Capitolo 15

Sono passati tre mesi da quando siamo tornate da Fago. L’inchiesta ed il processo contro Ludmilla Westhead si è concluso senza intoppi e con la conseguente decapitazione della criminale. Sia io che Cordelia siamo state presenti all’esecuzione… e io ho assistito anche alle lacrime che Cordelia ha versato quando ci ritirammo nelle sue stanze. Dopotutto, era stata la sua prima vera amica e nonostante quello che aveva fatto le voleva ancora bene. Per permetterle di riprendersi, Jack decise di alloggiare qualche giorno alla capitale, affidandosi anche alle cure dei familiari per farla calmare.

Arryn è stata ospite al castello in quanto membro di una casata nobile di un regno alleato e di conseguenza, trattata con ogni riguardo. Il giorno stesso che è arrivata, il Re scrisse di suo pugno una lettera al Sovrano di Yedal. La risposta non si fece attendere troppo in quanto una delegazione, composta dal casato Lianelis, giunse nella capitale, anche perché la credevano morta. Quando s’incontrarono la madre scoppiò in lacrime e il padre non fu da meno. Per festeggiare la riunione il Re si offrì di tenere un banchetto riservato, imbandito con ogni prelibatezza. Atto fu ben accolto dalla famiglia della bambina.

Arryn partì per la sua patria qualche giorno più tardi visto che i suoi genitori hanno colto l’occasione per discutere alcune questioni e riferire notizie in vece del Re di Yedal.

Ora io, mio marito, Ridel, Emylin ed Ishgat eravamo nuovamente diretti verso il mio paese natale per indagare sul misterioso Guardiano. Ancora non potevamo sapere che quello era l’inizio del più terribile dei nostri incubi.

*****

“Brrr! Che freddo!!”

“Beh, dopotutto siamo in inverno inoltrato. Voi dragonkin non riuscite a sopportarlo?”

“Non essere ridicolo giovanotto. Se fosse davvero così, non ci saremmo stabiliti all’estremo nord… semplicemente, siamo meno attivi.”

“Siete proprio come le lucertole quindi…” sussurrò Jack

“……Hai detto qualcosa?” domandò Ishgat scricchiolando le mani

“Su su, non ricominciate con un’altra sessione per favore.” affermò Ridel intromettendosi tra i due “Inoltre manca poco.”

In questo momento eravamo tutti sul carro che di solito usiamo per viaggiare. Fuori il cielo era grigio e fiocchi di neve cadevano gentili adagiandosi per terra per poi accumularsi. Un paesaggio bianco che vedevo ogni anno prima di partire per la capitale.

Mi fece tornare in mente ricordi di quando ero ancora una bambina e giocavo vivacemente con i miei amici a Fago, lanciandoci palle di neve e ridendo. Al pensiero sorrisi inconsciamente.

Arrivati al villaggio ci dirigemmo verso la locanda dei miei genitori. Ovviamente visto che eravamo in carrozza, attirammo non pochi sguardi. Quando scendemmo tutti ci accolsero calorosamente, nonostante sia passato molto meno tempo rispetto all’ultima volta. Dopotutto, sono l’orgoglio del villaggio… o almeno così mi hanno definito.

Tuttavia, appena scesa notai qualcosa di diverso, vidi la nuova costruzione eretta al centro del villaggio: scolpita nella pietra, c’è la figura intera del misterioso Guardiano, con enormi ali d’aquila chiuse e forse una decina di spade piantate ai suoi piedi. Sul suo piedistallo erano stati incisi i simboli sacri della Dea Aphy ed ai suoi piedi erano stati posati numerosi bouquet di fiori.

Mi diressi verso la scultura e vedendomi, tutti fecero un corridoio e congiunsero le mani come in atto di preghiera. Probabilmente pensavano che mi stessi dirigendo alla statua per benedirla o qualcos’altro di simile, ma la mia intenzione era solo quella di osservarla più da vicino e porgergli la mia gratitudine anche se non era lui di persona. Di fronte ad essa, feci un’inchino reverenziale e offrii una preghiera al fine di poterlo rincontrare.

“Quindi è lui Guardiano, huh?” chiese Jack avvicinandosi

“Esatto. Però sono sorpresa che abbiano veramente eretto una statuta per lui…… e in così poco tempo per di più.”

“Hmm… sembra un’angelo.”

“Non saprei davvero dirti…”

“Però, come mai quelle spade e quelle ali?” mi chiese Ridel

“Non saprei dato che ero stata rapita quando è comparso, ma…” cominciai indicando le grosse ali d’aquila “da quello che ci hanno detto, il sangue dei caduti si è radunato sulla sua schiena formando quelle potenti ali e una lancia. Le spade, invece, mi hanno detto che quando stava per combattere hanno cominciato a levitare e muoversi quasi fossero possedute.”

“Tutto questo senza pronunciare incantesimi?”

“Alcuno. E non saprei nemmeno se esistono incantesimi con capacità simili…”

“A dire il vero, vorrei saperlo anche io…”

Con quella frase, Ridel era entrata in modalità ricercatrice. In quanto ex-maga di corte, è sempre immersa nella ricerca di nuovo potere magico ed è per questo motivo che spesso e volentieri è rinchiusa nel suo laboratorio… a parte la notte in cui può condividere il letto con il nostro amato. Ora che ci penso, io non sono potuta stare molto insieme a lui… a causa dei miei continui viaggi come Santa, ho avuto ben poche occasioni di unirmi a Jack, mentre Emily, Ridel e Cordelia hanno già dato alla luce i suoi figli. Il pensiero mi rese sia triste che gelosa dopotutto, Anche io vorrei partorire il frutto del nostro amore…

…………

Per qualche ragione, nella mia mente si proiettò la figura di Graeval alla fine del pensiero. Leggermente scioccata, scossi la testa Ma cosa vado a pensare?

“Huh? Qualcosa non va?” mi chiese preoccupato Jack

“No… non è niente.”

“………Sicura?”

“Sì, non preoccuparti.”

Anche se l’ho affermato con sicurezza per qualche ragione, quel pensiero non mi fece sentire a mio agio. Mi fece sentire… turbata.

“Oh! La mia bambina è veramente tornata in paese!”

Quella voce familiare e felice mi fece girare istintivamente; vidi mia madre corrermi incontro e abbracciarmi improvvisamente, quasi non ci vedessimo da eoni quando invece sono passati solo 3 mesi. Beh… alla fine entrambi i miei genitori hanno sempre avuto un debole per me, quindi questa è una reazione normale. Poco dietro, mio padre stava parlando allegramente con mio marito.

“Come mai qui?! Credevo non tornassi per un’altro anno come minimo. Al solo pensiero mi sentivo morire.”

“Ora non esagerare per favore.”

“*Siiigh*… proprio non riesci a capire i sentimenti di una madre……”

“Kuh!” Questa mi ha fatto male…

“E un piacere rivederla signora.” salutò Jack

“Ara! È un piacere rivederti Jack, come stai?”

“Non mi posso lamentare. Inoltre la ringrazio in anticipo per l’ospitalità.”

“Fufufu! Non preoccuparti, non preoccuparti. Dopotutto fai parte della famiglia ora!” rispose allegramente “Dato che ci siamo! Che ne dite di venire con noi al Moonlight?!”

“Moonlight?”

“Ah, è il ristorante che ha aperto Graeval. Non te lo ha detto Sarity?”

“In effetti…” cominciò Jack grattandosi la testa e arrossendo “da quando è tornata siamo stati entrambi così impegnati che non abbiamo avuto modo di parlare molto.”

“Uhhh… ora capisco perché non ho ancora un nipotino…” disse demoralizzata mia madre appoggiando la mano sulla guancia

“CO?! MAMMA?!!”

Sia io che mio marito eravamo rossi dall’imbarazzo. L’ho già spiegato prima, ma i nostri impegni lavorativi stanno pesantemente influenzando la nostra vita privata.

“Ad ogni modo vi va di venire?”

“Come evitare il discorso…” dissi mettendomi la mano sulla fronte “Comunque è tardo pomeriggio. Credevo tenesse chiuso il locale a quest’ora.”

“Di solito è così…” s’intromise mio padre “ma durante il periodo invernale tiene aperto tutto il giorno offrendo dolci e bevande calde che sono dei toccasana in questo periodo.”

“Infatti questa è la stagione in cui ha più incassi.”

“Ooh! Quindi quel cuoco si è aperto un ristorante? Sono proprio curiosa.” affermò Ridel uscita dalla sua modalità ricercatrice

“Allora andiamo!” affermò mia madre

Trascinandomi, i miei genitori ci condussero fino all’ingresso del Moonlight.

Superata la porta, venimmo accolti da un profumo di dolci ed un piacevole calore che mi fece subito rilassare. Non c’erano molti clienti, ma era comunque vivace e tranquillo allo stesso tempo.

“Benvenuti al Moonlight! In quanti siete?” domandò una voce allegra

Davanti a noi, si presentò una ragazza con in mano un menù, di statura media con capelli mossi di un biondo smeraldo, occhi di un marrone caldo e un seno abbondante. Il suo portamento è allegro e sembra sprigionare energia da ogni poro. Era la prima volta che la vedevo, eppure mi dava un certo senso di familiarità.

“Ciao Ronhya. Siamo in sei oggi.”

“Oh, signora Tilly! La stavamo aspettando, ma non così numerosi. Fufufu” disse ridacchiando “Vi accompagno al tavolo e vado subito ad avvisare Graeval del vostro arrivo!”

Detto questo ci condusse ad un tavolo poco distante e ci consegnò il menù che teneva in mano, si assicurò che avremmo scelto qualcosa mentre non c’era e se ne andò saltellando gioiosa verso il retro

“Non l’ho mai vista quella ragazza.”

“Ha cominciato a lavorare qui da poco. È arrivata qualche tempo fa ed è stata assunta qui da Graeval. È un po’ impacciata, ma grazie alla sua allegria e alla sua bellezza è considerata la numero 2 del Moonlight.” affermò mio padre

“La numero 2?”

“Fufufu. Dopotutto di chi vuoi che sia la prima posizione?” mi chiese mia madre con occhi furbetti

“Aaaah… Ah! Immagino possa essere soltanto lei…” dissi dopo averci riflettuto per poi fare un sorriso amaro

“Lei?” chiese curiosa Emilyn

“Beh, si tratta di-”

“Offerta dalla casa!” interruppe Ronhya portando un vassoio con sopra una teiera e alcune tazze “Kya!”

Ronhya inciampò sul suo stesso piede facendo volare il vassoio mentre stava cadendo. Presi alla sprovvista, Jack si alzò di scatto per cercare di aiutarla, visto che era uno dei più vicini, ma non ce ne fu bisogno.

Graeval che era dietro di lei, fu più rapido e prese al volo la ragazza e poi il vassoio prendendo anche al volo tutto quello che c’era dentro a parte il contenuto della teiera che si era sparso ovunque, anche sul vestito di Ronhya. Fu una sorpresa.

“*Siiiigh*… quante volte devo ripeterti di fare attenzione?” sospirò pesantemente Graeval

“Ma ero attenta!” cominciò la ragazza arrossendo copiosamente “Facevo attenzione al momento in cui sarei potuta cadere tra le tue braccia.”

“Guarda che sono ancora in tempo per mollarti.” disse freddo Graeval “Hai altro da aggiungere?”

“Ecco… io…” cominciò Ronhya “Tee-he!” esclamò dandosi un colpetto in testa

“……….”

“…Mi dispiace.”

“Già meglio.” affermò mentre la aiutava a rimettersi in piedi “ora datti un’asciugata e vai a cambiarti. Penso io a pulire qua.”

Mentre faceva quell’affermazione, Graeval le mise in testa lo straccio che portava al fianco. La ragazza si mostrò piacevolmente sorpresa e annuendo vivace si diresse nuovamente verso il retro del ristorante mentre stringeva dolcemente lo straccio. Ha una bella cotta per lui…

“Scusate il disagio… è ancora in fase di addestramento…”

“Fufufu. Nessun problema.” cominciò ridacchiando mia madre “Dopotutto nessuno nasce già pronto.”

“Vero.”

“A proposito…” cominciò mio padre guardandosi intorno “Lilith dov’è?”

“Le ho chiesto se poteva farmi una commissione necessaria per quello che volevo farvi provare.”

“Oh! Una nuova ricetta?!”

“Ahahah. Una semplice rielaborazione.”disse ridendo di gusto Graeval “Comunque, è un piacere rivedervi, però non pensavo così presto.” affermò si rivolgendosi a noi

“Lo stesso vale per me” affermò mio marito porgendogli la mano “Sono successe alcune cose e per un po’ staremo qui per riposarci.”

“Sembra essere dura.” affermò stringendogliela

Jack non gli disse il vero motivo. Dopotutto, sono solo pochissime persone dei piani alti a sapere del nostro compito di investigare su Guardiano e le sue intenzioni. Diffondere un possibile panico, perché si teme possa essere un’essere malvagio, non è affatto saggio, anche se i miei compaesani quasi sicuramente negherebbero tutto dato che gli devono la vita.

“Piacere vedervi in forma lady Leame e lady Carrel.”

“Anche per me.”

“Buongiorno.”

“Oh! Questo si che è un’incontro” affermò Graeval guardando Ishgat “Non avrei mai pensato di incontrare un’appartenente alla nobile razza dei dragonkin. Io sono Graeval, il proprietario di questo umile ristorante. È un’onore poterla avere qui.” si presentò inchinandosi

“Isghat Diaraiz Rember. Il piacere è mio, ma lascia perdere le formalità. Le detesto.”

“Capisco.” poi si rivolse verso di me “Vedo che non riesci proprio a staccarti da questo posto. Ma mangi o no? Mi sembri ancora più magra rispetto all’ultima.”

“Mou! Smettila di prendermi in giro!” replicai facendo una smorfia che face ridere allegramente Graeval “Se continui così potrei finire col non venire più a trovarti.”

“Chissà se il tuo stomaco sarebbe d’accordo.”

“Guarda che man-”

Guuuuuuh!

Il mio stomaco mi tradì in quel momento e si lamento, quasi avesse risposto alla provocazione di Graeval. Imbarazzata guardai da un’altra parte mentre Graeval se la rideva insieme agli altri e Jack mi guardava dolcemente tenendomi la mano.

“Non preoccuparti. Ne ho preparato abbastanza da saziare anche quella brontolona.”

“Hey!!!”

In quel momento la porta si aprì e vidi la figura di una persona con un mantello grigio, il cappuccio era sulla testa e aveva delle rose rosse. In quel momento, Graeval sorrise affettuosamente e sembrò che il suo volto si fosse illuminato. L’individuo si scoprì rivelandosi essere Lilith che, vedendolo, si mise al suo fianco e guardandolo con affetto gli diede un bacio sulla guancia.

“Sono tornata.”

“Bentornata.” poi si rivolse verso di noi “Per molti di voi è la prima volta che la incontrate quindi ve la presento. Lei è mia moglie Lilith.”

“È un piacere fare la vostra conoscenza.” affermò facendo un leggero sorriso

Emilyn era l’unica inespressiva e fece un piccolo cenno con la testa. Al contrario, Ridel ed Ishgat rimasero sorprese esclamando come se fossero delle adolescenti e facendogli i complimenti.

L’unica reazione che nessuno si aspettava, fu quella di mio marito. Si alzò e sembrava pietrificato. Gli occhi spalancati dalla sorpresa e il corpo sembrava tremare

“……L-Lara?!”

Vidi una lacrima scendergli lungo la guancia, la sua voce tremava… dalla felicità.

The Guardian Chef

The Guardian Chef

Stato: In corso Tipo: Autore: Rilascio: 2022
In un mondo di spade e magia, Graeval è figlio di umili contadini, una persona qualunque con un talento particolare per la cucina. I suoi compaesani lo conoscono per i suoi piatti deliziosi, per essere l'amico d'infanzia della Santa eletta dalla Dea Aphy e per essere sposato con una donna bellissima. Ma è davvero tutto qui? Certo che no. Altrimenti perché racconteremo la sua storia? Egli non è un ragazzo qualunque. La sua natura fredda, realista e calcolatrice era da sempre fin troppo matura per qualcuno della sua età. Ma illuso segreto è tanto immenso... quanto il potenziale della sua mente.
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