Capitolo 13

La nascita di un dio oscuro

Impero delle ombre – Anno 391 – 20 Maggio – Ore 23:15 – Avish’s POV

Mi trovavo a terra e non riuscivo a muovermi in nessun modo: sentivo un dolore inimmaginabile e mi sentivo quasi del tutto senza forze, rimanendo sdraiato a pancia in su per parecchi secondi. Il minotauro si avvicinò sempre di più verso il mio corpo, fermandosi appena mancarono pochi centimetri. Ero molto svantaggiato in questo scontro per decidere se potevo diventare un nuovo imperatore del regno delle ombre.

“Ugh…” Stavo soffrendo come non mai e vidi che il minotauro si trovava a pochi centimetri da me, oscurandomi con la sua ombra: cercai di rimettermi almeno in ginocchio mentre lui continuava a fissarmi con quasi uno sguardo di pietà. Sforzandomi per parecchi secondi riuscii nell’intento, tenendo sempre sulla mano destra la mia spada, ma la sinistra la misi nella mia bocca, poiché iniziai a tossire e sputare sangue subito dopo sporcando il terreno con alcune gocce di esso.

“Hai combattuto bene, ma ora addio per sempre.” Con tono e volto soddisfacente, il mostro alzò la sua spada verso l’alto per sferrare un fendente verticale che mi avrebbe sfracellato sul terreno. Dopo quella sua frase alzai il mio viso verso l’alto per poterlo vedere e decisi di attivare una magia.

Blinding Glow!” Allungai la mia mano sinistra verso il viso del minotauro e lo accecai con una magia dorata: usai un tono ancora sofferente ma avevo un viso determinato anche se quasi distrutto; il mio occhio destro era più aperto di quello sinistro visto che da quel lato era più gonfio.

“Aaarrggghh, non ci vedo più…maledetto!” Il minotauro si mise la mano sinistra negli occhi mentre urlava con furia e dal dolore causato dall’accecamento, indietreggiando anche lentamente con passo instabile. In quel momento ne approfittai e mi alzai lentamente: feci subito dopo un grande passo all’indietro per allontanarmi da lui di circa cinque metri, avvicinandomi tra l’altro sempre di più ai goblin che stavano osservando; respirai affannosamente e osservai il mio avversario mentre stava soffrendo: mi venne un’idea e attivai il mio asso nella manica.

“Non è il momento di tergiversare! Devo sconfiggerlo!” Urlando con tono cruento e facendo uno sguardo dove strinsi i miei denti: attivai un’abilità che appresi al livello 5 dove non c’era bisogno di chiamare il suo nome per poterla attivare; il suo nome era ‘Risolutezza Malvagia‘: una mossa che mi consentiva di aumentare tutte le mie statistiche in base a quanto erano potenti i miei desideri di governo e vendetta, senza contare anche molti altri pensieri malvagi che mi passavano per la testa. Quell’abilità era il mio asso nella manica visto che veniva descritta come un qualcosa che poteva avere solamente un eroe leggendario od un dio oscuro; di certo nessuno poteva avere un onore di questo genere se non la mia controparte opposta: ovvero colui che riusciva ad avere un cuore fin troppo puro. Intorno a me si creò un aura nera molto scura ed emanavo un potere devastante: sembrava che il terreno si stesse per smuovere a causa di esso.

“Anche se mi accechi noto che ci stai mettendo un po’ ad attaccare, eh? Ma che succede!?” Quando il minotauro riprese la vista e tolse la mano sinistra davanti ai suoi occhi con tono beffardo, mi iniziò a vedere con uno sguardo alquanto stranito e leggermente preoccupato, notando che stavo rilasciando una fonte di energia elevata e vedendo che avevo una faccia alquanto intimorente.

“Io…non morirò di certo ora! Mi devo vendicare di tutti quegli umani maledetti…il sorriso di Alicia era l’unica felicità che avevo…ma me lo hanno tolto prima che io potessi avere una svolta per una nuova vita…quindi preparati a sentire il mio dolore.” Con voce cupa e sorriso maligno decisi di farmi avanti con la spada sempre sulla mia mano destra: a grande velocità feci uno scatto e mi trovai di fronte a lui nel giro di mezzo secondo; gli tirai un fendente diagonale sulla gamba e altri due andando dietro di lui, prendendolo in pieno sulla schiena e formando una croce. Non riuscì a capire da dove potevo attaccare e fece dei versi di sofferenza; dopotutto avevo aumentato di parecchio tutte le mie statistiche grazie alla risolutezza.

“Urgh…ma cosa sei tu!? Aaaarrgghhhh!” Il minotauro sempre con la sua enorme arma si mise ad urlare con volto furioso e cercò di tirarmi un colpo verticale che respinsi con difficoltà, mettendo la spada davanti a me: indietreggiai di una decina di metri e subito dopo arrivò a grande velocità vedendolo a malapena; difatti senza che me ne accorsi si piegò di parecchio in avanti e mi tirò un fendente orizzontale sulla gamba sinistra, facendomela sanguinare e facendomi sentire un leggero dolore; chiusi per qualche secondo l’occhio sinistro a causa di ciò.

“(Ggrr…noto che anche lui se fa seriamente cambia del tutto!)” Pensai mentre feci un volto preoccupato riaprendo l’occhio: incrociammo le lame varie volte con una valangata di fendenti che tempestavano in tutto il campo e che rimbombavano con dei forti effetti sonori; ci furono vari movimenti e schivate da parte mia che mi fecero spostare in varie parti del campo. Ci sferravamo parecchi colpi di ogni tipo e lo scontro era bilanciatissimo: lui solitamente respingeva mentre io schivai continuamente; ma ad un certo punto indietreggiai di alcuni metri per riprendere fiato.

“(La mia risolutezza ha pur sempre un tempo limite…se non trovo velocemente un punto scoperto…è finita!)” Continuai a pensare nello stesso identico modo e sguardo anche dopo tutti quegli attacchi, respirando in un modo leggermente affannoso; dopotutto le mie ferite non erano comunque sia guarite del tutto. Il minotauro si trovava frontalmente a circa cinque metri di distanza da me: invece al dungeon ricominciai a dargli le spalle, quindi i goblin si trovavano sulla mia destra a circa venticinque metri di distanza da me.

“Stai esaurendo le forze? Voi umani certo che avete molte debolezze!” Sorrise e utilizzò un tono alquanto arrogante ed ironico: mi arrivò incontro e appena si trovò vicino a me mi sferrò tanti altri fendenti; provai a respingere ogni suo attacco mettendo la spada in avanti ma ebbi alcune difficoltà, continuando ad indietreggiare nello stesso momento ma ad un certo punto mi sbilanciai e trovò un punto scoperto. Mi inflisse un fendente diagonale sul mio braccio sinistro prendendomelo quasi del tutto e facendomi rotolare diagonalmente per circa cinque metri; era stato così potente che rischiavo di potermelo ritrovare separato dal mio corpo. Uscì parecchio sangue nella zona della spalla fino al gomito e continuai a rotolare, sporcandomi sempre di più col terreno roccioso: rimasi a pancia in su e tenevo il minotauro a circa sessanta centimetri di distanza diagonalmente da me.

“Aaaaahhhhgggg!” Appena notai che il braccio sinistro era ferito gravemente, urlai dal dolore spalancando i miei occhi e la bocca, appoggiando la spada e tenendomi stretto il braccio sinistro con la mia mano destra, per fermare il sangue che stava fuoriuscendo; rannicchiai leggermente il mio corpo mentre soffrivo dal dolore ed il minotauro si avvicinava.

“Penso che ormai sia finita…hai combattuto bene…mi ricorderò di te.” Disse con sguardo e voce seria giungendo verso di me. Appena mancarono pochi centimetri: rialzò il suo braccio destro che impugnava la spada per sferrarmi il colpo finale. In quel momento alzai il mio sguardo verso di lui mentre avevo perso tutte le mie speranze; ma quando la spada stava scendendo verso il mio corpo per uccidermi, ricominciai a rivangare i miei ricordi più dolorosi: strinsi i miei denti nel modo più forte possibile, non accettando di poter morire prima di aver compiuto la mia vendetta; dovevo uccidere tutti gli umani con le mie stesse mani, quindi feci un ultimo sforzo e ripresi la mia spada.

“NON E’ FINITA, IO…NON MORIRO’ COSI’!” Con la mano destra che teneva la spada respinsi il colpo in un modo molto violento facendo un fendente orizzontale: grazie ad esso il minotauro indietreggiò di circa tre metri ed io potetti rialzarmi; sentivo un fortissimo dolore ed il braccio sinistro continuava a sanguinare, ma per poterlo curare dovevo vincere lo scontro. Mentre stavo urlando con tono altissimo e sguardo disperato ma risoluto: intorno a me comparve un’aura dorata, quindi ero salito di livello ed emanavo parecchio potere.

“Fantastico…! Quindi gli umani possono regalare questi momenti, eh? Darò il massimo e non perderò!” Il mostro fece un sorriso mostrando i suoi denti ed era più carico che mai, si poteva notare anche dalla voce che fece in quel momento: tirò il braccio destro all’indietro per caricare un colpo alla massima potenza che lo avrebbe portato alla vittoria; solitamente i mostri non usavano magia ma avevano una forza fisica molto maggiore a noi umani, soprattutto alcuni minotauri vista la loro stazza alquanto maggiore. Respirai in modo affannoso e fissai il nemico per molti secondi: avevo un viso ormai devastato e stanco, ma decisi di caricare la mia nuova abilità per urlare il suo nome e scagliargliela contro.

“VAI! Deadly Slash!” Usando un tono prepotente mentre avevo un viso pieno di ferite e sangue, andai incontro al nemico per sferrargli un fendente potentissimo di colore nero che rilasciava tantissimo potere; questa abilità l’avevo sbloccata con il livello 6 e consisteva nel sferrare un fendente oscuro di un qualsiasi tipo che aveva alte probabilità di uccidere un normale umano, vista la sua forza elevatissima e letale. Mentre corsi incontro al minotauro lui fece la stessa cosa e ci sferrammo un fendente verticale a vicenda: il mio era dal basso verso l’alto mentre il suo esattamente l’opposto; al contatto ci fu un duello di resistenza e le due lame si stavano scontrando per vedere chi potesse vincere.

“Aaaarrggghh!” Il minotauro si mise ad urlare in modo mostruoso e si sforzò tantissimo: tra le due armi iniziarono ad uscire parecchie scintille e scie di potere; erano soprattutto di colore nero visto che solamente io stavo utilizzando del potere tramite il mana.

“IO CI DEVO RIUSCIREEEE!” Mi misi anche io ad urlare con tutte le mie forze mentre spalancai più che mai la mia bocca: il terreno iniziò a frantumarsi ma ad un certo punto riuscii a distruggere la spada del nemico ed il fendente tirato finì verso la parte sinistra del suo torace, prendendolo in pieno. Completai con successo quel fendente che venne fatto dal basso verso l’alto, lasciandogli un bel taglio che iniziò sul suo stomaco e finì fin sopra la spalla sinistra: uscì anche parecchio sangue nel colpo inflitto ed il minotauro fece un verso dolorante.

Appena tornai sulla terraferma per aver completato il colpo, il mio nemico si inginocchiò ferito facendo alcuni versi: accettò la sua sconfitta e si arrese, in questo modo divenni il vincitore dello scontro; il mio occhio sinistro era chiuso visto che mi era arrivato parecchio sangue di quel mostro su quell’ultimo attacco. Mentre ammirai il mio avversario inginocchiato e ferito decisi di dire tali parole:

“Ecco…è questo il potere che userò…per uccidere i miei simili!” Esclamai leggermente usando un tono serio e facendo uno sguardo cupo e tetro: decise di rispondermi dopo alcuni secondi.

“H-ho capito…in ogni caso…accetto la mia sconfitta…sei più forte di me…e questo vuol dire che meriti di governare il nostro impero; chiedici pure cosa fare…imperatore Avish.” Il minotauro disse queste parole con tono forzato e cercò di rialzarsi lentamente: dopo averlo fatto iniziò a guardarmi con un viso piuttosto serio mentre mi giurò eterna fedeltà; i goblin che stavano assistendo allo scontro decisero di raggiungerci mettendosi a correre, inchinandosi subito dopo di fronte a me: al grande imperatore Avish.

“Pff…per prima cosa…dovrò salire di livello continuamente finché non arriverò all’ultimo: in questo modo nessuno potrà sconfiggermi; in più…troveremo un modo per devastare completamente quella montagna.” Spiegai con tono serio ai mostri il piano che avevo in mente: feci un ghigno che venne accompagnato subito dopo da un pieno sorriso molto sospetto, girandomi ed indicando con l’indice della mano sinistra la montagna da cui ero passato per arrivare e continuai:

“Appena ci saremo riusciti…non ci sarà nessuna divisione tra l’impero delle ombre e quello della luce…e da quel momento…faremo un’invasione completa!” Avendo urlato questa ultima frase con tono carico e volto molto diabolico, il minotauro e i due goblin si esaltarono e fecero un urlo di incoraggiamento, alzando le loro braccia verso l’alto e facendo dei versi alquanto incomprensibili.

Passarono alcuni secondi ed iniziai a chiudere i miei occhi, rilassandomi per qualche attimo a causa della stanchezza ricevuta: rimisi la spada nel fodero e mi girai completamente verso il dungeon, tenendo le mie braccia quasi penzolanti e senza forza.

“(Ci vorrà un po’ di tempo…ma ce la faremo!)” Pensai felicemente, riaprendo i miei occhi per vedere il vasto cielo dell’impero delle ombre. Anche se in quello scontro mi ridussi come uno straccio, con il passare del tempo riuscii a curarmi alla perfezione.

Passarono tanti anni e anche secoli; in tutto questo tempo salivo di livello e come se il destino lo volesse, quando diventai piuttosto vecchio sconfissi un nemico alquanto potente che mi fece salire al livello 14: il nemico era un drago di terra che giaceva nelle profondità del dungeon; in quel momento sbloccai un’abilità chiamatosi ‘immortalità’, ottenendo in questo modo la vita eterna. Il mio aspetto ritornò quello di un adulto non troppo vecchio e non cambiò mai più: mi vestivo di un’armatura nera con strisce rosse scarlatte ed un mantello dello stesso colore, dove nella parte interna aveva delle sfumature violacee e blu notte; in parole povere un vero armamento da imperatore onnipotente. Avevo fatto crescere un po’ i miei capelli: diventarono lunghi fino a raggiungermi le spalle ed erano belli sciolti; il mio sguardo invece divenne molto più maturo rispetto a quando ero ragazzino.

Nel mentre, dopo parecchi anni arrivarono altri umani: alcuni erano catturati ed obbligati ad odiare la loro stessa razza per non morire, invece altri raggiunsero quel luogo perché li odiavano proprio come me; alcuni fecero delle famiglie con quei pochi umani che si trovavano nell’impero, quindi la popolazione iniziò anche ad aumentare, facendo diventare quel regno un misto di mostri e persone. Raggiunsi un livello talmente alto da poter uccidere chiunque; l’unica cosa che mancava in quel momento era di trovare un oggetto od arma per poter distruggere quella montagna. Negli ultimi tempi riuscii ad ingaggiare anche il mio fedele servitore che riuscì a salire fino al livello 12; ci evolvemmo in una maniera incredibile: tutti seguivano i miei ordini alla lettera e ormai mi sentivo invincibile, appena si fosse trovato un modo, saremmo andati subito a ridurre al suolo tutto l’impero della luce con le nostre forze più armate. Il dungeon dopo tutto questo tempo era rimasto un posto molto complicato per come ambientarsi: pieno di labirinti, mostri e con grande rischio di perdersi; dunque per rimanere sicuri, bisognava assolutamente distruggerla.

Arrivammo nell’era di Tibelius IV e in quel momento si stava per realizzare la vera guerra che bramavamo ormai da tantissimi anni; il nostro obbiettivo era quasi concretizzato e mancava davvero poco per poter avverare il mio desiderio.

Sala dell’imperatore (Impero delle ombre) – Anno 652 – 1 Agosto – Ore 13:00 – Avish’s POV

“Imperatore Avish, in un posto sperduto del nostro impero abbiamo ricavato una vecchia arma: sembra particolare e molto potente, quindi a breve la avrà di fronte ai suoi occhi; magari le potrà servire.” Mi spiegò un mio sottoposto usando un tono serio e fedele mentre si inginocchiò di fronte a me: indossava una normale armatura da cavaliere viola che teneva un elmetto del medesimo colore. Ero seduto sul mio trono ed in quel momento tutta la sala era oscurata, non facendo vedere nessuna particolarità che potesse avere.

“Ooohhh…? Non vedo l’ora…chissà…magari è proprio quello che potrebbe servirmi.” Risposi mentre avevo una voce cupa e concisa da adulto: era molto imponente e malvagia; nel sapere la notizia feci un sorriso molto sospetto e non vedevo l’ora di vedere la nuova arma che era stata scoperta nel nostro regno.

Fine Capitolo 13

Extra:

Gli anni di governo della famiglia Tibelius:

Tibelius I: Anno 345 – 422

Tibelius II: Anno 423 – 510

Tibelius III: Anno 511 – 600

Tibelius IV: Anno 601 – ???

Hoshi no Kishi (The Knight of the Stars)

Hoshi no Kishi (The Knight of the Stars)

Stato: In corso Tipo: Autore: Rilascio: 2023
Un ragazzo chiamato Kevin Nakamura, ovvero un abitante dell'impero della luce, decise di diventare un avventuriero per proteggere il suo popolo, da una imminente minaccia futura proveniente dall'impero delle ombre. Nella sua avventura li aspetteranno molte sfide impegnative e sofferenti, insieme alla scoperta di nuove zone e nazioni sconosciute, con dei nuovi compagni che incontrerà nel suo lungo cammino, così da dover diventare abbastanza forte per proteggere le persone a lui care.
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