Capitolo 14

Sin da quando gli uomini, i semi-umani e gli elfi hanno compiuto i loro primi passi su questa terra, sono sempre stati guidati da una divinità gentile e affettuosa, che gli ha insegnato i mestieri, le arti, a coltivare e cacciare. Il nome di questa divinità è Aphy. Ella appariva in sogno a pochi eletti e donava loro conoscenza o protezione. I pochissimi che l’hanno vista la descrivono come una donna bellissima, con pelle candida e seno abbondante, capelli mossi e setosi che sembravano fatti d’oro puro, due occhi azzurri zaffiro pregni di amore, labbra rosee perfette e un volto che sembra quello di una ragazza nel fiore degli anni.

Tutti coloro che hanno avuto l’onore di vederla, l’hanno definita in tre semplici parole: bellezza fatta carne.

*****

“SMETTILA DI STARMI ADDOSSO!!!”

“Ouch!”

Graeval colpì in testa la ragazza che aveva avuto il coraggio di abbracciarlo davanti ai miei occhi. A causa dell’imboscata di prima, la scena di questa ragazza mentre si stringeva a Graeval (anche se era ancora coperta dal mantello) aveva attirato gli sguardi di molti passanti, cominciando a far volare le malelingue. Naturalmente io ero furiosa. Come può permettersi un’atto del genere di fronte alla moglie dell’interessato?! Chi si crede di essere questa ragazzina?!!

Però Graeval non era da meno. Anche se preso alla sprovvista sembrò riconoscerla e subito comparve una vena sulla sua fronte. Anche lui, era infastidito da questa persona.

Ora siamo all’interno del Moonlight per cercare di evitare ulteriori sguardi e nonostante cercasse di tenere le distanze da lei, la ragazza gli stava attaccata come una zecca. Anzi, credo sia corretto affermare che lo sia.

Ci volle non poco tempo e molta della mia pazienza per “convincerla” a sedersi. Sotto quel mantello, la ragazza nascondeva capelli biondi e occhi azzurri; con molta probabilità non dimostra più di 16 anni, però il suo mana e la sua aura… mi fanno venire i brividi da quanto siano opprimenti.

Tornato dalla cucina con un’infuso e un dolce alle castagne che aveva preparato la sera prima per sperimentare nuove ricette.

“Grazie Graeval~~!” ringraziò la ragazza cercando di lanciarsi di nuovo tra le sue braccia

Bonk!

“Ti ho già detto di farla finita…” cominciò freddo lui “o fai la brava o ti caccio fuori da qui.”

“Mi dishpiace…” si scusò massaggiandosi il naso

Graeval si era protetto presentandole il vassoio davanti alla faccia. Che nervi! Ogni occasione è buona per questa stronza!pensai picchiettando sul tavolo.

Presi la tazza, mandai giù un sorso e dopo poco, mi sentii rilassata e la tensione che provavo si alleviò leggermente. Bevvi un’altro sorso e poi sorridente affermai

“Tiglio, passiflora e altea… mi sbaglio?”

“Data l’agitazione generale… credo che una tisana dalle proprietà rilassanti sia la scelta più adatta.”

La ragazza invece prese il cucchiaino e si tagliò un pezzo di dolce. Non appena la mise in bocca spalancò gli occhi sorpresa

“E questa cos’è?! È deliziosa!”

“È una bavarese alle castagne. Non è molto difficile ma ci vuole tempo per prepararla.” affermò Graeval sedendosi al mio fianco.

Bevvi un’altro sorso di infuso e poi anche io affondai il cucchiaino nella mia bavarese. Quando la portai alla bocca sentii affievolirsi il retrogusto caldo dell’infuso e l’amaro tipico, lasciando spazio ad una delicata cremosità spumosa, fresca e dolcemente amarognola per via delle castagne.

Sotto il pezzo di torta notai una cremina e il secondo pezzo lo abbinai con quella: la dolcezza ed il tepore della crema stavano danzando nel mio palato con la freschezza e il dolce-amaro delle castagne. Divino. Mi era tornato il buon’umore.

“Ora…” cominciai guardando mio marito “chi è questa rovina famiglie?”

Il suo cucchiaino si fermò a mezz’aria e lui per un’attimo rabbrividì. Deve aver percepito la mia sete di sangue. Dopotutto non ho motivi per non ucciderla.

“………*Sigh*… questa qui è Aphy.”

“Aphy?”

“’Quella Aphy” disse indicando in direzione della chiesa

“Hey Graeval! Come puoi dare del ‘questa qui’ a me?!”

“Ti prego taci.”

“La Dea?” chiesi guardandolo con pietà “Se è uno scherzo, non fa per niente ridere.”

“Hey! Come puoi dubitare di tuo marito Signora dei Demoni?!”

“Proprio perché è assurdo devo dubi-” Aspetta, cos’ha appena detto?! “Hey… bastarda… com’è che mi hai appena chiamata?”

“So benissimo che sei la Signora dei Demoni. Altrimenti come avrei potuto spiegarmi quella sensazione sinistra quando indossavi l’armatura che ti sei creata con la magia?”

“………….”

“Cosa intendi con sensazione sinistra… Aphy?”

“Ma come non lo sai?” chiese mettendosi la mano davanti alle labbra quasi divertita “Non te l’ha detto la tua cara mogliettina?”

“………Ok, ora ti caccio fuori.” disse gelido Graeval

“Perché?!”

“Posso sopportare il tuo essere appiccicosa, ma non sopporto che mia moglie venga schernita davanti ai miei occhi.” disse scricchiolando le ossa delle mani e rilasciando una leggera sete di sangue “Se non ha voluto dirmelo avrà avuto i suoi motivi e se mai vorrà dirmelo la ascolterò.”

“Va bene! Ho capito!! Scusa scusa scusa, non accadrà mai più!!!”

Lo guardai un poco sorpresa e sentii il mio volto leggermente caldo. Non m’importava molto delle scuse della Dea, ma queste piccole azioni di Graeval mi rendono felice ogni volta. Istintivamente, gli presi la mano

“Graeval… grazie.”

“Io ti aspetterò sempre… quindi non preoccuparti.”

Lo fissai nei suoi occhi dolci che non facevano altro che trasmettermi tutto il suo affetto ed il suo amore per me. Mi sentivo come se intorno a me non ci fosse niente oltre a noi due e ci sembrava di sentire i nostri pensieri.

“Buuh… siete finiti nel vostro mondo vero?” cominciò Aphy “Come puoi escludermi quando sono qui davanti a te, Graeval!”

Il nostro mondo si fratturò e sulla fronte di Graeval, come anche sulla mia molto probabilmente, si era gonfiata una vena. Questa Dea è davvero una rottura!!!

“Dato che vuoi che ti presti attenzione…” cominciò girandosi verso di lei “potresti dirmi che ci fai qui?”

“Ho bisogno di un motivo per venire a trovarti?”

“Se non sbaglio, lo fai ogni volta che medito ed è la prima volta che lo fai di persona.” Graeval incrociò le braccia e il suo sguardo si fece più tagliente “Te lo ripeto. Perché ti trovi qui?”

“Dico sul serio! Volevo soltanto vederti!”

“Allora potevi anche startene a casa se volevi soltanto vedermi.”

“Non mi dici mai niente quando vengo a trovarti! Sono stufa di parlarti senza ricevere una risposta!”

Aphy si alzò sbattendo le mani sul tavolo e avvicinando il suo volto a lui. Era molto rossa per la rabbia. Ma che si arrabbia a fare? Non lo sa che la meditazione richiede un’enorme capacità di concentrazione?

Mio marito manteneva quello sguardo freddo. Non muoveva un muscolo ma era palese quanto fosse seccato. Quando Aphy si accorse che era vicinissima al volto di Graeval, divenne ancora più rossa e si allontanò immediatamente e fece un colpo di tosse per liberarsi dell’imbarazzo.

“Ora che mi hai visto, finisci l’infuso e levati dalle scatole. Non so se tu lo fai ma io devo lavorare.” disse mio marito mentre si alzava

“ASPETTA! Non ho finito di… parlare sul motivo… per cui… sono… qui…” la voce di Aphy si fece sempre più bassa e col volto nuovamente rosso, cominciò a giocherellare con i suoi capelli

“Hou? E cos’altro avresti da dirmi?”

Quando gli fece quella domanda, il complesso della Dea divenne ancora più marcato: il suo volto era diventato ancora più rosso e la velocità con cui stava giocando con i suoi capelli era aumentata. Graeval l’avrà notato… io l’ho sicuramente notato… Questa troia!!

Sembrò dire qualcosa perché le sue labbra si mossero, ma non si era sentito niente.

“Come?”

“Ti amo.”

“Non riesco a sentirti.” insistette Graeval.

“TI AMO! TI PREGO SPOSAMI!!!” urlò ancor più rossa.

“Quella è la porta.” indicò Graeval alzandosi.

“SPIETATO!!” affermò Aphy scioccata dalla risposta immediata.

Anche se la sua dichiarazione mi ha fatto venire un tuffo al cuore, la sentenza secca mi fece tirare un sospiro di sollievo. Sapevo che l’avrebbe rifiutata, ma il dubbio mi ha comunque perseguitata. Sentii la mano callosa di Graeval accarezzarmi la testa. Probabilmente aveva percepito la mia insicurezza e questo probabilmente era il suo modo di consolarmi.

“PERCHÉ NON VUOI SPOSARMI! IO TI AMO!! TI AMO SIN DA PRIMA CHE TI REINCARNASSI!!!” attaccò Aphy aggrappandosi nuovamente a Graeval “PERCHÉ? PERCHÉ MI STAI RIFIUTANDO?!”

“Perché non ti conosco, perché non provo niente per te, perché sono felicemente sposato e soprattuto perché tutte le volte che ci siamo… ‘visti’ sei stata una seccatura continua.” affermò Graeval alzando un dito per ognuno dei motivi appena elencati “E lo sei anche in questo momento. Quindi… STACCATI DA ME!!!”

“Non ci credo…” sconvolta Aphy si separò da Graeval “Io, la Dea della bellezza, che ha conquistato il cuore di innumerevoli divinità e mortali… rifiutata dall’unica persona che abbia mai amato veramente.”

“Di certo non ti manca la confidenza. Comunque, benvenuta nel mondo reale.” le disse Graeval “Solo perché sei una Dea, non vuol dire che puoi controllare i sentimenti altrui.”

“*Sniff* Non voglio accettarlo *Sniff* Ho convinto mia sorella a farti reincarnare qui solo perché potessi accorgerti di me. *sniff* *sob* Mi rifiuto di farti monopolizzare da quel demone… *Sob*” disse Aphy ormai pronta a scoppiare in lacrime “Ti farò innamorare di me e allora mi sposerai! È una promessa!”

“Ammiro la tua determinazione ma sprechi solo il tuo tempo.” affermò Graeval dirigendosi dietro il bancone con i piatti sporchi

“Waaaaa!”

Si è davvero messa a piangere… non riesco a capire se siano lacrime di coccodrillo, ma probabilmente è una mia impressione. Però, nonostante il mio astio nei suoi confronti e un senso di vittoria, riesco a provare un certo senso di pietà; alla fine Graeval non ha usato mezzi termini per rifiutarla. Anzi, è stato molto aggressivo nel farlo, come se lo facesse apposta… quasi fosse intenzionato a farsi odiare da lei. Nelle sue parole violente, nel profondo non riuscivo a non notare una certa gratitudine.

In conclusione non la detesta del tutto. Se fosse stato così, non le avrebbe nemmeno permesso di entrare qui dentro per parlare. L’avrebbe semplicemente ignorata.

Aphy era ancora davanti a me, appoggiata sul tavolo con le braccia incrociate, ancora in lacrime e nonostante sentissi il bisogno di mandarla via, decisi di lasciarla lì così che smaltisse la sua frustrazione.

Cominciai a preparare la sala per l’orario d’apertura e nel mentre Graeval stava facendo lo stesso con i suoi strumenti. Anche se la ignoravamo, le sue lacrime non si fermavano… Deve essere la prima volta che viene rifiutata probabilmente?fu quello il pensiero che mi passò per la testa. Immediatamente dopo, sentii mio marito sospirare pesantemente. Lo vidi con in mano un pezzo di stoffa pulito avvicinarsi alla divinità.

“Aphy, guardami.”

La Dea alzò lo sguardo verso di lui. Le lacrime le rigavano il suo volto da adolescente e aveva anche il moccio sul naso. Vedendola, Graeval sospirò di nuovo. Si abbassò per arrivare alla sua altezza e con il pezzo di stoffa, cominciò ad asciugargli delicatamente le lacrime ed infine lo appoggiò sul suo naso.

“Soffia.”

Aphy eseguì l’ordine e si soffiò il naso. C’erano ancora delle lacrime che stavano cadendo lungo le sue guance, ma si era visibilmente calmata. Graeval gli consegnò il pezzo di stoffa e tornò in posizione eretta. Successivamente cominciò ad accarezzarle la testa.

“Uh?!” CO-! Entrambe rimanemmo sorprese da quella azione che era completamente opposta al suo comportamento di poco prima.

“Quello che ti ho detto prima è tutto vero.” cominciò serio “Però, non posso non ringraziarti per avermi fatto reincarnare qui. Almeno questo te lo devo.”

“*Sniff* Graeval…? *Sob*”

“Grazie, per avermi fatto rivivere qui… grazie per avermi fatto nascere in una famiglia amorevole e… perdonami per il modo con cui ti ho trattato prima.”

“*Sniff* GRAEVAAAAL!!”

Aphy scoppiò nuovamente in lacrime e stavolta pianse sul suo grembo. Lui mi guardò, capendo che voleva la mia approvazione per quello che stava per fare. Io annuii e allora Graeval la strinse dolcemente a se continuando ad accarezzarle la testa. Beh… questo glielo posso concedere. pensai Lo conterò come il mio modo per ringraziarla di aver permesso a Graeval di rinascere qui.

*****

“Santa pazienza.” sospirai

È sin da quando Aphy è scesa sul suo mondo che la sto tenendo d’occhio. Si era proprio dimenticata che poteva farlo. Una sorellina sbadata non è vero?

Ho visto il modo con cui Graeval l’ha trattata, ho visto la sua ospitalità, il modo spietato con cui l’ha rifiutata e la riconoscenza che infine gli ha dimostrato Anche se sono io quella che ha scelto la famiglia in cui sarebbe rinato, ma tant’è. Lo conterò come se avesse ringraziato me.

Ammetto che ero leggermente alterata quando l’ha respinta in maniera così secca e senza cuore, ma ora che ci ripenso ammeto che avrei fatto lo stesso al suo posto.

Nel periodo in cui Aphy gli ha parlato durante la meditazione, deve aver capito che è ancora molto infantile e crede che tutto gli sia dovuto. Ora che ci penso, non è tanto diverso dal modo con cui ha respinto la sua amica d’infanzia: entrambe sono bellissime, affidabili e ligie al dovere, ma anche molto immature e testarde. Tale Dea tale Santa, huh? Davvero… è proprio un ragazzo di buon cuore.

Sin da quando ho memoria, non sono mai riuscita a far maturare completamente Aphy, ma ora che ho visto quest’incontro tra lei e Graeval… penso che lui sia necessario per farla crescere.

Visto che Aphy non ha ancora rinunciato a lui nonostante il rifiuto, credo che lo attenderanno tempi duri. Buona fortuna… Graeval.

The Guardian Chef

The Guardian Chef

Stato: In corso Tipo: Autore: Rilascio: 2022
In un mondo di spade e magia, Graeval è figlio di umili contadini, una persona qualunque con un talento particolare per la cucina. I suoi compaesani lo conoscono per i suoi piatti deliziosi, per essere l'amico d'infanzia della Santa eletta dalla Dea Aphy e per essere sposato con una donna bellissima. Ma è davvero tutto qui? Certo che no. Altrimenti perché racconteremo la sua storia? Egli non è un ragazzo qualunque. La sua natura fredda, realista e calcolatrice era da sempre fin troppo matura per qualcuno della sua età. Ma illuso segreto è tanto immenso... quanto il potenziale della sua mente.
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