Capitolo 4

La spada dei legami

Foresta per la strada di Adarmas – Anno 652 – 2 Settembre – Ore 8:00 – Kevin’s POV

Iniziai ad incamminarmi dentro la foresta per raggiungere il prossimo paese, rimanendo ancora deluso per l’accaduto con Akane. Avevamo litigato visto che mi aveva distrutto la spada, io come uno sciocco mi infuriai, criticandone la colpa sulla sua nobiltà, dicendo la verità su come la pensavo su di essa; ovviamente non avrei mai cambiato la mia idea e pensieri, ma lei era diversa: una ragazza che sicuramente teneva un cuore d’oro, differente rispetto a tanti altri individui su cui avevano conferito il privilegio della nobiltà. Il bosco era pieno di alberi e il percorso centrale sembrava composto da un terriccio marroncino abbastanza appiccicoso, non era una vera e propria fanghiglia, però ad ogni passo compiuto, il piede affondava di circa un centimetro. Invece ai lati si potevano trovare tantissimi alberi di circa cinque metri pieni di foglie, insieme al prato che era tutto in erba e completamente verde, così ben curato che sembrava nessuno lo avesse mai calpestato, contando anche che teneva alcune parti illuminate dal sole. Sulla mia sinistra a circa venti metri di distanza, si poteva notare un piccolissimo laghetto circolare: conteneva dell’acqua cristallina talmente bella che faceva sicuramente capire di essere potabile; ma in quel momento non ci feci tanto caso, continuando ad andare dritto con lo sguardo leggermente abbassato.

“Woo…devo dire che questo posto è così tranquillo…e sereno…potresti stare in pace con l’intero mondo.” Anche se ero abbattuto, girai la mia testa in varie parti mentre passeggiavo per ispezionare per bene il bosco: era davvero bello e pacifico; si sentivano soprattutto gli uccellini cinguettare molto spesso.

“Chissà se nella nostra nazione ci sono altri posti belli come questo se non di meglio…non mi dispiacerebbe affatto eheh…” Contemplai tra me e me tornando sorridente, continuando a passeggiare. Ad un certo punto il percorso sterrato segnava il suo percorso verso sinistra, quindi feci la curva continuando a seguire il sentiero. Dopo alcuni minuti la strada decise di farmi andare sulla destra, per poi continuare solamente dritto, come se fossi tornato al centro, ma in quel momento divenne improvvisamente in salita.

“Uuhh…è come se fossi andato sempre dritto…ma perché ora è in salita?” Domandai tra me e me rimanendo stranito; continuando a passeggiare senza smettere di fermarmi. Infine si riusciva a notare una forte luce alla fine del sentiero, la raggiunsi per ritrovarmi una vista alquanto meravigliosa.

Appena uscito dalla foresta, mi ritrovai in una prateria parecchio simile a quella confinante con Airontes; ma in questa ricevetti una vista molto esemplare. Sembrava che mi trovassi sopra ad una collina mentre il percorso ritornò normalmente sterrato, in più dinanzi a me si trovava una discesa che mi permetteva di scendere e continuare per la mia strada; ma la situazione più bella, era il fatto di riuscire a vedere il prossimo paese dall’alto. Ovviamente non avevo compiuto un percorso in salita di chissà quanti metri, massimo erano sicuramente una decina di essi, ma poteva bastare per poter vedere bene l’entrata del prossimo paese e le case che si trovavano nelle vicinanze.

“La prateria è molto simile a quella di Airontes ahah…ma si vede che il paese è completamente differente…non vedo l’ora di entrarci, prendiamo questa discesa e poi sempre dritto! Coraggio!” Esclamando questa frase con determinazione, iniziai a raggiungere Adarmas mettendoci un bel po’ di minuti. Grazie a questo bellissimo paesaggio, mi ero per un attimo scordato la situazione con Akane, ma questa dimenticanza non sarebbe durata a lungo.

Adarmas – Anno 652 – 2 Settembre – Ore 9:00

Arrivai ad Adarmas, un luogo molto vivace con tante bancarelle in legno ai lati delle strade, aveva la bellezza di due ingressi come ogni altro paese: una a nord, che sarebbe servito per andare nella prossima città, oppure a sud che era da dove arrivai. Il pavimento era di un cemento comune grigio in molte zone e alcune case erano strutturate sempre in legno, altre invece anche con delle mattonelle, presumendo che quelle erano per le persone più benestanti. Infine nella piazza centrale si trovavano parecchie persone, era davvero incredibile e rincuorante su come la gente si divertisse in quel luogo.

“Bene, ora devo vedere cosa posso combinare in questo paese.” Stavo passeggiando tra le bancarelle mentre cercavo di capire cosa poter fare. Nel mentre presi la mia tessera e notai che anche la quinta stella si era illuminata, sicuramente la avevo ottenuta nel duello contro Akane. Improvvisamente mi rattristai, ricordandomi dello scenario e abbassando lo sguardo, ma provai a rimanere ottimista. Intanto si potevano notare tantissime persone che girovagavano tra le bancarelle, come se volessero comprare parecchi oggetti o del cibo per poter mangiare e divertirsi; vendevano prodotti alquanto interessanti.

“Non devo mollare proprio ora…forse non tutto è perduto…se diventerò abbastanza forte la potrò incontrare di nuovo…e scusarmi come si deve. Maledizione al mio odio verso i nobili, colpisce persino le persone innocenti…dovrei cambiare questo mio lato almeno un pochino.” Cominciai a rimuginare un po’ sul mio comportamento, ma mi ripresi subito dopo, alzando lo sguardo e provando a pensare su cosa poter fare.

“Allora…per prima cosa forse dovrei visitare qualche fabbro…per vedere se mi può aggiustare la spada o almeno comprarne una nuova…onestamente preferirei se si potesse riparare…visti i sentimenti che si celano dentro essa.” Misi la mano sul mento, iniziando a tenere un volto pensieroso; subito dopo iniziai ad incamminarmi per trovare un fabbro.

Iniziai a passeggiare in varie vie di Adarmas, addentrandomi in alcuni percorsi che tenevano varie case lateralmente in fila, una dietro l’altra che si distavano di pochi metri l’una. Passati i minuti arrivai in una zona dove non si trovavano bancarelle, ma bensì avevo affianco una struttura in legno: aveva sul tetto un’insegna di un martello che sbatteva su un incudine, riuscendo a comprendere che fosse un negozio di armi con dentro un fabbro. Decisi di entrare, sperando di poter riparare la cara arma di mio papà.

“Yo! Benvenuto! Ti serve qualcosa?” Entrai in questa armeria dove era tutta in legno con molte spade appese, con alcune molto belle e messe in mostra. Nel banco principale c’era un uomo molto alto, circa 1,90 m e aveva già un bel po’ di annetti, era anche pelato e di stazza muscolosa. Vestiva di un’uniforme da tipico fabbro di colore marrone e teneva uno sguardo simpatico, insieme a dei piccoli occhi neri.

Appena si entrava nell’armeria, si potevano notare sulla sinistra dei manichini coperti da delle armature grigie, facendo vedere per bene i pezzi che conteneva, ovvero in acciaio e sicuramente resistenti. Invece frontalmente si poteva notare un tavolo sottile in legno con varie spade in fila, tenevano vari colori che ciascuna di esse rappresentava un elemento in particolare. Per raggiungere il fabbro dovevo procedere diagonalmente verso il banco, ed era quello che feci, raggiungendolo subito dopo camminando nel pavimento legnoso.

“Ehm…sì, dovrei farle una domanda, secondo lei è possibile riparare questa spada?” Appena lo raggiunsi li feci questa domanda in modo formale, uscendo immediatamente la spada frantumata dal mio zaino, raccogliendo attentamente tutti i pezzi. Appoggiai il tutto sul banco in modo che potesse vedere; il fabbro mise la sua mano destra sul mento, pensando qualche secondo per poi rispondere.

“Mmmhhh…eh no, mi dispiace, purtroppo non si può fare più nulla…e anche se si potrebbe li rimarrebbe comunque sia poco tempo…si vede che è tutta consumata…quindi sarebbe durata massimo si e no due o tre mesi.” Il fabbro mi spiegò lo stato attuale della spada con tono sicuro ma dispiaciuto, dicendomi che se l’avesse riparata, massimo sarebbe durata pochi mesi. Sentendo queste parole mi rattristai, abbassando lo sguardo.

“Ah…capisco…grazie lo stesso.” Gli risposi con la voce sottotono, rimanendo triste; rimisi tutti i pezzi della spada nello zaino, rimettendomi tutto quanto sulle spalle subito dopo. Il fabbro decise di consolarmi.

“Dai forza, non essere giù di morale! Troviamo una nuova spada che ti possa essere utile giovanotto!” Il fabbro mi sorrise e si abbassò per controllare i cassettoni che si trovavano sotto il banco; rialzai lo sguardo e notai che dietro di lui c’era una porta, sicuramente portava nel luogo dove forgiava le armi. Dopo alcuni secondi si rialzò, tenendo un’arma in mano.

“Allora, vediamo un po’…che ne dici di questa?” Prese una spada che aveva una lama azzurra e con un manico di color verde, sembrava un’arma con cui potevi controllare l’acqua. Me la fece vedere per bene, ma non mi intrigava per niente.

“Beehh…magari qualcos’altro eheheh…non mi piace.” Mi grattai il capo imbarazzato, facendo una risata finta e un tono leggermente ironico. Il fabbro pensò qualche secondo e li venne un’idea.

“Capisco…beh…a questo punto ti faccio vedere subito il mio pezzo forte! Però è molto pesante sappilo!” Il fabbro sorridendo, prese in un altro scomparto che si trovava sotto il banco una spada di colore nero, ma per quanto era pesante riuscì a prenderla solamente usando entrambe le braccia, appoggiandola subito dopo sopra il tavolone. L’arma teneva al centro della lama una linea violacea spessa, rendendola in questo modo di due colori, sulla base vicino all’impugnatura invece sembrava ci fosse una gemma che risplendeva sempre di viola, mentre il manico era dello stesso colore della spada.

“Woo…incredibile! Come fa ad avere una spada di questo genere…!? Sembra leggendaria!” Rimasi con gli occhi spalancati e sorpreso, non riuscivo a credere che un fabbro poteva avere in serbo un’arma di quel genere: sembrava una di quelle spade leggendarie che desideravo da sempre.

“Questa ragazzo…è la spada migliore che io abbia mai creato! Ci spesi tantissimi soldi e tempo per farla nascere…e la darò solo a chi se la meriterà veramente, con il giusto prezzo ovviamente.” Il fabbro mi spiegò che questo fu il suo capolavoro, usando un tono fiero e sicuro di sé; mettendo le sue due mani sui fianchi e chiudendo i suoi occhi.

“Quindi intende che sta cercando la persona adatta…come posso ottenerla?” Gli chiesi rimanendo interessato e determinato, volevo provare ad ottenerla a tutti i costi.

“Beh, innanzitutto bisogna vedere se riesci a prenderla in mano, mi basta solo questo come prova, ahahahah! Ma non pensare che servi la forza fisica per poterlo fare…in questo caso serviranno il tuo sentimento e le tue emozioni!” L’uomo si mise a ridere ed era bello carico, dicendomi subito dopo in modo più serio, che non serviva la semplice forza fisica per poterla impugnare; come se l’arma decidesse chi sarebbe stato il suo utilizzatore.

“Perché pensa che io possa riuscire ad usarla?” Domandai improvvisamente rimanendo perplesso, guardando intensamente il fabbro negli occhi. Ritornando sorridente mi rispose:

“Il tuo sguardo…è di una persona che ha subito traumi in passato, riesco a riconoscere questi individui. Ma non solo…è strano…però…ho la sensazione che tu…sia una persona che vuole proteggere le persone a te care, giusto? Vuoi raggiungere un grande obbiettivo e non vuoi fallire; anche io ero così alla tua età, ma purtroppo non riuscii nel mio intento…però se ho l’opportunità di aiutare uno come te…non butterò questa occasione, se riuscirai a tenerla in mano per qualche secondo, te la venderò al solo prezzo di 25 monete d’oro!” Spiegò in cosa consisteva la prova e ciò che avrebbe fatto se l’avessi superata; usando un tono carico e pieno di passione. Rimasi anche stupito poiché i soldi mi sarebbero addirittura bastati per poterla acquistare, spalancando i miei occhi.

“(Ho solo 25 monete d’oro e 10 d’argento! Ma questa è un’opportunità unica…non posso fallire!)” In questo mondo la valuta era divisa in 3 fattori: Le monete di bronzo, argento e quelle dorate; quelle di bronzo servivano per comprare roba di poco valore, per esempio, con solo 5 di quelle si poteva prendere un semplice gelato; argento invece per degli oggetti più costosi come degli arredamenti, oppure se si voleva spenderne solamente 3 o 4, si poteva fare un’intera cena; infine c’erano anche le monete d’oro, quelle che servivano fondamentalmente per comprare gioielli, armi di un grandissimo valore e tanto altro. Risparmiai per molto tempo fino ad arrivare a quelle 25 monete d’oro, poiché pensai di poterle utilizzare poco a poco inizialmente, durandomi almeno un paio di mesi durante la mia avventura; ma se mi toccava spenderle per quella spada, non avrei mai esitato. Nel peggiore dei casi, avrei potuto raccattarmi qualche mancetta più tardi, quindi accettai la sfida.

“Accidenti…è davvero difficile…però…cara spada…tu…apparterrai a me!” Usai tutte le forze che mi rimanevano nel braccio destro, stringendo i miei denti sempre più forte e facendo versi di grande sforzo; riuscì finalmente ad alzarla dopo qualche secondo, puntandola completamente verso l’alto. Il fabbro rimase stupefatto e interdetto.

“C’è l’ho fatta! Ugh!” Dopo aver esclamato ciò con grande sforzo, le mie braccia rimasero stremate e feci cadere la spada per terra, indietreggiando leggermente; fece un grande effetto sonoro all’impatto.

“Incredibile…è vero…ti devi allenare ancora un po’…ma che un ragazzino come te riesca già a tenere per qualche secondo qualcosa del genere…è straordinario…come promesso, la spada è tua!” Il fabbro fece un sorrisone tenendo la sua mano destra sul mento, era davvero fiero di sé stesso. Finalmente aveva trovato un avventuriero in grado di riuscire ad impugnare la sua potente spada, e quel qualcuno ero proprio io. Mi riavvicinai al banco e presi le mie monete dorate tramite lo zaino, valevano cinque ad ognuna visto che avevano tale numero stampato sopra, quindi non gliene diedi 25 nel vero senso della parola.

“Grazie mille, non potrò mai ringraziarla abbastanza!” Ero più felice che mai, anche se la spada di mio papà era andata distrutta, ero riuscito a trovare subito dopo un’arma davvero incredibile, riuscendo addirittura a maneggiarla; non avrei mai permesso che il sacrificio della mia vecchia arma fosse stato vano, ormai dovevo impegnarmi al massimo a tutti i costi. Comunque insieme alla spada c’era compreso anche un nuovo fodero; teneva le dimensioni adatte ed era di colore nero con varie lineature violacee, lo misi dietro la schiena con dentro la spada, subito dopo feci la stessa cosa con il mio zaino.

“Grazie a te…e mi raccomando, torna presto! Questa nuova spada ti sta una favola!” Il fabbro mi fece un pollice in su e rimase sorridente, usando un tono fierissimo complimentandosi con me. Uscii sorridente dall’armeria e ritornai nella strada di prima, contento di aver ottenuto la nuova spada. Iniziai a pensare su come poterla utilizzare per testarla in qualche modo.

“Ancora non ci posso credere di aver ottenuto un qualcosa di così potente…e pensare che ho iniziato la mia avventura solamente ieri. Penso che andrò ad allenarmi in una delle due praterie confinanti di questo paese! Cercherò di abituarmi al peso come facevo da bambino, la sento già pesante sulla mia schiena ma non devo demordere…è un nuovo inizio!” Diventai determinato mentre stavo passeggiando in quella strada piena di persone, usando un tono carico insieme ad un volto pieno di grinta. Iniziai ad incamminarmi verso l’uscita nord del paese, in questo modo potevo allenarmi senza essere disturbato da qualcuno, visto che la prateria era un luogo molto spazioso su cui fare affidamento.

Dopo aver ottenuto la spada, ero più carico che mai per potermi allenare intensamente, volevo riuscire ad utilizzarla al meglio nel minor tempo possibile, quindi non c’era tempo per riposarsi; se volevo diventare forte per proteggere le persone a me care, oppure per incontrare di nuovo Akane, non dovevo assolutamente perdere tempo.

Fine Capitolo 4

Hoshi no Kishi (The Knight of the Stars)

Hoshi no Kishi (The Knight of the Stars)

Stato: In corso Tipo: Autore: Rilascio: 2023
Un ragazzo chiamato Kevin Nakamura, ovvero un abitante dell'impero della luce, decise di diventare un avventuriero per proteggere il suo popolo, da una imminente minaccia futura proveniente dall'impero delle ombre. Nella sua avventura li aspetteranno molte sfide impegnative e sofferenti, insieme alla scoperta di nuove zone e nazioni sconosciute, con dei nuovi compagni che incontrerà nel suo lungo cammino, così da dover diventare abbastanza forte per proteggere le persone a lui care.
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