I sette capostipiti vissero in tranquillità per una settimana, cibandosi dei frutti che la natura aveva da offrire. Gli equilibri si smossero la notte del settimo giorno.
L’umano Shirou e il semi-umano Kuro, dopo aver raccolto frutta a sufficienza stavano facendo ritorno a quella che loro chiamavano “casa”, ovvero i piedi dell’Yggdrasill. Nel tornare, Shirou scivolò e urtò un ramo spinato che lo ferì, aprendogli una lieve sbucciatura sul ginocchio da cui fuoriuscì qualche goccia di sangue. L’olfatto sovrasviluppato di Kuro gli fece percepire quell’odore come una sorta di ammaliamento, un piacevole invito. Ma lasciò perdere la questione e i due tornarono a casa. Dopo l’ennesima cena poco saporita, il vampiro Vlad se ne stava in disparte a lamentarsi. Kuro lo sentì e gli parlò di ciò che era accaduto poco prima, descrivendo l’odore del sangue di Shirou come succulento ed ammaliante. Da qui nacquero due pensieri malsani: Kuro, a giudicare dall’odore del sangue era curioso di conoscere il sapore della carne di Shirou; mentre Vlad si fece ossessionare dal pensiero di questa nuova prelibatezza appena scoperta che potrebbe finalmente accontentare il suo esigente palato: il sangue di Shirou.
Fu allora che i due si misero d’accordo e in quella disgraziata notte assalirono il povero Shirou, che da solo non riuscì a opporre resistenza, finendo divorato dai due predatori. Il demone Asura si trovò lì durante tutta la scena, ma elettrizzato dalle forti emozioni che vibravano nell’aria, restò inerte. Asura aveva sviluppato l’abilità di trarre giovamento dalle emozioni e dai desideri di chi gli stava attorno, buoni o cattivi che fossero. Il terrore di Shirou che si trovava ad incontrare la morte, la soddisfazione e l’istinto cacciatore sia del vampiro che del semi-umano erano emozioni più che sufficienti a mandare in tilt il demone, che altro non desiderava se non che quel momento durasse per sempre.
Alla morte di Shirou le nuvole nere di quella notte si aprirono e tutte le razze furono convocate al cospetto di Dio.
Due razze non vi presero parte: il gigante Ornn alla costante ricerca della tranquillità, che non voleva immischiarsi nella questione e non voleva prendere le parti di nessuno; e l’elfo Ciel, che erano tormentato da un altro pensiero. La scoperta della genesi del pianeta aveva portato Ciel a chiedersi se la natura fosse da ammirare o da temere. Così come aveva dato loro la vita, aveva però creato distruzione sulla superficie, provocando crateri, tsunami ed altri disastri ambientali. Se avessero dovuto ripetersi degli eventi simili, pur di dare altra vita, sarebbe stato molto probabile che Ciel e gli altri avrebbero perso la loro. A quel punto che senso avrebbe donare una vita se per farlo bisogna rubarne un’altra? Tuttavia, l’Yggdrasill era pur sempre l’albero che aveva creato non solo loro, ma anche la natura che ha funto da loro sostentamento in quella settimana. Non era certo che dovessero ripetersi altri disastri ambientali, pertanto la natura poteva considerarsi un alleato e un nemico allo stesso tempo.
Al contrario, chi invece era molto preso dalla questione dell’omicidio era l’angelo Kyouko, che però era assalito anch’esso da dei dubbi. Una parte di lui giudicava colpevoli i due assassini, e condannava l’omicidio ai danni del povero Shirou incondizionatamente, mentre l’altra parte voleva difendere i loro desideri. Kyouko si era sempre considerato come un fratello maggiore per tutti gli altri, pertanto voleva a tutti i costi la loro felicità e il loro benessere. Nonostante l’omicidio di Shirou avesse fatto soffrire quest’ultimo, allo stesso tempo aveva provocato benessere e soddisfazione agli altri due. Uno ci aveva rimesso, ma due ci avevano guadagnato. Il gioco valeva la candela? Fu questo il pensiero che scatenò in Kyouko una straziante dualità che lo portò a tormentarsi come non mai.
Quando Dio emise il verdetto finale avvenne ciò che oggi è conosciuta come “La Grande Punizione”. Una delle sette sacre vite nate sotto l’albero millenario era stata spezzata, macchiata di un rosso esanime per soddisfare dei meri desideri malvagi ed egoistici. Il demone, il semi-umano e il vampiro vennero giudicati colpevoli e vennero maledetti:
– Vlad, che si era fatto ossessionare dalla sete di sangue, non sarebbe stato in grado di mangiare più niente, provocando un forte rigetto ad ogni tentativo, facendo diventare questa sua sete il suo unico cibo nonché una condanna a cui non avrebbe potuto astenersi per lunghi periodi con il pericolo, altrimenti, di andare in contro alla pazzia o addirittura alla morte.
– Kuro, che si era fatto guidare in modo scellerato dai suoi sensi animaleschi, ne avrebbe perso il controllo, venendo costretto a passare le giornate da umano e le notti da animale. Nacque dunque allora ufficialmente il primo esemplare di lupo mannaro.
– Asura, che peccò di ignavia di fronte all’assassinio di Shirou, non sarebbe stato più in grado di trarre giovamento dai desideri e dalle emozioni dei non-umani, privandolo così di molte possibilità da cui attingere potere, senza il quale il demone sarebbe diventato una creatura imperfetta e debole.
Per punire ulteriormente i tre colpevoli, Dio li privò di parte del loro potere spirituale per infonderlo in Shirou, così da farlo tornare in vita. Il potere spirituale era stato conferito ai sette capostipiti dalle acque che bagnavano l’Yggdrasill, pertanto chi era nato a stretto contatto con esse ne era ricco. Shirou, che in punto di morte aveva disperso tutto il suo potere spirituale, ne riottenne la quantità necessaria solo a farlo tornare in vita, resuscitando quindi come creatura “a secco” di potere spirituale alla fin fine.
Dio rimase deluso. Aveva tristemente constatato che i suoi sette “figli” non potevano convivere tra loro, o altri problemi sarebbero insorti. Li divise quindi nelle regioni che l’Yggdrasill creò precedentemente separando violentemente il terreno con le sue radici, e che oggi conosciamo come:
– Cisalide (terra degli umani);
– Repubbliche di Torrani (terra dei giganti);
– Pianpadee (terra degli elfi);
– Sibe (terra dei lupi mannari);
– Aldria (terra dei vampiri);
– Dunoa (terra dei demoni);
– Laide (terra degli angeli).
Dopodiché Dio, per permettere la riproduzione e così una maggiore popolazione di quelle terre, fece scindere ogni razza in due parti, creando il genere maschile e quello femminile. Da questa scissione nacquero i primi discendenti e i primi popoli. Nel frattempo, da Yggdrasill cominciarono a nascere frutti minori, da cui poi nacquero i primi animali, che grazie all’evoluzione e al potere spirituale divennero i mostri che conosciamo oggi.