“Oh~! Qual privilegio! Poter ammirare le donne più belle del regno… vi prego di concedermi udienza.”
La persona che fece quella richiesta eseguì un’elegante inchino. Ti prego… non questo idiota. È la prima cosa che ho pensato non appena ho visto i suoi capelli neri ed il suo volto ben proporzionato. Si trattava di Robert Partever… un donnaiolo. La natura ha compensato la sua bellezza con un cervello minuscolo. Sin da quando ho memoria, non ho mai sentito nulla di buono sul suo conto e ha tentato più e più volte di chiedere la mano di Bassilla durante il periodo in cui soffriva a causa della maledizione. Si dice che abbia un’harem di molte ragazze popolane e che a causa del suo aspetto goda anche di molta popolarità tra le figlie nobili ignare del suo vero ego: potrà sembrare educato ed elegante ma in realtà è solo un narcisista ed un’idiota. Da quel che ricordo, il motivo per cui ha chiesto la mano di mia sorella, è perché è l’unica abbastanza bella da competere con lui. Anche se, ovviamente, suo padre ha detto una cosa completamente diversa.
“Vostra Maestà.” s’inchinò rivolgendosi alla Regina Shael “Perdonatemi se non vi ho riconosciuto subito. Lasciate che mi presenti. Io sono Robert Partever.”
“Partever…? Oh… il famoso mecenate dell’ovest.” si ricordò lady Shael “Vostro padre è molto famoso anche nel mio Regno. Suppongo che voi non siate da meno.”
“Quale onore per la mia famiglia! Le assicuro che intendo superare mio padre nei suoi sforzi volti allo sviluppo dell’arte dei due Regni.”
Al contrario del figlio che spende i suoi soldi principalmente in trattamenti di bellezza e donne, il Conte Preston Partever sfrutta la fortuna costruita dalla sua famiglia per commissionare opere d’arte, teatrali e architettoniche di ogni genere, al punto da aver fondato vari istituti al fine di permettere lo studio delle arti ed è grazie alla sua iniziativa che a Cuding si è potuta costruire la famosa galleria d’arte Silver Creek, dove sono raccolti moltissime opere d’arte e funge da intermediaria tra artisti, architetti e loro possibili clienti. Il suo mecenatismo sfegatato ha raggiunto molte nazioni e perfino molti artisti elfici sono stati presi sotto la sua ala protettiva. Per questo, mio padre fondò un nuovo ministero, nominandolo ministro delle arti. Grazie a questa mossa, la cultura artistica del nostro regno ebbe uno slancio senza precedenti, anche grazie al fatto che le iniziative proposte erano dirette anche verso i ceti medi e bassi. Infatti vien da chiedersi come può Robert essere suo figlio.
La Regina Shael e Robert stavano parlando del più e del meno, ma sopratutto sull’arte e l’architettura visto che Robert aveva comunque ereditato la passione del padre anche se la sprecava per altro.
“Vostra Maestà…” chiamò lord Torkien, il diplomatico elfico, che si era appena avvicinato “perdonate la mia interruzione, ma sua Maestà Belmont desidera conferire con lei.”
“Ara, allora non posso farlo attendere.” si girò di nuovo verso Robert “Grazie per la splendida chiacchierata, le auguro una buona serata.”
“Il solo fatto che abbia potuto parlare con lei è già un’enorme onore per me.” affermò inchinandosi “Spero di poter conferire con lei ancora in futuro.”
“Fufufu, vedremo~.”
Detto quello la Regina Shael seguì lord Torkien e insieme a lei, scomparve anche l’ultima barriera che ci permetteva di non interloquire con questo idiota.
Con un movimento elegante Robert fece un’inchino di fronte a noi e sfoggiò un sorriso talmente ostentato che sentii le ragazze vicine a noi sospirare.
“È un piacere vedere che i tre fiori più belli del regno siano qui riuniti ed in salute.” cominciò rivolgendosi a noi “In particolare voi lady Bassilla. Non sapete quanto ho sofferto quando ho saputo della vostra malattia…”
Da lì cominciò un monologo su quanto abbia dato fondo a tutte le sue risorse per cercare un modo per poter curare la mia adorata sorellina dalla sua malattia, andando addirittura a consultare antiche leggende solo per poterla aiutare. Mentre diceva quelle parole, dava anche sfoggio di movenze teatrali e qualche volta esagerate ma che comunque, insieme alle sue parole ricche di eroismo e passione, fece sospirare molte donne. In quel momento stava sortendo lo stesso effetto del miele per le mosche.
“Ma quando se ne va questo qui?” mi domandò Atia con un tono palesemente esausto
“Mi hai tolto le parole di bocca.” risposi allo stesso modo
Bassilla invece stava semplicemente sorridendo, ma anche sotto quel sorriso si poteva notare che stava perdendo la pazienza, ma stava tenendo duro come ci si aspetta da un membro della famiglia reale. Dopotutto, sono molte le lusinghe vuote che ci vengono fatte e quindi siamo state istruite a comprendere quali sono quelle vere da quelle effettivamente vuote.
“…ho perfino messo in palio la mia bellissima vita per voi. Per noi destinati a rimanere uniti fino alla fine dei giorni.”
E questa da dove ti esce brutto coglione?! Anche se avrei voluto urlarglielo in faccia, non potevo certo farlo dal momento che abbiamo molti occhi puntati addosso e soprattutto, potrebbe causare conseguenze sul nostro nome. Però… Questa sua arroganza è insopportabile!
“Fino alla fine dei giorni… dite?” domandò confusa Bassilla
“Ovviamente!” cominciò spostandosi di lato un ciuffo di capelli “Non appena l’ho vista, ho capito che lei è nata per stare al mio fianco, come io sono nato per essere al vostro.”
“Haaah… capisco.” disse con un tono sarcastico
“Lo sapevo! Lo sapevo che solo noi possiamo capirci.” Questo qui è proprio un’idiota “Vi prego, concedetemi la vostra mano.”
Con un gesto elegante, s’inginocchiò e porse la mano a mia sorella Bassilla. Sembrava quasi una proposta di matrimonio… o magari lo era? Fatto sta, che sulla fronte di Bassilla si era gonfiata una vena, come anche sulla fronte di Atia e molto probabilmente anche sulla mia.
“Fufufu.” rise Bassilla coprendosi le labbra “mi perdoni ma devo declinare signor Partever.”
“Oh? E se mi permettete… per quale motivo? Non sentite l’affinità che c’è tra di noi?”
“Non so proprio di cosa stiate parlando.” riprese guardando la luna fuori dalla finestra “Anche se non è qui, è un’altra la persona con cui provo una certa affinità.”
Quando disse quella frase, il suo sguardo era dolce come lo era anche il suo sorriso. Era l’espressione di una ragazza innamorata, in attesa del ritorno del suo amato, pronta ad aspettarlo anche fino alla fine dei tempi se necessario. La più bella tra noi tre sorelle lo divenne ancor di più, attirando l’attenzione di tutte le persone nelle vicinanze, facendo arrossire sia uomini che donne.
Quella espressione dolce però, celava anche tristezza e determinazione… la tristezza, probabilmente è generata dal fatto che Graeval ha occhi solo per sua moglie… e la determinazione, forse nata dal fatto che conscia dei suoi ormai confermati sentimenti, non rinuncerà tanto facilmente a lui. Posso comprenderla… dopotutto la poligamia è permessa e lui è il suo primo amore. Anche se so bene che Lilith è una donna splendida che può tranquillamente rivaleggiare se non superare Sarity, mia sorella non è certo da meno. Per quanto possa valere… faccio il tifo per te Bassilla.
“Uh? lady Bassi-”
“Lascia stare zia Bassilla!”
Acrisio corse verso di noi e si frappose tra noi e Robert, quasi fosse un galante cavaliere pronto a rischiare la vita per la sua dama. Sentendolo, noi sorelle ci girammo verso nostro nipote leggermente sorprese e il volto di Robert, che all’inizio era rimasto sorpreso dalle parole e dall’espressione di Bassilla divenne inespressivo, ma riconoscendolo fece un semplice sorriso
“Vostra Altezza, non c’è bisogno che vi allarmiate fino a questo punto. Non ho intenzione di fare alcun male alla vostra bellissima zia.”
“Acrisio…” lo chiamò Bassilla con un sorriso sul volto “sono felice che tu ti preoccupi per me, ma lord Partever stava solo parlando con noi.”
“Ma zia… sembri così triste.” affermò girandosi verso di lei “Quest’uomo ti sta rendendo triste. Non posso permettergli di stare al tuo fianco un minuto di più.” terminò porgendole la mano
“Ahaha! Avete a disposizione uno splendido cavaliere vostra altezza” rise di gusto Robert rivolgendosi a Bassilla
“Fufufu. Su questo sono d’accordo.” disse alzandosi e prendendogli la mano offertale “Mi dispiace dover interrompere la nostra chiacchierata in questo modo.”
“Non si preoccupi, dopotutto non posso condannarlo per seguire il suo cuore.”
“Ara ara. Allora, con permesso.”
Bassilla fece un piccolo inchino e poi venne ‘trascinata’ via da Acrisio. Ora tocca a me sorbirmelo?!
“Cordelia…”
Quando feci quel pensiero mi sentii chiamare da Jack che mi venne subito incontro. Fermandosi davanti a me, mi porse la mano e con un sorriso mi chiese
“Posso osare di chiederti di ballare con me, amore mio?”
“…Come posso rifiutare un’invito di mio marito nonché dell’eroe.” affermai alzandomi “Perdonatemi se vi lascio anche io in questo modo.”
“Non oserei mai interrompere un momento d’intimità tra marito e moglie. Vi prego, non badate a me.”
È un’idiota ma almeno agli eventi ufficiali sa come comportarsi. Però… spero di non rivederlo mai più dopo questa serata. Pensai mentre mi voltavo e vedevo Atia che mi guardava supplichevole. Beh… alla fin fine l’ho lasciata da sola ad avere a che fare con quel tizio.
*****
“Hai portato quello che ti ho chiesto?”
“Certo~. Quando lo berrai, ti assicuro che non potranno rifiutare alcuna tua richiesta.”
*****
Ormai eravamo verso la fine della serata e la nostra intera famiglia era riunita sul piedistallo dove si trovava il trono e i servitori ci portarono dei calici contenenti del pregiato Vofonche, vino solitamente usato per queste occasioni di festa. Quando tutti i presenti ebbero in mano il loro bicchiere, mio padre batté le mani e l’attenzione venne completamente rivolta verso di noi
“Signore e signori, vi ringrazio nuovamente per essere venuti a questo banchetto per festeggiare la completa guarigione di mia figlia.” cominciò “Questo brindisi non va solo alla pronta guarigione di mia figlia, ma anche a colui che l’ha reso possibile.”
Non appena disse questa frase, la sala cominciò a farsi rumorosa. Sembra che tutti siano curiosi di sapere chi sia. Mio padre alzò la mano e tutti si zittirono
“Purtroppo, questa sera non è qui con noi ma alziamo comunque i calici, ringraziamo e gioiamo per la fine della malattia di mia figlia. Alla salute!”
“““““Salute!”””””
Tutti alzarono i calici all’unisono me compresa e portai il bicchiere alle labbra sorseggiando il vino che insieme ad un sapore dolce e frizzantino, scendeva lungo la mia gola.
Tutti tornarono a chiacchierare tra loro o si accingevano a scendere in pista per ballare gli ultimi pezzi prima che la serata terminasse. In quel momento, si fece avanti Robert Pertever
“Vostra Maestà…” cominciò inchinandosi “la ringrazio nuovamente per l’invito.”
“Il piacere è tutto mio giovane Pertever”
“Vi prego di perdonare la mia presunzione ma potrei chiederle una cosa?”
“Mi dica.”
“Potrebbe concedermi il permesso di poter ballare con vostra figlia, la principessa Bassilla”
Con me?! No no no. Mi rifiuto categoricamente.
“Non vedo perché dovrei rifiutare. Non è un problema, vero Bassila?”
“……Assolutamente no, padre.” affermai cercando di nascondere la mia contrarietà
Nel momento in cui mio padre aveva dato il consenso, io non avevo alcun motivo di poter rifiutare. Prima ero riuscita a fuggire da lui perché Acrisio era venuto in mio soccorso, ma adesso non ho modo di respingere questa richiesta. Dopotutto, era come se mio padre il Re mi avesse dato un’ordine velato.
Robert mi porse la mano e non appena la toccai per accettare il suo invito
“Guh?!”
Robert si prese il cuore e cadde in ginocchio. I suoi occhi erano spalancati dalla sorpresa e dal terrore e all’improvviso dalla sua bocca cominciò ad uscire quella che sembrava una schiuma bianca. Dopo alcuni spasmi, cadde a terra immobile. Tutto si bloccò e pochi secondi dopo l’urlo agghiacciante di alcune nobildonne spezzò quell’attimo.
In allerta, le guardie reali mi allontanarono da lui e il medico di corte si avvicinò per esaminarlo.
“…!” la sua espressione era sorpresa
“Cos’è successo?”
“Non so come maestà…” cominciò portandosi di fronte a noi “ma è-!”
*Krack!* *Splash!*
“Coguh!” tossì sangue il medico
dal suo petto, emerse un braccio completamente insanguinato. Dietro di lui, Robert sembrava essersi rialzato ma i suoi occhi erano spenti e rimasugli di schiuma bianca erano ancora presenti intorno alla bocca. Senza darci il tempo di capire cosa fosse successo, Robert alzò il medico con il braccio e lo tranciò in due bagnandosi del suo sangue.
Pian piano, il corpo cominciò a mutare e la persona che fino a poco fa poteva essere definita umana, si trasformò in quello che sembra un golem di carne gigantesco. Le pelle cadde e i muscoli vennero esposti, in molti punti del braccio quelle che sembrano ossa affilate comparvero coprendo gli avambracci e le dita si trasformarono in artigli. In molte zone del corpo si aprirono occhi con grosse vene rosse e iridi neri. Gli occhi originali esplosero e sia dalle cavità oculari che dalla bocca, spuntarono dei tentacoli neri.
“GAAAAAAARH!”
quell’urlo agghiacciate e pieno di dolore, fu quello che fece scattare tutte le persone che erano all’interno della sala.
In quel momento tutti gli invitati urlarono e cominciarono a fuggire verso l’uscita della sala mentre la guardia reale circondò quella creatura mostruosa.
“Portate al sicuro la famiglia reale!” urlò il comandante
Ruggendo, la creatura che un volta era Robert si mosse e con un solo movimento del braccio scaraventò in ogni dove la guardia reale. Caddero a terra con squarci nel petto o fratture esposte… molti di loro senza vita, altri vivi ma doloranti o svenuti a causa delle ferite subite.
Ero immobilizzata… pietrificata da quella scena. Volevo scappare ma le gambe non mi rispondevano. I molti occhi di quel mostro si posarono su di me e il suo arto si avvicinò. Strattonata di lato, quella che era la mano distrusse la sedia dietro di me. Accorgendosi di essermi spostata, quel mostro cerco di nuovo a venire a prendermi.
*Clang*
Jack era davanti a me che teneva un pesante scudo e si opponeva a quel braccio che m’inseguiva.
“Cordelia, Vostre Maestà, andatevene subito! Ci pensiamo noi a questo abominio!”
“Fate attenzione.” rispose mia sorella dietro di me
Trascinata da mia sorella Cordelia, ci allontanammo dalla sala del trono usando un passaggio che ci avrebbe condotto al giardino sul retro. Dietro di noi, la battaglia tra quel mostro e l’eroe con le sue mogli infuriava e potevo sentire le distinte urla e clangori dello scontro pian piano farsi sempre distanti.
“Cos’è successo?” chiesi ancora sconvolta
“Non lo so.” affermò Cordelia mentre mi teneva la mano “Ma so per certo che Jack sconfiggerà il mostro e ci raggiungerà.”
“Su quello non ho dubbi.” affermò mio padre “Ma mi piacerebbe sapere cosa sia successo al figlio del conte Pertever.”
Piacerebbe saperlo anche a me. Vederlo improvvisamente avere quell’attacco e poi quella trasformazione… diventare quell’abominio. Non so cosa pensare.
Usciti dal passaggio segreto, ci inoltrammo nel giardino che altri non è che una serra molto grande dove vengono coltivati fiori e piante medicinale rare e pregiate. Accompagnati dalla scorta, andammo a sederci ad un tavolo che si trovava al centro dell’enorme serra così da riprendere fiato, mentre le pietre dei candelabri magici cominciarono a illuminarsi generando una luce calda
“Per il momento aspettiamo qui.” disse mio padre attivando la pietra magica in centro al tavolo da giardino
“Siamo abbastanza distanti. Sono certa che nostro genero potrà combattere dando tutto se stesso adesso.”
Quelle parole di conforto dette da mia madre, fecero tirare un sospiro di sollievo a tutti noi. Dopotutto, è vero che la sala del trono è molto lontana da qui. Abbiamo piena fiducia nelle capacità dell’eroe Lingxin visto che è stato il fautore della caduta del Signore dei Demoni, ma comunque abbiamo sempre fatto della filosofia “meglio prepararsi al peggio” come il nostro credo. Nel caso l’Eroe e le sue mogli non ci raggiungeranno entro un certo lasso di tempo, saliremo su una carrozza che si trova alle stalle qui vicino e ci allontaneremo dal castello.
Sentii un tuono e guardando verso l’alto, vidi nuvole nere e cariche di fulmini iniziare a coprire i cieli che fino a poco fa erano limpidi. Non erano previste piogge per questa settimana… ma cosa-!
D’improvviso, quelli che sembrano fiocchi verdi cominciarono a cadere pigramente all’interno della serra.
“Huh? Che cosa sono?” domandò curioso Acrisio.
“Fiocchi di neve? No… polline?” suppose mio fratello Valerio
*Thump*
Sentendo quel suono sordo, tutti noi ci girammo e vidi le guardie cadere a terra una dopo l’altra.
“Hey! Che vi prende?!”
“N-non lo s-so, maestà! I-il mio corpo n-non mi risponde.”
“Cosa?!”
Quando fece quella domanda sorpresa Atia sembrava volesse alzarsi, ma quando uno di quei fiocchi verdi si posò su di lei, si ritrovò anche lei di nuovo seduta sulla sedia. Sorpresa, riuscì a malapena a girare la testa
“Ma cosa-”
“Guuuun!”
Sentendo quel bramito cercai a fatica di girarmi verso l’origine è fu lì che lo vidi: era un mostro simile ad un cervo, ma il suo corpo sembrava composto da piante dalla colorazione marroncina e con alcune foglie rosse sopra quella che sembrava la testa, da cui sembrava uscisse una lunga lingua rosata; potente e slanciata allo stesso tempo dava un’impressione intimidatoria.
“I-impossibile!” esclamò a fatica Atia “c-cosa ci fa qui un Tranceplant?”
“T-Tranceplant?”
“Quella è una bestia magica!” affermò Atia “S-sembra un cervo e di solito è innocuo ma quando minacciato genera un polline paralizzante molto potente. Non è nemmeno originario del nostro regno!”
“Ma allora da dove arriva?”
“Quella bestia è originaria-”
“Della mia deliziosa isola~.” parlò una voce maschile a noi sconosciuta
Sentimmo dei passi avvicinarsi e da dietro la creatura si presentò una persona vestita con un’elegante abito scuro con decorazioni d’argento. Era bellissimo, con un volto ben proporzionato e lunghi capelli neri che gli cadevano sulle spalle, ma quello che saltava all’occhio immediatamente, erano le sue corna a forma di ariete e gli occhi rosso rubino.
“Un demone?!” esclamò mio fratello
“Esatto~! Piacere di conoscervi relativi del mio pezzo di collezione.”
“Pezzo di collezione?” domandai sorpresa
A quella domanda, si sentirono degli altri tuoni, quel demone si avvicinò a me e si abbassò fino ad arrivarmi davanti agli occhi. C’era un sorriso deliziato sul suo volto… un sorriso talmente perverso da spaventarmi.
“Parlo di te mia cara~” affermò per poi leccarmi la guancia lasciandomi una spiacevole sensazione “Deliziosa~!”
“Non osare toccarla demone!!” scattò mio padre furioso
“Oh… perché mai non potrei?” domandò il demone allontanandosi lentamente da me “Dopotutto, sono dieci anni che aspetto questo momento~”
“Dieci anni?!”
“È stato davvero estenuante aspettare tutto questo tempo~” cominciò prendendosi la guancia “Però ammetto che ne è valsa la pena~ devo ringraziare il mio cliente~”
“Cliente?!” domandò Cordelia
“Lo avete incontrato prima~” affermò girandosi “Quel moccioso… come si chiama… Rocco? Muppet… Rupert?”
“Robert Pertever?!” domandò sorpreso Valerio
“Oh esatto~ proprio lui~” affermò battendo le mani mentre si sentivano altri tuoni di sottofondo “Aah~! Sapete, in origine volevo recuperarla dopo che la maledizione che le ho lanciato l’avesse fatta cadere in uno stato di morte apparente~.
Vedere lo spiritello con cui ho stipulato un contratto tornare da me in lacrime mi ha costretto a cambiare i piani~.”
“Maledizione hai detto?! Allora è colpa tua-”
“Din don! Esatto~ sono stato io a maledire la tua adorata figliola~”
“Bastardo! Quindi anche Robert è dietro a questo?”
“Mmh~ non esattamente~.” cominciò nuovamente tornando al mio fianco “Lui mi ha contattato solo di recente~ voleva solo un qualcosa che gli avrebbe garantito ogni suo desiderio quando lo avrebbe richiesto.”
“Kya!” urlai sentendo la mano del demone toccarmi il seno
“Hey!!” urlò mio padre provando a muoversi
“Sono belle grosse~…” disse deliziato per poi tornare a guardare mio padre “Fatto sta che quel credulone mi ha offerto l’opportunità perfetta per entrare qui senza tanti problemi~. Ah! devo anche ringraziarlo per essersi offerto come diversivo~!” finì staccandosi nuovamente da me e mettendosi di fianco a mio padre
Ah! devo anche ringraziarlo per essersi offerto come diversivo~!” finì staccandosi nuovamente da me e mettendosi di fianco a mio padre
“Diversivo?!” esclamò confusa Cordelia
“Ma come non lo hai capito~? Tu sei la moglie di quello che ha sconfitto l’essere più forte della nostra razza. Anche se per la tua sorellina potrebbe valerne la pena~, se lo affronto morirei sicuramente.”
“La creatura in cui si è trasformato quello stronzo allora-!”
“Ding ding ding! Esatto~” esclamò applaudendo di nuovo “Tenendo impegnato l’eroe, posso prendere con me il mio nuovo pezzo da collezione completamente indisturbato~.”
“Bastardo codardo!” esclamò Leila
“Grazie del complimento~!” affermò per poi rivolgersi nuovamente a me facendomi rabbrividire “Ora è meglio che tolga il disturbo~”
“Non la toccare! Prendi me al suo posto!” si offrì impanicata mia sorella Cordelia “Ho molto più valore di lei.”
“Hmm~ anche se è vero, dopo mi ritroverei sicuramente con l’eroe alle calcagna fino alla fine del mondo~” cominciò toccandosi il labbro e poi schioccare le dita come se gli fosse venuta un’idea “Però potrei farlo comunque e prendermi anche la tua sorella più piccola~. Nel mentre uccido voialtri così da non avere testimoni~ Haaa~ già mi pregusto la disperazione sul vostro volto.”
“Kuh! Demone del cazzo!” esclamò mio padre “Non osare far questo alle mie figlie!”
“Sì sì sì. Invece lo farò~ non sai quanti bei momenti passeremo insieme~” disse con tono deliziato “ora direi che sia il momento di iniziare a fare i preparativi per andarcene~”
Tornando da me, il suo volto si tinse di un sorriso maligno e i suoi occhi erano pieni di aspettative e gioia. Io invece sono terrorizzata. No! Non voglio! Finalmente riesco a tornare a vivere! Perché deve capitarmi questo?! Cosa ho fatto per meritarmelo?! Insieme a quelle domande, cominciarono a cadermi delle lacrime lungo le guance. “Adoro quell’espressione~”
Il cielo sopra di noi era completamente nero e oltre ai tuoni anche i fulmini continuavano a comparire. La luce generata da quei fulmini rendevano ancor più spaventoso quel demone. La sua mano si stava nuovamente avvicinando a me minacciosa
“TI HO TROVATO FIGLIO DI PUTTANA!!!” tuonò una voce furiosa
*Crash* *Katakrack*
“Gaoooon!”
I vetri della serra implosero sopra al punto in cui si trovava il Tranceplant, facendo spazio ad un fulmine che lo colpì senza pietà. Insieme a quel pianto di morte, un vento gelido e potente penetrò la serra spazzando via il polline che vi era all’interno e trasportando il forte odore di carne bruciata.
Preso alla sprovvista il demone cercò di girarsi incredulo ma non ebbe neanche il tempo di ritrarre la mano, che un’altra gli prese l’avambraccio. Fu un’istante: il demone venne colpito sulla guancia con un pugno e immediatamente preso per la collottola che lo obbligò a piegarsi e subire una potente ginocchiata sul fianco sinistro obbligandolo ad espirare; la mano che fino a poco prima gli aveva preso il braccio lo colpì sul setto nasale facendolo arretrare di qualche metro tanto potente era il colpo. Erano tre semplici colpi, ma sembravano tuoni ogni volta che andarono a segno.
“Gah! Il mio naso!!” disse il demone dolorante mentre beveva quella che sembrava una pozione
Un’altro tuono fragoroso si fece sentire e vidi la figura che era appena intervenuta.
La sua sete di sangue era talmente intensa e soffocante che mi venne istintivo tremare e non solo io. Tutti i presenti tremarono dal terrore e mi sembrò che anche le piante se ne avessero avuto la possibilità, sarebbero fuggite senza pensarci due volte.
Graeval era lì al mio fianco e dire che la sua espressione fosse furiosa è solo un mero eufemismo perché… dietro di lui mi sembrò si fosse materializzata una figura scheletrica imponente e vestita con un mantello nero strappato e usurato come mai prima… non lo avevo mai visto ma per qualche ragione, ero convinta che la morte stessa fosse stata evocata a causa della furia omicida di Graeval.