L’assassinio (Parte Seconda)

L'assassinio (Parte Seconda)

Mentre cercava incessantemente, scaraventava di là e di qua ogni oggetto che lo irritava come una belva infuriata. Poche ore prima nella biblioteca l’imperatrice stava leggendo dei tomi inerenti alla dimensione Yakwed, una piccola dimensione dove i primi uomini iniziavano il loro cammino. Era la donna più bella di tutti gli universi un volto sereno, dolce, che emanava serenità e pace, dalla bianca pelle, dai bellissimi capelli castano biondo, che pendevano a forma di coda di cavallo sulla spalla sinistra. Una veste candida come la luce di una nana bianca colma di ricami tendenti all’azzurro cielo, nella vite una cintura d’oro ricca d’incisioni e di pietre preziose, sul capo la corona imperiale, una collana d’argento al cui centro vi era un bel zaffiro e dei bracciali d’oro con rubini e smeraldi. I suoi occhi erano di un verde smeraldo. Fu l’unica arciduchessa a diventare imperatrice e somma sacerdotessa, ma anche la più giovane imperatrice della storia contemporanea, essendo incoronata a soli vent’anni di età, infatti, quasi tutte le precedenti imperatrici furono incoronate all’età di trentotto anni. Era immersa nella sua ricerca ma ad un tratto sentì le grida di rabbia, spense ogni luce e nella penombra, osservava il figlio con calma, in silenzio, ma quando capisce il pericolo per il suo sposo, decide d’intervenire:

– Diòrtane fermati, cosa cerchi di fare!
– Madre! Cosa ci fai tu qui?
– No! Sono io a dirlo, cosa cerchi di fare!
– Anche tu sei dalla parte di mio padre?
– Io sarò sempre dalla parte di tuo padre!

Allora tutta la rabbia e l’odio che servava dentro di sé fuoriuscì come un fiume in piena che travolge tutto e tutti:

– Allora incomincerò da te, ormai hai visto quello che stavo facendo sei una spina nel fianco!

Occhi iniettati di sangue, il cuore divenuto freddo come il ghiaccio furono segni che qualcosa ormai non lo rendeva più nobile, non vide più nulla davanti a sé ma solo una donna da eliminare a qualunque costo, così senza scrupolo nell’uccidere chi lo aveva messo a mondo uccise sua madre, ma non prima di averla torturata a morte. Nulla più era in lui umano. Il sommo sacerdote divenne come un demone. In un mondo dove la scienza può essere scambiata per magia, non sembra poi tanto strano che nascessero persone capaci di manipolare la materia, lo spazio e perfino il tempo. La famiglia reale, era una delle tante famiglie che possedevano queste capacità, infatti, tutti i membri della famiglia erano unici e Diòrtane, non era da meno. Ormai privo di ogni freno inibitore, dopo averla torturata a morte, la regina era stremata a terra, grondava di sangue e nei suoi occhi vi era un solo pensiero, quello di una madre che non riesce a comprendere il proprio figlio, né le sue azioni. Disperatamente cercava di farlo rinsanire, ma a vuoto erano le sue parole.

– Oh, potere astrale, …
– Figlio mio ti prego non farmi questo, sei il nostro orgoglio!
– … trafiggi il nemico che mi si è parato d’innanzi con tanta arroganza!
– Figlio mio, ti stai sbagliando!
– Taci! Ora basta, mi hai stancato!
– Che le infinite catene della disperazione stritolano le sue caviglie ed i suoi polsi!

Ecco un grido dal profondo del cuore, la regina ormai è moribonda, gettata in un bagno di sangue, il suo sangue scorre lungo il pavimento fino a raggiungere la scrivania dove un tempo il suo stesso bisnonno scrisse la lettera che divenne simbolo della famiglia reale. Senza più voce i suoi occhi continuavano a dire:

“Figlio mio perché tutto questo?”

Diòrtane capì e disse con voce irritata:

– Taci, ormai non conti più nulla per me!

Una volta presa la porta nel tempio, poiché lì aveva la massima autorità, formulò un falso rapporto ed una sentenza priva di testimoni e prove verificate. Dichiarò sua madre cospiratrice del regno. Sono attimi che precedono la sua morte, ma nonostante tutto la bellissima Athena, in quegli interminabili istanti di agonia, cercava disperatamente di capire il motivo delle azioni del figlio. Ma a nulla, ormai, valsero le sue parole.

– Ora è tutto completato, quindi muori!

Con una mano imperatrice Athena viene sbalzata verso l’alto ed il suo corpo cade pesantemente dietro alla sala dei troni, poi il figlio con una spada decapita la madre ormai morta per la fortissima caduta. Non soddisfatto e accecato dalla collera brucia il corpo della madre mentre con arroganza e sdegno tiene la sua testa nelle mani. Perché lui più di tutto voleva mostrarla al padre così da farlo arrabbiare ed avere il pretesto per uccidere anche lui. Ma qualcuno era lì nascosto ad osservare, anche se aveva ricevuto l’ordine di non intervenire, dopo aver visto tanto orrore, si fece avanti, era combattuto nel suo cuore, da un lato vi era l’ordine dell’imperatore e dall’altro il suo orgoglio come guardiano:

– Diòrtane, Grande infame! Non uscirai mai di qui!
– Chi osa interrompere la mia ira!
– Non temi tu la morte!?
– Io SONO Diòrtane colui che sarà il vero Imperatore!
– TU SEI UN TRADITORE! Nessun figlio ucciderebbe la propria madre!
– Taci e rivelati!
– Come desideri, pentiti, sei ancora in tempo!
– No, che tu non abbia paura a rivelarti! MOSTRATI, IPOCRITA!
– Eccomi!

Ed ecco che compare nella sala avvolto da una luce intensa e gialla, un giovane ragazzo, con passo silente gli si avvicina, quasi ad intimarlo. Ma lui nulla, il suo volto ormai era perso nell’oscurità.

– Il mio nome è Dioniso e sono il tredicesimo custode! Affronta me o empio principe!
– Maledetto tu sei il prossimo in linea dopo di me!
– Allora eliminerò anche te!
– Fatti avanti Traditore!

Ne scaturisce una lotta intensa ma alla fine il sommo sacerdote prevale ed uccide anche costui. Nel frattempo, all’imperatore che era al convegno con il governatore di Andresy, quasi per istinto gli passa per la mente sua moglie, preoccupato si precipita a palazzo per vedere cosa sia accaduto.

– Maito, amico mio perdonami devo recarmi al castello, qualcosa mi dice che sta per accadere qualcosa di brutto.
– Come desiderate vostra maestà, ma se volete veniamo anche noi!
– No, meglio di no!
– Come voi volete.
Ad un tratto una voce fievole e debole gli sussurra:

– Mio amato ferma nostro figlio!
– Athena! Cosa sarà accaduto, devo andare al palazzo!

Senza pensarci prima, si avvia verso il palazzo, ma la scena davanti a sé una volta entrato è talmente assurda e raccapricciante che non credette a quello che era davanti a lui. Il figlio tiene nella mano destra la testa della sua amata sposa, mentre siede sul trono imperiale senza scrupolo con un sorriso quasi irreale.
Come se un demone lo avesse posseduto, egli aveva gli occhi tinti di sangue, occhi maligni e nulla sembrava poterli riportare allo stato precedente. L’imperatore impietositosi e addolorato per la morte della sua amata, cade in ginocchio. Nel piangere, scatta la sua indole autorevole e chiede al figlio:

– Cosa hai fatto a tua madre!
– Non è mia madre, Era mia madre!
– Figlio mio, perché l’hai fatto!
– Tu sarai il prossimo!
– Ho atteso a lungo questo giorno, tutto il mio odio verso di voi, oggi si è mostrato in tutta la sua gloria!
– No, figlio mio, quale gloria è mai questa!
– Taci, povero vecchio e preparati alla tua di morte!
– Figlio mio, perché, perché tutto questo? Non ti ho fatto mai mancare nulla, perché… perché dunque tutto questo figlio mio?
– Basta mi stai annoiando! Tieni è Tua moglie questo cranio senza vita! Prendi questo teschio e preparati a morire!
– Sai padre, mi hai risparmiato di venire da te, per ucciderti! Sono al settimo cielo!
– No! Ora basta! Smettila! Smettila, Non sai cosa stai per fare! Mi fa schifo sentire queste tue parole figlio mio!
– Hai fatto un gravissimo peccato, nessun figlio ucciderebbe sua madre e suo padre!

Prende con sé la testa della sua amata sposa, guarda il fondo della sala del trono e pensa al suo amato regno, al suo popolo, ai suoi figli e ai suoi discepoli. Poi scatta l’attimo di rabbia e si alza di scatto, pone sul trono la testa di sua moglie e il bianco mantello.

Poi colmo di rabbia inizia una lotta all’ultimo sangue tra lui e il figlio sembra prevalere ma nell’oscurità qualcuno aiuta il figlio e lo scontro amaramente termina con la sua sconfitta. Ormai moribondo si siede di nuovo, i suoi abiti sono a brandelli, tante sono le ferite inferte, ma nessuna di esse è paragonabile alla perdita della propria sposa. Privo del braccio sinistro sorregge strettamente quasi a non voler abbandonare la testa della sua sposa.

– Giustizia è fatta! Ora nessuno più mi potrà ostacolare!
– Figlio mio, io ti perdono…

Ormai l’imperatore è moribondo e non riesce a sentire bene, il suo udito è debole ma riesce a sentire chiaramente una voce ulteriore a quella del figlio che ride colmo di gioia spaventosa.

«Mio Principe il vostro regno da oggi ha inizio!»

Pochi istanti prima della lotta tra padre e figlio, i dodici guardiani avvertono un’aura oscura ed opprimente invadere il resto del palazzo, a quel punto si preoccupano e corrono a vedere.

– Non credevo che sarebbe stato in grado di uccidere sua madre!
– Disse Atlantide
– Dovevamo agire finché era un bambino! Disse Tiamat
– Non dire stupidaggini! Noi non uccidiamo bambini, ma i traditori o i nemici! Disse Alcor
– Forza, ora basta, dobbiamo salvare l’imperatore! Disse Demetrio
– Ha ragione Demetrio, basta litigare tra noi, andiamo, su! Disse Betelgeuse
– Troppo tardi ragazzi! Mentre sentivo l’aura dell’imperatrice svanire, mandai quattro di noi a salvarla, ma non ricevo alcun messaggio da loro, temo per loro! Disse Lucifero
– Che cosa stai dicendo? Non dire sciocchezze! Chiese incredulo Satana
– Ragazzi ha già ucciso quattro di noi! Guardate! Dichiarò Lione
Lione aveva con sé un medaglione speciale regalatogli dal precedente Sommo Sacerdote era il medaglione che mostrava i tredici custodi e i loro apprendisti, tale medaglione mostrava al possessore chi era vivo e chi era morto.
– Incredibile! La sua sete di sangue e di potere non ha confine! Sono sconcertato! Disse Alcor
– Ma se siamo alla metà della grande scala, cosa troveremo lì su!? Domandò Atlantide

Arrivati alla porta Maestosa, trovano i corpi dei due custodi, sfigurati e mutilati. Poi varcano la porta. La scena è indescrivibile, corpi per tutto il tragitto, morti di qua e di là. Questo perché il palazzo imperiale era anche la sede di potere e come al solito vi erano ministri di tutto l’impero, in tale giorno però erano in pochi, poiché tutti gli altri erano assieme all’imperatore ad Andresy. Ma per quei pochi mal capitati che restarono a palazzo fu morte certa, infatti man mano che avanzavano trovavano solo morti. Ma quello che ferì di più fu la sala del trono, dove la scena diventò terribilmente triste. Il sommo sacerdote intanto continuava a mietere vittime durante la sua fuga. Nessuno provò a fermare tale furia, altri erano i problemi da risolvere. Tutta la sala del trono è andata distrutta, sul trono siede l’imperatore moribondo che tiene la testa della sua amata nella mano destra l’accarezza e con fiato quasi spento, mormora qualcosa.

«Non temere amore mio tra poco saremo di nuovo insieme e nulla più potrà separarci!»

In quell’istante i guardiani sopravvissuti gli vanno vicino, i fratelli minori Satana e Lucifero e l’ex sommo sacerdote Atlantide vanno accanto a lui, Atlantide prende coraggio e chiese:

– Mio Signore, siamo qui accanto a voi! Mi sentite?
Domandò Atlantide
– Il mio unico desiderio era di u…unificare tutti i popoli, sotto una sola ide…entità collettiva, sotto leggi unive…ersali, chiare e concise … Rispose l’imperatore
– Ci sei riuscito? Domandò Atlantide
– Il popolo crede che io sia un Dio… Disse l’imperatore
– Non lo siete? Avete guidato fino ad oggi il vostro regno, noi tuoi discepoli e tutti i popoli, sempre con amore e dedizione. Aiutando, guidando, infondendo amore e pace, contrastando il male e l’oscurità!
– Io sono … Rispose l’imperatore

(Qualcosa esplode)

– Cosa Succede?! Tutti i custodi

Il tempio minore esplode e le riserve di combustibile per i bracieri prendono rapidamente fuoco diffondendosi a macchia d’olio.

– È la fine del mio regno non ho saputo fermare mio figlio, tutto è andato perduto… Disse l’imperatore

Si rassegnò alla realtà dei fatti, ora l’imperatore piangeva calde lacrime di sangue mentre il suo cuore rallentava sempre più.

– Ordinateci il vostro ultimo ordine! Dissero tutti i guardiani

Ormai si erano rassegnati, il loro signore non sarebbe mai sopravvissuto in quello stato.

– Andate! Sopravvivete e portate al sicuro, tutti i miei figli e le mie figlie, avvisate e radunate i miei fratelli e le mie sorelle e le loro famiglie, poi dirigetevi in un luogo sicuro e lontano da Diòrtane! Siate la nuova luce in questa nuova era oscura! Attendete il momento giusto per far cadere il potere di Diòrtane, vi prego estirpate alla radice il male che è stato appena creato!
Detto ciò, l’imperatore chiede i suoi occhi.

– Andiamo fratelli! Obbediamo al suo ultimo ordine! Disse Atlantide piangendo

– Addio Maestà è stato un onore servirla, non vi dimenticherò mai! Disse Alcor

Poi, tutto tace …

Il Sommo Sacerdote dopo essere scappato via dal palazzo, rade al suolo la città sacra, mentre il corpo dell’Imperatore giace su quel trono d’oro tra le fiamme e l’eterna solitudine. I corpi dei due imperatori non saranno mai più ritrovati. Il rogo inghiotte tutta l’altura del fato il popolo osserva con il cuore colmo di domande cosa sia accaduto e quelle fiamme fecero intuire a tutti loro che una nuova guerra sarebbe iniziata, mai per secoli nessuno aveva osato distruggere il palazzo imperiale.

– Sei stato un Padre per tutti noi, non un Dio, era questo quello che hai sempre voluto essere
Disse Atlantide
– Il popolo è facile da soggiogare e manipolare, ma se guidato da un padre non è più un popolo qualsiasi, ma diventa una famiglia inseparabile. Sei stato più di un Imperatore, sei stato solo nostro padre. Addio Fratello mio. Disse Lucifero;
– Ora però sarà il nostro compito portare avanti il tuo ricordo e le tue gesta! Addio Fratello mio.
Disse Satana.

I guardiani sopravvissuti radunano tutti coloro che l’imperatore volle salvare e si imbarcano sull’astronave madre, mentre fuggono dal pianeta, tutti osservano con occhi increduli, con occhi di chi sta vivendo un incubo, la fine del loro amato imperatore e della città santa che resterà abbandonata a sé stessa per poi ricadere nelle mani del giovane principe usurpatore. Sta di fatto che nessuno poteva immaginare la durata di quell’incubo.

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La famiglia reale possiede capacità uniche di manipolare la materia, lo spazio e perfino il tempo. L’imperatrice, la donna più bella di tutti gli universi, è immersa nella lettura di tomi sulla dimensione Yakwed quando sente le grida di rabbia del figlio che sembra aver perso ogni freno inibitore. La scena si trasforma in un’agghiacciante lotta tra la regina e il figlio, che si conclude con l’uccisione della madre, bruciata dal figlio con arroganza e sdegno.
Ma qualcuno è lì a osservare, combattuto tra l’ordine dell’imperatore e il suo orgoglio come guardiano. Il prossimo capitolo rivelerà il destino di questo giovane ragazzo e se riuscirà a fermare il figlio dell’imperatrice. È solo l’inizio di una storia che promette di essere emozionante e coinvolgente. Ci sono ancora tanti segreti da svelare, tante storie da raccontare e molte domande che aspettano di essere risolte. Cosa succederà ai guardiani sopravvissuti? Come si evolverà la situazione del giovane principe usurpatore? E soprattutto, quale sarà il destino della città sacra e dell’imperatore che l’ha governata con saggezza e amore? Continua a leggere per scoprire cosa succederà.

Il Segreto dell’Imperatore Cronache dell’Universo Astrale

Il Segreto dell’Imperatore Cronache dell’Universo Astrale

Stato: In corso Tipo: Autore: Rilascio: 2022
Cosa accadrebbe ad una società così sofisticata immersa in un mondo fantasy-futuristico se venisse rivelato un segreto così grande da distruggerne le fondamenta? Dopo un susseguirsi di tragici eventi, i protagonisti decideranno di viaggiare in un altro universo alla ricerca di Eden One un pianeta situato in una dimensione alternativa. Un viaggio pieno di eventi, di storia e di incontri che cambieranno la percezione di ogni valore e metteranno in discussione le fondamenta di ogni famiglia legata alla misteriosa figura che detiene il titolo più alto di tutti gli universi, l'Imperatore. Ma la storia che lo circonda è molto particolare. Un velo di mistero circonda la figura dell'Imperatore e del suo braccio destro il Sommo Sacerdote. Riusciranno i protagonisti a raggiungere Eden One? Cosa scopriranno? E questo segreto tanto temuto sarà svelato o rimarrà occultato per molto tempo ancora? Cosa è un Imperatore? Cosa è un Sommo Sacerdote? Quanti sono i loro predecessori? Cosa accomuna tutti loro? Chi sono i NoGheminis e gli Erem? È davvero un regno così perfetto così come i vari popoli dicono o dietro questa immensa luce c'è un velo d'oscurità?
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