CAPITOLO 11: STRATEGIA – parte 1

STRATEGIA - Parte 1 -

*P.O.V. ELAINE*

Dopo che io e Gygas fummo scelti come membri della casse A, il professor Cherborg ci raccontò un po’ della sua storia, spiegandoci anche come era finito ad insegnare in una’accademia dopo una vita così movimentata; Erano aneddoti che non avevo mai sentito prima, e molti di loro erano crudi e violenti;

“W-Wow! Quindi per 5 anni, hai passato la tua vita da solo in una lontana isola solo per avere la tua rivincita contro Artemisius! Tu si che sei un vero uomo!” Esclamò scattando in piedi Gygas, il quale, per gran parte del tempo, era completamente preso e galvanizzato dai racconti macabri del professore; Avevo la netta sensazione che, un giorno, Gygas sarebbe potuto diventare qualcuno di veramente pericoloso.

“…Già, quel periodo fu molto duro per me” – disse Aaron, con una espressione leggermente corrugata – ” Dopo quella cocente sconfitta di 20 anni fa dinanzi a tutta quella folla, decisi di allontanarmi da Mykotos, recandomi in un isola dimenticata da Dio, dove nessuno avrebbe potuto trovarmi o disturbare. Lì, iniziai ad allenarmi da zero, lavorando su ogni tecnica base di combattimento, e rinventandomi su ogni minimo fondamento della magia e del core, scoprendo cose alquanto interessanti sulla magia. Dopo essermi allenato come un folle, avevo ottenuto un livello incredibilmente alto, ed ero sicuro che Artemisius non sarebbe stato in grado di battermi. Feci così ritorno a casa, ma non appena mi recai nella sua abitazione, ricevetti la notizia peggeriore per me…”

Mentre parlava con voce calma e lenta, il suo volto si corrugò sempre di più, mostrando un’espressione furiosa e spaventosa, mostrando a noi presenti tutta la rabbia repressa che aveva accumulato negli anni; Quello sguardo era talmente terrificante che Gygas si calmò di colpo, rimettendosi seduto senza dire una parola; probabilmente, il fatto che non ebbe mai potuto provare di essere il migliore agli occhi di molta gente, gli aveva lasciato una ferita talmente profonda che difficilmente sarebbe guarita, anche dopo 100 anni di vita.

Ednir, che pure lui rimase paralizzato dinanzi quell’espressione terrificante, si ricompose subito, e fece dei piccoli colpi di tosse per catturare l’attenzione di Aaron, il quale captato il segnale, cambiò di nuovo espressione, continuando il suo racconto come se nulla fosse.

“Ah, mi ero un po’ perso fra i pensieri..” – Disse Cherborg, con un falso sorriso sulle labbra che però nascondeva perfettamente tutta la rabbia che ancora oggi provava – “Comunque, non avendo più un’obiettivo, vagai senza meta in tutti i regni di Earthland in cerca di qualcosa che potesse appagarmi, o quanto meno, riempire il vuoto che provavo nel petto. Durante questo viaggio imparai molte cose, ma nessuna di queste mi aiutò ad alleviare questo senso di smarrimento; Quando però stavo per ritirarmi per sempre dalla vita da mago, ecco che conobbi per la prima volta Laurier Ambrose, ovvero il Preside di questa fantastica accademia”

“Capisco.. Quindi il preside di questa scuola ti ha convinto ad insegnare qui, dico bene?” dissi con voce sicura, facendo finta che tutti quei discorsi m’interessassero.

“Beh… qualcosa del genere…. Comunque, basta con le chiacchere; voi due ora verrete con me!”

All’improvviso ci afferrò per un braccio, e di colpo fummo avvoltì in quella strana cortina nera che pochi minuti fa avvolgevano il corpo di Aaron; Quella strana nube oscura era fredda, ed in alcuni punti emetteva delle flebili luci rosse porpora, che rendevano il tutto un po’ spaventoso.

“Non abbiate paura, lasciatevi andare”

Non sapevo se fidarmi o no, e l’unica cosa che potevo fare era seguire il consiglio di quel vecchio; chiusi gli occhi per un’istante, ed avvertii il mio corpo diventare sempre più freddo. Impaurità, aprii gli occhi, ma non appena lo feci, mi resi conto che in quel momento ci trovavamo al di fuori dell’edificio… come diavolo era possibile? Che fosse… magia spaziale?

“Q-Questa è una magia spaziale, dico bene?!” Esclamò Gygas, prima ancora che potessi io stessa porgli la domanda.

“Niente affatto. Questa è la magia dell’ombra. Solo che sono riuscito a portarlo ad uno stadio avanzato. Se vi allenerete duramente, anche voi potreste raggiungere un simile risultato”

Rimasi affascinata da quell’uomo: non avevo mai visto in azione un mago con l’elemento ombra, ma da quel che sapevo, il teletrasporto non era una cosa che si potesse fare! Se fossi diventata il suo nuovo pupillo, allora il mio sogno quasi sicuramente si sarebbe avverato!

“Non vedo l’ora di iniziare a seguire le tue lezioni, professor Cherborg!”

In quel momento ero eccitata ed euforica all’idea di poter diventare più forte. All’inizio avevo i miei piccoli dubbi, ma ora quelle incertezze si erano vaporizzate dinanzi a questo strapotere: Questa accademia era il posto giusto.


P.O.V di Erwin

“Vi sembra il caso di dormire?”

Una voce maschile riecheggiante ci svegliò di colpo, e non appena aprii gli occhi, mi ritrovai di fronte tre ragazzi con la divisa scolastica dell’accademia, mentre ci osservavano in modo disgustato;

Quello in mezzo, colui che ci svegliò, portava dei corti capelli castani scuro, con gli occhi a forma di mandorla e con molte lentiggini sul viso;

Dietro di lui c’erano due ragazze con indosso le divise femminili della scuola; quella alla destra del ragazzo, portava dei lunghi capelli neri, che erano legati grazie ad un piccolo nastro rosa; la ragazza di sinistra invece era una elfa proprio come Elaine, e presentava delle forme molto formose, capelli rossi arricciati di lunghezza media, e continuava ad osservarmi come un sacco dell’immondizia.

Ci misi un po’ a svegliarmi del tutto, mentre invece Druk era già bello pimpante, alzandosi in piedi velocemente;

“E voi chi sareste scusa?” chiese Druk con la sua solita espressione annoiata, mentre si stropicciava gli occhi, che divennero leggermente rossi; nonostante fosse in piedi in quel momento, continuava a barcollare come un ubriacone, e dava la sensazione di poter cadere da un momento all’altro.

Il ragazzo in mezzo ci guardò con ancor più seccata, e con un cenno della testa fece segno alle due ragazza di seguirlo dall’altro lato della stanza, senza dire una parola di più.

“…Dimmi, abbiamo fatto qualcosa di sbagliato?” chiesi a Druk, mentre sbadigliavo per la troppa stanchezza.

Druk rimase in silenzio per alcuni secondi, poi si voltò, cercando di dirmi qualcosa; ma prima ancora che potesse aprire bocca, Ednir, accompagnato da una delle sue numerose assistenti fece la sua comparsa in quella stanza.

“Sig. Druk, Sig. Erwin, vedo che vi siete riposati abbastanza..” chiese Ednir, notando in lui espressione quasi divertita, mentre se ne stava sul posto, muovendosi sulle punte e sui talloni avanti ed indietro, quasi come un bambino…

“Beh, aspettavamo della gente arrivare da un momento all’altro, ma per diversi minuti, che poi si sono trasformate in ore, nessuno a parte quei tre ci ha raggiunto…”

“Oh, che sciocco che sono stato!” – disse Ednir, dandosi un leggero colpo sulla nuca, come se si fosse ricordato di qualcosa di veramente importante – “Vedete, i test si sono già conclusi per tutti! Su 160 candidati, solo 28 sono stati ammessi in questa scuola!”

“COSA? Ma che significa questo?” chiesi confuso da quello che stava succedendo, mentre Druk, che era rimasto in silenzio fino a quel momento, osservava i tre ragazzi dall’altra parte della stanza in modo ambiguo, a tratti, quasi infastidito.

“Vuoi sapere cosa significa….?”

Ednir si avvicinò a passi lenti ai tre ragazzi, mettendosi dietro ai tre ragazzi, mettendo poi le sue mani sulle spalle delle due ragazze, che a giudicare dal loro volto, erano estremamente infastidite dalla presenza dell’esaminatore.

“Vedete, questo test lo riservo solamente a quelle persone su cui ho dei seri dubbi a riguardo: Per quanto riguarda Druk, non sono per nulla convinto che tu ti sia impegnato fino in fondo durante il test, ed inoltre, hai delle carenze “non trascurabili”.. Per quanto riguarda il Sig. Erwin, beh, non avevo dubbi su di te, ma sono stato obbligato a farti partecipare a questo test. Quindi, dato che sono io che seleziono chi può e chi non può entrare in questa scuola, vi varò affrontare questa battaglia d’ingresso contro questi tre studenti già iscritti nella nostra accademia: se vincerete contro di loro, prenderete il loro posto nell’accademia, ma se non riuscirete a sconfiggerli.. verrete bocciati, mi sembra ovvio.”

“Q-Questo non è giusto… ero il migliore del nostro gruppo!” Sbraitò Druk, il quale aveva gli occhi che sembravano emettere fiamme ardenti; Per la prima volta, lo vidi completamente fuori di se, ed ero certo che faceva di tutto pur di non attaccare Ednir, anche se in quel momento era particolarmente difficile.

“Oh? Cos’è quella espressione, ragazzo? Stai forse cercando di intimidirmi?”

All’improvviso, una strana sete di sangue mi gelò dalla testa ai piedi; non proveniva da Druk, il quale era paralizzato come me; Non proveniva nemmeno dai tre studenti dell’accademia, dato che le loro arroganti espressioni avevano lasciato spazio a dei visi impauriti e pallidi; Quell’aura omicida proveniva dal capo degli esaminatori, il quale aveva la mano sulla sua spada, pronto forse a fare una pazzia. Sul suo volto c’era sempre quel leggero sorriso, ma questa volta tutto faceva pensare che quell’espressione fosse falsa, e potevo vedere le sue mani tremare dalla rabbia; in quel momento, Druk si era cacciato in un bel guaio.

In quel momento regnò un breve ma intenso silenzio tombale, il quale terminò quando Druk abbassò lo sguardo, mostrandosi impotente davanti a quello che sarebbe potuto essere il nostro futuro professore.

“Bene, vedo che hai capito chi comanda qui… Voi paesani noon avete alcun potere qui.” – disse Ednir, che annullò completamente la sua aura omicida; dopodiché prese un bel respirò, ed urlò – “Attivate il campo di battaglia!”

All’improvviso, tutti noi fummo inghiottiti da una fortissima luce bianca emessa dalla stanza, rendendo impossibile capire cosa diavolo stesse succedendo intorno a noi. Ma dopo alcuni secondi, la luce emessa da quella stanza cominciò a diminuire sempre di più, fino a sparire completamente. Incredibilmente però, al posto di quell’immensa stanza bianca, ora ci ritrovavamo in un’immenso deserto roccioso, con il cielo blu quasi come il mare, ed il sole che in quel momento era decisamente rovente.

“M-Ma dove diavolo siamo…Ci siamo veramente teletrasportati?!” dissi competamente scioccato, domandandomi come fosse possibile che ci fossimo spostati da una zona all’altra in meno di 10 secondi.

“Mff! Ovviamente no scemotto! Semplicemente, è una stanza magica in grado di cambiare forma ed aspetto grazie ad un super computer magico, ovvero un gigantesco cubo magico collegato a questa stanza.” – disse l’assistente di Ednir alle sue spalle, che fine ad allora era rimasta in silenzio ad osservare gli avvenimenti in silenzio – “Tramite il super computer, immettiamo le caratteristiche che vogliamo dare alla stanza, e grazie al mana che gli infondiamo, possiamo avere risultiati come questi! Infatti, se vi voltate…”

Mi voltai per capire cosa stesse intendendo, e rimasi sorpreso di vedere il portone… quell’accademia era davvero incredibile.

“Basta con questi discorsi inutili !” disse Ednir, il quale sembrava infastidito dal fatto che la sua assistente si fosse messa in mezzo – “Vi do 7 minuti di tempo per prepararvi alla lotta. Dopodiché, sentirete un segnale acustico, il che indicherà l’inizio del test. Buona fortuna….Ah! Prima che me ne dimentichi!”

Ednir ritornò indietro, e diede a me ed a Druk due strani bracciali, con sopra due pietre di color verde, una grossa e l’altra piccola “Questo bracciale serve per monitorare in tempo reale le condizioni di salute vostre e del vostro compagno; quello grande rappresenta lo stato di salute di colui che porta il bracciale, mentre quello piccolo rappresenta lo stato di salute del compagno. A seconda di come state, queste pietre possono assumere quattro colori diversi: verde, condizione ottimale; giallo, condizione accettabile o precarie in base alla tonalità; rosso, condizione critiche e nero, morte. Ovviamente, essendo che questo posto non è reale, ma frutto di una realtà immaginaria, non morirete sul serio, ma non appena morirete, verrete rispediti nel mondo reale. Vi avverto però che ogni dolore fisico che proverete in quel momento sarà al 100% REALE. Quindi beh, buona fortuna, ragazzini.”

Dopo averci spiegato le ultime cose, Ednir e la sua assitente abbandonarono la stanza magica uscendo da quell’enorme portone nero, mentre i tre ragazzi, che un’attimo prima erano con noi, erano spariti dalla circolazione; forse, si stavano già preparando per affrontarci come si deve;

“Beh di sicuro questa scuola è incredibile, non trovi?” dissi a Druk, dimenticandomi che in quel momento, Druk era più che furioso per come gli erano andate le cose: come biasimarlo? d’altronde, era stata una vera ingiustizia per me, il fatto che non fosse stato ammesso direttamente all’accademia.

“Dimmi… non ti rendi conto in che diamine di situazione ci troviamo, Erwin?!”

Druk, innervosito, mi urlò in faccia, facendo dei grossi respiri affannosi, quasi come se stesse per andare in panico; era la prima volta che lo vedevo in quel modo, e non mi sembrava il tipo da poter perdere le staffe.

“Beh, dobbiamo affrontare l’ultimo test, dico bene o sbaglio? C’è l’aveva pure detto, no? Alla fine l’ultimo test non esisteva, però—!”

“Non è questo il problema Idiota!”

Stizzito, mi afferrò con forza il colletto della mia divisa d’allenamento, e nei suoi occhi potevo vedere rabbia, paura e disperazione. Era talmente furioso che inconsciamente, cominciò a mostrarmi i suoi denti, assomigliando sempre di più ad una bestia, più che ad un umano.

“Non solo questa è una battaglia squadra, ma partiamo pure già svantaggiati!” – io lo guardai confuso, e sono sicuro che questo lo fece ancor più arrabbiare, dato che comincio a confabulare qualcosa di incomprensibile sotto voce. Esasperato, indicò i tre ragazzi, cercando di farmi capire bene la situazione – “Oltre al fatto che quelli sono tre studenti di questa accademia, e che quindi hanno molta più esperienza, sono anche in superiorità numerica! Non c’è modo per noi di poterli battere!”

Quindi era questo il suo problema; Beh, non che non ci avessi pensato anch’io, ma in quel momento ero semplicemente grato di poter tentare il tutto per tutto in questo ultimo test; avevo avuto molta fortuna prima, perché qualcuno aveva fatto si che mi trovassi lì, però ora dovevo dimostrare ad Ednir ed a quei tre che meritavo il posto in quella accademia, ed avrei fatto qualsiasi cosa per riuscirci. Potevano venire in 100, ma non mi sarei mai tirato indietro.

“Beh, vorrà dire che ci impegneremo il doppio per batterli, dico bene?”

Druk, non appena senti le mie parole, prima sgranò gli occhi incredulo, poi il suo volto divenne rosso per la rabbia; sembrava veramente sul punto di esplodere. “H-Hey…” mi allontanai un po’ da lui, preparandomi per vederlo dare di matto. Ma fortunatamente non accadde nulla, con Druk che cominciò a fare dei lunghi e profondi sospiri, riuscendo a calmarsi.

“E’ facille essere una zucca vuota come te…”

Con il piede, mosse un po’ il terreno, per poi accovacciarsi e disegnare delle strane cose sul terreno. “Avanti, vieni quei…. cosa sai delle battaglie a squadre

“…Beh, nulla!” dissi imbarazzato, grattandomi leggermente la testa per la mia poca conoscenza… avrei dovuto rimediare alla mia poca conoscenza, non potevo far sempre la figura dell’idiota!

Druk disegnò sul terreno sabbioso tre piccoli omini, che dovevano rappresentare i tre ragazzi che avremmo dovuto affrontare.

“Vedi, quando si hanno queste battglie, soprattutto a tre, si scelgono diversi tipi di maghi in base alle loro caratterisitche: ad esempio, quell’energumeno dalla viso cubico, dev’essere per forza di cose un tanker. Un tanker sono quei tipi di maghi che combattono a breve distanza come te, ma invece di avere un’attacco elevato, hanno una elevate resistenza fisica; Questo vuol dire che le due ragazze rimanenti, sono per forza di cose una “Magic Shooter” ed una “Curer”, ovvero una maga che combatte dalla media-lunga distanza ed una curatrice… ti è chiaro tutto chiaro per adesso?”

Mossi la testa in segno di approvazione, dopodiché Druk continuò la sua spiegazione.

“Probabilmente la curatrice, non si occuperà principalmente di curare le sue ferite, ma bensi si occuperà di potenziare le sue abilità fisiche e magiche: quindi farà da Buffer, mentre l’altra maga tenterà di colpirci dalla lunga distanza mentre saremo occupati a sconfiggere quell’omone potenziato…”

Ero incredibilmente sorpeso dalla quantità di cose che conosceva: nonostante fosse un paesano come me, sapeva davvero molte cose, anzi forse troppe, ed avevo la sensazione che potesse rimanere lì a parlare fino a domani sulla magia.

“Ok, quindi come facciamo a batterli?”

Druk rimase un po’ in silenzio, a pensare bene su cosa fare; dopodiché cancellò tutti i disegni che aveva fatto sulla sabbia, per farne altri ancora.

“Ascoltami attentamente: per noi potrebbe essere difficile, però un modo forse c’è, ma dipende tutto da te; E’ un po’ rischioso, ma non ho trovato altre soluzioni: te la senti?”

*FINE P.O.V di Erwin*


“Ascoltatemi attentamente, voi tre” Disse Ednir ai tre ragazzi insieme alla sua assistente, lontano dai due ragazzi che si trovavano letteralmente dall’altra parte – “Questi occhiali speciali indicano la posizione esatta di tutte le persone all’interno di questa stanza, compreso quei due contadini di merda…Ecco tenete anche queste orecchini, vi serviranno per comunicare e riuscirete a coordinarvi meglio.”

La sua assistente consegnò gli occhiali ai tre ragazzi, che constatarono subito che era come aveva detto il loro professore.

“Inoltre, lasciate che vi dia alcune dritte: Erwin possiede una forza spaventosa, quindi vedi di potenziare bene le sue abilità, ragazzina.. Quanto a te, tiratrice, devi stare attenta a Druk: quel ragazzo è sveglio, probabilmente utlizzerà una strategia basata sulla sua velocità, con Erwin che cercherà di tenere occupato il nostro amicone… ma con questa mappa, non avrai problemi ad evitare il suo blitz…”

Ednir e la sua assistente si voltarono dirigendosi verso chissà dove. Ma prima di abbandonarli al loro destino, si assicurò di fare ai tre un’ultima raccomandazione.

“Se per la remota ipostesi, voi tre dovreste anche solo perdere la battaglia… ve la vedrete con me” dopo quelle parole fredde, i due esaminatori sparirono, lasciando i tre ragazzi completamente sotto pressione.

“Cavolo, Vlad, cosa facciamo!?” – disse l’elfa al ragazzo, completamente in preda ad una crisi di nervi – “Avremmo dovuto decidere l’espulsione dalla scuola! Nel caso dovessimo perdere noi—!”

“CLAP!”

L’altra ragazza dai capelli neri, colpì la guancia della ragazza elfa, lasciando subito un evidente livido viola.

“Calmati, Eriona…” – disse la ragazza che la colpì, con uno sguardo estremamente determinato – “Ormai siamo finiti dentro questa situazione, e non possiamo farci completamente nulla. Quindi ricomponiti, idiota”

“Ha ragione Marla” – disse il ragazzo di nome Vlad, mentre indossava gli occhiali donatogli da Ednir- “Se perdiamo, saremo la rovinata delle nostre famiglie, ma se invece vinciamo, non solo non verremo espulsi dalla scuola, ma nessuno saprà mai di quello che abbiamo fatto. E grazie a questi strumenti, non vedo come possiamo fallire questo test. Ora basta piangere, mettiamoci in posizione.”

Eriona, dopo aver ascoltato le parole di Vlad, si autoconvinse di affrontare quel test, ed insieme a marla, indossarono gli strumenti che gli erano stati precedentemente dati. Erano motivati più che mai a passare il test con qualsiasi mezzo, e se questo significava barare, l’avrebbero fatto di buon grado. Non potevano permettere che il loro piccolo, grande segreto venisse a galla.

-Intanto…-

“Hai capito, Erwin? Se seguirai per filo e per segno quello che ti ho detto, sono sicuro che avremo una possibilità di poter sconfiggere quei tre!”

Erwin, che all’apparenza sembrava sotto pressione, non faceva altro che ridere, dopo aver sentito il piano di Druk: nonostante non sapesse nulla di queste battaglie, era convinto che il piano che stavano per attuare, oltre ad essere pericoloso, non aveva quasi senso e si basava solo sulla fortuna.

Normalmente, Erwin sarebbe quasi svenuto all’idea di fare una simile roba, ma dopo tutto quello che era ccaduto oggi, forse affidarsi alla fortuna non era poi così tanto sbagliato.

I due si accovacciarono, e si misero fianco a fianco dietro ad una serie di massi, e per i successivi minuti, rimasero in silenzio senza dire nulla, ognuno cercando di concentrarsi a modo proprio. Erwin, tentò di utilizzare la stessa tecnica che aveva appreso due notti prima nel bosco, ma era talmente su di giri che non riuscì nell’intento di liberare completamente la sua mente.

[Beh, vorra dire che farò senza…] pensò tra se e se Erwin, mentre eseguiva un esercizio di stretching per scaldarei suoi muscoli.

All’improvviso, infine, un rumore assordante rieccheggiò per tutta la stanza, rompendo il silenzio che regnava in quel deserto magico per diversi minuti; Questo, ovviamente, voleva dire una sola cosa: Il test finale era appena iniziato.

FINE CAPITOLO 11

The Chronichles of a Magic World

The Chronichles of a Magic World

Stato: In corso Tipo: Autore: Rilascio: 2022
In un magico mondo dominato da maghi e bestie sacre, un ragazzo di nome Erwin partirà per un lungo viaggio, per raggiungere il suo più grande sogno: Diventare eroe, proprio come il suo padre. Ma durante il suo viaggio, verrà messo a dura prova confrontandosi con potenti nemici, e scoprendo pezzi del suo passato... Riuscirà Erwin a raggiungere il suo obiettivo?
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