Attirai l’attenzione della bestia che stava lì per i fatti suoi.
La bestia simile a una tigre aveva un aspetto minaccioso che sarebbe riuscito a far scappare anche un mago di 5 stelle, aveva 2 possenti corna e degli artigli affilati.
La bestia iniziò a correre verso la mia direzione, era alta sui 30 metri ad occhio e croce.
Concentrando Eyu nella mia mano apparve una palla grezza oscura.
Visto che non era un attacco che mi costava molto era mio solito usarlo, gliene lanciai una valanga che sulle bestie precedenti avevano funzionato.
Appena una manciata di quelle sfere toccarono la pelle della bestia ho capito una cosa.
Con questa creatura non funzionavano.
Al massimo si formava una lieva ferita se colpivo lo stesso punto ripetutamente ma nulla di più.
Ma non mi sono scoreggiato.
Anche se mi costava poco, non serviva a nulla se non funzionava.
Dovevo cambiare approccio.
Dovevo attaccarlo da più vicino.
Era la soluzione più ovvia.
Decisi di dare al Eyu grezzo una forma anche se per questo mi serviva concentrarmi con maggiore sforzo.
Dovevo combattere da vicino la bestia.
L’Eyu prese la forma da me desiderata, un pugnale anche se però era allungato ma non si poteva usare il termine spada, quindi decisi di chiamarla “mini spada”, l’arma era tutta nera.
Tenendo salda la mini spada e senza pensarci troppo iniziai a correre verso la bestia e non più a stare fermo a tirare colpi a distanza.
Dovevo stare attento, in un combattimento ravvicinato ero in svantaggio.
Dopo qualche decina di secondi di corsa.
La bestia era davanti a me.
Potevo vedere i suoi rabbiosi occhi che guardavano verso di me, ma non potevo fare molto per questo.
Anche se però mi trasmetteva anche un leggero senso di sadismo anche se non mi sapevo spiegare il perché.
Ma tralasciando questo, consideravo il mio piano semplice, nulla di complesso, al meno a parole.
La mia idea era quella di fargli degli attacchi ai lati per farlo confondere e dopo che si era indebolito gli avrei dato il colpo finale.
Sarebbe bello se tutto andasse così, pulito e veloce ma era impossibile.
Mi avrebbe richiesto parecchio tempo e energie.
Iniziai col mio piano, andai di sinistra con un rapido scatto e gli feci un taglio rapido con la mini spada sulla sua zampa.
Finalmente avevo fatto qualcosa che si poteva definire una ferita.
Ma non era ancora finita la battaglia, continuai a correre in cerchio su di lui e gli feci un altro taglio, questa volta sulla zampa destra.
Ma non potevo restare solo alle zampe, mentre la bestia continuava a dimenarsi e tentava di schiacciarmi con le su zampe o prendermi per stritolarmi con le sue mani stavo pensando ad altre mosse.
Continuavo a fare rapidi scatti e movimenti di gambe per non farmi prendere, quando finalmente decisi cosa dovevo fare.
Concentrai ancora più Eyu nei miei piedi per poter fare un salto più grande di quanto potessi, con un salto strinsi forte la mini spada e gli feci un taglio profondo al petto.
In mezzo al suo folto pelo color verde foglia si era formato un lungo e spesso taglio visibile.
Uscì del di sangue.
Questo colpo sembrava che la bestia lo avesse sentito.
Ora era il momento di togliergli un occhio.
Se ci fossi riuscito, sarebbe stato il momento perfetto per il colpo finale.
In questi mesi ho ucciso dozzine di bestie e ho capito il loro modo di pensare, loro facevano affidamento solo sugli occhi per capire dov’era la preda erano anche stupide e usavano solo la forza bruta ed erano comandate dalla rabbia e dal istinto di sopravvivenza.
Dalla ferita continuava a uscire ancora del sangue, notai subito le conseguenze del mio gesto, i suoi movimenti erano diventati più lenti.
Però la sua rabbia inspiegabile era ancora potente.
Però improvvisamente qualcosa cambiò.
Lo sguardo della bestia cambiò.
Mise le mani sul terreno.
Che aveva in mente di fare?
Dopo qualche secondo, ho sentito il terreno tremare con un certo vigore.
Uscirono delle pietre affiliate da tutte le parti .
Sembravano delle lance che uscivano dall’altra parte del corpo della loro vittima.
Se qualcuno fosse stato sul punto in qui ne stava per sbucare una, sarebbe morto.
Ero sorpreso, questa era la prima volta che una bestia che usava la magia, di solito usano solo la forza bruta.
Forse perché era una bestia di Rango A, ma non avevo tempo per approfondire la questione.
Aveva iniziato a fare sul serio.
Iniziai di nuovo a usare l’eyu oscuro grezzo per tirare attacchi a distanza.
Sulle pietre funzionava anche se non le distruggeva del tutto.
Dovevo correre, non volevo che una di quelle spuntasse sotto di me.
Schivando quelle che già c’erano e stando attento a quelle che dovevano ancora sbucare, raggiunsi di nuovo la bestia faccia a faccia.
Dovevo sbrigarmi.
Sono salito sul braccio della bestia, era rischioso ma dovevo farlo.
Sentivo il pelo presente su di essa, stavo cercando in qualche modo di raggiungere la sua faccia per togliergli un occhio.
Piano piano.
Passo dopo passo.
Stavo raggiungendo la destinazione.
Sul mio corpo sentivo la folta pelliccia della bestia, sarebbe perfetta per degli indumenti o per un tappetto pensai.
Stavo arrivando in cima senza grossi problemi, finché sentì qualcosa.
Un dolore terrificante proveniente dalla mia gamba sinistra.
Dalla mia gamba stava uscendo sangue.
C’era una pietra in essa che la trapassava da una parte all’altra.
Stava uscendo parecchio sangue dalla ferita.
Quel bastardo, era disposto a usare il suo corpo in questo modo pur di uccidermi.
Però per la bestia quello era solo un graffio.
Dovevo sbrigarmi a trovare un rimedio o poteva finire peggio.
Sentivo un dolore atroce e assieme a quello l’odore metallico del sangue.
Tolsi con grande dolore la pietra dal polpaccio e concentrai del Eyu nella ferita.
Era la prima volta che mi capitava una ferita del genere, la voglia di urlare c’era.
Non poteva fare molto, sapevo che metterci quella infima quantità di eyu non poteva guarire se facevo solo questo ma era tutto quello che potevo fare in quel momento.
Riuscivo a camminare a stento e la gamba mi faceva male.
Usai la mini spada per aiutarmi ad andare avanti.
Continuai ad avanzare tendono stretta la mi arma.
Dovevo andare avanti.
Dopo qualche problemino qua e la ero riuscito ad arrivare vicino al volto.
C’ero quasi!
Ero colmo di speranze.
Ma sentì qualcosa, una sensazione familiare.
Come se qualcosa mi avesse traversato il corpo.
Una delle pietre aveva trapassato il mio corpo.
Un’altra pietra, questa volta anche più grossa.
Continuava a uscire incessantemente sangue, e il dolore a diventare sempre più forte.
Sputtai sangue.
Vomitai sangue.
Era una sensazione orribile.
Ma mi facevo una domanda in mezzo a tutto quel dolore, perché proprio ora?
Poteva farlo dopo avermi fatto la ferita alla gamba, sarebbe stato più efficcaccie.
Tra le varie risposte una combaciava con una mia sensazione.
Quella leggera sensazione di sadismo, a quanto pare anche le bestie possono essere sadiche.
Quel bastardo mi voleva fare soffrire!
Potevo vedere nei suoi occhi animaleschi la gioia nel vedermi vomitare sangue.
Dopo senza alcuna esitazione, mi scaraventò per terra.
Con il suo altro braccio mi tolse come se stesse togliendo una mosca.
Come una creatura infima e insignificante.
Potevo sentire l’aria che mi spingeva verso non so dove.
Tutto ad un tratto.
Sentì un dolore alla testa.
Ero finito su una delle su pietre.
Era una fortuna che non fossi già svenuto.
Vedevo sfocato e mi girava la testa.
E il sangue continuava a uscire senza sosta.
Potevo vedere le mie mani ricoperte del mio stesso sangue.
Era una vista nuova.
Di questo passo non c’e l’avrei fatta, non riuscivo a stare in piedi o a muovermi.
Il dolore cresceva.
Era meglio scappare in una situazione come questa, ma sembrava alquanto infattibile.
Forse era la fine.
Forse era troppo presto per me affrontare una bestia di questo calibro.
Non volevo che finisse così questa battaglia.
Però non volevo che la battaglia finisse con me dolorante che perdevo miseramente.
Volevo fare un ultimo disperato tentativo.
Era una mezza idea, non sapevo nemmeno se c’è l’avrei fatta.
Ora mai mi restava poco.
La mia mini spada di Eyu era ancora con me, mentre mi scaraventò la strinsi forte per non perderla.
Mi stavo reggendo su una lastra di pietra ed ero pieno zeppo di sangue.
Alzai il mio braccio.
La bestia nel mentre non stava facendo nulla, probabilmente voleva darmi una morte lenta e dolorosa lasciandomi morire dissanguato.
Concentrai Eyu nel mio braccio.
Dopo di che, la mini spada stava fluttuando.
Ero riuscito a fare il primo e difficile passo.
Era difficile tenerla sospesa, era la prima volta.
Sputai altro sangue.
Ma lascai perdere, ormai ne avevo anche troppo.
Concentrai altro Eyu nel mio braccio che faceva fluttuare la mini spada.
La mini spada si era ingrandita.
E stava continuando a farlo piano piano.
Ma non era ancora abbastanza grande.
Anche se era il doppio di prima non bastava.
Doveva essere dieci volte più grande.
Cercai di ingrandire ancora di più la mia arma totalmente nera.
Vomitai sangue.
Ma ne era valsa la pena.
La mini spada, no anzi, l’enorme pugnale era grande abbastanza.
Ma continuavo a vomitare sangue.
E vedevo sempre di più sfocato.
Il dolore cresceva.
Se non avesse funzionato, tutto l’eyu nel mio corpo che ho usato sarebbe stato sprecato.
Ormai dentro di me non ne era rimasto un goccio.
L’enorme pugnale si stava tenendo a stento.
Quando la bestia lo notò, inizio a correre nella mia direzione.
Probabilmente pensava che sarebbe morto se c’è l’avessi fatta.
Era quello il mio obbiettivo.
Piano piano, era sempre più vicino a me.
Ma non ancora.
Non ancora.
Dovevo aspettare.
Sentivo i suoi passi diventare sempre più udibili.
Non ancora.
Mentre stava correndo come un pazzo stava riuscendo a schiacciare le sue stesse rocce come se nulla fosse.
Non ancora.
Era un passo da me.
Potevo vedere la sua orribile faccia piena di soddisfazione.
Perché era sicuro che mi avrebbe ucciso, visto il mio stato.
La sua convinzione era certa e il suo sorriso era macabro.
Ora.
Mossi il braccio.
L’enorme pugnale gli trapasso il cuore.
E uscì fuori un sacco di sangue, più di quanto ne usciva a me.
Schizzo tutto su di me, ne ero letteralmente pieno.
Potevo vedere i suoi occhi e le sue braccia animaleschi chiaramente verso di me.
Un artiglio era letteralmente sotto il mio collo.
Ma non me ne fregava.
Il suo volto, i suoi occhi.
Pieni di convinzione e di gioia.
Ora erano bianchi e spenti.
Non respirà più.
Era morto.
Ricoperto del suo stesso sangue, gli sorrisi.