“Bene ragazze, per oggi è tutto. Ripassate tutto quello che vi ho spiegato per la prossima volta.”
“““““Grazie per il sssuo tempo e lavoro, maessstro.”””””
Con quelle parole, il gruppo di mostri serpentiformi fece un inchino verso l’umano e si diressero verso il villaggio. L’umano si alzò e si avvicinò a noi seguito dall’Owlion che ci guardava con occhi guardinghi.
“Grazie per il tuo duro lavoro.” lo ringraziò Saliphe sorridente
“Allora credo di meritare una ricompensa, non credi?” domandò appoggiando le mani sui fianchi di Saliphe
“Fufufu. Ogni volta che vuoi~”
A quell’affermazione, Saliphe baciò l’umano senza esitazione mentre lui la strinse a se dolcemente; il tutto davanti ai nostri occhi e quelli dell’Owlion che per un attimo mi è sembrato avesse sospirato.
L’umano è leggermente più alto di Saliphe che già di base, nella sua forma elfica, è molto più alta di noi. Non è errato definirlo un gigante tra gli uomini, con un corpo robusto ed una muscolatura ben definita e potente Nonostante le sue caratteristiche fisiche peculiari… c’è qualcosa di…… rassicurante in lui per qualche ragione, il solo stare di fronte a lui mi faceva sentire a mio agio e mi sembrava impensabile l’idea di non portare rispetto verso quella persona Non è un umano normale.
“Benarrivate.” ci salutò separandosi da Saliphe “Io sono John Phoenix Warden. Lieto di conoscervi.”
Tre nomi? Un membro di una famiglia reale umana? No… non è possibile. Non ho mai sentito di una casata reale con tali nomi. Anche se il mio pensiero era corretto il suo modo di salutare e porsi era tanto accogliente ed elegante, quanto studiato, rendendo chiaro che ha ricevuto una certa istruzione. O è talmente stupido da voler farsi scoprire subito, o vuole dimostrare la sua onestà verso di noi, o semplicemente è una cosa che gli viene senza pensarci.
“Io sono Zailath, mentre loro sono Sayuki e Chedhah.”
“Vi ringrazio per la presentazione e allo stesso tempo vi chiedo perdono.”
“Perdono?”
“Anche se prive di sensi, ho dovuto toccare il vostro corpo senza il vostro permesso. Anche se per scopi medici, sono certo che venir toccati da un maschio della razza umana non deve essere stata una cosa piacevole da sapere.” affermò chinando il capo “Vi chiedo umilmente perdono.”
Questo qui…! le sue parole mi lasciarono di stucco. Non c’era alcun tipo di arroganza o sarcasmo nelle sue parole, erano scuse sincere e dando maggior spessore a quelle due parole chiave, sta a significare che non solo ha tenuto conto del nostro astio verso la sua razza, ma anche del fatto che siamo membri del sesso opposto. Una considerazione del genere… e per di più da un’umano?! Sto ancora sognando? Incredula guardai le mie guardie ma anche loro avevano la mia stessa espressione e probabilmente pensieri
“Lo ha fatto per il nostro benessere e ha anche salvato la vita della nostra compagna.” cominciai cercando di mantenere la calma “Se adesso rifiutassimo le sue scuse, sarebbe disonorevole da parte nostra.”
“Vi sono grato per la vostra comprensione.” affermò sollevato “Ora, poiché vi siete riprese, vorrei chiedere il vostro permesso per poter controllare le vostre ferite.”
“……Certamente.”
“Perfetto. Farò la medicazione nell’infermeria vicino al campo di addestramento. Inoltre, Saliphe…”
“Sì John?”
“Perché non le hai fatte aspettare la?”
“…!!! B-beh… ecco io…” cominciò con un’espressione imbarazzata
“*Sigh* Ne parleremo più tardi. Duskwing.”
Pronunciando quel nome, l’Owlion si mise al suo fianco e ad un cenno di John, il mostro si sdraiò.
“Farla tornare indietro camminando mi sembra inadeguato. La prego, permetta Duskwing di portarla in groppa fino a destinazione.”
“Huh…? G-grazie per l’offerta ma-”
“Non si preoccupi. Non l’attaccherà, però dovrò aiutarla a salire sulla sua groppa.” affermò sorridendo e porgendomi la mano “Naturalmente, se non vuole non la obbligo.”
La sua voce calma e il suo sguardo sincero mi facevano sentire al sicuro per qualche ragione. Tutto ciò che diceva ed esprimeva… sembrava che mettesse a nudo il suo essere. Non so il motivo, ma inconsciamente accettai la sua mano. Era callosa e ruvida, eppure il suo tocco era gentile e quando mi prese ai fianchi per alzarmi e permettermi di sedermi sulla groppa dell’Owlion, non mise alcuna forza nella sua presa. Però… sarebbe bello se Saliphe non mi guardasse con occhi intrisi di intento omicida!!!
Il tragitto fino alla tenda infermeria non è stato lungo ma per me è stato molto confortevole. La groppa di un’Owlion è molto morbida e non sentivo alcun tipo di saltello come solitamente si prova quando si è in groppa ad un Garan. Durante il tragitto, porsi alcune domande riguardanti il villaggio e gli abitanti. Non rispose a tutto nei dettagli, ma ora so qualcosa in più tra cui le razze che lo abitano, specie più uniche che rare da trovare.
Dentro la tenda c’erano vari lettini e alcune Phasne stavano preparando strumenti medici o medicando le ferite di alcuni Lizardman. Noi venimmo portati in una zona leggermente più appartata e John cominciò a controllare le mie ferite. Quando tolse le fasce, si poteva notare che le zone intorno alle ferite erano rimasti residui di sangue secco
“Hmmm…… le sue ferite sono principalmente superficiali, quindi niente degno di nota, ma stanno comunque guarendo bene.” affermò prendendo un pezzo di stoffa candido e bagnandolo con dell’acqua calda “Le pulisco, disinfetto e le rimetto le fasce per sicurezza. Domani potremo toglierle definitivamente.”
“Capisco.”
“Oh, però l’avverto.” cominciò avvicinando lo straccio alla ferita “Le brucerà un pochino.”
“??……?!!!”
all’inizio non capivo cosa intendesse ma quando appoggiò il pezzo di stoffa sulla ferita la sentii pizzicare facendomi sussultare leggermente. Nonostante ciò, si poteva notare come stava svolgendo con attenzione e delicatezza, la pulizia delle mie ferite. Successivamente, usando un batuffolo bianco, lo imbeve con una sostanza trasparente, ma dal forte odore alcolico e con colpetti leggeri ci passò sopra le ferite, per poi fasciarle.
La stessa operazione la ripeté più volte non solo con me, ma anche con Sayuki e Chedhah, ma su alcune ferite metteva anche degli unguenti prima di fasciarle, secondo lui, per aiutare la cicatrizzazione dei tessuti.
“Perché non usare incantesimi curativi?” domandò leggermente seccata Sayuki “Non si farebbe prima?”
“Quello è vero-”
“Allora perché non lo fa? Aspetta. Per caso non c’è nessuno tra voi che sa usarla?”
“Saliphe è in grado di usarla e anche versioni più potenti della normale magia curativa.” affermò con calma “Però, sarebbe deleterio per il resto del corpo.”
“Cosa vorrebbe dire?”
“Per quanto… miracolosa, la magia curativa serve solo ad incrementare la velocità di rigenerazione delle ferite e non elimina i problemi principali che derivano dalle ferite di combattimento.”
“Cosa intende dire?” domandai prima che Sayuki aprisse nuovamente la bocca
“Gli oggetti usati per ferire, non sono certo sterili e trasmettono malattie o veleno quando viene inferto il colpo.” cominciò a spiegare “Chiudere semplicemente la ferita, non vuol dire che sia guarita. Immagino che qualche volta sia capitato che siate rimaste a letto a causa di febbre alta, non è vero?”
“……Non lo posso negare.” affermò Sayuki guardando da un’altra parte
“Anche se non accade sempre, è un rischio in cui si può incorrere. Non a caso, la procedura che ho usato appena siete arrivate e adesso, serve a diminuire quanto più possibile la possibilità di febbre o peggio.”
“A questo proposito…” cominciai esitando a chiedere “Anse… com’era la sua situazione?”
All’inizio mi guardò interrogativo, ma poi spalancò gli occhi capendo a chi mi riferivo e li vidi la sua espressione rabbuiarsi leggermente, mentre sembrava stesse cercando di trovare le parole giuste
“Ecco… come posso metterla…” cominciò pensieroso “dama Anse era sicuramente quella messa peggio in assoluto. Anzi, sinceramente parlando, se non fosse stato per la robustezza della vostra razza, sarebbe morta ben prima di arrivare qui.”
“Quindi mi assicura che sia fuori pericolo?”
“Ha perso moltissimo sangue e le sue ferite erano talmente serie che per un attimo credevo non avrei potuto salvarla. Se ora è viva, dovete ringraziare principalmente Saliphe.” affermò stringendo dolcemente la mano di Saliphe “Ha avuto un arresto cardiaco durante le procedure, ma ora è fuori pericolo e sta dormendo, anche se non le piacerà la situazione quando si sveglierà.”
“Non le piacerà?”
“Beh… diciamo che è vestita di bende. Comunque, ci sono alcune Agnis a tenere sotto controllo la sua salute. Quando si sveglierà, farò in modo di farvelo sapere.” affermò per poi fare un cenno affermativo a Saliphe
“Castallis.” chiamò Saliphe
Una delle Phasne che erano dentro la tenda si avvicinò e s’inchinò di fronte a Saliphe
“Devo parlare in privato con John. Puoi accompagnarle alla loro tenda al posto mio?”
“Come desssidera capotribù.”affermò la Phasna per poi rivolgersi a John “Maessstro.” disse chinando la testa in segno di saluto
“Per ora pensate a riposarvi.”
Con quell’augurio, venimmo scortate dalla Phasna Castallis fuori dalla tenda, mentre John e Saliphe rimasero lì.
*****
“Bene, ora che questo è sistemato…” cominciò John per poi girarsi verso di me “Saliphe, ti va di fare una passeggiata?”
“Ne sarei felice.” affermai sorridendo
Dopo aver sistemato la postazione che ha usato per medicare le… ospiti, mi porse il braccio e io lo accettai con gioia. Usciti dalla tenda congedò Duskwing che subito prese il volo dirigendosi verso sud-est. Credevo che saremmo andati in giro per il villaggio ma invece, mi accompagnò verso la foresta. Una volta abbastanza lontani John parlò
“Cosa ne pensi?”
“Parli delle nostre ospiti?”
“Esatto. Quali sono le tue impressioni su di loro?”
“Se devo essere sincera, sono solo una seccatura.” cominciai leggermente infastidita “A parte te, sai benissimo che la nostra specie è molto restia a offrire ospitalità ad estranei. Dopotutto, ti ricordo che siamo considerati mostri da sterminare dai Sangue Caldo.”
Sangue Caldo. Un termine che abbiamo coniugato di recente per indicare i bastardi che vengono da noi con l’intenzione di ucciderci o rapire la nostra prole. Che siano umani, elfi, nani o una delle tribù di demoni, i Sangue Caldo per noi sono esistenze fastidiose, alla stregua di parassiti. John è stata l’unica eccezione sin da quando ho conoscenza e sebbene i membri originali della tribù l’hanno accettato come maestro e mio marito, i membri più recenti lo guardano ancora con sospetto, ma nonostante tutto, hanno imparato e visto che è un Sangue Caldo degno di rispetto. Alwena invece viene sopportata in quanto considerata una conoscente affidabile ed è una mia compagna di studio.
“Fufufu. Capisco, ma dimmi qualcosa che non so…” cominciò ridacchiando “mia allieva.”
“……Dato il loro comportamento e il loro modo di porsi, è chiaro che hanno una solida istruzione alle spalle e di conseguenza verrebbe da pensare che abbiano sangue nobile. Il sospetto trova fondamento nel fatto che la donna incinta sia gelosamente protetta dalle altre due. Se la storia che mi ha raccontato fosse vera, il che è palese che non lo è nella sua totalità, non avrebbero un tale atteggiamento.” affermai dopo una veloce riflessione “*Sigh* da quanto tempo è che non mi chiami in quel modo?” terminai leggermente seccata
Quando di fronte a certe situazioni o problemi, quando John si riferisce a me come ‘mia allieva’, sta a significare che devo vedere la questione mettendo da parte il mio istinto razziale e analizzarlo da un punto di vista logico, come mi ha insegnato in questi quattro anni. Non lo fa quasi mai ma in questo caso, vista la possibile importanza delle nostre ospiti, questa potrebbe non essere una situazione che posso prendere alla leggera e trattarla come al solito.
“Lo hai notato huh? Comunque, perché affermi che la storia che ti hanno raccontato non sia del tutto falsa?”
“Istinto.” affermai guardando da un’altra parte
Pensando di nuovo a loro mi venne anche in mente che John ha aiutato la donna incinta a salire in groppa a Duskwing. So che lo ha fatto per considerazione nei suoi riguardi ma comunque sia… Ugh! Che ricordo terribile! Ora sono di cattivo umore!
“Oh. Lo sai che la tua espressione imbronciata è adorabile?”
“Non te la caverai con delle semplici adulazio- Kya! Che cosa fai tutto d’un tratto?!”
John soffio dolcemente nel mio orecchio facendomi correre un brivido lungo la schiena. Dopotutto, le mie orecchie sono sensibili e se vengo presa alla sprovvista, questa mia reazione è normale.
John stava ridacchiando e mi strinse a se. La sua fronte era appoggiata alla mia, costringendomi a guardarlo negli occhi. Potevo sentire il suo respiro caldo e calmo e sotto il palmo della mia mano destra potevo sentire il cuore del mio amato battere, potente come un tamburo dandomi una sensazione di sicurezza.
“Ti è tornato in mente qualcosa di spiacevole non è vero?”
“………”
“È inutile che distogli lo sguardo. Credo di sapere perfettamente cosa ti sia tornato in testa e ti ricordo, che è colpa tua se è avvenuto.”
“……Non posso nascondere proprio niente da te, huh?”
“Non tutto, ma di certo, credi davvero che non potessi percepire la tua sete di sangue quando ho aiutato Zailath a salire in groppa a Duskwing?”
“……”
“Questo…’incidente’ è avvenuto perché eri talmente impaziente di rivedermi che hai portato con te anche chi potevi evitare di portare. Ogni azione ha una conseguenza~”
“*Ugh* Sei meschino…” Da una parte sono felice perché mi guardavi, ma dall’altra mi da fastidio che tu abbia intenzionalmente posato le tue mani su un’altra donna
“Colpa tua~” affermò scherzoso “Allora, ti va di rispondere alla mia domanda?”
“……Il suo tono di voce era molto lineare, simbolo che è abituata a nascondere le sue emozioni,ma il suo battito cardiaco in alcuni punti della storia era irregolare, il che vuol dire che diceva sia menzogne che verità. Se dovessi riassumere le parti vere: sono state vittime di un’imboscata e nella fuga sono giunte sin al nostro villaggio per puro caso.”
Dato che vuoi giocare sporco~♪ mentre gli spiegavo feci in modo che, seppur tenendomi stretta a se, lo accompagnassi ad un albero vicino. Mi fermai quando provai la sensazione ruvida della corteccia sulla mia schiena.
“Hmm~ capisco.”
“Posso porti una domanda… maestro?”
“Chiedi pure.”
“Nonostante tu sappia come vediamo i Sangue Caldo, tu mi hai… no, ci hai comunque chiesto di salvare loro la vita. Come mai?”
“Dal punto di vista logico, in effetti non avrei avuto alcun beneficio nel farlo. Sono un’incognita in grado di scuotere la nostra vita di tutti i giorni. Ma…” fece un leggera pausa prima continuare “da un punto di vista personale, non sarei riuscito a vedere morire qualcuno che non conosco e con cui non ho nulla contro. È stata una semplice richiesta egoista, dettata dalla morale.”
“Egoismo… huh?”
“Sono sincero Saliphe.” affermò guardandomi sorridente “All’inizio, era semplice egoismo, ma ora vedendo di chi si potrebbe trattare, potrebbe essere un’opportunità in grado di portare sia ricchezza che disperazione.”
Insomma, mi stai dicendo che sono un Vaso di Pandora. Il vaso che contiene sia la disperazione, che la speranza in grado di distruggerla. In quanto nobili del Regno dei Demoni, dal punto di vista politico, potrebbero essere fonte di un possibile aggancio con la casata nobile di una nazione politicamente e militarmente forte, e ottenere nelle più rosee delle previsioni, un’alleanza e trattati commerciali sul lungo andare, ma nel peggiore dei casi potremmo essere fonte di paura e rischiare di essere il bersaglio di una missione di soppressione.
“Cosa mi consigli di fare?”
“Anche se sono tuo marito, sei tu la capotribù.” affermò sorridente “Sei tu a decidere se trasformare questa situazione in un’opportunità vantaggiosa o meno.”
“*Sigh* Non è proprio leggero come peso.” affermai sospirando
“È questo il peso del comando. Le tue parole possono decidere il futuro di altri. Nessuno potrà dirti quale sarà la scelta migliore.”
“Il tuo consiglio?”
“Cercare di scegliere la meno peggiore. Non c’è mai fine al peggio.”
“……Parli per esperienza… non è vero?”
Alla mia domanda fece un semplice sorriso. Anche se sorrideva, i suoi occhi non sorridevano anzi, sembravano immersi in pensieri spiacevoli legati al suo passato. So che sono spiacevoli, perché il suo abbraccio divenne leggermente più forte. Vederlo così mi rese leggermente triste. Gli presi la guancia e lo baciai, sperando che potessi risollevargli il morale. Hou~ qualcuno si è risollevato la sotto~♪
“Saliphe?!”
“Fufufu. Sembra che sia riuscita a risollevarti il morale con estrema efficacia~♪” affermai mentre massaggiavo il suo amico
“Non è il momento per-”
“Sai, qualcosa mi dice che ci siano buone possibilità che oggi riesca a venir fecondata…” gli sussurrai all’orecchio mentre liberavo il suo amico in tutta la sua maestosità e dimensione “vuoi davvero perdere questa opportunità?” domandai leccandomi le labbra e scoprendo allo stesso tempo il mio seno.