Non stavo credendo a quello che stavo vedendo.
Il mio cuore stava battendo forte.
Mi sono fatto strada nella neve come un pazzo, urlando solo una frase nella mia testa.
Deve essere vivo, deve essere vivo, deve essere vivo, deve essere vivo, deve essere vivo.
Quando mi sono avvicinato faccia a faccia con il villaggio, ho notato una cosa.
Il fuoco, il fuoco non smetteva di bruciare, era un fuoco molto particolare, brillava in modo molto accesso, non avevo mai visto un fuoco del genere, dava l’impressione che non si sarebbe mai spento, ma mi ha fatto anche pensare a un’altra cosa del tutto priva di senso… che poteva bruciare ancora più forte.
Le case in legno del villaggio, che fino a ieri le avevo visto come casi normali e pacifiche, stavano bruciando del tutto, non stavo vedendo nulla tranne il fuoco distruggere completamente le case e… non stavo vedendo nessuna persona.
No è impossibile! qualcuno dovrà essere vivo per forza!
All’improvviso ho visto qualcosa… qualcuno stava uscendo dalle fiamme.
Oh!, qualcuno è vivo! forse c’è ne sono pure degli altri!
Ma mi sono accorto anche di un altra cosa, io non avevo mai visto quella pesona.
Aveva dei capelli biondi, indossava uno strano vestito di color arancione e rosso, non avevo mai visto nessuno con quel aspetto nel villaggio.
Mi ha guardato con aria sorpresa, subito dopo quella emozione è sparita sul suo viso.
“Non mi aspettavo di vederti qui, Crono.”, ha detto.
Crono?, mi sono ricordato del dio che mi aveva scelto, era il suo nome, ma perché mi stava chiamando così?, subito dopo ho capito.
Mi è venuta la pelle d’oca.
Era un’altra incarnazione?
Mi aspettavo questo momento, ma non così presto.
“S-sei un’altra i-incarnazione?”
“Secondo te?”
“Q-quale d-dio ti ha scelto?”
“Secondo te?, il dio del fuoco, Efesto.”
Nella mia mente era sorta una domanda piuttosto ovvia.
“S-sei stato tu a f-fare questo?”
“Ovvio, Crono.”
“Uhm… sei piuttosto debole Crono, che delusione.”
“P-perché diavolo hai bruciato questo villaggio?”
“Che domanda stupida, Crono.”
Avevo in mente una domanda, ma avevo paura di chiederla.
“… Q-qualcuno è vivo?”
“Un altra domanda stupida Crono, ovvio che no, sono tutti morti.”
Si stava iniziando ad avvicinarsi a me.
Sono caduto per terra, mi stava puntando una spada sul collo.
“Crono quanto sei debole, ormai gli altri avranno raggiunto l’arancione, tu sei ancora nel rosa e non riesci nemmeno a rinforzare il tuo corpo con l’eyu, nemmeno in una situazione come questa, certo non mi aspettavo che tu saresti arrivato al 1° stadio come me, ma almeno al livello degli altri.”
Eh? gli altri sono già al arancione? e lui è già al 1° stadio? cosa?
“Non fai niente? stai col culo per terra per tutto il tempo?”
Volevo fare qualcosa, dentro di me stavo provando rabbia, tanta rabbia, ma dentro di me stavo provando un sentimento che non era nulla in confronto alla rabbia, era… la paura.
Stavo morendo di paura, se avessi provato a combattere questo tizio sarei morto di sicuro.
“Che persona patetica che sei Crono, nemmeno stai combattendo, stai solo tremando.”
Emanava una forza incredibile, mi stava facendo provare uno strano senso di disagio, e anche la sua spada era molto particolare, la sua spada rossa non sembrava comune, sembrava come se fosse viva aspettando impazientemente di divorarmi.
All’improvviso la sua espressione cambiò, sembrava che avesse trovato una idea.
“Hah, credo che dovresti vedere questo.”
Di cosa cazzo stava parlando?
Con due dita, mi stava toccando la fronte.
All’improvviso ho sentito qualcosa, urla.
Stavo vedendo gli abitanti del villaggio.
“TI PREGO NON MI UCCIDERE!!”
“AIUTOOOO”
“CHE MALEEE”
“STA BRUCIANDO TUTTO”
“CHE STA SUCCEDENDO?”
“TI PREGO-“
“CHE DIAVOLO E QUELLA?! UNA FENICE?!”
“CHI CAZZO SEI TU?! ALLON-“
“TI PREGO NON MI UCCIDERE!!!, HO DEI FI-“
“AIUTO!!”
“NON VOGLIO MORIRE!!”
Ho sentito una voce e una scena, ho visto Gindorf.
“NON TOCCARE MIA MADRE!!”
“GINDORF NO!!!”
“STA TRANQUILLA MAMMA! IO SONO-“
“NOOOOOOOO!!!”
“BASTARDO HAI UCCISSO MIO FIGLIO!!!, TI AMMAZ-“
Sangue, tanto sangue.
Tutte quelle urla, tutte quelle urla, mi stavano riempendo la testa, urla di paura, urla che dicevano di voler vivere, ho sentito il suono delle teste tagliate dalla spada rossa, i pianti dei bambini per aver perso un loro caro e subito dopo quei pianti interrotti dal suono di una spada che tagliava le loro teste, ma la cosa che più mi ha sconvolto è stato Gindorf che stava provando a proteggere sua madre e subito dopo sentire il suono della sua morte, il suono di una madre disperata per la morte di suo figlio e subito dopo morire anche lei insieme a suo figlio.
“Divertente, vero?”
“Non volevo che le fiamme e la mia fenice mi togliessero il divertimento uccidendo loro tutti gli abitanti, quindi li ho uccisi tutti io!”
“Ah che divertimento!”
La rabbia era cresciuta in me, era cresciuta molto, ma alla fine ha vinto la paura.
“Ah giusto!, fenice vieni qui!”
Dalle fiamme era sbucato qualcosa, era sbucata una fenice, ma non mi stava nemmeno guardando, si era solo rimpicciolita per stare sulla spalla di quel tizio.
“Vorrei passare più tempo a giocare con te Crono, ma credo di dover andare, che peccato dovrò cedere la tua testa a un’altra incarnazione.”
La sua spada è stata attratta verso il suo anello eyu, come il mio libro faceva di solito.
La fenice era tornata alla sua forma di prima, lui ci è salito sopra.
“Bye bye Crono, ti auguro una morte moolto seerena!”
Subito dopo è partito verso non so dove.
Sembrava che potevo respirare di nuovo.
Ero sconvolto.
Ero arrabbiato.
Ero confuso.
Avevo paura.
“Sono patetico cazzo…”
Ho notato che man mano che lui si stava allontanando il fuoco si stava spegnendo.
Stavo camminando verso il villaggio ormai distrutto, dentro di me speravo, stavo sperando tanto.
Ma ho incontrato solo l’amara e cruda verità.
Il corpo carbonizzato di Gindorf.
Quello di sua madre ne erano rimaste solo le ceneri.
Ho notato una cosa, il braccialetto di zaffiro era ancora tutto intero.
“Allora è davvero il materiale più resistente al mondo…”
Stavo piangendo
Ero in ginocchio per terra, stavo facendo fatica a tenermi con le mani.
“Cazzo!,cazzo!”
“Non ho fatto nulla!, sono stato immobile!”
“Che faccio…”
“Cazzo!”
“Perché sto piangendo per lui.. l’ho solo conosciuto qualche giorno fa!”
Ho tirato un pugno alla neve.
Mi sono ritornati in mente tutti i momenti che ho passato con Gindorf, quando si è sfogato su di me, quando mi ha aiutato, quando abbiamo giocato.
Stavo piangendo ancora più forte.
“Anche se lui era più piccolo di me… ha provato a proteggere sua madre…”
“Invece io ho solo osservato… da lì per terra… senza… nemmeno… combattere…”
“Lui… i suoi occhi… lui stava avendo… paura.. ma ha… deciso lo stesso… di combattere per sua madre…”
“Sono inutile…”
“Cazzo!”
Stavo ancora piangendo.
Sono sta lì seduto per qualche minuto a piangere, c’erano solo miei lamenti assieme a un corpo carbonizzato.
Dopo qualche minuto mi sono rialzato, mi sono fatto forza.
Ho raccolto da per terra il braccialetto di Gindorf, l’ho indossato.
“Gindorf, ammazzerò quel tizio, sia per me che per te”
Mi sono incamminato verso la foresta innevata, con gli alberi senza foglie con solo dei corvi sui rami, quei corvi avevano visto tutto.
Mi stavano guardando con disgusto.
Mi stavano guardando come se fossi un sopravvissuto grazie alla fortuna, ai loro occhi gli sembravo feccia di prima categoria per non aver provato a vendicare il suo amico o quantomeno per salvarsi la vita, nessun segno di odio o rabbia dimostrata verso l’assassino del suo amico, feccia dominata dalla paura, sembrava che si stessero chiedendo “può esistere al mondo qualcosa come questo? patetico…”
Ho continuato a incamminarmi, immerso nei miei pensieri.
Ero debole, non sono venuto qui per giocare, qui c’erano in ballo le nostre vite, questo è il Ragnarock o vivi o muori.
Non c’erano giorni in cui ti potevi rilassare, ogni giorno dovevi allenarti per uccidere o saresti stato ucciso.
Deve diventare più forte, in qualche modo se voglio vivere.
“Devo diventare più forte, devo vivere.”
Dentro di me avevo ancora paura, molta paura, ma un altra emozione ha sovrastato quella emozione, era la voglia di non morire e di diventare più forte.
“Quel bastardo ha un contratto con una fenicie…”
Avevo sentito dire che la fenicie fosse uno delle bestie fatate più rare e forti.
“Devo diventare più forte, magari posso andare nella Nebulosa Bestiale e allenarmi lì, magari con un arma…”
Gindorf mi aveva detto che la Nebulosa Bestiale e un posto pieno zeppo di bestie però non è molto consigliato andarci visto che ci sono bestie di un livello altissimo ed e circondata dalla oscurità e li clima e sempre freddo e avvolte piove, si trova un po’ lontano da qui ma nemmeno così tanto.
“Però mi servirebbe un’arma, magari una spada…”
“Che cosa diavolo era la spada di quel tizio… sembrava qualcosa di vivo…”
“Comunque mi serve un arma.”
“E devo riuscire a usare meglio l’eyu, non so usarlo a livelli decenti.”
Mentre stavo camminando ho sentito un rumore, mi sono girato.
Ho visto un albero e vicino c’era un cucciolo di drago, era completamente da solo.
Mi sono avvicinato al cucciolo di drago, di color nero e viola.
Mi sono abbassato al suo livello.
“Sarò schietto, vuoi stringere un contratto con me?”