Siamo nel 21 settembre 2999, pochi secoli dopo la terza guerra mondiale che ha devastato la Terra e ridotto l’umanità in modo cruento. Il conflitto mondiale si è concluso nel 2550, ma gli stati superstiti hanno continuato a combattere per una nuova mappa geopolitica. In pochi anni, la Terra ha generato nuovi continenti, come se qualcuno o qualcosa volesse modificare la conformazione dei continenti.
Il 1 gennaio 2750, i rappresentanti degli stati superstiti hanno generato una nuova alleanza. Il Regno Unito, l’Italia, la Grecia, la Bulgaria e la Neo Turchia hanno formato il nuovo Impero, mentre le altre nazioni hanno formato l’Unione del Sole. Il parlamento mondiale è stato stabilito a Sydney, in Australia. Il principe ereditario Alexander Phoenix siede sul trono dell’Impero, mentre Amatsuki Shiroe, uno degli antichi nobili giapponesi, è il presidente dell’Unione del Sole.
Tra il 2800 e il 2890, dopo la morte dei rappresentanti dei due poli e una pace quasi illusoria, i signori e i potenti non hanno abbandonato il desiderio di supremazia. Ma un individuo nato dall’unione di due antiche famiglie rivali ha fermato tutto questo. Universus NoGheminis è diventato un ufficiale della milizia dell’Unione del Sole, noto come “Il Giudice”. Era un colto scienziato, un eccellente guerriero e un ottimo stratega, nonché un grande amante dello sport. In pochi anni, è diventato il grande ammiraglio dell’esercito e poi il sovrano dell’Unione del Sole, eleggendo un altro ammiraglio degno di fiducia al suo posto.
Dopo qualche anno, il 20 agosto 2999, Universus ha convocato entrambi i regni, invitando tutti gli scienziati, strateghi, operai e rappresentanti di ogni categoria a partecipare al suo più grande progetto di vita. Il 21 settembre, coloro che furono convocati si riunirono alla base scientifica mondiale situata al centro del monte Uluru Kata Tjuta in Australia, nella sala del buon consiglio, dove Universus e sua moglie Astral Venus, discendente di Alexander Phoenix, si trovano sui seggi.
“Benvenuti, carissimi colleghi!” – annuncia Universus con tono solenne, attirando l’attenzione di tutti i presenti.
Un silenzio rispettoso cala sulla sala del buon consiglio, mentre l’uomo prosegue con determinazione:
“Ciò che ho in mente è una nuova capitale, una città del futuro. Una città tecnologica, scientifica, colma di scuole e laboratori, il cui scopo sarà quello di preparare l’umanità ad una nuova era spaziale.”
Un brusio di incredulità e stupore si alza tra gli invitati, che non possono fare a meno di chiedere ulteriori spiegazioni:
“Cosa?! Preparare l’umanità ad una nuova era spaziale?” – esclama uno di loro, incredulo.
“Esattamente.” – risponde Universus con calma – “E per farlo, dobbiamo sperimentare nuove tecnologie, nuove ipotesi, nuove strategie. Siamo chiamati a essere i precursori di un futuro migliore, a guidare l’umanità verso le stelle!”
Le parole di Universus suscitano un misto di ammirazione e perplessità tra gli invitati, che cercano di capire come tutto questo sia possibile. Ma in quel momento, tutti si rendono conto di fronte a chi stanno: “un uomo straordinario, destinato a segnare il futuro dell’umanità.”
Per l’occasione, Universus NoGheminis indossava un abito semplice, ma di un rosso acceso, simile a quello delle sue cerimonie ufficiali. Era uno dei nobili più fuori dall’ordinario dell’epoca, attento alla sua apparenza pubblica, dotato di un quoziente intellettivo nettamente superiore ai suoi colleghi, e con un fisico da militare ben curato e asciutto. Alto circa due metri, aveva la carnagione orientale, i capelli e la barba rossi e gli occhi azzurri come il cielo.
Non solo era intelligente, ma anche dotato di capacità di leadership di alto livello e un sangue freddo che gli permetteva di adattarsi a qualsiasi situazione. Il suo soprannome gli era stato dato perché, durante una battaglia tra due eserciti, aveva giudicato entrambi colpevoli di cupidigia e mancanza di autorevolezza, ponendo il loro destino sulla bilancia come un vero giudice.
Questo comportamento era stato insegnato a Universus dal sommo sacerdote del sistema solare, Disma, che lo aveva educato e preparato per diventare il futuro imperatore del sistema solare. Dopo la morte di Disma, Universus era diventato il vice sommo sacerdote, lasciando la carica vacante fino all’ascesa di una persona che sia lui che suo fratello credevano morta da tempo.
Nella sua giornata, Universus passò il tempo ad analizzare le proposte per la costruzione della nuova capitale del mondo, Neo Atlantide, ma ci sarebbero voluti ancora alcuni giorni per la sua realizzazione.
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La descrizione di un mondo così diverso e irreconoscibile rispetto a quello che conosciamo ci lascia inevitabilmente con la curiosità di scoprire come il genere umano abbia fatto a sopravvivere e ad adattarsi a un ambiente così estremo. Inoltre, la menzione di personaggi come Disma e Universus, così cruciali per il futuro dell’umanità, ci invita a continuare la lettura per scoprire come il loro ruolo abbia influenzato gli eventi successivi e la rinascita del genere umano. Il prossimo capitolo ci porterà avanti nel tempo, e ci permetterà di vedere come la nuova capitale del mondo, Neo Atlantide, si sia rivelata essenziale per la ricostruzione del mondo post apocalittico.