[N]
«Nox bada a come parli, ti dico sempre di non essere così volgare»
Le parole? Davanti a noi è comparso un genio della lampada e la prima cosa che lei mi dice è quella di non essere volgare?
Sospiro, non riuscirò mai a capire Lucy. Il genio scoppia in una risata fragorosa. Lo osservo meglio, capo e busto sono più o meno nella norma, capelli rosso scarlatti, occhi castani così scuri da sembrare neri e un fisico che, nonostante il panno di seta che lo riveste, risalta in maniera così evidente da far invidia ad un atleta; se non fosse per la parte inferiore che è celata da un denso strato di nebbia lo potrei scambiare benissimo per un essere umano.
«Lucia Neri, quali sono i tuoi tre desideri? Ricordati che non puoi riportare in vita i morti né chiedere desideri infiniti.»
La voce del genio è profonda e dolce allo stesso tempo, inoltre, nonostante l’utilizzo di un tono imperioso non vi è la minima traccia di superbia o arroganza. Un brivido mi corre lungo la schiena facendomi tremare tutto.
Quindi è questo ciò che si prova di fronte ad un’entità di questo genere
Guardo Lucy per vedere la sua reazione. Non sembra molto sorpresa di ciò che sta accadendo, anzi, i suoi occhi azzurri brillano di curiosità. Mi accorgo che ci stavamo ancora tenendo per mano quando lei la ritrae per iniziare a giocare con i suoi capelli; è un’abitudine che si porta dietro fin da piccola, non ho mai capito come farlo possa aiutarla a pensare ma d’altra parte ci sono ancora un’infinità di cose di lei che non capisco.
«Cosa ci fate voi qui?»
Una quarta voce, totalmente sconosciuta, appare improvvisamente alle nostre spalle. Mi volto di scatto sussultando per lo spavento. A parlare è stato un signore sulla cinquantina che indossa una divisa blu cobalto con scritto sopra “Guardiano“
Da quando le discariche hanno un guardiano?
Il mio corpo reagisce d’istinto, con una mano afferro la mano di Lucy e con l’altra la lampada magica, gettandomi in una fuga precipitosa. Il guardiano inizia a rincorrerci sbraitando ma per nostra fortuna la differenza di età e la sua pancia da esperto bevitore ci consentono di guadagnare terreno, così riusciamo ad avere abbastanza tempo per scavalcare la rete prima che lui ci raggiunga.
Appena chiudo la porta entrambi crolliamo a terra sfiniti. Per la paura abbiamo percorso in appena 7 minuti i due chilometri che ci separavano da casa mia, la più vicina delle due. Con ancora il respiro affannoso ci guardiamo e scoppiamo a ridere. Dopo una doccia veloce per toglierci di dosso il sudore ci sediamo uno di fronte all’altra nel tavolo presente nella sala principale. Lucy strofina di nuovo la lampada magica e ancora una volta il genio esce fuori.
«Allora, hai deciso cosa chiedermi?»
«Non ho nessun desiderio da esprimere.»
La risposta che Lucy da senza alcuna esitazione mi lascia spiazzato.
«Nessuno? Ne sei sicura? Guarda che posso fare praticamente tutto ciò che può sembrare impossibile»
«Sì, ne sono sicura, ho già tutto quello che voglio dalla mia vita. Per cui non ho bisogno di nient’altro»
«Neanche sposare Nox? Eppure so che ti piace da morire.»
«Certo, quello mi piacerebbe un sacco.»
«E allo-»
«Ma, è una cosa che voglio raggiungere con le mie forze. Se forzassi una cosa del genere penso che non riuscirei ad esserne completamente felice»
Non appena Lucy smette di parlare cala un breve momento di silenzio, seguito da una di quelle risate fragorose del genio che mi scuotono fin nel profondo.
«Di persone pure ne ho viste nel corso della mia vita, ma tu sei la prima che non ha nessun desiderio da esprimere»
«Beh, visto che io non ho nessun desiderio da esprimere forse sarebbe meglio chiedere a Nox se ne ha qualcuno lui»
Il sorriso scompare dal volto del genio.
«Non posso esaudire i desideri di chi ha l’oscurità nel cuore. I miei poteri aiutano solo i puri di cuore, per questo non tutti possono farmi apparire.»
Anche la sua voce ha perso ogni traccia di vitalità.
«Ragion per cui » e cosi dicendo mi indica «non posso esaudire i suoi desideri»
Tutt’un tratto mi sembra che la temperatura si sia fatta più fredda, faccio fatica a respirare e vengo scosso da un violento brivido; questa volta però non è per la suggestione ma per una pura e profonda paura.
Oscurità? Possibile che lui sappia che… No. È ovvio che lo sa, come sapeva del desiderio di Lucy di sposarmi allora deve sapere bene anche di QUELLA cosa. Se Lucy lo venisse a sapere sarebbe la fine. Non potrei mai e poi mai sopportare di vedere la sua reazione. Devo trovare un modo per evitare che venga fuori ad ogni costo.
I miei pensieri corrono rapidi, uno dietro l’altro come un torrente in piena. Non ho idea se Lucy si sia accorta del mio stato d’animo, anche se lo avesse notato, la sua espressione non è cambiata. Nonostante ciò, riesce involontariamente a calmare il mio stato d’animo con una semplice e breve frase.
«Allora il mio desiderio è che tu possa esaudire i desideri di Nox»
Il genio fissa prima lei e poi me, un sorriso malizioso gli affiora sulle labbra mentre incrocia le braccia.
«È davvero questo il tuo desiderio Lucia Neri?»
«Sì»
Un risposta secca ma che dimostra tutta la sicurezza e la fiducia di Lucy nei miei confronti. Il genio alza la mano destra, chiude gli occhi e bisbiglia delle parole incomprensibili. Un sottile velo di nube rossa esce dalla lampada e si adagia su tutto il mio corpo. Provo a toccarlo ma non ha consistenza, ad occhi chiusi non direi mai che ci possa essere qualcosa di simile che mi avvolge. Reagendo ad un altro bisbiglio del genio la nube rossa inizia a risplendere intensamente. Il rosso raggiunge un forte colore vermiglio e mi sembra di essere in uno di quei famosi locali di Amsterdam. Il genio apre quindi gli occhi e mi poggia la mano sul capo. La nube comincia ad entrare dentro di me, lo sento, come quando mangi una minestra il mio corpo inizia a sentirsi caldo da dentro e più nube entra più mi sento caldo. Dopo che tutta “la minestra” è entrata dentro di me ho cominciato a sudare. Il genio leva la mano e si fa da parte mentre Lucy si appresta ad asciugarmi con uno straccio tirato fuori da chissà dove.
«Lucia Neri il tuo desiderio è stato esaudito»
nella voce del genio è tornata la dolcezza ma allo stesso tempo si è insinuata una nota strana, familiare che tuttavia non riesco ad identificare. Volge quindi la sua attenzione verso di me; i suoi occhi brillano di una luce strana, una luce sconosciuta ai più e che potrebbe essere scambiata per speranza. Io però la conosco bene quella luce, in passato l’ho vista più e più volte riflessa allo specchio: la luce della perfidia. Il mio pensiero ritorna a QUEI giorni. Uno strano mal di pancia inizia ad insorgere.
«Nox Alba, hai due desideri ancora a disposizione, cosa vuoi che io faccia?»
La voce del genio mi riporta al presente.
È vero, ora siamo qui. Non ha senso pensare al passato. Devo far si che Lucy sia felice ad ogni costo.
Ripresa la calma tiro fuori uno dei quaderni che porto sempre dietro con me e una penna rossa. Per fortuna il me del passato aveva già pensato ad una situazione del genere, non chiedetemi perché dal momento che non lo ricordo nemmeno io, forse per pura ingenuità ma fatto sta che avevo già da tempo la soluzione. Avevo passato giornate intere a pensare a desideri da esprimere e a eventuali modi strani con cui un genio avrebbe potuto ingannarmi travisando le mie parole. Ed ecco che all’improvviso il giorno era arrivato, assurdo come la vita non smetta mai di sorprendere. Apro il quaderno e scrivo in maiuscolo sulla prima pagina il titolo: The ruler.
Procedo quindi a scrivere la regola che era la mia soluzione finale.
“Tutto ciò che scriverò con una pena rossa avrà effetto immediato e si realizzerà come nelle intenzioni di chi l’ha scritto”
«Il mio primo desiderio è che questa regola si avveri sempre»
Il genio guarda il taccuino e noto che sulle sue labbra affiora un sorriso che scompare in un battito di ciglia, facendomi dubitare di averlo visto. Ripete quindi la stessa procedura di prima con mano alzata e bisbigli. La nebbia questa volta è verde.
«Il tuo desiderio è stato esaudito»
Esclama una volta finito. Non fa in tempo a terminare la frase che di fronte a me compare una strana interfaccia con scritte e numeri.
NOME: Nox
SESSO: Maschio
FORZA: 1
VELOCITÀ: 1
INTELLIGENZA: 1
RESISTENZA: 1
POTERE SPIRITUALE: INCHIOSTRO INCANTATO
«Lucy, lo vedi anche tu?»
«Cosa?»
«La schermata con queste… statistiche»
«No Nox, non vedo niente»
La voce di Lucy è calma ma con l’ultima frase lascia trapelare un filo di preoccupazione.
Quindi la vedo solo io.
«Cosa significa tutto questo?» Stavolta la mia domanda è rivolta al genio.
«Desideri usare il tuo secondo desiderio per conoscere la risposta?
Mi ha fregato. A questo punto non posso certo sprecarlo così. Per adesso testerò il potere ottenuto e magari scoprirò il resto con il tempo.
«No, va bene così. Non ho altri desideri al momento.»
Visto che non ha altro da fare il genio ritorna nella lampada, lasciando me e Lucy soli ancora una volta. Lei mi guarda e i suoi occhi, agitati come il mare, dicono molto più di quello che si potrebbe dire a parole: curiosità, eccitazione, preoccupazione. Senza perdere altro tempo scrivo le prime due regole.
“Niente potrà mai ferire Nox Alba o Lucia Neri” e “Ogni volta che qualcuno avrà intenzione di fare del male a qualcun altro sarà assalito da un violento mal di testa finché non gli sarà passato questo pensiero.”
La penna sbava un po’ sulle ultime parole, facendole apparire come uno di quei titoli dei film horror che imitano una scritta di sangue. Non avverto nessun cambiamento né mentre scrivo, né dopo averlo fatto. Anche la schermata è sparita, ma riappare non appena ci penso.
Beh non resta che testare.
Mi alzo, vado in cucina e tiro fuori una mannaia che mio padre usa di solito per il taglio delle costolette il giovedì, il “Giorno della Carne”. Lucy mi segue da dietro, in silenzio, ha letto le regole che ho scritto e immagino abbia capito cosa sto per fare ma non per questo scompare la preoccupazione dai suoi occhi. Passo il mio dito sul filo imprimendo una leggera forza. La lama però non solo non lacera la mia pelle ma viene leggermente respinta, come quando accosti due magneti uguali. Non soddisfatto però provo ad aumentare gradualmente la mia forza, ottenendo sempre lo stesso risultato.
Perfetto, questo dimostra che indipendentemente dalla velocità e dalla forza esercitate non potrò mai essere ferito.
Il tocco gentile di Lucy sulla mia spalla mi riporta in me e mi accorgo che immerso com’ero nei miei pensieri si è avvicinata così tanto da poter sentire il suo respiro sul mio viso. Mi molla un bacio sulla guancia e mi sussurra all’orecchio:
«Funziona»
È vero. Funziona. Solo quando lo dice lei lo capisco al cento per cento. Un enorme sorriso si dipinge sui volti di entrambi, ci stringiamo in un abbraccio e iniziamo a saltellare dalla gioia. Ormai abbiamo compreso tutti e due quanto quel potere rivoluzionerà il nostro futuro. Quando l’entusiasmo svanisce ci sciogliamo dall’abbraccio ma sempre con un sorriso di pura gioia stampato sul viso. Vado all’ingresso e mi infilo velocemente una giacca e le scarpe. Sto già aprendo la porta quando la voce di Lucy alle mie spalle mi chiede incuriosita dove io stia andando così di punto in bianco. Mi volto indietro e le tendo la mano.
«A vedere se anche la seconda regola ha avuto effetto no?»