“Oh… merda!”
Furono quelle le prime parole pronunciate da mia sorella Alphy. Parole… tinte di sorpresa e paura. Sentimenti, che in questo momento mi stanno stringendo il cuore con la loro terribile morsa.
Quel posto distrutto sembrava la rappresentazione dell’inferno e al centro di tutto questo, un mortale… no, il ‘Dio/Demone Psionico’ con un’espressione gelida e vuota, teneva per il collo la figura deformata e sfigurata della divinità che lo aveva aizzato. Alzò una spada e la portò al collo dell’avversario
“Quella spada…!” esclamò Xalan sorpreso “Shidor!”
“M-m… mae… stro… a-a… iut-”
Con voce flebile, quasi impercettibile, Shidor chiese di essere salvato e Xalan non si fece attendere: cercò di tagliare il braccio di Graeval così da liberare il Dio dalla sua presa, ma venne facilmente respinto, il suo colpo venne parato con precisione e tempismo perfetto, quasi sapesse già che il fendente avrebbe seguito quella traiettoria.
Nell’istante successivo, il pugno di Graeval fece conoscenza con la guancia sinistra di Xalan. Non l’avevo visto. Era stato troppo veloce e dall’espressione sorpresa di Xalan, capii che anche per lui era lo stesso.
Xalan atterrò in piedi, dopo aver volato per diversi metri, ma notai che un rigolo si sangue aveva cominciato a scorrergli dalla bocca, lasciando spiazzato Xalan definitivamente. Non va per niente bene!!! Fu quello il mio pensiero non appena vidi quella goccia di sangue.
Data la nostra natura di Dei, la nostra fisionomia e il nostro mana di gran lunga superiore ci impedisce di venir feriti da oggetti o persone il cui mana è inferiore al nostro. Non a caso, per uccidere un Dio ci vuole un Dio. Ma quando Graeval ha causato quel danno seppur leggero a Xalan, compresi che i suoi poteri psionici gli permettevano di ignorare quelle regole. Ma la domanda è: tutti o solo alcuni dei suoi poteri hanno quell’effetto?
“GRAEVAL!!” lo chiamò disperata Aphy “TI PREGO FERMATI!!!”
Lui la ignorò completamente e la sua mano strinse nuovamente l’elsa della spada di Shidor ma vedendolo, Xalan riprese l’assalto. Notandolo, Graeval rispose ai colpi ma la differenza di esperienza e abilità si fece notare e Graeval finì col ritrovarsi la lama di Xalan che gli perforava un polmone. Graeval aveva la testa china e la spada di Shidor gli scivolò dalle mani
“GRAEVAL!!!” lo chiamò spaventata Aphy
La sua mano si mosse e afferrò la lama di Xalan che era ancora incastrata nel suo petto. Xalan cercò di estrarla ma la presa di Graeval era salda. D’improvviso lasciò andare la spada e arretrò. Nel punto in cui si trovava, una bocca di roccia dentata si era appena chiusa. Graeval alzò il braccio con cui teneva ancora saldamente Shidor, un’altra bocca dentata di terra comparve e afferrò il Dio martoriato. La terra già scura si macchiò di sangue e se avesse avuto abbastanza forza, sono certa che Shidor avrebbe anche urlato dal dolore.
Con la lama che ancora gli trafiggeva il polmone, si girò verso Xalan. Quella lama bagnata col suo sangue, venne illuminata da una luce azzurrina, frammentandosi in tanti piccoli pezzi.
Non va bene!!! “Aegis!!!”
Percependo il pericolo, mi portai di fronte a Xalan ed eressi la mia barriera più potente. Quei frammenti di spada, viaggiarono ad una velocità assurda e si scontrarono con la mia barriera, ad ogni colpo, sentii il mio mana calare vertiginosamente.
“Che scherzo è questo Daneas?!” esclamò Xalan preoccupato “Quello che mi hai detto di lui non è altro che la punta dell’iceberg!”
“Kuh! Non mi aspettavo nemmeno io una forza del genere!” affermai per poi rivolgermi a mia sorella “Aphy come hai intenzione di fermarlo?”
“La mia voce non riesce a raggiungerlo ed è talmente furioso che sembra essere diventato un Berserker…” affermò preoccupata “*Sigh* Anche se non mi piace l’idea, dovrò rivolgermi a lei. Per favore, tenetelo occupato per cinque- no, per tre minuti. Tornerò con l’unica cosa in grado di calmarlo!”
“Fai in fretta!!!” esclamai vedendo mia sorella sparire in un fascio di luce “Mastro Xalan, devo chiedere la vostra collaborazione.”
“Sono troppo vecchio per queste co- huh?!”
Non appena fece quella voce stupefatta, mi voltai e capii il perché: Graeval era dentro la mia barriera. Batté le mani e una potente onda d’urto si generò, scaraventando sia me che Xalan a diversi metri di distanza. Siamo riusciti ad atterrare in piedi, subito dopo Graeval fece un’urlo penetrante per definire un’eufemismo: quel grido stridulo mi entrava nella testa e sembrava mi stesse dilaniando il cervello. Resistetti, ma il solo farlo mi tolse buona parte delle mie forze.
Non appena quell’urlo cessò, caddi a terra ansimante e provata. Non ho mai affrontato uno scontro prima d’ora… ma questo non potevo neanche definirlo tale. Mi sembrava di subire una tortura, volta a spezzare il mio spirito
“Voi non avete niente a che fare con tutto questo.” affermò una voce nella mia testa “Andatevene e avrete salva la vita. Questo è il mio unico avvertimento.”
Alzando lo sguardo, vidi che Graeval mi stava fissando con quei suoi occhi bianchi. Capii immediatamente che quella voce era la sua. Forse riesco a fargli guadagnare un po’ di tempo in questo modo
“Graeval, ti prego di calmarti. Parliamo.” cominciai “Cos’è successo?”
“È successo che un folle ha toccato un tasto che non doveva toccare.” cominciò parlandomi nuovamente nella testa “Ora merita solo la morte tra le più atroci sofferenze.”
“Un folle? Ti riferisci a Shidor.”
“Non ha alcuna importanza il suo nome. Lui morirà e se voi vi mettete in mezzo, vi attenderà lo stesso fato. Ma al contrario di lui, voi morirete in maniera rapida ed indolore.”
“Non potrei definirli propriamente indolori gli attacchi di poco fa.” affermai alzandomi a fatica
“Servivano per dare credito al mio avvertimento.” affermò per poi dirigersi verso Shidor “Ora sta a voi la scelta.”
“Ohohoho. Lo ammetto…” cominciò Xalan avvicinandosi a me mentre teneva la pipa in mano “di certo sei qualcuno che non ci va leggero con le minacce.”
Graeval non rispose e continuò a camminare in direzione di Shidor. Xalan fece un tiro per poi riprendere a parlare
“Hai affrontato un Dio della Guerra, lo hai praticamente ridotto ad un mero cadavere e persisti nel voler continuare, nonostante tu abbia di fronte due divinità. Non provi proprio un briciolo di timore, huh?”
“Timore?” domandò per poi volgere lo sguardo verso Xalan “Timore di chi? Di cosa? Della punizione divina? Credo che tu non abbia capito vecchio: prendete di mira ciò che non dovete e nemmeno la vostra divinità vi salverà da me. E lui ne è un’esempio.” affermò indicando Shidor che era ancora bloccato in quella specie di sarcofago di roccia “Quindi, non è che mi stai ponendo questa domanda, perché tu hai paura del mio castigo?”
A quella domanda, l’espressione di Xalan si fece improvvisamente seria. Una serietà che non ho mai visto sul suo volto. Fece un’altro tiro di pipa e questa volta, il fumo che espirò si ampliò fino ad ottenere la forma di una lancia. Non riuscì a vederla muoversi, ma quella era già di fronte a Graeval che la prese al volo con altrettanta rapidità.
“Capisco.” affermò mentre la lancia si dissolveva
“Lascia fuori la piccola Daneas. Basto e avanzo io per quello che dobbiamo fare.”
Quasi fosse il segnale d’inizio, i due si scontrarono. Avevano una velocità che non riuscivo a seguire con gli occhi, sentii colpi ed esplosioni spargersi lungo tutto il posto. Vidi montagne crearsi e crollare nello stesso tempo, soli e buchi neri martoriare il già distrutto territorio, suoni di lame che si scontravano, forti venti si generavano ogni volta. Continuarono per un periodo di tempo che mi sembrò un’infinità. Ricomparvero nelle stesse posizioni da cui erano partiti: Graeval aveva sangue che gli colava lungo tutto il corpo, mentre una luce dorata lo circondava; Xalan invece aveva vari lividi ma a differenza del suo avversario che era in piedi, lui era in ginocchio e sputò quello che sembrava un dente.
“Tra tutti quelli che ho affrontato…” cominciò Xalan “Nessuno mi aveva mai spinto a tanto. Ma ora, il riscaldamento è finito. È ora di fare sul serio. ‘Kinslayer’.”
Non appena pronunciò quel nome, dalla terra e nell’aria si generarono decine di spade di tutte le forme, colori e dimensioni.
La prima spada ad essere mai stata forgiata con il solo intento di uccidere i Fallen. Questa è la Kinslayer. Ogni lama creata per uccidere i Fallen possiede l’abilità di adattarsi e potenziare al meglio le caratteristiche del suo utilizzatore, ad esempio alcune possono aumentare certe caratteristiche fisiche, mentali o generare una propria abilità che possa servire a compensare la debolezza dell’utilizzatore… ma ‘Kinslayer’… non si sa niente su quale abilità abbia sviluppato, ma alcuni dicono che per ogni Fallen ucciso, ne divori l’anima per creare un’altra proiezione di sé.
Graeval generò un paio di lugubre lame psioniche violacee che partivano dagli avambracci. La terra cominciò a tremare ed enormi blocchi di lava e roccia cominciarono a levitare intorno a lui, spezzandosi e frantumandosi, diventando infine armi di ogni forma e genere.
I due avversari erano pronti a riprendere lo scontro.
“ORA BASTA!!! FERMATI IMMEDIATAMENTE!!” urlò una voce femminile
Graeval si bloccò e come me si girò verso l’origine di quella voce. Lilith Stilno, la ex-Signora dei Demoni, era arrivata insieme a mia sorella.
Lentamente e facendo attenzione a dove mettesse i piedi a causa della conformazione del terreno, si avvicinò a Graeval. Ma pian piano che avanzava, il terreno si appiattì, quasi desiderasse agevolare il suo cammino. Qui, c’è il suo zampino…
“Cosa ci fai qui Lilith?” domandò Graeval
“*Sigh* Questo è quello che vorrei sapere io.”affermò Lilith “Ti sto aspettando da molto tempo e d’improvviso, percepisco la tua sete di sangue arrivare e superare casa nostra. Lo sai che hai spaventato e creato problemi ad un bel po’ di gente oltre a me?”
“Ugh… perdonami.”
“Se proprio vuoi farti perdonare, comincia col calmarti. La tua sete di sangue è ancora palpabile.”
Dopo aver pronunciato quelle semplici ma affettuose parole, Graeval face un paio di respiri profondi. Tutte le armi che aveva creato e le lame di energia psionica scomparvero come anche la sua aura opprimente. Quando aprii gli occhi, gli iridi erano nuovamente visibili e dorati, stava ancora utilizzando i suoi poteri.
“Già meglio.” cominciò Lilith sorridendo e mettendosi al suo fianco “Vi prego di perdonare l’impulsività di mio marito.” affermò rivolgendosi a noi
“Non posso dire che non sia stato un problema…” cominciai girandomi completamente verso di lei “ma almeno, ora sembra sia possibile ragionare con lui.”
“*Fuuuu*. Davvero…” affermò Xalan mettendosi al mio fianco con la pipa in mano “Ora che ci penso, non credo che ci conosciamo.” affermò facendo un’altro tiro
“Oh. Mi perdoni. Io sono Lilith Stilno, la moglie di Graeval.”
“Hou. Io sono il Dio della Guerra Xalan, mentre lei è la Dea della Saggezza Daneas.”
“Piacere di fare la vostra conoscenza.” affermò chinando leggermente il capo “Ora che ci siamo presentati e calmati, che ne dici di raccontare quello che è successo?”
“…Va bene.”
Da lì, Graeval raccontò in ogni dettaglio come si era arrivati ad una situazione del genere. Ci raccontò di come Shidor lo aveva attaccato all’improvviso e di come non aveva creduto alle sue parole quando gli disse che gli avrebbe tranquillamente–
“Non c’era bisogno di litigare per me!” lo interruppe Aphy “Lo sai benissimo che il mio cuore appartiene solo a te Gra-ahi! Ahi! AHI!.”
“Non so che farmene del tuo cuore. E soprattutto…” continuò Graeval girandosi verso di lei “Non sai che è maleducazione interrompere qualcuno quando parla?”
“Ok! Ho capito!! AHI! AHI! SONO SERIA! NON LO FARÒ PIÙ!! MI SPIACEEEE!!!”
Aveva un braccio teso verso mia sorella e la mano che si stava stingendo a pungo, notai Aphy tenersi la testa in preda al dolore. Con molta probabilità le sta facendo un’ironclad telecinetico… e Aphy se l’è cercata. A quella vista, Xalan ridacchiò mentre io sospirai pesantemente.
Dopo la sua supplica di smetterla con tanto di scuse, Aphy venne lasciata e da lì Graeval riprese il racconto.
Dunque, Graeval stava cercando di convincere Shidor che non provava niente per Aphy e che gliel’avrebbe lasciata volentieri, ma lui non gli aveva creduto e aveva anche pensato che una volta Graeval fosse morto, l’affetto di Aphy sarebbe passato al suo bambino, quindi aveva intenzione di uccidere anche lui insieme alla madre.
“Tesoro…” lo chiamò gelida Lilith mentre si accarezzava dolcemente il grembo “perché quell’idiota è ancora vivo?”
*Gulp* Mi venne istintivo deglutire. Lilith stava facendo un sorriso spaventoso mentre guardava in direzione di Shidor, mezzo morente e ancora all’interno della bara di roccia. Beh… se qualcuno prendesse di mira la mia prole, credo che anche io m’infurierei.
“Per il semplice motivo che non aveva sofferto abbastanza e poi…” cominciò per poi guardare verso di noi “sono stato interrotto da loro.”
“Hohoho. Non posso affermare che mi dispiaccia ma non lo posso neanche negare.” ridacchiò Xalan guardando anche lui verso Shidor con un’espressione gelida “Dopotutto, non conoscevamo ancora le circostanze, a parte che qualcuno ti aveva fatto infuriare.”
“Inoltre, dovevamo fermarti.” cominciò Aphy massaggiandosi il volto “Il vostro scontro stava causando troppi danni a questo mondo.”
“Hai già sistemato un mio campo di battaglia. Avresti fatto lo steso anche con questo.”
“Non è così semplice.” m’intromisi attirando la sua attenzione “Anche se è vero che possiamo influire con le leggi naturali del mondo da noi sorvegliato al fine di risanarlo, abbiamo comunque dei limiti. Hai presente il lago che hai creato nel tuo vecchio mondo?”
“…Sììì~?”
“Anche se sto intervenendo, i danni che hai causato sono tali che si sono radicati nella natura stessa di quel posto. Mi ci vorranno altri 30 anni minimo prima di riportarlo allo stato originale.” spiegai per poi guardare verso questo posto “Se ti avessimo lasciato combattere in quel modo per un’altra decina di minuti, questo posto avrebbe subito lo stesso effetto.”
“……Mi dispiace.”
“Per cosa?”
“Per i problemi che ti ho causato nel mio vecchio mondo.”
“*Sigh~* Non serve a niente scusarsi. Ormai il danno è fatto ed è anche colpa mia che non sono riuscita a prevedere una cosa del genere.”
“Ad ogni modo…” cominciò Xalan portandosi la pipa alla bocca “Ora ho capito il motivo di tutto questo casino assurdo.”
Lentamente Xalan si avvicinò alla coppia e dopo aver espirato il fumo, fece un profondo inchino.
“Mi dispiace per quello che ha fatto il mio pupillo.” cominciò per poi rialzarsi “Comprendo la tua ira. Anche io ho una famiglia. Ma ti pregherei di chiudere un’occhio e affidarlo a me. Verrà punito in maniera esemplare, hai la mia parola.”
“La sua parola… huh~?”
Graeval mosse il dito e il sarcofago di roccia che conteneva Shidor cominciò a levitare e a spostarsi verso di lui. Quando gli fu al suo fianco, Graeval prese il mento di Shidor e lo guardò negli occhi. Passarono alcuni secondi e poi lo lasciò.
Guardò nuovamente Xalan che stava fumando la pipa con un’espressione che era un misto tra turbata e riflessiva. Graeval sospirò pesantemente e schioccò le dita.
BOOOOAAAAAM!!!!
Quell’esplosione assordante risuonò in tutto il posto e proveniva dal sarcofago di roccia che era ancora intatto. C’era però qualcosa di strano. L’espressione di Shidor per un’istante fu sorpresa e successivamente, i suoi occhi persero vita.
L’espressione di Xalan, come quella di Aphy e anche la mia probabilmente, erano un misto tra sorpresa e timore. Non lo avrà-
“La sua parola non ha alcun peso per me.” cominciò Graeval avvicinandosi alla bara di roccia “Soprattutto, non dopo quello che mi ha… ‘raccontato’ il vostro pupillo giusto un’attimo fa.”
Diede un colpetto alla nuda roccia che formava quella bara e questa si frantumò in mille pezzi. Oltre alla roccia, cadde anche una poltiglia organica rossa e marroncina, e la testa di Shidor atterrò proprio sopra di essa. Graeval la prese per i capelli e la lanciò a Xalan che nonostante fosse stato preso alla sprovvista, la prese al volo.
“La riporti nel mondo divino. Faccia sapere a tutti gli Dei che se gli venisse in mente la sua stessa idea… di loro non rimarrà nemmeno la testa.”
“……Ti avevo dato la mia parola che sarebbe stato punito in maniera esemplare. Anzi, era mia intenzione punirlo personalmente eppure non hai esitato ad ucciderlo. Potresti illuminarmi sul motivo?”
“Non mi faccia ripetere le cose. Non mi fido di lei e di conseguenza, la sua parola non ha alcun valore per me.”
“C’è dell’altro no? Hai detto che il mio pupillo ti ha… ‘raccontato’ qualcosa.”
“Quel deficiente era impazzito definitivamente a causa del suo amore possessivo. Dopo aver scontato la sua punizione sarebbe tornato alla carica.”
“Il suo fidanzamento con mia sorella sarebbe stato annullato e i suoi privilegi di Dio della Guerra revocati.” m’intromisi “Non avrebbe potuto muoversi facilmente senza che qualcuno lo sapesse.”
“I folli sono gli esseri viventi più pericolosi. In particolare quelli che non hanno nulla da perdere come nel suo caso.” cominciò cingendo le spalle di sua moglie “Non ho intenzione di mettere in pericolo mia moglie e soprattutto nostro figlio. Se ho la possibilità di rimuovere un pericolo per loro, lo rimuovo e basta.”
“Fufufu… Ahahahahahaha~… Haaa~. Mi stai simpatico giovanotto.” cominciò Xalan dopo aver riso di gusto “Sei disposto a farti nemico l’intero universo se ciò servisse a proteggere i tuoi cari. Hai definito Shidor un pazzo ma tu non sei molto diverso da lui.”
Detto quello, Xalan fece scomparire la testa di Shidor in un fascio di luce e poi si avvicinò a Graeval mentre faceva un’altro tiro. Quando espirò, era di fronte a lui.
“Sei il primo mortale che abbia mai ucciso una divinità. Questa tua decisione porterà delle conseguenze lo sai?” cominciò guardandolo negli occhi
“Non ho certo intenzione di scappare.”
“Hahaha! Volente o nolente dovrai comunque farci i conti e se va come credo…” riprese per poi gettare velocemente l’occhio su Aphy “avrai il mal di testa per un bel po’ di tempo.”
“*Sigh* Oramai sono abituato al mal di testa.”
“Hahahaha! Non ne dubito.” detto quello, Xalan si rivolse verso me e mia sorella “Torniamo indietro. Sembra che si sia appena accumulato un bel po’ di lavoro per noi tre. Inoltre, non c’è più bisogno della nostra presenza qui. Ci rivederemo… Godslayer Graeval.”
*****
Con lo stesso modo in cui Aphy solitamente discende, le tre divinità scomparirono in un fascio di luce. Bene. Ora…
“Graeval.”
“Hm-?”
*Sciaf!*
Gli tirai una sberla non appena si girò. Mi guardò negli occhi con lo sguardo sorpreso a cui poi si aggiunse anche un po’ di paura.
“Devo per caso spiegarti perché ti ho colpito?” gli domandai fredda senza ricevere alcuna risposta “Per molto tempo, ho aspettato questo giorno. Ho aspettato con ansia il giorno in cui avresti potuto passare del tempo insieme a me… insieme a noi. E quando questo giunge, Aphy compare dal nulla e mi trascina in questo inferno supplicandomi di fermarti.”
I suoi occhi non si staccarono dai miei. Mi guardava serio, pieno di dispiacere.
“E come se non bastasse, ti vedo ridotto in questo stato. Non provare a dirmi che questo è il sangue di quel Dio! Stai chiaramente spingendo il tuo corpo oltre il limite.”
“N-non è affa-”
“Sai benissimo che è così!” esclamai tirandogli un’altra sberla “I tuoi occhi sono ancora dorati! Stai ancora usando i tuoi poteri per impedirti di crollare sul posto!! Avevi intenzione di morire insieme a quel criminale?!”
“No. Io-”
Non finì la frase. I suoi occhi dorati erano spalancati dalla sorpresa, mentre la mia vista cominciava ad essere meno vivida e potevo sentire le lacrime scorrere lungo la mia guancia.
“Ho avuto paura! *Sniff* Ti rendi conto… *sob* di quanto mi hai fatta preoccupare?! *Sniff* Per un momento… ho pensato che il nostro bambino avrebbe potuto perdere il padre ancor prima che potesse nascere! *sob* Il terrore e l’ansia mi hanno attanagliato il cuore al pensiero di diventare vedova dell’unica persona che amo!!! *sob*”
Le lacrime continuavano a scorrere lungo le mie guance senza fermarsi, bruciando la pelle da quanto fossero calde. Mi appoggiai a lui… il mio viso… le mie braccia… e anche i miei abiti probabilmente… si sporcarono col sangue del mio amato.
Lui rimase in silenzio e mi strinse a se. Non proferì parola… non chiese scusa… ne mi rassicurò. Lasciò che le mie lacrime si mischiassero al suo sangue.
Passò diverso tempo prima che riuscissi a calmarmi e poco dopo le mie gambe non avevano più la forza necessaria per reggermi. Eravamo seduti su una roccia e Graval continuava a tenermi stretta a se.
“…..Non hai intenzione di scusarti? Di chiedere il mio perdono?” domandai
“Quello che ho fatto, non potrà mai essere perdonato e anche se tu lo facessi dal profondo del cuore, io non posso.”
“Graeval…” lo chiamai alzando lo sguardo verso di lui “mi hai giurato che saresti sempre tornato da me. Sconfitto o vittorioso, saresti sempre tornato.” alla mia affermazione annuì “Ti supplico, che sia volontariamente o involontariamente, non pensare neanche per un’istante di infrangere quel giuramento. Soprattutto adesso che stai diventando padre.”
“Non accadrà di nuovo. Una cosa come oggi, non si ripeterà mai più.”
“Meglio per te.” affermai prendendogli il volto “Perché non ti perdonerò una seconda volta. Anche perché, grazie a questa tua bravata, sono riuscita a strappare una promessa ad Aphy.”
“Huh? Che promessa?”
“Lo scoprirai.” conclusi per poi baciarlo.
Sentii il suo corpo tremare poco prima di separarmi da lui
“Orami sei al limite non è vero?”
“…Già.”
“*Sigh* Torniamo a casa.” affermai sospirando e alzandomi “Sarity dovrebbe essere a casa nostra in questo momento.” conclusi porgendogli la mano
“Cosa ci fa a Fago?!”
“Era venuta a congratularsi per la mia gravidanza. Ma al momento non importa. Le ho chiesto di andare a casa nostra poco prima che Aphy mi portasse qui.”
“Così che possa farmi la ramanzina anche lei?” domandò ridacchiando e prendendo la mia mano
“Così che possa curarti stupidotto.” affermai tirandogli un colpetto sulla fronte
Graeval aprì un portale per casa nostra e lo superammo. Sarity, Jack, Laila e Acrisio erano là ad aspettarci. Rimasi sorpresa della presenza di quest’ultimi, ma non era niente in confronto alle espressioni spaventate, inorridite e sorprese che tutti loro avevano. Laila coprì persino gli occhi di Acrisio non appena vide com’era ridotto mio marito.
Inutile dire che dopo aver fatto il suo saluto casuale, mio marito perse i sensi ed è toccato a me spiegare cos’era successo dopo che Sarity gli fornì le cure necessarie.