Capitolo 21

Che stanchezza.

Avere a che fare con questi idioti è davvero stancante. Dopo tre assalti non sono nemmeno riusciti a capire che non sto neanche giocando con loro. A malapena posso definirlo un riscaldamento……… no… ora che ci penso, non ricordo quando è stata l’ultima volta che ho fatto sul serio. In tutti i combattimenti che ho affrontato da quando sono in questo mondo, in pratica era come se avessi semplicemente giocato. Non ho mai di fatto combattuto seriamente.

Anche adesso, con il loro nuovo assalto, mentre Ishgat, Emilyn e Ridel mi attaccano senza sosta, non ho neanche bisogno di prestargli più di tanta attenzione. Riesco a tener loro testa e allo stesso tempo a pensare alle nuove ricette che avrei potuto provare l’indomani. Di certo, era più interessante che prendere sul serio questi qui. Perché la gente non vuole mai ascoltare? Si farebbe meno male e si risparmierebbero molti grattacapi.

Sì… sono ben cosciente che non basta ascoltare, ma almeno avere più punti di vista e confrontarli può portare alla verità. Non dico di seguire solo uno e prendere quello che dice come oro colato, ma almeno dargli un minimo d’importanza.

Basta… mi hanno stancato al punto che non sono nemmeno più arrabbiato. Risentimento sì, ma rabbia ormai… è proprio vero che l’attività fisica è un toccasana per sfogarsi…………Hm?

“Certo che sei insistente con mia moglie… e io ho perso la pazienza a causa di questa tua ostinazione.”

L’Eroe ha cercato di colpire direttamente Lilith. Hmpf. Avranno sicuramente pensato che la fonte della mia forza derivi da una qualche stregoneria di mia moglie………. beh, ammetto che lei una certa influenza la fa: mi da la pace dei sensi. La calma e il sangue freddo sono cose fondamentali da mantenere quando si combatte usando i poteri psionici come i miei. Se non si mantiene la calma, si rischia di farsi del male da soli. Fidatevi, non è piacevole.

“ORA BASTA! CREPA!!”

La dragonkin di fronte a me si è trasformata in un drago rosso bello e maestoso. Uau. Di certo sa come apparire la ragazza………. a proposito, ho gettato le pattumiere nell’inceneritore?

Un’enorme pugno composto da squame rosse mi colpì proprio mentre facevo quel pensiero. Concentrando i miei poteri per potenziarmi e creare un’altra pelle metallica per aumentare la mia resistenza ai colpi, subii il colpo che ha creato un cratere piuttosto profondo con me al centro.

Mi sono venuti dei dolori alle giunture, ma per il resto sto bene… o meglio Certo che pesa sto drago.

Davvero tutto qui quello che sapete fare?” comunicai a tutti quelli intorno a me con la telepatia

concentrando nuovamente i miei poteri, le braccia si illuminarono d’azzurro e fulmini dello stesso colore cominciarono a viaggiare lungo la luce che mi avvolgeva. Tenendo un braccio per supportare il peso del pugno, il destro brillò ancor di più e colpì le squame rosse perforandole e facendo viaggiare il fulmine all’interno della zampa fino a reciderla dal corpo.

A proposito, prima ho pensato che la rabbia mi era passata giusto? Beh… l’intenzione di ucciderli c’è l’ho ancora sapete?

*****

Sono davvero preoccupata. No… non per mio marito. Ma per l’Eroe e le sue compagne. Io più di chiunque altro so quanto sia potente Graeval. Perfino le formiche se ne stanno alla larga quando si infuria. Sono felice che si sia arrabbiato per me, ma è spaventoso quando poi inizia a sfogare la rabbia contro chi l’ha scatenata. Oltretutto, ci troviamo in un posto in cui può tranquillamente sprigionare il suo pieno potere. Il che, lo rende ancora più spaventoso.

Huh? Vicino a noi c’è casa nostra? Ah, si vede che non l’avete notato. Poco dopo l’inizio dello scontro, Graeval ha aperto un portale sotto i piedi di tutti noi per trasportarci in una zona deserta e piuttosto lontana dai centri abitati. A parte me, a quanto pare nessuno se ne è accorto. Probabilmente li ha fatti cadere in un’illusione leggera così da ingannare i loro sensi. Comunque sia, mio marito non è così stupido da iniziare uno scontro vicino al nostro nido d’amore.

Tornando a noi, io amo Graeval. E con tutto il cuore. Ma allo stesso tempo lo temo. Dopotutto, non c’è mai stata una volta che l’abbia visto usare il suo pieno potenziale. Un’essere vivente in grado di affrontare il gruppo che ha sconfitto la sottoscritta, ritenuta la demone più potente tra tutti, con una nonchalance tale è a dir poco terrificante. Dopotutto è lo stile di combattimento che preferisce: far credere all’avversario di avere qualche possibilità di sconfiggerlo per poi schiacciarlo con rapidità e decisione, prima uccidendolo psicologicamente e poi definitivamente.

Ora capite perché sono preoccupata… no, rettifico… perché mi dispiace per loro. Graeval è a dir poco spietato, in particolare quando al centro del mirino dei nemici ci sono io.

Per me è sia fonte di gioia che di preoccupazione…

BOOOAAM!!!

Quel boato mi riportò alla realtà che si stava compiendo di fronte a me. Nel punto in cui c’era Graeval, ora c’era la zampa di un drago rosso. Probabilmente, la dragonkin ha deciso di dare il tutto per tutto.

Avrei dovuto preoccuparmi… mi sarei dovuta fiondare in quel punto. È vero… il mio cuore si è fermato per un momento. Dopotutto, a quale donna piace vedere il proprio amato venir pestato a morte? Tuttavia, non mi sentivo preoccupata. Dopotutto, conosco bene Graeval. Mi ha giurato che non mi avrebbe mai abbandonata e che sarebbe sempre tornato vittorioso da ogni scontro. E quando lui fa un giuramento…

KATAKRAC!

….cascasse il mondo, lo mantiene sempre.

Il moncherino della zampa di drago cadde di fianco alla sua proprietaria e sentii l’odore della carne bruciata. Graeval era uscito da quel cratere e stava levitando a mezz’aria. Coperto da quello che sembra un’armatura di cristallo, le sue braccia brillavano lievemente d’azzurro e i fulmini sfrigolavano lungo tutto l’avambraccio, quasi fossero trepidanti. Non riuscivo a vedere la sua espressione, ma potevo immaginarla: stanco di tutto questo.

“I cinque minuti che vi ho concesso sono passati.” cominciò incrociando le braccia “Vi do un’ultima occasione per andarvene pacificamente.”

L’intero gruppo dell’Eroe era esitante. Era naturale… anche io lo sarei dopo tutti questi fatti. Ma a quanto pare, la Santa è per qualche ragione intenzionata a continuare.

“Non possiamo! Dobbiamo salva-”

BOAM!!

“Ne ho abbastanza di queste cazzate…”

Le pupille spalancate… la bocca aperta mentre espirava sputando sangue… il corpo piegato dal pugno allo stomaco che Graeval aveva tirato. In una frazione di secondo, aveva colpito la Santa.

Stolta…

Quel gesto… era la rappresentazione della vera e spietata personalità di Graeval: non importa chi sia il suo avversario, è pronto a ucciderlo in qualsiasi momento.

Con molta probabilità non se ne è nemmeno accorta e il colpo è stato talmente potente da farle perdere i sensi immediatamente. Accasciandosi a terra, anche l’aria intorno a tutti si raggelò e tutti rimasero impietriti.

Si sentì un nuovo schiocco di dita…

BOOM!!

“KAH!” “GAH!”

Le armature dell’Eroe e di Emilyn esplosero letteralmente. I corpi che quelle armature dovevano proteggere erano rosse per il sangue, avevano indosso solo brandelli di vestiti ed erano pieni di orribili ferite, al punto che alcune esponevano organi interni o ossa. Nonostante il piccolo sfogo di dolore, le loro espressioni e soprattutto i loro occhi, stavano esprimendo quanto davvero stessero soffrendo. Rimasi sorpresa per come fossero riusciti a rimanere coscienti nonostante tutto. Ma a quanto pare, ci riuscirono solo per pochi secondi. Giusto il tempo per capire che erano spacciati.

Ma forse… per loro era meglio svenire subito. No… forse anche io dovrei distogliere lo sguardo. In quel momento, stavo provando paura… ma vedendo quel che fece dopo, la paura mutò in terrore.

“KYAAAAAAA!”

Ridel cadde a terra col volto tinto dal terrore, mentre mio marito aveva esteso il braccio verso di lei. Quasi sicuramente gli ha mostrato i suoi incubi e timori peggiori.

Ishgat lo colpì con il dorso della zampa che ancora gli era rimasta attaccata facendolo volare indietro di qualche metro per poi sputargli fuoco contro.

Graeval lo incassò e le fiamme gli passarono attraverso quasi il suo corpo fosse inconsistente. Alzò la mano e dopo qualche secondo la calò. Dalle nuvole nere che coprivano il cielo, un fulmine grande quanto il drago cadde sulla testa della bestia quasi una punizione divina fosse calata su di lui. Le splendenti squame rosse che alla luce della luna brillavano, ora erano bruciate e il moncherino era completamente cicatrizzato a causa dell’estremo calore e della potenza del colpo. Pochi secondi dopo, il drago mutò fino a tornare alla forma umana.

Tutto quello che il gruppo dell’Eroe non era riuscito a fare in cinque minuti, mio marito lo ha fatto in trenta secondi. Dato che era finita, Graeval discese per terra e contemplò ciò che rimaneva del gruppo che lo aveva stoltamente aizzato. Incoscienti, con i volti contorti dal terrore e la sorpresa, gravemente feriti… ma vivi.

Mi stavo dirigendo verso di lui, quando sentii un brivido corrermi lungo la schiena. Quando posai nuovamente lo sguardo sul mio amato, mi sembrò di vedere un’ombra nera come la pece e macabra… come la morte. Forse era un’illusione della mia mente, ma quella materializzazione della pura sete omicida era rivolta verso il gruppo dell’Eroe. Forse non l’avevo mai notato… ma ora… mi è venuto l’istinto di distogliere lo sguardo. Ho combattuto altre volte insieme a lui quando andava a sbarazzarsi dei briganti e ogni volta, emanava un pizzico della sua sete omicida nello stesso istante in cui uccideva. Non ci avevo mai badato più di tanto visto che era un’istante, ma ora….. non avevo mai visto una sete omicida tale da sentirmi soffocare.

Graeval aveva alzato la mano destra e la stava lentamente chiudendo a pugno. Tremando la terra sembrò aprirsi e quelle che sembravano le fauci di una bestia famelica stavano per divorare gli avversari incoscienti.

Per qualche ragione, sentivo che quello che stava facendo fosse sbagliato. Era lui ma era spaventoso. Sono terrorizzata e ogni singola cellula del mio corpo urlava dal pericolo… non era lui…… osservandolo meglio non era il mio amato. Spaventata e soprattutto preoccupata, mi avvicinai a lui in tutta fretta e lo abbracciai

“Fermati!”

“……Lilith?”

quando dice il mio nome, sento calore, gentilezza e affetto. Ma ora… la sua voce era talmente fredda che per un’istante ho pensato mi avrebbe congelato da un momento all’altro.

“Ti supplico… fermati.”

“?!!” Graeval si irrigidì e i suoi occhi si spalancarono dalla sorpresa.

Stavo piangendo mentre mi aggrappavo a lui. Sentivo le lacrime corrermi lungo le guance e non si fermavano. Ma non erano lacrime di tristezza. Stavo piangendo, perché non volevo perderlo… stavo piangendo perché volevo che si fermasse… stavo piangendo perché volevo che tornasse da me…… per la prima volta, avevo paura di perdere una persona che amavo veramente.

L’espressione raggelata di Graeval pian piano si tramutò e accorgendosi del fatto che stavo perdendo forza nelle gambe, mi prese con dolcezza e s’inginocchiò insieme a me. Non riuscivo a fermare le lacrime

“Lilith…”

“Basta per favore…*hic* non imboccare la distruzione… *sob* resta con me… torniamo… a casa…*hic*”

Quando dissi quelle parole, Graeval mi strinse a se con così tanta forza che sembrava volesse soffocarmi. Ma in realtà, non voleva lasciarmi andare. Piansi… con tutto il cuore. Continuai per diverso tempo, appoggiandomi al petto di Graeval mentre mi stringeva, quando d’improvviso, sentii che la stanchezza stava prendendo il sopravvento

“Perdonami Lilith. Perdonami per il mio egoismo.”

Quelle furono le ultime parole che sentii pronunciare prima che chiudessi gli occhi

*****

Sono un’idiota. Mi rimproverai mentre tenevo Lilith che si era addormentata tra le mie braccia. L’ho fatta piangere… solo perché non ho mantenuto la calma, ho finito col ferirla! Dannazione!!

Quando Sarity stava affermando nuovamente che voleva “salvarmi” da mia moglie… non ci ho più visto. Volevo finirla lì. Volevo ammazzarli e farli sparire così da tornare alla mia vita pacifica insieme a mia moglie. Ma non mi ero reso conto delle conseguenze che avrebbe comportato la mia azione… conseguenze, che solo le lacrime di Lilith mi hanno permesso di comprendere.

Anche se per un breve periodo la nostra vita avrebbe continuato tranquilla, la scomparsa dell’Eroe e di tre delle sue quattro mogli compresa la Santa, avrebbe portato ad un’approfondita indagine da parte del regno e della chiesa. Il segreto di Lilith sarebbe stato molto difficile da mantenere, se non impossibile dato che non avrebbero mollato l’osso neanche a pagarli. Saremmo stati costretti a fuggire e a vivere una vita da profughi. Dopotutto, chi mai avrebbe accolto una demone e suo marito sospettati dell’omicidio del gruppo dell’Eroe? Neanche il Regno Deshatia, la patria di Lilith, ci avrebbero accolti… o meglio, avrebbero accolto lei ma non me e io sarei stato al centro di vari attentati e pressioni dal momento che non mi avrebbero mai accettato come marito della loro ex-Signora dei Demoni. Le reazioni dei fratelli Akiya erano state chiare.

In conclusione, sarebbe valsa la pena ucciderli? No. Per niente.

Prendendola come una principessa, aprii un portale per casa nostra e l’adagiai sul letto, dandole una carezza sul volto prima di tornare dall’altra parte. Sentii il vestito tirarmi. Lilith stava inconsciamente stringendo un lembo della mia veste e un’altra lacrima scorreva sulla sua guancia.

“Non me ne vado da nessuna parte. Starò con te fino alla fine dei miei giorni.” le sussurrai dolcemente mentre mi liberavo delicatamente dalla sua mano.

Tornato dall’altro lato, guardai gli idioti che erano a terra svenuti e ad un passo dalla morte. Allungai la mano e prendendo in prestito l’energia vitale del pianeta, cominciai a curare coloro che fino a poco fa avevo intenzione di ammazzare. Sospirai pesantemente

“Meglio se ti fai vedere se non vuoi che ti licenzi.”

“Ah…… haha. Mi hai scoperta~”

Avvolta da una luce bianca, Aphy si materializzò dietro di me e mi abbracciò appoggiando tutto il suo peso e le sue morbide angurie sulla mia schiena. Con un sorriso stampato in faccia strusciò la sua guancia sulla mia. Non sa proprio leggere l’atmosfera o il posto.

“Smettila.”

“Pout. Che guastafeste…”

“Hmpf.”mi girai “Perché non sei intervenuta prima per fermare questi coglioni dei tuoi eletti?”

“Perché non possiamo interferire direttamente con quello che accade sul mondo da noi gestito.” cominciò separandosi e mettendosi di fronte a me “Mi sono accorta di quello che stava succedendo quando avevate già cominciato a combattere.”

“……E il vero motivo?”

“Non mi sarebbe dispiaciuto consolarti durante il lut- Ahi! Ahi!! AHI!!! HO SBAGLIATO! PERDONAMI!! ORA LASCIAMI O SCHIACCIERAI IL MIO BELLISSIMO VOLTO!!! OUCH!!!”

Ancor prima che potesse terminare il suo macabro motivo, le avevo già preso il volto con un’iron claw. Sicuramente, non mi mancherà se muore.

“MESCHINO!!! OUCH!! OUCH!!!”

“Non riprovarci o ti uccido sul serio.” affermai stringendo ancor di più

Tralasciando il fatto che mi ha appena letto il pensiero, una cosa che so di certo su questa cascamorta è che non è in grado di mentire. Anche se il fatto che non possa interferire per via del suo ruolo di divinità guardiana di questo mondo è vero, Jack rimane comunque l’Eroe che ha scelto e Sarity è la sua Santa. Non è possibile che non si sia resa conto delle loro scoperte e piani. Ha semplicemente sfruttato l’occasione per orchestrare la morte di mia moglie. Dopotutto, l’ha affermato lei stessa. *Sigh*È talmente infantile da essere stancante.

Mentre Aphy si massaggiava la testa quando l’ho lasciata andare, io avevo terminato il trattamento delle ferite dell’Eroe ed il suo gruppo. Non potevo lasciarli andare tanto facilmente… almeno, prima di farlo dovremo farci una bella chiacchierata a quattr’occhi. Prendendo delle corde ed una spessa catena di metallo, legai i cinque avversari e li portai a casa mia, lasciandoli riposare in una zona separata. Per precauzione, creai diverse barriere, potenziai la resistenza delle corde e soprattutto della catena visto che i dragonkin, anche in forma umana, per quanto sembrano fragili non sono affatto deboli.

Ora eravamo solo io ed Aphy che stava sistemando i danni che il terreno aveva subito a causa dello scontro.

“Ho finito.”

“Grazie.”

Quando la ringraziai, le accarezzai la testa con affetto come premio per il lavoro svolto. Ridacchiò dolcemente mentre l’accarezzavo… non dovrei dirlo, ma a volte sembra un cane.

“Eheh~ Non è niente. Anche tu ci riusciresti. Dopotutto i tuoi poteri sono eccezionali!”

“Non credere che adularmi ti risparmierà dalla punizione che ti aspetta.”

“Punizione?!”

“Visto che non riesci a tenere a bada i tuoi seguaci e hai addirittura sfruttato l’occasione per attentare alla vita di mia moglie… credevi davvero che si sarebbe conclusa senza conseguenze?”

“Ho molti fedeli! Come credi che possa gestirli… tutti…… quanti………” disse distogliendo lo sguardo

“E non dimentichiamoci che ci hai spiati non solo durante lo scontro, ma anche durante la mia cena con Lilith…”

“……AH! Mi è venuto in mente che ho una cosa da fare. Quindi con perme-”

Grab!

“Tu non andrai da nessuna parte questa notte.” le dissi sorridendo.

Inutile dirvi che lei stava sudando freddo.

The Guardian Chef

The Guardian Chef

Stato: In corso Tipo: Autore: Rilascio: 2022
In un mondo di spade e magia, Graeval è figlio di umili contadini, una persona qualunque con un talento particolare per la cucina. I suoi compaesani lo conoscono per i suoi piatti deliziosi, per essere l'amico d'infanzia della Santa eletta dalla Dea Aphy e per essere sposato con una donna bellissima. Ma è davvero tutto qui? Certo che no. Altrimenti perché racconteremo la sua storia? Egli non è un ragazzo qualunque. La sua natura fredda, realista e calcolatrice era da sempre fin troppo matura per qualcuno della sua età. Ma illuso segreto è tanto immenso... quanto il potenziale della sua mente.
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