(Poche ore prima degli eventi accaduti al banchetto.)
“Haa~ Questa sì che è vita”
Mentre m’immergevo nella fonte termale, lasciai andare il mio corpo beandomi del calore di quelle acque.
Dopo quello sfogo che abbiamo avuto, io e Lilith riprendemmo la nostra luna di miele e decidemmo di trascorrere due settimane lungo le rive del lago Leowich e allo stesso tempo visitare le città e i villaggi circostanti così da poter fare un po’ i turisti.
Quel lago teneva fede alla sua fama di meta degli innamorati. La città principale che si affaccia sul lago è Logate e fa del turismo e della leggenda che la coinvolge la sua fonte di guadagno principale.
Uh?… Beh è una leggenda romantica in cui si dice che chi scambi i suoi voti d’amore e matrimoniali sulle rive del lago, è destinata a restare insieme per sempre…… non nego che lo abbiamo fatto anche io e Lilith, però la vera bellezza di quella cittadina era nei panorami e nelle meraviglie architettoniche. Ci siamo goduti quel viaggio come dei semplici turisti facendo lunghe passeggiate, shopping in vari negozi, balli durante le feste cittadine e la visione di opere teatrali, ad intense e calde nottate nella camera in cui alloggiavamo.
Dopo quel periodo passato sulle sponde del lago, era ormai arrivato il momento di tornare a Fago, però Lilith mi propose di allungare il viaggio deviando verso la cittadina termale di Edosall
“Dopo quello che è successo, abbiamo entrambi accumulato molto stress. Credo che sia bene far rilassare anche le nostre membra.”
Avevamo ancora soldi a sufficienza e l’affermazione di Lilith bastò a darmi la spinta definitiva per acconsentire all’idea.
Edosall possiede strutture termali costruite usando principalmente legno di conifera o materiali del posto, donando alla cittadina un’atmosfera solenne ma accogliente. Data la stagione, è molto difficile trovare un solo posto libero, ma dopo alcuni tentativi abbiamo avuto la fortuna di imbatterci in una locanda con tanto di bagni termali. La nostra camera comprendeva anche un bagno privato all’aperto, ma nella fortuna c’è sempre una piccola sfortuna: il bagno privato era in fase di restauro e fino a stamattina, ci siamo accontentati di quello pubblico.
Ad ogni modo, non è che siamo andati lì solo per andare ad immergerci nelle terme. Ad Edosall si stava anche tenendo un festival e c’erano vari tipi di intrattenimento ogni notte. Ma la cosa migliore era come ci si riuscisse a rilassare facilmente durante le passeggiate in giro per le sue strade.
Oggi era l’ultimo giorno della nostra permanenza e visto che avevano finito i lavori, ne approfittai e m’immersi nelle acque termali insieme ad una bottiglia di Roreic, un liquore relativamente forte tipico di questa cittadina.
Il nostro bagno era circondato ai lati da una staccionata di legno ed era una terrazza che si affacciava su uno strapiombo facendo godere lo spettatore di uno splendido panorama montano con tanto di luna e stelle.
Dopo aver bevuto un’altro bicchierino, feci per prendere la bottiglia… senza trovarla. Sorpreso mi girai e vidi Lilith davanti a me, con i capelli raccolti e coperta da un semplice asciugamano mentre leggeva l’etichetta del liquore
“Non ti credevo un’amante di liquori.”
“Infatti non lo sono. Ma, questa è una situazione particolare.”
Le porsi la mano. Sorridente, Lilith rimise la bottiglia a posto e fece cadere l’asciugamano mostrando il suo corpo sensuale e ben proporzionato. Accettò la mia mano ed entrò nella vasca immergendosi fino alle spalle. Presi un’altro bicchiere e lo riempii insieme al mio.
Quando glielo porsi brindammo a noi generando quel suono cristallino tipico del vetro.
“Ammetto che da una certa soddisfazione berlo durante un bagno caldo.” affermò dopo averne bevuto un sorso
“Vero?”
“Però… è un po’ troppo forte per me.”
“Capisco. Forse del ghiaccio… o è meglio scaldarlo dato il posto?” mi domandai massaggiandomi il mento
Con un sorriso furbetto mi strappò di mano il bicchiere da cui avevo bevuto
“Lilith!”
Sorridente, girò leggermente il bicchiere e appoggiò le sue labbra esattamente dove le avevo appoggiate io e bevve un sorso
“Yum!” esclamò soddisfatta “Ora sì che è buono~♪”
Quando terminò la frase si leccò le labbra e io deglutii sonoramente da quanto trovai sensuale quella semplice azione. Ridacchiando, lei mi offrì il suo bicchiere come per dire di provare a fare lo stesso. Completamente assoggettato, seguii il suo esempio.
Ora, il Roeric è un liquore molto forte ma che di per se non ha un sapore definito e infatti è usato come base per vari liquori alla frutta. Quando bevvi dal bicchiere di mia moglie, sentii come se avesse avuto una sua identità… era come se stessi baciando la mia adorata Lilith. Forse era un’illusione dei sensi ma non m’importava e chiusi gli occhi. Volevo immergermi in quel dolce sapore.
Sentii l’acqua di fianco a me muoversi e poi un piacevole peso appoggiarsi sulle mie gambe. Quando aprii gli occhi, Lilith era sopra di me che mi cingeva il collo con le sue braccia e i suoi occhi erano quelli di un predatore. Mi baciò
“Però… rimane questo il mio preferito.” affermò sorridente quando si scostò leccandosi nuovamente le labbra deliziata
…….Meravigliosa. Con la luna bianca di fondo, la pelle chiara di Lilith sembrava diventata candida come il marmo bianco e i suoi occhi rossi, pieni d’amore e desiderio erano degli splendidi rubini da cui non riuscivo a distogliere lo sguardo da quanto fossero ipnotici, mentre i suoi capelli bianchi riflettevano la luce bianca della luna e mi ammaliavano, come una falena ammaliata dal lume di una candela.
“Sai cosa ho scoperto parlando con la proprietaria della locanda?”
“C-cosa?”
Con lo stesso sorriso magnetico, abbassò ancor di più il bacino permettendomi con mia sorpresa di unirmi a lei.
“Ahn~♪” gemette deliziata “Sembra che queste acque siano propedeutiche per il concepimento.”
So solo che dopo quell’affermazione… mi abbandonai alla lussuria e al desiderio verso mia moglie.
“GRAUUUUU!!”
O almeno… quella era l’intenzione che sia io che Lilith avevamo.
La staccionata alla mia destra venne sfondata da quello che sembra un lupo con sei occhi… beh poco importa come fosse fatto. Allungai la mia mano verso quella bestia bloccandola a mezz’aria.
“Grau?! GRAAAA!”
Nonostante provassi una certa resistenza pian piano che stringevo il pugno, la bestia guaiva e ruggiva di dolore. Quando la chiusi definitivamente, con un suono sinistro si udirono le ossa che si frantumarono e la pelle lacerarsi. Di quella specie di lupo era rimasto solo una forma irriconoscibile di carne e pelo, ed il suo sangue nero schizzò ovunque.
“Perché c’interrompono sempre sul più bello?!” domandò infastidita Lilith uscendo dalla vasca e raccogliendo il suo asciugamano per indossarlo
Dalla breccia penetrarono altre quattro di quelle bestie magiche e tutte loro ci ringhiavano contro.
A seguire, entrarono delle persone con il volto coperto da un velo nero, ma nonostante il camuffamento potevo notare che una di loro aveva le corna tipiche della razza dei demoni. Una cosa che avevano tutte in comune, era che tutte loro erano delle donne.
Anche se non potevo vederle in faccia, percepii la loro sorpresa nel vedere una di quelle bestie magiche essere diventata un’ammasso di carne informe.
“Che cosa volete?” domandai con molta calma
“Mia signora Stilno.” cominciò la demone della combriccola “Su richiesta del nostro signore, siamo venute per scortarla a Deshatia.”
“Il vostro signore?!” domandò allarmata Lilith “Non intenderete quel bastardo pervertito vero?”
“La vostra ostilità verso il mio signore non è cambiata da quel che posso notare.”
“Le conosci Lilith?” le domandai mettendomi al suo fianco
“Non di persona, ma riconoscerei ovunque quel tipo di vestiario.” rispose sospirando “Tra le casate fondatrici di Deshatia, solo una ha deciso di abbigliare così i suoi sottoposti… o meglio, per scelta del suo attuale capofamiglia… nonché mio ex-candidato fidanzato.”
“Hou~” sentii la rabbia crescermi improvvisamente
“Fai bene ad arrabbiarti tesoro.” riprese Lilith disgustata “Quell’ex-pretendente alla mia mano non è altro che un pervertito narcisista con un hobby disgustoso. Nonostante lo avessi ripreso più volte per il suo atteggiamento nauseante, un muro in confronto è un’ascoltatore migliore.”
“Che tipo di atteggiamento?”
“……Dato che è di bell’aspetto, crede che tutte le bellezze di questo mondo gli appartengono.” esitò all’inizio prima di riprendere a parlare “Da quel che so, durante la guerra non si è mai mostrato sul campo di battaglia, girando invece per il mondo con l’intento di rapire le donne più belle delle varie razze compresa la mia, solo per poterle inserire nella sua collezione……… e sembra che per lui, anche io sia un pezzo da collezione.”
*Snap!*
………Io lo ammazzo. “Come si chiama?”
*****
Non so di cosa stiano confabulando la Signora dei Demoni e quella pulce, ma non posso permettere che continuino in eterno. Guardando verso le mie compagne servitrici, queste annuirono mentre i Netherling si avvicinavano cautamente alla coppia.
“Hey… rispondi a questa domanda.”
Quella pulce… i suoi iridi fino ad un momento fa erano grigi, ma ora erano tinti di un penetrante colore dorato. Non so perché, ma la sua voce era cosi gelida che mi sembrò di essere rinchiusa all’interno di un sarcofago di ghiaccio e ogni fibra del mio corpo m’imponeva di fuggire il più lontano possibile. Guardandomi intorno vidi che i quattro Netherling erano pronti a scattare e il pelo che fino ad un momento fa sembrava avere vita propria si rizzò; anche le altre tre servitrici erano bloccate sul posto e stavano tremando.
Sto provando… paura?! Credevo che i miei sentimenti fossero scomparsi dopo essere stata addestrata dal mio signore lord Arzined. Non provavo più niente, né gioia, né piacere, né dolore, niente di niente. Ma in un singolo istante, la paura permeò ogni singola fibra del mio essere.
“Il vostro caro padrone Arzined Voxnar… cos’ha intenzione di fare con mia moglie~?”
……Huh? Moglie?! Potrei aver sentito male, comunque non ho intenzione di rispondere a questo essere inferiore. Ammetto che ha una presenza opprimente, ma credo che sia tutto qui. Mi rivolsi verso la Signora dei Demoni Lilith Stilno
“Mia signora Stilno” cominciai “La prego di collaborare e tornare a Deshatia così da poter sposare il nostro signore, l’unico candidato degno di lei. Altrimenti abbiamo il permesso di usare la for-?!!”
La terra sotto i miei piedi comincio a tremare e la pietra divenne sempre più calda fino a quando degli squarci non si aprirono, creando intere vasche di lava e alcune stalagmiti acuminate emersero dal terreno. Una delle mie compagne servitrici non ebbe il tempo di capire cosa stesse succedendo che cadde all’interno di una di quelle vasche di lava e un’altra venne impalata, mentre due Netherling vennero perforati dalle stalagmiti, ferendoli gravemente
“Voi venite qua… interrompete l’ultimo giorno della nostra bellissima luna di miele… interrompete il nostro momento d’intimità… esigete il ritorno di mia moglie nel vostro schifoso regno… e affermate che un damerino senza palle sia adatto a lei; quando lui… la vede… come un mero… PEZZO… DA COLLEZIONE?!” domandò muovendosi verso di noi.
Quella voce gelida, ma dal tono basso si fece sempre più forte e ogni passo che faceva m’instillava il pensiero di dover arretrare
“KYAA-GH!”
Girandomi verso quell’urlo colmo di paura e dolore, vidi che l’ultima servitrice che avevo preso con me veniva sbranata da quelli che sembrano due lupi neri con occhi rossi come il sangue e le cui zanne nere erano tinte con il suo sangue.
Forse a causa del loro istino animale i quattro Netherling, perfino quelli feriti gravemente, cercarono di scappare da quel posto, ma vennero intercettati da un fascio di luce che si materializzò dalla mano dell’essere umano e, con uno schiocco di frusta, a me tanto familiare, le quattro bestie magiche vennero colpite aprendo interi squarci nella loro carne, morendo in preda alle convulsioni.
Ormai anche io, l’ultima rimasta, diedi retta a quell’istinto che più volte mi ha imposto di fuggire, ma quando feci per girarmi, sentii ogni muscolo del mio corpo venir colpito da dolori lancinanti e ogni muscolo delle gambe venire dilaniato.
“Gaaah!”
Caddi a terra per via del dolore atterrando sul sedere. Di fronte a me, mentre quell’uomo si avvicinava, il suolo che si era trasformato mutò nuovamente quasi volesse agevolare il suo passaggio. I suoi occhi dorati erano talmente penetranti che sembrava stessero scrutando la mia stessa anima.
Ormai la paura si è trasformata in terrore. Devo scappare! Devo andarmene! Devo…! Ripetendo solo quelle due parole nella mia testa, mi trascinai verso la breccia da cui eravamo entrate nonostante il dolore straziante che mi assaliva.
“GAAAAH!”
La gamba venne afferrata saldamente causandomi un dolore immane, tale che mi sembrava fossi stata schiacciata dalla zampa di un drago. Sentii il mio corpo venir trascinato e poi venni costretta a girarmi, ritrovandomi il volto furioso di quell’essere davanti agli occhi.
Mi prese per la gola stringendola leggermente e sollevandomi allo stesso tempo. Anche se riuscivo a respirare, mi sentivo comunque mancare l’aria. Mi dimenai cercando di liberarmi, ma la sua presa era salda e quando lo colpi in faccia, sentii le ossa della mia mano rompersi come se avessi colpito un blocco di metallo. Non avevo aria a sufficienza per urlare.
“Dove si trova Arzined Voxnar?”
Quella domanda era tagliente come una lama e mi sembrò che rispondergli fosse l’unica cosa in grado di proteggermi. Ma non risposi. La mia lealtà verso il mio amato signore era l’unica cosa che non volevo tradire.
Non ricevendo risposta, mi lascio andare e nello stesso istante mi colpi alla bocca dello stomaco.
Caddi in ginocchio e vomitai un misto tra il pasto che avevo consumato poco fa e sangue.
“Cough! Cou-!”
Non mi diede neanche il tempo di prendere il fiato che mi prese di nuovo per il collo.
“Dove si trova Arzined Voxnar?”
*****
Quando gli dissi il suo nome e gli raccontai di lui, Graeval rilascio tutta la sua rabbia e senza dare il tempo alle povere anime che l’avevano inavvertitamente scatenata di capire cosa stesse succedendo. Le massacrò senza indugi.
Quando aveva cominciato il suo assalto mutando il terreno intorno alle avversarie, io ero rientrata.
Mi asciugai e mi vestii mentre sentivo le agghiaccianti grida di dolore delle sciocche che avevano attirato l’ira di mio marito… e la mia.
Anche se e vero che non sto combattendo, il solo nominare quel bastardo basta per farmi salire la rabbia.
Dopo essermi cambiata, tornai fuori e vidi Graeval che, inespressivo, stava ponendo una sola domanda all’ultima servitrice di Arzined che aveva volutamente lasciato in vita.
“Dove si trova Arzined Voxnar?”
La donna che ci aveva dato il messaggio del suo signore, in questo momento starà pregando Aphy affinché gli conceda una morte rapida… ma per sua sfortuna, Graeval non gliela donerà finché non gli avrà dato la risposta che stava cercando.
“Dove si trova Arzined Voxnar?”
Graeval all’inizio si limitava a colpirla molto pesantemente, ogni volta che la donna non rispondeva.
Dopo cinque minuti lei non cedeva e fu allora che la cosa comincio a farsi seria. Creando un muro di roccia di fronte a sé, vi sbatté la demone contro con violenza, facendola incastrare in quel muro, le prese il braccio destro e con uno strattone lo strappò via quasi fosse una bambola di pezza.
“GHYAAAAA! IL MIO BRACCIOOO-! GHA!”
“Dove si trova Arzined Voxnar?” domando di nuovo freddo e iniziò a colpirla in volto con lo stesso braccio che le aveva appena strappato.
Poi toccò al braccio sinistro, poi alla gamba destra e alla gamba sinistra… poi le riattacco gli arti usando i suoi poteri e ricominciò da capo.
Il velo che le copriva il volto non c’era più. Il suo volto rigato da lacrime e sangue presentava anche orribili cicatrici causate da continui soprusi. Anche lei e una vittima di quel bastardo… e anche se così non fosse, né a me, né a Graeval sarebbe importato. Hanno commesso gli errori più grandi della loro miserabile vita diventando servitrici di Arzined e accettando il compito di riportarmi indietro con la forza. Ora lei sta pagando pesantemente il suo errore e la sua lealtà mal riposta.
La tortura continuo per un’altra mezz’ora e ogni volta, mio marito non faceva altro che renderla sempre più crudele: la bruciò, la fulmino, le spezzava le ossa e ogni volta la curava solo per poter ricominciare senza darle un attimo di respiro. La attaccava anche psicologicamente proiettando nella sua testa immagini delle sue più grandi paure e quando sveniva per il troppo dolore, lui la svegliava.
Non gli stava dando tregua e la lucida rabbia di Graeval non faceva altro che crescere.
Hm? dove sono le guardie? Beh, mio marito è molto cauto e aveva eretto una barriera circoscritta alla zona della nostra stanza e bagno cosi che nessuno potesse sentire le urla di morte provenire da qui.
“Basta… qualcuno… mi… aiuti…” sentii mormorare
Della demone era nuovamente rimasto solo il tronco e la testa. Mio marito la strattono per i capelli e ripete quella domanda quasi fosse un disco rotto
“Ultima occasione. Dove si trova Arzined Voxnar?”
“Basta… qualcuno… mi… aiuti… basta…”
“Sembra che ormai si sia rotta definitivamente.” affermai vedendola
“Tsk!”
La prese per le guance e la obbligo a fissarlo negli occhi. Bastarono una quarantina di secondi perché gli occhi della donna divennero bianchi. Come un peso morto la demone fece per cadere a terra… ma mio marito la prese al volo, le chiuse gli occhi e cominciò a curarla, questa volta definitivamente.
“Quando ti sveglierai… non sarai più in un incubo.”
“Huh? Cosa vuoi dire?” domandai sorpresa dall’affermazione e dalla sua azione
“…Ho scrutato la sua mente alla ricerca della posizione di quel tale, Arzined.” comincio alzandosi con in braccio la donna “L’ho trovata… e non solo quella.”
Mentre la portava dentro per adagiarla sul letto e riprendere le cure, Graeval mi spiego tutto: sin da bambina, questa demone e stata trattata come un giocattolo da Voxnar: soprusi fisici, stupri di cui Arzined era fautore o che aveva organizzato, torture fisiche e mentali solo per il suo malsano piacere. Alla fine, la donna perse la sua identità e si trasformo in un automa senz’anima… o meglio, quel poco di identità che gli rimaneva era rinchiusa in un anfratto della sua testa al fine di proteggerla.
“Forse e stato grazie a quello che non è morta per via della mia incursione mentale.”
“Hai ucciso la bambola senza vita, ma non hai ucciso la vera identità della donna.”
Graeval mi aveva spiegato che quel suo potere preferiva usarlo solo come ultima risorsa perché, anche se era vero che gli permetteva di estrapolare le informazioni che lo interessavano, finiva con l’uccidere la vittima su cui la usava. Evidentemente, questa è un’eccezione dal momento che esistono due personalità all’interno della povera ragazza.
“Da quel che ho visto, ciò che gli ho inferto io in poco più di mezzora non è che un’assaggio rispetto a quello che lei ha subito nel corso degli anni. Ma l’intensità con cui gli ho inferto quelle torture erano una cosa completamente nuova a lei e quindi ha rappresentato uno shock debilitante causando la morte della bambola nell’istante successivo in cui gli sono entrato nella mente. Ma in tutto ciò, c’è una cosa ben peggiore.”
“Cioè?”
“……Il nome di questa demone… è Heloria Voxnar… lei e la sorella minore di Arzined.”
La mia bocca rimase chiusa, le mie parole si bloccarono nella gola e la rabbia che provavo verso quell’essere perverso non fece che bruciare ancor più vivida.
Quel mostro ha trattato la sua sorellina come un mero oggetto. È il sangue del suo sangue! Come può? Come può fare una cosa del genere alla sua stessa famiglia?! la rabbia alimentata da quei pensieri fece scorrere delle lacrime sulle mie guance. Non mi sono mai interessata degli affari o dei passatempi perversi di Arzined e ora ho di fronte a me quella che ha subito il fato peggiore tra tutti quelli che lui ritiene dei meri “oggetti da collezione”: tradita dalla sua stessa famiglia e senza aver la minima possibilità di poter chiedere aiuto a qualcuno… costantemente sotto il malato giogo di suo fratello.
Presi dolcemente la mano di Heloria con le lacrime che ancora correvano lungo le mie guance. Non posso sorvolare su questo fatto come se niente fosse!
“Graeval. Hai detto che lo hai trovato, giusto? Hai intenzione di andare da lui?”
“Il semplice fatto di averci interrotto la nostra luna di miele…” comincio iniziando a cambiarsi “è un motivo più che sufficiente per andare ad ucciderlo. Ma se aggiungiamo il fatto che ti vuole nella sua collezione e mettendo come bonus il trattamento che ha riservato alla sua stessa sorella, ho fin troppe ragioni per fargli passare le pene dell’inferno che ho intenzione di scatenargli addosso.”
“Graeval…” lo chiamai alzandomi e asciugandomi le lacrime “Ho una richiesta da farti…”
*****
(Ritorno agli avvenimenti accaduti immediatamente dopo all’arrivo di Graeval nella serra reale)
Il figlio di puttana era davanti ai miei occhi. Era a terra ancora intento a massaggiarsi il naso che un momento fa gli avevo rotto.
“Mi hai fatto male~” affermo rialzandosi e gettando una bottiglietta vuota di lato
Non dissi niente. In quel momento avevo un solo pensiero in testa: farlo soffrire e pentire non solo di aver interrotto la nostra luna di miele… ma anche di essere nato.
“Davvero curioso l’incantesimo usato~” cominciò avvicinandosi alla carcassa bruciata di quella bestia magica “Non l’ho per niente percepito. Ma soprattutto, da dove sei sbucato? Credevo di aver lasciato alcuni dei miei cuccioli più carini a sorvegliare la zona~”
Aprii un portale nell’ombra creata da una sedia lì vicino e da lì estrassi delle teste di bestie magiche come i lupi che ci avevano attaccato o insetti che sembravano mantidi troppo cresciute. Le lanciai ai suoi piedi
“Sono la materializzazione dei tuoi peggiori incubi.”
L’espressione divertita di Arzined mutò e divenne seria. Non vi era timore, ma semplice serietà.
Come se avessi attirato la sua attenzione.
Girandomi verso il tavolo che era alla mia sinistra, vidi che l’intera famiglia reale mi guardava sollevata e allo stesso tempo terrorizzata, però Bassilla era anche felice di vedermi. Vidi delle lacrime scorrerle lungo le guance… ma non so se ha cominciato a piangere quando sono arrivato o prima del mio arrivo. Beh… poco importa.
“*Sigh* Che peccato~” sospiro Arzined spostando con il piede una delle teste che gli ho lanciato “Erano dei cuccioli cosi carini. Mi toccherà addestrarne degli altri~”
“Sarai morto ancor prima di poterlo fare.”
“Oh~ che paura~” disse fingendo malamente un’espressione spaventata “E scommetto che sarai tu a farlo~”
“Oh, non preoccuparti, in parte sarà anche merito mio.”
Mentre Arzined mi guardava interrogativo aprii un portale di fianco a me e fece il suo ingresso mia moglie Lilith; indossava un abito da viaggio verde e in mano teneva una borsa di tessuto. Una volta entrata, si giro verso il suo ex-pretendete con uno sguardo gelido.
“Oh~ Ma che bel bocconcino~” disse Arzined ammaliato “Credo che aggiungerò anche lei alla mia collezione~”
In questo momento, Lilith era ancora sotto l’influenza dei suoi incantesimi mimetici e i miei poteri illusori, con lo stesso aspetto che di solito mostra quando non siamo in un luogo privato.
“Sei sicura di volerlo fare?” gli chiesi a bassa voce
“Se questo significa poterlo prendere a calci… allora sì.” affermò notando che la famiglia reale era sorpresa di vederla li.
Fece qualche passo avanti e lancio il sacco che teneva facendolo atterrare ai piedi di Arzined
“Oh?! Un dono per me~?!” comincio aprendo il sacco “Che genti-!!”
Si alzo di scatto quando vide che c’erano le teste insanguinate delle servitrici che aveva mandato per cercare mia moglie.
“Vedo che sei disgustoso come sempre… Arzined Voxnar.”
Non appena termino la frase, lei annullo i suoi incantesimi e io rilasciai i miei mostrando a tutti i presenti chi era davvero. Un demone per la famiglia reale e la Signora dei Demoni per Arzined.
All’inizio sorpreso dalla rivelazione, Arzined si ricompose immediatamente e fece un inchino
“Guarda guarda che sorpresa~. Non pensavo che la Signora dei Demoni in persona sarebbe venuta da me. Però è un po’ crudele da parte sua uccidere la servitù a cui ho chiesto di venirla a prendere.”
“È la punizione che si meritano per aver fatto finire in malo modo la mia luna di miele.”
“Umu umu… capisco. Hanno fatto qualcosa di davvero-!” le sue parole si bloccarono e guardò sorpreso la sua ex-signora “Luna di miele?!”
“Oh! Giusto, non te l’ho ancora presentato.”
Guardandomi con dolcezza e sorridente, allungo la sua mano verso di me come ad invitarmi di mettermi al suo fianco. Dopo essermi affiancato, la strinsi a me e lei mi diede un bacio sulla guancia prima di riprendere a parlare
“Lui è mio marito Graeval e in via del tutto speciale…” cominciò per poi voltarsi verso un’Arzined confuso “anche il tuo boia~”