Capitolo 21

Comunicazione dall’Autore: ho dovuto cambiare alcune cosucce sui lavori di Alwena perché mi trovavo in grande difficoltà per incastrarli con alcune regole poste sulle abilità. Correggerò anche quello presente nel Capitolo 19. Questo è tutto, buona lettura!

*****

Nome:

Alwena Malmance

Età:

20 anni

Livello:

43

Lavoro:

Sacerdotessa

Lavori Precedenti

Novizia del Tempio; Intrattenitrice; Prostituta; Diaconessa; Combattente

Razza:

Umana

Titolo:

Adepta del Culto di Afrodite Ercina; Discepola del Saggio; Discepola del Signore della Vita; Valchiria;

Forza:

560 (+123)

Resistenza:

514 (+113)

Agilità

745 (+74)

Intelligenza:

930 (+279)

Mana:

631 (+379)

Abilità Passive

Livello

– Aumento del Mana [Level Up!]

Grande

– Etichetta

3

– Studiosa della Natura

3

– Studiosa della Medicina

5

– Resistenza agli Stati Alterati (Malattia)

3

– Resistenza agli Stati Alterati (Dolore) [Nuova!]

2

– Resistenza agli Stati Alterati (Paura)[Nuova!]

3

– Resistenza Sessuale

8

– Trae forza dal dolore [Level Up!]

4

– Manipolazione del Mana [Level Up!]

6

– Guerriera Divina [Nuova!]

4

Abilità Attive

Livello

– Danza

4

– Magia Attributo Luce [Level Up!]

9

– Magia di Attributo Fuoco [Level Up!]

4

– Luce Sacra [Level Up!]

6

– Tecnica di Combattimento Disarmato [Level Up!]

8

– Tecnica con Lancia

0+2

– Alchimia Medica

4

Abilità Uniche

Livello

– Concentrazione [Level Up]

10

– Saggezza [Nuova!]

– Affinità Marziale (Lancia) [Nuova!]

– Guida dei Valorosi [Nuova!]

“*Siiiiiigh* Cosa diavolo sono questi valori?! Non parliamo delle abilità!”

Guerriera Divina
Questa abilità è ottenibile solo se si possiede un titolo ed un lavoro affini ad un culto religioso e marziale. L’abilità incrementa le statistiche di Forza e Resistenza e Luce Sacra aumenta di 2 livelli. Al livello attuale, le statistiche aumentano del 12%
Guida dei Valorosi
Questa abilità può essere ottenuta solo da un possessore del titolo “Valchiria”. L’abilità incrementa le statistiche di Forza, Resistenza e Agilità del 10%. Quando viene attivata, per i prossimi 30 minuti tutti coloro con l’abilità Resistenza agli Stati Alterati (Paura) che il possessore ritiene “Alleati”, otterranno lo stesso incremento nelle statistiche. Gli “Alleati” che non possiedono l’abilità Resistenza agli Stati Alterati (Paura), gli verrà garantita automaticamente ma l’incremento delle statistiche sarà invece del 3%. Il cooldown dell’abilità è di 12 ore.
Affinità Marziale (Lancia)
Questa abilità permette di apprendere più in fretta l’uso della lancia. Se non si è in possesso dell’abilità Tecnica con Lancia questa, quando ricevuto, aumenterà il suo livello di 2.

Più continuavo a leggere il mio status e le descrizioni delle mie nuove abilità, più mi sentivo pesante.

“Sei nuove abilità di cui tre uniche?! Davvero John?! Chi diavolo sei veramente?!!!!” urlai

Non conosco e non vi erano mai stati precedenti di uno status simile al mio. Già il fatto di ottenere questo aumento di valori e abilità in soli 4 anni è già di per se sorprendente e quasi tendente all’assurdo. Ma quello che bolla la cosa come assurdità, è il fatto che io possieda ben quattro Abilità Uniche. Le Abilità Uniche sono tanto rare quanto potenti e il solo possederne una può etichettarti all’interno della società come genio. Non a caso, i possessori di Abilità Uniche compaiono una volta ogni decenni come minimo.

Se si venisse a sapere che John è in grado di garantirne quattro in quattro anni, tutti farebbero a gara e sborserebbero intere fortune per ricevere i suoi insegnamenti. Conoscendo il mio maestro, lui non spargerebbe la voce delle sue capacità per denaro, anche perché lo avrebbe già fatto e soprattutto, verrebbe difficile credere ad una voce del genere. Verrebbe interpretata come una storia di fantasia creata da un ciarlatano per spillare soldi facili.

“Però… essendo io l’esempio vivente…”

la storia cambierebbe. I titoli che ho guadagnato sotto la guida di John basterebbero per dare un certo fondamento alla sua capacità, e se lo si unisce al sui titolo “Faro di Saggezza”, nessuno dubiterebbe. Oltretutto, John non mi ha mai detto di tenere la cosa segreta… ma allo stesso tempo non ha nemmeno detto di spargere la voce…

Mentre mi dirigevo alla Gilda degli Avventurieri di Fort Azure, questo pensiero mi assillava di continuo in quanto non riuscivo a comprendere cosa passasse per la testa del mio maestro… O meglio, non sono mai riuscita a comprendere cosa pensa. Un esempio di questo è quando gli ho parlato delle mie nuove abilità subito dopo la fine del mio esame e dopo aver ascoltato mi disse di andare a fare un cambio di lavoro e di lasciargli l’asta cerimoniale. Potevo comprendere il cambio del lavoro, anche perché era in programma, ma non capisco il motivo per cui mi ha chiesto di consegnargli l’asta cerimoniale.

Al cancello venni fermata per l’identificazione come sempre. Solitamente, le guardie mi guardavano con occhi lussuriosi anche perché la mia fama per essere un’insaziabile amante del sesso è seconda solo al fatto che sono allieva e assistente di John, ma questa volta… il loro sguardo era diverso: erano ammaliati, sorpresi e colmi di riverenza, la stessa con cui verrebbe guardato un benedetto dalla nostra signora.

Camminando per le strade non era tanto diverso. Quegli stessi sguardi che mi guardavano con desiderio da parte degli uomini e disgusto da parte delle donne, ora erano colmi di sorpresa e riverenza. Non riuscivo a comprendere questo cambiamento.

Anche se la Gilda di Azure Fort è piccola, non manca mai il lavoro essendo in prossimità di una foresta che è la dimora di numerosi mostri pericolosi, nonché posto al confine con il Regno dei Demoni. L’unico problema, è che c’è un solo banco della reception con due sole/soli receptionist e le code sono sempre lunghe.

La Gilda non è l’unico posto in cui si può eseguire il cambio del lavoro. Anche recarsi ai templi o alle chiese di nostra signora Afrodite si può eseguire tale operazione, ma al contrario della gilda, in chiesa è obbligatorio versare una donazione per poter cambiare lavoro, perfino gli adepti ed il clero di medio rango è obbligato a fare tali versamenti. Anche se definite ‘donazioni’ è più corretto definirle tasse che sono state concordate con il governo, in quanto il 30% di quelle donazioni vengono date allo stato. Alla gilda non c’è bisogno di pagarle dal momento che è un’organizzazione a se stante e anche lo stato usufruisce dei suoi servizi tuttavia, il cambio di classe è gratuito soltanto per gli avventurieri, mentre i non avventurieri devono pagare un piccolo prezzo. Alla fin fine, non è raro che una persona nasca e muoia sempre con lo stesso lavoro poiché, almeno all’interno della gilda che è anche ritenuto economica, il prezzo da pagare equivale alla retribuzione di un mese per un artigiano di basso livello.

Dopo tanta attesa, finalmente era il mio turno

“Oh, buongiorno Alwena. Come posso a–?!!”

Gwenola è una bella receptionist della mia età, appartenente alla branca della Gilda di Azur Fort e ormai ci conosciamo da molto tempo, al punto che ci diamo anche del tu. Posso definirla una delle poche amiche che possiedo e da quando ci conosciamo, ha sempre avuto un debole per John. Al contrario degli altri avventurieri, John ha sempre mostrato ed usato un carattere gentile ed educato verso tutti e se unito al suo aspetto, ha più di una volta fatto breccia nel cuore di molte donne. Guarda caso Gwenola è una di loro, ma è stata educatamente rifiutata.

Di solito, mi accoglie con un’espressione felice e accogliente, ma quando posò su di me lo sguardo, non solo interruppe quello che stava per chiedermi, ma i suoi occhi erano colmi di sorpresa che poco a poco, mutò in riverenza.

“Ho qualcosa sulla faccia?” le domandai ignara del motivo per cui mi fissava

“No! Niente del genere!” scattò improvvisamente “*Ahem!* Più che altro, sembri… diversa.” affermò dopo essersi schiarita la voce

“Diversa?”

“Non so come spiegarlo, ma rispetto al solito che trasudi feromoni e sensualità, oggi hai un’aria diversa, quasi mi senta in obbligo di riverirti e rispettarti.” Che sia a causa del titolo Valchiria?! “Comunque, come posso aiutarti?”

“Sì, volevo fare un cambio del lavoro.”

“Certamente. Ti prego di seguirmi.” affermò alzandosi dopo aver preso una chiave da un cassetto

Gwenola mi condusse di fronte ad una stanza poco lontana dalla reception, sulla cui porta era posto un lucchetto magico che aprì usando la chiave che era nel cassetto. Una volta aperta la porta, m’invitò ad entrare

“Avvisami quando hai finto.”

Annuendo entrai e la porta si chiuse dietro di me. L’interno non aveva finestre, ma la stanza era illuminata da delle torce magiche ed al centro c’è un piedistallo, su cui era posato un libro dall’aspetto molto pesante. Mi avvicinai al libro e appoggiai la mia mano sulla spessa copertina di cuoio marrone finemente decorata. Comparvero delle parole dorate

Desideri cambiare mestiere, Alwena Malmance?

“Sì.” affermai togliendo la mano

Le pagine sotto la copertina s’illuminarono e il libo si aprì fino ad un certo punto. In quel momento, le pagine tornarono ad avere il loro colore originale e anche qui cominciarono a comparire parole

Lavori che puoi intraprendere: Lanciere, Maga Apprendista, Etera, Monaca, Chierico,………. Rilevata l’abilità Saggezza. Rilevato il Titolo Valchiria. Aggiornamento dei lavori disponibili…

Appena comparve quella frase, improvvisamente, sentii l’aspettativa aumentare dentro di me, sentendo il cuore battere all’impazzata

Lavori che puoi intraprendere:……… Skjaldmær, Reginleiv, Diaconessa Imperiale, Devota.

“….Ma che cazzo?!”

*****

Appoggiai il barile sul tavolo. Era da poco tramontato il sole e aveva cominciato a fare freschetto. Io per primo lo notai dal momento che fino a poco fa, ero nella fucina.

Ci troviamo nel sesto mese dell’anno e come nel mio mondo precedente, le temperature stanno cominciando ad alzarsi ma alla sera, la temperatura esterna è comunque fresca ed è adatta per una piccola festicciola. Già… i rumori della notte cominciano a sentirsi, lo scoppiettare ed il calore del fuoco, il profumo ed il rosolio della carne che si cuoce sulla griglia rovente ed il grasso che cola sul fuoco ravviandolo leggermente.

La sera stessa in cui si era tenuto l’esame, mentre Alwena era diretta ad Azure Fort, proposi una piccola festicciola per celebrare la sua… maturità.

All’inizio, agli occhi della tribù Alwena, era considerata un’estranea, sopportata solo perché è una mia allieva ma pian piano hanno cominciato ad accettarla… ora non dico che hanno relazione del tipo amici per la pelle, ma di certo la vedono come una conoscente affidabile. L’unica che Alwena può considerare amica all’interno della tribù è Saliphe. So di aver detto che la loro è una relazione del genere rivalità costruttiva, ma ciò non vuol dire che anche i più grandi rivali non possano essere amici.

Tolsi il tappo dal coperchio del barile e c’inserii un rubinetto, feci stendere sul fianco il barile e lo bloccai con alcuni fermi sul fianco per impedirgli di rotolare dove voleva. Presi dei boccali per birra e aprii il rubinetto, il liquido dorato e cristallino dell’idromele uscì e si versò nei boccali. Una volta pieni, mi avvicinai alle mie due allieve e gli consegnai i boccali. Alzai il mio boccale

“Un brindisi al superamento del tuo esame.” affermai con un sorriso

“Salute~!”“Sssalute!”

*Tonk* con quel suono legnoso, i nostri boccali si toccarono e insieme cominciammo a bere l’idromele che vi era contenuto. La fresca bevanda alcolica scese nella mia gola lasciando un leggero gusto dolce nella mia bocca.

“*Gluglu!*Puha! Deliziosa! Che bevanda è? Non ho mai bevuto una cosa del genere!”

“Sssono curiosssa anche io maessstro. È davvero ottima.”

“Si chiama idromele. Una bevanda fatta a base di miele. Questa botte l’ho chiusa sei mesi fa.”

“Aspetta… hai detto idromele?” a quella domanda Alwena impallidì “Sto bevendo una bevanda della divina?!!”

“Huh? E ora cosa centra Afrodite?”

Già pallida, ora era diventata bianca come un lenzuolo e i suoi occhi già sgranati… sono certo che in questo momento starebbero uscendo dalle orbite da quanto li aveva aperti dallo stupore. Ingurgitò il resto del contenuto del boccale e poi scattò verso di me

“L’idromele è la bevanda che la divina Afrodite ha dichiarato sacra e che solo la famiglia dell’inventore può produrre! La ricetta è tra le più gelosamente custodite e protette della chiesa ogni anno ne vengono prodotti solo sei barili, di cui cinque vengono immediatamente offerti alla divina!”

“Aspetta, aspetta, aspetta… ma non era l’ambrosia la bevanda della dea?”

“Ambrosia? Di che stai parlando? Non ho mai sentito di una bevanda del genere.” negò Alwena

Che le informazioni sulla mitologia greca siano errate? Oppure è un semplice cambio di moda? Boh…

“Comunque!” riprese prendendomi, a fatica, per il colletto “Come fai a conoscere la ricetta? Quanta ne hai prodotta?! Ti rendi conto che se ti scoprono finiresti in enormi guai solo per dire eufemismo?!!”

“… Sicura che puoi permetterti di prendermi per il colletto a lungo?” la guardai interrogativo “C’è almeno mezzo metro di differenza tra te e me.”

“Non cambiare discorso e rispondi alla domanda, maestro!!!” esclamò mentre cercava di stare in equilibrio sulle punte dei piedi

“*Sigh*La conosco e basta.” affermai prendendole le mani “E non è l’unica ricetta che conosco. Ne ho molte altre. Comunque, ne ho fatti altri due barili e puoi stare certa che non ho intenzione di venderla.”

“Non riusciresti nemmeno a venderla!!!” esclamò nuovamente “L’indromele ha un valore incalcolabile in quanto bevanda sacra! L’ultimo barile viene usato soltanto durante i rituali di benedizione!!!”

Huh? Usano l’idromele come se fosse l’equivalente dell’acqua santa? Oh cielo…

“Non vedo perché ti agiti tanto.” cominciò Saliphe avvicinandosi “La casssa del maessstro è parte del nossstro villaggio. Non c’è modo che sss’incorra negli ssstesssssi problemi di un’insssediamento umano.” terminò bevendo un’altro sorso

“Ugh… questo è vero però…”

“Inoltre, ssse quello che hai appena affermato è vero, anche tu sssaresssti nei guai.” gli occhi di Saliphe erano tinti di pietà “Dopotutto, hai appena tracannato l’intero boccale che ti ha offerto il maessstro.”

“………”

Silenziosa Alwena guardò il boccale vuoto che aveva in mano. Ormai non poteva diventare più bianca, ma nei suoi occhi vidi un fuoco accendersi

“Ormai sono in ballo quindi balliamo! Un’altro boccale!!” esclamò porgendomi violentemente il boccale

*****

“L’ho appena messa a letto.” affermai uscendo da casa mia “Si è proprio lasciata andare con l’idromele.”

“Ssse è come dici, domani mattina vomiterà l’anima.”

Dopo la notizia che stava bevendo un liquore sacro, come se non se ne curasse, Alwena ci diede dentro come se oggi fosse il suo ultimo giorno di vita. In effetti, da domani non riuscirebbe più a berla visto che riprenderà il suo viaggio e con molta probabilità voleva memorizzarne il sapore. Che fosse quella la sua intenzione o meno, fatto sta che l’alcol gli diede alla testa e dopo l’ultimo boccale, cadde a terra addormentata.

“Poco ma certo. Dopotutto, al contrario di noi, lei non possiede l’abilità Resistenza al Veleno” affermai sedendomi su una sedia che era vicina alla porta di casa mia.

Dal punto di vista del corpo umano, l’alcol è considerato un veleno non letale, di conseguenza a chi ama bere, avere l’abilità Resistenza agli Stati Alterati (Veleno) è una maledizione in quanto più è alto il livello dell’abilità, più diventi immune al veleno e allo stesso tempo più sarà difficile ubriacarsi. Io e Saliphe c’è l’abbiamo di livello alto e anche se non sono un gran bevitore, non mi sento nemmeno arzillo dopo aver bevuto una quantità di alcol che normalmente stenderebbe un uomo normale. Ma anche così, non mi dispiace bere un bicchiere ogni tanto, soprattutto se in compagnia.

In mano tenevo una brocca di Sidro e lo versai in un bicchiere. Lo offrii a Saliphe che si era messa al mio fianco

“Ti va di farmi compagnia ancora per un po’?”

“Anche dopo tutto quell’idromele, vuoi bere ancora?” domandò mantenendo un’espressione neutra

“Quella bevanda sacra è stata trangugiata principalmente da una sacerdotessa che conosciamo bene.”

“Beh, non posssso darti torto.” affermò Saliphe prendendo il bicchiere offertale “Allora, sssarò felice di farti compagnia.”

versai un’altro bicchiere e lo alzai di fianco a me

“Alla nostra stupida addormentata.”

dopo aver offerto quel brindisi, io e Saliphe bevemmo un sorso di Sidro. Al contrario dell’Idromele, il Sidro lo si ricava dalla fermentazione di mele o pere, è più leggero ma anche leggermente più amarognolo.

“Quattro anni, huh….” affermai nostalgico e attirando l’attenzione di Saliphe “non avrei mai pensato che quella pervertita sarebbe giunta fino a questo punto.”

“Ad essssere sssincera maessstro, credevo che avrebbe abbandonato tutto a metà.” affermò bevendo un’altro sorso

“La sua superficialità era preoccupante in effetti.” affermai bevendo un’altro sorso “Ma mi ha dimostrato che la determinazione non le mancava. Inoltre, Saliphe, puoi anche chiamarmi per nome sai?”

“……Come desssideri… John.”

Anche se il suo volto manteneva un’espressione neutra, le sue guance si erano leggermente arrossate. Ridacchiai a quella reazione, mentre lei mi guardava leggermente turbata. Se solo le sue espressioni fossero più oneste… diventerebbe ancora più carina

“’Le discepole del Saggio’, huh? Pensare che un titolo potesse causare una cosa del genere…” affermai guardando la luna “se si venisse a sapere, molto probabilmente la vita che sto facendo adesso terminerebbe in pochi istanti.”

“Lo pensssi davvero?”

“*Sigh* La società umana non è come quella della tua tribù Saliphe.” cominciai riempendo di nuovo i nostri bicchieri “Giochi politici, corruzione, tirannia, arroganza, oppressione… gli esseri umani sono da sempre creature sociali incredibilmente egoiste che non si curano degli altri e pensano solo al loro benessere. Ci sono sempre delle eccezioni, ma anche tra queste non appena gli viene dato un frammento di potere, possono diventare quello che pensavano non sarebbero mai diventate.”

“Detta da te Jhon, che sssei anche tu un’umano…”

“Proprio perché sono nato e cresciuto umano, che posso permettermi di fare queste affermazioni. Hahah. Ovviamente, sono solo pensieri che sto pronunciando con l’aiuto dell’alcol.” affermai facendo una risata sarcastica “Osservare il mondo dal lato negativo, m’impedirebbe di vedere quel poco di buono che ancora m’impedisce di credere che gli esseri viventi… che gli umani, siano oltre ogni possibilità redenzione.”

“Capisssco. Alwena è un’eccezione allora?”

“No. Lei è oltre ogni possibilità di redenzione.” affermai bevendo un’altro sorso “O almeno questo è quello che avrei affermato quattro anni fa. Ora posso affermare con sicurezza, che quella donna è cambiata, maturata… che è diventata un’eccezione, anche se ha ancora molto da imparare.”

“Felice di sssentirtelo dire.”

“Guarda che anche tu non sei molto diversa.”

“Huh?” mi guardò con occhi tinti di sorpresa

“Si è soliti pensare, che i mostri non siano altro che creature senza cervello che vivono basandosi sui loro istinti. Ma già la prima volta, seppur dettato dal tuo istinto, hai dimostrato ragionevolezza, rispetto e onore.” mi girai verso di lei sorridendole “E ora, mi dimostri di essere più umana degli umani stessi. Sei saggia, compassionevole, leale… ma anche istintiva, sentimentale e leggermente impacciata alcune volte.”

“Hey!” mi richiamò rossa in volto

“Hahaha.” risi a quella sua espressione “Potrebbe essere una cosa imbarazzante per te ma personalmente, lo trovo piacevole.”

la sua espressione neutra si tramutò in quella d’imbarazzo e con un sorriso felice si girò in un’altra direzione mentre si portava il bicchiere alle labbra. Era adorabile e nel vederla in quello stato credetti per un momento che il mio cuore si fosse fermato. Si è creata una bella atmosfera……… o beh, o la va o la spacca. Mi alzai dalla sedia spostandola indietro e trangugiai il sidro nel mio bicchiere per poi appoggiarlo sulla sedia. Senza esitazione le presi la mano stringendola dolcemente. Lei si girò verso di me e anche i suoi capelli serpentini fecero lo stesso

“Forse potrebbe essere a causa del sidro che sono diventato così sincero, ma…” cominciai grattandomi la guancia mentre sentivo il mio cuore battere a mille “stare con te non mi dispiace affatto anzi, ultimamente non vedo mai l’ora di poterti rivedere. Tutte le tue qualità e quegli atti di goffaggine… li trovo incredibilmente adorabili. Soprattutto le tue espressioni… diventi incredibilmente carina quando il tuo volto mostra le tue vere emozioni.”

“C-carina?!” esclamò Saliphe “M-mi trovi davvero carina?!” domandò prendendosi il volto rosso come un peperone con le tre mani rimanenti mentre i capelli serpentini sembravano agitati

Sorrisi a quella reazione femminile ed incredibilmente adorabile. Lasciandole la mano mi misi di fronte a lei e mi abbassai quel che bastava affinché i nostri volti fossero allo stesso livello. Le presi dolcemente il volto e glielo feci sollevare così che potesse guardarmi negli occhi. I suoi occhi rettiliani ambrati erano pieni di agitazione e c’era anche un pizzico di aspettativa.

“Credi di non esserlo?” le chiesi sorridendo

“V-voglio dire, non sssono umana. Non sssono nemmeno un’elfa o una beassstman. C-come può piacerti… un mossstro come me? Per gli ssstandard umani devo sssembrare disssgussstosssa…”

All’inizio di quella frase i suoi occhi viaggiavano in ogni dove sperando di poter trovare qualcos’altro da guardare, ma arrivando all’ultima sentenza i suoi occhi si abbassarono come se avesse capito che in quanto mostro, non può ricevere quello che le sto offrendo

“Saliphe, guardami.” affermai prendendole le mani

anche se all’inizio c’era una leggera esitazione, i suoi occhi ambrati tornarono di nuovo a fissarsi sui miei. Esitanti, ma comunque pieni di aspettativa

“Per tre anni siamo stati insieme. Per tre anni ho potuto conoscere chi sei.” cominciai sorridendole “Mai una volta ti ho rifiutata, mai una volta ti ho allontanata, mai una volta mi hai disgustato. Sei dolce e affettuosa, compassionevole e saggia, impacciata, adorabile e molto carina.”

il suo volto non la smetteva di diventare sempre più rosso. Le sue mani squamose erano diventate calde e stavano stringendo le mie. Il suo sguardo era fisso su di me.

“Non deriderti solo perché sei un mostro. Tu non sei nemmeno un mostro ai miei occhi, tu sei Saliphe, l’Empusa che ha accettato il nome che le ho donato. Tu sei Saliphe, la guida dei Brethren’s Fang. Tu sei la mia adorata allieva Saliphe.” con la mano destra le presi nuovamente il volto e mi avvicinai ancor di più “Tu sei Saliphe, colei di cui mi sono innamorato.”

I nostri volti erano vicinissimi. Potevo sentire il suo respiro caldo. Potevo vedere il mio riflesso nei suoi lucidi occhi ambrati, che sprizzavano di vita e felicità, cristallizzando tale sentimento con una lacrima. Le sue labbra spalancate per lo stupore, si trasformarono in uno splendido sorriso. I suoi capelli serpentini si stavano strusciando sulla mia tempia come testimonianza del suo affetto. Due delle sue mani libere vennero usate per abbracciarmi, mentre la terza mi accarezzava il volto.

“Sssono felice.” affermò con le lacrime che le scorrevano lungo le guance “Sssono felice che provi lo ssstesssso. Ti amo anche io, John.”

Non esitai e la baciai. Lei non oppose resistenza e anzi, mi tirò a se con tutta la forza che aveva, quasi volesse impedirmi di staccarmi da lei. Potevo sentire il suo cuore battere all’impazzata e poi, un certo calore. Avevo gli occhi chiusi per poter godere di quel bacio, ma d’improvviso della luce cominciò a farsi largo, durando qualche minuto. Quando si affievolì le piccole ma forti braccia di Saliphe mi sembrarono ingrossate e la presa si era fatta più salda. Non sentivo più la sensazione dei suoi capelli serpentini sulla mia tempia e sul dorso della mia mano, la morbidezza di qualcosa che sembrava fatto da fili di seta.

Quando mi separai da lei e aprii gli occhi Saliphe, comprendendo di sentirsi diversa, si guardò le sue mani spiazzata. Invece i miei occhi si spalancarono dallo spettacolo offertami dalla mia amata: era diventata ancora più grande, le squame della sua gigantesca coda serpentina sembravano fatte di giada, il suo busto umano non era molto cambiato, con una vita sottile, quattro braccia ed un seno più grande rispetto a prima, la pelle di un color verde acqua talmente chiaro che alla luce della luna sembrava bianca. Sulla fronte aveva una specie di corona formata da tre tentacoli, collegati tra loro da quelli che sembrano due lembi di pelle, alla base dei quali sono presenti delle gemme simili ad occhi: un’ametista, uno smeraldo ed un topazio. Ma più di ogni altra cosa, i suoi capelli furono la parte che mi tolsero il fiato: non erano più serpentini, ma capelli mossi che le arrivavano fin dopo la vita, che da neri si tingevano del cielo stellato… no, sembrava che i suoi capelli fossero diventati il cielo stellato.

Non c’era alcun dubbio. Si era evoluta.

Ghost Vanguard

Ghost Vanguard

Stato: In corso Tipo: Autore: Rilascio: 2022
Ha vissuto la sua vita da soldato, come marito e padre, ma gli è stato negato l'eterno riposo.
Reincarnato contro la sua volontà come Flinne Logoch per l'egoismo di una dea pigra e narcisista, egli farà di tutto per non compiere la missione affidatagli...
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