Dopo diversi anni di viaggio, Chaos, il neo-imperatore, ha incontrato molti Draghi, tra cui i sette draghi dei peccati capitali, i draghi sacri della verità, i draghi elementali, i draghi ancestrali e i draghi supremi. Prima di tornare al suo regno, Chaos visita gli ultimi draghi elementali, il drago dell’epilogo e il drago del fuoco. Durante la partenza dal pianeta degli elfi, Chaos trova un bambino in fasce vestito di nero e logoro. Nonostante l’avvertimento di non avvicinarsi alla foresta vicina, Chaos decide di portare con sé il bambino. Tuttavia, il più grande e potente drago che vive sul pianeta gli si pone davanti. Il drago inizia a dialogare con il giovane imperatore:
– Umano! Ti offro la mia reincarnazione crescila, allenalo, insegnali tutto, solo un buon padre potrà essere il mentore del Drago dell’epilogo! Promettilo!
– Va bene, lo farò!
In quelli sguardi così magnetici si poteva intravedere la fiducia reciproca che entrambi ponevano l’uno per l’altro.
Così Chaos prese con sé il piccolo e si diresse alla sua astronave.
In quello stesso giorno ma molti anni prima, durante il regno del grande Keiji tutto sembrava filare liscio come l’olio, ma in una remota terra, lontana dal pianeta Sion, qualcosa si stava destando dopo un lungo sonno.
In quel tempo Keiji amava trascorrere molto tempo con il suo amico d’infanzia Altair Magnus, di cui non molto si sa sul suo conto, tranne il fatto che era un amico molto intimo di Keiji, quasi un vero fratello. Tra i due vi era solo un anno di differenza ma Altair era molto più propenso alla contemplazione che alla guerra, infatti, per lui fin dalla tenera età le uniche cose importanti era il suo amico Keiji, e le sacre dee Fenicie.
Altair fu anche un ottimo guerriero, ma della sua vita militare non si è mai saputo nulla, forse era un lato di sé che non amò tramandare ai posteri.
Gli unici a saperlo erano Caede e Keiji. Altair fin dalla sua giovinezza indossava una talare di un blu cobalto, con orli in fili d’oro e settanta due bottoni d’oro. Altair fu un sommo sacerdote giusto e retto e non tradì mai né le sue dee né il suo migliore amico, ebbe solo un discepolo ovvero Altair II, che gli succederà alla soglia di sommo sacerdote imperiale dopo la sua nomina a Sommo Sacerdote Supremo. Nel frattempo, in uno sperduto pianeta arido al confine dell’universo una creatura venne alla luce dopo un lungo sonno.
Il drago era senziente e comprese che vi era grave pericolo che minacciava tutti gli universi. Così si diresse verso il primo pianeta abitato, ma su quel pianeta vi erano solo animali allo stato primitivo, lo scartò e andò verso il prossimo e così in successione, continuò finché non incontrò il pianeta Anemers. La popolazione di quel pianeta era tipo elfico, allora, cercò di parlare con loro, ma presi alla sprovvista, si allarmarono e cacciarono il drago con archi e frecce e incantesimi, ma nella fuga il drago si rifugiò in una foresta poco distante, in quella foresta a tutti gli abitanti era stato detto di non introdursi poiché viveva un bambino elfo che aveva i capelli neri e gli occhi corvini elementi noti per essere segni oscuri. Quello che loro non sapevano che al centro della fitta foresta vi era una collina con alberi da frutto una sorgente d’acqua e un bellissimo rifugio, esso era la casa del giovane elfo esiliato per il suo colore.
– I miei genitori sono stati uccisi dagli altri elfi perché diversi dalla massa.
– Il drago prese con sé il bimbo e spiccato il volo sparì da quel pianeta insieme al piccolo elfo.
– Un tempo sul pianeta in cui vivevo, viveva una popolazione che si prendeva cura di me, per ringraziarli io generai questa cavità dove loro potevano rifugiarsi in caso di calamità. Passaro mesi, anni, ed il drago viaggiava da pianeta a pianeta. Non sapendo come avrebbero reagito scelse un luogo dove non vi era tanto affollamento poi scese sul pianeta.
Ad accoglierlo fu proprio Altair. In quel tempo Altair era appena diventato Sommo Sacerdote imperiale e Keiji era insieme a lui e vide anche egli in drago.
– Come volete Epitaffio, vi accompagneremo al grande tempio.
Abandon restò all’interno della sua bocca. Arrivati ai piedi del grande tempio sul pianeta Astral. Il drago fece uscire il piccolo Abandon.
Poi si rivolse ai due
Altair subito ricordò che in una leggenda tra i vari popoli di dinastia elfica si narrava che qualora uno di loro aveva tratti scuri rispetto gli altri doveva essere la reincarnazione del male.
Nel frattempo, l’Abandon oscuro visto la scena si adirò contro il tempio.
L’incontrollabile forza di pura malvagità iniziò a distruggere il tempio delle fenici gemelle. Nel frattempo, Astral spostò l’entrata reale al pianeta del Grande tempio. Infatti, il vero tempio non era quello che Altair e Keiji videro, ma era situato su un altro pianeta. D’altronde quel tempio era solo un portale di accesso.
Quando si concluse la terribile battaglia tra Keiji e l’Abaddon oscuro che venne sigillato in una reliquia, che aveva le sembianze di una pergamena, fu poi racchiusa in un rotolo avente ad entrambe le estremità una bocca di un drago nero. A difesa di tutto questo venne eretto un sigillo potentissimo generato da Keiji, Altair e l’Abandon buono, che dopo aver appreso ciò che avvenne pochi giorni prima decise di emigrare al vero Grande Tempio sotto la guida della venerabile Astral.
Durante il tragitto il giovane imperatore incontrò un altro drago era il drago del fuoco. Molto più giovane e molto più impulsivo chiese al giovane imperatore se poteva accompagnarlo fino a Sion giacché lui era diretto lì, ma era la prima volta che lasciava il suo pianeta e non sapeva quanto sarebbe stato lungo il viaggio, così raccontò a Chaos che desiderava un passaggio fino a lì. Ma il giovane drago era ignaro che lui fosse l’imperatore, credeva che quel giovane uomo fosse il comandante di quella bellissima astronave. Chaos capì in un modo o nell’altro che era il destino che volle questo e così acconsentì il passaggio fino a Sion ma ad una condizione che lui stesso si presentasse e comunicasse il motivo del suo viaggio, così il drago disse tutto quello che il giovane imperatore voleva sapere.
– Giovane drago se vuoi un passaggio per prima cosa ho bisogno di sapere il motivo del tuo viaggio, il tuo nome completo e che tu stesso assumi delle sembianze simili alle nostre per poter entrare nell’astronave! Se farai ciò ti darò un passaggio fino a Sion!
– Si comandante, il mio nome è A…
– No caro, io non sono il comandante ma l’imperatore di Sion, Chaos NoGheminis successore all’imperatore Dioniso Magno NoGheminis.
– Perdonatemi vostra maestà, non volevo mancarvi di rispetto.
– Tranquillo continua ciò che mi devi dire.
– Vostra maestà io sono Alfamir il drago del fuoco. Sono stato incaricato di raggiungere Sion per parlare alla famiglia imperiale di una nascita di un essere assai malvagio al confine della dimensione astrale.
– Ma da quale epoca vieni per esattezza?
– Dal futuro. Il tiranno sta distruggendo tutto e tutti. Molti popoli stanno scomparendo.
– Non può essere, noi stiamo radunando tutti gli universi per fronteggiare il tiranno della profezia.
– Vorrei parlare con il sommo sacerdote.
– Va bene appena arriviamo lo informerò.
Dopo alcuni giorni di navigazione Alfamir chiese udienza al giovane imperatore, che acconsentì di buon grado.
In quell’incontro Alfamir spiegò dettagliatamente ciò che avvenne nel futuro da cui lui proveniva e chi era all’epoca il reggente dell’impero e chi era il tiranno. Quando Chaos seppe il nome divenne pallido e non credette anche se in cuor suo sapeva che era la verità.
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Se siete rimasti incuriositi dalla rivelazione di Alfamir riguardo al tiranno, allora il prossimo capitolo è quello che fa per voi. Scoprirete finalmente il nome di colui che ha sconvolto il destino dell’impero, e vi sarà rivelato il suo carattere e la sua motivazione. Ritroveremo la nostra linea temporale subito dopo l’assassinio, e assisteremo alla nascita del regno del tiranno. Non perdete l’occasione di immergervi in un mondo di avventure e colpi di scena, dove ogni parola nasconde un segreto e ogni personaggio cela una sorpresa. Preparatevi a scoprire la verità, ma state attenti, perché non tutto ciò che brilla è oro, e spesso la verità nasconde oscuri risvolti.