In una linea temporale diversa dagli eventi narrati:
“Keiji NoGheminis è l’attuale imperatore. Ha ereditato il regno di suo padre a soli quarant’ anni.
Scende nelle cripte di Sion lì dove dimorano le spoglie dei suoi genitori e del sommo sacerdote che regnò al tempo dei suoi genitori. Keiji arriva alla porta dorata e mentre la apre, una luce accecante illumina tutta la scalinata a chiocciola. In quello stesso giorno in un tempo molto lontano, Titano stava aprendo la cripta, ma per una strana coincidenza le due linee temporali si uniscono e collidono, come se fosse destino che gli avi e le nuove generazioni si incontrassero e così quasi per uno strano scherzo del destino, davanti a sé Keiji ha i suoi genitori ancora nei fior degli anni, Titano ed il sommo sacerdote della loro linea temporale. Per Keiji è un evento assurdo, non conosce gli altri due ma sa che nella cripta sono sepolti solo tre persone, Dionysius, Nymphodora e Titano ma di quest’ultimo non ne ha memoria.”
Poi l’altro sacerdote, quello con la maschera chiede chi sia questa persona apparsa dalla luce.
– Io sono Keiji NoGheminis successore del grande Dionysius NoGheminis. Scendo abitualmente qui per dar memoria ai miei genitori. Ma oggi qualcosa che ha dell’incredibile è appena accaduto!
– Dici bene giovane sovrano, per uno strano “caso” del distino le due linee temporali si sono unite!
– Cosa? Durante il mio regno stanno accadendo tante cose strane, il mio sommo sacerdote è molto preoccupato. Ma non vuole chiedere nulla alle sacre dee!
– Fa bene, si vede che confida totalmente in Loro.
– Oppure dubita di loro. Meglio essere prudenti, non è raro che si vedono casi di usurpazione anche tra divinità!
– Voi chi siete? Cosa sta accadendo qui?
– Io sono Lauviah, il sommo sacerdote supremo al tempo di Universus NoGheminis e di tuo padre prima che quest’ultimo diventasse l’imperatore di tutto l’universo Astrale.
Keiji ha una strana sensazione nel vedere i suoi genitori. Solo quando è nella cripta Keiji si toglie l’elmo e si mostra così come è realmente, di solito gli unici a conoscere il suo vero volto sono solo i propri consanguinei, genitori, moglie e figli. Il popolo lo ha visto solo con il suo elmo fin dalla sua prima apparizione a soli vent’anni d’età. Di solito nella famiglia imperiale dei NoGheminis da Universus fino a Keiji l’erede principale indossa un elmo speciale. A differenza di Dionysius e Keiji, Universus lo portava solo nelle cerimonie speciali mentre il proprio volto era noto a tutti gli abitanti della Terra. Quando fu presentato al mondo Dionysius e sua sorella, loro non avevano elmi ma quando Dionysius raggiunse i venti anni gli fu donato il suo elmo. Sarà Dioniso Magno che rimuoverà tale obbligo proprio per evitare la grande profezia sui NoGheminis.
Profezia che ben presto Keiji avrebbe sentito dallo stesso Sommo Sacerdote.
– Padre, madre, è strano vedervi da giovani.
– C’è molto di cui parlare imperatore Keiji.
– Per noi è strano soprattutto parlare con nostro figlio, visto che il nostro regno non è ancora nato.
– Lo immagino anche io come vi dovete sentire.
– Keiji, io sono Titano l’ultimo sovrano del Pianeta Sion prima del grande giudizio.
– Sono onorato, quindi ho davanti a me il famoso Titano l’unico membro che giace in queste cripte nella mia epoca e che purtroppo non ho mai incontrato prima d’ora.
– Mancano molti altri antenati, ma sono sepolti nel cimitero galattico delle pleiadi.
– Tuo nonno Universus invece giace sulla terra.
– Si questo lo so, anche se…
– Fermo Keiji non dire altro, ciò che è nel futuro resta nel futuro. Il vero motivo per cui sei qui è perché devi sapere di una grande profezia che si deve avverare in un futuro molto lontano sia per noi, che per te, ma che desidero che tu la incidi nella lastra di onice che sto per mostrarti e che questa venga tramandata da imperatore a imperatore.
– Va bene, rispetterò la Vostra volontà.
– Keiji, figlio nostro, ora possiamo dire che lasceremo il nostro regno nelle mani buone.
– Tutto ciò che sono lo devo a voi padre e madre.
– Titano, mio discepolo, osserva in questo punto, la vedi?
– È la colonna del passato, in cui vi sono incisi tutti i nostri antenati, sia della famiglia Erem, sia degli NoGheminis.
– Osserva bene, chi è all’apice?
– Non può essere, lui?
– Esatto il primo sovrano di Sion, era…
– Keiji, figlio mio lo riesci a leggere?
– Madre, padre, è troppo in alto, la colonna è alta come tutta la caverna. Ci proverò, ma non vi assicuro nulla.
– Titano, vedi questa colonna, essa sorregge tutta la grotta assieme ad altre due colonne dello stesso materiale. Queste tre colonne vengono definite come “Le tre colonne del passato” ai piedi di ognuna di esse voglio che tu, Dionysius e Nymphodora veniate posti una volta che sarete passati a miglior vita, per questo tu Keiji, sei stato mandato qui dalle dee.
– Incredibile con quanti dettagli Elle hanno pianificato ogni cosa.
– No Keiji non è un loro diretto ordine ma del primo ed unico capostipite della famiglia dei NoGheminis e del ramo secondario gli Erem.
– Ho capito, ma qual è il suo nome?
– Non riesci a leggerlo?
– No, sono estremamente dispiaciuto.
– Tranquillo, il suo nome era…
– Universus lo aveva detto, egli era il vero capostipite, prima dei genitori di mio padre, prima del grande Gemini Magno, prima…
– Prima ancora di me, Titano, e dei miei predecessori vi fu un sovrano che diede vita al mito eterno. Il suo nome è come una leggenda e spesso solo i più anziani sanno del suo nome.
– Esatto Titano, quella persona è il vero sovrano di tutti gli universi, le sacre dee Astral ed Iris sono anch’esse state sovrane di Sion ma mai al pari di quell’essere.
– Si, tutto quello che volete, ma chi è? E soprattutto chi sono le dee in realtà?
– Tutto a suo tempo Keiji. Non temere verrà il momento che le dee stesse riveleranno tutto a tutti voi.
– È incredibile tutto quello che sta avvenendo oggi.
– Ma dunque che fine ha fatto il nostro capostipite?
– Lui è vivo ma imprigionato per uno strano caso del destino in un sonno quasi eterno.
– Temo, dunque, cosa accadrà una volta che quell’essere si risveglierà!
– Nulla di male avverrà, questo è sicuro ma mi domando come reagirà dopo aver appreso di aver dormito così tanti millenni in un luogo tanto isolato da tutti e tutto.
– Non capiamo più nulla Sommo Lauviah, sono troppe informazioni una di seguito all’altra in un così poco tempo.
– Lo immagino, ma dovevo rivelarvi questi dettagli a voi che avete finalmente appianato le divergenze tra gli Erem e i NoGheminis.
Ognuno di loro si guarda con un aria tersa da tante domande e tanti dilemmi. Nulla ora è più confuso più di quanto non lo era prima di tutta questa storia. Keiji, Dionysius, Nymphodora, Titano sono più allarmati per l’enormità del peso di tale segreto che se rivelato in tempi meno opportuni scatenerebbe il caos su tutti gli universi ed una lotta tra divinità e i popoli di tutti i pianeti. Vedendo ciò il Sommo Sacerdote Lauviah rassicura loro che anche se accadesse un anarchia le dee farebbero di tutto per ripristinare tale equilibrio e se anche si risvegliasse il vero Dio, nulla toglierebbe che vi fosse la pace. Ma dipenderà anche da cosa troverà al suo risveglio.
– Beh? Cos’è quel muso lungo e imbronciato?
Anche se si scatenasse una guerra interuniversale le sacre dee saprebbero come fermarla, e se anche si risvegliasse il vero Dio, nulla cambierà, perché tutto dipende da cosa troverà al suo risveglio.
– Il primo progenitore della famiglia NoGheminis era un essere tanto potente che astuto ma dal cuore umile e sempre pronto ad aiutare i popoli. Queste sono le caratteristiche tramandate dai nostri avi!
– Si, Titano, lui era una persona unica, forse per questo che la morte lo ha risparmiato facendolo cadere in un sonno eterno.
– Chi lo sa, maestro mio, il suo nome era significato di saggezza e il suo potere era talmente unico nel suo genere che nemmeno i suoi successori, hanno mai potuto eguagliarlo.
– Si, vorrei tanto che ci fosse lui a governare tutti gli universi.
– Chi sa per quanto ancora dovrà dormire. Sai dove sono le sue spoglie?
– Si, al grande tempio sotto le reliquie delle sacre dee. Ma non so se è solo una diceria.
– Sarebbe assurdo che fosse in chi sa dove luogo sperduto, se non in un luogo ben preciso, sotto gli occhi di tutti ma che nessuno sa chi è la persona sepolta lì. Assurdo, che per ben cento otto successori non lo abbiano cercato e riportato sul piante Sion.
– Non lo so, mio caro discepolo, a volte la storia prende pieghe diverse da quelle che ci si aspetta e che si dovrebbe prendere.
– Ma il suo nome qual è? Mi potete dire il suo nome?
– Come, lo abbiamo detto, sia io che il sommo Lauviah.
– No, io ho udito uno strano fruscio come se quando lo avete pronunciato qualcosa impedisse che io comprendessi il nome.
– Figlio, anche a noi è successo la stessa cosa.
– Cosa? Assurdo!
– Allora per uno strano caso del destino non siamo degni né di pronunciare, né di comunicare il nome del progenitore.
– Cosa significa tutto questo?
– Credo che non sia il momento adatto per conoscere chi era il primo re di Sion.
– Va bene, ci saranno tempi migliori.
Poi mostra loro un’altra colonna ovvero quella su cui vi è riportato tutta la storia di Sion e del pentagono sacro della dimensione astrale. Ancora più sbalorditi ognuno di loro, sono tutti disorientati per la quantità d’informazioni che stanno ricevendo istante dopo istante. Muti come delle statue ascoltano e rispondono con sincerità ad ogni frase del sommo sacerdote Lauviah.
– Bene, ho fatto vedere due colonne manca l’ultima, quella più importante.
– Infatti manca la terza colonna ovvero quella che ammonisce tutti quelli prima dell’avvento della profezia.
– Quante cose in tre soli colonne.
– Poi vi è la stele. La vera e propria profezia.
– Ed in fine mio caro Keiji la lastra su cui dovrai incidere quest’ultima profezia.
– Va bene. Ora diteci dell’ammonimento e della profezia principale e poi della profezia che devo incidere.
– Se siete pronti ora reciterò per intero in ordine tutte e tre diciture delle colonne e della stele.
Lauviah prende un bel respiro poi chiude i suoi occhi, si inginocchia, le fiamme si attenuano e nella penombra tante fiamme blu circondano il sommo sacerdote. Tutti loro restano in silenzio ed ascoltano ed osservano con grande attenzione proprio per non dimenticare nulla di quello che verrà pronunciato da lì a poco.
“Voi sciocchi sovrani, che litigate per chi di voi sia il migliore tra tutti, vana sarà la vostra disputa finché il sovrano supremo giace vivo ma avvolto da un velo di sonno profondo. Non siete voi i veri sovrani, siete solo dei delegati dell’unico e vero RE. Io vi ammonisco severamente per il vostro insensato comportamento che causerà la divisione del Grande Universo in miliardi di parti. Molti di voi saranno talmente avidi da distruggere ogni forma di vita. A voi che invece cercherete di ammazzarvi gli uni gli altri vedrete che verrà il giorno in cui due eredi di ciascun schieramento riusciranno ad amarsi e generare un nuovo regno, anche se nuovo sarà sempre temporaneo rispetto al regno dell’unico vero RE. Ammonisco chi con tanta negligenza permetterà di far salire al trono un essere dal cuore di pietra e che rappresenterà la causa di un grande conflitto inter universale. Ammonisco chiunque creda di poter essere luce in questo eterno caos! Voi avete rovinato il mio regno”.
Tutti loro sono impalliditi di quante parole dure sono incise su quella colonna. Poi il sommo sacerdote pone il suo volto verso la stele.
“In un lontano anno la mia reincarnazione nascerà, questo perché non posso usare il mio vero corpo. Ma un incidente mi farà dormire per molti anni. Un mio discendente regnerà al mio posto, creerà progresso e benessere, sarà un sovrano degno di ogni nota, sarà noto per il suo stemma e soprattutto per la durata del suo regno molto più di tutti i miei predecessori e successori e soprattutto sarà sia inizio che fine di tante ere. Quando mi risveglierò lui non ci sarà ma nella battaglia finale sia i miei predecessori che i miei successori saranno accanto a me e lotteranno contro il male incarnato. Ma questo non basterà, andate voi che riceverete la mia benedizione ritrovate il mio vero corpo, risvegliatemi, e tutto sarà ed avrà un nuovo inizio! Il vero nemico non è un sacerdote né una divinità il vero nemico agisce all’ombra del pentagono sacro. Il suo nome è Arci Drago dell’oscurità Oguram Atlasius”.
– Keiji, ascolta ora questa è la vera profezia che devi scrivere qui su questa lastra!
– Va bene, Vi ascolto.
“Le stelle dei gemelli regnano fino al trapasso del loro sovrano, al risveglio del vero me, tutto avrà senso. Ma fino ad allora, tu che sarai la mia reincarnazione avrai il compito arduo di essere luce in questa oscurità, faro di salvezza e roccia su cui il tempo non avrà vittoria! Ci sono solo due modi per imparare. Uno è osservare ciò che si ha davanti e ciò che puoi un giorno fare tu ed ascoltare. L’altro modo, beh lo imparerai dopo tutte le delusioni che la vita ti darà, imparerai che sei solo e che nessuno, meglio di te, può renderti felice. La vita è un uragano tutto travolge sia nel bene che nel male. La vita è un dono unico e anche se ci fosse la reincarnazione non potremo farci identificare con l’identità di quello che eravamo. La vita va soltanto in una direzione e non torna mai dal via. Accettare sé stessi per come si è e per cosa si può diventare è il più grande atto d’amor proprio. Essere cattivi in questo mondo già colmo di avversità non ha senso. Ma purtroppo a volte pur di difendere il nostro cuore spezzato, deluso, triste che noi creiamo muri di silenzio o di isolamento solo allo scopo di non permettere più a nessuno di farci del male. Bene in quei casi, chi vorrà avvicinarsi a quelle persone dovrà farlo in punta di piedi, delicatamente e senza secondi fini. Solo così sarete in grado di cucire tutte le ferite di una persona lenendo ogni dolore e delusione, donando amore sincero e condividendo ogni attimo di tempo perché la vita va condivisa sì, ma con qualcuno che potrà comprendere il tuo cuore e la tua anima. Siate una fenice, risorgete dalle vostre ceneri e libratevi nei cieli come un aquila che vola sempre più in alto. Post fata resurgo”.
Finito di riportare per intero i vari testi il sommo sacerdote chiede a Keiji se avesse già inciso la lastra mentre lui stava recitando la profezia, con un cenno di capo ed un sorriso Keiji fece notare che la lastra era stata incisa.
Infatti Keiji usò una modalità nuova del suo elmo ove mentre il sommo sacerdote recitava l’elmo registrava ogni frase e la mostrava davanti a Keiji sulla lastra da incidere, poi con l’uso della sua armatura Keiji incise la lastra con i caratteri della lingua dell’impero. Tutti in quell’istante rimasero stupefatti e colmi di dubbi e paure.
Temevano ancor di più cosa sarebbe accaduto dopo il ritorno di Keiji nella sua linea temporale.
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Ma prima di tutto, i nostri protagonisti dovranno fare i conti con la minaccia che incombe sull’intero pianeta. L’astronave sconosciuta sembra avere un piano ben preciso, e l’arrivo del fratello di Universus potrebbe rappresentare una svolta decisiva nella battaglia imminente. Ma chi è Nergal NoGheminis? E perché sembra essere così determinato ad attaccare i nostri eroi? Nel frattempo, il Sommo Sacerdote Supremo continua a rivelare i segreti delle cripte, svelando la storia della famiglia imperiale e la loro connessione con il pianeta Sion. Mentre la tensione continua a salire, i nostri protagonisti dovranno fare fronte comune e unire le loro forze per affrontare questa nuova minaccia. Sarà una battaglia epica, ma solo il tempo dirà se i nostri eroi riusciranno a proteggere il loro mondo dalla distruzione imminente. Cosa accadrà ai tre sovrani? Riusciranno i tre sovrani a collaborare per difendere il popolo? Chi è lo strano individo arrivato in loro soccorso? Quale segreto cela dietro il suo elmo? Continua a leggere per scoprire cosa succederà nella prossima avventura emozionante su Sion.