Alla fine, siamo ritornati a palazzo… l’unica cosa che non avrei voluto fare, ma dato l’incidente con l’idiota che ci ha provato con Lilith non avevo molta scelta se volevo chiudere la questione in fretta.
Una volta cambiati d’abito, o almeno per quanto mi riguarda, entrammo a palazzo passando nuovamente dalla porta principale mentre eravamo scortati da Ishgat. Per mia fortuna, ha mantenuto un’atteggiamento professionale con le guardie quando hanno chiesto la mia identità. Voglio dire, molte le avevo incontrate qualche giorno fa e non credo si siano dimenticati di un tipo sospetto che indossava una maschera ed era in possesso di un’autorizzazione scritta dal sovrano stesso. E poi è naturale per loro rimanere in allerta. Era il loro lavoro alla fin fine.
Invece dello studio, il Re mi ricevette insieme all’Arcivescovo nella sala del trono. Naturalmente, aveva ordinato preventivamente a chi non fosse un membro della famiglia reale di lasciare il posto. Perfino la guardia reale era restia all’idea, ma non potevano ignorare l’ordine del loro Re.
“Ottimo lavoro nel ritrovarlo, Ishgat.”
“La ringrazio Eccellenza.”
L’Arcivescovo non era come me lo ero immaginato. Lo pensavo come un uomo di mezza età assetato di potere, ma il fatto che sia un’innocuo vecchietto mi ha davvero sorpreso. Forse dovrei smetterla con i pregiudizi sugli uomini di chiesa.
Hm? Beh, anche nel mio mondo natio c’era una religione ma dato l’enorme livello tecnologico, non aveva chissà quale influenza e quindi questo mio pregiudizio è nato dai vari racconti che avevo letto come passatempo, ma c’è anche da dire che la religione ha sempre avuto un’influenza molto negativa sulla storia. Qui non è molto diverso, solo che Aphy esiste e quindi i chierici possiedono una buona dose d’influenza in alcune corti reali come ad esempio quella di Thirus, ma per fortuna del regno, per quanto la chiesa fosse influente i regnanti avevano sempre avuto la testa sulle spalle.
Ad ogni modo c’era una cosa che mi turbava
“Una domanda lady Rember-”
“Chiamami Ishgat!” m’interruppe sbattendo la coda per terra violentemente
“……lady-”
“Solo Ishgat!”
“*Sigh*” Santa pazienza pensai sospirando pesantemente “……Ishgat, come hai fatto a trovarci?”
“Oh! Non lo sai?” mi chiese sorpresa Se te lo sto chiedendo… “Noi Dragonkin abbiamo un’olfatto molto sviluppato e visto che ho memorizzato il tuo odore, trovarti è stato un gioco da ragazzi.”
“Questa qui è una cagna pervertita in calore!”… figurati se lo dico veramente…. “Capisco”
“Hey! Hai appena pensato a qualcosa di offensivo vero?!”
Ignorando quell’ultima domanda mi rivolsi verso il Re
“La- ahem!… Ishgat mi ha detto che sia lei che l’Arcivescovo desideravate conferire con me. Posso comprendere l’Arcivescovo, tuttavia credevo che due giorni fa fossi stato chiaro sulla mia posizione nei riguardi del regno.”
“No… infatti è stato molto esaustivo a riguardo.” cominciò il Re alzandosi dal trono “Il motivo per cui la volevo nuovamente incontrare è che non mi ha dato il tempo di ringraziarla.”
Finita quella frase, il Re s’inchinò leggermente. Non solo lui, ma anche la regina, il principe, Jack e le sue mogli… tutta la famiglia reale s’inchinò.
“*Sigh* Credevo di avervi detto che l’ho fatto anche nei miei interessi…” cominciai sospirando pesantemente “ma accetto i vostri ringraziamenti in quanto familiari della malata e non in quanto regnanti.”
“Infatti, in quanto padre non so come ringraziarla.” riprese il Re “Avete liberato mia figlia dalla malattia che l’affli-”
“Fermo lì!.” lo fermai bruscamente “Come sarebbe a dire malattia?!” domandai guardando in direzione di Sarity
La mia cara amica d’infanzia ebbe come un sussulto e girò il volto facendo finta di fischiettare. Esasperato mi presi la fronte e sospirai nuovamente. Quella ragazza…
“Dato che madama Santa non ve lo ha detto..” cominciai rivolgendomi nuovamente verso il Re “toccherà a me dirvi la verità sul conto della malattia.”
“Verità?”
“Vostra figlia non è mai stata malata, ma era sotto l’influenza di una maledizione… e particolarmente potente per di più.”
“““““COSA?!””””” a parte Sarity, tutti esclamarono dalla sorpresa
“Proprio così.” cominciai “Dovete elogiare vostra figlia per aver resistito a una cosa del genere per tutto questo tempo.”
“Chi potrebbe mai fare una cosa del genere?” domandò la regina
“Non ne ho idea e non me ne può fregare di meno.” affermai sicuro “Ma posso dirvi che è stata causata da uno spirito oscuro, quindi non credo che sarà facile per voi risalire al colpevole.”
Esistono due tipi di magie in questo mondo: quella classica che si basa sull’uso del proprio mana e quella spiritica che trova la sua ragion d’essere proprio sull’uso degli spiriti che, secondo studiosi e scolari, hanno il compito di mantenere l’equilibrio tra i sei elementi in questo mondo.
Al contrario del primo caso dove c’è bisogno di allenamento e studio costante per usarla, oltre ad una quantità adatta di mana, la magia spiritica è un poco più facile dal momento che si usa il mana degli spiriti e per poterlo fare, è necessario formare un contratto con loro. Quest’ultimo tipo di magia la può usare praticamente chiunque, solo che non tutti riescono a vedere gli spiriti e di certo non è qualcosa che qualcuno sbandiera a tutti. Per quanto facile, il difficile sta nel trovare chi ne è affine.
“Davvero. Lei è una continua sorpresa, lord Guardiano.” affermò l’Arcivescovo
“Evitate lord o simili…” cominciai guardandolo “non ho uno stato sociale da potermi permettere di essere chiamato in quel modo.”
“Hohoho. Siete molto umile per essere un’angelo di Aphy.”
“…………E questa da dove sbuca?”
“Suvvia, non serve che facciate il finto tonto. Dopotutto Ishgat mi ha detto che conoscete personalmente la nostra riverita Dea.”
A quell’affermazione, la famiglia reale mi guardò con occhi spalancati dalla sorpresa.
Probabilmente, l’Arcivescovo deve aver ascoltato solo quello che gl’interessava e visto che mi ha, per così dire “scambiato” per l’Angelo di quella bambina troppo cresciuta, Ishgat deve avergli detto che si è presentata a casa nostra.
“Il fatto che la conosca non significa che io abbia a che fare con lei. Dopotutto, anche lei la conosce no?”
“Huh? Io?”
“Voglio dire, lei professa i suoi insegnamenti. Ciò vuol dire che la conosce perfino lei…” affermai sospirando “tuttavia, io non conosco lei signor Arcivescovo.”
“Oh! Dove sono finite le mie buone maniere. Mi chiamo Tarquin Virral, sono l’Arcivescovo con il compito di sovrintendere le Chiese di Thirus.”
“Molto piacere.”
“Oh, no. Il piacere è tutto mio” disse avvicinandosi a me “Essere davanti a qualcuno che ha ricevuto l’amore e le benedizioni dalla nostra Dea.”
“Benedizioni?”
“Solo un essere particolarmente amato dalla somma Aphy può competere con qualcuno come l’Eroe o un membro della riverita razza dei Dragonkin, voi…”
Il vecchio Arcivescovo era partito con un monologo piuttosto lungo su come io possa addirittura essere un semi-dio… cosa che non sono. Davvero… che perdita di tempo. Non mi sembra una persona malvagia, ma Tarquin è un fanatico ed un politico… forse più la prima che la seconda. Guardando i presenti, li vidi con uno sguardo stanco e compassionevole soprattutto Jack. Un chiaro riferimento al fatto che ci sia passato anche lui in discussioni del genere. Forse si calmerà, anche se non sembra essere nell’immediato.
“…Oh la somma Aphy deve aver benedetto il paese di Fago.”
“Ora credo che stia esageran-”
“GRAEEEVAAAAL~!!!” urlò una voce femminile
“Tsk! Ci ha trovati.” affermai a bassa voce schioccando la lingua
Entrando da una delle finestre della sala del trono e circondata da una luce bianca, Aphy fece il suo ingresso in quel posto, con gli occhi in lacrime ed un’espressione felice. Uh? Aspetta! Come mi ha chiamato?! Mentre quel pensiero mi passò per la testa, vidi Aphy correre verso di me per poi saltarmi addosso all’ultimo con un sorriso che andava da orecchio a orecchio
“Non sai quanto mi sei manca- gehfu!”
“QUANTE ALTRE CAZZO DI VOLTE DEVO DIRTI DI RENDERTI CONTO DEL POSTO E DELL’ATMOSFERA IN CUI TI TROVI PRIMA DI APRIRE QUELLA TUA BOCCACCIA?!!!”
KABANG!
Invece di prenderla al volo, come ci si aspetterebbe, la presi con un’Iron Claw e la sbattei a terra con forza tremenda creando un piccolo cratere nel pavimento.
“Ouch! Ouch! Perché devi essere sempre così violento con me!”
“Perché sembra che solo con le cattive ti entri un po’ di sale in quella zucca che ti ritrovi!”
“Cosa ho sbagliato questa volta?!”
“Lo stai veramente chiedendo?” domandò Lilith che era di fianco a noi mentre si metteva una mano sulla fronte
Quando le lasciai il volto, Aphy si sedette massaggiandosi dietro la testa per poi guardasi intorno. Come me, notò che tutti i presenti erano con gli occhi spalancati dalla sorpresa mentre Jack e le sue mogli, ad eccezione di Cordelia, stavano guardando da un’altra parte con un’espressione imbarazzata e senza speranza.
“Ci troviamo a Cuding… questo è il palazzo reale… e io…- AH!” come se avesse fatto mente locale, Aphy comprese il suo errore e subito si prostrò di fronte a me “MI DISPIACE!!!”
“*Sigh* Davvero, che devo fare con te?” chiesi guardandola esasperato
Notando delle altre presenze, vidi che all’ingresso della sala del trono c’erano Bassilla e un’altra donna che ci guardavano come se avessero visto qualcosa di irreale. Beh, non che avessero torto. Dopotutto, non è una cosa di tutti i giorni parlare con una Dea e vedere la suddetta Dea scaraventata a terra mentre il fautore dell’atto violento gli faceva la ramanzina.
“Graeval…?!”
La voce era di Bassilla. Avanzava, seguita da un’altra donna ed un bambino che mi fissava guardingo, guardandomi incredula… e allo stesso tempo felice. Sospirai un’altra volta… ora che ci penso, ultimamente è diventata la mia attività preferita. Oh beh… il danno è fatto quindi…
“Vostra maestà. Posso chiedervi di far uscire nuovamente tutte le guardie?”
“…Capisco.” affermando quello, fece un cenno e tutte le guardie uscirono.
Una volta assicuratomi che le porte fossero chiuse e non ci fosse nessun’altro all’interno della sala del trono, mi concentrai e immaginando la pianura fiorita in cui solitamente portavo Lilith per dei picnic durante il primo anno del nostro fidanzamento, aprii un portale sotto i piedi di tutti portandoci in quel nostro angolo fiorito situato in una regione sud occidentale di Thirus.
Sì, beh, quando la sera allenavo i miei poteri psionici, non mi basavo solo sulla meditazione ma anche sul suo utilizzo. Infatti, quando tempo fa trovai casa sfruttai i giorni successivi in cui non avevo alcun tipo d’impegno lavorativo e usavo i miei poteri per volare in tutta Thirus, memorizzando i posti più belli… e questo è uno dei pochi che mi ricordo e che sono rimasti immacolati.
Nello stupore generale, abbassai il cappuccio e rimossi la maschera mostrandomi agli altri.
“Lasciate che mi ripresenti…” cominciai guardando nuovamente verso il Re “Il mio nome è Graeval”
*****
Dopo che le guardie se ne andarono e le porte si chiusero, il pavimento sotto i miei piedi cominciò a brillare di una luce azzurra accecante.
“Ma cosa-?!”
Mio fratello ebbe solo il tempo di fare quell’esclamazione che ben presto ci ritrovammo all’aperto, in un campo pieno di fiori selvatici ed un prato verde con degli alberi qua e là, il cielo limpido e le nuvole viaggiavano pigramente. Nonostante fossimo all’aperto, non faceva così freddo. Anche prima quando ero nel giardino del palazzo, indossavo degli abiti pesanti perché faceva freddo, ma qui… c’era una temperatura tiepida.
L’uomo si tolse la maschera rivelando il volto che avevo visto nei miei sogni. Anche se gli iridi non erano dorati, non avevo alcun dubbio che fosse lui. L’uomo che mi aveva aiutato a riprendermi dalla maledizione.
“Lasciate che mi ripresenti. Il mio nome è Graeval.”
Quando pronunciò quel nome… non ebbi più alcun dubbio. Non è un nome che posso dimenticarmi. Il cuore cominciò ad impazzire e cominciai a muovermi per andare verso di lui.
“Lei invece…” disse indicando la persona incappucciata al suo fianco “è mia moglie Lilith.”
L’affermazione fece sparire l’eccitazione che avevo un momento fa. La figura si abbassò il cappuccio e allo stesso tempo io rallentai il passo vedendola: era bellissima. La luce creava dei riflessi argentati sui suoi lunghi capelli biondo platino e i suoi occhi verdi sembravano smeraldi, dal volto sembra molto giovane. Con eleganza fece un’inchino di fronte al Re
“Piacere di conoscerla, vostra maestà.” affermò con voce limpida e sicura
Quando lady Sarity era tornata dalla sua missione insieme a suo marito, mi avevano raccontato che lei era quella che spiccava più di tutti. Ora quando è davanti a me e ho l’occasione di vederla ne compresi il motivo. Possiede una bellezza sensuale. Ma Lilith… bastò il solo inchino per comprendere come mai mi attirasse… era la rappresentazione dell’eleganza, una bellezza talmente semplice da essere raffinata.
“Mo-molto piacere.” affermò mio padre ammaliato
“Comunque, come mai li hai portati nel nostro posticino segreto?” domandò Lilith guardando suo marito
“Proprio perché è segreto li ho trasportati qua.”
In altre parole, voleva che la sua identità ed il suo volto fosse conosciuto soltanto a noi e dato che la sala del trono non è un posto che può dirsi riservato, questa sua scelta era piuttosto scontata. Però…
“Come ha fatto?” gli domandai
“Ho usato i miei poteri, semplice no?” affermò facendo spallucce “Comunque, siamo ancora nei confini nazionali di Thirus, per la precisione in una certa regione sudoccidentale.”
“Non penso sia quello il problema.” disse sospirando Lilith “Comunque, per quanto hai ancora intenzione di baciare la terra Aphy?”
“““““?!!!”””””
Aphy…?! Non ho sentito male vero?! Ormai era una sorpresa dopo l’altra e la nostra intera famiglia aveva gli occhi spalancati, compreso l’Arcivescovo.
La donna prostrata di fianco a Graeval alzò timidamente il volto e nonostante lo avesse sporco di terra, la sua bellezza poteva essere notata ovunque.
“Mi perdoni Graeval?” domandò timidamente e con una nota di paura all’interno della voce
“*Sigh*” sospirò Graeval porgendole la mano “Forza, rialzati Aphy.”
Una volta che si alzò, Graeval prese un pezzo di stoffa dalla tasca e cominciò a pulirle il volto… Sembra la scena di un padre che si prende cura della figlia.
“Hey! Graeval non è mio padre!!”
“Però mi costringi ad esserlo…”
“Co-!”
“Inoltre, cosa ti ho detto sul fatto di leggere i pensieri degli altri?”
“Che è maleducazione. Chiedo scusa.”
“Brava.” si complimentò accarezzandole la testa per poi rivolgersi a me “Vedo che si sta riprendendo bene lady Bassilla.”
“…Lo devo solo a voi lord Graeval.”
“Ahaha! Può pure lasciar perdere il lord, dopotutto non sono un nobile.” poi si rivolse ad Aphy “Forza, devi presentarti.”
“Lo so~” dopo aver fatto quell’affermazione si girò verso tutti noi e circondata da una luce dorata parlò “Piacere di conoscervi~. Io sono Aphy, la Dea da voi tutti amata~”
“Non contare me.” disse Graeval guardandola con un’espressione esasperata
“Crudele!” esclamò Aphy girandosi verso di lui
“Puh-ahahah!” “Fufufufu”
Sia Graeval che Lilith cominciarono a ridere quando Aphy fece quell’esclamazione e la Dea con un’espressione che sembrava quella di un bambino arrabbiato cominciò a colpire Graeval con i suoi pugni
“Perché devi essere così meschino?!”
“Perché le tue reazioni sono troppo divertenti no?!” esclamò Lilith
“Sentirmelo dire da te non mi rende per niente felice!”
Era una scena strana… dopotutto, nessuno si aspetterebbe un comportamento del genere da una Dea e verso una Dea sopratutto. Infatti, dire che l’Arcivescovo era a bocca aperta era un’eufemismo.
Prima guardò in direzione di lady Sarity come per cercare una conferma all’affermazione della presunta Dea, ma quando lei annuì con un’espressione… grave, il suo corpo cominciò a tremare dall’eccitazione. Con passi incerti si avvicinò e poi si prostrò di fronte ad Aphy
“Quale onore poterla incontrare mia signora!” affermò eccitato
“Oh!… Capisco… però non serve che ti prostri in quella maniera” disse Aphy un poco spaventata
“Lei è troppo gentile.” disse alzando lo sguardo per poi rivolgersi verso Graeval “Signor Graeval! Come mai ha mentito? Perché non ci ha detto che conosce personalmente la somma divinità?”
“Perché non lo trovavo necessario e poi mi avreste creduto se ve lo avessi detto?”
Non ha tutti i torti. Essere in grado di interagire che la Dea Aphy non è una cosa che succede tutti i giorni e i pochi che ci riescono vengono sempre guardati con dubbio. La chiesa si prepara sempre ad una profezia se questa è verosimile, ma prendono sempre con le pinze le parole di chi afferma aver incontrato la divinità. Dopotutto, non c’è niente che attesta che questa sia la verità. L’unica differenza è la Santa, che è in grado di comunicare con lei praticamente sempre.
“Comprendo, ma ora vorrei sapere… qual’è la vostra relazione con la somma.”
“Lei è-”
“La sua futura moglie!”
““Ma anche no!”” reagirono Graeval e Lilith in sincronia colpendola in testa
Anche se la loro reazione, soprattutto quella di Graeval, negò l’affermazione della Dea Aphy l’Arcivescovo si era nuovamente incantato.
Io invece… mi sentii male per qualche ragione. Questo malessere era cominciato già quando aveva presentato sua moglie, ma ora che la Dea Aphy aveva fatto quell’affermazione, la fitta la cuore si fece sentire di nuovo. Cos’é questo sentimento? Nemmeno durante il periodo in cui soffrivo per la maledizione mi era successo.