3 anni. Sono passati 3 anni da quel giorno burrascoso e ne sono successe di tutti i colori, cose sia belle che brutte.
Partiamo dall’inizio. Sarity era partita qualche giorno dopo la nostra discussione ed è tornata a Cuding, la capitale del regno. Non ci sono stati saluti o simili, probabilmente non aveva ancora capito il motivo per cui le ho parlato in quel modo e probabilmente c’è l’aveva ancora con me, tuttavia, le sue compagne dell’harem e l’Eroe mi hanno salutato e ringraziato per i pasti che avevo servito, e per il poco tempo passato insieme a Jack. È molto bravo a scacchi, ma non mi ha ancora battuto. Dopo un mese dalla loro partenza, venni a sapere che Jack si era sposato con i membri dell’harem e per qualche ragione, anche la prima principessa del regno si era unita a loro. Beh, dal momento che esiste un erede al trono non ci saranno problemi come l’ascesa al trono dell’Eroe Jack… spero. Beh, non che la cosa m’interessi o mi riguardi. Finché non combinano cazzate che mi spingano ad agire, possono fare quel che vogliono.
Da parte mia, ho continuato a prendermi cura di Lilith e a lavorare nella cucina della locanda. I genitori di Sarity hanno saputo quello che ho fatto, ma invece di provare un pizzico di rancore nei miei confronti, suo padre in particolare, dal momento che è troppo affettuoso con sua figlia, mi hanno invece elogiato per la maturità che ho dimostrato con quell’atto. Anche loro si erano accorti delle parvenze di infantilità che loro figlia aveva mantenuto.
Ad ogni modo, mentre mi prendevo cura di Lilith, la sua fiducia in me crebbe fino a confessarmi di essere la Signora dei Demoni che Jack, tecnicamente, avrebbe ucciso. Non me ne sono preoccupato, anzi ero felice per la sua fiducia nei miei riguardi e per ricambiare, le raccontai di me rispondendo a delle domande che si era fatta la prima volta che ci siamo parlati. Con la fiducia è giunto anche l’amore e dopo 2 anni dal nostro incontro, ci siamo sposati e ora siamo una coppia felice. Tutto il paese partecipò al matrimonio. A proposito, nessuno sa che Lilith è una demone anche perché grazie ai miei poteri, mi sono sempre assicurato che i suoi tratti distintivi fossero nascosti agli occhi degli altri.
Poco dopo il matrimonio, aprimmo un nostro ristorante con me in cucina e lei all’accoglienza. Inutile dire che la sua bellezza attirava non poche persone di sesso maschile, ma nessuno ha mai osato infastidirla. Anche se ammaliati, in molti hanno provato il dolore che deriva dal far arrabbiare la padrona del Moonlight… tutti questi non si sono mai più azzardati a ripetere l’impresa, anche perché sanno bene che il marito sa essere molto più spaventoso di lei. Ad ogni modo, tutti hanno accettato Lilith e anche lei si è fatta la sua cerchia di amici nel paese. In tutte e due le mie vite, non sono mai stato così felice.
Naturalmente come disse qualcuno, quando succede qualcosa di bello l’universo cerca sempre un modo per bilanciare le cose, con qualcuno che compie qualche cazzata.
Con la fine della guerra contro i demoni, ci sono state ancora delle sporadiche schermaglie ma niente di che, il che ha portato i membri dell’alleanza anti-demoni ai ferri corti tra di loro… fin troppo velocemente. Infatti il regno Thirus, cioè quello in cui abito, ha acquisito un’enorme potere politico e militare con il matrimonio tra l’Eroe e la prima principessa, si potrebbe dire che siamo gli unici a possedere la bomba atomica. Naturalmente la cosa non è piaciuta agli altri paesi ed è degenerata nel giro di pochi mesi. L’alleanza anti-demoni si era trasformata nell’alleanza anti-Thirus nonostante mantenessero una parvenza di buoni rapporti.
Per quanto concerne la politica interna, anche qui le cose si sono fatte molto tese. Il Re è vecchio, e finché mantiene il potere le cose continuano a funzionare, ma dopo? Anche se è stato nominato l’erede al trono, la divisione tra i nobili si è fatta più pronunciata ove una fazione supporta l’erede al trono, un’altra vuole che sia l’Eroe a ereditare il trono e un’altra interventista in cui si vuole usare il potere dell’Eroe per espandersi territorialmente una volta che l’erede sia asceso al trono. In altre parole, il regno è una bomba ad orologeria. Con molta probabilità l’alleanza anti-Thirus, al momento più opportuno cercherà di agitare le acque il più possibile per condurre questo regno alla guerra civile.
Come se non bastasse, nelle zone periferiche del regno sono aumentati i casi di brigantaggio. La sicurezza pubblica nelle zone periferiche è peggiorata da quando si sono formate le tre fazioni e con molta probabilità o i nobili o un’influenza esterna è dietro a molti degli assalti lanciati dai banditi. Comunque, nel paese in cui abito non è un problema visto che li elimino ancor prima che abbiano la possibilità di essere visti dai miei compaesani.
Che schifo. Speravo di vivere tranquillamente, godermi l’amore di Lilith e magari avere dei bambini. Ma a causa dei piani alti, ho continue seccature e non riesco a godermi la vita come voglio. Lilith è pienamente cosciente che lo faccio per lei e il mio paese, e qualche volta mi accompagna in queste spedizioni di sterminio. Davvero, non posso chiedere una moglie migliore.
*****
Anche prima si era partiti con una festa in preparazione non è vero? Beh, anche questo racconto parte ad una settimana dalla Festa del Raccolto del paese. È sia una festa tradizionale che una cerimonia religiosa, in cui vengono fatte offerte alla dea Aphy come ringraziamento per il raccolto abbondante e successivamente ci sono cibo, alcol e balli davanti al falò. Indovinate a chi tocca cucinare per tutta quella gente? Beh… la paga è buona quindi non ho motivo per lamentarmi.
“Lilith. È quasi ora. Hai finito?”
“Mi sto vestendo. Arrivo caro~!”
Ho rinunciato a contare quante volte siano, ma ogni volta che la vedo dopo essere uscita dal ‘bagno’ ne rimango ammaliato. Indossa degli abiti semplici composti da una gonna rossa e una maglia a spalle basse grigia, i suoi capelli bianchi invece erano raccolti in uno chignon complesso con una treccia che copre il laccio e in base alla luce assumono una colorazione argentata. Crearle il balsamo per i capelli è stata la cosa migliore che abbia mai fatto!
“Allora…vogliamo andare?” disse prendendomi la mano dolcemente “Qualcosa non va?” mi chiese notando il mio sguardo ammaliato
“No…” risposi prendendole la guancia dolcemente “Sei bellissima. Ogni giorno mi sembra sempre la prima volta.”
“Mou… adulatore.” disse arrossendo e dandomi un bacio stampo “Ora andiamo, altrimenti faremo tardi.” affermò legandosi una bandana blu sopra la testa per nascondere meglio le sue corna.
Mano nella mano, ci dirigemmo verso il Moonlight dato che era il momento di aprire. Passando per il paese, la gente ci salutava calorosamente, mentre davanti all’ingresso del ristorante si era già formata la coda. Era ora di pranzo dopotutto e molti di loro sono dei lavoratori in pausa.
Aperti i battenti, il locale si riempì. Mia moglie e le cameriere accoglievano gli ospiti mentre io dalla cucina davo fondo alla mia abilità di cuoco per creare i piatti rapidi e leggeri del menù del pranzo. A proposito, la cucina è aperta con tanto di bancone. Un po’ come le tavole calde. Dopotutto, adoro sentire la gente che apprezza il mio cibo, lodarlo o criticarlo. Già, le critiche sono importanti per un cuoco, soprattutto se sono costruttive.
La porta d’ingresso si aprì e mia moglie, notandolo, andò incontro al cliente appena arrivato
“Benvenuto al Moonlight… Oh! Buongiorno sig. Bearnárd! Da quanto tempo.”
“Da molto in effetti cara Lilith.”
“Un tavolo per uno?”
“Se c’è posto al bancone molto volentieri.”
“Prego.”
Bearnárd Mac Cinnéide è il proprietario di una compagnia mercantile relativamente grande. È a capo della Cinnéide Company, un uomo paffutello e amabile, con capelli rossi e occhi azzurri, tratti tipici di chi è nato nelle regioni settentrionali. Ha ereditato l’attività dal padre e molti nobili sono suoi clienti. Ora vi chiederete, cosa ci fa un mercante così importante in un ristorante umile come questo? Anche io sono un suo cliente. A quanto pare, è l’unico che può procurarmi particolari spezie altresì impossibili da reperire a Thirus. Anche se all’inizio era una semplice relazione commerciante-cliente, si innamorò ben presto della mia cucina e ogni volta che ne ha l’occasione viene da me per farsi offrire un pasto. Naturalmente, il conto viene scalato dai soldi che riceverà per le merci che mi procura. Sì e no, viene da noi a mangiare una volta ogni una o due settimane. È un cliente e una persona che apprezzo molto vista la sua onestà, anche troppa per un mercante, e il suo essere un chiacchierone. Non gli affiderei mai un segreto, ma se vuoi informazioni su quello che succede, non c’è persona più informata di lui e davanti ad un buon piatto ed un boccale di birra, la sua lingua si scioglie come niente.
“Bentornato Bearnárd. Non credevo che fosse già passata una settimana.”
“Due settimane prego.”
“Hai già deciso cosa prendere?”
“Se non ti disturba, una carbonara e un boccale di birra.”
“Arriva!”
Senza perdere tempo, terminai i piatti che avevo per le mani e cominciai a preparare il piatto per il mio fornitore.
Le uova sbattute, il guanciale che si rosola nella pentola mentre la pasta si cuoce a puntino. Saltato tutto nella padella ancora calda ove ho rosolato il guanciale con una spolverata di pepe. Alla fine i piatti di pasta sono molto veloci da fare. Infatti, le pietanze a base di pasta sono molto popolari in queste ore e dal momento che è fresca, il piatto è ancora più goloso.
Quando gli arrivò il piatto, prese la forchetta e diede il primo boccone. Dopo aver masticato e deglutito, la sua espressione era estasiata.
“Allora? È di tuo gradimento?”
“Non c’è stata una volta che tu mi abbia deluso.”
“Capisco. Allora goditela.”
“Certo… dopo che ne dici di una chiacchierata?”
“Certamente. Dopotutto parlare di problemi o favori davanti ad un piatto….”
“Ahahahah! Ne rovina il gusto. Ormai è la centesima volta che me lo ripeti.”
All’inizio, Bearnárd parlava a tavola di problemi e affari, ma da quando ha cominciato a frequentare il Moonlight l’ho… educato per così dire. Il momento del pasto è l’unico in cui non si pensa a niente se non al cibo che si ha nel piatto. È un momento di relax. Sono riuscito ad inculcarglielo per bene in quella zucca rossa.
Quando finì il piatto, tracannò quel poco di birra che era rimasta nel boccale ed espirò soddisfatto. Dopo aver preso i piatti sporchi e dato una veloce pulita, Bearnárd si appoggiò sul bancone con entrambe le braccia.
“Allora, che mi racconti?” gli chiesi mentre tagliavo alcune verdure davanti a lui
“Bene o male le stesse cose: gli affari vanno così così, ci sono troppe tensioni, e così via. I banditi però sono il problema maggiore al momento.”
“Per quale ragione? Qui non ci sono stati avvistamenti di banditi.”
“Su questo sono tanto d’accordo con te quanto sorpreso. Perfino le mie carovane hanno problemi con loro e la gilda dei mercenari non fa altro che prendere richieste di scorta o di caccia ai banditi.”
“Quale pensi che sia la causa di questo boom di criminali?”
“Credo che siano molte, ma la principale è sicuramente la fine della guerra contro i demoni.”
In effetti… non è strano. Essendo la nazione confinante con il territorio dei demoni, Thirus ha sempre concentrato la maggior parte dei suoi fondi nell’espansione e potenziamento dell’esercito. Con la fine della guerra, il mantenimento dei soldati avrebbe consumato ben presto le casse dello stato e quindi ci sono stati moltissimi congedi. Alcuni di questi saranno diventati mercenari, altri saranno tornati a casa e altri ancora saranno sicuramente diventati banditi dal momento che non riuscivano ad adattarsi alla vita quotidiana o non hanno trovato lavoro. Anche se non è una cosa bella da dire, la guerra era una condizione necessaria per tenere l’umanità unita e mantenere un certo equilibrio politico. Scomparsa la guerra, si è giunti a questa situazione.
“E il regno non fa niente?”
“Mandare l’esercito potrebbe non essere saggio date le tensioni ai confini. Al massimo possono solo mettere delle taglie sulle teste dei banditi, ma anche la Gilda dei Mercenari sta iniziando ad avere problemi con loro.”
“Anche loro?! Allora la situazione è peggiore del previsto.”
“Abbastanza.” affermò Bearnárd mettendosi le mani fra i capelli “Durante queste soppressioni, molti mercenari perdono la vita. Anzi, ci sono più sopravvissuti tra quelli che fanno la guardia a carovane e convogli che non tra i gruppi di spedizione. La carriera di cacciatori di taglie non è molto popolare al momento.”
Con molta probabilità, i banditi conoscono il loro nascondiglio meglio di altri e sanno dove piazzare trappole e tendere imboscate. Naturalmente, appena entrano nel mio raggio di percezione, li eradico ancor prima che abbiano la possibilità di potersi preparare un’accampamento. Non mi piace che i malintenzionati vengano con l’intenzione di fare i loro porci comodi a casa mia.
A proposito, la Gilda dei Mercenari è un’organizzazione molto antica con lo scopo di proteggere le persone che hanno deciso di trovare altri metodi per guadagnarsi la pagnotta, che sia tramite la raccolta di erbe o la caccia a banditi, demoni o mostri. Una specie di Gilda degli Avventurieri dei racconti fantasy, ma con delle differenze: come dice il nome, è composta da mercenari o gruppi mercenari che possono venir assoldati dalle varie nazioni indipendentemente dalla nazionalità, sono completamente estranei alla politica dei regni in quanto sono come delle piccole nazioni indipendenti, però obbligano il rispetto delle leggi nazionali e ci sono stati casi in cui molti mercenari hanno scioccamente provato a nascondersi dietro “l’indipendenza” solo per venir consegnati alla giustizia. Anche loro sono divisi in ranghi ma da quel che ho sentito possono scalarli solo dopo aver avuto un certo periodo di servizio e svolto un certo numero di missioni.
“A tal proposito, voci affermano che qui siate protetti dalla mano di nostra signora Aphy.”
“No… è la mia mano a proteggerci.” Figurati se glielo dico.
“Dopotutto, questa è la patria della Santa e i banditi non si sono mai visti. Già. Probabilmente è così.”
L’unico posto in cui Aphy non dovrebbe essere, è il momento dove sono in meditazione. Da quando mi sono sposato con Lilith è diventata ancor più persistente. Ecco, mi è venuto il mal di testa.
“Parlando di donne…” iniziai cercando di cambiare discorso “come sta la signora Mac Cinnéide?”
“Ah, mi raggiungerà presto. A tal proposito…” si avvicinò “non è che potresti riservarmi tutto il locale domani sera? Sai, sarà il nostro anniversario di matrimonio.”
“Oh oh… anche se mi piacerebbe non posso farlo. Però…” cominciai guardandolo con un sorriso da complice “al piano superiore ci sono dei localini privati creati apposta per questi eventi romantici. Ti riservo il migliore che ho.” conclusi dandogli la mano
“Sei il migliore!” affermò Bearnárd stringendola
“Non c’è di che.”
“Questa la offre la casa.” affermò Lilith servendo un’altro boccale di birra a Bearnárd “Inoltre, che notizie ci sono sull’Eroe e le sue spose.”
“Oh cielo! Meglio che stai attento Graeval. Mi sa che tua moglie voglia lasciarti per l’Eroe.”
“Ok, questa me la bevo io.” dissi prendendogli il boccale
“Scherzo! Era uno scherzo!” disse impanicato Bearnárd “Quando si tratta di Lilith, non riesci proprio a stare al gioco, vero?”
“Semplicemente, non mi piacciono questi scherzi di pessimo gusto.” affermai ridandogli il boccale “Quindi, che notizie ci sono?”
“Più o meno le solite.” Cominciò Bearnárd mandando giù un primo sorso “L’Eroe è stato nominato Duca così da poter permettere a Sua Altezza Cordelia di poterlo sposare e al momento sta amministrando il Ducato Collwell che era rimasto senza guida dopo la morte dell’ultimo capofamiglia.”
“Se non sbaglio l’ultimo della casata Collwell non aveva alcun erede.”
“Già. Non si è mai voluto risposare. La moglie era morta di parto insieme al bambino. Povera donna.”
“Riposi in pace.” affermò Lilith
“Ad ogni modo, l’amministrazione portata avanti dall’Eroe e Sua Altezza Cordelia in particolare ha portato prosperità nel Ducato. La terza moglie, lady Carrel, addestra le truppe del marito e spesso accetta richieste di soppressione di banditi per far fare esperienza sul campo alle reclute. Mentre la quarta moglie, lady Leame, è spesso rinchiusa nel suo laboratorio di ricerca magico.”
“E la seconda moglie lady… Lingxin?” chiesi con una nota di nostalgia e tristezza
“Lei continua a svolgere i suoi compiti di Santa alla capitale durante le celebrazioni più importanti e non è raro che viaggi in tutto il regno per far visita alle varie cittadine. Qualche volta usa questi viaggi per obbligare suo marito e le altre mogli a prendersi una pausa. Fatto sta, che quando viaggia da sola, è sempre accompagnata da una compagnia di Templari. Per il resto, sembra godersi la vita”
“Capisco.”
“Ora che ci penso, non è più venuta qui nella sua terra natale?”
“L’ultima volta è stato 3 anni fa poco prima che si sposasse. Poi non è più venuta.”
“Comprendo.”
Bearnárd è consapevole del fatto che io sia un amico d’infanzia di Sarity. Ciò che non sa però, è che dopo avergli dato quel ben servito, ne io ne lei ci siamo rivolti la parola nuovamente. Forse è meglio così. Dopotutto lei ha la sua vita e io ho la mia con Lilith. Però… che mi sia rimasto l’amaro in bocca?
Da lì, la chiacchierata è stata sul più e sul meno; pian piano anche il ristorante si svuotò ed infine anche Bearnárd ci salutò dopo aver scelto che piatti servire l’indomani sera. Mancava ancora un po’ alla chiusura, ma la cosa che ho trovato strana è che i genitori di Sarity non siano venuti qui a mangiare. Anche se hanno una locanda con cucina, non riescono a fare a meno dei miei piatti e durante il pranzo sono sempre tra i primi dal momento che lasciano la locanda alla sorella di Tarkart che è anche stata assunta come cuoca quando me ne sono andato. Naturalmente chiedo sempre a Jessica, la sorella di Tarkart, di prepararmi qualcuna delle sue specialità. Tra di noi c’è un legame di rivalità e amicizia allo stesso tempo. Ogni settimana facciamo una sfida culinaria e al momento siamo a 29 vittorie, 27 sconfitte e 10 pareggi. Naturalmente, alcune volte perdo di proposito visto che ho paura che Jessica possa perdere fiducia in se stessa se facessi sempre sul serio.
Dopo aver pulito la sala e la cucina, diedi il permesso alle cameriere e al mio aiuto cuoco di andare a casa dal momento che il servizio era finito.
Dlin dlin
“Benvenuti…! Ah, signor Tarkart, signora Tilly! Che piacere rivedervi. Ormai pensavo non sareste più venuti!”
“Perdona il ritardo Lilith. Ma avevamo delle cose da fare.”
“Il solito tavolo per due?”
“No. Questa volta siamo in quattro cara.”