“Ecco qua Lilith.” affermò il panettiere dandomi una grossa busta piena di pane “fanno 1 Vahkel d’argento e 5 di rame”
“Grazie Thabit.” lo ringraziai dandogli i soldi e ricevendo la busta “però sbaglio o ultimamente il prezzo è aumentato?”
“Lo hai notato huh?” mi chiese sospirando “Il Re si è stancato delle scorrerie dei banditi e quindi ha ordinato all’esercito di occuparsene.”
“Credevo ci fossero tensioni al confine”
“Non più… o almeno non su quello di Yedal. Grazie al ritorno della nipote del sovrano, i due regni hanno rinsaldato la loro amicizia. Il che è un bene.” A quanto pare Arryn è tornata a casa sana e salva. Sono felice per lei. “Comunque, le spedizioni hanno un costo e quindi hanno dovuto momentaneamente aumentare le tasse. Secondo un mio amico esattore, si parla di un paio di stagioni.”
“Capisco. Scommetto che quella sul grano e i beni primari siano state quelle più prese di mira.”
“Già… però il nostro Re è saggio e ha deciso di impostare una tassa anche sui beni di lusso per non far pesare tutte le spese al popolo. Anche perché il raccolto di quest’anno non è stato molto abbondante.”
“Capisco.”
Alzare le tasse per riempire le casse dello stato è una pratica comune, ma bisogna sempre stare attenti a quali alzare. Le più comunemente colpite sono quelle sulle materie di prima necessità in quanto sono sostanzialmente economiche e quindi è possibile gonfiare leggermente il prezzo senza andar a pesare troppo sulle finanze della gente comune. Tuttavia, come nel nostro caso, prendere di mira anche i nobili è una scelta saggia in quanto un governante non ci guadagna niente da persone impoverite o indebitate. Il problema dei nobili però, è che storcono sempre il naso quando si tratta di spendere i soldi per pagare le tasse. Anche a Deshatia ho dovuto avviare politiche del genere per far si che non fossimo in deficit e l’unica volta che ho dovuto usare la forza per incassare, è stato quando alcuni nobili accecati dall’avarizia hanno fatto le orecchie da mercante.
“Grazie per le informazioni Thabit.”
“Non c’è di che. Torna presto.”
Sono passate 2 settimane da quando Graeval e il gruppo dell’Eroe hanno incrociato le spade. Durante questo periodo, la vita scorreva tranquilla e gli affari andavano a gonfie vele. I banditi non sono più stati un problema visto che si è sparsa la voce che il paese è protetto da Guardiano. Gli unici che si fanno vedere ogni tanto, sono i mostri che abitano la foresta. Ma parliamo di casi davvero rari. Per il resto, a parte questo leggero aumento delle tasse, non c’è stato nulla di eclatante.
È stato così tranquillo da essere quasi noioso. Quindi Graeval ad un tratto mi aveva chiesto “Perché non chiudiamo per un po’ e ci prendiamo del tempo tutto per noi?”. Detto in altre parole, voleva fare l’agognata luna di miele che non siamo riusciti a fare tre anni fa perché non avevamo abbastanza soldi per permettercelo. Ma visto che il Moonlight ha fatto grossi affari ultimamente anche grazie alla temporanea presenza dell’amica d’infanzia di Graeval, ora possiamo finalmente permettercelo. L’unico problema era che non avevamo ancora una destinazione.
Sulle coste meridionali c’è una bella temperatura e ho sentito che è possibile fare il bagno senza problemi. Oppure c’è anche il lago Leowich a nord, meta di molte coppie d’innamorati visti i paesaggi e i tramonti stupendi. Anche le terme della cittadina di Edosall a ovest da qui sono una buona idea visto che è la stagione perfetta per andare agli stabilimenti termali.
Aprii la porta sul retro e appoggiai la busta del pane su un mobiletto che era alla mia destra, chiudendo la porta dietro di me. Una volta tolto il mantello, mi diressi col sacchetto verso la cucina e dopo aver messo a posto il pane, vidi che Graeval era seduto in sala assorto nella lettura di una lettera. Assorto… e con un’espressione seria che mostrava anche un pizzico di preoccupazione.
Andai dietro di lui e lo abbracciai da dietro
“Sono tornata” gli dissi dandogli un bacio sulla guancia
“Bentornata…”
Il suo tono era basso. Ben diverso da quello felice con cui solitamente mi saluta.
“Qualcosa non va?”
Come risposta, lui alzò la lettera che stava tenendo, come se volesse che la leggessi anche io e infatti, così feci:
Gentile lord Guardiano,
lasciate che mi presenti: io sono il 19° sovrano del Regno Thirus, Edward Calsay Belmont.
Le sto scrivendo per poterle esprimere le mie più sincere scuse per i comportamenti tenuti dai miei sudditi e che hanno portato ad uno scontro inoltre, le scrivo anche per esprimerle i miei più sinceri ringraziamenti per aver risolto tali incidenti.
(…)
Anche se in queste righe non posse esprimerle a pieno la mia sincerità, allo stesso tempo voi non avete modo di obbiettare o correggere le mie affermazioni, quindi le sarei sinceramente grato se potesse incontrarmi a palazzo reale. Per entrare, le basterà mostrare il documento che ho allegato a questa lettera.
Durante il nostro incontro, potremo chiarire al meglio le rispettive posizioni e allo stesso tempo accordarci per possibili ricompense.
Spero in una vostra risposta positiva.
Edward Calsay Belmont
Alzai lo sguardo dalla lettera e subito i nostri sguardi s’incrociarono. Entrambi sapevamo cosa volesse Re Edward con quella lettera
“Una convocazione a palazzo, huh?”
“Si è mosso prima di quanto pensasi…” cominciò Graeval sospirando “a quanto pare… la corte è ancora sulle spine e sembra che voglia togliere subito il dente.”
“Thabit mi ha detto che il Re ha dislocato alcune forze dal confine elfico per far fronte ai banditi.”
“Scommetto che voglia garantire che le merci possano circolare liberamente senza dover incorrere in troppi problemi.”
Fin da quando è terminata la guerra con il mio popolo e il conseguente congedo di molti effettivi dell’esercito, la criminalità è dilagata soprattutto nelle zone periferiche. Anche qui a Fago si sono spinte molte bande di criminali e briganti, ma non hanno mai avuto la possibilità di uscire dalla foresta sulle loro gambe. Graeval e io li eliminavamo appena individuati. Quindi personalmente parlando erano più un fastidio che non un problema come invece lo era per il resto del regno: le scorribande dei banditi hanno spesso intaccato molte tratte e vie commerciali fiorenti e ora che è inverno, sebbene meno attivi, i loro raid contro villaggi poco sorvegliati continuano. Il dispiegamento dell’esercito contro queste bande è un’ottima notizia per molti.
“Sicuramente.” confermai “E questo è stato possibile solo grazie al ritorno di Arryn a Yedal. Sembra che il rapporto tra le due nazioni sia diventato più saldo.”
“Felice di saperlo.”
“Comunque, questa convocazione è reale, però non vi è alcuna nota di obbligo. È stato molto umile anche con i toni.”
“Lo avresti fatto anche tu.” cominciò Graeval alzandosi “Dopotutto, sono un mostro in grado di abbattere una dragonkin ad occhi chiusi. Qualsiasi uomo sano di mente non vorrebbe soffiare sul fuoco della distruzione se incontrasse un mostro come me.”
“Tu non sei un mostro.” dissi prendendogli il volto obbligandolo a guardarmi “tu sei mio marito. Sei solo un po’ più forte degli altri, tutto qui. Fufufu”
“Grazie Liltih.” mi ringraziò dandomi un bacio
“Cosa intendi fare con la convocazione?”
“Personalmente non ho motivi per accettare… come non ne ho neanche per rifiutare. È solo che…”
“Hai un brutto presentimento… vero?”
“Sin da quando il messaggero mi ha portato la lettera… ho la sensazione che se non vado, potrebbe succedere qualcosa di terribile che possa influire sulla nostra vita.”
Mi aveva spiegato cosa comportava la sua abilità divinatoria: più lontano si guarda, sempre più inaffidabile la profezia diventa. Tuttavia, i presentimenti sono istintivi e si rivelano anche quando non usa il suo potere… potere, che ha sempre usato per proteggere questo paese e la nostra felicità.
“Allora, credo che abbiamo deciso la destinazione della nostra luna di miele.” dissi accarezzandogli il volto
“Vuoi venire anche tu? È pericoloso!”
“Anche questi 3 anni lo sono stati non credi?”
“……E Va bene. Però, non faremo la nostra luna di miele alla Capitale.” disse prendendomi delicatamente la mano “È solo una deviazione che siamo stati obbligati a fare lungo il percorso.”
Mi baciò di nuovo… e più a lungo. Non riuscivo a fare a meno di questa dolce euforia e più le nostre labbra erano giunte e le nostre lingue danzavano, più sentivo il bisogno di concedermi a lui… il bisogno di portare in grembo la sua prole.
“Hey! Guardate che tra poco si apre!! E poi non fatelo di fronte a me!!!”
Ecco che è tornata quella Dea guastafeste. Aphy, sotto le mentite spoglie di una fittizia Rohnya, si frappose fra noi due. Motivo sufficiente per beccarsi un colpo sulla testa sia da me che da Graeval.
BONK!
““PERCHÉ DEVI SEMPRE COMPARIRE IN MOMENTI COME QUESTI?!””la sgridammo insieme
“Ouch!!” disse accucciandosi e tenendosi la testa
“L’atmosfera ora è rovinata…”
“Kukuk-!” Thud! “Ahi!!”
Per qualche ragione, Aphy aveva fatto il segno della vittoria e accorgendosene, Graeval l’aveva colpita una seconda volta con una vena gonfia sulla fronte
“Mi spiace Lilith.”
“Non preoccuparti…” cominciai dandogli un bacio sulla guancia “riprenderemo questa notte.”
“*Sob* Di cosa stavate parlando prima?” chiese Aphy singhiozzando
“Perché non lo scopri da sola o somma Aphy!” affermò Graeval andandosene
“Ti supplico! Non chiamarmi in quel modo!!”
Mentre Aphy faceva la sua supplica mattutina con mio marito mentre si dirigeva verso la cucina, ripensai un’attimo a quello che ci siamo appena detti. Anche se sarà più pericoloso che in questo villaggio, la possibilità che mi scoprano a Cuding non è bassa. Dovremo stare attenti, io in particolar modo, una volta a palazzo.
A proposito di palazzo… chissà come sta ora la piccola Arryn?
*****
Nonostante fosse inverno, c’era un temperatura fresca e in questo giorno particolare, c’era anche un fortuito cielo sereno. Dopotutto, anche se non è particolarmente freddo, vicino alle zone costiere le piogge non sono certo un fenomeno raro.
La casata Zidrash è famosa per tenere dei piccoli Tea Party nella loro magione di Silesera, durante questo periodo tutte le casate nobiliari sono invitate a partecipare. Solitamente, essendo una casata di Conti, invitano principalmente lignaggi di ceto eguale o superiore al loro, ma questa volta hanno invitato anche nobili minori per due semplici motivi: l’abbondanza dei raccolti e quella economica di quest’anno e per porgere il bentornato ad una particolare persona che è stata definita l’ospite d’onore di questo Tea Party… ovvero me
“Bentornata lady Lianelis. Ringraziamo gli spiriti per essere tornata sana e salva a casa.”
“La ringrazio del pensiero e vi chiedo perdono per il disagio, Conte Zidrash.”
“*Sigh* Il vostro improvviso rapimento è stato un duro colpo per tutte le casate di Yedal. Ma ora che siete tornata, possiamo tirare un sospiro di sollievo.”
“Sfortunatamente per ordine del Re, non potrò partecipare ad alcuna funzione”
“Naturalmente. Dopotutto Sua Maestà vostro zio, tiene molto a lei…”
Anche se usando parole diverse, era sempre la solita solfa. Sin dal mio ritorno, la vita che facevo prima del mio rapimento era tornata praticamente alla normalità. Sia per ordine dei miei genitori che per ordine di mio zio, sono rimasta a casa a riposare e riprendermi visto che quando ero prigioniera, mi tenevano docile ed indebolita assorbendo l’energia spirituale che solitamente ricevo dallo spirito con cui ho stipulato un contratto e impedendomi la manipolazione del mana.
Anche la partecipazione a party di questo tipo è stata rimandata per diverso tempo e solo di recente mi è stato dato il permesso di parteciparvi. O meglio, questo è il primo.
Dopo i vari saluti di convenienza, venni invitata a prendere una tazza di the insieme ad altre mie coetanee che conosco da molto tempo. Potrei quasi dire che le conosco sin dall’infanzia
“È bello vederti di nuovo in salute Arryn. Bentornata!”
“Ci siamo sentite male quando abbiamo…”
“…Saputo della vostra scomparsa.”
“Vi ringrazio Thalia, Artin, Saphielle.” ringraziai per poi bere un sorso di the “Mi sono ritrovata in un incubo tutto d’un tratto. Ma sono felice di essere tornata.” dissi sorridendo
“Deve essere stata un’esperienza orribile. Per 3 mesi alla mercé di chissà quale mostro.”
“Molto… ma sono stata fortunata.”
Hanno ragione. Per 3 lunghi mesi… impotente e usata come un giocattolo dai quei banditi per soddisfare i loro istinti carnali… soprattutto negli ultimi tempi dal loro capo prima dell’arrivo di Guardiano… no, di Graeval. In molte si sarebbero tolte la vita dopo un’esperienza del genere.
Sorpresi? Ho avuto conferma della vera identità di Guardiano, poco dopo che mi ha salvato una seconda volta dalla presunta amica d’infanzia di lady Ludmilla. Noi elfi siamo particolarmente sensibili quando si tratta di percezione del mana. Già quella notte quando ero sotto l’effetto di non so quali droghe, avevo percepito una presenza che non possedeva alcuna traccia di mana… come un cerchio completamente bianco su una tela totalmente dipinta. Ma quando mi presentarono Graeval, percepii in lui lo stesso vuoto. Sarò giovane, ma non stupida.
“Assolutamente.”
“Dobbiamo ringraziare la famiglia reale di Thirus per averti salvata.”
“E soprattutto la Santa, moglie dell’Eroe.”
“Lady Sarity? No. A dire il vero…”
“Non è stata la Santa? Allora… magari l’Eroe?!”
“““Kyaaa! Che fortunata!!””” dissero tutte e tre insieme
Ecco che ci risiamo. Da quando lord Jack Lingxin è giunto in questo mondo, lui è stato al centro delle discussioni tra le giovani nobildonne di molti stati e quando ha fatto un giro nei paesi limitrofi a Thirus per porgere i suoi saluti, ha fatto breccia nei cuori di molte… tra cui loro tre e, lo devo ammettere, perfino io mi ero infatuata. Molto spesso, quando ci riunivamo immaginavamo come sarebbe potuto essere la nostra vita se fossimo state le sue spose.
E da quando hanno fatto quell’urletto non hanno fatto altro che riprendere quel discorso. Ma io…
“Scusate se interrompo le vostre fantasie, ma non è stato nemmeno l’Eroe lord Lingxin a salvarmi.”
“““Huh?! E allora chi è stato?!”””
Quando me lo domandarono, mi tornò in mente Graeval. La sua gentilezza, il suo carattere paterno e protettivo, come anche la sua spietatezza e freddezza. Ogni sua singola caratteristica mi tornò in mente facendo accelerare leggermente il mio cuore. Mi venne automatico congiungere le mani e sorridere, e dato il calore che provavo sulle guance forse stavo anche arrossendo. Quando le guardai negli occhi, le vidi sorprese e allo stesso tempo imbarazzate.
“Guardiano.”