Capitolo 26

“*Yawm* E pensare che stavo dormendo così bene.”

“Mi spiace. Ma deve essere davvero importante.” si scusò dispiaciuta

Non era passato molto tempo da quando Saliphe mi aveva svegliato e ora eravamo fuori dai cancelli settentrionali dell’avamposto. Era necessario al fine di non incorrere in problemi, poiché le entrate e le uscite di questi avamposti sono strettamente tenute d’occhio. Anche io avrei avuto qualche problema.

“Non è colpa tua amore mio.” affermai sorridendole e dandole un bacio sulla tempia “*Fiiiiiii*” fischiai

“R-recupereremo più tardi.” affermò rossa Saliphe sistemandosi un ciuffo ribelle

“Non vedo l’ora.” le sussurrai dolcemente all’orecchio

Immediatamente, si sentì un tonfo di fronte a noi e un potente spostamento d’aria. Riportando lo sguardo di fronte a me, Duskwing era appena atterrato e le sue possenti ali erano ancora aperte, donandogli imponenza e suscitando paura… paura che provarono le due guardie dietro di me che si erano immobilizzate dal terrore.

“Uhru?”

“Sì. Abbiamo bisogno di un passaggio.”

Alla mia richiesta, Duskwing si mise a terra per permetterci di salire in groppa. Aiutai Saliphe a salire sulla groppa di Duskwing e poi toccò a me.

“Tieniti a me.”

“S-sì.” affermò abbracciandomi forte

“Huru~♪”

“Taci e vola!”

“Huhuhuhuru!”

Dopo aver riso alla mia affermazione che era un misto tra infastidito e imbarazzato, Duskwing spiccò il volo. Una volta raggiunta una certa altezza, Duskwing si stabilizzò e da lì sia io che Saliphe, fummo testimoni di uno spettacolo meraviglioso, indipendentemente da quante volte lo si guardi: una foresta verdeggiante e piena di vita si espandeva fino ad una catena montuosa, grigia e tetra ma allo stesso tempo meravigliosa per via dei piccoli cumuli di quella che potrebbe essere neve, luccicante sotto i raggi del sole. Sotto di noi l’avamposto era piccolo e le persone sembravano formiche che si muovevano. Guardando dall’altra parte, c’era una distesa verdeggiante che pian piano diventava dorata o scura poiché si trattavano di campi coltivati e poco più avanti, le mura di una cittadina. Un umano normale non potrebbe vedere fin la, ma io, come anche probabilmente mia moglie e Duskwing, potevamo.

“Uwaaaah!” esclamò Saliphe meravigliata

Ora che ci penso, è la prima volta che arriva a queste altitudini. L’espressione gioiosa e meravigliata di mia mogie era adorabile. I suoi occhi brillavano e la sua testa non la smetteva di muoversi, quasi fosse una bambina che fosse appena entrata in un negozio di giocattoli.

“Ti piace il panorama?”

“Sì!” esclamò felice “Questa è la prima volta che vedo qualcosa di così bello! E tu John? Non credi che sia bellissimo?!”

“Hahaha! Sì. Hai completamente ragione, però…” cominciai per poi prenderle il mento e obbligandola a guardarmi “In questo momento, sto guardando la cosa più bella che abbia mai visto fin’ora.”

All’inizio era meravigliata, ma ora la sua espressione era diventata leggermente confusa e successivamente, quando raggiunse la realizzazione di cosa intendessi con la mia affermazione il suo volto divenne rosso incandescente e sopra la sua testa comparve una nuvola di vapore

“Kyun! S-smettilaaaa!!!” esclamò dandomi dei colpetti sul petto

“Assolutamente no~♪” affermai giocoso e prendendole le mani “Ogni volta diventi incredibilmente carina~♪”

“Smettila di prendermi in girooo!” esclamò

mi guardava rossa come un peperone; le sui guance gonfie e lo sguardo insoddisfatto non facevano altro che enfatizzare la sua espressione infantile. Quanto è carinaaaaa! Volevo baciarla in quel preciso momento, ma mi sentivo osservato. Spostando lo sguardo verso l’origine, Duskwing ci fissava divertito… sono quasi certo che in questo momento stia sorridendo

“Huru rau~”

“Ahem!” mi schiarii la voce “Portaci nelle vicinanze dell’accampamento della tribù.”

“Huru? Hura huru.”

“Smettila di stuzzicarmi e parti!”

“Huru~~”

Duskwing volò in direzione della pozza d’acqua con cascata dove si erano stabiliti i Brethren’s Fang.

“Ahem! Lithise ti ha detto di cosa si trattava?” domandai cercando di riprenderci dall’imbarazzo

“U-uh? Oh! No, non mi ha detto niente.” affermò Saliphe dopo essersi ripresa “Ha solo detto che era una cosa urgente e allo stesso tempo molto delicata. Non so altro.”

“Potrebbe trattarsi di un’altra tribù?”

Circa un mese e mezzo dopo la sua evoluzione in Echidna cominciarono a presentarsi una dopo l’altra, altre tribù di Lizardman guidate da Strittilian. Affermavano di essere state istintivamente attratte nel luogo in cui si erano stabiliti i Brethren’s Fang e dopo aver incontrato Saliphe, tutti si prostravano di fronte a lei riconoscendola come loro leader e capotribù. Questo fenomeno a quanto pare è ancora in corso poiché un’altra tribù è arrivata pochi giorni fa. Ovviamente, essendo suo sposo, anche io venni accettato come capotribù, però affermare che mi riconoscano completamente come tale è tutta un’altra storia, però al momento sono disposti ad accettarmi e volenterosi di apprendere le mie conoscenze. La tribù che fino ad un mese e mezzo fa contava un centinaio di membri, ora è arrivato ad un numero a tre cifre.

“Se così, fosse non mi avrebbe contattata.”

In effetti… Lithise è una delle più strette confidenti di Saliphe nella gestione della tribù, nonché sua migliore amica. Non solo, dimostrò anche un’eccellente talento nella gestione di questioni civili e diplomatiche. Già in passato Lithise ha avuto a che fare con tribù dal temperamento aggressivo, riuscendo a gestirle egregiamente.

“Mi chiedo davvero cosa potrebbe essere successo. Per qualche ragione… ho un brutto presentimento.”

Anche se la sua espressione era neutra, potei notare nel suo tono di voce preoccupazione. È comprensibile, dal momento che non solo è un suo dovere quello di guidare la tribù in momenti difficili, ma loro sono anche l’equivalente della sua famiglia.

“Qualsiasi cosa possa essere successa, l’affronteremo insieme…” cominciai stringendola a me “e sempre insieme, troveremo una soluzione.”

“John…… grazie.” affermò sollevata toccandomi il braccio.

Il volo durò poco più di 10 minuti e arrivati a destinazione, Duskwing atterrò in uno spiazzo creato apposta per lui poco distante dalla grotta dove si è stabilita la tribù e adagiandosi a terra, ci permise di scendere dalla sua groppa più agevolmente.

“Capotribù, maessstro, grazie per essssere venuti tempessstivamente.”

Lithise è una Phasna le cui squame hanno una tonalità grigio-azzurra con occhi grandi e molto espressivi. Indossa l’equivalente di un reggipetto di pelle e all’altezza della vita indossa quella che sembra un gonnellino. In questo momento aveva la testa chinata in segno di saluto ed era accompagnata da due Striagross.

“Qual’è la situazione?” domandò Saliphe senza perdere tempo

“Possssibili intrusssi.”

“Possibili? Cosa intendi dire con possibili?” domandai curioso per l’insolita risposta

“Hanno sssuperato il perimetro esssterno e da poco quello interno. I nossstri guerrieri sssono in allerta e pronti ad intervenire in qualsssiasssi momento, però…” si fermò temporaneamente come per cercare le parole “più che venire intenzionalmente verssso l’accampamento della nossstra tribù, sssi direbbe essssere più corretto affermare che ssstiano ssscappando da qualcosssa che l’insssegue.”

“Cosa ti fa pensare una cosa del genere?”

“L’esssploratore che ha fatto rapporto, riferisssce di aver sssentito odore di sssangue e da una femmina, la possssibilità che ssstia covando un’uovo.”

In altre parole, una del gruppo è incinta. Portare una donna incinta in una missione volta a stanare una tribù di Strittilian dal loro nascondiglio? Oltre che impossibile è da incoscienti! Straigross, Akvari, Phasna o Agnis che sia, il loro olfatto è molto sensibile e ben sviluppato, al punto che posso affermare con certezza che sia addirittura uguale se non superiore a quello di un cane. Di conseguenza, sono tranquillamente in grado di distinguere gli odori, compresi quelli emanati a causa degli ormoni.

“Hmm. La loro attuale posizione?” domandò Saliphe pensierosa

“Ssstanno per raggiungere la fattoria.”

“Fai prima a dirmi che stanno per raggiungere l’accampamento!”

La fattoria di cui parla Lithise è il luogo in cui la tribù applica i metodi di pescicoltura che gli ho insegnato e al momento è solo una, costruita nella pozza d’acqua che si trova di fronte all’accampamento. Anche se non c’è alcun edificio in se, è possibile notare le reti e i pali usati per delimitare i valli ittici in cui vengono cresciuti i vari pesci.

Dettagli a parte, la preoccupazione di mia moglie è ben fondata poiché bastano pochi passi e si può trovare l’ingresso all’accampamento nascosto dietro la cascata.

Per via di tale preoccupazione, si diresse immediatamente verso la fattoria e vedendola anche gli altri la seguirono Hmm, si sta lasciando sopraffare dalla preoccupazione. Pensai seguendola con una certa calma per poi raggiungerla prima che uscisse dalla boscaglia.

“Saliphe, calmati.” affermai raggiungendola e prendendola per il braccio

“John?”

“Non lasciarti sopraffare dalla preoccupazione. Non sono ancora arrivati alla fattoria e soprattutto non sappiamo quali siano le loro intenzioni. Prima osserviamo, poi decideremo come agire.”

Saliphe fece in tempo ad annuire che successivamente, seguito da passi e fruscii, comparì un gruppo di quattro persone Aspetta… demoni?!

*****

Niente di tutto questo doveva accadere. Ancora non riesco a capire come si è giunti a questo. In questo momento, ci stiamo muovendo all’intero della Violent Grow, una foresta conosciuta non solo per fungere da confine tra la nostra patria e il regno umano, ma anche per la pericolosità dei mosti che ci abitano… o almeno, questo é il caso in questo momento. Oltre a me, ci sono altre tre mie guardie del corpo sopravvissute, di cui una ferita gravemente. Portando in grembo il frutto dell’amore tra me e mio marito, non posso permettermi movimenti troppo bruschi poiché si potrebbe dire, che la nascita è ormai dietro l’angolo.

“Mia signora, riuscite a continuare?”

la domanda venne posta dal capitano della mia guardia Sayuki von Echiya, unica Kitsune che sia mai riuscita ad entrare a far parte della Guardia Reale, facendosi strada fino a diventare la seconda in comando.

“Sto bene Sayuki… ma cosa mi dici di Anse?” chiesi guardando preoccupata la mia simile che portava sulla schiena

“Ancora viva, ma la ferita non smette di sanguinare.”

“*Cough!*F-farebbe meglio ad abbandonarmi mia signora *Cough!Cough!*”

“Non parlare e fai in modo di restare in vita!” affermai nascondendo la mia preoccupazione “Non ti ho ordinato di morire.”

“*Cough!* F-farò del mio meglio.” tossì Anse abbozzando un sorriso

“Mia signora! C’è una pozza d’acqua più avanti! Sembra sicuro, magari possiamo riposarci lì.”

la Drakekin che fece rapporto è Chedhah, l’ultima della mia scorta che è riuscita a giungere fin qui con noi.

“Facciamo così.” affermai nascondendo la stanchezza

La pozza d’acqua a cui si riferiva era a pochi metri di distanza, e la zona intorno era relativamente aperta. Non proprio il massimo per noi, visto che è un posto perfetto per un’imboscata, ma al momento siamo tutte stanche e assetate. Inoltre, non sapendo dove ci troviamo è meglio fermarci per recuperare energie e riorganizzare i pensieri.

Una volta sulle sponde, Anse venne fatta sdraiare per terra così da poter esaminare meglio la ferita, mentre io mi sedetti su una roccia lì vicina. Sono esausta. Non mi è possibile correre con ancora in grembo il nostro bambino. Volare non cambia di molto il discorso.

“Tenga mia signora.” affermò Cedhah offrendomi una borraccia

“Grazie Cedhah.”

l’acqua fresca mi bagnò le labbra e scese lungo la gola alleviando la mia sete. Poi, i miei occhi si posarono su Anse. Respirava a fatica e stava palesemente soffrendo. Con sguardo sofferente, distolsi lo sguardo verso la pozza d’acqua, notando qualcosa che attirò la mia attenzione. Uh? Pali e una rete da pesca?

“Voi chi siete? Che cosa volete?”

sentendo una voce femminile porgere quelle domande, Sayuki e Cedhah si misero subito in guardia. Davanti a noi, si presentò un elfa con occhi ambrati e lunghi capelli che sembrano tinti del cielo stellato, vestita con un abito rosso mattone a maniche lunghe e la cui gonna le arriva poco sopra le ginocchia. La sua espressione è neutra, ma ciò che risalta di più oltre ai suoi capelli è la statura… Non è alta quanto un minotauro ma di certo, è più alta di me.

“Non fare un’altro passo!” esclamò Sayuki

“Perché mai non dovrei?” domandò l’elfa “Siete voi quelle che sono entrate nel mio territorio. Con quale diritto puoi darmi un’ordine del genere?”

Territorio? Era una strana parola per definire un posto in cui afferma di abitare, ma nonostante questo, sia Sayuki che Cedhah non potevano far a meno di restare in guardia. Ora che lo noto, il mana in possesso di quell’elfa non solo è assurdo ma anche… unico.

“Dunque? Volete rispondere?” domandò incrociando le braccia

nessuno di noi rispose, l’aria era tesa e sembrava che sarebbe potuta scoppiare uno scontro da un momento all’altro. Eppure, nessuno si mosse e nessuno parlò per quanto eravamo intenti a fissarci. Non so il motivo, ma ho come l’impressione che se si muove un capello, potrebbe succedere qualcosa di terribile.

“*Cough! Cough!*”

“Hm? Qualcuno di voi sta male?”

La tosse di Anse fu quella goccia che servì a smuovere la calma che era stata mantenuta fino a quel momento. Quando l’elfa fece quella domanda si mosse verso di noi.

“Ti ho detto di non muoverti!” ordinò Sayuki nuovamente

“Non essere irragionevole.” affermò con calma l’elfa avvicinandosi “Sembra che abbiate con voi una malata.”

Non mostrando alcun cenno di volersi fermare, Cedhah scattò in avanti spada in pugno pronta a tagliare trasversalmente l’elfa. Accorgendosene, l’elfa arretrò leggermente evitando il colpo che stava per colpirla.

“*Fuuuh*”

“Ghofu?!”

L’elfa calciò i braccio di Cedhah impedendole di compiere l’azione e subito, le tirò un sinistro sulla guancia facendola cadere leggermente in avanti. L’elfa ebbe appena il tempo di girarsi che Sayuki era già davanti a lei che calava un fendente dall’alto che sembrò andare a segno.

Sayuki si allontanò venendo immediatamente raggiunta da Cedhah

“L’ha colpita?”

“Sembra proprio sì, però…” cominciò per poi guardarsi la mano “la sensazione che ho provato, è come quello di colpire il metallo.”

“………sato?”

“Huh?”

Sentii un come un sospiro provenire dall’elfa. Con la testa piegata, stava toccando il punto su cui il fendente era calato, notando il vestito tagliato L’abito è tagliato ma non la pelle?! Cosa diavolo-

“Come hai osato? Come hai osato?! COME HAI OSATO?!!”

le parole urlate dall’elfa vennero accompagnate da un’esplosione di mana, talmente potente da creare un’onda d’urto. La sua testa si era alzata e quell’espressione che fino a poco fa era neutra, ora era tinta di rabbia e rancore.

“Questo abito era il primo regalo di mio marito.” cominciò “L’ho potuto riceve ed indossare solo oggi e ora guarda come lo hai ridotto!!”

“Huh? L’abito?”

“Oggi era il nostro primo appuntamento, voi vi presentate non invitate all’interno nel mio territorio e non solo non esponete le vostre intenzioni, ma ora rovinate anche il regalo che mi è stato fatto?! Era questa la vostra intenzione, stronze?!!”

“Aspetta. Ma co-” cercò di parlare Sayuki confusa

“Non pensare neanche per un attimo che ti perdono… LAVERÒ L’ONTA CON IL TUO SANGUE!”

Quando urlò quell’ultima sentenza, il corpo dell’elfa brillò e successivamente si espanse diventando un’enorme mostro con la coda di serpente, ma il cui busto umano comprendeva quattro braccia e sulla fronte si creò quella che sembrava una corona di carne. Di fronte a quel mostro che trasudava maestà e rabbia, sentii il terrore esplodere nel mio cuore. Quel mostro imponente cominciò a caricare furiosa Sayuki.

“MUUUOORI—?!!”

“Ora calmati amore mio.”

Anche se non sentii cosa disse, udiì la voce calma di un uomo. Bastò questo a fermare il mostro che ci stava caricando. Il mostro si girò e seguendo la direzione in cui stava guardando, notai che si stava avvicinando con calma un uomo, con un fisico muscoloso e potente, i suoi capelli sono corti e di un grigio chiaro fatta eccezione per un ciuffo completamente nero

“John? Perché sssei ussscito allo ssscoperto?”

“Come perché? Avevi perso lucidità e avevi completamente intenzione di ucciderle non è vero? Voglio dire, cos’hanno fatto per meritarlo?”

Ormai al fianco di quella bestia, notai che anche l’umano era molto più alto di me. Ma anche se è umano… per qualche motivo, non riesco a percepire ostilità verso di noi ed il mostro… il mostro si abbassò così che potesse essere alla sua altezza. L’espressione contorta dalla rabbia che aveva prima tornò inespressiva, ma dopo la domanda, sembrò tingersi di quello che sembrava fastidio.

“La donna bessstia ha tagliato l’abito che mi hai regalato!”

“Solo per questo?”

“’Sssolo per quesssto?’ Ha rovinato il regalo che mi hai fatto.”

“Guarda che tornando nella tua forma originale, hai aperto altri due buchi nell’abito.”

“……Huh?!” l’espressione divenne incredula e subito si guardò il corpo “Uuuh… mi dissspiace… ora mi odierai non è vero?” domandò con un’espressione sconsolata, quasi sembrasse prossima alle lacrime

“*Sigh* Non hai alcuna colpa Saliphe. È solo un abito.” affermò sorridendole dolcemente e prendendole dolcemente la guancia “Mi hai chiesto di mostrarti un insediamento umano… mi hai chiesto di andare ad un appuntamento. Già questo mi rende felice, perché ho costruito ricordi che valgono ben di più di un abito.”

“…?!!!”

“Eh?” pronunciai inconsciamente

il motivo di quell’esclamazione, è la vista di un umano che bacia senza esitazione un mostro. Gli umani, dopo la venuta dell’impostora, cominciarono a dare molta importanza all’apparenza estetica e divennero ancor più spietati verso colo che non rispettavano i canoni della falsa Dea Guardiana. Ma ora… Un umano ha appena consolato affettuosamente e sta baciando un mostro senza alcuna esitazione. Il mostro aveva gli occhi spalancati e la pelle candida del volto era diventata di un rosso acceso.

“Vedo che le lacrime si sono fermate.” affermò separandosi e sorridendo “Che sollievo.”

“S-s-sssollievo?” domandò leggermente impanicata

“Mi sembra ovvio. Dopotutto, se molto più bella quando sorridi.”

“Kyun! J-J-J-John!”

Quel mosto, prima che sussultasse per l’affermazione dell’umano, aveva le labbra effettivamente contorte in un’adorabile sorriso. Vedendo la reazione del mostro, l’uomo ridacchiò divertito. Ma immediatamente dopo, la sua espressione divenne seria e si rivolse verso di noi. I suoi occhi erano blu come zaffiri e ci guardavano con serietà.

“Sono contento che la situazione non sia precipitata.” affermò con un tono sollevato “Io e Saliphe avremmo molte domande da porvi, ma se non facciamo qualcosa, quella dragonkin morirà.”

“Dragonkin?” domandò Cedhah con un tono di disprezzo “Come osi?”

“Uh? Ho sbagliato? In questo caso chiedo perdono, ma ora vi chiederei di abbassare le armi e permettermi di visitarla.”

Sayuki e Cedhah non si rilassarono neanche un momento. Sarà crudele nei confronti di Anse, ma anche se ciò significasse sacrificarla, non possiamo permetterci di abbassare la guardia neanche per un momento. Quel mostro è già di suo molto pericoloso e se c’è anche un umano…

“*Sigh!* Capisco. Non volevo arrivare a tanto ma…” cominciò per poi rivolgersi al mostro “Saliphe, potresti cantare per i nostri ospiti, per favore?”

“Huh? Ahhh certo.”

Il mostro, che sembrava essersi ripreso dall’imbarazzo, si schiarì la voce e cominciò a cantare. Era una canzone dolce e la sua voce armoniosa sembrava darmi conforto… ma successivamente, il mio corpo cominciò a rilassarsi e lo sentii pesante. Anche le mi palpebre, le sentivo pesanti. Huh?! Mi sento… molto… stanca… dopo quel pensiero, entrai nel mondo dei sogni.

Ghost Vanguard

Ghost Vanguard

Stato: In corso Tipo: Autore: Rilascio: 2022
Ha vissuto la sua vita da soldato, come marito e padre, ma gli è stato negato l'eterno riposo.
Reincarnato contro la sua volontà come Flinne Logoch per l'egoismo di una dea pigra e narcisista, egli farà di tutto per non compiere la missione affidatagli...
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