CAPITOLO 3 : “TERRORE”

"TERRORE"

*P.O.V di Rudolf*

“…. Uuurgh, maledizione!….”

Sorpreso. Così mi sentivo, quando fui colpito da quei due sporchi umani. Il tutto accadde in modo molto velece ed ambiguo; non percepii ne le loro mosse, ne le loro aure… niente di niente. accadde tutto in una frazione di secondi, senza lasciarmi il tempo di poter reagire prontamente. Il mio volto fu colpito da quelle violente fiamme rosse, che bruciarono la parte destra del mio volto.

Non potevo vedere l’entità della ferita, ma a giudicare dall’abbondante sangue che colava sui miei vestiti, unito al fatto che stavo perdendo ad ogni secondo la vista in quell’occhio, capii quasi immediatamente che la situazione era abbastanza grave. Ma non avevo tempo di preoccuparmi per me stesso o delle mie ferite, dato che il mio obiettivo era riuscito a scappare per l’ennesima volta da me.

Tentai di ordinare ai miei “golem di ghiaccio” di inseguire Elaine e quel maledetto ragazzo tra i boschi, ma mi accorsi immediatamente che erano andati tutti distrutti; normalmente, avrei avuto il tempo di poterli ricostruire, non era una cosa tanto difficile. Ma per farlo, avrei dovuto lasciare le mie difese aperte, ed a giudicare dall’uomo dinanzi a me, sentivo di non potermi prmettere tale lusso.

Capii immediatamente che se non mi fossi dato una mossa, le mia possibilità di uccidere quella dannata Elaine sarebbero andati a farsi benedire, e Dio solo sa cosa mi sarebbe successo, se fossi tornato a casa senza la sua testa. Non potevo farmi sfuggire questa possibilità, non dopo aver girato in lungo ed in largo in questa sudicia terra.

Ma se avessi voluto inseguirla veramente, avrei dovuto abbattere quello sporco umano davanti a me, pronto a sbarrarmi la strada in qualsiasi momento. In altri casi, avrei semplicemente attaccato il nemico, senza dargli tempo di risposta. Ma questa volta era diverso, dato che dal modo in cui si comportava, e dal modo in cui si muoveva, doveva essere un combattente esperto, Non dovevo commettere altri passi falsi.

Mi riconcentrai sull’avversario dinanzi a me, ed ebbi la vaga sensazione di averlo già incontrato prima; solo dopo alcuni istanti dopo averlo osservato attentivamente, mi resi conto che si trattava dello stesso uomo nella quale mi imbattei in quella sudicia cittadina… Non mi sarei mai immaginato di incontrare un umano così forte in uno stupido e povero paese come questo; chi diavolo avevo di fronte?

“Tu… chi diamine sei, lurido umano? Per chi stai lavorando?”

“…Se hai tanto tempo per farmi domande inutii, forse non hai ben chiara la situazione…”

All’improvviso il corpo di quell’uomo venne avvolto dalle sue fiamme, con la sua spada nera che cambiò colore, diventando rosso intenso, e cominciando ad emanare delle sottili cortine di fumo; guardando il colore e l’intensità delle fiamme che l’uomo stava producendo, rimasi alquanto perplesso: possibile che delle fiamme così “deboli” mi avessero procurato un simile danno?

Avevo molti dubbi sulle reali capacità di quell’uomo, ma ogni mio dubbio sparì nel giro di pochi istanti: Abbassai la guardia per mezzo secondo, immerso nei miei pensieri, e quell’uomo barbuto, senza la minima esitazione, approfittò di quel attimo per attaccarmi con un violento fendente di fuoco; Sopreso, riuscì in tempo ad evitare la sua lama incandescente, che subito dopo generò un’onda d’urto fiammeggiante che andò a distruggere un gran numero di alberi alle mie spalle; In quel momento, capii che quelle fiamme, seppur non fossero pure, erano comunque estremamente potenti.

Quell’uomo era pronto per abbattermi, ed i suoi occhi erano freddi e spietati, facendomi capire che non avevo tempo per simili pensieri; Creai così una lunga ed affilata spada di ghiaccio, puntandola verso di lui: dovevo farlo fuori al più presto.

*Fine P.O.V

I due maghi si guardarono dritto negli occhi, pronti ad inizare lo scontro in qualsiasi momento; Rudolf aveva già “assaggiato” le fiamme di Ron, constatandone che benché sembrasse un povero stolto, le sue fiamme erano abbastanza potenti da ritenerle pericolose; niente che però non avesse già affrontato prima pensò il ragazzo, che però teneva d’occhio la velocità dell’uomo, che come mostrato prima, era veramente ottima.

Ron, dal suo canto, non sembrava minimamente preoccupato; il suo sguardo era risoluto, ed il suo volto era inespressivo, quasi annoiato.

Rudolf, che aveva fretta di terminare la missione, non poteva sprecare tempo con un lurido “paesano”, e così, iniziò ad attaccare Ron con una rapida serie di colpi di spada; non era la sua specialità, ma non voleva sprecare mana inutilmente. I suoi attacchi erano veloci e precisi, mirando sistematicamente a tutti i suoi punti vitali, e se solo uno di quegli attacchi fosse andato a segno, per Ron sarebbe stata quasi certamente la fine.

Ron non si fece cogliere impreparato, e cominciò a schivare ogni sua mossa con molta disinvoltura. era quasi come se riuscisse a prevedere ogni sua mossa con mezzo secondo di anticipo, muovendosi di consguenza al posto giusto al momento giusto. I due si muovevano ad una velocità incredibile, e gli unici rumori udibili erano i fendenti a vuoto di Rudolf che tagliavano l’aria, gli alberi e tutto quello che l’onda d’urto generato dalla spada toccava, con delle gelide folate di vento che si propagavano per diversi chilometri, congelando alcune foglie.

Questo scambio di colpi di spade andò avanti per diversi minuti, con la velocità dei loro scambi che aumentava sempre di più. Ma mentre Ron si muoveva ad un’altissima velocità senza grossa fatica, Rudolf ogni tanto si incespicava, andando a sbattere in alcuni casi contro alcuni alberi, rallentando di conseguenza i suoi attacchi, che ora parevano più imprecisi e lenti.

Il giovane uomo, sempre più arrabbiato per come lo scontro stava andando, cominciò ad attaccare sempre più violentemente Ron, lasciando però dei buchi nella sua difesa, dando così a Ron la possibilià di disarmarlo con un c rapido alcio sulla sua mano. Susseguì poi una rapida e violenta ginocchiata nello stomaco, piegando Rudolf in due dal dolore.

Il ragazzo, nonostante l’enorme dolore che provava, tentò di indietreggiare tempestivamente, ma fu nuovamente colpito nello stomaco da una piccola sfera di fuoco, che nell’impatto con l’addome esplose furiosamente, creando delle violente folate di vento, con il corpo di Rudolf che finì rovinosamente contro il terreno, creando un piccolo cratere intorno a lui.

“…M-ma che cos…Urgh….”

Rudolf era sdraiato per terra, con la parte superiore del suo vestito completamente bruciata, e con una grave ustione a forma sferica sul suo addome. Non si capacitava del fatto che quell’uomo l’aveva umiliato in quel modo, tra l’altro senza realmente impegnarsi sul serio. Inoltre, quelle fiamme erano decisamente strane: nonostante il livello di quelle fiamme era basso all’apparenza, i danni che recava erano notevoli, fin troppo noteli; che si fosse imbattuto in un mago di livello 8?

“Tutto qui quello che sai fare?”

Ron si trovava sopra di lui, guardado il principe con occhi annoiati, come se da quel ragazzo non si aspettasse più nulla.

“Se non hai più nulla da mostrarmi, perché non te ne ritorni a casa?”

Rudolf, sentendo quelle frasi, perse completamente il controllo: come osava quello sporco essere parlare così a lui, uno dei più talentuosi del suo regno? Al diavolo risparmiare le sue energie, lo avrebbe fatto fuori con ogni mezzo, non avrebbe lasciato nulla al caso.

Il suo corpo all’improvviso fu circondato da degli strani anelli, formati da una miriade di frammenti di ghiaccio, che aumentarono di numero vertiginosamente. I suoi occhi si illuminarono di un blu intenso, ed il potere del suo mana, che fino a quel momento era rimasto uguale, schizzò alla stelle.

“Bastardo…. Ora vediamo se hai il coraggio di fare il gradasso con me!”

Rudolf chiuse la sua mano, e quei piccoli frammenti di ghiaccio, che fino ad allora formavano una serie di anelli intorno a lui, cominciarono a scagliarsi arbitrariarmente per tutta la foresta, ad una velocità spaventosa.

“Tecnica segreta: Comete Glaciali!”

Dinanzi a tale attacco, Ron per la prima volta fu costretto ad utilizzare la spada dalla lama infuocata, distruggendo con destrezza tutti i frammenti che arrivavano verso di lui. Ma questo non bastò, dato che il numero di frammenti continuò ad aumentare sempre di più, e Ron, vedendo la velocità ed la potenza di quei colpì, si rese conto che c’era il concreto rischio che alcuni frammenti avrebbero potuto colpire della gente innocente;

Ron guardò poi il volto di Rudolf, costatando che il ragazzo non era più in se, e che a causa dell’uso eccessivo del mana, stava cominciando a sanguinare dalla bocca e dagli occhi: se avesse continuato così, sarebbe morto, e con lui anche della gente innocente: a lui non importava affatto di quel ragazzo, ma non poteva permettersi che i suoi compaesani venissero feriti o peggio.

“Beh, è arrivato il momento di chiudere questo scontro…”

Il corpo di Ron venne avvolto dalle fiamme, fiamme che poi, dopo alcuni secondi, divennero sempre più intense, fino a raggiungere un intenso rosso porpora, assumendo poi un’aspetto diverso dalle fiamme precedentemente mostrate. Successivamente, ripose la sua spada nel fodero attaccato alla sua cinta: ormai non ne aveva più bisogno;

L’uomo si scagliò contro Rudolf, fregandosene di quei detriti magici di ghiaccio, poiché, a contatto con le fiamme generate dal suo corpo, tali frammenti evaporavano all’istante. In un battito di ciglia, si trovò dinanzi al ragazzo, e cominciò a colpirlo violentemente con una rapidisssima combinazione di pugni fiammeggiante, che ustionarono gran parte del suo corpo; dopodichè, lo colpì con un calcio dritto nella bocca dello stomaco, facendolo volare per diversi metri sopra la foresta. Il corpo esanime di Rudolf vorticava nei cieli quasi senza vita; pareva un pupazzo in caduta libera. Quando raggiunse il punto più alto, la gravità cominciò a farlo scendere rapidamente contro la terra che tanto odiava.

[Ma…cosa ci faccio qui sopra?] Pensò Rudolf, che riprese conoscienza in aria, non ricordandosi nulla di quello che era successo fino a quel momento. Mentre cadeva rovinosamente verso il terreno, cercò di ricordarsi cosa diavolo stesse succedendo, ma la sua mente era fin troppo anebbiata, a causa delle terribili ferite che aveva subito. Ma quando il suo sguardo confuso, incrociò quello feroce di Ron, i ricordi esplosero nella sua mente, e con loro, il terrore di dover affrontare di nuovo quell’uomo. Il principe cercò di riprendere il controllo del suo corpo completamente distrutto in aria, ma in quelle condizione, era come chiedere ad un neonato di cavalcare un cavallo imbizzarrito. A quel punto, tentò di utilizzare il suo mana per creare una barriera di ghiaccio, ma quel tremendo calcio allo stomaco aveva mandato in scombusso il suo core, non riuscendo più a controllare ne il mana intorno a lui, ne il mana presente nel suo corpo.

“Oh, Ti sei svegliato…”

“D-Dannazioneeee!”

Il pugno di Ron fu avvolto da quelle fiamme terrificanti, e non appena Rudolf si trovo alla sua stessa altezza, lo colpì nuovamente sul viso frantumandogli la mandibola, per poi lasciare il corpo di Rudolf franare rovinosamente sul terreno, creando una piccola scossa sismica nel bosco;

Lo sguardo di Rudolf era fermo ed immobile, con le pupille rivolte verso l’alto e con le lacrime che scendevano copiosamente. Gran parte del suo corpo era ricoperto da brutte ustioni, e la parte destra della sua testa sembrava carbonizzata; Era come se il suo spirito avesse lasciato il suo corpo, e le fratture nel suo corpo erano talmente tante che anche toccargli un capello avrebbe potuto provocargli un dolore estremamente atroce.

Benché Ron fosse riluttante all’idea di uccidere dei “ragazzini”, sapeva che quel ragazzo non meritava certo di vivere; non sapeva chi fosse o da dove provenisse, ma poteva percepire quella “scia di sangue” che contraddistingue gli assassini. Dopo diversi secondi di riflessione interiore, l’uomo sguainò la sua spada, pronto per stroncare la vita di quel pazzo, così come il ragazzo poco prima era pronto a mettere fine alla vita di Elaine. Ma quando si apprestò a trafiggergli il petto, la sua attenzione venne catturato da uno strano amuleto che portava al collo.

(collana indossata da Rudolf)

“….Questo è interessante.”

Ron rimise nella foderà la sua lunga spada nera, per poi tirare fuori da una delle sue tasche una piccola fialla, con all’interno uno strano liquido verde. Aprì la fialla e rovesciò il contenuto all’interno della bocca di Rudolf, il quale, dopo alcuni secondi, senti le sue energie ritornarne, le sue gravi ustioni sul viso e sull’addome divennerò delle grosse cicatrici, e le sue ossa, che fino ad un’attimo prima erano completamente distrutti, guarirono all’istante. Rudolf scattò subito in piedi, e rimase sorpreso da tale gesto, tanto che volle dire qualcosa. Ma prima ancora che potesse dire qualcosa, fu colpito violentemente sul viso, per poi venir afferrato dal collo da Ron.

“Ragazzo…” – disse Ron, aumentando la pressione sul suo collo, arrivando quasi al punto di spezzare il collo di Rudolf, il quale non riusciva nemmeno a liberarsi da quella presa mortale- “Prendi questo gesto come un’atto di pura cortesia. A me non frega nulla di chi tu sia o di cosa tu voglia fare con quella ragazzina, ma non ti permetto di lasciarti fare le tue cazzate su questa piccola città, mettendo a rischio la vita della mia gente. Ti conviene allontanarti da questo posto e non tornarci mai più, finché sono buono. Dimenticati di me e di quello che è sucesso. Se un giorno dovessi percepire il tuo mana anche solamenta a una centinaia di metri da Hakhill, ti assicuro che ti ucciderò senza pensarci due volte. ti è chiaro, ragazzo?”

Rudolf non aveva capito una sola frase di quello che disse Ron: il colpo che subì al volto fu talmente potente che rimase confuso, con i suoi timpani che fischaivano ormai da diversi secondi. Il ragazzo alzò il suo sguardo lentamente, cercando di guardare bene nel volto quello che nella sua mente era un mostro. Ma quando incrociò il suo sguardo con quello di Ron, un brivido scese lungo la sua schiena: Lo sguardo di Ron, che durante la lotta erano freddi e cinici, ora sembravano invece feroci ed infernali, come quelli di un bestia famelica in procinto di attaccare la sua preda. La paura ormai aveva pervaso tutto il suo corpo, e per la prima volta nella sua vita, provò sulla sua pelle cosa significasse la parola “terrore”; in quel momento, era diventato la preda.

Rudolf non aveva bisogno di capire cosa diavolo avesse detto Ron: il suo istinto di sopravvivenza gli diede un unico e distinto messaggio: “Scappa!”. Il ragazzo, nonostante il dolore, non appena Ron lasciò la presa sul suo collo, cominciò a correre come un fossennato, allontanandosi il più possibile da quella oscura figura; sarebbe potuto sopravvivere alla puzione di Umarth per aver fallito la missione, ma era ancor pi convinto che non sarebbe potuto sopravvivere a Ron: se anche solo per un momento, gli fosse passata per la testa il fatto di voler continuare a lottare, sarebbe morto quasi sicuramente l’istante successivo.

Così, il mago di ghiaccio si allontanò tempestivamente, senza guardarsi indietro; Ron sapeva che sicuramente quel ragazzo sarebbe ritornato indietro, ma almeno per il momento, aveva allontanato la minaccia da Hakhill.

“Bene, ora occupiamoci di quella ragazzina”

*P.O.V. di Elaine*

“Ti ho detto di lasciarmi!”

“STAI FERMA, RAZZA D’IDIOTA!”

Nonostante le mie gravi ferite, cercai in tutti i modi di scappare di fretta e furia da quella piccola locanda; Quei due impiccioni non sapevano contri chi si erano messi, e non avevo tempo per farmi curare le ferite: non appena Rudolf avesse ucciso quel uomo, sarebbe venuto qui e ci avrebbe ucciso tutti senza battere ciglio.

Cercai con tutta la mia forza di liberarmi, ma le ferite che avevo erano piuttosto serie, ma non m’importava: se volevo la mia vendetta, dovevo uscire da questa città viva.

“Avete idea di chi vi siete messi contro, eh? Se non mi lascerete scappare, quel pazzo non solo me, ma tutti voi!!”

Nonostante io fossi nel panico più totale, quel ragazzo pareva piuttosto rilassato. Anzi, a guardarlo meglio, sembrava prendere alla leggera le mie parole, e questo mi dava estremamente fastidio. Cercai di alzarmi con tutte le mie forze, ma scivolai nel mio stesso sangue sul pavimento, e se non fosse stato per quel ragazzo, che mi afferrò tempestivamente, probabilmente mi sarei fatta ancor più male. La mia vista cominciava ad appannarsi, e probabilmente sarei svenuta da un momento all’altro, ma l’unica cosa che mi teneva in piedi era quella tremenda paura che da un momento all’altro, Rudolf sarebbe entrato per uccidermi.

“Tu… non riesci a capire la gravità della situazione, vero?” dissi con un filo di voce, facendo fatica pure a parlare.

Il ragazzo mi guardo con uno sguardo strano, come se avessi detto qualche sciocchezza. Quello sguardo mi spiazzò, tanto da non capire cosa diavolo gli frullasse nella testa.

“Vedi, io non conosco tanti maghi” – disse il ragazzo, mentre mi mise adagio sulla sedia – “Però io conosco Ron. Quel Rudolf aveva un’aspetto forte, ma credimi, Ron è molto più terrificante…”

“Ma di cosa stai…?!”

All’improvviso, le mie parole mi si bloccarono in gola per lo stupore: la porta rumorosa di quella locanda si aprì di colpo. Sembrava uno strano scherzo del desitono, ma invece non lo era: l’uomo che rimase dietro ad affrontare Rudolf era tornato, in più senza nessun graffio.

L’uomo mi guardo dritto negli occhi con il suo sguardo gelido, osservandomi da cima a fondo. Poi, tirò fuori dalla tasca una strana fialla contenente un liquido rosso. Si avvicinò con passi lenti ma decisi, mi afferrò per la testa, e mi fece ingurgitare quello strano intruglio.

“COFF COFF! Ma cosa stai… eh?”

All’improvviso, il mio corpo ritornò perfettamente in forze, come se tutto quello che subii in questi mesi di fuga non avesse condizionato il mio corpo. Pure il mio mana e la mia stanchezza erano svaniti: Che questo fosse l’inizio della fine del mio incubo? Poteva darsi di si, ma volevo sapere se quell’uomo si fosse sbarazzato di quel mostro.

“C-Che fine ha fatto Rudolf? L’hai fatto fuori?”

L’uomo si siedette sulla sedia accanto al bancone, facendo un lungo sospiro.

“No, fare una cosa del genere non mi conveniva…”

Perche? Perché? Perché?! Perché diavolo non l’aveva ucciso?! Era forse impazzito? Quando finalmente credevo che per un po’ di tempo non sarei più stata perseguitata, quel pazzo bastardo lo aveva lasciato andare vivo: Quel piccolo barlume di speranza, sembrava essersi estinto definitivamente. Che avesse fatto qualche accordo segreto con Rudolf?

Il mio volto sbiancò completamente, ed impanicata, iniziai a fare qualche passo indietro verso il portone: non appena mi misi a distanza di sicurezza, tentai di scappare. Ma all’improvviso, delle colonne di fiamme spuntarono dal pavimento sbarrando la strada: era la magia di quel vecchio. Tentai di dissipare quel fuoco con la mia magia d’acqua, ma quelle fiamme erano immensamente più potenti del mio elemento.

“Forse non hai capito, io….”

“Zitto!” lanciai diversi aculei di ghiaccio verso quell’uomo, ma come era prevedibile, riuscì a distruggerle tutte con la sola pressione del suo mana.

“Ahhh, che ragazza fastidiosa…” disse il ragazzo, osservando la scena quasi annoiato; lo osservai per un altro istante, notando che si era distratto: i due sembravano avere un forte legame, e se avessi preso in ostaggio quel ragazzino, forse sarei riuscita a trattare con quel bastardo per la mia libertà.

Creai delle piccole lame di ghiaccio, e rapidamente, mi avventai contro il ragazzo, sicura di poterlo cogliere impreparato; Ma quando mi avvicinai a lui, il suo corpo venne avvolto dal suo strano mana rosso, e con due colpi velocissimi, distrusse le mie daghe, mi prese per un braccio per poi scaraventarmi con forza sul pavimento, immobilizzandomi senza alcuno sforzo. In quel momento, l’unica cosa che potevo fare era insultarli dal primo fino all’ultimo, maledicendo tutta la loro famiglia, ma in quel preciso momento, accadde qualcosa di inaspettato.

“Puoi stare tranquilla, giovane ragazza. Erwin, lasciala andare, ok?”

Il ragazzo borbottò qualcosa, e dopo diversi secondi, mi lasciò andare, lasciandomi di sasso. In quel momento, iniziai a pensare che forse, avrei dovuto ascoltare ciò che aveva da dire, piuttosto che comportarmi come una matta.

“Il motivo per cui non l’ho ucciso dovresti saperlo bene”.

Ron indicò il mio collo, e non capii cosa volesse dire finché non abbassai il mio sguardo: Ron stava indicando la mia collana “reale”: A quel punto, mi ricordai che pure Rudolf ne indossava uno: ora il motivo per cui non l’ebbe ucciso fu chiaro pure a me.

(collana indossata da Elaine)

“Per quanto possa essere malvagio, se dovessi uccidere uno della famiglia dei Darksold, le ripercussioni sarebbero gravi non solo per me, ma per tutto il regno di Mykotos e di Lorien. Ora, io non so cosa stia succedendo, quindi… ti va di spiegarmelo? Cosa ci fa un membro della famiglia reale dei BlueHeaven in una cittadina come Hakhill? Cosa sta succedendo ad Lorien?”

"FINE III° CAPITOLO"

The Chronichles of a Magic World

The Chronichles of a Magic World

Stato: In corso Tipo: Autore: Rilascio: 2022
In un magico mondo dominato da maghi e bestie sacre, un ragazzo di nome Erwin partirà per un lungo viaggio, per raggiungere il suo più grande sogno: Diventare eroe, proprio come il suo padre. Ma durante il suo viaggio, verrà messo a dura prova confrontandosi con potenti nemici, e scoprendo pezzi del suo passato... Riuscirà Erwin a raggiungere il suo obiettivo?
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