Porca puttana! Fu quello il mio pensiero non appena sollevai lo scrigno contenente le uova rubate. O meglio una delle uova.
“Questi qui sono proprio stati bravi a nascondere la refurtiva.”
“Cani ssschifosssi!” imprecò la Strittilian
Prima di entrare nel carro, mi assicurai di spostare con delicatezza Alwena ancora priva di sensi, e successivamente entrammo entrambi nel carro. Nonostante più piccola rispetto ai maschi, il corpo della femmina è comunque massiccio quindi è entrata a fatica e non completamente… anche il carro scricchiolava.
Comunque, grazie all’olfatto della Strittilian non ci volle molto per trovare le uova rubate. Le avevano messe dentro a vari portagioie, meticolosamente ordinate e sistemate in una cassa di legno. Un buon nascondiglio visto che le guardie delle varie città, non sono molto scrupolose nel controllo dei beni trasportati. Anzi, non è affatto raro che prendano qualche fakrint sottobanco per chiudere un’occhio.
“A giudicare dalle dimensioni della cassa e del portagioie, sono all’incirca… 20 uova.”
“Numeri non tornare.” affermò mantenendo quel tono infastidito “Rubato non sssolo miei figli. Anche di cugini.”
“Allora, credo che i conti tornano.”
le diedi il portagioie con l’uovo e ne presi un’altro che si trovava in fondo alla cassa e aprii anche quello, scoprendo che ne conteneva tre.
“Immagino che le uova dei Lizardman siano più piccole.”
Vidi la Strittilian fare un sospiro di sollievo. Invitando la Strittilian a tornare fuori, rimisi il portagioie nella cassa, la chiusi e la sollevai per poi uscire insieme alla Strittilian. Una volta fuori, vidi che i due gruppi erano ancora uno di fronte all’altro pronti a scattare nel caso qualcuno facesse qualcosa di sbagliato. A Hugen e Duskwing si era aggiunto i gruppo malmesso di Nial e Syndra che a malapena si stanno reggendo in piedi. Invece Brtuttomuso e Brutobraccio avevano appena ripreso coscienza Coriacei i ragazzi.
“Abbiamo trovato le uova.” affermai attirando l’attenzione di tutti “A quanto pare, erano state nascoste per bene. Signr Tallus.”
“M-mi dica.” rispose sempre tremante, ma con un’espressione più rilassata.
“Per caso ha mai visto questa cassa…” cominciai per poi tirare nuovamente fuori uno dei portagioie “o questi portagioie?”
“Hmm……… posso vederla da vicino?” rifletté a lungo esaminando il portagioie facendo attenzione a come maneggiarlo “Non è un prodotto che venderei. La qualità è scarsa e dato che i miei clienti sono molto facoltosi, una cosa del genere sarebbe considerato un insulto.”
“Come ha fatto a far parte del suo carico?”
“Non ne ho la minima idea. Controllo personalmente la merce che devo vendere. Oggetti del genere non li porterei con me nemmeno per uso personale.”
Qualcosa decisamente non quadra. Tra le informazioni della carovana, e sopratutto su Tallus, che ho potuto reperire dalla gilda prima della partenza, non ha mai avuto problemi con la legge e anche l’impressione che ho avuto durante il periodo in cui abbiamo viaggiato, è molto positiva. Inoltre, non è molto bravo a mentire. Pur essendo un mercante, le sue emozioni si riflettono facilmente sul suo volto e sul suo modo di comportarsi. È in grado di bluffare, ma i suoi bluff si sono sempre rivelate mezze verità.
“Capisco… grazie per la collaborazione.” Più tardi cercherò di scoprire qualcosa di più
Mentre facevo quell’affermazione, consegnai la cassa allo Strittilian usando estrema cautela. Anche durante lo scambio la tensione era a mille, ma una volta avvenuto, la Strittilian pronunciò alcune parole ai suoi compagni nella loro lingua e tutti fecero un cenno, per poi girarsi e cominciare a prendere i loro feriti al fine di levare le tende
“È finita?” mi domandò Syndra dolorante
“Dovrebbe.” affermai mantenendo comunque un minimo di scetticismo “Meglio non abbassare la guardia finché non se ne saranno andati.”
“John.” mi sentii chiamare “Grazie per ressstituito nossstro futuro. Hai mia gratitudine.”
La Strittilian, per la prima volta, pronunciò il mio nome e nei suoi occhi che fino a poco fa erano tinti di sentimenti scuri e rabbia, ora erano sollevati e potevo anche percepirne della gratitudine.
“È stato un piacere.”
Mi sembrò che la Strittilian avesse abbozzato un mezzo sorriso. Poi prese un ciondolo fatto con quella che sembra una zanna; lo teneva al collo e si avvicinò a me. Duskwing subito si preparò ad attaccarla in qualunque momento, ma gli misi la mano davanti facendogli un cenno negativo.
Una volta di fronte a me, la Strittilian mi porse quel ciondolo
“Primo umano, mossstrato tanto valore e rissspetto.” cominciò “Venire nossstro villaggio, benvenuto come nossstro fratello.”
[Acquisito il titolo “Riverito dei Brethren’s Fang”]
Fu questo che pronunciò la voce meccanica dello status non appena il ciondolo toccò il palmo della mia mano.
Riverito dei Brethren’s Fang |
Il possessore di questo titolo è stato riconosciuto dal capotribù della tribù Brethren’s Fang ed è rispettato dai suoi membri. Grazie a tale riconoscimento, il possessore viene visto agli occhi della tribù come un membro onorario della tribù. |
“Accetto umilmente questo dono… Lady Saliphe”
“Sssaliphe?”
“Dato che non avete l’usanza di portare nomi, credo che per ricambiare il dono appena concessomi, questo fosse il minimo.” cominciai per poi continuare “Il nome Saliphe mi è venuto in mente pensando ad una pianta che sta vicina all’acqua. Credo sia adatto a lei visto il color verde-acqua delle sue scaglie.”
“Sssaliphe… huh?” rifletté un momento e poi mi sembrò di vederla sorridere “Accetto quesssto nom-?!!”
Prima che potesse finire la frase, il suo corpo s’illuminò di una luce azzurrina, costringendoci ad alzare la guardia e prepararci a cosa sarebbe potuto accadere. La forma serpentiforme della Strittilian cominciò ad ingrandirsi e soprattutto la parte del busto e del volto cominciarono a mutare. La luce si affievolì.
Saliphe aveva assunto una nuova forma: la parte superiore del corpo era quello di una donna umana intorno alla ventina con gentili occhi gialli, orecchie leggermente a punta, lineamenti delicati e un seno abbondante. I suoi capelli avevano l’aspetto di serpenti che si muovevano di qua e di là, quasi avessero una loro volontà. La parte inferiore invece era rimasta serpentiforme, ma era molto più grande e sia le scaglie che la sua pelle avevano la stessa colorazione verde-acqua di prima dell’evoluzione, anche se le scaglie avevano una tonalità più lucida e intensa.
“Mi sssono… evoluta?”
“…Questa proprio non me l’aspettavo.”
Saliphe si guardò incredula per via dei significativi cambiamenti avvenuti al suo corpo. Anche i presenti, mostri e umani che fossero, la guardarono con occhi sorpresi. Sembra che senza accorgermene le abbia fatto un’enorme dono.
Saliphe si guardò la mano umana incredula e poi iniziò a toccarsi il volto ed il corpo, come se la sua evoluzione fosse solo una cosa immaginaria. L’espressione incredula mutò immediatamente in un sorriso e con occhi pieni di gioia e gratitudine, parlò
“Grazie, per quesssto sssplendido dono.”
*****
Era tutto buio. Non vedevo niente. D’improvviso sentii caldo intorno a me e la visione si tinse di bianco. Quella strada… l’arteria commerciale della mia cittadina, con botteghe e mercatini allestiti da mercanti itineranti, piena di vita e risate. Tutto divenne rosso in un’istante… cadaveri, macchie di sangue, mostri simili a bestie che divoravano la carne morta delle persone e altri umanoidi intenti a stuprare giovani e bambini… anche morti. Usati come giocattoli e successivamente gettati via.
Quella è la casa in cui abitavo insieme alla mia famiglia, una casa di mattoni con un orto medicinale poiché mio padre era farmacista e mia madre casalinga. Tutto divenne nuovamente rosso. La casa in fiamme, mio padre giace a terra senza la parte inferiore del corpo, mia madre e mia sorella maggiore usate come giocattoli e successivamente, morirono sventrate dalla stessa prole delle bestie che le avevano stuprate.
poiché mio padre era farmacista e mia madre casalinga. Tutto divenne nuovamente rosso. La casa in fiamme, mio padre giace a terra senza la parte inferiore del corpo, mia madre e mia sorella maggiore usate come giocattoli e successivamente, morirono sventrate dalla stessa prole delle bestie che le avevano stuprate.
La visione cambiò di nuovo, ma era rossa. Sentivo lacrime scorrermi lungo le guance. Ero in braccio ad un elfa. I miei occhi fissi sulla cittadina in fiamme che era la mia casa. Da quelle fiamme crepitanti, udivo solo urla di dolore, disperazione e paura che ogni volta diventavano sempre più forti.
Come ho potuto dimenticarmene?
*****
Mi svegliai di scatto. Sopra di me un c’era la chioma di un albero e sentivo l’acqua scorrere. Mi girai e vidi al mio fianco un Aneria appisolata, mentre Ina era intenta a leggere un libro per poi girarsi verso di me, notando che sono sveglio.
“Nial! Grazie alla Dea ti sei svegliato!!!” scattò gioiosa Ina gettando di lato il libro e abbracciandomi
“*OOOF*! M-mi fai male se stringi così tanto.”
“*Zzz* Huh?” sentii Aneria “Hey! Staccati subito dal mio Nial!”
Aneria e Ina, le mie compagne e amate, iniziarono nuovamente a litigare per me. Questa scena familiare mi rese felice e allo stesso tempo nostalgico. Abbiamo vinto. Sono felice.
“Vedo che ti sei svegliato.”
“Syndra.”
Syndra, il mio primo amore, si avvicinò a me con occhi sollevati. Pian piano che riprendevo i sensi, notai che sia io che le ragazze avevano alcune parti del corpo fasciate e successivamente, mi tornò in mente quella scena, in cui alcuni membri del party e il capo carovana stavano di fronte ai mostri che ci avevano attaccato e osato ferire le mie amate. Successivamente, ricordo solo-
“Cos’è successo? Stanno tutti bene? Abbiamo ucciso i mostri?!” domandai ricordandomi di aver perso i sensi
“Siamo malmessi ma stiamo bene.” affermò Ina felice mentre mi guardava con occhi colmi di lacrime di felicità
“Ne sono felice.” affermai contento “Tutto questo tempo passato ad allenarmi, è servito.”
“Non siamo vivi grazie a te, Nial.” affermò Syndra “Se siamo ancora vivi, è tutto merito di John.”
Huh? “Cosa vuoi dire?”
Dopo un sospiro pesante, che non le avevo mai visto fare, cominciò a spiegarmi. Mi raccontò di quello che è successo dopo che sono svenuto a causa dello Strittilian. Più andava avanti la spiegazione più sentivo il mio sangue ribollire dalla rabbia. Scendere a compromessi con dei mostri?! Inaccettabile!!! Alla fine scattai quando seppi del nome che John ha dato al capo dei mostri, facendola evolvere.
“Hey! Dove stai andando?!” esclamò preoccupata Ina
Seppur indolenzito, il mio corpo si mosse senza darci tanto bado e raggiunsi la carovana. Cercai quel traditore e alla fine, lo trovai mentre usciva da uno dei carri, con un grembiule macchiato di sangue intento a pulirsi le mani con uno straccio.
“HEY! VOLTAGABBANA!!!”
sentendomi si girò verso di me. La sua espressione era calma man mano che mi avvicinavo
“SYNDRA MI HA DETTO TUTTO!!! COME HAI POTUTO?!” urlai “COME HAI POTUTO SCENDERE A PATTI CON I MOSTRI?! SONO SOLO BESTIE ASSETATE DI SANGUE. ABBIAMO IL DOVERE DI STERMINARLI PER SALVAGUARDARE I DEBOLI! TU SEI UN TRADITORE! FARÒ RAPPORTO ALLA GILDA!”
“GURRU-”
“Hey! Ora ba-”
“Hai finito?”
alzando la mano, interrompendo l’azione del suo mostro da compagnia e interrompendo Syndra che mi aveva appena raggiunto. Fece solo quella domanda. La sua voce era ferma, calma e fredda.
*THUD!**BOAM!*
Quando feci per parlare di nuovo vidi e sentii il suo pugno colpirmi la guancia. Insieme a quell’esplosione, vidi che tutto intorno a me aveva subito una brusca accelerazione per un attimo e poi caddi a terra. Sentii la mia guancia bruciare dal dolore.
Rimettendomi seduto vidi che la sua espressione calma era contorta dalla rabbia e i suoi occhi erano iniettati di sangue
“Che diavolo stai facendo?” si frappose subito Syndra
“QUELLO CHE AVRESTI DOVUTO FARE TE FIN DALL’INIZIO!!!” esclamò furioso “Ora taci e spostati! Non posso tollerare questa cosa un minuto di più!” affermò spostando di lato Syndra con violenza
pochi passi ed era già di fronte a me. Mi prese per il colletto della maglia e mi alzò
“DA DOVE TI SONO USCITE QUESTE CAZZATE?! TI RENDI CONTO DI QUELLO CHE HAI FATTO PER TUTTO IL VIAGGIO BRUTTA TESTA DI CAZZO?!”
tremavo. Le sue parole erano tanto taglienti quanto intrise di rabbia
“Diserzione, ignori gli ordini, carichi a testa bassa il pericolo quasi fosse una cosa naturale!” riprese furioso “Fino ad ora non ho detto niente sperando che questa idiota ti rimettesse in riga, ma quando è troppo è troppo.”
“I-idio-”
“ESATTO DEFICIENTE, STO PARLANDO PROPRIO DI TE!!!” esclamò John girandosi verso Syndra lanciandomi contro di lei
Caddi su di lei, finendo di nuovo a terra. Sentii le ferite che avevo cominciare a farmi male nuovamente. Ebbi il tempo di spostarmi da Syndra che John era davanti a noi
“Il nostro dovere è quello di sterminare i mostri!” affermai riprendendomi dalla botta “È una cosa che dobbiamo fare per permettere alle persone di vivere felici e al sicuro.”
“Il nostro dovere?” domandò “Se stiamo parlando di dovere, allora dimmi qual’è l’incarico affidatoci dalla gilda quando siamo partiti da Clearmire.”
“Scortare e proteggere la carovana a Eastdeep” affermai conscio dell’incarico “E con questo dove vuoi arrivare?”
“TESTA BACATA DEL CAZZO! È QUESTO IL PUNTO: IL TUO FOTTUTO DOVERE È QUELLO DI PROTEGGERE LA CAROVANA, NON DI GETTARLA NELLA TANA DEI MOSTRI PER LA TUA GLORIA PERSONALE!!!”
“Non ho mai fatto niente del-”
“LO HAI FATTO PER BEN 14 VOLTE! Ogni volta che facevo il mio rapporto di ricognizione, appena nominavo un gruppo di mostri, tu partivi in quarta per gettarti nella mischia senza mai ascoltare gli ordini della deficiente al tuo fianco!” le sue parole erano taglienti come una lama “ESAMINATRICE YINREL, IL TUO RUOLO IN QUANTO SUPERIORE È QUELLO DI TENERE IN RIGA I TUOI SOTTOPOSTI, NON DI LASCIARLI A BRIGLIA SCIOLTA E POI ARROSSIRE PER LE CAZZATE CHE DICONO!”
“Hey! Cosa-”
“TAPPATI QUELLA CAZZO DI BOCCA UNA BUONA VOLTA! NON STO PARLANDO CON TE!” mi urlò contro per poi volgere nuovamente lo sguardo verso Syndra “Sai quali sono i tuoi doveri di ufficiale comandante, esaminatrice Yinrel? È quello di assicurarti che la missione venga portata a termine e tutti i tuoi sottoposti tornino a casa. HAI DELLE RESPONSABILITÀ VERSO LE NOSTRE VITE! UNA MOSSA SBAGLIATA E TUTTI CI RIMETTIAMO LA PELLE!! Come ti ho già detto, non me ne frega una beneamata minchia di quello che c’è o c’è stato tra voi due, ma non permettere ai tuoi sentimenti personali di influire sulle tue decisioni quando sei in missione!”
Voltandomi verso Syndra preoccupato, notai che si stava mordendo il labbro dalla frustrazione. Qualcosa che non le avevo mai visto fare prima d’ora
“Tornando a te invece.” riprese “A causa della tua sete di gloria, in quest’ultimo scontro Alwena ha rischiato di rimetterci la vita perché hai abboccato ad una palese esca preparata dall’avversario!”
“Avevano ferito Ina e Aneria!”
“ANCHE LE AVESSERO UCCISE, A CAUSA DELLA TUA BRAVATA HAI MESSO IN PERICOLO LE VITE DI TUTTI I PRESENTI E ANCHE NELLE TUE SORTITE PASSATE NON ERA TANTO DIVERSO!” affermò con occhi tinti di rabbia e delusione “Affermi che dobbiamo uccidere i mostri per proteggere i civili. Quindi non ha problemi a far morire i civili di questa carovana per questo tuo ideale a quanto pare.”
“Non è affatto così!” negai con forza
“DA CLEARMIRE, LE TUE AZIONI HANNO DIMOSTRATO IL CONTRARIO BRUTTA TESTA DI CAZZO! E lo scontro di oggi non solo ne ha dato la dimostrazione definitiva, ma è stata anche l’ultima goccia!”
Vidi John estrarre la sua daga e puntarmela alla gola
“John!” lo chiamò Syndra allungando la mano e poi ritraendola immediatamente vedendo i suoi occhi furiosi
“Sturati quelle fottute orecchie perché non lo ripeterò una seconda volta.” cominciò guardandomi negli occhi “Fai un’altra cazzata del genere e non importa quanto l’esaminatrice Yinrel mi supplichi, ti ammazzerò io stesso se ciò dovesse garantire la sicurezza dell’intera carovana.”
“Non dirlo nemmeno per-”
“Sono serissimo esaminatrice.” affermò freddo e rilasciando una pesante sete di sangue “Dato che lei non riesce a tenere in riga i suoi sottoposti, mi costringe a prendere misure estreme.”
Rimise la daga nel fodero e ci superò, andando verso il fiume seguito dall’Owlion. Syndra sembrava pensierosa mentre la sua espressione era chiaramente frustrata.
“Syndra.” la chiamai portando la mia mano sulla sua spalla
Si alzò di scatto e se ne andò senza rispondere.