Capitolo 11

Il mio casato, i Malmance, è un casato baronale povero delle regioni orientali. Sebbene abbiamo in gestione un’appezzamento di terra, il nostro introito deriva principalmente da agricoltura e selvicoltura e quegli introito vengono quasi subito usati per il miglioramento di infrastrutture, equipaggiamenti o per il pagamento delle tasse. Ben poco rimane alla mia numerosa famiglia, di cui io sono la settima di dieci tra fratelli e sorelle. A parte il primogenito, mio fratello maggiore, tutti i miei fratelli hanno intrapreso o intraprenderanno la carriera degli avventurieri, a parte qualche mia sorella che ha avuto la fortuna di trovare marito o diventare la concubina di uno dei capifamiglia dei casati più importanti, soprattutto marchesi. Io sono un’altra eccezione.

Già da prima che ricevessi il mio status, erano molte le persone che mi guardavano con occhi lussuriosi. Ne ero cosciente poiché il mio corpo è molto formoso, e anche io provavo interesse nelle pratiche sessuali.

Quando ricevetti la benedizione della nobile Afrodite garantendomi il mio status, rimasi piacevolmente sorpresa nello scoprire che avevo un’affinità con la magia di attributo luce, un requisito necessario per poter accedere al tempio come accolita. Ci sono quattro culti nel complesso del tempio e tra questi, quello che più m’interessava era quello di Afrodite Ericina, dedicata alla diffusione della fertilità.

Quando espressi questo desiderio, i miei genitori non erano molto felici di tale scelta, ma non mi fermarono e così, all’età di 14 anni entrai in uno dei templi gestiti da questo culto. Alle iniziate veniva insegnato ogni modo per compiacere uomo o donna che sia e quando ritenute pronte, venivano accettate nella camera principale del tempio. Quando entrai per la prima volta in quella camera, mi sembrava di essere entrata in un luogo di cui mi sentivo destinata a far parte: nella stanza uomini e donne nudi sparsi per tutta la stanza, sembravano un tappeto di carne che continuava a contorcersi, intenti a consumare i loro piaceri carnali in ogni modo immaginabile. L’odore di incenso e sperma, lo schiocco di fruste e le voci urlanti di piacere permeava quella stanza e il mio interesse che provavo da tempo verso quelle pratiche di concepimento ebbero libero sfogo. Di quel giorno, ricordo solo che per tutta la notte accolsi nel mio grembo e nel mio stomaco, il seme di numerosi uomini, singolarmente o in orge marchiando il mio corpo con piaceri assuefanti.

Dopo quella notte, ogni girono mi lasciavo andare in quel piacere carnale, senza mai mancare una notte… fino a quando non me ne stancai. Erano sempre gli stessi uomini o donne e tutti, con lo stesso fetish. Non trovavo più la stessa soddisfazione di prima. In passato e tutt’ora alcune sorelle, a causa di questa insoddisfazione, deviarono dalla via congiungendosi in segreto anche alle bestie da pascolo, da monta o compagnia, ma secondo i sacerdoti tale pratica è un’offesa agli occhi della nostra signora e quindi, se scoperte, condannate a morte. Io non desideravo questo, ma in quel luogo nessuno riusciva più a soddisfare la mia lussuria ed il mio desiderio… volevo qualcosa di nuovo ed ignoto. Così, chiesi di potermi allontanare dal tempio e diventare avventuriera così da poter assecondare questo mio desiderio e di conseguenza continuare nelle nostre pratiche viaggiando e professando il sapere della nostra signora per il mondo.

Il tempio è molto elastico e ha sempre acconsentito agli accoliti di intraprendere tali viaggi, anche perché molte sacerdotesse superiori e matrone spesso e volentieri erano accolite ex-avventuriere, quindi era anche un modo per ottenere potere, status e soprattutto… partner di qualità. Inoltre, il fatto che oltre alle tecniche sessuali ci veniva insegnata anche la magia curativa, una delle specialità della magia della luce, le sacerdotesse di Afrodite erano sempre ben accette tra i ranghi degli avventurieri o dei soldati.

Da quando diventai avventuriera, il mio desiderio di ignoto continuava a venir soddisfatto. Di mattina compivo i miei doveri da avventuriera e di notte mi univo a uomini e donne di razze sempre diverse e altre volte ancora, dopo una missione portata a termine insieme ad un party, potevo godere di una calda notte circondata da quegli stessi uomini con cui avevo svolto o stiamo svolgendo l’incarico da noi scelto. Grazie al mio corpo, non c’era giorno che non potessi soddisfare o essere soddisfatta e grazie alle conoscenze magiche apprese, non correvo mai il rischio di rimanere incinta. Dopotutto, alle sacerdotesse del mio culto, era permesso concepire solo all’interno del tempio e solo sotto esplicita richiesta, e persuasione, del fedele. Anche io ho concepito un bambino per un nobile la cui moglie si scoprì essere sterile.

Alla cittadina di Clearmire, cui ero giunta per completare una mia missione, mi venne data l’opportunità di salire a rango C, subito colsi al volo l’occasione e accettai la missione di scorta. Anche se il viaggio sarebbe durato minimo cinque giorni, la notte o durante lunghe pause mi dilettavo nel mio passatempo preferito accogliendo in me il seme degli uomini o aiutando le donne a liberare lo stress. Nessuno resisteva al mio corpo: feci provare ad un ragazzo cupo e solitario il piacere del sesso per la prima volta, potei godere dell’unione con un elfa e la notte del terzo giorno ebbi anche il piacere di un quartetto con un giovanotto che mi desiderava tra le sue fidanzate e grazie a lui, potei assaporare anche per la prima volta il piacere che si prova con una semi-umana con i tratti derivanti dalle scimmie.

Ma nonostante fossi riuscita a compiacere tutti i membri della carovana e del gruppo degli avventurieri, solo uno non provava alcun interesse a intraprendere una calda notte con me. Alto, con un fisico muscoloso e potente, capelli grigio chiaro fatta eccezione per un ciuffo nero e profondi occhi blu. Già, la prima volta che li vidi, quegli occhi attirarono la mia attenzione: mi guardavano con indifferenza… pura e semplice indifferenza.

Tutti quelli che ho conosciuto, quando mi guardavano avevano sempre nei loro occhi quella luce lussuriosa, quella sete di brama verso il mio corpo. Ma lui, John, non ho mai scorto quella scintilla nei suoi occhi. Parlare con lui è piacevole, è un’eccellente ascoltatore e la sua sete di conoscenza è tale che alcune volte sono senza parole.

Più volte tentai di sedurlo e nonostante lo strumento simbolo della virilità di un uomo rispondesse alle mie avance, il suo possessore le rifiutava. Anche se mi sentivo leggermente ferita nell’orgoglio, all’inizio non ci diedi tanto bado e continuai con le mie tecniche di seduzione. Ma ben presto compresi la sua personalità.

Quando tornava dalla ricognizione, i suoi rapporti erano impeccabili e i suoi consigli su come evitare i pericoli erano tanto saggi quanto lungimiranti. Ogni volta, sentivo il suo desiderio di proteggerci, la sua devozione verso il suo compito. Solo allora compresi: è un ragazzo che compie il suo dovere senza lasciar spazio alle distrazioni, perfettamente conscio delle ripercussioni dei suoi errori.

Era strano. In ogni uomo o donna che incontravo, ci vedevo solo un’animale in calore con cui potevo dar sfogo alla mia lussuria e farmi carico della loro, ma lui…… lui fu il primo che m’impedì di vederlo come tale, la sua dedizione al dovere era qualcosa di nuovo e provai qualcosa che non avrei mai pensato di provare: rispetto e ammirazione.

In un punto di sosta volto a far dissetare i cavalli e rifornirci d’acqua, subimmo l’attacco di un gruppo di Lizardman ed uno Stritlian, il cui attacco distrusse una delle pietre di Scapisite originarie di questo posto. L’avviso dell’attacco di John, nonostante fosse tempestivo, ci prese comunque di sorpresa. In mezzo a quel caos Nial, il ragazzo che desiderava fossi la sua terza fidanzata, caricò a testa bassa il gruppo perché non riusciva a sopportare l’idea che una sua donna venisse ferita da un mostro. Sebbene nobile come pensiero, è fin troppo infantile. Anche le sue due fidanzatine, Ina e Aneria, lo seguirono e Syndra, la nostra esaminatrice, gli andò dietro con l’intento di riportarli indietro.

“Hugen! Alwena!” sentii John con la voce tinta di rabbia “Il nemico è ancora nei paraggi! Riunitevi alla carovana e state pronti per un possibile scontro.”

Quell’affermazione- no, quell’ordine mi fece rinsavire e mi venne automatico dirigermi verso la roccia su cui li vicino avevo posato i miei stivali e l’asta

“S-subito!” risposi

Dopo aver preso le mie cose, cominciai a dirigermi verso la carovana, ma ci fu un’esplosione assordante dietro di me e sentii la mia schiena e le mie braccia venir colpite da quelli che sembrano proiettili di pietra.

“KYAAAAA!!!”

Urlai dal dolore mentre venivo scaraventata in avanti a causa dell’impatto. Ma non finì lì. Sentii qualcosa colpirmi pesantemente sul fianco,oltre al rumore delle mie ossa spezzarsi. In un frangente, vidi una robusta coda serpentina marrone sul mio fianco, che mi scaraventò di lato.

“Merda!”

Dopo aver sentito quell’imprecazione uscire dalle labbra di John, prima di perdere i sensi ricordo solo di essere stata presa al volo da qualcuno.

*****

La prima volta che mi accorsi dell’assurda velocità con cui mi spostavo, ero rimasto sorpreso e smarrito. Ma ora, sono solo grato di questo corpo.

Prima che un’altra delle rocce di Scapisite venisse distrutta, percepii un leggero tremore provenire dal punto in cui si trovava la pietra, la stessa su cui Alwena aveva appoggiato le sue cose. Nel momento dell’esplosione e l’urlo della mia compagna d’avventura, ero già saltato giù dall’albero e stavo correndo in direzione della ragazza.

Lo Stritlian maschio aveva scavato un tunnel sotterraneo e sfruttato la sorpresa per distruggere la seconda delle tre pietre di Scapisite. Ma non solo, approfittando del fatto che la nostra guaritrice era lì vicina, dopo che questa era stata colpita dai frammenti della pietra che aveva distrutto, vibrò un colpo con la coda colpendola sul fianco e facendola volare verso di me.

“Merda!” imprecai

Riuscii a prenderla al volo, svenuta, viva ma orribilmente ferita: il suo braccio era rotto e girato in una direzione per niente naturale e con molta probabilità, anche le costole erano rotte. Ma quando sentii il suo respiro pesante, l’istinto suonò campanelli d’allarme. ?!! Ti prego fa che non abbia anche subito quello che penso!

A quel pensiero, mi consessi un’attimo e le strappai la veste che copriva la zona del fianco colpito… dando fondamento al mio macabro presentimento: una chiazza scura si stava formando e stava pian piano diventando sempre più grande. Puttana troia! Ci mancava un’emorragia interna- ?!

“Kishaaaa!”

“Uwoah!”

Letteralmente per un pelo, evitai scartando di lato un pugno di quel serpente. Da lì continuò il suo attacco, obbligandomi a schivare i suoi colpi. Pararli mi è impossibile visto che sto tenendo in braccio Alwena, ma soprattutto perché rischierei di rompermi qualcosa se ci provassi. Dopotutto, è risaputo che la poca intelligenza di un maschio Stritlian è compensato da un’assurda forza fisica. Anche con il mio corpo sovrumano avrei problemi a tenergli testa visto come ha facilmente distrutto quel masso a mani nude.

“GRUUUAAA!” ringhiò Duskwing calando contro lo Stritlian

“Non farlo! Ritirati subi-!”

*BOOOOOOAM!*

“?!!” sussultai sentendo quella seconda esplosione e quando mi girai “Oh… ma andiamo!”

un’altro Stritlian maschio era comparso e ha distrutto l’ultima pietra. Ora siamo letteralmente nella merda… quella troia Stritlian è brava nella formulazione di piani.

Prima, Duskwing mi aveva riferito dell’arrivo di una forza consistente di Lizardman guidata da una stritlian femmina; mi domandavo come mai stesse avanzando con dei Lizadman se questi non erano in grado di avvicinarsi a causa della Scapisite, ma la comparsa di un’altro Stritlian e la conseguente distruzione dell’ultima pietra diede risposta ad ogni mio dubbio.

“Duskwing! Va a caccia dei Lizardman e tienili il più lontani da qui!”

“GURUUUU!”

Fortunatamente, Duskwing mi aveva ascoltato nonostante fossi stato interrotto da quell’esplosione e aveva ripreso quota all’ultimo impedendo di venir colpito dal serpentoide. Accettando il mio ordine, si diresse verso il gruppo di Lizardman che stava avanzando contro di noi e ingaggiandoli. Con la coda dell’occhio, notai che erano una decina come minimo, ma nonostante il numero, Duskwing non avrebbe avuto molti problemi a trattenerli dato il suo vantaggio aereo.

“Hugen! Non importa come, ma trattieni il più possibile lo Stritlian appena apparso!”

“Co-?! Ti sei fottuto il cervello?!”

“Non ti sto chiedendo di ucciderlo!” affermai spostandomi di lato “Mi servono sessanta secondi!”

“Ugh… Va bene! Ci provo!”

A quella sua affermazione, seppur indecisa, Hugen cominciò a dar fondo agli incantesimi dei suoi due attributi per cerare di tenere il nuovo avversario il più impegnato possibile. Ora, pensiamo alla ferita pensai mentre schivavo un altro colpo.

Portandomi a poca distanza dallo Stritlian, allungai la mano portandola di fronte al muso del mio avversario

Flash!” pronunciai

“Kishaaa!”

dal palmo della mia mano si generò un violento lampo di luce che accecò il mio avversario, mandandolo in confusione. A causa dello slancio che aveva, andrà a finire contro uno dei carri- Si è spostato all’ultimo? Non ha senso… data la loro assurda resistenza, schiantarsi contro un carro non dovrebbe causare loro danno, eppure quello è stato volutamente schivato e lo Stritlian è finito in mezzo al fiumiciattolo con le mani che gli coprivano il volto. Non so perché, ma ho come l’impressione che quel carro abbia qualcosa di particolare

Approfittando di quel momento, mi avvicinai al carro che era appena stato schivato adagiando all’interno Alwena. Con la mia daga feci un taglio nel punto in cui si stava accumulando il sangue, facendo drenare il sangue accumulato e così facendo, permettendo ad Alwena di respirare un po’ più tranquillamente. Una volta defluito, mi tolsi il mantello e lo usai come bendaggio così da impedire al sangue di fuoriuscire troppo in fretta. Dopo dovrò anche intervenire per toglierle schegge di ossa e sistemarle il braccio. Troppa roba e troppo poco tempo. Merda! Tutto a causa di quel- scrollai la testa. Non è il momento di certi pensieri. Mi tolsi dalle spalle l’arco lungo e la borsa, prendendo poi dal suo interno dei guanti i cuoio che avevo creato ispirandomi a quelli usati negli incontri di MMA(1) usando come imbottitura il pudding* che si usava nei primi guantoni, anche se ho dovuto sostituire i crini di cavallo con crini vegetali di più facile reperibilità.

*così si chiama il materiale che costituisce l’imbottitura dei primi guantoni creati tra il XVIII° ed il XIX° secolo, fatto in crine di cavallo

Imbracciando l’arco corto, incoccai una freccia mentre ne tenevo altre con la mano sinistra. Se Hugen è riuscito a trattenere quello Stritlian fino ad ora, dovrò ricordami di offrirgli da bere come minimo Inspirai… ed espirai… si va in battaglia!

Uscii di scatto dalla carrozza e puntai l’arco verso l’ultimo Stritlian arrivato e scoccai. La freccia volò a grande velocità piantandosi nel collo della bestia. Accorgendosi che qualcosa si era piantato nel suo collo, questa si girò verso di me, solo per trovarsi di fronte un’altra freccia che avevo da poco rilasciato. Ne incoccai un’altra e mirando allo stomaco la scoccai, incoccai l’ultima e la scagliai prendendo di mira il cuore. Quelle ultime frecce, sebbene fossero destinate a colpire i bersagli, vennero intercettati dalle braccia muscolose del mostro.

“Kishaaaa!”

Bene, ora ho la sua attenzione. Hugen! Ora fornisci supporto a Duskwing!”

Non so se mi rispose e anche se lo ha fatto, non lo sentii perché ero concentrato sull’avversario che in quel momento è di fronte a me.

Lo Stritlian mi caricò. Feci in tempo a scoccare un’altra freccia prima che mi raggiungesse, colpendolo alla spalla, ma nonostante sia penetrata, lo Stritlian si muoveva come se non avesse subito alcun danno e a poca distanza da me, si lanciò caricando un pugno. Gettando l’arco, mi abbassai lasciando che il mio avversario mi passasse sopra. Sfruttando il fatto che avesse il tronco scoperto, assestai un destro nel suo stomaco. Si generò un forte suono e a causa del colpo subito lo Stritlian espirò sputando anche delle gocce di sangue.

Senza perdere quell’opportunità, usai la mano sinistra per afferrare il suo rispettivo arto. Uscendo di lato, assestai un’altro violento pugno sul volto del mostro che cadde a terra violentemente. Sentii qualcosa muoversi nell’acqua, avvicinandosi a noi e così decisi la prossima mossa. Mentre lo Stritlian che avevo appena colpito provò a rialzarsi per contrattaccare glielo impedì, colpendolo allo stomaco con un calcio. La forza del colpo bastò a scagliarlo via… dritto contro l’altro Stritlian che stava provando ad avvicinarsi da sotto il pelo dell’acqua dopo essersi ripreso dal mio Flash.

Mentre era ancora in volo, afferrai la robusta coda del mostro che avevo appena calciato e tirandolo a me, lo colpii con un destro sul muso.

*CRACK*

Il suono e la sensazione delle ossa del mostro rompersi a causa del mio colpo, mi fece provare una certa soddisfazione.

“KSHAAA!!!”

Rimbalzando un paio di volte per terra con il muso insanguinato, lo Stritlian il cui volto grondava del suo stesso sangue si rialzò ruggendo furioso e il suo compagno era al suo fianco mentre mi lanciava occhiate selvagge e intrise di sete omicida.

“Il riscaldamento è finito signorine.” cominciai mettendomi in guardia “Si può iniziare col primo round.”

Ghost Vanguard

Ghost Vanguard

Stato: In corso Tipo: Autore: Rilascio: 2022
Ha vissuto la sua vita da soldato, come marito e padre, ma gli è stato negato l'eterno riposo.
Reincarnato contro la sua volontà come Flinne Logoch per l'egoismo di una dea pigra e narcisista, egli farà di tutto per non compiere la missione affidatagli...
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