Il passato dell’Imperatore

Il passato dell’Imperatore

Siamo nel Cento trentaquattro mila Novecento settantaquattresimo Anno Imperiale, siede sul trono, sua maestà l’imperatore Dioniso Magno NoGheminis.

L’imperatore siede sul suo trono insieme alla sua fedele consorte, la grande e saggia Arianna Vestaches, somma sacerdotessa del tempio di cristallo. Al loro fianco siede il grande sommo sacerdote Altair II. In quel tempo gli universi riuniti erano solo tre. Ovvero il primo, il quarto e il diciottesimo, nei restanti regnava l’anarchia più completa secondo i resoconti degli osservatori che visitarono quelle regioni. Perfino il grande universo non era ancora del tutto formato. Proprio in quelle ere di tumulti e caos, nacque un nuovo membro della famiglia imperiale, gli fu dato il nome di Chaos colui che sarebbe divenuto il futuro Gran Imperatore di tutti gli universi. Pochi anni dopo la sua nascita nel primo universo nacque una bambina, secondogenita e non sarà l’ultima di quella famiglia. Suo padre era un grande governatore e il pianeta su cui regnava, altro non era la Terra del primo universo.
Un bellissimo pianeta, ricco d’acqua, di terre emerse, di storia, di miti, di cultura e tecnologia. Il nome di quella bambina sarà Athena Peleiades, colei che diventerà la futura consorte dell’imperatore Chaos e la matriarca dell’impero. Sempre nell’arco di quell’era, si tenne un raduno di tutti i governanti, tenutosi poi al palazzo di cristallo.

Vi parteciparono tutte le autorità e i governatori dei vari pianeti civilizzati di tutto l’impero, e fu in quell’occasione che i due futuri imperatori s’incontrarono per la primissima volta, all’età di vent’anni. La città santa, poggia su un grande monte, il cui nome è Olympus, ed è il più grande rilievo del pianeta Sion, la cui forma a scudo crea un baratro ai suoi confini esterni alto due chilometri, nel punto più a nord arriva a sfiorare gli undici chilometri, e in quel punto vi è una formazione di granito il cui lato maggiore coincideva con il suolo del monte, con una quota di dieci chilometri divenne poi la base del palazzo imperiale o Palazzo di Cristallo, il suo nome sarà per tanto tempo “Altura del Fato”. È il dolce tramontare di una delle solite giornate, ma al palazzo di cristallo, tutto è in un costante fermento. Da lì a poco sarebbe iniziato il grande galà delle imperiture, avviando così la cerimonia d’apertura del nuovo secolo.

In una delle varie sale del palazzo, il giovane principe, primo genito e i suoi fratelli sono in attesa dell’arrivo del loro precettore di corte, il grande arciduca drago d’oro, Lyonel Rubeus Seltyrius Peleiades.
Nome noto a tutti come il Signore di Enterra, nome intergalattico del pianeta Terra del Primo universo. In onore di tale incontro, egli portò con sé la sua famiglia, sua moglie Alexandria Brunilde De Flagòre; la prima delle sue quattro figlie, Oriana Aurelia Peleiades; a seguire Athena Peleiades, Esperanza Peleiades e Avril Peleiades. Tutte loro indossavano un bellissimo abito da gala, tendente all’oro con una stola argentea e una collana in oro bianco con un ciondolo che racchiudeva un Topazio Moonlight. Nella sala i principi dell’impero erano seduti su un pregiato divano da sinistra il primo genito, Chaos NoGheminis; il secondo genito Urano, il terzo genito ed il quarto genito Lucifero e Satana. Tutti loro vestivano con la loro divisa imperiale. Abito composto da giacca realizzata in pregiato panno di seta bianca foderata con raso rosso con bordura dorata sui paramani e collo. Doppia fila di bottoni dorati.
Pantalone di pelle lucida color rosso cardinale con doppia banda laterale dorata. Mantello di parte a ruota e in parte tradizionale, interamente realizzato in panno di lana bianca foderato con raso rosso chiusura con bottoni e catenina dorata ed infine ai piedi due paia di stivali dorati, con ricami in rilievo. Differiva solo il principe ereditario che portava due stole una dorata con orli d’argento ed una argentea con orli rossi su entrambe una scritta cucita con colori contrastanti al tessuto delle stole. Le stole riportavano rispettivamente le seguenti scritte “Impero NoGheminis” e “Vice Sommo Sacerdote”. Nell’aspettare l’arrivo del loro precettore, i principi discutono tra loro:

– Fratelli cosa pensate di fare per il prossimo secolo?
– Io voglio esplorare gli universi e lavorerò sulla prossima unificazione!
– Non fa per me, io starò ad oziare sui tomi antichi, amo la lettura e la ricerca!
– Fratelli, nostro fratello Satana è uno che non scherza!
– Si, talmente che studia, un giorno ci rimane su quei tomi!
– Staccati dai libri e goditi la vita!
– Non capite il valore delle scritture antiche, ora no, ma un giorno lo capirete!
– Va be smettiamola che è meglio.
– Io mi limiterò ad osservare gli astri!
– Urano, tu non differisci molto da Satana.
– Ah vero!? Ha ha ha ma almeno io me la godo la vita!

Si aprono le porte e cala in silenzio. Dalla luce abbagliante, spuntano fuori sei sagome che piano piano si fanno sempre più nitide, ecco così apparire i membri della famiglia dell’arciduca.

– Siano lieti i nostri occhi nel rivedervi mentore!
– Siano i miei nel rivedere i miei pupilli!
– Cara, ragazze presentatevi!
– Il mio nome è Alexandria Brunilde De Flagòre!
– Il mio nome è Oriana Aurelia Peleiades!
– Il mio nome è Athena!
– Il mio nome è Esperanza!
– Il mio nome è Lavinia Avril!
– Tutte noi siamo onorate di fare finalmente la Vostra conoscenza!
– No! L’onore è tutto nostro per aver incontrato delle bellezze così rare oggi giorno!
– Io sono il principe ereditario oltre l’attuale sommo sacerdote, Chaos NoGheminis!
– Noi siamo i principi gemelli Lucifero e Satana, onorati della vostra splendida presenza!
– Io sono Urano, altrettante onorato!

Mentre erano tutti inchinati gli uni per gli altri, alla secondo genita, gli si spezza il ciondolo. Fu così rattristata per la sua collana, che il suo sorriso scomparve del tutto lasciando solo un velo di tristezza. Ma il principe ereditario apri un cofanetto e prese un diadema d’oro bianco, prese il Topazio Moonlight e lo incastonò al suo centro.
Poi prese la mano della duchessa e disse:

– Non ho mai conosciuto una ragazza che è così legata ai suoi gioielli! Visto che ti eri ammutolita, ti dono questo diadema! Accettalo!
– Mi sembra un po’ troppo, non credete!
– Ci siamo appena incontrati e già mi fate un dono!?
– Figlia mia, non dire così, sua altezza voleva rallegrarvi! Non è vero!?
– Certamente lo scopo era quello, ma in verità quel diadema è il dono che il principe ereditario può donare solo alla sua promessa sposa!
– Mi state chiedendo la mano di mia figlia, Vostra altezza!?
– Si, ma non vi è fretta!
– Un amore non può sbocciare rapidamente, ma solo coltivandolo nel tempo!
– Possa il mio dono essere solo un piccolo e semplice pretesto, per danzare con voi, duchessa Athena!
– Vedremo, per ora vi concedo soltanto il ballo!
– Sorella mia, non essere irrispettosa!
– No sorella! Io voglio prima conoscere la persona che un giorno dovrò sposare, e poi deciderò se farlo o no!
– Incantato nel vedere la vostra forza nel non voler perdere la propria libertà di scegliere il proprio destino!
– Mi innamoro sempre più! Che ci credi o no!
– Si, si, come no!? Ti dispiace solo il fatto che voglio essere libera!
– No! Abbiamo un’intera vita per conoscerci!
– Non credo che un’intera vita basterebbe per conoscersi!

Aggiunse:

– Sappi che in verità dipenderà tutto da come ti rapporterai nei miei confronti! Non illuderti solo perché ti concedo un ballo! Mio bel principe!

Nel frattempo, uno degli invitati inizia ad essere nervoso, non lo fa vedere, ma già pensa a come uccidere uno dei governatori che da lì a poco sarebbe comparso nella sala. Si apre il sipario della grande sala, posta al centro del palazzo, la Sala delle Virtù, una sala rettangolare ai cui lati corre un enorme monumento marmoreo con altorilievi raffiguranti il Grande Imperatore Keiji NoGheminis e tutta la storia della famiglia Imperiale. Il suo pavimento è marmo pregiato raffigurante al centro lo stemma imperiale ed in fine infondo, verso la grande porta delle Virtù che introduce alla sala dei troni, vi è un’intera orchestra che intona l’inno sacro all’Universo. Pochi istanti ancora e la famiglia imperiale sarebbe entrata nella suddetta sala. Dietro la suddetta porta si preparano ad entrare al suono dell’orchestra la famiglia imperiale, guidata dall’Imperatore Dioniso Magno e sua moglie, affiancati dall’Arciduca Lyonel Peleiades e sua moglie, a seguire i loro figli.

– Mio carissimo amico e bello averti con me in questo giorno gioioso!
– L’onore è il mio!
– Guarda i nostri figli! Spero un giorno potranno essere una coppia, almeno spero di vedere il loro matrimonio!
– Che il destino faccia il suo corso, ora non dobbiamo far altro che sperare che siano felici per questa sera!

Ecco il ciambellano di corte, sua eccellenza Atlantide Magno, che si appresta ad introdurli:

– Signori e Signore un attimo di attenzione!

Cala il silenzio, solo l’orchestra in sottofondo:

– È con grande giubilo che vi annuncio l’ingresso della Sacra Famiglia Imperiale NoGheminis affiancata dall’Arciduca Peleiades e la sua famiglia!

È un evento storico per la prima volta la famiglia di un Arciduca affianca la famiglia imperiale, gli invitati sbattono le mani e gridano in onore della famiglia imperiale.

– Entrino adesso l’Imperatore Dioniso Magno NoGheminis secondo imperatore, e successore al Grande Keiji NoGheminis, scomparso improvvisamente cinquant’anni fa; e sua moglie Arianna Vestaches!

Ed ecco la loro entrata, entrambi con abiti degni di due imperatori, la raffinatezza delle loro vesti e l’abbondanza di diamanti e pietre preziose e fili d’oro e d’argento sono simbolo della loro autorità. L’imperatore indossava una giacca bianco avorio con una cinta rosso carminio pendente sul fianco sinistro e spalline dorate su entrambe le spalle. Sotto la spallina sinistra una stola rossa che termina con una chiave d’oro come pendente.

Sul fianco destro una daga d’argento che simboleggia l’autorità. La corona imperiale era d’oro zecchino tempestata di diamanti; L’imperatrice invece indossa un abito attillante bianco con una rosa e il suo stelo spinato ricamato con fili d’argento. Lungo il ricamo una miriade di diamanti, mentre il contorno della rosa era tappezzato di piccoli rubini.
Un bel collier d’oro con un bel smeraldo al centro e a circa novanta gradi a destra uno zaffiro e a sinistra un rubino.
La corona dell’imperatrice era d’oro bianco tempestata di rubini, smeraldi e zaffiri che formavano un bellissimo giglio. Mano nella mano, fianco a fianco, sorridenti e sereni. Passo dopo passo scendono quei tre gradini e si fermano poco più avanti sulla destra della porta. Il ciambellano si appresta ad annunciare l’ingresso dell’arciduca e sua moglie:

– Entrino adesso l’Arciduca drago d’oro, Lyonel Rubeus Seltyrius Peleiades e sua moglie Alexandria Brunilde De Flagòre! Sovrani del pianeta Terra del primo Universo!

Uno, due, tre… secondi;

Tra la folla sfreccia come il vento un giovane ragazzo, con la sua spada fende la spalla dell’arciduca, sono attimi, la spada penetra, poi lo trapassa da parte a parte, l’arciduca grida, mentre sua moglie cade a terra atterrita. È confusione totale, non c’è un attimo di esitazione, tutti gli invitati sguainano le spade e cercano di fermare l’attentatore.

– Dov’è quel dannato!!
– Acciuffiamolo!
– Presto Qualcuno soccorra l’arciduca!
– Prestate aiuto anche a sua moglie!!

Altri secondi passano, l’attentatore tenta di nuovo l’assassinio…
Uno, due, Tre millisecondi

– Ma … Che cosa ha fermato la mia lama! (Grida arrabbiato)

Ansima dalla rabbia mentre il suo sangue bolle sempre più guardandosi a torno, ma non vede nulla, poi:

– Io! … rispose il principe ereditario.

Gli si pone davanti il principe totalmente fuori di sé

– Levati dai piedi o ti uc..cid…e… ro !!!
– Troppo tardi, Addio!

Il principe Chaos colpisce con l’indice destro la fronte del giovane, improvvisamente una piccola sfera di luce sembra nascere dal punto di contatto, da essa escono fuori raggi luminosi, sono frazioni di secondi, poi il corpo intero si disintegra. Il giovane sparisce in una nube di luce, tra le grida di dolore dell’arciduca e l’ira del principe. Uno degli invitati si presta per medicare e guarire la ferita dell’arciduca.

– Athena, prestate soccorso anche voi. Io e i miei fratelli andiamo a cercare chi l’ha fatto entrare nel castello!
– Si sono d’accordo!
– Fratelli movetevi andiamo ad acciuffare il mandante!
– Si fratellone!
– Dove state andando figli miei!
– Padre andiamo ad acciuffare il responsabile di tutto questo!
– Padre lasciaci andare!
– Si andate, ma siate attenti! Non è un nemico comune!
– Si!
– Forza andiamo!!!

Escono di fretta, ma davanti a loro gli si pone un essere possente, mascherato dal mantello nero, si avvicina a
Chaos e gli dice:

– Io Sono…
– Un bastardo!
– Insolente!
– Tu … sei …, non è possibile!
– Fratelli tornate indietro, lasciatelo a me!
– Va bene, Chaos!
– Perché sei qui?
– Loro lo hanno voluto!
– Loro chi?
– Un giorno le vedrai…
– Ora addio!
– Aspetta, sei veramente … tu?
– Nonno, non andare, nonn…
– Si sono Io!

Il principe si inchina al nemico. Mentre in una nube di luce egli scompare.
Quando ritornerà dai fratelli e dal padre terrà tutto in segreto perché questo era un argomento troppo scottante se divulgato a tutto l’impero così impartisce a tutti i presenti che tutto quello che era appena avvenuto restasse categoricamente un segreto tra loro e che nessuno lo doveva divulgare. Poi una volta curato i feriti la festa riprese normalmente.

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Tuttavia, il cuore del principe era pieno di dubbi e di incertezze riguardo a quella scelta apparentemente insensata. Il suo gesto di inchinarsi al nemico aveva suscitato sconcerto e confusione tra i presenti, ma lui sapeva di aver fatto la cosa giusta, anche se non sapeva ancora bene il perché. La sua mente era turbata dalle domande: aveva fatto il bene o il male? Cosa avrebbe comportato la sua decisione per il futuro del regno? E, soprattutto, cosa avrebbe significato per la sua famiglia? Per scoprire le risposte a questi interrogativi, bisognava aspettare il prossimo capitolo della storia, quando il principe avrebbe fatto ritorno alla sua dimora e avrebbe finalmente avuto il tempo di riflettere sulle conseguenze del suo atto. Continuate a leggere per scoprire cosa accadrà.

Il Segreto dell’Imperatore Cronache dell’Universo Astrale

Il Segreto dell’Imperatore Cronache dell’Universo Astrale

Stato: In corso Tipo: Autore: Rilascio: 2022
Cosa accadrebbe ad una società così sofisticata immersa in un mondo fantasy-futuristico se venisse rivelato un segreto così grande da distruggerne le fondamenta? Dopo un susseguirsi di tragici eventi, i protagonisti decideranno di viaggiare in un altro universo alla ricerca di Eden One un pianeta situato in una dimensione alternativa. Un viaggio pieno di eventi, di storia e di incontri che cambieranno la percezione di ogni valore e metteranno in discussione le fondamenta di ogni famiglia legata alla misteriosa figura che detiene il titolo più alto di tutti gli universi, l'Imperatore. Ma la storia che lo circonda è molto particolare. Un velo di mistero circonda la figura dell'Imperatore e del suo braccio destro il Sommo Sacerdote. Riusciranno i protagonisti a raggiungere Eden One? Cosa scopriranno? E questo segreto tanto temuto sarà svelato o rimarrà occultato per molto tempo ancora? Cosa è un Imperatore? Cosa è un Sommo Sacerdote? Quanti sono i loro predecessori? Cosa accomuna tutti loro? Chi sono i NoGheminis e gli Erem? È davvero un regno così perfetto così come i vari popoli dicono o dietro questa immensa luce c'è un velo d'oscurità?
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