“È enorme.” affermai guardando l’ingresso dell’accademia
“L’accademia reale di Iselyon è molto rinomata dopotutto.” affermò Bassilla mettendosi al mio fianco “Tra le istituzioni, quella di Iselyon è la più antica e molti figli di nobili esterni a Yedal concorrono per potervi accedere.”
“Capisco.”
Come ho appena detto l’edificio è enorme e soprattutto molto slanciato… anzi sarebbe più corretto definirlo uno stile simile al gotico in quanto la struttura è molto leggera, aerea, agile, traforata e soprattuto possiede un verticalismo molto accentuato. Beh… come tutte le strutture elfiche che ho visto fin’ora.
Oltre il cancello d’ingresso, c’è un giardino la cui strada pavimentata è circondata da alberi e cespugli ricchi di fiori e conduce ad una scalinata che porta all’edificio principale, squadrato ma allo stesso tempo agile ed elegante. E quello è probabilmente solo una parte dell’intera accademia.
Appena arrivati venimmo accolti da un membro dello staff della scuola che ci condusse al dormitorio. Naturalmente, io ho ricevuto un’alloggio nel dormitorio destinato alla servitù, mentre Bassilla e Ishgat saranno compagne di stanza nel dormitorio femminile. Il mio alloggio è molto piccolo e spartano… un po’ come le celle dei frati, ma almeno ho la mia privacy.
Ormai era notte visto che siamo arrivati verso l’ora di cena e data la stanchezza… psicologica, causata dal viaggio non avevo intenzione di muovermi affatto. Mi presi un po’ di tempo per sistemare la mia roba e mi buttai a letto esausto; mi ci vollero meno di trenta secondi per addormentarmi.
Ora è il mio primo giorno nella cucina dell’accademia e grazie alla bontà della famiglia reale di Yedal, mi venne affidata una postazione che da quel giorno sarebbe stata solo mia. Anche se probabilmente lo avevano già fatto, mi rimboccai comunque le maniche e pulii a fondo la mia postazione, scoprendo che i loro standard di pulizia non sono i miei ma… tant’è, non sono cose che mi riguardano.
Finito di pulire, preparai la colazione per Bassilla e Ishgat. Una semplice colazione che comprendeva frittata, prosciutto e formaggio, un’insalata leggermente condita e una tazza di latte caldo. Leggera ma gustosa.
Dopo aver dichiarato le mie intenzioni per poter entrare nel dormitorio femminile, mi diressi alla stanza affidata alle due ragazze e una volta trovata bussai… senza ricevere alcuna risposta. Bussai nuovamente e questa volta aprirono. Chi mi aprì, era una cameriera elfica con capelli di un biondo scuro e occhi marroni. Con molta probabilità era stata assegnata a Bassilla o a Ishgat.
A quanto pare, i nobili non possono portarsi la servitù da casa a meno che non siano casi eccezionali come il mio e, di conseguenza, è l’accademia ad assumere la servitù che nonostante la paga può anche studiare senza dover pagare alcun tipo di tassa scolastica. Si può dire che l’accademia offra una borsa di studio a chi vuole entrare nel mondo della servitù aristocratica. Ho sentito voci cui molti figli di nobili che una volta diplomati, abbiano assunto alcuni di questi camerieri o cameriere.
“Ho portato la colazione delle mie signore.”
“Lascialo entrare Caeda.” affermò Bassilla da dietro la porta
Sentendola entrai nella stanza e notai la chiara, seppur giusta, differenza di tra gli alloggi di un nobile e di un servo. La stanza delle ragazze è molto spaziosa con due grossi letti e gli armadi erano molto pregiati, alle pareti c’erano anche dei candelabri ed un camino con un tavolo rettangolare posizionato di fronte.
Sedute al tavolo c’erano le mie attuali clienti che indossavano la divisa dell’accademia che comprende una gonna blu scuro che arriva poco sopra le ginocchia, una camicia bianca e una giacca bianca con i bordi dorati e un fiocco rosso.
Vedendomi, Bassilla si alzò sorridente
“Benarrivato.” cominciò avvicinandosi a me con passi leggeri “Come sto?” chiese arrossendo e facendo una piroetta
“Ti sta bene.” affermai superandola “Ora vieni a tavola o si raffredda.”
La temperatura della stanza con molta probabilità era calata di qualche grado e quando appoggiai il vassoio sul tavolo, sentii la porta d’ingresso chiudersi e non percepii più la presenza delle cameriere.
“Di sicuro sarà fredda per via della tua affermazione.” affermò Ishgat contrariata
“Non rientra nei miei compiti fare complimenti.”
“Ti sei svegliato con la luna storta?”
“Ho semplicemente affermato l’ovvio.” cominciai per poi rivolgere lo sguardo verso Ishgat “Inoltre, non provare mai più ad entrare nel mio alloggio o giuro che la prossima volta ti lincio.”
“*Gulp* N-non so di cosa tu stia parlando.” affermò Ishgat distogliendo lo sguardo
Questa piccola…! durante tutto il viaggio, Ishgat ha cercato più di una volta di tentare un ‘assalto notturno’ nei miei confronti per potersi assicurare i miei geni, ma ogni volta ha fallito miseramente. E ci ha provato anche ieri notte.
“Vedo che non si è arresa… lady Ishgat.” affermò Bassilla anche lei con un tono di voce freddo “Credevo avesse promesso di non farlo mai più.”
“Valeva solo per il viaggio quella promessa…”
“Lascia perdere Bassilla.” affermai guardando Isghat come se avessi di fronte a me una causa persa “Le promesse di questa lucertola sono sempre state vuote.”
“Hey! Ora stai esagerando!” affermò Ishgat impanicata e allo stesso tempo arrabbiata “Non sono una lucertola! E noi dragonkin manteniamo sempre le promesse.”
“A me non sembra.”
“Gaaah! Va bene!! Giuro sul mio onore che non tenterò mai più di intrufolarmi nei tuoi alloggi durante la notte!!!”
“Lo spero per te.”
Dopo quello scambio, servii la loro colazione e dopo essersi lavate i denti si prepararono ad uscire. Però, l’umore di Bassilla non era proprio dei migliori a causa della mia affermazione fredda. Sigh… santa pazienza…
“Ishgat.” la chiamai “Tu aspetta fuori un’attimo. Bassilla, siediti qui.” le dissi indicando una sedia di fronte allo specchio
“…Va bene.”
con quella risposta debole, Bassilla si sedette sulla sedia. La sua acconciatura era molto elaborata, con troppi fermacapelli e treccine. Dopo averli liberati, presi un’elastico per capelli e una spazzola. Cominciai a pettinarle i capelli. Dopo poco…
“Davvero basta così poco per abbatterti?” domandai mentre continuavo a spazzolarle i capelli
“Non sono abbattuta.” affermò scuotendo leggermente la testa “Potevo comunque sentire la tua sincerità nonostante il tono.”
“Allora è per come te l’ho detto che sei così giù di morale.”
“Mi sono comunque sentita ferita… lo ammetto.” affermò facendo un sorriso ironico “Comunque, non mi sarei ma aspettata che mi acconciassi i capelli.”
“Lo trovi strano?”
“Fufu. Un poco.” ridacchiò “Non è la prima volta vero?”
“Ero solito acconciare i capelli di Lilith quando ancora era convalescente e ogni tanto lo faccio tutt’ora.”
“L’ami molto… non è vero?” mi chiese per poi continuare nel suo pensiero “Se Graeval fosse venuto in mio soccorso prima di trovare Lilith, potrei essere io la ricevente di questi sentimenti?”
“Con i ‘se’ e i ‘forse’ non si ottiene nulla Bassilla.” affermai prendendo l’elastico per capelli “Non guardare a ciò che poteva accadere in passato, ma a quello che potrà succedere nel futuro.”
Le raccolsi i capelli in una coda di cavallo e li legai all’incirca alla base del collo. Una volta fatto, appoggiai la spazzola
“lo terrò a mente… e grazie.” affermò facendo un piccolo sorriso
Prese la cartella e si diresse verso l’uscita della porta. Sospirai.
“Bassilla.” la chiamai di nuovo e lei si voltò “La divisa ti sta bene. Ma l’acconciatura di prima indeboliva il tuo fascino femminile. Se ora integri il tutto con un sorriso sta certa che farai strage di cuori.”
“!!”
Sorridendo imbarazzata, si grattò la guancia e timidamente mi domandò
“Ho fatto colpo su di te?”
“Chissà. A tua libera interpretazione.” dissi girandomi e andando verso il tavolo dove c’erano i piatti sporchi
“Pout! Sei davvero ingiusto.”
“Serve per esercitarti ad imparare a leggere tra le righe. Dopotutto, ne avrai bisogno visto il posto in cui ti trovi.”
“Lo so. Ma almeno per queste piccole cose, puoi dirmi la verità senza nascondere i tuoi veri pensieri.”
“*Sigh*. Non se ne parla…… Comunque, mi sento buono e posso dirti che la parte della divisa, il fatto che ti stia bene, è pura verità.” affermai per poi girarmi verso di lei “Ora è meglio se ti sbrighi o farai tardi.”
“Va bene!” esclamò sorridente “Ci vediamo a pranzo.”
“Certamente. Buona giornata.”
*****
Quando mi avevano riferito che Bassilla e Ishgat avrebbero pranzato insieme ad un’altra persona, non mi sarei mai aspettato che si trattasse di Arryn.
Anche se avrei voluto salutarla, potevo sempre farlo dopo aver servito il pranzo per le tre… e fu qui che mi venne un’idea: servire ad Arryn il primo piatto che abbia mai cucinato. Non mi ci volle molto a radunare gli ingredienti dato che sono di facile reperibilità, ma ho dovuto ritardare leggermente l’uscita della seconda portata.
Dopo aver pulito e rassettato tutto, uscii per andare ad incontrare Bassilla, Ishgat e Arryn chiedendo indicazioni al cameriere che le ha servite. Arrivato sul piano ebbi una sorpresa.
L’Arryn che conosceva era una bambina con un’età equivalente a 6 anni, ma quella seduta al tavolo ne dimostrava almeno 16, con un corpo slanciato e ben proporzionato, il suo volto ha lineamenti aggraziati e delicati, i suoi capelli biondi erano rimasti molto lunghi, sciolti a con due trecce che partono da sopra le orecchie e si uniscono in una coda unica, mentre i suoi occhi azzurri ora stavano sprizzando vita e… preoccupazione.
Dopo averle parlato telepaticamente e aver smesso di accarezzarle la testa, mi rivolsi verso Bassilla ed Ishgat
“Lady Belmont, Lady Rember, il pranzo era di vostro gradimento?”
“Delizioso come sempre Graeval.” affermò dolcemente Bassilla “Come al solito, sei riuscito a soddisfare sia il palato che gli occhi.”
“Ne sono lusingato.”
“Comunque Graeval…” riprese Bassilla guardandomi sorridente ma con occhi che non riflettevano affatto quel sorriso “sembra che tu ti sia preso un po’ troppe libertà con Lady Lianelis.”
“Concordo.” intervenne l’elfo che era seduto al tavolo con loro “Possiede un coraggio notevole per toccare la figlia di un Duca e nipote del Re.”
L’elfo ha capelli biondo platino corti raccolti, occhi verdi, un volto dai lineamenti delicati e morbidi e con una fisionomia che potrebbe essere facilmente scambiato per una ragazza. Dato il portamento, è un nobile con molta probabilità
“Beh, dopotutto è stata mia ospite per una settimana intera come minimo.” affermai per poi girarmi verso Arryn “L’ultima volta che l’ho vista è stato quando è partita per Cuding ed era alta tanto così. *Sigh* Ricordo ancora come non volesse staccarsi dalla mia ga-”
“OK! STOP!!” scattò rossa Arryn coprendomi la bocca “O-ora stai esagerando con le rievocazioni del passato!”
“Ahaha! Questo tuo essere molto espressiva non è cambiato affatto.”
“Pout! Smettila per favore.” disse facendo il broncio
Mentre facevamo quello scambio, i presenti ci stavano guardando con espressioni incerte. Il principe fu il primo tra i presenti a riprendersi.
“Capisco. Quindi è lei che ha aiutato la mia finacé quando è stata tratta in salvo.” facendo quell’affermazione il principe si alzò e mi porse la mano “A nome mio e dei miei genitori, vi siamo riconoscente per l’ospitalità mostrata.”
“È stato un piacere” affermai stringendola “Non mi sarei aspettato di ricevere un ringraziamento dal principe in persona. Deve tenere molto a lady… Lianelis giusto?”
“Certamente. Dopotutto è mia cugina e la mia fiancé. Mi sembra naturale.”
“Hu-huh.”
D’improvviso, sentii un po’ di rumore di fianco a me e potei notare che c’erano un gran numero di elfi ed elfe che si stavano avvicinando. Con molta probabilità, erano figli di nobili che volevano porgere i loro saluti a Bassilla ed Ishgat
“Sembra che tra poco sarò di troppo.” cominciai per poi guardare nuovamente verso Bassilla “Lady Belmont, lady Ishgat, lady Lianelis, perdonatemi se ho interrotto il vostro pasto a causa del mio egoismo.”
“No. Nessun problema Graeval.”
“La ringrazio per le vostre gentili parole lady Belmont.” affermai facendo un’inchino “Con il vostro permesso, io mi congederei.”
“Certamente.”
Quando disse quelle parole, mi alzai e quando feci per andarmene “*Sigh* avrei voluto che rimanesse un po’ di più.” percepii il pensiero di Arryn e istintivamente sorrisi.
Sarai anche cresciuta col corpo, ma rimani la solita capricciosa.
*****
“Bassilla, Ishgat, spero abbiate passato un buon primo giorno in accademia.”
“Certo Arryn. È stato molto istruttivo e piacevole. Però è stata una bella sorpresa sapere che siete stata ospite di Graeval.”
“Beh… per me la sorpresa è stato vederlo qui al vostro servizio. A quanto pare la sua fama di cuoco è giunta fino alla vostra famiglia.”
“S-sì… è proprio così.” affermò Bassilla con un’espressione tesa “Ad ogni modo, mi siete sembrati molto vicini…”
“Vicini.. huh?” Non quanto vorrei “Graeval è una persona che ammiro, ma non posso definirmi molto vicina… probabilmente, potrei definirlo un fratello maggiore?”
“Non chiederlo a noi se non lo sai nemmeno tu…”
“Ishgat!” la richiamò Bassila “Mi dispiace.”
“Fufu. Nessun problema… però, non è errato quello che ho detto.” affermai ridacchiando per poi fermarci di fronte all’ingresso del dormitorio “Eccoci arrivate. Vi auguro una buona serata.”
“Altrettanto. Mi affiderò di nuovo a te anche domani.”
Dopo quel semplice scambio, vidi le ragazze entrare nel dormitorio mentre io mi girai e sospirai pesantemente prima di incamminarmi in direzione dei cancelli, dove una carrozza mi stava aspettando per potermi riportare alla dimora che la mia famiglia possiede qui ad Iselyon.
“Te ne vai senza salutarmi?”
Girandomi verso l’origine della voce che conosco bene, lo vidi appoggiato ad uno degli alberi che decorano la via per il dormitorio femminile. Sorrisi istintivamente
“Se tu non fossi così schivo, non credi che sarei già venuta a salutarti?”
“Ahahah! Vero.”
Dopo quell’affermazione si diresse in direzione del giardino che solitamente viene frequentato dagli studenti durante i momenti di pausa, ma ora era completamente vuoto. Seguendolo, ci fermammo in un punto che comunque poteva essere definito appartato. Si girò verso di me
“Ricominciamo. Arryn, è bello rivederti.”
“Già. Sono felice di rivederti anche io Graeval… no, Guardiano.” quando lo dissi, lasciai cadere la cartella e lo abbracciai “Mi sei mancato così tanto.”
Quando lo abbracciai, percepii una leggera sorpresa ma dopo averlo sentito sospirare, mi cinse dolcemente le spalle. Mi sentii sollevata, come se ogni peso che portavo sul cuore fino a poco tempo fa fosse scomparso. I sentimenti per lui che ho cercato di sopprimere per così tanto tempo, erano riaffiorati. D’improvviso, sentii qualcosa di caldo scorrermi lungo le guance
“Davvero… *Sob* mi sei mancato… *Hic* terribilmente… *Sob*”
“*Sigh* Vedo che non sei cambiata piagnucolona.”
“Di chi credi… *Sob* sia la colpa?”
Spostandomi delicatamente mi prese il mento e gentilmente mi fece alzare il volto. I suoi occhi grigi erano gli stessi di un padre che guarda compassionevole la figlia. Con un fazzoletto, mi asciugò le lacrime, ma queste non volevano fermarsi.
“Sembra che tu abbia dovuto sopportare molte cosa da quando sei tornata.” affermò per poi stringermi nuovamente “Qui ci siamo solo noi due. Sfogati pure.”
“*Sigh* *Sob* Graevaaaaaaal… uwaaaaah!”
Ho nuovamente il mio corpo originale, ma quella bambina che lui aveva salvato da quei banditi era riaffiorata. Sentii le gambe cedermi e notandolo Graeval mi accompagnò fino a quando non fu in ginocchio, mentre mi sospirava frasi come “Va tutto bene” o “Ci sono io con te.” Io lo amo… non ho dubbi su questi miei sentimenti. Ma quando fa così, mi sembra essere un padre affettuoso.
Dopo un po’ di tempo, finalmente mi calmai. Io e Graeval eravamo seduti per terra sotto un sole rosso a causa del tramonto, in silenzio, col vento che faceva muovere dolcemente i rami degli alberi
“Scusa se ti ho fatto assistere a una scena del genere.”
“Non preoccuparti. Però…” cominciò guardandomi preoccupato “per esserti lasciata andare così, deve essere successo qualcosa. Vuoi parlarne?”
“…Ti direi che non è così importante. Ma scommetto che avrai già fatto delle indagini o sentito delle voci.”
“Non so di cosa tu stia parlando.” affermò distogliendo lo sguardo
“Non sei molto credibile se rivolgi lo sguardo da un’altra parte.”
“Ugh.”
Quando fece quel verso che non faceva altro che colpevolizzarlo, ridacchiai divertita. Dati i suoi poteri, con molta probabilità avrà fatto qualche indagine all’interno della scuola per comprendere meglio l’atmosfera che si respira e come doveva comportarsi con certe persone. Non può non essere incappato in quelle voci… Anche se non so chi le ha messe in giro, girano voci su alcuni miei comportamenti scorretti, su come abuso del mio titolo per far fare quel che voglio con chi ha uno status inferiore al mio e su come ho iniziato a perseguire Desielle per gelosia. Ma niente di tutto ciò è vero.
“Quanto sai?”
“…Abbastanza” mi rispose con tono basso
“Tu ci credi?”
“……Non posso affermare di conoscerti bene adesso.” Cominciò guardando verso il cielo “Ma conosco abbastanza bene la bambina che ho salvato dai banditi qualche tempo fa. Non credo tu sia capace di qualcosa del genere.”
“E se invece lo fossi?”
“Non ne sei capace.” cominciò accarezzandomi dolcemente la testa “Dopo quello che è accaduto poco fa, dubito tu sia un’attrice tanto brava da falsificare delle vera lacrime di frustrazione. Inoltre… i gossip dell’alta società sono solo giochi crudeli volti a minare l’onore di qualcuno.”
Mi girai verso di lui e lo vidi sorridermi affettuosamente
“Lasciali parlare. Esistono persone in grado di vedere oltre il velo di menzogne costruite per ferirti.”
“Grazie Graeval.” lo ringraziai sollevata “Sono felice che tu sia una di quelle persone.”
A quell’affermazione, Graeval sorrise e si alzò, si tolse lo sporco dai pantaloni e poi mi porse la mano. Quando l’accettai, mi aiutò a rialzarmi e dopo essermi rimessa a posto, mi tornò in mente quella convocazione di mio zio
“A proposito, è successo qualcosa a Thirus?”
“Uh? Perché lo chiedi?”
“Mio zio… Re Vulas Trismyar Leomyar u’Yedal, mi aveva chiesto di fare da guida a lady Bassilla. Però, la cosa non mi quadra.”
“……*Sigh* Come supponevo…”
Quando lo vidi sospirare e fare quell’espressione stanca, bastò a farmi capire che era successo qualcosa di terribilmente fastidioso.