Capitolo 12

Un patto stipulato col diavolo

Impero delle ombre (Sentiero della grande vallata) – Anno 391 – 20 Maggio – Ore 21:10 –  Avish’s POV

Per parecchio tempo continuavo a rincorrere i goblin che avevo fatto intimorire nello scontro concluso poco prima, uccidendo due dei loro compagni; dopo la mia minaccia decisero di portarmi dal loro superiore: quindi li continuai a seguire finché non si sarebbero fermati.

Ad un certo punto mentre si proseguiva la zona iniziò a cambiare non avendo più dei maestosi canyon ai lati: si poteva intravedere mentre si alzava lo sguardo un castello molto grande con le mattonelle di colore viola; aveva molte finestre sparse per tutta la struttura ed era caratterizzata con alcune torri attaccate ad essa con il tetto a punta. Il castello si trovava sopra una piccola collina rocciosa e sembrava un’ottima base per un imperatore: il materiale con cui era stato creato doveva essere sicuramente molto pregiato; non c’era la garanzia che fosse stato costruito con delle mattonelle normali. All’esterno della struttura si potevano comunque sia notare: delle montagne che si trovavano a vari chilometri di distanza, oppure un fiume stretto nelle vicinanze del castello.

“Wow…davvero incredibile…questo si che è interessante!” Esclamai con un volto parecchio soddisfatto mentre continuai a seguire i goblin mettendomi a correre e ammirando il castello. Proseguendo si iniziava a vedere un pochino di vita, ovvero mostri che passeggiavano insieme come se fossero un popolo mentre mi guardarono anche in modo strano, visto che ero l’unico umano in circolazione: c’erano altri goblin simili a quelli che stavo seguendo, dei minotauri che avevano più o meno la stazza degli umani, arpie che avevano metà corpo umano e l’altra parte piena di piume nere, dove anch’esse erano alate e infine degli esseri giganti di colore grigio alti più di tre metri; probabilmente erano degli orchi piuttosto muscolosi. Tralasciando quel bellissimo castello non erano in possesso di così tante strutture: se non alcune tende colorate e capanne di legno ai lati del percorso sempre roccioso; per dormire e vivere comodamente serviva una figura intelligente che riusciva a gestire tutta la popolazione.

“(Sarà soddisfacente governare un popolo del genere…sicuramente dovrò passare la mia lama sopra il loro superiore…ma non sarà un problema.)” Pensai con un sorrisetto scaltro mentre giravo la mia testa continuamente a destra e sinistra: volevo analizzare al meglio questo posto alquanto curioso. Nella mia tasca avevo la tessera da avventuriero al livello 5 con 9 stelle su 10 illuminate, quindi se fossi stato in pericolo contro il mio avversario, sicuramente mi sarei salvato apprendendo una nuova abilità. Arrivammo di fronte all’enorme portone di legno del castello che a quanto pare non era difeso da nessuna guardia; dopo alcuni secondi si aprì e decidemmo di entrare, arrivando nel corridoio principale della struttura che avrebbe portato verso la sala del trono: il percorso che bisognava attraversare per arrivare ad esso era molto luminoso e con i muri color argento; ai lati si potevano trovare dei candelabri di colore nero lunghi ed alti circa due metri, dove mentre lo si attraversava si accendeva automaticamente una piccola fiamma sopra.

Impero delle ombre (Sala del trono) – Anno 391 – 20 Maggio – Ore 21:50

Ad un certo punto arrivammo di fronte ad un altro portone: era fatto in acciaio e in più aveva un colore piuttosto spento come il grigio, infine era alto circa cinque metri e largo tre. La aprimmo ed entrammo, arrivando in questo modo nella stanza dell’imperatore: era con le pareti tutte dorate e con il soffitto viola, si vedevano anche varie armi di ogni tipo appese con dei finestroni molto grandi affianco ad esse; per l’esattezza c’è n’erano due sia nel lato destro che sinistro. Nella profondità in fondo al salone, si notava un minotauro enorme con la pelliccia marrone seduto sopra il trono: era alto circa sui quattro metri e si teneva in piedi con solo due gambe come tutti gli altri esseri della sua stessa razza avvistati poco prima, ma per quanto riguardava la stazza erano molto più piccoli. I suoi occhi erano chiusi: ma appena ci sentì arrivare li aprì subito dopo, notando che erano completamente rossi; con rabbia si alzò ed iniziò ad incamminarsi nel pavimento nero in roccia verso di me e i due goblin, facendo dei passi alquanto rumorosi e possenti: sicuramente era strano per lui vedere un umano in questo luogo. Decisi di sorpassare i goblin per avvicinarmi il più possibile verso quel mostro; appena mancarono pochi metri tra noi due ci fermammo improvvisamente e cominciammo a parlare.

“Chi…sei tu?” Il mostro parlava in un modo piuttosto lento ma con una voce grossa e cupa: strinse leggermente i suoi occhi per accentuare lo sguardo verso di me. Prima di rispondere continuai ad analizzare la sala del trono guardandomi intorno: era di una forma rettangolare e lunga circa una cinquantina di metri, l’altezza poteva essere sulla decina visto che era sicuramente la stanza più grande di tutta la struttura.

“Io…sono Avish…un umano che viene dall’impero della luce…e vorrei chiederti un PICCOLO favore…” Risposi facendo un ghigno molto sospetto usando un tono piuttosto ironico, muovendo la mia mano destra leggermente in avanti.

“Un umano che mi chiede un favore? Non farmi ridere, penso che ti ucciderò immediatamente!” Con tono prepotente e sguardo irritato, il minotauro iniziò a sfoderare la spada che teneva sulla sua mano destra per tutto il tempo: era molto lunga e spessa con un materiale roccioso durissimo di colore grigio, aveva anche varie curvature anomale che facevano capire di essere una spada a dir poco primordiale. Cercò di sferrarmi un fendente verticale che si schiantò sul terreno subito dopo, visto che lo avevo schivato scomparendo improvvisamente: all’impatto fece alzare un polverone e frantumò leggermente anche il terreno circostante. Dopo alcuni secondi che la polvere si dissolse, notarono che io non ero presente, difatti comparii subito dopo dietro di lui; avevo le braccia conserte e facevo un sorriso piuttosto soddisfatto, iniziando a provocarlo.

“Che scortese…e pensare che te lo avevo chiesto in un modo così gentile.” Contemplai con molta ironia mentre facevo uno sguardo ed un gesto di dissenso con le braccia in modo scherzoso. Il minotauro si girò e ricominciò a fissarmi; nel mentre si potevano anche notare alcune crepe che si erano formate sul pavimento per il colpo di prima.

“Cosa…vuoi da noi?” Chiese rimanendo molto perplesso e con uno sguardo stranito; il suo tono sembrava anche essersi calmato come se avesse intenzione di ascoltarmi.

“Non vorreste avere la meglio contro un altro impero per il potere? Non vorreste uccidere gli umani? Io posso esaudire questo vostro desiderio…se mi lascerete al comando…in un futuro non troppo lontano potremo avere la meglio su di loro e distruggerli!” Esclamai mentre spiegai il mio piano al minotauro: usai un tono pieno di foga e feci un volto esaltato pieno di malvagità, allargando le mie braccia subito dopo con il palmo della mano rivolto verso l’alto.

“Tu stesso sei un umano…perché vuoi uccidere i tuoi simili? In tutti questi anni nessuno voleva uccidere la sua stessa razza…è normale che ne rimanga stranito non credi?” Il minotauro fece uno sguardo ed un tono alquanto stranito, non riuscendo a credere totalmente alle mie parole. Subito dopo appoggiai le mie mani sui fianchi e risposi con tono freddo:

“Mi hanno trattato come spazzatura e hanno ucciso l’unica persona che mi poteva amare…non avevano pietà di me e godevano nel farmi sentire dolore; a tempo prolungato questo comportamento può rivelarsi insopportabile…facendo crescere un odio infinito in me. Ma non preoccupatevi…sicuramente col passare degli anni troveremo altri umani che vorranno uccidere la loro stessa razza, non tutti hanno gli stessi ideali: altri vengono debellati…oppure esiliati dal loro posto più caro…spingendoli verso la rabbia più pura e corrotta.” Spiegai completamente al minotauro la situazione; inizialmente avevo una voce seria ed un volto irritato, ma verso la fine della frase, si trasformò in un tono soddisfatto mentre facevo un sorriso che fremeva la voglia di conquistare ogni cosa.

“Pff…immaginavo servisse la forza; ti posso assicurare che odio gli umani almeno quanto te…però…sono pronto quando vuoi: accetto la tua sfida.” Con un tono fiero e sicuro di me accettai volentieri la sua proposta, facendo un volto alquanto tranquillo visto che pensavo di aggiudicarmi una vittoria molto semplice salendo di livello.

Impero delle ombre – Anno 391 – 20 Maggio – Ore 23:00

Avendo accettato la sfida del minotauro, decidemmo di spostarci in un luogo molto spazioso quasi desertico, in questo modo potevamo evitare di combinare disastri vista la nostra enorme forza; persino i goblin ci seguirono per fare da testimoni nello scontro. La zona scelta sembrava una enorme distesa rocciosa e rossastra che continuava per migliaia di metri: era al di fuori della popolazione e non c’era nulla da vedere se non il pavimento completamente lastricato; in lontananza verso la parte del dungeon invece si potevano notare sia i canyon che l’enorme montagna che avevo attraversato per venire nell’impero oscuro.

“Qui non dovremo combinare disastri o creare disagio agli abitanti: dopotutto abbiamo molto spazio a disposizione quindi non c’è bisogno di trattenersi.” Spiegò il minotauro mentre saldava la presa sul manico della sua spada rocciosa: il suo tono e volto erano del tutto seri, ma sembrava anche che avesse parecchia voglia di affrontarmi; forse riusciva a percepire un po’ del mio potere. Ci distavamo l’un l’altro di circa una ventina di metri.

“Non c’è nessun problema…ti metterò al tappeto e diverrò imperatore…adesso ho troppa voglia di governare e non mi fermerò adesso!” Esclamai con sguardo e tono fiducioso mentre presi in mano la mia arma, afferrando prepotentemente il manico e sfoderandola per farla vedere al nemico: intorno ad essa si creò dell’aura nera, emanando parecchio potere; i miei occhi scarlatti si illuminarono per un secondo mentre feci un sorriso parecchio appagato.

“Diamo il massimo!” Iniziai ad impugnare la mia arma con entrambe le mani dopo aver detto questa frase in modo carico, fissando il minotauro per alcuni secondi. I due goblin che stavano assistendo allo scontro si trovavano circa ad una trentina di metri di distanza sulla mia destra, mentre stavo dando le spalle al dungeon.

“Grraaaaargg!” Il minotauro cominciò a ruggire in modo mostruoso e mi corse incontro subito dopo: le sue due gambe erano pesantissime ma parecchio veloci, difatti i suoi piedi fecero un leggero frastuono sul terreno; teneva la spada all’indietro come se stesse caricando un fendente.

“Subito pesante vogliamo andare, eh?” Mentre usavo un tono curioso e avevo un volto sorridente, il minotauro iniziò a tirare vari colpi di spada appena mancarono pochi centimetri dal mio corpo. Cercò di colpirmi una qualsiasi parte del corpo con i suoi attacchi diagonali e qualche volta orizzontali: riuscii a schivare con successo, andando nel lato opposto dell’attacco oppure abbassandomi quando il fendente fosse orizzontale; rimasi stupito della sua velocità.

“(E’ veloce!)” Pensai con volto sorpreso mentre feci un fugace passo all’indietro. Appena riuscii a stabilizzarmi decisi di corrergli incontro per tirargli tantissimi fendenti di ogni tipo: l’avversario fece la stessa azione e infatti le nostre armi iniziarono a scontrarsi violentemente; il rimbombo delle nostre spade si estendeva per tutto il territorio e la mia rilasciava ogni volta delle scie di colore nero che si dissolsero nell’aria.

“Non sei niente male, devo ammetterlo!” Esclamò il minotauro mentre continuava a tirare dei fendenti obliqui contro la mia spada; a quanto pare si stava divertendo visto che sembrava molto carico e sorridente. Le nostre armi si impattarono varie volte e non riuscii ad avere il tempo di ideare un piano, quindi decisi di indietreggiare per attivare una mia abilità.

“Questo non è ancora niente!” Con un sorriso pieno di entusiasmo e tono sicuro di me: attivai un’abilità che avevo usato contro i goblin, provando a vedere se avesse provocato danni ingenti; quindi la mia arma sprigionò dell’aura nera ancora più intensa mentre mi misi in postura offensiva.

Sharp Void!” Ritornai da lui e gli tirai addosso quattro fendenti oscuri alla massima potenza: con il primo lo sbilanciai colpendo l’arma, gli altri tre invece erano diretti sui suoi addominali. Con successo lo colpii in pieno ma non feci tanti danni: invece di perdere parecchio sangue se la cavò con dei piccoli tagli; infatti ritorno coordinato in pochissimo tempo.

“Tutto qui quello che sai fare?” Chiese facendo un ghigno soddisfatto ed un tono minaccioso. Il mio viso improvvisamente divenne pieno di preoccupazione.

“Ugh, cosa?” Domandai con voce meravigliata. Il minotauro subito dopo mi tirò una spadata orizzontale in piena pancia, causandomi una ferita piuttosto profonda e sanguinante; volai di una decina di metri roteando e mezz’aria e sentii un grande dolore, cadendo a terra subito dopo; ma non mi arresi.

“D…dannazione…l’ho sottovalutato.” Mentre usai tono sofferente e avevo uno sguardo sporco di terra come varie parti del corpo, decisi di rialzarmi abbastanza rapidamente facendo due piccoli respiri affannosi: alzando lo sguardo vidi che mi stava raggiungendo velocemente, quindi pensando attentamente scivolai per passare sotto le sue gambe e mi rialzai subito dopo; attivai subito un’altra abilità ma questa volta alle sue spalle: la mia spada emanò dell’aura molto oscura.

Swing of Revenge!” La mia voce era un misto di irritazione e sofferenza, mentre il mio volto invece era ancora parecchio determinato: roteando su me stesso gli tirai due fendenti diagonali sulla schiena; uscì una leggera quantità di sangue su di essa e il minotauro si accasciò improvvisamente, facendo appoggiare le sue ginocchia sul terreno; ma si riprese subito dopo.

“Non…sei così debole…ma non cambierà comunque sia nulla!” Con tono serio e viso pieno di determinazione; il minotauro si girò e mi sferrò tantissimi fendenti di ogni tipo: erano sia verticali, orizzontali e diagonali; provai a respingerli tutti mettendo la spada davanti a me ma non era per niente semplice, visto che aveva una forza sovrumana ed una velocità piuttosto rilevante. Visto che mi trovai in difficoltà provai a distrarlo con una magia.

Burning Darkness!” Esclamai disperatamente con un volto preoccupato mentre con la mano sinistra attivai questa magia: delle grandi fiamme di colore nero andarono addosso al minotauro che lo bruciarono per alcuni secondi; fece qualche verso di sofferenza smettendomi di attaccare, ma inaspettatamente le fiamme sparirono subito piuttosto che rimanere. Abbassò il suo sguardo e mi vide con un sorriso dove si potevano notare i suoi denti; rimasi sconvolto e lo fissai in un modo alquanto terrorizzato alzando il mio viso.

“I-impossibile!” Dopo aver detto ciò con voce sconvolta; il minotauro mi afferrò la testa con la sua mano sinistra e iniziò a correre casualmente in tutto il tragitto: fece sbattere il mio viso sul terreno rovinandolo, dopodiché lo trascinò senza pietà mentre sentii un dolore sulla faccia mai ricevuto prima. Dopo parecchi metri percorsi in modo casuale decise di lanciarmi verso l’alto, poi senza darmi tempo di reagire mi raggiunse mentre stavo volando facendo un salto: mi tirò un fendente obliquo sullo stomaco prendendomi in pieno, facendomi precipitare diagonalmente e violentemente per terra; si creò un grande polverone e il mio corpo in quel momento ancora non si poteva vedere.

Passati molti secondi il polverone iniziò a scomparire ed il minotauro era di nuovo sulla terraferma: ci trovavamo nel mio lato destro del campo di battaglia, infatti i goblin invece di essere distanti una trentina di metri, in quel momento forse era solo di una decina di esse; in più si notava che stavano osservando lo scontro con molto interesse, non distaccando nemmeno per un attimo gli occhi da un’altra parte. Appena il polverone scomparve si potevano vedere le condizioni pietose del mio corpo: ero sdraiato a pancia in su sul terreno leggermente danneggiato e avevo un grande taglio sanguinante sullo stomaco, in più ero sporco in tantissime parti del mio corpo ed il viso era ridotto in una maniera alquanto sconcertante; mi usciva del sangue che partiva dai capelli fino a scendere nel lato destro del mio occhio, invece tutto il volto era così imbrattato che sembrava quasi di colore rossastro visto che quel mostro me lo aveva trascinato sul terreno con tanta violenza. Non riuscivo ad alzarmi e sentivo un enorme dolore su tutto il corpo mentre il sangue aumentava sullo stomaco, sporcando anche il terreno lastricato col suo colore scarlatto: il minotauro si trovava frontalmente a me ad una decina di metri di distanza circa; invece di dare le spalle al dungeon, in quel momento si trovava sulla mia sinistra sempre a tantissimi chilometri di distanza. Il mio avversario alquanto mostruoso iniziò ad incamminarsi lentamente verso di me; dovevo cercare di reagire al più presto, altrimenti non ne sarei uscito vivo.

Fine Capitolo 12

Hoshi no Kishi (The Knight of the Stars)

Hoshi no Kishi (The Knight of the Stars)

Stato: In corso Tipo: Autore: Rilascio: 2023
Un ragazzo chiamato Kevin Nakamura, ovvero un abitante dell'impero della luce, decise di diventare un avventuriero per proteggere il suo popolo, da una imminente minaccia futura proveniente dall'impero delle ombre. Nella sua avventura li aspetteranno molte sfide impegnative e sofferenti, insieme alla scoperta di nuove zone e nazioni sconosciute, con dei nuovi compagni che incontrerà nel suo lungo cammino, così da dover diventare abbastanza forte per proteggere le persone a lui care.
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