Capitolo 7

“PERCHÉÉÉÉÉÉ?!! Perché è andata a finire così?!” urlò Aphy mettendosi le mani tra i capelli “Dopo tutta la mia fatica, da dove è uscita quella troia?!”

Quando è così non se ne frega dell’apparenza… sospirai Beh, forse lo fa solo con me. Pensai bevendo un’altro sorso di the.

Hm? Io? Giusto, non mi sono ancora presentata. Io sono la sorella maggiore di Aphy, mi chiamo-

“Daneas! Mi stai ascoltando?!”

“Sì sì, ti sto ascoltando sorellina.”

Dicevo, mi chiamo Daneas e sono una Dea che ha in carico uno dei tanti mondi abitati da forme di vita intelligente. Ce ne sono centinaia come anche gli Dei che li amministrano. Il mio è quello di un pianeta che è arrivato ad un livello tecnologico iper-avanzato. Un mondo pericoloso in quanto se non lo tengo d’occhio, potrebbero combinare qualcosa che potrebbe mettere in pericolo l’equilibrio. E sì… si tratta del mondo natale dell’amato di mia sorella Aphy.

Essendo il suo un mondo sottosviluppato, spesso Aphy può permettersi di venirmi a trovare e ogni tanto butta l’occhio sul mio mondo per fare domande o imparare qualcosa… o semplicemente per fare una chiacchierata con me. Il problema è successo recentemente. Che fosse per via dell’evoluzione o per volere del fato, sul mio mondo nacque il bambino a voi conosciuto come Graeval, un bambino tanto geniale quanto pericoloso dato il suo incredibile potenziale psionico. Mia sorella Aphy lo notò e per qualche ragione si prese una cotta per lui. Valla a capire…

Quando ha assistito alla sua morte durante uno dei suoi soliti viaggi di lavoro, mi ha implorato di farlo reincarnare nel suo mondo. Ora, temevo che mia sorella avrebbe cercato di fare qualcosa di stupido reincarnandolo nel suo mondo, ma alla fine cedetti. La vizio troppo… già. Però ho posto delle condizioni: che avrei deciso io il posto e la famiglia in cui si sarebbe reincarnato. Volevo pur tenere in considerazione i sentimenti e i rimorsi del defunto. E così, nacque Graeval.

Se devo dire la mia, la vita che conduce ora sembra renderlo molto felice. Alla fine è un bravo ragazzo… gli mancava solo l’affetto dei cari…

“Comunque, cosa ti aspettavi se non ti ha mai rivolto la parola? Non ti ha nemmeno guardata.”

“Però…” comincio “Ho cercato in tutti i modi di attirare la sua attenzione! Ma ogni volta continuava a starsene zitto!”

Ti credo, stava meditando. Secondo te può mantenere quello stato se qualcuno lo distrae?!” O almeno era quello che avrei voluto dirgli, ma mi sono trattenuta dal farlo

“Credevo che dopo il rifiuto della piccola Sarity mi sarei potuta fare avanti per consolarlo. E invece è stato lui a rifiutare lei!!”

“Rifiutare lei? Che vuoi dire?”

“Beh…” e iniziò a raccontarmi “…infine è scappata in lacrime dopo avergli detto quelle cose.”

“Molto maturo da parte di quel ragazzo.”

“FIN TROPPO!!!” urlò Aphy

In effetti, non avevo previsto che avrebbe mantenuto buona parte dei ricordi della sua vita precedente. Ne ha comunque persi una parte, ma non tutto. Che sia a causa della volontà?

Lasciate che vi spieghi. Uno psionico è, detto in parole povere, una specie di semi-dio in quanto in base alla loro forza di volontà e rispettando alcune condizioni, possono influenzare se stessi e gli oggetti intorno a loro. Più è forte la volontà dello psionico più potenti ed immediati saranno i suoi poteri.

Il mio mondo era l’unico che li generava e ne poteva nascere uno ogni 200 anni massimo, ma Graeval era il primo ad essere così potente. Ora non so quanta sia la sua forza attuale, ma quando ancora camminava nel mio mondo era soprannominato “Dio/Demone Psionico” e perfino io, alcune volte ho provato un brivido corrermi lungo la schiena quando lo vedevo combattere usando la sua piena potenza. Comunque, la cosa che davvero rende Graeval incredibile è la sua volontà, che può solo essere definita adamantina.

“A proposito…” cominciai cercando di cambiare discorso “alla fine l’hanno ucciso il Signore dei Demoni?”

“Ah! Beh, sì… l’hanno ucciso…” Aphy rispose mentre sudava freddo in maniera palese

“………Cos’hai combinato?” chiesi preoccupata

Quando inizia a sudare freddo vuol dire che ne ha combinata un’altra delle sue. Di per sé è una Dea diligente, ma quando va nel panico o è fissata con qualcosa, finisce col combinare qualche guaio… e poi tocca a me sistemarli.

“Ecco, i miei protetti… nonostante abbia eletto una Santa come da te consigliato, erano arrivati ad un punto di stallo… quindi…… gli ho dato un piccolo aiuto…”

“Che tipo di aiuto?” chiesi bevendo un’altro sorso

“Ho preso in prestito un’abitante di un’altro mondo.”

“Pffffft!!!” sputai il the che avevo appena bevuto “CHE COS’HAI FATTO?!!!”

“Te-he!” disse dandosi un colpetto sulla testa

“IMBECILLE!!!” le urlai tirandole un pugno in testa “TI RENDI CONTO DELLE CONSEGUENZE CHE POSSONO COMPORTARE?!!!”

Prendere un’anima di un’altro mondo e mandarlo in uno a cui non appartiene. È risaputo da ogni divinità che tale azione può comportare conseguenze disastrose.

Non è lo stesso per Graeval?! È completamente diverso! C’è una differenza tra l’evocare un’abitante in carne e ossa e far reincarnare un’anima.

Ogni mondo usa un sistema di reincarnazione ove le anime continuano a rinascere e perdono i ricordi della loro vita precedente nel processo. Naturalmente, ci sono delle volte che il sistema prende le anime di alcuni deceduti da un’altro mondo le cui nascite sono in calo o ne crea addirittura di nuove per impedire che nascano bambini già morti o in uno stato vegetativo. Quello di trasferire un’anima da un sistema all’altro accade piuttosto spesso in quanto alcune anime vengono selezionate per aiutare lo sviluppo della cultura di un’altro mondo nonostante abbiano dimenticato chi erano nella loro vita precedente. Questo è quello che è accaduto per Graeval.

Se invece un’anima in un corpo vivo viene forzatamente traferito nel sistema di un’altro mondo, non solo il sistema segnalerà degli errori, ma potrebbe comportare il calcolo e l’esecuzione di una procedura per riportare l’equilibrio ed in alcuni casi… queste soluzioni potrebbero rivelarsi estreme. È già successo una volta: un Dio ha evocato una persona che possiede conoscenze tecnologiche molto avanzate, affinché aiutasse lo sviluppo della civiltà dato che stava stagnando. Purtroppo non gli ha dato delle limitazioni sulla conoscenza che poteva elargire e questo ha comportato un’enorme salto avanti; di contro gli abitanti che ne beneficiarono ebbero un’impennata demografica, causando al sistema problemi poiché non riusciva a tenere il passo con la creazione o il riciclo di nuove anime. Di conseguenza, il sistemo calcolò un modo per ristabilire l’equilibrio e creò una malattia che causò miliardi di morti e persistette finché non riuscì a eguagliare il rateo delle nascite con l’aggiunta delle nuove anime.

Dopo l’incidente, gli Dei tennero un concilio e decisero di proibire l’evocazione di un’essere vivente da un mondo all’altro.

Quella soluzione venne utilizzata dal sistema dopo una decina di anni dall’arrivo del naufrago. Chi mai avrà evocato questa stupida!

“Potresti…” cominciai fissandola negli occhi con freddezza “dirmi chi avresti evocato?”

“C-c-certo…” balbettò Aphy tremando come una foglia dalla paura “Ho evocato un ragazzo carino, carismatico e che ha studiato arti marziali, di buon cuore e sensibile. Forse è un po’ geloso ed è inconsciamente un donnaiolo.”

“Inconsciamente un donnaiolo?”

“Riesce a conquistare i cuori delle donne anche se non è sua intenzione.”

“Va bene. Comunque, mi sembra di capire che è uno specializzato principalmente in combattimento e comando giusto.”

“Esatto. Viene da un mondo più avanzato, ma la sua conoscenza tecnologica è limitata a cose semplici o elementari.”

“Definisci semplici o elementari…”

“Sapone, rotazione quadriennale, burocrazia migliorata…”

“Sì sì… ho capito.”

Ho capito che è meglio preparasi al peggio… anche se sono cose di poco conto, lo sviluppo della civiltà otterrà comunque un miglioramento, ma ciò che mi preoccupa veramente è come reagirà il sistema. Dopotutto, l’eroe è come una bomba atomica in un mondo sottosviluppato come il…

“Aphy… dimmi una cosa…”

“Cosa, sorellona?”

“Com’è messo sentimentalmente l’eroe?”

“Huh?! Cosa sentono le mie orecchie?! Te che t’interessi della vita sentimentalmente di qualcuno?!”

*Bonk!*

“*Sigh*È sposato con l’intero party che lo ha aiutato a uccidere il Signore dei Demoni e con la principessa del regno in cui l’ho mandato*Sniff*”

Proprio quello che speravo non accadesse è successo. Con quel matrimonio hanno incatenato l’eroe a quel regno e ora potrebbero usarlo tranquillamente come deterrente per non subire attacchi o, nel caso in cui il governante fosse ambizioso, usarlo per conquistare i paesi confinanti. Le vittime saranno altissime e se l’eroe si monta la testa, potrebbe finire con l’effetto opposto al primo incidente. Troppe anime da reincarnare in un mondo che subirà un calo delle nascite. Non oso immaginare cosa potrebbe accadere.

Il sistema usato per la reincarnazione è l’equivalente di un computer il cui scopo è gestire e mantenere l’equilibrio del processo di reincarnazione. Dal momento che è suo compito mantenere questo equilibrio, le sue soluzioni sono tanto logiche quanto spietate. Non so proprio come reagirebbe.

*****

Il sole era sorto, mancano 2 giorni all’inizio della Festa del Raccolto e io mi stavo pian piano svegliando. Riprendendo i sensi, mi accorsi che sul mio braccio destro sentivo un peso morbido e caldo. Voltandomi vidi Lilith che ancora dormiva serenamente mentre usava il mio braccio come cuscino.

I suoi capelli bianchi erano sparati un po’ ovunque mentre quel poco di sole che entrava scaldava la sua pelle quasi sembrasse una perla rosa. Non ne ho mai abbastanza. Amo troppo mia moglie. Non riuscendo a trattenermi, le accarezzai dolcemente la guancia morbida e la pelle è liscia come quella di un bambino.

Percependo il mi tocco, Lilith aprì gli occhi assonnati e guardandomi sorrise

“Buongiorno tesoro.” le dissi baciandole la guancia

“Buongiorno caro.” rispose alzando leggermente la testa per permettermi di liberare il braccio

Alzandomi, mi misi seduto sul letto e mi guardai intorno, sorridendo di fronte al casino che avevamo causato ieri sera mentre andavamo a letto: i nostri abiti erano buttati alla rinfusa visto che dopo aver scambiato uno sguardo, ci siamo avventati l’uno sull’altro per dar sfogo ad una delle tre necessità di un’essere vivente. Ripensandoci mi venne da fare un sorriso un po’ perverso… sorriso che scomparve non appena guardai di fronte a me: vidi il mantello e la maschera che indosso quando vado a caccia di banditi… mi tornarono in mente le bambine che aveva salvato l’altro ieri.

Dopo averle portate fuori dell’accampamento, aprii un portale che si collegava a casa mia, dove Lilith era lì seduta su una sedia mentre ricamava, in attesa del mio ritorno. Quando mi vide insieme alle bambine, rimase sorpresa e chiese subito spiegazioni. Quando le dissi quello che avevo visto, lei a malapena riuscì a trattenere la sua ira e l’unico motivo per cui non ha varcato il portale, era perché le ho detto della tortura che stava continuando a subire quel mostro. Calmatasi, mi disse che avrebbe pensato lei alle bambine fino a quando non avrei terminato la caccia ai banditi.

Quella notte, ne io ne lei riuscivamo a dormire perché preoccupati per quelle povere ragazze e dedicammo ogni nostro briciolo di forza, io psionica e lei magica, per cercare di curarle sia fisicamente che mentalmente. Ma com’è risaputo, le ferite lasciano sempre una cicatrice.

Comunque, non potevamo permetterci di poterle tenere con noi a casa nostra e di comune accordo, decidemmo di affidarle a Tarkart e Tilly dal momento che hanno anche molta più esperienza di noi. Quando le bambine si svegliarono credevano ancora di sognare e dopo avergli servito un’abbondante colazione, le portammo alla locanda, assicurandoci che Cordelia e Sarity fossero assenti. Non volevo coinvolgerle più di tanto.

La storia che raccontai loro era vera per metà: gli dissi che un uomo incappucciato si era presentato alla nostra porta chiedendo che ci prendessimo cura di quelle bambine che avevano subito violenza e tortura. I coniugi, dopo aver sentito la storia, non se la sentirono di rifiutare la mia richiesta.

“Mmmh… qualcosa non va? *yawm*” chiese Lilith sbadigliando

mi girai verso di lei e potei ammirare il suo corpo nudo in tutta la sua bellezza; ma nonostante tal beltà in grado di alleggerire il mio cuore, la mia anima si sentiva pesante.

“Mi è solo tornato in mente quello che ho visto la sera di 2 giorni fa.” le risposi guardando nuovamente di fronte a me “Le ho salvate veramente?”

Sentii il tocco della pelle di mia moglie mentre mi abbracciava come anche le sue colline mentre mi toccavano la schiena. Il suo mento appoggiato sulla mia spalla destra e la durezza delle sue corna sulla mia tempia. Sospirò…

“Sicuramente, hai compiuto il primo passo per farle riottenere una vita normale.”

“Basterà?”

“Non puoi farti carico di un peso che non è tuo. Non è colpa tua se le hai trovate così. Non sapevi neanche a cosa andavi incontro quando sei andato a spazzarli via.”

“Lo so… lo so…” affermai. Ma in quella affermazione c’è esitazione.

Notando quell’insicurezza, Lilith mi toccò la guancia invitandomi a guardare verso di lei. I suoi occhi rubino, toccati da quella poca luce, brillavano come le gemme preziose. Ci leggevo rammarico, dolcezza e gratitudine.

“Io era la Signora dei Demoni sconfitta dall’Eroe umano ed il suo gruppo. Quando credevo che non avrei potuto avere un futuro, tu mi hai preso con te e me ne hai donato uno.” affermò dolcemente per poi darmi un leggero bacio “Hai già salvato me. E sono certa che anche loro la pensano alla stessa maniera.”

“Grazie Lilith”

Ricambiando il bacio che questa volta durò molto di più, d’improvviso sentii una mano prendere il mio amico

“Ara… sembra che dopo averti consolato, ora tocca a qualcun’altro.”

“Lilith…” arrossii

“Non mi dispiace.” cominciò guidando la mia mano sul suo seno “Dopotutto, vorrei tanto concepire tuo figlio.”

Dopo quella frase e le avance, praticamene mi gettai sopra di lei e ci unimmo nuovamente

“Vorrai dire…” cominciai sussurrandole all’orecchio “i nostri figli.”

“Ahn! Graeval per-ver-ti-to.”

*****

Dopo tre round mattutini, ci dirigemmo verso il ristorante per aprirlo. Ormai nelle strade si erano appostati vari mercanti itineranti o bancarelle di grosse compagnie arrivati dalle regioni vicine dopo la notizia dell’arrivo e della partecipazione di due delle mogli dell’Eroe. È sempre un buon momento per fare soldi.

“Guarda caro… stanno allestendo la cucina.” mi disse Lilith indicando un gruppo che stava montando una tenda color crema.

Sotto mia richiesta, dato che iniziava a fare freddo e tenere una cucina calda, ho richiesto che la cucina venisse montata all’interno di una tenda di cotone dato che è ottimo per tenere caldo e soprattutto è traspirante. In questo modo, non avremo avuto molti problemi con i vapori esalati dalle pentole.

“Oh… si stanno dando da fare eh!”

“Già. Sono certa che anche quest’anno sarà un successo.”

“Puoi giurarci, anche perché ho in mente qualcosa di speciale. fufufu” le dissi facendo una risatina sinistra

“Sì, beh, non esagerare ok?” si assicurò Lilith leggermente spaventata

Una volta di fronte alla porta del ristorante, vi trovai qualcuno che non mi sarei mai aspettato

“Arryn?” la chiamai sorpreso “Che cosa ci fai qui?”

Vedendomi arrivare, la ragazza si avvicinò a noi e mi fissò. Timidamente, prese un lembo del mio vestito e poi

*Guuu~*

Questo brontolio proveniva dal suo stomaco. Guardandoci negli occhi, io e Lilith ridacchiammo ed invitammo Arryn ad entrare.

Dimenticavo, Arryn Enxina è la bambina elfica che stava venendo stuprata quando sono entrato nella tenda del capo dei banditi. Da quando l’ho tratta in salvo, ha sviluppato uno strano attaccamento verso Lilith e soprattutto nei miei confronti, anche dopo averla lasciata alle cure di Tarkart e Tilly ogni giorno si presenta alla porta del ristorante e ci aspetta. Di solito viene accompagnata da Tarkart o da Tilly perché Arryn rimane pur sempre un’elfa, o meglio un’alta elfa rendendola bersaglio molto ambito principalmente dai mercanti di schiavi e da quelli come il maiale che l’ha violata fino a due giorni fa. Soprattutto dopo che l’ho curata: dal momento che le contusioni e le lacerazioni su corpo e viso sono state curate completamente, si notò subito la sua bellezza che unita all’attuale carattere timido e poco eloquente avrebbe fatto risvegliare l’istinto protettivo di ogni persona che si rispetti. I suoi capelli biondi sono molto lunghi e quasi gli arrivano ai talloni, mentre gli occhi azzurri sono limpidi e se colpiti dalla luce del sole sembrano dei zaffiri. Nonostante abbia 30 anni, il suo corpo è quello di un bambino di 6. Sembra una bambola a grandezza naturale.

Entrammo nel ristorante e subito le preparai un manicaretto.

Ogni volta che siamo insieme al ristorante, quando non siamo aperti Arryn non fa altro che starmi attaccato e mi guarda curiosa mentre preparo i vari ingredienti. Ogni tanto le chiedo se ho qualcosa addosso e tutte le volte si gira da un’altra parte e va a guardare Lilith mentre sistema i tavoli. Sono contento che stia bene però… Mi sembra di avere un’avvoltoio sulla spalla.

Una volta finito lo spuntino, Arryn abbozzò un leggero sorriso. Di solito è sempre in quel momento che la si può vedere sorridere per così dire.

“…Grazie… per… merenda.”

Probabilmente non ha molta familiarità con la lingua umana e di conseguenza parla in quel modo. Inoltre, da quel che mi ha detto Tilly, sembra che parli soprattutto con me o Lilith.

“Mi fa piacere.” le dissi sorridendo “Come stai? Ti trovi bene dal vecchio?”

“Nh… stare… bene… Ragazze… amichevoli e… giocare… con me.”

“Mi fa piacere.”

“Graeval… cosa… fare tu?”

“Mm? Sto tagliando delle verdure che userò nei piatti che servirò oggi.”

“Ti… piace?”

“Molto. È divertente.” affermai sorridendole

Calò nuovamente il silenzio o meglio, si sentiva solo il suono del coltello che usavo per tagliare gli ingredienti o del brodo che bolliva. Però una cosa che ho notato solo adesso è come Arryn guardava intensamente il modo in cui tagliavo le verdure… Non è che…

“Vuoi imparare a cucinare?”

“No… non potere…” disse andando nel panico “Casa… proibito me… cose non… adatte…”

“Cose non adatte?”

“Insegnato… ricamo… leggere… scrivere… etichetta…” disse guardandomi negli occhi “Resto… lavori… della servitù.”

Beh c’era d’aspettarselo. Nella società elfica, gli alti elfi ricoprono le cariche dei nobili e vengono istruiti di conseguenza. Al contrario dei nobili umani i cui discendenti potevano fare quello che vogliono una volta raggiunta la maggiore età, gli alti elfi si dividono in tre gruppi: i politici, gli intellettuali e i militari. Già il nome dice tutto quindi non serve che vi spieghi cosa fa ogni singolo gruppo, ma sappiate che vanno molto d’accordo poiché sono consci del fatto che il regno ha bisogno che tutti e tre i gruppi collaborino tra loro. La cosa interessante e che i discendenti delle famiglie devono per forza intraprendere il lavoro di famiglia: il figlio di un militare sarà un militare, quello di un politico un politico e quello di un’intellettuale sarà un’intellettuale. Ci sono state rarissime eccezioni particolari dal momento che riconoscono il talento, ma la società elfica funziona in questo modo. Data la conoscenza linguistica, probabilmente appartiene ad una casata del gruppo politico dal momento che sono istruiti per fungere anche da ambasciatori.

Comunque sia, i suoi occhi parlano da soli

“Vuoi provare adesso?”

“Casa… proibito me…”

“Allora sarà il nostro piccolo segreto. Che ne dici?” le chiesi mettendomi l’indice davanti alle labbra e facendole l’occhiolino

“Segreto mio… e di… Graeval…?”

All’inizio sembrava dubbiosa e successivamente, per qualche motivo si prese il volto che era diventato tutto rosso agitandosi. Che carina diceva l’espressione di Lilith. Una volta calmatasi annuì vigorosamente.

“Bene… allora va sul retro e lavati le mani.”

“Nh!”

Arryn si fece aiutare da Lilith per scendere dallo sgabello e corse verso il retro per fare ciò che gli avevo chiesto. Nel mentre, tirai fuori un laccio e uno dei grembiuli di riserva. Gli staranno grandi, ma non avevo certo pensato che un giorno avrei istruito un bambino come cucinare… o meglio non nell’immediato futuro… a quel pensiero mi venne istintivamente da sorridere

“Non pensarci neanche.” affermò Lilith guardandomi un poco arrabbiata

“A cosa non dovrei pensare?”

“…Anche se la poligamia è lega-”

“Ferma lì!! Ma per chi mi hai preso?! Per un pedofilo?!”

“Eh? Credevo ti fossi accorto che-”

“Haa… come potrei non accorgermene…” sospirai “Però, te l’ho già ripetuto migliaia di volte… perché metti sempre in dubbio la mia parola?”

“……Scusami” si scusò Lilith. Se in questo momento avesse le orecchie di un cane, sarebbero basse.

“Non serve. Dopotutto se t’ingelosisci è come se mi volessi dire che mi ami con tutto il cuore.” le dissi sorridendole e prendendole la mano per poi tirarla a me

“Graeval…?!”

era tutta rossa. Poi le toccai la pancia, poco sotto l’ombelico.

“Pensavo solo… che il nostro bambino potrebbe comportarsi come Arryn oggi, in un prossimo futuro.”

“Non è nostra figlia…” disse prendendo e fermando la mia mano “però, non posso negarlo se la metti in questo modo.” affermò dolcemente dandomi un bacio a stampo.

The Guardian Chef

The Guardian Chef

Stato: In corso Tipo: Autore: Rilascio: 2022
In un mondo di spade e magia, Graeval è figlio di umili contadini, una persona qualunque con un talento particolare per la cucina. I suoi compaesani lo conoscono per i suoi piatti deliziosi, per essere l'amico d'infanzia della Santa eletta dalla Dea Aphy e per essere sposato con una donna bellissima. Ma è davvero tutto qui? Certo che no. Altrimenti perché racconteremo la sua storia? Egli non è un ragazzo qualunque. La sua natura fredda, realista e calcolatrice era da sempre fin troppo matura per qualcuno della sua età. Ma illuso segreto è tanto immenso... quanto il potenziale della sua mente.
error: Il contenuto è protetto!

Opzioni

non funziona con la modalità scura
Ripristina