Davanti all’accademia erano state radunate un gran numero di carrozze adibite al trasporto di quattro o anche sei persone. Rispetto alle carrozze che solitamente venivano usate dai nobili, queste erano più spoglie e non presentavano alcun tipo di araldica o decorazione particolare. Beh, aveva senso dal momento che saranno usate per il trasporto degli studenti verso la città di Ila Serine, meta del viaggio d’istruzione
“Pronte per partire?” domandai
“Certo! Non vedo l’ora di scoprire cosa riserverà questo viaggio.” affermò allegra Bassilla
“Capisco.” affermai per poi rivolgermi ad Ishgat “Ti ricordo che è sotto la tua custodia. Vedi di non fare cazzate.”
“……Hai davvero poca fiducia in me, huh?”
“Ti ricordo che se le succede qualcosa, ne dovremo rispondere entrambi, tu più di me.”
“Perché?!”
“Perché non solo riceverai una lavata di capo dalla famiglia reale… ma anche da me e ti assicuro, che non sarà affatto piacevole.”
“*Gulp!* F-farò attenzione.”
“Il modo di salutare i tuoi superiori è piuttosto… diretto possiamo dire.”
Quando spostai lo sguardo, vidi Arryn avvicinarsi a noi con un’espressione che era un misto tra divertita e rinuncevole.
“Solo con alcuni sono così ‘diretto’ come afferma, lady Lianelis.” affermai facendo un leggero inchino
“Fufufu. Immagino.” affermò per poi rivolgersi a Bassilla ed Ishgat “La carrozza è pronta, se volete seguirmi.”
“Grazie mille. Allora…” cominciò Bassilla per poi girarsi verso di me “noi partiamo.”
“Va bene. Buon viaggio……. Oh! E prima che mi dimentichi…” esclamai prendendo un cestino di vimini che avevo al mio fianco “nel caso vi venisse fame durante il viaggio.”
Bassilla prese il cestino e alzò la tovaglia che lo copriva. Con una leggera sorpresa negli occhi, sorrise dolcemente. Si guardò un’attimo intorno e affidò il cestino ad Ishgat che era al suo fianco.
“Grazie mille. *Chu*” ringraziò dandomi un bacio sulla guancia per poi girarsi e camminare allegramente verso la carrozza seguita da Ishgat e da un’Arryn sorpresa.
Lo ammetto… ha sorpreso anche me. Pensai mentre le guardavo allontanarsi.
*****
Dopo essermi assicurato che fossero partite senza problemi, mi diressi alla mia stanza, raggruppai le poche cose che mi ero portato e le misi in valigia.
Visto che il viaggio didattico di Bassilla ed Ishgat sarebbe durato circa cinque giorni, io sarei potuto tornare a casa dalla mia adorata Lilith per passare quei cinque giorni insieme a lei.
Prima di tornare, feci un salto al mercato in cerca di un souvenir da portarle. Non era una scelta facile da fare anche perché se le avessi comprato un’altro prezioso, credo che non saprebbe proprio che farsene. Di conseguenza, decisi di girare in ogni negozio alla ricerca di qualcosa che potesse piacerle, ma non era così facile.
Mentre girovagavo, notai una certa presenza non molto lontano da me. Più che altro, sentivo che i suoi occhi erano fissi su di me e mi dava l’impressione che volesse uccidermi con lo sguardo da quanta sete di sangue concentrata emanava. Meglio che me ne occupi… mi sta seguendo da un’ora buona.
Seguendo quella linea d’azione, cercai un vicolo o comunque una via poco frequentata. Quando lo trovai, la imbucai e aspettai. Cinque minuti dopo, davanti a me comparve una figura imponente e oltretutto coperta da un mantello, mi dava una sensazione tanto strana quanto familiare per qualche ragione
“È da un’ora che mi segui. Che ne dici di darci un taglio e- woah!”
Non mi diede nemmeno il tempo di finire la frase, che vidi una lama calare su di me… la lama della spada impugnata dal tipo che ho di fronte a me. Rapido, mi spostai di lato evitandola ma immediatamente dopo tentò di tagliarmi in due orizzontalmente. Schivai nuovamente e quando vidi che stava tornando il fendente orizzontale bloccai il braccio dell’assalitore
“Hey! Non intendevo questo col darci un taglio!” esclamai prima di tirargli un pugno sulla guancia “Ach! Ma quanto cazzo sei duro?!!”
Anche se l’ho colpito, mi è sembrato di colpire qualcosa di simile al metallo. Comunque, credo che l’abbia sentito dato che ha leggermente spostato la testa di lato a causa del colpo. Comunque, anche se fosse questo il caso, non si mosse e mise addirittura più forza nel braccio che avevo bloccato spingendomi via.
Questo qui non è un tipo qualunque di questo mondo… beh, anche fosse, non m’importa.
Mi tolsi il mantello da viaggio e glielo lanciai bloccandogli la visuale nel mentre, aprii un portale dietro di me e mi lanciai all’interno chiudendolo immediatamente una volta passato.
Cosa? Credevate che avrei combattuto? Mi spiace deludervi ma non me ne sarebbe venuto niente nel farlo. Voglio dire, avrebbe soltanto attirato attenzioni indesiderate.
Ad ogni modo, in questo momento mi trovo in una zona deserta… o meglio, su un’isola a sud di Thirus. Un posticino tranquillo in cui ho fatto qualche pic-nic sulla spiaggia con Lilith in estate. Stranamente, l’istinto mi ha detto di muovermi qui. O almeno, se l’avversario fosse in grado di localizzare la mia posizione al mio primo trasferimento, allora avrebbe senso per depistarlo, ma questo non è il caso……… ok… me lo rimangio in questo preciso momento.
Un’improvviso pilastro di luce rosso comparve poco distante da me e quella stessa figura di prima comparve non appena la luce di dissipò. Questa sensazione…
“Tu sei una divinità, non è vero?” chiesi senza ricevere risposta “Sei un conoscente di quella deficiente di Aphy?”
Quando feci il suo nome, la figura fremette leggermente
“Come l’hai definita?”
“Oh, ma allora sai parlare.”
“Come l’hai definita?”
“Chi? Aphy? L’ho definita una deficiente da ‘deficere’ che significa ‘mancanza’. Nel suo caso un bel po’ di buon senso e sale in quella zucca che si ritrova.”
Nello stesso momento in cui mi venne istintivo spostarmi di lato, il Dio ha calato un’altro fendente su di me.
“Non solo osi rubarmela, ma osi anche insultarla?”
“Rubartela?” chiesi dubbioso “Che diavolo vai farneticando? Woah! Occhio!!”
un’altro fendente laterale mi obbligò ad arretrare per non venire tagliato a metà. Ok. Se non vuoi parlare allora starò alle tue regole! Mettendomi in guardia, mutai le mie fibre muscolari trasformandoli in metallo vivente e allo stesso tempo addensandoli. Evitando un’affondo, mi avvicinai a lui e lo colpii due volte allo stomaco e una volta sulla guancia… ma la sensazione che provai fu la stessa di quando lo colpii la prima volta. Ha davvero la pelle dura! Perfino Ishgat li sentirebbe questi colpi. Il tempo di terminare questo pensiero che all’ultimo riuscii a vedere il suo pugno. In qualche modo, riuscii a proteggermi il volto ma il colpo fu così potente che non solo mi fece arretrare di diversi metri, ma un dolore lancinante mi salì dalle braccia. Mi ha rotto le ossa delle braccia?!
“È tutta colpa tua.”
“?! Gah!”
Quando il tipo parlò, mi ritrovai con il suo pugno sulla guancia e mi fece baciare la terra. Subito dopo piantò il suo piede sul mio petto e mi bloccò a terra. E con questo posso dire addio alla mandibola e ad alcune costole. Pensai mentre mi concentravo nella rigenerazione delle ossa rotte.
“Se tu non fossi mai esistito, Aphy sarebbe solo per me.” continuò a parlare “Il tuo peccato è quello di esistere. Se tu non fossi esistito-”
“Ma tienitela Aphy!” replicai interrompendolo “Non fa altro che darmi un grattacapo dopo l’altro. Mi faresti solo un favore!”
“……È naturale che tu menta.” cominciò “Dopotutto, è ovvio che tu sia disposte a vendere anche l’anima pur di salvarti.”
“Davvero credi che stia mentendo?!”
“Non preoccuparti. Sarò generoso e la finirò in fretta.” affermò alzando la sua spada
“Tu hai dei cazzo di problemi alle orecchie e alla vista!”
“Quando ti avrò ucciso, mi assicurerò che anche la tua prole ti raggiunga.”
Dannazione! Questo qui è uno Yandere in tutto e per tutto! Santo-!!! fu quello il mio pensiero poco prima che facesse quell’ultima affermazione Che cazzo ha appena detto?!
“Muori.” affermò calando la spada
Concentrando tutti i miei poteri nell’arto sinistro, bloccai la sua spada afferrandola con la mano. L’espressione del Dio era sorpresa, l’espressione di qualcuno che davvero non si aspettava una cosa del genere. Tentò di ritrarre o comunque muovere la spada, ma la mia presa era così salda che non si mosse di un millimetro.
“Lasciala!” esclamò calciandomi lo sterno
“Hey.” affermai gelido “Puoi ripetere quello che hai appena detto?”
“Ti ho detto di lasciare la mia spada!” affermò nuovamente
“Prima di questo.”
“Lasciala. Così potrò ucciderti e farti poi raggiungere dalla tua prole, in modo che l’amore di Aphy non si sposti su di lui.”
Dalla mia prole……? Hai intenzione… di uccidere il mio bambino? E dato che non è ancora nato…… vuoi uccidere Lilith?!
Non provavo più alcun dolore. Non m’importava più un cazzo del dolore. Tutto era cristallino… tutto si concentrava su una sola frase detta dal Dio che aveva intenzione di uccidermi: Ucciderò anche la tua prole.
Piantando i piedi per terra, mi rialzai facendo spostare il Dio che in quel momento mi teneva a terra con il piede. Mi guardava sbigottito.
“Se volevi una morte lenta e dolorosa…” cominciai gelido “bastava dirlo.”
Tutto quello che so dopo aver fatto quell’affermazione, era la sensazione del mio pugno destro nel suo stomaco… lui che aveva gli occhi spalancati, sputava sangue e nell’istante successivo, dopo che un boato di distruzione si generò dietro di lui, sembrò scomparire. Ricomparve una quarantina di secondi dopo dietro di me… con il volto che baciava la terra e il mio piede sopra la sua testa.
*****
“Ecco il vostro the.” affermò Jayla
“Grazie mille Jayla.”
Dopo aver ringraziato, Jayla fece un’inchino verso i nostri ospiti e se ne andò. Perché l’inchino? Beh, si trattava di Sarity e suo marito Jack, sua altezza Laila ed il piccolo Acrisio.
A quanto pare, Bassilla li ha informati del fatto che io sia incinta e quindi hanno deciso di sfruttare il giorno che avevano previsto per un’ispezione del territorio, per venirmi a trovare. Il loro motivo era quello di congratularsi
“Sono felice per voi che finalmente ci siate riusciti.” affermò Laila prendendo in mano la tazza da the “A quanto siete?”
“Ormai siamo prossimi al sesto mese.” affermai accarezzando dolcemente il mio pancione “Sentire il bambino che scalcia è fonte di gioia per me, ma inizio a risentire degli effetti negativi della gravidanza.”
“Non sa quanto la capisco.” affermò Laila con un’espressione nostalgica
“Il bambino scalcia?” domandò curioso Acrisio
“Certamente. Soprattutto quando è felice.” affermai sorridendo “Inoltre, a breve dovrebbe tornare suo padre e- Oh. Acrisio, avvicinati.”
quando lo chiamai, lui scese dalla sedia e si avvicinò. Prendendogli delicatamente la testa, gli feci appoggiare la testa al mio grembo e la sua espressione diventò sorpresa
“Hai sentito?”
“Ho sentito un tump. Cos’era?”
“Fufufu… era il bambino felice di sapere che il padre sta tornando.”
“Comunque, non credevo avesse accettato di partire.” affermò Sarity bevendo un’altro sorso di the “Ora che sei incinta di suo figlio, pensavo ti sarebbe rimasto incollato ancor più di prima.”
“In effetti era quella la sua intenzione originale. Ma alla fine l’ho convinto a partire… ci sono delle ragioni particolari dietro.”
“…Capisco.”
“Comunque è in ritardo.” affermai guardando fuori dalla finestra “Aveva detto che sarebbe torna-”
Improvvisamente, la terra cominciò a tremare leggermente… e non solo lei. La terra, gli alberi, le foglie, i fiori, ogni singolo filo d’erba e persino l’aria stessa… tutto il mondo cominciò a tremare, accompagnato da un’opprimente sete omicida. Ogni fibra del mio corpo, m’intimava di scappare eppure, il mio cuore era calmo. Guardai le espressioni dei miei ospiti che si tinsero immediatamente di paura e vidi Sarity stringersi in preda al tremore. Questa sete di sangue è…
“C-cosa sta succedendo?” domandò spaventato Jack
“Da qualche parte…” cominciai guardando nuovamente fuori “qualcuno è stato così stolto da far seriamente arrabbiare Graeval. Questa che percepiamo istintivamente, è la sua sete di sangue.”
“Cosa?! Come puoi dirlo?”
“Perché è mio marito e ne sono certa… la sua sete di sangue non è qualcosa che si può dimenticare una volta provata.”
*****
La carrozza procedeva lenta verso la cittadina di Ila Serina e il panorama scorreva altrettanto lentamente.
Mentre guardavo all’esterno annoiata, potevo sentire di sottofondo Bassilla chiacchierare allegramente con le altre nobildonne che condividevano la carrozza con noi. Non parlavano di nulla in particolare, ma erano principalmente discorsi su negozi, voci e dicerie. Cose che a me non potevano interessare di meno
“Qualcosa non va lady Rember?” mi chiese una delle altre passeggere
“No… niente del genere. Solo, mi sento fuori luogo visto il tema che state trattando.”
“Oh! Vi chiediamo perdono.” si scusò un’altra
“Non dovete.” affermai facendo un leggero sorriso “Dopotutto, io ho perso già da tempo la mia femminilità.”
“Non è affatto così Ishgat.” affermò Bassilla “Dopotutto, ho sentito che sono ancora molti quelli attratti dal vostro fascino.”
““““Ooooh!””” esclamarono le elfe sorprese
Beh… non è completamente falso. Alla fin fine, sono sempre membro della casata di Arciduchi che da sempre governa il Principato dei Dragonkin, il Principato di Kreryn. Anche se m’infastidisce la cosa, non posso negare che comunque detengo un certo peso politico.
Uh? Non ve l’ho detto? Beh, mia sorella è l’attuale Arciduchessa del principato e nonostante abbia benedetto la mia partenza da casa, non ho reciso i ponti con la mia famiglia. Oltretutto, il nostro sangue è molto ambito dalle famiglie reali dell’intero continente in quanto, indipendentemente dal nostro compagno, la nostra prole è quasi sicuramente appartenente alla nostra razza.
“L’unica cosa da cui sono attratti mia signora…” cominciai “è il sangue che scorre nelle mie vene. Tutti quanti senza alcuna eccezione.”
“Oh… deve essere dura.”
“Non poi così tanto.” affermai dopo aver ridacchiato “Ponendo la condizione che avrei sposato solo chi mi avrebbe sconfitto, funge anche da deterrente verso queste persone interessate solo ai propri interessi o, come affermano, a quelli della loro nazione.”
“Non è un po’ dura come condizione?” domandò un’altra elfa “Soltanto l’Eroe, Lord Lingxing, sarebbe in grado di un’impresa del genere.”
“A dire il vero, nemmeno quello sfacciato del mio allievo ne è stato in grado.”
“L’Eroe non… sconvolgente.” affermò un’altra “Allora, è un’impresa impossibile.”
“A dire il vero, non lo è.” affermai girandomi verso di lei “Dopotutto, qualcuno mi ha già battuta.”
““““……EH?!””””
“Cosa sono quelle espressioni sorprese?”
Neanche farlo a posta, cominciarono a tempestarmi di domande su chi fosse, come fosse fatto e così via. Di certo non avevo intenzione di rispondere a tutte quelle domande anche perché alcune, se avessi risposto, sono certa la mia testa sarebbe stata staccata dal corpo.
“““HIIIIIHNH”””
“Woah!”
D’improvviso, la carrozza di fermò di colpo e i cavalli cominciarono ad imbizzarrirsi. Spaventati… no, terrorizzati da qualcosa. I cocchieri e la scorta fecero di tutto per provare a calmarli ma niente sembrava riuscirci.
Lo percepii anche io… la percepirono anche le ragazze e Bassilla. Quella sete di sangue così intensa da essere soffocante. Quella stessa ira omicida che provai sulla mia pelle la notte in cui affrontai Graeval. Era distante, eppure così intensa che mi sembrava di essere a pochi passi da lui. Mi venne istintivo. Mi rannicchiai e cercai di nascondermi. Perché? Per qualche ragione, l’istinto mi diceva che non importava dove sarei scappata, la morte mi avrebbe comunque raggiunto.
*****
Quello che sembrava un giorno tranquillo, si trasformò in un giorno il cui terrore ti avrebbe accompagnato ovunque fossi andato. Ogni essere vivente e non, lo percepiva… perfino il mondo stesso tremava a causa di quell’assurda sete di sangue che coprì non solo il continente, ma ogni singolo anfratto del pianeta.
In quel giorno, intere orde di mostri, animali e pesci fuggirono in direzione opposta all’origine di quella sete omicida. Interi villaggi che si pensava sarebbero stati travolti da quelle orde di mostri in fuga, vennero ignorati dalle creature. Gli abitanti li guardavano sbigottiti all’inizio, ma anche loro capirono il motivo quando il terrore gli fece visita.
Nessuno sapeva cosa fosse questo fenomeno. Nessuno, poteva immaginare che il ‘Dio/Demone Psionico’ si sarebbe scatenato come mai prima.
In quel giorno, un Dio folle d’amore, andò incontro alla distruzione inconscio del fatto di aver scatenato un Titano.