Capitolo 10

Non era da molto che stavamo combattendo, ma a noi sembrava un’eternità.

In quanto Templari, il nostro compito è quello di proteggere la Santa e stavamo collaborando con la guardia personale della prima principessa Cordelia Calsay Belmont.

Dato che la Santa sentiva nostalgia di casa, decise di farvi ritorno accompagnata da Sua Altezza; non potendo rifiutare una sua richiesta, venimmo mobilitati e arrivammo al paese di Fago il giorno dopo l’arrivo dei VIP. Per misura precauzionale, le avevamo fatte partire prima di noi insieme a delle guardie in borghese.

Tutto sembrava andare liscio. Molti nobili sono giunti fin qui per porgere i loro omaggi sia alla Santa che a Sua Altezza, chiedendo consiglio o proponendo iniziative o altre cose… di circostanza.

Quando presenziavano a quei ricevimenti avevano sempre un’espressione preoccupata o stanca, la principessa in particolare, dal momento che i nobili delle varie fazioni non facevano altro che esporre i loro punti di vista e alcuni chiedevano che si agisse. Le uniche volte che avevano un’espressione tranquilla, era quando andavano a mangiare al ristorante Moonlight; quando uscivano sembravano aver trovato la pace e la felicità.

Posso capirle. Anche io una volta ho cenato in quel posto e sono pronto a giurare sulla mia signora Aphy, che non ho mai mangiato niente di più buono. Nemmeno quando ancora abitavo nella dimora della mia famiglia. A quanto pare, il titolare e cuoco è un’amico d’infanzia della Santa.

Potei godere nuovamente di quel gusto tanto semplice quanto ricco durante la Festa del Raccolto. Quella sera era tranquilla e in giornata Sua Altezza ha ricevuto una piacevole sorpresa: una sua amica era giunta a farle visita dopo aver saputo che si trovava qui. Se non sbaglio, si tratta di Ludmilla Westhead, figlia del Margravio Westhead, la sua famiglia è sempre stata in allerta nell’eventualità di movimenti sospetti da parte del Regno di Yedal nonostante siano alleati con Thirus. Ogni membro di questa riverita famiglia, maschio o femmina che sia, è nato con la spada in mano.

Questa sera sedeva allo stesso tavolo della Santa e di Sua Altezza che erano accompagnate da tre bambine non umane. Sembrava che sarebbe filato tutto liscio ma d’improvviso, dei mercenari hanno cominciato ad assalire i paesani inebriati e poco dopo si scatenò il Caos. Per proteggere le VIP, chiedemmo a lady Ludmilla di accompagnarle in un posto sicuro mentre noi li trattenevamo. Anche se all’inizio sembrava restia, accettò e lasciò alcune delle sue guardie per darci man forte.

Lo scontro si fece più violento e per quanti ne abbattessimo, diventavamo sempre più stanchi e anche alcuni di noi caddero, vittime delle lame dei mercenari.

“Se questa deve essere la nostra fine… faremo in modo di mandarne all’inferno quanti più possibile.”

“Per Aphy e la Santa.” dissero solenni i miei compagni

Stavo nuovamente caricando verso un’altro mercenario, quando si sentì un boato.

Dal punto in cui si era generato, cadaveri e vivi, come anche oggetti e tavoli, vennero scaraventati ovunque. Al centro, un uomo incappucciato, con un mantello usurato e strappato. Sotto quel cappuccio, indossava una maschera di ferro.

“Non so chi siate o come avete fatto ad oltrepassare la mia guardia… e non m’importa.”

La sua voce metallica sembrava priva di emozioni, ma ad ogni parola sentivo il mio corpo rabbrividire ed il mio istinto mi diceva di scappare con tutte le mie forze. Questo qui… è pericoloso!

Sentii un leggero rumore metallico di fianco a me che mi fece voltare. La spada di uno dei miei compagni caduti cominciò a levitare e rivolse la punta verso il luogo in cui era arrivata quella persona

“Per aver osato attaccare questa cittadina… tutti voi, verrete puniti con la morte.”

Dalle sue mani partirono saette che trafissero due mercenari che erano davanti a lui, mentre quelli che erano ai suoi fianchi o dietro di lui vennero trafitti da oggetti affilati… perfino la lama che avevo visto prima era partita a tutta velocità conficcandosi nella carne del nemico.

Il sangue che era stato sparso sembrò prendere vita e si avventò come un serpente sulla figura, concentrandosi sulla sua schiena e formando delle enormi ali, mentre i pugni e gli avambracci cominciarono a brillare incandescenti.

Non so cosa disse, ma quando caricò aiutato da quelle ali tetre, colpì un mercenario poco distante da lui trapassandolo con il semplice pugno e successivamente incenerendolo, mentre le lame lo seguirono immediatamente trafiggendo e fendendo gli assalitori.

Ovunque quel… quel… entità posasse lo sguardo o si spostasse, tutto ciò che rimaneva erano cadaveri o mucchi di cenere. Anche io, che mi ero ripreso quasi subito, cominciai nuovamente a combattere e più di una volta, una di quelle lame levitanti mi ha protetto da colpi che non ero riuscito a vedere…… no… non ero l’unico. Tutte quelle lame proteggevano chi era in pericolo, come se avessero preso vita. Il massacro divenne unilaterale per quei mercenari che cominciarono a fuggire, solo per venir intercettati da un guerriero coperto da un’armatura talmente nera che sembrava assorbire la luce ambrata dei fuochi.

Ringraziai Aphy per avermi permesso di vivere un’altro giorno e allo stesso tempo la pregai… no, la implorai che non arrivasse mai un futuro in cui sarei stato costretto a incrociare la spada con quell’entità.

*****

Non potevo neanche definirlo uno scontro. Un massacro unilaterale, come sempre d’altronde. Quei pochi che sembravano essere ufficiali o persone importanti, gli ho fatto una gran bella ispezione del cervello prima di farglielo esplodere. Ma a parte il fatto che erano stati ingaggiati da degli uomini completamente diversi, non sapevano niente di veramente utile. Ho il sospetto, che quello che li ha veramente assunti sia qualcun’altro… non era possibile che due uomini differenti avessero avuto lo stesso piano inoltre, se il loro datore è davvero diverso non avrebbero fatto fronte comune. Per finire, una banda proveniva dal nord, mentre l’altra dall’est.

Sentii qualcuno avvicinarsi a me e quando mi girai vidi i Templari e le guardie di Cordelia avvicinarsi. Quasi tutti sono una gioia per gli occhi dal punto di vista di una donna, potrei quasi definirlo un’harem di bei ragazzi. Tutti avevano una solo emozione negli occhi: paura. Cosa ovvia dato che stavo ancora mantenendo le ali sanguine. Voi vi chiederete… perché? Il massacro è finito no?

Vi ricordo che ho molti anni di esperienza sulle spalle e il mio istinto temprato da tutti quegli scontri, mi dice che è troppo facile… che c’è ancora qualcosa che non quadra.

Uno dei Templari, riconoscibile dall’armatura pesante adornata con simboli religiosi, con occhi scuri e capelli di un marroncino chiaro si avvicinò e battendo il pugno sul cuore si presentò. È il saluto militare di questo mondo.

“Vi ringrazio per averci soccorso nel momento più critico. Credo che questo valga per tutti noi e gli abitanti. Io sono Blayves Aindul, Capitano della guardia di sua santità Sarity Lingxin.”

Anche se lo avevo sentito non ci badai più di tanto. Ero ancora intento a riorganizzare le informazioni che avevo raccolto finora. Partendo dalle stranezze, la prima cosa che salta all’occhio sono gli stendardi che stavano portando con loro: uno portava l’emblema del regno di Yedal mentre l’altro della Repubblica Marittima di Canada. Anche se non li avevo sotto mano, li avevo visti nelle memorie dei capi dei briganti che avevo ucciso, poi chiesi tramite messaggio telepatico a Lilith di bruciarli per evitare di far venire inutili sospetti.

Perché inutili? Anche se il regno elfico di Yedal e la Repubblica di Canada sono membri dell’alleanza anti-Thirus, sono gli unici a mantenere ottimi rapporti diplomatici con il Regno. La Repubblica Marittima di Canada fonda la sua potenza principalmente sugli scambi commerciali piuttosto che sul potere militare e perdere un partner commerciale ricco come Thirus è impensabile; dopotutto la penisola che era parte del Regno di Deshatia, conosciuto anche come Regno Demoniaco, è occupata dalle forze di Thirus e i prodotti tipici di quella penisola sono molto popolari nelle nazioni orientali.

Il regno di Yedal è invece un’altra storia. Anche se ufficiosamente sono membri dell’alleanza, ufficialmente sono alleati di vecchia data di Thirus, intraprendendo scambi commerciali fiorenti anche grazie all’apertura delle dogane ai confini dei due regni. Oltretutto, sono stati i primi a rispondere alla richiesta di rinforzi da parte del Regno Thirus quando è scoppiata la guerra contro Deshatia. Ma la perdita più grande che subirebbero, sarebbe la fine dell’importazione dei minerali ferrosi della regione nord orientale di Thirus ad un prezzo stracciato. Il ferro è vitale per il Regno dal momento che non possiedono grandi vene ferrose e quelle poche esistenti sono ormai prossime all’esaurimento.

Se davvero quest’ultima avesse avuto intenzione di attaccare Thirus in questo modo, sarebbero nati dei sospetti per una sola ragione: gli elfi sono molto tradizionalisti e orgogliosi; questo tipo di tattica è disonorevole ai loro occhi, al punto da frustare e umiliare chi solo pensi di proporla.

La Repubblica ne sarebbe in grado. Dopotutto è una nazione di mercanti e i sotterfugi sono all’ordine del giorno. Ma sono più interessati al guadagno economico che all’espansione territoriale. In tutti gli scontri, perfino contro quella con i demoni, si sono sempre dichiarati neutrali, guadagnandoci dalle guerre altrui, elargendo prestiti ed esportando cotone, ferro, viveri e medicinali.

“……Qualcosa non quadra.” mormorai

“Ahem! Voi chi sareste?” domandò Blayves

“Non ho un nome degno di essere ricordato, quindi chiamatemi come volete.”

“S-starete scherzando spero.”

“Mai stato più serio.” mi girai verso di lui “Mi faccia rapporto Capitano. Che cos’è successo prima del mio arrivo.”

“Eh?”

“H-hey! Chi ti pensi di essere per dare un’ordine-” si fece avanti un’altro templare

“Uno che vi ha salvato il culo e che può tranquillamente affettarvelo se non mi fate rapporto.”

Una delle lame che stavo controllando tramite i miei poteri era al collo del templare che stava protestando. Non avevo tanta intenzione di perdere tempo o ascoltare lamentele… soprattutto dopo che un’azione del genere ha comportato tutte queste perdite di vite umane e l’incolumità dei miei concittadini.

“Ve lo ripeto Capitano. Voglio un rapporto e se non vuole farmelo, ho metodi ‘molto’ meno ortodossi per ottenerle.”

“S-Subito!”

Evidentemente gli è venuto istintivo fare il saluto militare. Non che ci si possa aspettare di meno da uno che se la sta praticamente facendo addosso. Questo qui, stranamente mi sta simpatico.

*****

Era buio. Sentivo freddo. Improvvisamente, qualcosa di liquido cadde sulla mia guancia e in quell’istante aprii gli occhi. Mi trovavo sdraiata per terra in quella che sembra una capanna. Era buio e solo la luce chiara della luna penetrava dalla finestra. Sentii la testa come se stesse per scoppiarmi. Provai a muovere la mano ma la sentii legata

“Huh?!”

Come mai sono legata?! Cos’è successo?! Ricordo che c’era stato un’attacco… oltre a quello non ricordavo altro. Solo che dopo poco tempo mi sentii improvvisamente stanca e mi addormentai.

Sentii un fruscio vicino a me. Mi girai in quella direzione e vidi che c’erano anche Cordelia e la piccola Arryn

“Cordelia! Arryn!” le chiamai

con un po’ di fatica, mi trascinai verso di loro e successivamente le scossi continuando a chiamarle. Dopo poco si svegliarono anche loro e pian piano tornavano anche i loro sensi.

“Cordelia! Arryn! State bene?”

“Io… bene… male… testa…”

“Mi sentirei meglio se non fossi legata.”

Le loro risposte, per quanto quella di Cordelia fosse sarcastica, mi fecero tirare un sospiro di sollievo. Pian piano che le due si ripresero, riuscimmo in qualche modo a sederci.

“Cos’è successo? Dove ci troviamo?”

“È quello che vorrei sapere anche io Cordelia. Tu ti ricordi qualcosa Arryn?”

“Solo… festa… attacco… niente…”

“Stesso per me. Mi ricordo solo che Ludmilla ha acconsentito di portarci al sicuro e poi non ricordo altro. Ah! La testa…” si lamentò Cordelia

“Ora che la nomini, non vedo lady Westhead.”

“Sarity… ragione…”

Le nostre idee erano confuse su cosa fosse accaduto e ancora non era chiaro in che situazione fossimo. Vorrei tanto liberarmi dalle corde ma conosco solo magie curative e sacre. Saranno anche potenti visto che la Dea Aphy mi ha eletta come Santa, ma non sono adatte per infliggere del male agli esseri che non sono di razza demoniaca, come anche su oggetti inanimati non possono niente visto che al massimo posso esorcizzarli. Cordelia di certo non nasconde daghe o coltelli visto che è negata per il combattimento. Arryn invece è solo una bambina e la prima cosa a cui pensa non è quello di portarsi dietro qualcosa di affilato anzi, sarebbe da incoscienti permettergli di farlo.

D’improvviso, una porta si aprì e quelli che sembravano dei soldati con in mano delle lampade entrarono. Notandoci, uno di loro si rivolse verso l’esterno

“Mia signora, venga.”

Con lo stesso vestito rosso che indossava poco prima dell’attacco, Ludmilla entrò nella capanna. Alta e slanciata, con corti capelli neri e bellissimi occhi smeraldo, i suoi movimenti erano fluidi e molto eleganti, tipici di una nobildonna. La mano sinistra, appoggiava sul pomello di una spada che teneva alla cinta.

“Ludmilla.” la chiamò felice Cordelia “Felice di rivederti. Slegaci e andiamocene da qui.”

La ragazza s’inginocchiò e poi disse

“Non posso vostra altezza.” lasciandoci spiazzate.

“Co-cosa vuoi dire non puoi? È uno dei tuoi scherzi?” cominciò incredula Cordelia “Perché se lo è, non è divertente.”

“Non è uno scherzo vostra altezza. Vi prego di capire che è per il bene di Thirus.”

“Ora cosa centra il regno?!” alzò la voce con un tono alterato

“Se Jack verrà a sapere della nostra scomparsa, ribalterà ogni singola pietra per trovarci!”

Era una certezza. Più di una volta Jack aveva fatto il diavolo a quattro solo per noi. Ci ha sempre sostenuto e quando eravamo in pericolo è sempre venuto in nostro soccorso. Se verrà a sapere di quello che è successo non solo lui, ma anche la famiglia reale e la chiesa si mobiliteranno.

“Ed è proprio quello che desideriamo.”

“Cosa vuoi dire?” chiesi preoccupata

“Sua santità, essendo nata in campagna, non potete comprendere la posizione dell’Eroe vostro marito all’interno del regno, no del mondo.”

“Aspetta… non vorrai-” spalancò gli occhi Cordelia

“I fautori dell’attacco al villaggio sono il Regno di Yedal e la Repubblica di Canada… o almeno, questo è quello che faremmo credere.”

“Non essere assurda!” esclamò Cordelia arrabbiata “Ti rendi conto che incrinerai le relazioni diplomatiche tra i tre stati?! Oltretutto, Yedal è nostra alleata sin dalla fondazione del regno! Nessuno crederebbe che all’improvviso ci abbiano voltato le spalle!”

“*Sigh*… lo hanno fatto invece vostra altezza.” affermò Ludmilla sospirando “Lo sapete che ufficiosamente hanno aderito all’alleanza anti-Thirus vero? Non sarebbe così sorprendente se ci colpissero alle spalle prima o poi.”

“Non riesco a capire cosa centri Jack con tutto questo?” domandai incredula guardando Cordelia

“Sarity, tu non hai mai avuto a che fare con la politica, quindi te lo spiegherò in modo che tu possa comprendere.” cominciò volgendo lo sguardo verso di me “Sposandomi, Jack è involontariamente diventato una potente risorsa militare. Se lui guidasse i nostri eserciti, saremmo inarrestabili e forse riusciremmo a conquistare l’intero continente. Se la sua intenzione è quella di far ricadere la colpa sui nostri vicini, credo tu capisca cosa intendano fare…”

Guerra.. vogliono sfruttare la nostra scomparsa per istigare Jack ad attaccare i presunti regni responsabili dell’accaduto.A quel pensiero divenni pallida.

“Precisamente.” affermò Ludmilla

“Anche fosse, non sarebbe così immediato.” riprese Cordelia “Non so per la Repubblica, ma dubito fortemente che il Regno di Yedal venga accusato senza ripensamenti. A corte si sa benissimo che Yedal è completamente dipendente da noi per quanto riguarda i minerali ferrosi. Istigare una guerra con noi è tutto a loro svantaggio.”

“Avete perfettamente ragione.” quando lo disse, il suo sguardo si rivolse verso Arryn “Per questo gli daremo un motivo per scatenare una guerra.”

Con un gesto, una delle guardie si avvicinò ad Arryn e la prese per le braccia. Lei cominciò dimenarsi, ma non riusciva a fare molto. Quando la portò al fianco di Ludmilla, quest’ultima si rivolse ad Arryn

“All’inizio credevo di sbagliarmi, ma ora non ho dubbi… potrebbe presentarsi? Intendo il nome vero e completo.”

Arryn stette in silenzio all’inizio, ma quasi rassegnata cominciò a parlare

“Arryn Xilrel Lianelis u’Yedal”

“CO-?!” esclamò Cordelia ancor più stupita di prima mentre io avevo un’aria confusa

“Non è un membro della casata reale, ma ha un legame di sangue stretto con loro. Credo che la sua testa sia un buon motivo per istigarli a dichiararci guerra.”

“LUDMILLA! BRUTTA STRONZA, NON TI FACEVO COSÌ CODARDA!!”

“Se serve per il regno, non m’importa di essere codarda.”

“È solo una bambina! Come puoi fare una cosa del genere!” la rimproverai arrabbiata

“Si chiama politica, vostra santità!”

“E PENSI DAVVERO CHE UNA VOLTA LIBERE NON RIVELEREMO TUTTO IL COMPLOTTO?!” ormai Cordelia stava urlando per la rabbia

“Quando vi libereremo sarà già tutto finito. Quindi non credo che vi servirà a molto, oltretutto posso sempre usare la scusa che vi abbiano fatto il lavaggio del cervello.”

“Tch! Le hai pensate proprio tutte bastarda!!”

Cordelia stava tremando per la rabbia e forse come me per la frustrazione. In questo momento siamo inutili e non possiamo impedire una cosa del genere. Avevo sentito di una divisione alla corte reale ma non essendone interessata, non ci badavo. Ero frustrata, volevo fare qualcosa ma sapevo di non poter far niente. D’improvviso, sentii Arryn piangere. Alzai lo sguardo e vidi delle lacrime caderle dal volto chino e nascosto dai suoi lunghi capelli.

“Beh, vi assicuro che vi faremo dono una morte rapida ed indolore, lady Arryn.”

Arryn bisbigliò qualcosa, ma nessuno la sentì.

“Voleva dire qualcosa?”

Arryn alzò lo sguardo e nonostante le lacrime stessero ancora scorrendo… c’era un bellissimo sorriso sul suo volto. In quel momento tutti la sentimmo

“Piango… no paura… ma felice…”

“Felice? È felice di farsi uccidere.”

No. Perché sono arrivato io.

Percepimmo nella nostra testa una voce maschile e metallica. D’improvviso, i battenti della casa si chiusero sbattendo, Il buio calò all’interno dell’edificio e solo la luce rossa delle torce impedì di non vederci più. I soldati di Ludmilla la circondarono al fine di proteggerla e d’improvviso l’avvertimmo, una nuova presenza all’interno dell’edificio.

“Santo cielo Arryn. Non sei molto fortunata negli incontri vero?” parlò una voce metallica che sembrava provenire da ogni angolo della casa

“Guardiano… smettere…” disse Arryn, con le guance arrossate, per rimproverare il possessore di quella voce

Non lo vedevo, eppure mi sembra molto vicino e allo stesso tempo molto lontano.

“Chi sei?!” chiese allarmata Ludmilla portando la mano alla spada

“Chi sono?” ripetè la voce “Qualcuno che non avreste dovuto far incazzare.”

The Guardian Chef

The Guardian Chef

Stato: In corso Tipo: Autore: Rilascio: 2022
In un mondo di spade e magia, Graeval è figlio di umili contadini, una persona qualunque con un talento particolare per la cucina. I suoi compaesani lo conoscono per i suoi piatti deliziosi, per essere l'amico d'infanzia della Santa eletta dalla Dea Aphy e per essere sposato con una donna bellissima. Ma è davvero tutto qui? Certo che no. Altrimenti perché racconteremo la sua storia? Egli non è un ragazzo qualunque. La sua natura fredda, realista e calcolatrice era da sempre fin troppo matura per qualcuno della sua età. Ma illuso segreto è tanto immenso... quanto il potenziale della sua mente.
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