davvero…»

«Sì ecco… voglio dire… Nel giardino dell’Eden no, non c’erano vestiti…; tu d’altronde neanche porti la biancheria intima sotto…; perché invece di questa come all’Inferno c’è la limitazione sulla coppa dei seni??!»

Le chiesi con una certa apprensione.

«Condizioni redatte dalla “dirigenza” dei piani superiori, la sorellina Lili non c’entra assolutamente niente e non ha influito per niente in nessun modo cambiando sottobanco le trattative del contratto…»

Sì certo, come no… la sua espressione era troppo colpevole. Mi sa proprio che c’era qualche suo zampino sotto…!! Pensavo mentre distoglieva lo sguardo alla mia richiesta di spiegazioni. Aveva un’espressione veramente truffaldina e, secondo me, era proprio stata sua l’idea di quella clausola!!

«E così questo è tutto fratellone. Ora prego di fare la tua scelta.»

Uhm dannazione ed ecco che l’ingrato compito tornava a incombere su di me. Era veramente una dura scelta ora.

«Hmph! Tanto vedrai sciocca “tavoletta” di un Angelo che Danio sceglierà me invece che te! Ne sono certa! Guh-Guh-ah! Non potrebbe mai accettare delle condizioni così sciatte! Uh-Eh? Ma che fai??!»

«Presa di torsione degli Angeli alla colonna vertebrale numero 56! Eden santo degli Angeli!» SCRACK!!

«AHI- AHI- AHI- AHI- AHI- AHI- AHI- AHI- AHI- AHI!!!!! MI FAI MALE! MI FAI MALE! LA MIA SCHIENA SI SPACCA!!!?»

Così la pace era finita e riiniziarono a fare prese di lotta libera sul pavimento del mio salotto. Più precisamente Lili le faceva e Calla le subiva. Io però me ne tenevo fuori, ero seduto al tavolo a pensare con un gran brutto problema.

Sì certo far diventare il mondo un vero Paradiso in terra era la cosa ovviamente più importante, ma condannare l’umanità ad una così infausta limitazione!!? Mai più vedere un seno oltre la coppa AA… se avessi preso questa scelta mi sarei inimicato la metà della popolazione mondiale!

D’altronde l’altra scelta quella di trasformare il mondo in una vera fornace con i laghi d’acido non era neanche tanto piacevole per cui che fare!!? Che servivano i costumi da bagno striminziti se non si poteva fare il bagno!!? La scelta sarebbe stata veramente difficile!  

«Ah-ha ti ho battuta razza di Demone “gonfiato”! A quanto pare come sospettavo sei una mezza sega anche ai videogiochi!!»

«Argh! Dannazione ma come hai fatto!? Mi hai battuta anche qui…? Hai sicuramente barato voglio la rivincita sottospecie di Angelo “tavoletta”!!!»

Riflettevo vedendole passare dallo sfidarsi fisicamente lottando sul pavimento al competere virtualmente sul divano davanti ai videogiochi.

EHI VOI DUE TORNATEVENE A CASA VOSTRA SE SIETE VENUTE A SCOCCARMI LA CONNESSIONE!!!!??


Dling-Dlong!


Avevo una gran brutta gatta da pelare ora se non fosse che, nel mentre che pensavo, il suono del campanello non ci fece tutti interessare alla porta.

«AH! SUONANO ALLA PORTA!! VADO IO VADO IO!!! ✧ (✿。╹ ᗨ ╹。) ✧»

Iniziò ad esclamare Calla tutta esaltata trotterellando frizzante ad aprire quella porta. Quando voleva era energica quanto un capretto ed in pochi secondi si era già portata alla soglia e, tutta felice e contenta, si prestava a dischiudere il battente.

«Chi è di bello? C’è qualche cosa da consegnare per me??»

Ma non era il corriere con un pacco. A QUEST’ORA DI SERA POI, INOLTRE È CASA MIA E SAREBBE PER ME SE FOSSE!!? Ma al contrario invece erano i miei problemi che si complicavano perché lì dietro c’erano proprio due Agenti di Polizia ad attendere!!!

«Buona sera Signorina siamo Ispettori di Polizia. Abbiamo avuto una telefonata da questo indirizzo e stavamo pattugliando se fosse tutto a posto… Mi può dire per caso il suo nome e se risiede qui??»

Diceva un Agente serio affacciandosi dalla soglia. Dannazione proprio lei doveva andare ad aprire?!!!

«Ah! Salve Signori Agenti buonasera! Sì-Sì tutto a posto. Io mi chiamo Calla e sono un Demone disceso dal mondo degli Inferi in missione qui sulla Terra molto piacere!»

DANNAZIONE LO SAPEVO!!! VA SEMPRE PEGGIO!!!

«Vorreste vedere la mia collezione di bottoni che tengo a casa mia? Sapete fin da bambina ho sempre avuto un petto abbastanza voluminoso e mi si staccavano sempre quando indossavo delle camicette… Così li ho iniziati a collezionare per ricordo. Se li volete vedere sono facili da trovare dovete solo andare all’Inferno…!»

Disse Calla molto spontaneamente ai poliziotti che aveva di fronte a sé con un grande sorriso sereno.

Anche se glielo disse con un grande sorriso onesto e sincero loro non sapevano che fosse veramente la pura ed assoluta verità ed a quanto pare, come si poteva supporre, loro non presero per niente bene l’invito che aveva tutta l’aria di un insulto.

DANNAZIONE CALLA NON SI DICE QUESTO AI POLIZIOTTI!!! SEI MATTA!!??

«Presto Lili! Serve il tuo aiuto! Modalità sorellina affettuosa veloce!!» Intimai a Lili che guardava la scena con aria disinteressata da dietro di me. Era la mia unica speranza di distogliere l’attenzione tragica da quell’altra!!

«Oh! Certo fratellone subito! Ho recepito perfettamente…!

FRATELLONE FRATELLONE!! LA PICCOLA LILI NON SA VERAMENTE COSA STA CAPITANDO, VORRESTI PRENDERLA IN BRACCIO E FARLE VEDERE ANCHE A LEI COSA SUCCEDE? SAPETE CHE IL FRATELLONE GRANDE È MOLTO BUONO CON LILI, COCCOLA SEMPRE CON MOLTO AMORE LA SUA DEBOLE SORELLINA BISOGNOSA DI AFFETTO!!»

Esclamò a gran voce verso i poliziotti alzando verso di me le braccia con un grande gesto d’abbraccio.

«ARGH! LILI… LA GONNA!!?!! TIENILA GIÙ DANNAZIONE!!!»

Le bisbigliai apprensivo ma a quanto pare era già troppo tardi.

Certo era stata veramente una scena di adorabile e grande amore fraterno, ma alzando le braccia a quel modo la veste che aveva le si alzò sopra i fianchi e, quelle parole in quella circostanza, aveva una molto diversa intonazione per i poliziotti.

«Ehm… ragazzo ci può seguire un attimo in Centrale per piacere? Avremo qualche domanda da farle…»

EEEEEEEH??!!! COME!? PERCHÉ?!

«Un ragazzo da solo in casa con una ragazza minorata sotto l’effetto di gravi sostanze allucinogene ed una ragazzina prescolare senza nessuna biancheria intima addosso… ci dovrai dare tante belle spiegazioni quando arriveremo al Comando mio caro giovanotto!»

«EEEH!? MA COME NON È COLPA MIA, SONO COSÌ VERAMENTE LORO!!! LO GIURO SONO INNOCENTE NON C’ENTRO NIENTE!!! È TUTTO UN EQUIVOCO!!»

«Hai il diritto di non parlare, qualsiasi cosa dirai potrà esser usato contro di te in tribunale…»

«Ugh… sono innocente lo giuro… sigh!»

Reclamavo invano mentre venivo portato via dalla volante dei poliziotti. Lili e Calla guardavano silenti sul vialetto mentre l’auto ripartiva lì davanti con me tristemente rinchiuso dentro nei sedili posteriori.


«AH! Buonasera ancora di nuovo Signora vicina Suzuki!

Le piacerebbe venire con me all’Inferno per vedere i bottoni scuciti dal mio seno…??» (。╹ ᗨ ╹。✿)


«Spero tanto che sia stato solamente un gran brutto sogno ieri… mi ci vuole un gran periodo di relax per riprendermi da questa disgraziata avventura. Forse riesco a rivedermi l’episodio anime delle sorelline di ieri se mi sbrigo.»

Esclamai sfinito la mattina seguente davanti all’apertura del mio portone. Avevo passato l’intera notte in centrale a convincere gli agenti a non farmi arrestare e, una volta tornato a casetta mia, avrei tanto voluto che tutta questa storia fosse solo un gran brutto sogno della mente.

«Giorno Danio! Sei pronto allora a dare la tua decisione?»

Ma quando entrai in sala ritornai nell’incubo di ieri perché quelle era ancora lì ad aspettarmi!

Sentii infatti ancora tormentarmi della scelta dalle due entità sedute comodamente sul mio divano a giocare ai videogiochi. MA ERANO DAVVERO VENUTE DALL’ALTRO MONDO SOLTANTO PER SCROCCARMELI??!

Io comunque non ne avevo per niente voglia e della mia decisione mi avrebbe fatto molto piacere se l’avessero affidata a qualcun altro.

«FILATE VIA DISGRAZIE DELLA NATURA! FUORI DA CASA MIA VOI DUE!!»

Esclamai buttandole ora per davvero fuori di casa. Con espressioni veramente pensierose loro cercavano di tornare sull’argomento della storia.

«E ma cosa? Danio e la tua decisione non possiamo ritornare indietro senza!? Come facciamo noi?»

«Sì fratellone… la sorellina Lili non può tornare tra i cieli senza una tua scelta…! Non possiamo mica competere tra noi per decidere chi te la potrà esporre…»

Dissero loro ma io ero irremovibile.

«Devo andare a scuola adesso! Della scelta dell’umanità non m’importa, fatevela dare da qualcun altro o decidetela voi due per me sfidandovi a sasso carta e forbice. Non m’importa.»

Dissi chiudendomi indietro la porta e preparandomi giusto per la scuola. Non avevo dormito per tutta la notte, sarebbe stata veramente una lunga giornata ora!

Anche se gli sguardi che si fecero l’un l’altra quando richiusi la porta non mi piacevano per niente. Lili e Calla si guardavano una negli occhi dell’altra con una strana luce nell’espressione. Era come se entrambe avessero trovato una soluzione geniale al problema che avevano. Se avevano trovato un modo per decidere il destino dell’umanità senza di me io di certo però non avevo nulla in contrario. Quindi richiusi la porta.

«Forza ragazzi, in piedi ed inchino c’è il professore!»

Disse la capoclasse all’apertura della porta dell’aula della mia sezione.

«Ragazzi avete una novità… da oggi avrete due alunne in più nella vostra classe. Si sono aggiunte questa mattina due nuove alunne trasferite dall’estero. Forza venite, presentatevi voi due.»

Alzando lo sguardo rimasi a quel punto sconvolto. Sotto uno sgomento di gioia dei miei compagni alla vista di queste nuove entità per la loro meravigliosa presenza alla lavagna, i miei incubi sembravano avermi seguito anche qui ora!!

«Buongiorno a tutti mi chiamo Calla! Spero di fare una bella esperienza scolastica insieme a voi! Se vi va possiamo diventar amici ed andar a vedere le mie collezioni a casa mia!» – «Un grandissimo omaggio a tutti…! Il mio nome è Lili e spero tanto di far tanta-tanta amicizia con voi! Se vi serve una guardia del corpo a pagamento per regolare qualche conto in sospeso io sono sempre disponibile!»

«E siamo…»

«E siamo…»

«Le due nuove sorelline di Danio venute da oltreoceano…!!!»

E la mia tranquilla vita d’adolescente da ora in poi, non fu mai più stata la stessa!


Papà, mamma oltre ogni misura…

Le sorelline da oltreoceano ora…

Fanno ancora più paura!!

Soremondo! Che scegliere!? Le mie nuove sorelline mi chiamano a decidere le sorti del mondo!

Soremondo! Che scegliere!? Le mie nuove sorelline mi chiamano a decidere le sorti del mondo!

Stato: In corso Tipo: Autore: Rilascio: 2022
Bene o male; giusto o sbagliato; Angeli o Demoni… Da sempre gli uomini si chiedono e combattono su quale sia il modo più giusto per vivere, senza mai dare una giusta conclusione alla scelta. Ma cosa succederebbe se un bel giorno un ragazzo solo dovesse scegliere quale tra queste due strade far percorrere per sempre all’umanità? Questo è il caso di Danio che una calma serata di primavera, mentre aspettava l’arrivo della pizza, si troverà a far da giudice a due nuove ma strane “sorelline”...!
error: Il contenuto è protetto!

Opzioni

non funziona con la modalità scura
Ripristina