Sospira – “E con questo abbiamo finito di regolare i conti che non andavano.” – Lucas si gira verso Sebastian – “Ora ci rimane che sistemare l’esercito e quei maledetti che hanno ridotto così la nostra piccola regione…”
“Signorino, non mi aspettavo lei se ne intendesse così tanto con i conti e l’amministrazione.”
“Ho letto molti libri a riguardo, senza parlare che mi hai aiutato anche tu con le mie lacune quindi lo definirei più un gioco di squadra.” – sospira.
Mentre Sebastian e Lucas continuano a parlare del come risolvere alcuni problemi all’improvviso entra un soldato in ricognizione sul confine.
“S-Signore! Abbiamo un problema! S-sul c-con-” – cerca di riprendere fiato – “Huf, huf, ci sono-“
Lucas gli corre incontro e gli mette una mano sulla spalla accompagnandolo a sedersi – “Calmati, dimmi cosa sta succedendo. Riprendi fiato prima però.”
Fa un respiro bello profondo – “M-mi scusi, sul confine abbiamo avvistato un migliaio di uomini con la bandiera del Conte Foregneit. Sono all’incirca a un giorno di cammino dal nostro territorio.” – dice preoccupato il soldato.
“Grazie per avermi informato, chiamatemi Sael e radunate tutti i soldati disponibili.”
“Si Signore!” – si alza in piedi di scatto – “Ai suoi ordini!”
Mentre aspetta che Sael entri Lucas inizia a ragionare su come vincere o per lo meno sul come limitare i danni e negoziare, oppure su cosa negoziare considerando che con una regione così povera non c’era molto sul cui trattare.
“Vediamo cosa fare…” – va vicino alla scrivania, apre un cassetto e prende la mappa della regione – “Allora…”
Sael entra di corsa.
“Eccomi! Sono stato informato dell’accaduto.” – si avvicina alla scrivania di fianco a Lucas.
“Sael guarda questo piano rialzato, per passare dovranno per forza arrivare da qui. Pensavo di fargli un imboscata, nonostante sembri una mossa molto scontata al momento ci staranno sottovalutando credo sia meglio tendergliela direttamente qui. Quanti fucilieri magici abbiamo?” – guarda Sael serio.
“Parlando sinceramente di questo mio Signore, stavamo raccogliendo i dati su tutti i soldati e le armi come ci avete chiesto…” – Sael viene bloccato da Lucas.
“Non girarci troppo attorno, sii diretto e basta.”
“Ecco… In realtà il totale degli uomini che ci sono rimasti fedeli a lei Signore sono solo 254, gli altri hanno cambiato padrone non appena vostro padre è morto. Di questi 254 solo 50 sanno utilizzare un fucile, gli altri sono rispettivamente 50 tank, 54 lancieri, mentre il restante abbiamo 30 uomini della nostra marina, 20 dell’aviazione e 50 sono l’unità cinofila.”
Lucas rimase in silenzio per un po’ poi rialzo lo sguardo – “Abbiamo qualche aereo e qualche nave?” – disse sorpreso senza pensarci due volte.
“Non proprio signore, una nave ce l’abbiamo ma sarebbe una classe distruttori di 1 generazione…”
“Praticamente inutile in questo tipo di casi, comunque vediamo di riorganizzarci non ho intenzione di perdere la nostra terra già così al primo giorno dal mio ritorno effettivo.” – affermò Lucas con aria preoccupata – “Riflettiamo… Ah giusto, Sael dimmi i gradi che hanno i soldati, va bene anche in linea generale.”
“A grandi linee siamo tra il C, D e E.”
“Praticamente mi stai dicendo che tra le nostre fila abbiamo dei contadini, ottimo, praticamente siamo già spacciati. Per lo meno ci sei tu che sei un grado A e io un grado C, se avessi saputo che saremmo finiti in questa situazione mi sarei allenato di più…”
“Mio Signore non c’è alcuna ragione…” – viene stroncato subito da Lucas.
“Lascia perdere, consolarmi adesso non porterebbe a nulla di buono. Nell’unità cinofila quanti uomini abbiamo di grado C?” – esclama Lucas uscendo dalla stanza e dietro di lui a seguirlo sia Sebastian che Sael.
“Dodici.”
“Dividili in tre squadre da quattro e mandagli a controllare ogni anfratto del territorio insieme a due squadre anch’esse divise allo stesso modo dello squadrone fucilieri. Voglio capire fino a dove si sono spinti per spiarci.”
“Agli ordini!”
“Naturalmente per quanto possibile gli vorrei vivi.” – mentre lo dice l’aria intorno a lui diventa gelida e gli occhi diventano di un giallo accentuato quasi satanico – “Nel caso ci sarà da divertirsi.”
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“Alfie quanto manca per arrivare nel territorio dei Roise?”
“Ancora un giorno, Signorino.”
“Ah, che rottura… Vorrei fare più in fretta, se solo mio padre non me lo avesse praticamente ordinato…”
“Signorino, suo padre desidera solo farle avere delle esperienze in battaglia così da aumentare il suo grado militare.”
“Se lo dici tu…” – sbuffa e si ripone verso l’avanti appoggiandosi sulla testa del cavallo – “Se fosse stato per me non ci sarei neanche venuto qui…” – inizia a immaginare cose sconce di ogni tipo sulle ragazze dei vari villaggi che potrà rendere sue schiave e si riprende immediatamente – “Però sai che ti dico Alfie, in effetti potrebbe non essere una così brutta idea.” – dice con un po’ di bavetta alla bocca.
“S-si… se lo dice lei Signorino. Come al solito pensa solo a quel genere di cose… Di questo passo verremmo sterminati e basta.” – impensierito continua a cavalcare facendo finta di niente mentre Edward continua a fare fantasie.