In questo preciso momento, sono nuda ed in ginocchio insieme ad altri sei uomini davanti all’ingresso della dimora in cui… eseguivo una funzione religiosa. Ora, anche se sono in questa posizione, non è per cominciare i preliminari con un uomo, ma perché mi trovo davanti alla peggior minaccia alla mia vita. Un senso di morte imminente. Da quando sono nata, non ho mai provato quel momento in cui potevo sentire la morte respirare sul mio collo come adesso. Al tempio, mi hanno insegnato come ottenere piacere dal dolore, dagli sguardi freddi e taglienti dei fedeli. Ma il suo sguardo, non era solo freddo e tagliente… era vuoto e non sorrideva, nonostante le sue labbra stessero sorridendo.
Il mio maestro, John Phoenix Warden, era davanti a noi con le braccia conserte e ci stava scrutando con quello sguardo. Eravamo fermi in questa posizione da almeno mezz’ora e dietro di lui, Duskwing ci guardava con occhi pietosi e delusi, come anche i passanti guardavano questa scena con gli stessi occhi… con una punta di imbarazzo visto la nostra situazione ignuda. Nonostante ciò… Questa situazione… mi sento nuovamente-?!!!! non feci in tempo a finire di pensare la frase che subito sentii le mani della morte sul mio collo
“Stavi pensando che la situazione non ti dispiace, mia stupida allieva?”
“A-a-a-assolutamente n-n-n-no!!!!” esclamai faticando a tirar fuori quelle due semplici parole Come fa a capire quello che penso?!!
“Perché ti conosco da abbastanza tempo per capire cosa pensi in base alle tue espressioni.”
“C-c-capisco.” affermai con il sudore che mi grondava dalla fronte
“Uhm… signor Phoenix… per quanto ancora-”
“Finché non vi sarete fatti un’esame di coscienza.”
“E-e quando sarà?”
“Hmmm……hm?! Oh credo che accadrà presto.” affermò girandosi
guardando in quel punto, potevo vedere avvicinarsi un gruppo composto da quattro persone che si avvicinavano in fretta. Tre donne che di media erano sulla trentina e un uomo di mezza età che indossava un’armatura leggermente migliore rispetto a quella dei soliti soldati. *Gulp* Oh merda… mi venne istintivo deglutire, poiché si trattavano delle mogli di tre dei sei uomini e del loro comandante di guarnigione.
“Mastro Warden…” lo chiamò il comandante per poi guardare verso di noi con un’espressione esasperata “è successo di nuovo, huh?”
A quella domanda, seguito da un pesante sospiro del mio maestro, lo sguardo delle mogli era talmente cupo e spento da essere più affilato di un rasoio ed era rivolto a me, e soprattutto ai mariti che hanno giaciuto con me
“Non ho scuse.” cominciò il mio maestro sinceramente dispiaciuto “Credevo che la mia stupida allieva sarebbe subito venuta alla mia dimora una volta tornata dalla sua missione, ma a quanto pare, sono stato uno sciocco a crederlo.”
“Ugh… stavo solo facendo il mio compito di missio-”
“Hai detto qualcosa… Alwena?” mi domandò riversando su di me una forte sete di sangue e guardandomi con uno sguardo cupo
“N-n-n-n-no! A-a-a-assolutamente nienteeeeee!” affermai sobbalzando
“Comunque, comandante Gwier, mi assicurerò di punirla a dovere ed inculcarle che certe cose non può farle.”
“La pregherei di farlo.” affermò Gwier sudando leggermente “Non ho alcuna intenzione di ripetere l’esperienza.”
“Sono dello stesso pensiero comandante e signore…” cominciò per poi rivolgersi verso le tre mogli che si girarono verso di lui “non dico di non… ‘discutere’ con i vostri mariti sull’accaduto, ma vi pregherei di non farlo di fronte ai vostri figli almeno e soprattutto, di prendere una decisione pensando al futuro dei vostri bambini.” terminò con un leggero sorriso
“““Ci può contare mastro Warden~♪”””
Lo sguardo freddo e tagliente delle donne mutò subito in un’espressione luminosa e sorridente, unito ad un leggero rossore sulle guance. Quella risposta, causò un certo malcontento dei mariti, ma non possono esprimere la loro insoddisfazione apertamente visto quello che era successo giusto poco fa.
Non è sorprendente alla fin fine. A breve Jhon compirà 18anni ed un gigante tra gli uomini visto che è alto 2,20 m, ma questa non l’unica caratteristica a renderlo unico: il suo corpo robusto, muscoloso e imponente sono fonte di una certa intimidazione e rispetto, la sua saggezza, umiltà e disponibilità lo rendono una figura ricercata dagli abitanti di Azur Fort, e dal mio punto di vista è un’eccellente insegnante visto che mi ha seguita da 4 anni; i lineamenti del volto sono mascolini, unito ai suoi occhi blu e ad un’espressione dura che facilmente si ammorbidisce, lo rendono sempre fonte di attrazione per buona parte delle donne della cittadina. E poi sono io quella che viene sempre rimproverata per causare adulterio-!!! sentii un’altro brivido corrermi lungo la schiena
“Ora, vestitevi e Alwena…” riprese rivolgendosi di nuovo a me “una volta che hai fatto, seguimi senza fare storie, ok?”
“Sì.” risposi tenuemente
*****
Quattro anni fa, Alwena mi aveva fatto una richiesta innocente e altruista: insegnami a curare le persone come fai tu.
Sinceramente, ero rimasto spiazzato dalla richiesta. Voglio dire, quale persona vorrebbe apprendere da qualcuno che è molto più giovane di lei, le cui conoscenze sono di dubbie origini e senza un fondamento? Nonostante lo sapesse, me lo chiese più volte anche ad Eastdeep e alla fine, impressionato dalla sua sincerità e soprattutto dal suo desiderio, accettai di prenderla come mia allieva.
Cominciai con il comprendere qual’era il suo livello educativo ed essendo di origine nobile, ha comunque un minimo di educazione, ma non era sufficiente, per non parlare del fatto che non aveva alcuna conoscenza di materie essenziali come chimica e fisica. Dovevo prima riempire quelle lacune e quando cominciai con lezioni di matematica, poche lezioni più tardi Alwena già cominciava a lamentarsi, ma quando cominciai successivamente a dimostrarle che l’uso… no la necessità di conoscere la materia per ottenere la conoscenza che desidera, mise da parte le lamentele e cominciò a darsi da fare. Lo stesso avvenne anche quando la introdussi a fisica e chimica, aprendole letteralmente un mondo con l’uso del metodo scientifico sperimentale.
La conoscenza di questo mondo è ancora molto arretrata poiché nessuno si mai fatto certe domande a causa dell’esistenza della magia, senza rendersi conto che tutto è collegato, che l’intero mondo e universo segue specifiche regole e leggi. La fame di conoscenza di Alwena, venne risvegliata da questa verità.
Anatomia non era una materia approfondita visto che era considerato blasfemo dissacrare il corpo di un morto quindi, per farle cambiare mentalità, cominciai a farle dissezionare i cadaveri di animali e anfibi come topi, rane, uccelli, lucertole, ecc. per poi passare a cadaveri di mostri vari. Alwena all’inizio impallidiva alla vista degli organi interni, ma ben presto ci fece l’abitudine, anche se come con matematica, non capiva l’utilità. Infine, durante il viaggio verso Azure Fort incappammo in un’imboscata di banditi che eliminammo subito. Dato che nessuno avrebbe fato storie sulla loro morte e soprattutto i loro cadaveri, decisi di tenere una lezione sull’anatomia umana usando i volontari da poco morti. Alwena all’inizio non era simpatizzante all’idea, ma dopo aver aperto il primo cadavere, comprese come tutto quello che le avevo insegnato e mostrato fosse collegato. Tutti gli esseri viventi hanno uno scheletro, hanno organi interni con funzioni specifiche, hanno muscoli e vasi sanguigni. Comprese che la strada che aveva scelto… che mi aveva chiesto d’insegnarle era molto più complessa e allo stesso tempo misteriosa.
Ovviamente, non le insegnai tutto ciò che era stato scoperto nel mio mondo e mi fermai a cose che erano visibili a occhio nudo o con una lente d’ingrandimento. Cose come DNA, atomi e simili non gliele insegnai, sperando che partendo da ciò che le ho trasmesso, lei o una sua allieva o allievo possano giungere alle stesse scoperte del mio mondo.
Ovviamente, non tenni solo lezioni di medicina, ma anche di difesa personale e di combattimento corpo a corpo, scoprendo che è piuttosto portata per il combattimento a mani nude. La ragazza il cui corpo sembrava fatto solo per il sesso, ora era anche fatto per combattere: manteneva comunque un profilo sensuale e accattivante, ma la sua muscolatura ed ossatura si era sviluppata, anche se impercettibile, e aveva una costituzione più robusta. Se questo fosse un RPG, la sua classe da Sacerdotessa ora sarebbe quella di una Monaca… anche se un po’ troppo lasciva.
Ora, eravamo insieme e stavamo tornando verso la mia casa, mentre Duskwing ci ha anticipato in volo e ora ci stava aspettando. La mia dimora si trova fuori dalle mura di Fort Azure e poco dopo l’inizio del sottobosco. In questo momento regnava un silenzio imbarazzante… almeno per Alwena
“Hmmm, maestro…” cominciò timidamente Alwena appena entrati nel sottobosco “ecco, io-”
“Quante volte ti ho detto di imparare a controllare i tuoi istinti?” le domandai con calma
“T-troppe volte per ricordarlo.”
“Dalla prima, sono ben 467 volte…” mi fermai girandomi verso di lei “e questa è la 468a volta.”
“Ugh…” disse abbacchiata “N-non posso farci niente. La prossima volta-”
“*Sigh*Non ti sto condannando per ciò che sei Alwena.” la interruppi “Ti ricordi perché ti ho detto… no, ti ho chiesto di imparare a controllare i tuoi istinti?”
“……” con le mani giunte, e leggermente in imbarazzo parlò “Se voglio usare ciò che mi hai insegnato, devo iniziare a pensare a mente fredda e usando la logica. Controllare i miei impulsi, non vuol dire sopprimerli ma sfruttarli al meglio nel momento peggiore in cui la logica fallisce, portando così alla possibilità di salvare non solo la mia, ma anche la vita di altri.”
“Esattamente.” affermai facendo un mezzo sorriso “Istinto di sopravvivenza, istinto derivato dall’esperienza, paura… sono cose necessarie e che non bisogna abbandonare. Tuttavia, l’istinto può anche portare a conseguenze che non sono desiderate. Nel caso di quello che hai fatto un’ora fa, che ti sei abbandonata ai tuoi istinti sessuali e di lussuria, usando la logica, quali conseguenze avrebbe portato se non avessi interrotto quella gangbang?”
“Beh, tutti sarebbero stati sessualmente meno-”
“Alwena~”
“M-mi perdoni maestro.” si scusò sbiancando e diventando allo stesso tempo più seria “Non essendo un’iniziativa dei sei uomini, che non hanno fatto richiesta al tempio del mio ordine e alle spalle delle loro mogli, questo viene considerato un caso di adulterio. Il matrimonio tra quelle tre famiglie sarebbe stato completamente danneggiato e di conseguenza il degrado della relazione avrebbe potuto influenzare la crescita dei figli.”
“Anche se è danneggiata la relazione, il motivo per cui non è irreparabile è perché mi sono fatto avanti. Ma per quanto riguarda gli altri tre? Sapevi che erano di servizio stamattina?”
“B-beh… avevano detto che erano in pausa-”
“Rispondi alla mia domanda con la logica e non il tuo impulso sessuale.”
“……Abbandonando la loro posizione, non avrebbero potuto reagire tempestivamente a possibili emergenze e la loro assenza avrebbe potuto influenzare anche i loro compagni, per non parlare del fatto che sarebbero stati puniti per aver abbandonato la loro posizione… nel peggiore dei casi, come disertori.”
“Ora, capendo tutto questo, credi ancora che immischiarli nel tuo spropositato desiderio sessuale gli avrebbe giovato?”
“No… e io avrei potuto causare un danno alla reputazione non solo mia ma anche del mio culto, etichettandoci ufficialmente come prostitute vestite da sacerdotesse. Per non perdere la faccia, io verrei cacciata e bollata ufficialmente come prostituta.”
“Anche se ora hai raggiunto il rango A all’interno della gilda, la tua reputazione di donna che apre facilmente le gambe avrebbe avuto maggior influenza rispetto alla tua vera forza di avventuriera.”
Alwena si zittì, con un’espressione di sincera riflessione su quello che aveva fatto. *Sigh* Avrei dovuto usare questo metodo tempo fa. Prima ero io ad indicarle le cause delle sue azioni senza che lei arrivasse alle conseguenze sulla sua reputazione. A causa di questo, non ci rifletteva mai sinceramente.
“Maestro.” mi chiamò tenendo lo sguardo basso “Mi hai più volte detto questo e ho sempre fatto vuote promesse che avrei controllato il mio desiderio. Ora che mi ci hai fatto ragionare da me, facendomi capire che avrebbe influenzato anche me, credi che ora possa riuscire a migliorarmi?”
Sospirai e successivamente le accarezzai la testa, facendogliela alzare di scatto con occhi colmi di sorpresa.
“Non so se sarai in grado di farlo.” affermai “Ma accettando i tuoi stessi errori… essere disposta a non aver paura di fallire solo per migliorarsi… è questo che spinge una persona a cambiare veramente.”
“Maestro…”
“Inconsciamente, già lo sapevi e me lo hai dimostrato. Il coraggio non ti manca, il desiderio di imparare per migliorarti non ti è mai mancato. Quello che ti mancava… quello che volevo davvero insegnarti più di ogni altra cosa era proprio questo: non avere paura dei tuoi fallimenti, fanne tesoro e usa l’esperienza che ci hai ricavato per migliorarti, ogni volta.”
“……Davvero John.” mi chiamò sorridendo sconfitta “Hai davvero solo 18 anni?”
“Lo lascio decidere a te, Alwena.” risposi sorridendole
Riprendemmo il cammino ma facemmo pochi passi, che percepii degli sguardi… occhi ci osservavano. Mi fermai e Alwena mi guardò leggermente interrogativa
“Saliphe, che ne dici di uscire?”
Alla mia domanda, passarono pochi secondi che si cominciò a sentire il sibilo di serpenti farsi sempre più forti. Dalla nostra destra comparse la stessa Saliphe che 4 anni fa, insieme alla sua tribù, ci aveva assalito per recuperare le loro uova, ma da allora si era evoluta nuovamente in un’altra razza: un’empusa. Anche se è un po’ più grande rispetto a quando era una Lamia, il suo aspetto rimane molto simile alla forma precedente, ma questa volta ha quattro braccia in totale, perfettamente articolate ed usabili. Sul suo volto, la cui espressione è tipicamente calma e neutra, si sono generate delle scaglie più appariscenti e i suoi capelli serpentini hanno ottenuto un minimo di autocoscienza.
“Ancora non riesssco a sssorprenderla maessstro.” affermò Saliphe sorridendo gentilmente
“Sei migliorata però.” affermai ricambiando il sorriso “Dopotutto, Alwena non è riuscita a percepire la tua presenza.”
“Capisssco.”
“Saliphe. È un piacere rivederti.” affermò Alwena salutandola con la mano “Come te la passi?”
“Non posssso lamentarmi. E almeno io, non sssono causssa di fassstidi per il nostro maessstro.”
“Ugh. Perché oggi devo essere rimproverata da tutti?”
“Quindi hai combinato qualcosssa anche oggi.”
“Era un trabocchetto?!”
Ridacchiando allo scambio, mi venne in mente come io e Saliphe ci siamo rincontrati.
Erano passati 7 o 8 mesi dal nostro primo incontro e scontro, e mi ero appena stabilito ad Azure Fort iniziando a farmi un certo nome. Io e i Brethren’s Fang ci siamo rincontrati nella foresta in cui decisi successivamente di costruire la mia casa. Quando gli chiesi il motivo della loro migrazione Saliphe inventò una mezza scusa affermando che la loro tana non era più sicura… l’altra metà della ragione, e che venni a sapere più tardi, è che la tribù non voleva recidere i legami con il loro Riverito… ovvero io. All’inizio, era una mera relazione di rispetto in cui facevo visita qualche volta insieme ad Alwena. Visto che si erano stabiliti in una caverna dietro una cascata, il loro posto era relativamente protetto e sicuro, la pozza d’acqua compresa e c’era abbastanza spazio per addestrare Alwena nelle Arti da combattimento a mani nude. Successe un mese dopo la nostra riunione e aver scoperto la posizione del loro villaggio.
Stavo istruendo Alwena e Saliphe ci osservava incuriosita. Pochi giorni dopo, notai che Saliphe stava segretamente imitando alcune tecniche che stavo insegnando ad Alwena e quando la… colsi con le mani del sacco, ricordo che il volto di Saliphe era diventato bordeaux dall’imbarazzo… era molto carina in quel momento. Pensieri personali a parte, le offrii di allenarla ed istruirla visto il suo interesse ed ella accettò con uno splendido sorriso. Lettere, politica, comando, strategia, biologia, combattimento a mani nude, con la frusta e anche con l’asta, le insegnai tutto quello con cui avesse una maggiore affinità dimostrandosi un’allieva ancor più spontanea rispetto all’Alwena dei primi tempi. Anche gli altri membri della tribù cominciarono a seguire i miei insegnamenti dopo aver visto il loro capotribù, ma questa è una storia per un’altra volta.
Più Saliphe seguiva i miei insegnamenti e maturava, più essa diventava forte, colta e saggia, al punto che solo sei mesi fa, si è evoluta nuovamente in un’Empusa. Ora che ci penso anche altri membri della tribù si sono evoluti dopo i miei insegnamenti.
Comunque sia, rispetto ad Alwena che la vedevo come una semplice allieva e amica nonostante la sua personalità estroversa, allegra e le pesanti avance (sempre punite), Saliphe aveva una personalità più riservata, composta e curiosa inoltre, nonostante solitamente abbia sempre un’espressione composta e neutra, in realtà sa essere molto espressiva, alcune sue reazioni la rendevano estremamente carina e ammetto che ogni tanto il mio cuore si fermava per un secondo. Inoltre, era sempre presente e mi veniva a trovare spesso anche solo per chiacchierare rivelandosi un’ottima interlocutrice e una persona piacevole con cui parlare. Probabilmente mi sono preso una cotta per lei. Ma non so lei cosa pensi di me e se devo essere sincero, non ho mai fatto niente che potesse essere considerato un corteggiamento.
Saliphe e Alwena si allenavano tanto spesso quanto discutevano. Non era una cosa del tipo odio tra mostri e umani, ma più una… rivalità costruttiva ove le due imparavano sempre qualcosa l’una dall’altra. A proposito di rivalità…
*Clap Clap*
“Ragazze, concedetemi la vostra attenzione.” battei le mani attirando l’attenzione delle due “Dato che Alwena è appena tornata credo che sia il momento del suo esame finale.”
“Esame?” “Esssame?”