[Dunoa, 16 novembre 1600]
<< In uno spazio buio, dove non era possibile vedere niente, un bambino correva a perdifiato nel vuoto, affaticandosi. Ad un tratto si fermò, e l’immagine che si ritrovò davanti era quella di due adulti distesi a terra, coperti di sangue, con le mani giunte l’una all’altra, come in segno di eterna unione anche dopo la morte.
BAMBINO: “M-Mamma… Papà…”
Il bambino si avvicinò avventatamente ai suoi oramai morti genitori, stringendo per prima la mano della madre.
BAMBINO: “Mamma svegliati, svegliati!”
Poi afferrò quella del padre.
BAMBINO: “Papà, ti prego, apri gli occhi…”
I due genitori però non fecero cenno di riprendersi.
BAMBINO: “Non ve ne andate… vi prego… gh-… gh-… GHYAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!”
Il bambino scoppiò in lacrime, volgendo lo sguardo a quell’oscuro cielo, con gli occhi colmi di disperazione, mentre un fiume di lacrime scesero da ambo gli occhi. >>
Una voce irruppe nel flashback.
???: “Yuu… Yuu-kun?… YUU-KUUN!”
Il ragazzo alzò lo sguardo. Era in classe, con gli occhi dell’insegnante e dei suoi compagni puntati addosso. Lo sguardo dell’insegnante però era quello più preoccupante: oltre ad essere molto minaccioso, era alternato ad occhiatacce degne di nota.
INSEGNANTE: “Yuu-kun, ti sembra il caso di metterti a dormire in classe nonostante sia solo il primo giorno di scuola dopo le vacanze?! Non ti sono bastate per riposare a dovere?? EH?!”
Imbarazzato, e allo stesso tempo agitato, Yuu si alzò dal banco e si inchinò per scusarsi.
YUU: “Le chiedo scusa, Haichirou-sensei!”
La professoressa si calmò e con aria sconsolata andò avanti:
HAICHIROU-SENSEI: “Diamine… non mi ci farai arrivare sana a fine anno con questo inizio. Forza, siediti. Non perdiamo altro tempo e iniziamo la lezione.”
Sentito quanto detto dall’insegnante, Yuu si risedette velocemente al suo posto.
[Ore 13:05, Fine delle lezioni]
Gli studenti uscirono dal liceo lasciando andare sospiri di sollievo, soprattutto i compagni di classe di Yuu.
???: “Haaah! Finalmente è finito il primo giorno. Mi devo ancora riabituare alla scuola.” *ridendo*
???: “Haichiro-sensei ci è andata giù pesante già il primo giorno a spiegare tutta quella roba. Non biasimo Yuu-san per essersi addormentato, ahahah!” *ridendo in gruppo*
Ma Yuu, incurante, non ci badò e si diresse verso casa. Lo bloccò però una voce dolce e femminile:
Era Natsumi Yuki, sua amica d’infanzia.
YUU: “Oh Yuki, sei tu.”
Disse il ragazzo mentre si fermò per aspettarla.
YUKI: “Vai già a casa?”
YUU: “Beh sì, è il primo giorno, devo ancora capire gli orari di Mio, e se è già tornata a casa stai sicura che starà morendo di fame aspettando il suo fratellone.”
YUKI: “Eeh? Ma di che ti preoccupi, Yuu, guarda che tua sorella è in gamba! Sono sicura che sappia cavarsela da sola. Dovresti smettere di trattarla come una bambina!”
Parlandone, si incamminarono verso casa.
YUU: “Lo so, lo so. È che… siamo entrambi quel tipo di persona che non parla troppo e che non chiede mai aiuto anche quando servirebbe. Nessuno dei due si fida facilmente degli altri e facciamo entrambi fatica ad aprirci a qualcuno quando stiamo male. Se non me ne occupassi io, lei non ci baderebbe a sé stessa! La tratto come una bambina perché di fatto lo è ancora.”
YUKI: “Ahah!”
Dopo qualche secondo di silenzio tra i due, Yuki divenne tutt’un tratto seria.
YUKI: “Yuu… prima in classe, stavi davvero dormendo…? O eri… sovrappensiero… tipo…?”
Yuu distolse lo sguardo con gli occhi di chi non voleva parlarne.
YUU: “…”
Yuki cominciava a pensare di esser sembrata scortese con quella domanda e continuò a camminare con lo sguardo abbassato, precedendo un lungo silenzio.
Yuu riportò alla mente la sera in cui morirono i suoi genitori.
<< YUU: “(È successo il 4 maggio di tre anni fa. Stavo ritornando da una grossa svendita a Miraki. Era tarda notte, ci sarebbe andata mamma, ma era malata e papà doveva starle accanto. Mio padre era un ufficiale dell’esercito demoniaco. Lo diventò per proteggere la nostra famiglia dai lupi mannari, avendo a disposizione l’unico armamento in grado di fronteggiare quelle bestie selvagge: un’arma demoniaca. Non ne so molto, una volta mi accennò qualcosa riguardo a una cooperazione con i demoni e basta, anche se il fatto che c’entrino qualcosa lo suggerisce già il nome…
Per qualche ragione però, non riuscì a difendere la nostra famiglia. Quella notte ci fu un attacco di lupi mannari.
Io arrivai a casa quando tutto era già finito e vidi mia sorella terrorizzata in un angolo della casa che fissava sconvolta i nostri genitori sanguinanti sul pavimento.
Dopo che si riprese, mi raccontò che un lupo mannaro era entrato in casa spaccando la porta, iniziò ad attaccare mamma portandola al dissanguamento in pochi secondi. Arrivò di corsa mio padre, assieme ad un altro lupo mannaro, probabilmente stavano combattendo tra loro fuori. Papà doveva aver sentito le urla doloranti di mamma e corse dentro, portandosi anche l’altro lupo dietro. Fece l’impossibile per proteggere lei e Mio. Grazie all’aiuto di un compagno dell’esercito riuscì ad uccidere i due lupi ma rimase molto ferito. Nel frattempo nel resto del villaggio il caos stava ancora dilagando. Le ferite erano profonde e non c’era nessuno che potesse aiutarlo. L’ unico medico che viveva in quel villaggio era andato a Miraki anche lui per la stessa svendita a cui andai io.
Mio mi ha detto che prima di morire, papà prese le mani di mamma rammaricandosi per non essere arrivato in tempo.
Volse poi lo sguardo a Mio e mormorò qualcosa con un filo di voce. Qualcosa che però alle orecchie di Mio, ancora scossa dalla paura, non arrivò.)”>>
Yuki si fermò, voltandosi verso una villetta. Girò la testa verso Yuu cercando di fare un sorriso il più carino possibile per smorzare la tensione.
YUKI: “Io sono arrivata, grazie per avermi accompagnata fino a casa, Yuu!”
Yuu si era perso così tanto nei suoi pensieri che non si rese nemmeno conto della strada fatta, per questo si fece prendere un po’ alla sprovvista.
YUU: “O-Oh… *arrossendo un po’* Di nulla.”
YUKI: “Ci vediamo domani!”
YUU: “Sì, a domani.”
YUKI: “Ah e scusami per prima… spero di non essere stata scortese, non avevo intenzione di…”
YUU: “Non preoccuparti, Yuki. Va tutto bene. *forzò un sorriso*”
Ma Yuki sapeva che sia Yuu che sua sorella ripensavano continuamente a quel drammatico evento. D’altro canto, chi riuscirebbe mai ad accettare tanto facilmente la morte dei propri genitori?
Appena il ragazzo si allontanò, nella mente di Yuki iniziò a vagare un pensiero:
YUKI: “Vorrei poter far qualcosa per Yuu e sua sorella… per aiutarli a stare meglio…”
Yuu proseguì, arrivò a casa, ma si fermò un attimo davanti alla porta.
Era come sospettava.
Seppure fossero passati tre anni il risentimento che provava era ancora troppo forte.
La sua espressione si fece cupa. Poggiò la testa sulla porta.
YUU: “Vi odio. Vi odio, lupi mannari. Dovreste crepare tutti. Per quello che avete fatto ai miei genitori, per lo shock che avete causato a Mio… meritate di pagare con la vita. Dovrebbero farvela pagare… anzi, DEVO farvela pag-“
Ma si interruppe, scuotendo poi la testa come tornato in sé:
YUU: “Ma che dico… Cosa potrei fare io? Sarebbe solo pericoloso e non faccio nemmeno parte dell’esercito demoniaco. Tutto ciò che posso fare è sperare che non capiti mai più nulla di male, né a me né a Mio. Già.” *guarda la chiavi di casa* “Non posso far altro che sperare…”
Ed entrò:
YUU: “Sono a casa.”
Appena disse quelle parole, qualcuno scese frettolosamente le scale del piano di sopra.
MIO: “Onii-chan! Ci hai messo una vita a tornare, sto morendo di fame!”
Yuu con un sorrisetto provocatorio si dirigesse verso camera sua per posare la borsa della scuola.
YUU: “Ma come, non hai ancora mangiato? Il mese scorso non dicevi che avresti imparato a cucinare?”
Allora Mio incrociò le braccia e con fare sprezzante ribadì:
MIO: “Hmph! Ho detto che avrei imparato, non ho mica detto quando! Che rottura che sei quando fai così!”
Posata la borsa, Yuu tornò in cucina.
YUU: “Aah, che sorellina incapace che ho. Avresti potuto ascoltare quando zio ha insegnato a me.”
MIO: “Assolutamente no, era una palla.”
YUU: “Ok ok, ora fa’ la brava e aspetta a tavola.”
MIO: “Non trattarmi come una bambina…”
YUU: “Ti ci metti anche tu ora, eh? *sussurra, sorridendo*”
Appena Mio si sedette le borbottò lo stomaco per la fame.
MIO: “… Questo è per colpa tua…”
Ma Yuu non se n’era accorto, per cui rispose perplesso.
YUU: “Eh? Cosa?”
E in quel momento Mio si ricordò di una cosa importante:
MIO: “Ah Onii-chan, è arrivata una lettera per te.”
YUU: “Una lettera? Da parte di chi?”
MIO: “Qui dice… Ho… Hotsuki Academy…”
YUU: “Hotsuki Academy? Esiste un’accademia che si chiama così?”
MIO: “Ho… Hoshitsuki Academy. Diamine, ma quant’è complicato!”
YUU: “L’Hoshi-… L’HOSHITSUKI ACADEMY?!”
MIO: “Uhm *notò con stranezza l’agitazione del fratello* sì, che nome strano per un accademia, la conosci?”
YUU: “Assolutamente! Dicono sia l’accademia più prestigiosa di Dunoa! Leggi che dice!”
Yuu sarebbe corso a stappar di mano la lettera alla sorella, ma doveva badare al pranzo e quella responsabilità in questa situazione lo rendeva insostenibilmente impaziente.
MIO: “Sì ok, ma la leggo per conto mio… tu calmati prima… *lo guardò con sguardo sprezzante*”
YUU: “Ma-!”
MIO: “Ehi, Onii-chan…! Dice che ti trasferiranno all’accademia!”
YUU: “Cos-! Davvero?! Dai qua!”
Al diavolo il pranzo, le strappò via il foglio dalle mani, non curandosi più del povero riso che stava bollendo, per dedicarsi ad una lettura rapida e composta da ripetuti borbottamenti.
YUU: “Mmh… mmh… mmh… quindi… quindi…! Andrò all’Hoshitsuki Academy!”
Mio completamente indifferente stese completamente le braccia su tavolo.
MIO: “Sì, congratulazioni o quel che ti pare, ma guarda che il riso si brucia così.”
Yuu continuò a leggere con impazienza, mentre Mio, affamata come un leone iniziava a stufarsi.
YUU: “È-È FANTASTICA! C’è una foto che fa vedere tutto l’edificio! È enorme!”
MIO: “Anche il mio stomaco è enorme.”
YUU: “Le lezioni tenute da veri professionisti non lasciano spazio a nient’altro che la concentrazione e l’efficienza nello studio della materia!”
MIO: “Il mio stomaco è efficace e concentrato tutto sull’appetito in questo momento. Che dici, iniziamo la lezione su come non morire di fame?”
YUU: “I professori sono l’elite che si possa trovare in tutto il Paese!”
MIO: “La mia fame non è da meno, sai.”
YUU: “Dice che ci sono un’immensità di attività da svolgere nei club e guarda qua-!”
A questo punto Mio perse la pazienza e batté con forza le mani sul tavolo, alzandosi di colpo:
MIO: “ORA BASTA, ONII-CHAN! STO MORENDO DI FAME. FINISCI DI RISCALDARE QUEL CAVOLO DI RISO O TI FACCIO ENTRARE NEL MIO DI CLUB, SI CHIAMA <<DIAMO FUOCO AGLI INUTILI FRATELLI CHE NON CI PREPARANO DA MANGIARE>> CHE TE NE PARE, EH?!”
Tornato con i piedi per terra, Yuu si trovò costretto a cedere.
YUU: “Ok ok, ho afferrato. Niente falò in casa, intesi?”
MIO: “Mmh.” *si risiede*
Mio girò la testa, con Yuu ancora un po’ preso dall’emozione.
[Ore 15:15, Dopo Pranzo]
MIO: “Aaah! Questo sì che è stato un buon pranzo! Ce n’è voluto di tempo” *guarda male Yuu* “Però tutto bene quel che finisce bene.”
Si girò poi verso Yuu e cominciò a punzecchiarlo con uno stuzzicadenti.
MIO: “Non è vero, arrosticino ancora crudo? *sorride sbeffeggiante*”
YUU: “Giààà, immagino di sì, ah-ah… *fa una risata nervosa*”
Alzandosi, Yuu cominciò a sparecchiare la tavola, mentre Mio, era intenzionata ad andare a raggomitolarsi sul divano.
YUU: “*Apre il frigo* Ah, ma abbiamo finito il latte.”
Yuu si infilò la giacca e aprendo la porta di casa disse alla sorella:
YUU: “Vado a fare la spesa, torno subito. Tu fai almeno i compiti nel frattempo.”
MIO: “Oggi vado a studiare a casa di un’amica fino a tardi, dormo da lei.”
YUU: “(Ugh, anche da lei sono andati giù pesanti già dal primo giorno coi compiti…) Di già? Primo giorno di scuola e già ti fai queste grandi amicizie? Che bella la vita da quindicenni.”
MIO: “Tsk. Dovresti farti una vita sociale anche tu, arrosticino asociale. *sorrise con aria presuntuosa, indicando Yuu con lo stuzzicadenti di prima*”
YUU: “Eeh? Non mi sembra di starmi facendo proprio un bel profilo con tutti questi nuovi aggettivi, Mio-chan. Eh-eh…” *ride nervosamente*
MIO: “Hmph.” *lei invece sorride di gusto*
Così, mentre Mio si alzò per prendersi un chupa-chupa, Yuu si incamminò verso il mercato più vicino.
A metà strada, però, notò che il suo nopode emetteva la luce gialla. Aveva ricevuto un messaggio. In questo mondo non esiste l’elettricità. Le razze di quel tempo non l’avevano ancora scoperta. Al suo posto viveva la magia, ma la funzione era la stessa. C’era una fonte che muniva di magia tutto il paese e questa magia veniva usata per tutto: nelle apparecchiature domestiche, per i trasporti, nelle fabbriche, ecc…
Il nopode era proprio uno di questi strumenti che funzionava a magia. Era un piccolo apparecchio a forma di rombo, capace di ricevere e mandare olomessaggi (messaggi con ologramma), manteneva una cronologia messaggi e non aveva bisogno di essere ricaricato, il suo nucleo all’interno era un piccolo cristallo magico, che in questo mondo era fonte inesauribile di una fissa quantità di magia.
YUU: “Uh, un nuovo messaggio.”
Cliccò sul tasto di accensione e il nopode trasmise l’ologramma di suo zio.
ZIO DI YUU: “Ehi Yuu! Come stai? Spero bene, è da tanto che non ci si sente!”
Yuu accennò un sincero sorriso di sorpresa nel vedere l’ologramma di suo zio, erano effettivamente un paio di mesi che non sentiva suo zio.
ZIO DI YUU: “Sono stato parecchio indaffarato sai, però per scusarmi ti ho fatto un regalo. Spero ti sia arrivata la lettera. Mi hanno detto che l’Hoshitsuki Academy fosse la migliore in circolazione, così ti ci ho iscritto. E tranquillo! Non mi dovete niente! Avevo messo da parte qualcosa per te e Mio, sai che ci tengo a voi! In più ho anche qualche conoscenza lì, eheh! *sorride chiudendo gli occhi e facendo il segno della vittoria con una mano* Beh che altro dire, spero che il regalo sia stato di vostro gradimento, ah giusto, ricorda di dire anche a Mio-“
*THUMP!!*
Yuu si scontrò con una bellissima ragazza.
YUU: “Ugh…”
RAGAZZA: “… *inespressiva*”
YUU: “Scusami… non ti ho proprio vista.”
La ragazza fece un sorriso ammiccante e se ne andò senza dire una parola.
YUU: “Mh… (che strana tipa…)”
ZIO DI YUU: “-è tutto! Fammi sapere com’è l’Accademia allora, ciao!”
Yuu si era perso una parte di messaggio, ma non ci badò molto, poteva sempre riascoltarlo più tardi.
Piuttosto stava pensando alla bellissima ragazza che aveva appena incontrato.
Yuu era un tipo per bene, che ci teneva all’educazione e alle buone maniere, perciò le mancate scuse da parte della ragazza lo lasciarono un po’ pensare.
YUU: “(Perché non ha detto nulla? Poteva scusarsi anche lei, non sono stato il solo ad essermi distratto…)”
YUU: “(Era arrabbiata…? Stava sorridendo quindi non credo. Aspetta, perché stava sorridendo? Mi… Mi stava prendendo in giro?! MMH…) *digrigna i denti e chiude la mano destra, una volta giunto a questa conclusione*”
Arrivò al mercato, ma lì trovò una spiacevole sorpresa…
YUU: “EEEEH?!”
YUU: “È TUTTO FINITO?!”
MERCANTE: “Scusa tanto, ragazzo, ma qui non è rimasto niente. Farò rifornimento settimana prossima.”
YUU: “Uhm… (Questo qui è l’unico mercato della zona! Mi tocca andare fino a Miraki per comprare del latte?! SUL SERIO…?!)”
In effetti Nantoo era ancora un villaggio nascente a quei tempi. Tutta Dunoa si stava ancora sviluppando e, dopo il periodo di crisi subìto, le città veramente ricche erano poche.
Non avendo scelta, Yuu prese una carrozza per Miraki (fungeva da unico mezzo di trasporto all’epoca).
YUU: “(Uff… andare da Nantoo a Miraki solo per del misero latte… sembro proprio un tipo che ha molto tempo da perdere.) *sbuffa*”
YUU: “(Beh, devo abituarmici, dovrò pur andare a scuola qui da domani, no?)”
Fortuna volle infatti che la nuova accademia dove sarebbe andato Yuu era proprio a Miraki, grossa e popolosa cittadina di Dunoa.
Appena pensò alla sua nuova accademia si rallegrò immediatamente.
YUU: “Visto che ci sono potrei anche andare a vederla!”
Detto ciò corse verso l’Hoshitsuki Academy. Non sapendo ancora la via, chiese in giro e riuscì a raggiungere la sua meta.
YUU: “Wooo-hoo! È enorme! Chissà se è permesso fare un giro a quest’ora!”
Erano all’incirca le 16:00, e Yuu non era a conoscenza degli orari delle accademie, dopotutto.
Ciononostante non esitò oltre ed entrò colmo di gioia dalle porte principali.
Ciò che vide lo ammaliò. Il corridoio erano spazioso e pulito, le porte sembravano blindate come a sottolineare la serietà della struttura, i muri ricoperti di legno e carta da parati blu erano sicuramente l’orgoglio di quello stile orientale, il soffitto bianco e parecchio distante dal suolo dava un’atmosfera maestosa a tutto l’ambiente. Si capiva lontano un miglio che quell’accademia era su tutt’altro livello.
Sembrava non esserci nessuno e, continuando a camminare, si accorse che nella bacheca dove venivano riportati i risultati degli esami i voti erano tutti altissimi.
YUU: “… Woh, studiano parecchio qui. *sorride fantasticando leggermente* Beh, per forza, i costi per l’iscrizione sono così alti, è ovvio che gli studenti qui si diano da fare… Zio, non preoccuparti, non sprecherò il tuo regalo.”
Ma una voce sconosciuta attirò la sua attenzione:
???: “Ehi tu! Che ci fai qui?”
La ragazza si avvicinò pian piano a Yuu, mentre dalle sue mani in tasca non traspariva niente di buono.
RAGAZZA: “Non ti ho mai visto da queste parti. Cos’è, ti sei appena trasferito?”
YUU: “S-Sì! Inizierò da domani. (Cavolo, questa sembra proprio una teppistella bella e buona! Meglio diventarci amico fin da subito, se mi prendesse di mira sarebbe la fine… GIÀ ALL’INIZIO!)”
Prese fiato e sorrise.
YUU: “Piacere di conoscerti! Mi chiamo Fukuoka Yuu, vengo da Nantoo! Tu sei…? *aspettando ottimista una presentazione gentile anche da parte della ragazza*”
La ragazza fece un sorriso aguzzo avvicinandosi ancora di più a Yuu. Lo mise spalle al muro, gli afferrò i capelli e li tirò per alzargli la testa verso di lei, scagliando uno sguardo intimidatorio dritto negli occhi del ragazzo.
RAGAZZA: “Eh? Cos’è questo di fare? È così che ci prova la gente di Nantoo? Ascoltami bene “kouhai”, mi chiamo Sakurai Mana, sappi che se dovessi sorprenderti a fare qualcosa di sospetto, o a infastidire una ragazza per la scuola, te ne farò pentire amaramente, intesi? Sono nel consiglio studentesco, quindi se voglio posso prenderti a calci in culo e rispedirti nel tuo merdoso villaggio quando mi pare. Da parte mia non provare nemmeno a sperare in una punizione leggera. Tutto chiaro, kou-hai? “
Scandì bene quest’ultima parola come per sottolineare il senso di inferiorità che Yuu deteneva nei confronti di Mana. Concludendo con un sorriso falsamente rassicurante.
Dopodiché Mana gli si avvicinò col naso e *sniff sniff* lo annusò. Appena sentito il profumo di Yuu digrignò i denti e disse:
MANA: “Tsk! E cos’è quest’odore? Puzzi proprio di marmocchio, kouhai.”
E se ne andò, rimettendo le mani nelle tasche della felpa.
Yuu in quel momento era rimasto imbambolato a fissare la ragazza. Senza dubbio non si sarebbe dimenticato di lei.
YUU: “Ggh… ed ecco che i miei sogni da normale vita all’accademia si frantumano in mille pezzi, ciao ciao socialità… colpa di Mio che me l’ha gufata.” *disse abbattuto*
Perse un po’ l’entusiasmo, ma continuò ad esplorare il suo nuovo territorio.
YUU: “Però chissà cosa stava facendo lei qui a quest’ora. Robe del consiglio studentesco, magari? Boh, potrei semplicemente chiederglielo.”
Immaginò la scena:
<< YUU: “Ehi Sakurai-san, cosa ci fai qui a quest’ora?” *sorridendo e saltellando verso di lei*
MANA: “EH?! Che t’importa?! Cerchi rogne?!” *con sguardo minaccioso mentre si schiocca le dita* >>
Rabbrividì:
YUU: “N-No, meglio di no.”
Camminando camminando, qualcos’altro attirò l’attenzione di Yuu: c’era una porta socchiusa nel corridoio, da dove si sentiva bisbigliare.
Yuu non riuscì a sentire bene, ma capì che quelle che sentiva erano tutte voci femminili.
Sapeva che non erano affari suoi, ma era comunque curioso e quindi istintivamente e senza malizia sbirciò.
Dentro c’era un gruppo di ragazze che se ne stavano comodamente sedute in giro per la stanza, chi ben composta dietro a un banco e chi su un divano.
RAGAZZA: “Nee-san, l’hai capito allora?
NEE-SAN: “*sorride bellamente come per sbandierare la sua sicurezza o comunque un suo evidente successo*”
RAGAZZA: “AHAH! C’era da aspettarselo da te! Allora, c-“
Ma non riuscì a finire di ascoltare che sentì dei passi avvicinarsi, e si agitò.
YUU: “(AAAH! ASPETTA UN MOMENTO, NON SARA’ MICA DI NUOVO SAKURAI-SAN?! QUELLA MI AMMAZZEREBBE, COME MINIMO SE MI BECCASSE A ORIGLIARE QUI!)”
Nell’immaginazione di Yuu:
<< MANA: *si avvicina furiosamente a Yuu con gli occhi di un serial killer, un coltello macchiato nella mano destra, una mazza da baseball nella mano sinistra e delle catene che le fuoriescono dalle tasche della felpa* “Kou-haaaai…” *con tono che trabocca di furia ceca*
YUU: “HIIIIIIH!!!!” *balza all’indietro, via dalla porta* >>
Si girò velocemente e cominciò a correre ma… *THUMP!!*
Urtò una ragazzina che stava passando di lì.
Nonostante lo scontro, la ragazzina rimase in piedi, mentre Yuu invece cadde a terra, cosa che lo scioccò alquanto.
YUU: “…! Ma che…?”
Rivolse lo sguardo alla ragazzina e cominciò a blaterare mentre era ancora a terra.
YUU: “Ehm… ecco…”
Ma i passi si fecero più vicini e non riuscì a dare spiegazioni per la fretta.
YUU: “(Merda, devo muovermi! Sakurai-san non deve vedermi qui… insieme a questa ragazzina, tra l’altro!”
Nell’immaginazione di Yuu:
<< MANA: *raggiunge i due e vede Yuu a terra* “Kouhai, che stai combinando?” *già furiosa*
RAGAZZINA: *indica Yuu, con sguardo annoiato* Mi è venuto contro.
YUU: “No-!”
MANA: *il viso le diventa cupo e stringe i pugni* “Kou-hai…” *si schiocca le dita*
RAGAZZINA: “E non mi ha nemmeno chiesto scusa.” *inespressiva*
YUU: “UGH-!”
MANA: “KOUHAI!!!” *gli si lancia contro con un calcio volante spremendolo al suolo come una sottiletta*
YUU: “GHYAAAAAAHHHHHHHH!!!” >>
YUU: “(GAAAAAAAH!!!) Scusami!” *impanicatissimo*
Con la certezza di essersi scusato, Yuu scattò come un fulmine verso l’uscita.
La ragazzina lo vide correre via ed entrò nella stanza da cui Yuu stava origliando.
RAGAZZA: “Tomoe-chan, ci sei anche tu. In ritardo come al solito. Nee-san ha qualcosa da dirci, vieni qua.”
Nascose la curiosità dal solito sguardo annoiato, si avvicinò silenziosamente alla ragazza seduta composta dietro al banco, che chiamavano “Nee-chan” e le tirò dolcemente la manica per farsi notare:
TOMOE-CHAN: “… Nee?”
La ragazza avanzò un sorriso deciso dopodiché aguzzò gli occhi.
NEE-SAN: “Ora le cose cominceranno a farsi molto più interessanti.”
Intanto Yuu era uscito di corsa dall’accademia… nel frattempo fuori il Sole già cominciava a scendere.
YUU: “Fiuu, me la sono vista brutta…”
E poi si ricordò del motivo per cui era venuto a Miraki.
YUU: “IL LATTE! PORCA DI QUELLA-” *cominciò a correre di nuovo*
Fece una corsa verso il mercato ben più grosso di quello di Nantoo, nel mentre una figura oscura avvolta nell’ombra lo scrutò per dei secondi dalla finestra della scuola…
Passò un po’ di tempo e Yuu tornò da una bancarella che vendeva alimentari e finalmente comprò il latte.
YUU: “C-Ce l’ho fatta…!”
Volse lo sguardo al cielo e si accorse che si stava effettivamente facendo buio.
YUU: *tirò un sospiro di sollievo* “Fuaah. Bene. Si torna a casa.”
Però si ricordò di quell’aula all’Hoshitsuki.
YUU: “(Cos’era quella stanza, alla fine? Che fosse un club? Ah già, in questa accademia bisogna far parte di un club e frequentarlo il pomeriggio fa ricevere crediti extra! C’era scritto nella lettera).”
Dopo averla chiamata, salì sulla carrozza che lo avrebbe portato a casa e pensò:
YUU: “Dovrei entrare anche io in club allora, quei crediti potrebbero aiutarmi a ricevere voti alti. Ecco spiegato perché gli studenti qui hanno quelle medie assurde.”
Si ricordò che Mio era a casa di una sua amica, e le lasciò un messaggio sul nopode:
YUU: “Mio, domani cercherò di entrare a far parte di un club per ricevere crediti extra per l’accademia, quindi probabilmente farò tardi la sera. Cerca di resistere e vedi di non morire di fame prima del mio ritorno. Divertiti dalla tua amica!”
Mandato il messaggio, si sedette ammirando fuori dal finestrino la bella Miraki, la città che ospitava l’accademia in cui non avrebbe mai contato di entrare fino ad allora.
COCCHIERE: “Ragazzo, siamo quasi arrivati a Nantoo, sicuro di voler andare lì, sì?”
YUU: “Sì, grazie mille.”
Arrivati a Nantoo e dopo aver fatto scendere Yuu, il cocchiere fece subito ripartire i cavalli e in un lampo fu già via.
YUU: “Woh, che fretta, a Miraki sono sempre così indaffarati?”
Yuu girò la testa verso la strada principale e notò qualcosa di strano.
YUU: “Ma che diavolo è successo qui…?!”
La città era nel panico, la gente era spaventata e correva a destra e a sinistra inseguita da…
YUU: “Lupi mannari?!”
Non perse tempo e corse tra le case lì in zona. Trovò una casupola con la luce accesa e bussò alla porta. Doveva trovare rifugio insieme a qualcun altro, in questi casi l’unione fa la forza, soprattutto se non hai modo di difenderti da solo.
YUU: “C’è nessuno?! Per favore aprite!!! Fatemi nascondere, per favore, casa mia è troppo lontana!!!”
La porta non era affatto chiusa a chiave e anzi, grazie al suo bussarci sopra si aprì lentamente. Una volta aperta abbastanza si poterono vedere due anziani con grosse ferite alla schiena e alla testa accasciati al suolo.
Yuu spalancò gli occhi terrorizzato, il trauma della morte dei suoi genitori stava facilmente tornando a galla. Ma stavolta c’era anche lui lì, non poteva perdere tempo: se non si fosse riparato gli sarebbe accaduto lo stesso.
Chiuse la porta dietro di sé e si barricò in una camera in fondo alla casa, spostando la scrivania davanti alla porta, sperando nell’arrivo in tempo dell’esercito. In questi casi si manda una carrozza o un messaggero per riferire alla città più vicina (munita di soldati) l’emergenza, e si aspettano i rinforzi. Probabilmente il cocchiere di prima avrebbe riferito la situazione una volta tornato in città, ecco spiegato perché si rimise subito in marcia.
YUU: “(Perché…?! Perché ora?! Erano tre anni che non attaccavano più…! Mio! Chissà se starà bene… dovrebbe stare al sicuro a casa della sua amica, spero stia andando tutto bene da loro…)”
Yuu era rannicchiato vicino al letto, sotto una finestra. I ricordi traumatici dei suoi genitori stavano riemergendo ancora più forti nella sua mente, consapevole del fatto che da lì a poco avrebbe potuto fare la stessa fine dei suoi genitori. Cominciò a diventare pessimista e a pensare che quello fosse il destino della sua famiglia.
La Luna si alzò abbastanza da proiettare una lunga ombra nella stanza, attraverso la finestra.
Ci fu un grosso bagliore rossaceo lì fuori che attirò l’attenzione di Yuu, riportandolo alla realtà.
Alzò la testa all’indietro, verso la finestra. In un mezzo secondo la finestra cadde in frantumi. Dall’ombra proiettata nella stanza emerse una figura scura di cui si poterono vedere solo gli occhi, colorati di un rosso spietato.
Afferrò con forza Yuu alla gola.
YUU: “GHH-!”
La presa era troppo forte, non riusciva nemmeno a parlare. La figura oscura lo scaraventò a terra e gli salì addosso, bloccandogli le mani con un unico braccio e la testa con l’altro, girandogliela poi di lato, verso il letto. Yuu aveva il collo scoperto.
YUU: “(Il collo…?! Ma chi è?! Che sia un vampiro…? Quindi ora ci si mettono anche loro a complicarci la vita? Dio, sei stato davvero cattivo con la nostra razza… *chiude gli occhi, rassegnato e consapevole di essere impotente a quella presa* Mio, perdonami… sto per diventare un altro trauma, spero che almeno tu riesca a salvarti…)”
Yuu non poteva dire nulla, la mano della figura oscura gli manteneva la testa proprio sulla bocca. Il cuore gli batteva forte. Riaprì gli occhi, stavolta con un sentimento di rabbia che stava crescendo in lui. Voleva imprimersi bene nelle pupille la figura che stava per portare via la sua vita. In caso avesse avuto una seconda vita, se la sarebbe dovuta assolutamente ricordare per potersi vendicarsi.
FIGURA OSCURA: “…”
Si avvicinò ancor di più e morse il ragazzo con i denti appuntiti come lame…
La vista si annebbiò e le forze gli cominciarono subito a mancare mentre sentiva il suo sangue venire prosciugato via.
La bocca della creatura si avvicinò all’orecchio di Yuu e gli sussurrò qualcosa, mentre ostentò un sorriso decisamente maligno.
FIGURA OSCURA: “… Addio, Fukuoka Yuu…”
Yuu stava perdendo i sensi, non riuscì più a sentire nulla… per lui era GAME OVER.