CAPITOLO 14: BENVENUTO

Benvenuto

“Come pensavo, ho fallito il test….” Fu l’unica cosa che riuscì a dire Erwin, che per la delusione, abbassò lo sguardo; dal momento in cui si risvegliò, ebbe il vago sentore che qualcosa fosse andato storto, e sperava che fosse successo un miracolo; invece la verità lo colpì duramente, riportandolo con i piedi per terra.

“Per essere precisi” – disse Laurien, massaggiandosi la folta barba delicatamente, mentre gli altri professori rimasero in silenzio ad ascoltarlo – “La decisione finale era stato sospesa finod quando non ti saresti svegliato…”

“Come mai?” chiese confuso Erwin, che in quel momento, si sentiva ancor di più osservato; Sentiva che era successo qualcosa di grosso, dal momento in cui il preside stesso era venuto a fargli visita, e dal momento che alcuni professori lo guardarono in modo piuttosto sospetto.

“Come mai? Davvero lo stai chiedendo?” disse Ednir, che guardava in modo abbastanza stizzito Erwin; Alcuni cominciarono a mugugnare tra di loro, altri, come Marsela, rimasero in silenzio senza dire una parola; Erwin era ancora più disorientato dalla situazione, dato che non capiva cosa aveva fatto.

Laurien, guardando il volto del ragazzo, si rese conto di quanto fosse spaesato in quel momento, intervenendo prima che i professori potessero mettergli ancora più pressione;

“Su su ragazzi, non c’è bisogno di agitarsi!” – disse con voce allegra il preside; non appena gli altri sentirono la sua voce, un silenzio tombale scese nella stanza, lasciando di stucco Erwin; sapeva di essere finito in un covo di mostri dal momento in cui mise piede all’interno della stanza, ma vedere quei “mostri” venir domati in quella maniera, lo aveva in qualche modo stupito e spaventato allo stesso tempo.

“Dimmi Erwin, ti ricordi cos’è successo durante il test?”

“…Ho i ricordi vaghi e confusi, l’unica cosa che mi ricordo è che stavo per battere la cecchina… tutto qui”

“Ohohoh! Capisco, quindi non sai nulla di quello che è successo dopo, eh?” – disse Laurien con un piccolo sorriso, cominciando a giocare con la sua barba – “Lascia che ti aiuti allora, figliolo.”

Intorno alla tavola alla quale erano seduti, era presente al centro una sfera trasparente dalle dimensioni di un pallone da calcio; dopo aver battuto le mani due volte, la sfera si illuminò di colpo, proiettando in alto delle immagini in movimento, che mostravano lo scontro tra Erwin e la cecchina;

Tale cosa scioccò talmente tanto Erwin che, spaventato, fece un piccoo balzo dalla sedia a rotelle, provocandosi di nuovo quel fastidiosissimo dolore per tutto il corpo, questa volta però di minore intesità. Quando però si concentro bene, rimase ancor pi sorpreso nel vedere che le immagini si muovevano

“M-Ma… che roba è quella?!”

“Ma da che mondo provieni, tu?!” – disse stizzito Ednir, il quale non riusciva a nascondere il fatto che non sopportasse la presenza del ragazzo nella stanza – “Quello è un video! V-I-D-E-O! Video! E’ grazie a tale tecnologia che vi stavo osservando durente l’ultimo test! C’erano delle piccole sfere magiche che monitoravano il vostro scontro dall’alto, e quelle sfere magiche ci mostravano cos’accadeva all’interno di quello spazio magico!”

“Video… capisco” disse Erwin, muovendo la testa. Poi, però, gli venne subito un dubbio – “Scusatemi se ve lo chiedo, signor Preside, ma perché mi state mostrando questa cosa?”

Nella stanza rimasero in silenzio tutti; Alcui si guardarono con aria divertita, altri invece, guardarono Laurien, in attesa di una risposta; L’uomo stesso osservò Erwin, forse cercando lui stesso una risposta da dargli, o forse perché pensava bene alle parole da dire. Poi però, fece un lungo sospiro, e l’unica cosa che disse fu “Continua a guardare”

Erwin vide tutto, dal momento in cui fu colpito da quei tre fasci di luce, fino al momento in cui, in un modo totalmente imprevedibile, Erwin sgominò le due ragazze nel giro di pochi attimi, cambiando la sorte di quello scontro in modo totalmente impossibile da poter immaginare.

Guardando quel filmato però, Erwin fu molto irrequieto: non era il fatto che era riuscito a sconfiggere Marla, c’era una cosa che secondo lui stonava con quanto successo, ne era convinto al 100% . Laurien si accorse di questa sua titubanza, decidendo così di scoprire cosa lo stesse mettendo in difficoltà in quel momento.

“Qual’è il problema, signor Erwin?”

Il ragazzo rimase brevemente in silenzio, riguardando le immagine più e più volte, con la gente all’interno della stanza che aspettavano da lui una risposta. Poi, dopo diversi minuti in cui nessuno parlò, Erwin finalmente rispose alla domanda;

“Signore, penso che manchi una parte del video…Quando vengo colpito da quel getto di fuoco, e come se sparissi e riapparissi d’incanto… dev’essere un problema del video, vero?”

“Bene! Ha imbrogliato! Che vi avevo detto! Quella gentaglia sa solo imbrogliare!” scattò in piedi un’uomo seduto vicino ad Ednir; L’uomo portava un completo molto elegante di color violaceo, probabilmente era un’aristocratico; La sua corporatura era esile, la sua statura era nella media ed portava dei grigi capelli di media lunghezza, il quale il colore tendeva verso il nero. I suoi occhi erano neri come la pece, ed osservava Erwin nello tesso modo in cui Ednir lo stava guardando: con enorme disprezzo; Il suo nome era Vlaus Kioras, ed era l’insegnate del corso di magia Abiura delle Classi di livello B.

“Barato? Non farei mai una cosa del genere!”

“Silenzio!”

Con il solo sguardo, mise una pressione tale in Erwin che lointimorirlo; Non stava mostrando il suo mana, nemmeno una particolare aura spaventosa, ma semplicemente, lo sguardo di quell’uomo pietrifico Erwin, il quale si ammutolì di colpo; Erwin, con la coda dell’occhio, guardò la reazione delle altre persone, il quale non si preoccuparono minimamente di quello che stava succedendo; fu allora che Erwin capì di essere finito in un covo di leoni, e lui, in quel momento, era solo carne da macello; Se non voleva ricevere di nuovo quella pressione psicologica, doveva stare attento a come parlava.

“Come osi, tu, rispondere senza essere interpellato, moccioso! Hai barato, altrimenti avresti capito quello che hai fatto!” disse l’uomo che, furioso, sbattè violentemente il pugno sul tavolo, con il rumore che rimbalzò all’interno della stanza.

Erwin rimase in silenzio, ma nonostante ciò, era comunque contrario alle accuse infondate; [Imbrogliato? Io?! Come osa?!] – Anche solo immaginare che lui potesse fare una cosa del genere, gli faceva ribollire il sangue.

“Non affrettare troppo le conclusioni, Vlaus!” – disse Marsela, la quale, seduta in modo completamente stravaccato, osservava tale scena in modo piuttosto contrariato – “Quel ragazzo… io ho osservato il suo test; E’ vero, quello che è riuscito fare allora ha dell’inspiegabile, però io ero lì insieme a Ednir, e non abbiamo visto niente di sospetto, Vero Ednir?”

Ednir, il quale era concentrato sull’argomento, aspettto qualche secondo prima di rispondere alla sua domanda: sebbene era il suo compito dire la verità, l’odio che provava nei confronti della popolazione povera di Hakhill era tale che ebbe dei grossi dubbi su cosa dire;

“Ecco…”

Tutti lo guardavano, aspettando cosa potesse dire l’esaminatore ufficiale di quell’anno; pure il preside, di quale Ednir era un grande ammiratore, non aspettava altro di sentire quello che aveva da dire; avrebbe voluto davvero mentire, Ednir, ma se poi si sarebbe scoperto la verità, non riusciva ad immaginare lo sguardo deluso ed arrabbiato di Laurien; No, non poteva correre quel rischio.

“Ecco, io e le mie subordinate, abbiamo seguito attentamente il Sig. Erwin…. e pensando attentamente a tutto il suo percorso, non credo che abbia potuto imbrogliare, ne sono certo.”

Erwin fu molto contento della risposta data da Ednir, tanto che volle ringraziarlo, ma non appena incrociò il suo sguardo si incorciò con quello dell’esaminatore, tutto quello che aveva in mente di dire gli si bloccò con forza nella gola: nei suoi occhi poteva leggere odio, disprezzo e rabbia; si rese conto che disse quelle frasi non per aiutarlo, ma perché in quel momento non aveva opzioni.

[Quindi è questo quello che intendeva Elaine….] pensò tra se e se Erwin pensando al lungo discorso fatto dalla elfa nel treno; Erano cose che non aveva mai provato sulla sua pelle, e vedere quel comportamento crudele nei suoi confronti gli faceva molto male.

“Beh, a questo punto possiamo pure finire questa riunione, dico bene? Benvenuto nell’accademia di magia di Veras, marmocchio!” – disse Marsela, la quale, dopo aver dato una forte pacca sulle spalle di Erwin, si diresse verso l’uscita.

“Sei porprio un idiota… Non avrà imbrogliato, ma non possiamo tralasciare il fatto che di punto in bianco sia diventato tremendamente più forte della cecchina, solo per poi rischiare di morire subito dopo. Non voglio un ragazzo difettoso nella scuola…” – disse all’improvviso una donna seduta accanto a Laurien, il quale attirò l’attenzione di Marsela, che si fermò bruscamente;

La donna aveva un fisico simile a quello di Marsela ma leggermente più snello; indossava una camicia color celeste, e sul petto portava una piccola spilla che rappresentava l’accademia; portava gonna nera molto larga che gli fin sopra il ginocchio, e sotto la gonna indossava dei leggins sempre di color nero; la donna aveva un viso bellissimo, ed aveva inoltre dei bellissimi lineamenti. I suoi occhi erano di color celeste, che sembravano freddi come il ghiaccio; i suoi capelli invece erano Lunghi e neri, ed erano legati a coda di cavallo; il suo nome era Ariadne Glowblade, istruttrice per il corso dei cavallieri magici per le classi della sezione A.

Erwin, guardando quella bellissima donna, non fece che paragonare la sua espressione facciale ed il suo modo di comportarsi simile a quello di Elaine: dal modo in cui si atteggiava, e dal modo in cui guardava dall’alto in basso tutti, Erwin pensò che potesse trattarsi una nobile, nonostante l’unica nobile che conosceva era appunto Elaine; [Q-Quella donna… chiamarmi difettoso in quella maniera….] Pensò Ednir, scioccato ed allo stesso tempo stizzito da quelle frasi.

Le due donne intanto si osservavano, e mentre Marsela guardava in modo “cagnesco”, la donna mostrava un volto impassibile, non mostrando le sue emozioni;

“… come cazzo mi hai chiamata, Ariadne?” disse Marsela che, innervosita, fece dietrofront, arrivando a muso duro la donna – “Prova a ripeterlo, puttana…”

Ariadne non si fece intimorire da Marsela e, tappandosi le narici con le dita, lanciò un’ulteriore provocazione a Marsela; “Il tuo alito puzza. Sei andata ancora in giro per i bar di Veras, vero? Alcolizzata che non sei altro…”

“Beh, vorrà dire che morirai.”

Marsela, con uno sguardo completamente impazzito, tentò di colpire Marsela con un violento pugno potenziato con il suo mana; la donna dagli occhi di ghiaccio non si mosse, e prima che quel terribile colpo potesse ferirla, Ednir e Leonard bloccarono Marsela, prima che la situazione potesse degenerare prima del dovuto.

“Dannazione… sempre la stessa storia con voi due!” disse Leonard, che nonostante riuscisse a stento a tener fermo Marsela, aveva comunque un sorriso sulle labbra;

“Questa situazione non è divertente, doc!” Urlò Ednir, il quale era letteralmente stressato e furioso per tutto quello che stava accadendo;

Marsela, che era già furiosa, non appena vide lo sguardo annoiato e disinteressato di Ariadne, fece esplodere la sua rabbia, sprigionando un mana tale da aumentare la pressione nella stanza; Ednir, che fino a quel momento era scioccato da quella situazione, non appena la pressione nella stanza aumentò, sentì un’enorme forza schiacciarlo verso il suolo; era talmente potente tale forza che non riuscì nemmeno ad alzare la testa per vedere cosa sarebbe successo ora; [Questi… Questi sono pazzi!] Disse Erwin, che, con molta fatica, riusciva a rimanere cosciente solo con la sua enorme forza di volonta.

“Stop. Basta con queste scemenze.”

Lauerie, che per tutto il tempo era rimasto in silenzio, disse solo una parola, e non appena Marlena sentì la sua voce, annullò completamente il suo mana, e dopo aver lanciato un’ultima e paurosa occhiataccia a Ariadne, andando a sedersi senza controbattere;

Anche gli altri andarono a sedersi, e dalle loro espressioni, si poteva percepire che erano ritornati piuttosto rilassati, dopo quel momento di agitazione; Erwin intanto si era ripreso da quello sforzo immane, ed era rimasto sorpreso che il preside, dicendo una singola frase, potesse arrestare tutto quel trambusto che si era generato;

“Marsela, devi imparare a saperti controllare ogni tanto, lo sai?” – disse Cherborg, fulminando con uno sguardo la donna, che rimase in silenzio con lo sguardo abbassato – “Tu invece, Ariadne, dovresti imparare a portare rispetto per i tuoi colleghi chiaro?” disse voltandosi verso di lei, che per tutta risposta, mosse semplicemente il capo in segno di rispetto.

Poi si rivolse il suo sguardo verso Erwin, guardando se stesse bene – “Ti senti meglio ora, ragazzo?”

“S-Si, sto meglio ora, grazie!”

“Oh, bene, bene!” – disse il vecchio compiaciuto, massaggiandosi la barba con delicatezza – “Mi dispiace che queste persone “adulte”, ti abbiano mostrato una cosa veramente imbarazzato. Ma devi capirli, sono rimasto sorpreso pure io nel vedere a che velocità ti sei mosso…”

“Velocità con cui… mi sono mosso? Stai forse dicendo che….?” disse lentamente Erwin, che finalmente cominciò a capire il perché delle accusazioni fatte da Vlaus e perché alcuni di loro sembravano infastiditi;

Il preside dell’accademia disattivò la sfera che mostrava le immagini della battaglia, continuando poi il suo discorso, con Erwin che finalmente avrebbe capito il motivo per cui era stato chiamato in quella stanza – “Vedi, il motivo per cui ti abbiamo chiamato qui, è perché quello che hai fatto nel test è impossibile…almeno non al tuo livello attuale. In teoria, saresti dovuto morire in quel test e fare ritorno nel mondo reale.

“Invece, non solo sei sopravvissuto miracolosamente, ma sei addirittura riuscito a sconfiggere le due studentesse in quelle precarie condizioni, riuscendo addirittura a schivare un colpo potente e veloce a distanza più che ravvicinata in un battito di ciglia; il punto è che movimenti del genere non sono possibili da realizzare per qualcuno del tuo livello; anche nella stanza, ci sono professori che ci hanno impiegato anni per muoversi in quella maniera;

La cosa strana, è che non appena tu e gli altri ragazzi siete usciti da quella realtà virtuale, eri in preda ad una terribile convulsione, i tuoi canali del mana erano completamenti dilatati, ed il tuo core era sul punto di esplodere. Tutto faceva presagire che avessi usato una sostanza proibita per migliorare il tuo mana, dato che i sintomi sono pressoché identici. Poi però, dopo il test di Leonard di alcuni giorni fa, siamo arrivati alla conclusione che non avevi assunto alcuna sostanza illecita. Ma la cosa strana, è che ora il tuo core sia completamente apposto, e che i tuoi canali stiano già meglio rispetto a 5 giorni fa. Per questo, quello che voglio chiederti è….”

L’uomo si avvicinò a Erwin, togliendosi dal viso gli occhiali che gli ricoprivano gli occhi: con sorpresa e con orrore, notò che gli occhi di Laurien cominciarono a sanguinare; i suoi occhi erano totalmente rossi, ed al posto delle pupille, c’era uno strano cerchio alchemico, con al centro una strana stella; tale crechio poi era illuminato di giallo, e non appena Erwin guardò tale simbolo, il suo coropo si irrigidì di colpo, senza possibilità di muoversi o di distogliere lo sguardo.

“Come hai fatto ad aumentare le tue abilità in quel modo in quelle condizioni?” come mai ti sei già ripreso?! disse l’uomo con una voce rauca e terribilmente fredda, afferrando poi con forza la testa del ragazzo con le sue grandi e ruvide mani.

Erwin, in quel momento, non sapeva cosa dire o cosa fare: non solo gli occhi di Laurien l’avevano paralizzato di colpo, non riuscnedo più a muoversi, ma ora sentiva che se non avesse dato una risposta soddisfacente, qualcosa di molto brutto sarebbe successo; Per non parlare del fatto che ora sapeva perfettamente cosa gli era accaduto poco prima di svenire; Era così scioccato da quello che stava succedendo, che per un po’, rimase imbambolato senza dire una parola;

[No! Se sto in silenzio, sembrerò più sospetto!] Erwin stava per dire qualcosa, quando fu interrotto da un giovane professore, seduto accanto a lui – “Non provare a mentire, amico. Se lo fai, potresti perdere per sempre te stesso!”

Il giovane professore accanto a lui si chiamava Eric Stormroot, ed è un giovane insegnate del corso di magia abiura per le classi “B” ; portava dei capelli a caschetto di color viola tendente al nero, e aveva gli occhi di color ambra; portava dei vestiti molto eleganti che richiamavano un po’ la divisa maschile degli studenti dell’accademia.

“N-Non è mia intenzione!” – disse Erwin, il quale nonostante non riuscisse a distogliere lo sguardo dagli occhi terrificanti di Laurien, rispose comunque a Eric; Avrebbe detto la verità, decidendo comunque di non raccontare “quello”… – “La verità è che io non so cosa sia successo; Quando ho ripreso i sensi, sentivo il mio corpo stranamente caldo, ed era come se il dolore che fino ad allora mi attanagliava fosse sparito…”

Laurien osservò il ragazzo per diversi secondi con un’espressione impassibile, mentre Erwin sentiva il suo cuore battere a mille.

“Menomale!” disse l’anziano facendo un grosso sorriso, mollando la presa sul volto di Erwin, indossando di nuovo quelli occhiali dalla lente nera che nascosero completamente i suoi occhi – “Fortunatamente, non hai preso quella schifezza! Pensavo fossi uno di loro…”

Non appena gli occhi del preside furono coperti da quelli occhiali, Erwin riprese all’improvviso il controllo del suo corpo; Quello che era appena successo lo aveva spaventato a morte, ed era una sensazione diversa da quella della “morte”; sentì che, se avesse mentito, gli sarebbe successo qualcosa ben peggiore della morte e di qualsiasi tortura; Fortunatamente questo non accadde, ed il ragazzo di Hakhill, poté tirare un sospiro di sollievo, ma difficilmente si sarebbe scordato quella sensazione fredda e tenebrosa…

“Ora siamo tutti d’accordo sul fatto che non abbia barato, cari professori?” – disse l’anziano massaggiandosi la barba, rivolgendo il suo sguardo ai suoi “dipendenti”; nessuno, dopo quello che accadde, ebbe il coraggio di contraddire il preside, il quale, con un leggero sorriso, proseguì il suo discorso – “Bene! Ora che abbiamo risolto questo punto, ne manca ancora uno, ovvero—-”

“Se dev’essere ammesso nell’accademia? Io dico di si!” disse Marsela con il sorriso fra le labbra, alzando la mano in segno di consenso;

[Ecco! Ci siamo!] pensò tra se e se Erwin, che cominciò a sudare dall’emozione e dalla paura che potesse essere rifiutato, a causa di quello che accadde; l’unica cosa che poteva fare, era pregare affinché potesse essere ammesso all’interno dell’accademia.

Seguendo l’esempio di Marsela, Leonard alzò la sua mano in segno di consenso, e lo stesso fece Aaron che, contrariamente al suo atteggiamento freddo e distaccato, sembrava piuttosto d’accordo sul fatto di vedere Erwin nell’accademia; stessa cosa fece addirittura Ednir che, nonostante non volesse “uno come lui” nell’accademia, aveva mostrato un’ottimo potenziale, nonostante tutto; Anche Eric alzò la mano, dopo alcuni secondi di riflessione, non vide motivo per essere contro la sua ammissione;

“Bene, quindi vuol dire che siamo in una situazione di parità…” disse l’uomo, guardando i 5 professori che erano contro la sua ammissione;

Oltre a Klaus e Ariadne, altri tre professori, che fin’ora non avevano preso parola, erano contrari nel vedere Erwin nell’accademia; I professori in questione erano: Arthur Salamance, insengante del corso per i cavallieri magici di classe B; Cuthalion, insegnante del corso “shooter” di classe A; ed infine Othagor, insegnante del corso di combattimento di classe C;

“Beh, vorrei precisare una cosa” – disse Arthur, con tono di voce rilassato – “Non è che sono contro la sua ammissione; ha mostrato un’ottimo potenziale, e le sue abilità fisiche sono eccezionali. Però il modo in cui ha sconfitto quelle due è troppo ambiguo, per di più usando il suo “potere”, ha rischiato pure di rimanerci secco…. Per me, non dovremmo prenderci questo rischio.”

“Sono d’accordo…” disse Othagor, che annuì dinanzi alle parole di Arthur – “Non possiamo sapere se possa accadere di nuovo un episodio simile, e soprattutto, non sappiamo escludere del tutto il fatto che forse, abbia usato una tecnica proibita…”

Cuthalion, invece, rimase con le braccia conserte, ma non disse nulla che potesse prendere una posizione;

“Beh, a questo punto, sono io quello che deve decidere, eh?”

Il cuore di Erwin batteva così forte, eppure, il suo volto era rilassato, nonostante dentro di se volesse urlare; Arrivò alla conclusione che, in condizioni normali, non sarebbe mai riuscito a passare il test, fallendo miserabilmente; il fatto però che fosse lì, era già di persé un miracolo, e benché volesse con tutto il cuore frequentare l’accademia di magia, sapeva che con tutto il casino che aveva creato, era quasi impossibile.

“Bene, ho deciso!” disse l’anziano, sbattendo le mani, con un’aria stranamente divertita – “La mia decisione è….”


Diversi minuti dopo la riunione d’emergenza

“Grazie per essere rimasti, Leonard, Aaron…”

“Si figuri, signor preside…” disse Leonard, mostrando un piccolo sorriso; Al contrario, Aaron rimase in silenzio, con uno sguardo cupo e pensieroso, senza dire nulla; Il preside si accorse che qualcosa non andasse, domandandosi dunque cosa affliggeva così tanto il mago;

“Aaron? Che succede? E’ da prima che sembri teso?”

Aaron, guardò con la coda dell’occhio Laurien per diversi secondi, per poi distrogliere lo sguardo ed osservare il vuoto davanti a se;

“Mi prendi in giro, non è vero? Sai benissimo cosa mi sta turbando…Lui, quel Erwin…non dirmi che non te ne sei accorto…”

“Uh? Di cosa stai parlando?” Disse Leonard, non capendo cosa centrasse Erwin con quello che dovevano fare ora – “E’ vero che il modo in cui il suo mana è aumentato è sospetto, ma nel suo corpo non c’erano sostanze che—?”

“Rispondi vecchio, è suo figlio o no?” disse bruscamente Aaron ignorando Laonard, il quale rimase spiazzato, ed allo stesso tempo, stizzito da tale comportamento del suo collega.

“Ohohoh! Si assomigliano, tutto qui.” disse Laurien sorridenndo, mentre continuava a toccarsi la barba come se fosse quasi un Tic.

“…Tsk!”

Aaron, che in quel momento non aveva voglia di stare in quella stanza, si alzò dalla sedia, dirigendosi verso l’uscita, senza dare una spiegazione al preside. Poco prima di uscire però, ci tenne a dire una cosa a Laurien;

“…Comunque, non c’era bisogno di utilizzare “gli occhi di Horus” con il ragazzino; non solo era ignaro di quello che era successo, ma comunque avresti preso quella decisione qualsiasi cosa fosse successa…..non è forse così?”

Non sentendo nessuna risposta da Laurien, il mago d’ombra uscì dalla stanza, senza salutare nessuno dei due presenti;

“Ma dico, che modi!” disse Leonard, il quale era risaputo che non andava molto d’accordo con Aaron.

“Loenard, lascia perdere…” disse l’anziano, il quale, stravaccato sulla sedia, fece un lungo sospiro di disappunto – ” In questo momento, sembra che il passato di Aaron sia tornato a bussargli la porta… benché i due non siano legati dal filo del destino….Per un po’, credo che Aaron non potrà aiutarci…

“…Padre, penso che tu gli stia dando troppe libertà.” lo ammonì Leonard, guardando in modo leggermente infastidito Laurien, il quale scoppiò in una grassa risata.

“Sei troppo grande per fare il geloso, Leonard!” disse l’anziano prendendo in giro i figlio, il quale divenne leggermente rosso in volto.

“C-Comunque!” – disse alzando la voce Leonard, cercando di farsi passare quell’imbarazzo momentaneo – “Ho qui i rapporti riguardanti “il caso”…”

“E?”

“Beh… come avevi detto tu, quelle droghe che ho riscontrato nel metabolismo di alcuni ragazzi, provenivano dalla “Baraccopoli”; un fornitore prendeva le droge nel porto dell’ultimo distretto, le portava fino a Veras grazie a dei contatti con l’esercito, ed infine queste droghe venivano distribuite all’interno della scuola da alcuni nostri alunni; purtroppo, io e Aaron siamo riusciti a scoprire solamente questo da coloro che abbiamo potuto interrogare, mi dispiace…”

“No, non dispiacerti, figliolo” – disse Laurien, dando una leggera pacca sulla spalla del figlio – “Tu e Aaron avete scoperto più di quel che pensavo con così poche informazioni… è lodevole..”

L’uomo stava per dire a Leondard che poteva andare via, se ne aveva voglia, ma il dottore dell’accademia inteerupe il padre, dato che aveva un dubbio su tutta questa faccenda.

“C’è una cosa che mi turba, padre; se è vero che c’è una droga proveniente dalla baraccopoli che circola nella nostra accademia, come possono dei semplici ragazzini avere dei legami con un simili criminali?”

“E’ semplice la cosa, no?” – disse l’uomo, che intanto si alzò dalla sua sedia, stirandosi poi la schiena – “O le famiglie di questi alunni sono in combutta con quella gentaglia proveniente dalla baraccopoli, oppure…”

“Oppure?”

All’improvviso, l’espressione di Laurien si fece di colpo seria e furiosa, facendo spaventare il figlio che rimase letteralmente scioccato; era da tanto che non lo vedeva in quel modo, ed il fatto che il suo umore cambiò così radicalmente nel giro di pochi istanti, gli fece capire la gravità di quello che stava per dire; Anche lui, nella sua testa, avevapensato per un momento a questa eventualità, ma l’aveva scartata perché non la riteneva possibile, ma se era suo padre a dirlo, allora…

“…Non pensiamoci, per il momento” – disse Laurien, che si calmò con la stessa velocità con la quale perse le staffe – “Per ora, cerca di indagare e scopri chi erano gli alunni che spacciavano quella merce per le strade del nostro “quartiere”; una volta identificati, interrogherò personalmente le loro famiglie…Ah, assicurati che nessuno, nemmeno i professori, scoprano quanto mi hai detto…”

“Va bene, padre..” disse Leonard, abbassandò leggermente la testa.

“Bene. Ora che abbiamo finito, possiamo andare a mangiare, che ne dici?”


P.O.V di Druk

Mi ero appena svegliato, e guardando l’orologio attaccato al soffitto, erano circa le 12 di mattina; tentai di addormentarmi di nuovo, dato che le mie lezioni oggi erano programmate per la sera; Non riuscendoci, feci una piccoa smofria, balzando fuori dal letto: se non riuscivo a dormire, almeno potevo occupare quel tempo ad allenarmi.

Mentre mi preparavo per recarmi in una delle palestre presenti nell’accademia, ripensai a tuto quello che era accaduto in questi ultimi giorni;

Era passata ormai una settimana circa,da quando affrontai il test e venni ammesso nella sezione B; erano successe molte cose d’allora, come il fatto che quel bastardo di Gygas fosse incredbilmente finito nella sezione elite, o come il fatto che nella sezione B, contrariamente a quello che pensavo, ci fossero degli studenti veramente forti; ma nonostante questo però, non erano loro i miei veri obiettivi, ma bensì gli spadaccini della sezione A, in particolare Lance Blacksmith, il miglior spadaccino dell’accademia, soprannominato “Il principe di Spade”; grazie al suo ottimo controllo del suo elemento (acqua), riusciva a muoversi in una maniera estremamente fluida e precisa, ed i suoi attacchi, così come la sua difesa, avevano una pulizia incredibile nei movimenti, grazie anche al suo incredibile talento per la spada ed hai duri allenamenti alla quale era sottoposto fin dalla tenera età;

Le lezioni erano iniziate da 3 giorni, e nonostante fosse un lasso di tempo breve, potevo già percepire di essere migliorato, seppur di poco; probabilmente il merito era del professore Arthur; quell’uomo era incredibilmente bravo nell’insegnare, e nonostante molte sue lezioni fossero per lo più “teoriche”, riusciva a trasmettere ogni cosa che diceva in modo che noi potessimo capire;

Tutto sommato, le cose andavano piuttosto bene per il momento, ma c’era una cosa che continuava a turbarmi, distraendomi di tanto in tanto durante le lezioni: che fine aveva fatto Erwin?

Quando il test finì, Erwin era in preda ad una crisi, e fu portato di corsa verso l’ospedale della scuola; cercai di andare con lui, ma quel bastardo di Ednir mi sbarrò la strada, dicendomi di stare fermo dov’ero, se non volevo essere espulso dall’accademia. Poi fui interrogato dall’uomo che soccorse Erwin, iniziando a farmi delle strane domande; D’allora, non ebbi più notizie del mio nuovo amico; non sapevo cosa gli fosse successo, ne tantomeno se fosse vivo o morto.

Chiesi alla cugnia di Erwin, Lucy, se aveva qualche novità riguardante suo cugino, spiegandole poi la situazione per intero; per tutta risposta, quella scema ignorò le mie domande, dicendomi di che non avrei più dovuto preoccuparmi di Erwin e di non avvicinarmi più a lei…. Avevo dei seri dubbi che i due fossero parenti, e questo non faceva altro che avvalorare la mia tesi; Avrei voluto indagare per conto mio, ma non potevo mettere in gioco i miei anni di studio per un’amico con cui non mi sentivo così legato; avrei dovuto lasciar perdere, prima che questa faccenda potesse ostacolarmi mentalmente.

“Beh.. a questo punto, devo pensare a me stesso…”

Ero dispiaciuto per quello che era accaduto ad Erwin ma dovevo concentrarmi solamente su me stesso ora;

Presi le mie cose,dirigendomi verso la porta della mia stanza, quando di colpo, prima ancora che possa toccare la porta, quest’ultima si apre da sola;

“Ma chi…?”

Alzai lo sguardo, e non appena guardai il volto di colui che si trovava di fronte a me, lo riconobbi subito; si trattava di Vlad; questa volta, non aveva addosso la divisa dell’accademia, ma era vestito in borghese, e portava con se una valigia in mano; credevo che avesse abbandonato la scuola subito dopo la sua sconfitta, ma non era così;

“Vlad? Non ti hanno insegnato a bussare la porta prima di entrare? Eppure, provieni da una famiglia nobile…”

“Ahah, scusami, è che non mi rimane molto tempo…”

“Beh, che c’è? volevi dirmi qualcosa? Sbrigati, avevo intenzione di andarmi allenare nella palestra…”

Vlad rimase in silenzio per diveri secondi, guardandomi dritto in faccia; poi mi mise una mano sulla spalla, avvicinando poi la sua testa a me, abbozzando uno strano sorriso che per un brevissimo istante, mi spaventò.

“Lo sai, sei un ragazzo in gamba e di talento, e dopo averti affrontato con tutte le mie forze, credo che se ti allenerai bene potresti arrivare nella sezione A piuttosto facilmente, e chissà, forse potresti diventare il nuovo “Re di Spade”. Però lascia che di dia un piccolo consiglio da “fratello maggiore”: diffida dai ragazzi della sezione A, e sopratutto, non fidarti delle persone che lavorano qui… potresti rimanere fregato senza nemmeno nemmeno saperlo…”

Vlad lasciò la mia spalla, per poi prendere la sua valigia ed allontanarsi da me dandomi le spalle, alzando il braccio destro mentre, probabilmente, lasciava l’accademia – “E’ l’unico modo che hai per sopravvivere e non finire nei guai. Comunque…. benvenuto nell’accademia migliore al mondo”- Concluse Vlad, voltando leggermente il capo, mostrando poi un bel sorriso sul suo volto.

Non capivo perché fosse venuto da me, ne tanto meno quali fossero le sue intenzioni dicendomi tutte quelle cose; l’unica cosa che percepii nelle sue parole, era il fatto che tutte le parole che mi disse, provenivano dal cuore; fatto sta che non sembrava triste per essere stato espulso, anzi, sembrava proprio il contrario…

In quel momento però, avevo altri pensieri nella testa, ovvero quello di diventare forte; mi recai verso il bar presente nel campus, ordinando da mangiare per dopo, dato che oggi, essendo il mio giorno libero, avevo intenzione di allenarmi fino a tardi;

Ma quando mi diressi verso la palestra, c’era un gran numero di gente che bloccava l’ingresso;

[Che diavolo sta succedendo…..]

Mi avvicinai, incuriosito da quella scena; entrai con forza, facendomi largo tra i ragazzi, che erano letteralmente scioccati da quello che stava accadendo dentro;

Quando finalmente riuscii ad entrare dentro, capii perché quei ragazzi fossero scioccati: in uno dei ring da sparring, stava per combattere quel idiota Gygas, ma non con uno qualsiasi: ma bensì, con il cavalliere magico numero 1 dell’accademia, nonché mio principale obiettivo: Lance Blacksmith.

P.O.V di Erwin

Dopo quell’incontro “poco piacevole” con i professori, finalmente potei lasciare quella buia stanza; ero così stressato in quel momento, che credetti che sarei potuto morire per la troppa tensione che percepivo nella stanza; Alla fine, il preside decise di ammettermi nell’accademia, ma probabilmente, era solo per tenermi d’occhio più da vicino;

Dopo aver lasciato quella stanza, comunque, ad accompagnarmi ci pensò Othagor, il mio futuro professore di combattimento corpo a corpo, il quale si prese la briga di accompagnarmi, trasportandomi sempre tramite la carrozzina;

Othagor aveva un fisico mastodontico, con ogni muscolo perfettamente allenato; i suoi capelli erano lunghi e crespi, ed aveevano una strana colorazione bianca; la sua carnagione era nera chiara, ed i suoi occhi avevano il medesimo colore dei capelli; al contrario degli altri poi, indossava una grossa pelliccia di una bestia di montagna come copri abito, rimaendo a torso nudo; anche i pantaloni erano fatti di pelle, e portava dei vecchi stivali in cuoio nero; dall’aspetto, ero sicuro che non potesse trattarsi di un nobile…

Per tutto il tragitto, nessuno dei due parlò: io perché pensavo che, così come Ednir e Vlaus, mi odiasse, mentre lui invece, sembrava di persé di poche parole.

Passarono diversi minuti, fino a quando arrivammo davanti alla stanza che mi venne assegnata; dopodiché mi diede le chiavi della stanza, consegnandomi poi la mia divisa.

“G-Grazie per avermi accompagnato… posso fare da solo” dissi con voce tremolante, cercando di entrare nella stanza in fretta;

“Prima voglio dire una cosa…”

“Oh… ok”

RImanemmo in silenzio per diversi secondi; io, guardando i suoi grossi occhi, mi sentivo leggermente imbarazzato da tale situazione, mentre lui mi osservava con uno sguardo impassibile; non so che problemi avesse, ma forse era meglio non contraddirlo ed aspettare finché non avesse aperto bocca.

“….Leonard ha detto che per un mese non potrai presentarti ai miei corsi, e che non puoi fare alcuno sforzo fisico, dico bene?”

“Umh… si?”

“Bene… fra un mese testerò le tue abilità. Preparati.”

Testare le mie abilità non appena tornato? Questa non mi sembrava una cosa sensata, ne tanto meno corretta nei miei confronti; ero infortunato, e non potevo sapereora in che condizioni mi sarei ritrovato senza allenamento…

“Hey prof, non ti sembra di esagerare? Sono infortunato io, lo sai?”

Othagor mi guardò con un’espressione leggermente delusa, e dopo essere rimasto nuovamente in silenzio per un breve periodo, mi diede le spalle, andandosene chissà dove;

“A-Aspetta, hey!”

Othagor si fermò, e poco prima che potessi lamentarmi con lui, prese parola, senza degnarmi nemmeno di uno sguardo;

“Fosse stato per me, non avrei mai ammesso un ragazzo pericoloso come te, ma non posso oppormi al volere del preside. E comunque, nella mia classe voglio dei guerrieri pronti a soffrire ogni giorno pur di rimanere qui; se non hai voglia di soffrire, allora prendi le tue cose e porta il tuo culo fuori di qui”

Othagor si allontanò, lasciandomi di sasso; dal tono di voce, sembrava apparentemente calmo, ma avevo come la sensazione che tutto quello che stava facendo, era semplicemente tenere a freno la sua rabbia… potevo capirlo anche grazie ai suoi muscoli, che erano in tensione… Proprio ora che credevo che sarei riuscito a recuperare con calma, avevo una nuova e dura sfida da dover superare…

“Beh, credo che questo sia il mio benvenuto all’accademia!”

Nonostante tutto, non riuscivo a non essere felice: finalmente, dopo due giorni che sembravano interminabili, finalmente uno dei miei tanti obiettivi era “sparito” dalla lista; ora potevo veramente dirlo, il mio viaggio era appena iniziato!

FINE CAPITOLO 14

The Chronichles of a Magic World

The Chronichles of a Magic World

Stato: In corso Tipo: Autore: Rilascio: 2022
In un magico mondo dominato da maghi e bestie sacre, un ragazzo di nome Erwin partirà per un lungo viaggio, per raggiungere il suo più grande sogno: Diventare eroe, proprio come il suo padre. Ma durante il suo viaggio, verrà messo a dura prova confrontandosi con potenti nemici, e scoprendo pezzi del suo passato... Riuscirà Erwin a raggiungere il suo obiettivo?
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