Capitolo 9

Il gusto della vittoria

Uscita nord di Adarmas – Anno 652 – 2 Settembre – Ore 19:45 – Akane’s POV

Ero inginocchiata mentre tenevo leggermente alzata la schiena di Kevin: era privo di sensi per il duello che aveva fatto contro il nobile qualche minuto fa, aggiudicandosi la vittoria riuscendo ad amputargli il braccio. Sulla mia sinistra ad alcuni metri di distanza, si trovava il suo avversario che era più furioso che mai ed in piedi: pronto a sferrare una magia con la mano destra per poterlo uccidere; ma ero decisa di volerlo proteggere insieme alla ragazzina che si trovava affianco a me.

“FERMO! Non ti permetterò di torcere nemmeno un capello a Kevin! Hai perso…accettalo e vai via!” Con sguardo irritato e tono minaccioso mi alzai, mettendomi davanti al corpo di Kevin dopo averlo appoggiato delicatamente al suolo: spalancai anche le mie braccia come segno di difesa su di lui e la ragazzina; la scolara mi vide con un viso alquanto stupito e il nobile continuò ad irritarsi sempre di più.

“E TU CHI DIAMINE SEI!? LEVATI IMMEDIATAMENTE! IO NON POSSO ACCETTARE UNA COSA DEL GENERE…! ESSERE SCONFITTO DA UNO COME LUI E’ UNA SITUAZIONE INACCETTABILE…! RICORDATE CHE SONO UN NOBILE…POSSO PUR SEMPRE CHIAMARE QUALCUNO PER UCCIDERLO!” Il nobile si mise ad urlare con una voce abbastanza acuta, come se fosse disperato e che sentisse un enorme dolore: il suo volto era dolorante e annullò la magia sulla mano destra, facendo un gesto per muoverlo lateralmente.

“Anche io sono una nobile…come la mettiamo? Se vuoi essere pagato con i soldi puoi dirmelo tranquillamente, potrebbero essere un ottimo modo per ripagarti.” Iniziai a spiegare su come cercare di risolvere la faccenda in modo pacifico; era l’unico modo per farlo calmare visto che in quel momento sembrava molto instabile mentalmente. Avevo uno sguardo abbastanza teso ma provai a rimanere tranquilla.

“Oohh…? Non è che per caso sei proprio tu la ragazza di cui parlava, vero? Beh, in effetti sembri proprio una donna perbene; se vuoi posso darti una possibilità per sposarmi: potresti esserne degna! In più, lascerò andare anche il tuo amico in questo modo.” Il nobile iniziò a sorridere usando un tono spavaldo, ricominciando a tenersi la spalla sinistra con la mano destra: nonostante avesse fermato l’emorragia qualche volta si videro delle gocce di sangue cadere per terra.

“Rifiuto gentilmente la sua offerta signor nobile, non mi interessa.” Risposi, usando un tono freddo ma educato allo stesso momento insieme ad uno sguardo serio: continuai a rimanere davanti al corpo di Kevin.

“Gghh…superato da uno come lui…è inaccettabile…! Un giorno se me lo ritroverò davanti non esiterò a ucciderlo…VI E’ CHIARO!?” Il ragazzo smise di sorridere e ricominciò ad infuriarsi mettendosi ad urlare: fece uno sguardo pazzo e disperato, non era una scena per nulla piacevole. Inaspettatamente le persone che avevano assistito allo scontro iniziarono ad irritarsi, tirando ogni tipo di insulto ed urlo verso il nobile.

BASTA!

SEI DAVVERO RIDICOLO!

ACCETTA LA SCONFITTA…PERDENTE!

VAI VIA IMMEDIATAMENTE!

Quando le persone iniziarono a dire queste frasi molto amare e toste; il nobile iniziò a girarsi in varie parti velocemente, accennando uno sguardo alquanto disperato che sembrava sull’orlo del pianto: raccolse il braccio che gli era stato amputato e se ne scappò via con l’amaro in bocca. Ci furono alcuni secondi di silenzio mentre lo vedevamo andare via.

“Uff…finalmente è andato via…” Contemplò la ragazzina che aveva protetto Kevin: iniziò ad utilizzare un tono molto più rilassato e tranquillo, rimettendo le sue mani sopra le sue gambe.

“Beh…era anche ora…stava letteralmente impazzendo ma per fortuna le persone ci hanno aiutato. Comunque pensiamo a Kevin adesso.” Smisi di tenere le braccia spalancate e ritornai da Kevin, inginocchiandomi come avevo fatto poco prima: il mio sguardo era tranquillo e leggermente sorridente, continuando a pensare su come il mio amico fosse stato bravo a duellare.

Subito dopo decisi di prendere Kevin in spalla per portarlo fuori da Adarmas; la ragazzina voleva anche darmi una mano per farsi ripagare: il paese era ancora troppo in foga per tutto quello che successe e quindi andammo via da essa tramite l’uscita nord. Appena arrivammo nel bel mezzo della prateria lo iniziai a curare, visto che da piccola mi avevano insegnato parecchie magie curative di quasi ogni tipo: potevo curare le ferite sanguinanti, il veleno, le bruciature e anche tanti altri stati gravi.

Prateria a nord di Adarmas – Anno 652 – 2 Settembre – Ore 20:10

Ci trovavamo poco fuori dalla città mentre stavo curando Kevin dalle ferite che aveva subito contro il nobile: tenevo le mie due mani poco sopra il suo stomaco mentre lo avevamo messo sdraiato a pancia insù nella parte destra della prateria; stavo usando una magia curativa di colore dorato per farlo stare meglio per riprendersi. Improvvisamente la scolara decise di farmi una domanda.

“Le posso chiedere una cosa signora nobile?” Domandò mentre teneva un tono insicuro e faceva uno sguardo leggermente esitante: eravamo entrambe inginocchiate normalmente nel prato, con me che ero leggermente piegata in avanti per poter curare Kevin al meglio.

“Chiamami pure Akane, ahahah, cosa c’è?” Le chiesi facendo una risata e chiudendo i miei occhi, usando anche un tono molto sereno mentre continuavo la magia curativa.

“Ecco…sarebbe un problema se appoggiassi la testa di questo giovane avventuriero sulle mie gambe?” La ragazzina arrossì leggermente nel fare questa domanda con un tono molto timido: abbassò leggermente il suo sguardo e appoggiò la sua mano destra vicino alle parti del cuore; aveva anche un viso imbarazzato in quel momento.

“Eh…? Ovviamente no…ma perché?” La guardai riaprendo gli occhi e feci una faccia stranita: cambiai il mio tono di voce da sereno a serio. Subito dopo la scolara prese dolcemente la testa di Kevin e la appoggiò sopra le sue ginocchia, esse giacevano sopra l’erba della prateria: iniziò ad accarezzargli dolcemente i capelli mentre era privo di sensi; fermai la cura che gli stavo facendo dopo questo gesto, ma sicuramente non serviva più visto che avevo usato parecchio mana.

“Beh, perché è il minimo che io possa fare per ripagarlo…mi ha salvato da una persona che mi avrebbe fatto delle gesta davvero orribili.” Rispose la ragazzina mentre continuò a guardare Kevin con dolcezza e ad accarezzarlo: un leggero venticello fece muovere l’erba e i nostri capelli in tutta la prateria.

“Capisco…ed è anche più che comprensibile che tu voglia ripagarlo…sicuramente eri molto preoccupata e senza di lui non potevi sapere che fine avresti fatto. Cambiando discorso comunque…frequenti la scuola di Adarmas?” Le feci questa domanda alzandomi subito dopo, facendo un piccolo versetto di sforzo e mettendo le mani sui miei fianchi: continuai ad avere lo stesso tono di voce e sguardo.

“Proprio così…e vado anche molto bene! Voglio essere abbastanza brava da riuscire a far stare bene le persone; vorrei imparare tante magie curative per salvare delle vite!” Smise di accarezzare Kevin e strinse le sue mani in due piccoli pugnetti all’altezza dei suoi fianchi del seno, accennando in quello stesso momento anche un volto parecchio convinto.

“Ahahah…sicuramente c’è la farai.” Le risposi chiudendo i miei occhi e facendo un sorriso, ritornando con un tono parecchio sereno mentre rimanevo in piedi. Infine rimanemmo in silenzio per un bel lasso di tempo, aspettando che Kevin riprendesse conoscenza.

Prateria a nord di Adarmas – Anno 652 – 2 Settembre – Ore 20:40 – Kevin’s POV

Poco a poco stavo riprendendo conoscenza mentre ero tutto intontito, vedendo inizialmente parecchio sfocato ma riuscendo a capire che mi trovavo sdraiato da qualche parte; passati alcuni secondi riuscii a capire che si era fatta sera: il cielo difatti iniziò ad essere di colore blu con alcune stelle sparse.

“A-ah…g-giusto…ho affrontato quel nobile e mi sembrava di averlo anche sconfitto; quindi adesso dove mi trov…ma cosa è questa bella sensazione…? Dove ho la testa? Non è di certo un cuscino…” Contemplai mentre ero sdraiato a pancia insù con un tono molto basso e abbastanza intontito, facendo anche un volto parecchio stranito. Appena riuscii a vedere meglio, notai che ad alcuni centimetri di distanza frontalmente dal mio viso, c’era il volto della ragazza che avevo salvato: era sorridente e leggermente rosso sulle parti delle guance; capì subito di avere la testa sopra le sue gambe, quindi arrossii di botto, alterandomi leggermente.

“Eehh? Ma cosa!?” Non capivo la situazione e continuai a rimanere imbarazzato, muovendo completamente a casaccio le mie braccia e rimanendo con un volto vergognoso, tenendo gli occhi spalancati.

“Eheh…ben svegliato; mi raccomando rilassati e stai giù, voglio farmi ripagare.” La ragazzina fece un volto candido e sorridente dopo aver detto queste parole: chiuse i suoi occhi e notai parecchia felicità pervadere in lei.

“Eeh? Ma non sei tornata a casa?! Non che abbia qualcosa in contrario ma è imbaraz-” Mentre cercai di capire meglio la situazione con un volto vergognoso, una voce familiare mi interruppe improvvisamente: girai la testa sulla mia sinistra per capire chi fosse.

“Ma guarda un po’ chi si è svegliato; buonasera Kevin, per caso ti senti bene sopra le sue gambe?” Chiese Akane con un sorriso scaltro in volto insieme ad un tono malizioso: era piegata leggermente in avanti con i pugni appoggiati nei suoi fianchi. Rimasi incredulo per alcuni secondi, non credendo a ciò che stavo vedendo; stavo rivedendo Akane e per come si stava comportando, sembrava mi avesse perdonato.

“Gghh…Akane…non ci credo…cosa ci fai qui?” Spalancai i miei occhi, fissandola per parecchi secondi mentre continuai a rimanere incredulo; la sua bellezza era rimasta sempre la stessa: stavo provando molta felicità nel vederla.

“Ho visto il tuo duello…e per come stavi messo mi avevi fatto quasi preoccupare: quindi ti ho curato e ho aspettato che ti riprendessi.” Akane iniziò a spiegare cosa aveva fatto e si mise le braccia conserte facendo imbronciare il suo viso: era davvero carina anche con quel volto; subito dopo mi scesero delle lacrime, decidendo di alzarmi di scatto per inginocchiarmi velocemente di fronte a lei: appoggiai le mani sull’erba mentre feci questa azione, dove si poteva anche notare che tenevo di nuovo la spada nel fodero dietro la mia schiena.

“SCUSAMI…SCUSAMI…mi dispiace per come ti ho trattato…non meritavi tutto questo…spero che mi potrai perdonare…” Tenevo la testa abbassata e rivolta verso l’erba mentre ero inginocchiato con la schiena inclinata in avanti: usai un tono quasi disperato per avere le sue scuse.

“Giovane avventuriero non si è ripreso del tutto, non faccia gesti bruschi!” Esclamò la scolara alzando d’istinto le sue due mani all’altezza del petto, rimanendo preoccupata per quello che avevo appena fatto. Akane sospirò e fece un sorriso: smise di rimanere con le braccia conserte subito dopo, ritornando composta.

“Uff…tranquillo…va tutto bene…non sono arrabbiata… quindi rialzati; per di più come potrei esserlo…dopo tutto quello che hai detto nel duello?” Akane arrossì leggermente usando un tono imbarazzato: girò il suo volto sulla destra per provare a nascondere la sua vergogna. Probabilmente intendeva quella frase dove avevo detto che potevo amarla.

“Aspetta che cosa ho det-…AAAAHHHHHH! DIMENTICA TUTTO!” Rialzai il mio viso per mettermi in ginocchio normalmente, diventando rosso come un pomodoro dopo aver realizzato e ricordato ciò che avevo detto: usai un tono davvero divertente e buffo.

“Non me lo puoi chiedere così su due piedi!” Mi urlò Akane facendo vedere per bene il suo volto leggermente rosso e imbarazzato girandosi: usò un tono acuto mentre diceva quella frase. Sospirai e decisi di cambiare argomento.

“Uff…comunque cambiando discorso…tranquilla io sto bene, te invece?” Domandai con un tono tranquillo e pacato mentre mi girai verso la scolara: feci un volto sereno e molto più rilassato.

“Io…sto bene!” Esclamò, facendo un dolce sorriso e chiudendo i suoi occhi insieme ad un tono molto vivace.

“Ti direi di tornare a casa; si è fatto abbastanza tardi e sicuramente i tuoi saranno preoccupati.” Intervenne improvvisamente Akane rivolgendosi alla ragazza, accennando un viso ed un tono abbastanza seri; effettivamente per una scolara come lei poteva essere preoccupante vedere che non era tornata ancora a casa in un certo orario.

“E’ vero! Hai ragione, devo tornare subito! Giovane avventuriero…e anche a lei Akane…vi auguro il meglio, grazie di tutto! Soprattutto a lei che mi ha salvata!” La ragazza si alzò: iniziò a parlare velocemente per potersi sbrigare e fece degli inchini molto rapidi continuamente; sia verso di me che verso Akane.

“Devo diventare un eroe…salverei ancora e ancora…se necessario…arriverò in tempo se sarai ancora in pericolo, abbi fiducia!” Mi alzai pure io e feci l’occhiolino, dicendo questa frase con un tono molto fiero ed un sorriso smagliante: Akane rimase stranita per qualche secondo da questa mia reazione.

“Allora la ringrazio infinitamente ancora una volta…ci vediamo!” La ragazzina mentre faceva un sorriso vivace ed emozionato, si girò ed iniziò a correre verso Adarmas: per qualche secondo fece un saluto col suo braccio destro alzato mentre correva incontro al suo paese. Anche noi la salutammo subito dopo alzando le nostre braccia; dopo alcuni secondi il mio stomaco iniziò a brontolare.

“Aahh…in effetti che ore sono? Ho una fame…” Contemplai, chiudendo i miei occhi e tenendo la mano destra sullo stomaco: avevo un tono sofferente e mi girai verso Akane.

“Non sei affatto cambiato, vero Kevin?” La nobile ragazza mi fece la linguaccia piegandosi leggermente in avanti: usava una voce parecchio scherzosa quindi ero rassegnato ma felice allo stesso momento.

“Vuoi iniziare a provocarmi di nuovo fin da subito…? Beh, in ogni caso sono davvero felice che tu mi abbia perdonato…seriamente.” Le dissi con un sorriso in volto e con un tono molto allegro e spensierato: appoggiai la mano destra sulla vita.

“Basta parlarne coraggio…! Direi di andare in un ristorante a mangiare qualcosa.” Propose Akane alzando l’indice della sua mano destra e facendo uno sguardo fiero con gli occhi chiusi.

“E’ davvero un’ottima idea!” Esclamai tutto carico con un sorrisone, togliendo la mano destra dalla vita e stringendola facendo un pugno.

“Prima però…anche io ti devo delle scuse…mi dispiace di averti distrutto la spada a cui tenevi tanto.” Akane fece un inchino veloce usando un tono sconsolato, notando nel suo viso un pochino di tristezza; decisi di consolarla subito dopo.

“Tranquilla, anzi, in effetti è stato anche un bene; avevo parlato con un fabbro e mi aveva avvisato che se non si fosse rotta…a prescindere tra qualche mese non sarebbe stata più utilizzabile. E devo anche ammettere che se si sarebbe rotta nel duello contro il nobile avrei fatto sicuramente una brutta fine; quindi il fabbro dicendomi questo decise di farmi acquistare una spada molto potente…e sono riuscito a sconfiggere quel ragazzo…! Quindi è come se mi avessi salvato in pratica, ahahah!” Mi misi a ridere, chiudendo i miei occhi e alzando il mio viso al cielo rimanendo fiero di me stesso.

“Avevo ragione quando dicevo che eri strano, accidenti…certo che fai dei ragionamenti assurdi e contorti.” Rispose Akane con un tono seccato e toccandosi la fronte con la mano destra: si abbassò leggermente in avanti e rimase rassegnata.

“Beh, però se ci pensi è vero, eheh!” Le dissi mentre smisi di ridere ma rimanendo nella stessa identica posa e sorridente.

“Andiamo a mangiare da qualche parte che è meglio…” Decise subito dopo, rimanendo con uno sguardo stranito nei miei confronti e stesso tono di voce.

“Ah, giusto, ma te ti sei portata dei soldi per mangiare?” Le chiesi mettendomi con le braccia conserte, facendo uno sguardo pensieroso e voce seria mentre la guardai.

“Ovviamente! Ho parecchi soldi da parte, non preoccuparti se non riesci a pagare: con l’oro ci penso io, su questo sono molto generosa.” Rispose diventando fiduciosa e facendo uno sguardo sicuro di sé: fece battere il suo pugno destro sul petto mentre diceva quella frase.

“Ma…n-no non c’è ne bisogno, tranquilla.” Portai le mie mani leggermente in avanti e feci uno sguardo preoccupato: non volevo che dovesse pagare solo lei ogni cosa che mangiavo.

“Aaahh…sei l’unica nobile al mondo che fa così secondo me…in senso positivo ovviamente…” Misi la mano destra nel mio occhio dello stesso lato e abbassai la testa usando un tono rassegnato.

Subito dopo rientrammo dentro Adarmas prendendo i nostri zaini e andammo a cenare in un ristorante per riempirci lo stomaco; dopo esserci rifocillati Akane decise di voler dormire nella prateria: in questo modo eravamo già di strada per il prossimo paese.

“Già vuoi uscire fuori? Non potevamo fermarci da qualche parte per dormire?” Le chiesi con tono e volto stranito, mentre stavamo passeggiando nella stessa zona dove avevo affrontato il nobile: ovvero nell’uscita nord di Adarmas. Stavamo passeggiando tranquillamente uno affianco all’altro con un bellissimo cielo notturno e atmosfera tranquilla.

“Se volevi prenotare una stanza di albergo per dormire con me ti sbagliavi di grosso.” Rispose Akane in modo freddo, imbronciandosi e mettendo le sue braccia conserte: mi guardò con degli occhi penetranti senza girare il suo sguardo, visto che mi trovavo sulla sua destra.

“Ancora a pensare male, eh? Ma per chi mi hai preso?” Domandai, usando un tono leggermente irritato insieme ad un volto che esprimeva una sensazione di dissenso.

“Sei una persona gentile: questo è sicuro…ma a calmare gli ormoni non penso che saresti abbastanza bravo…” La mia amica ritornò sorridente dopo aver detto questa frase e avvicinò il suo viso al mio: utilizzava un tono ironico e faceva un espressione piuttosto scaltra verso di me.

“Oohh…cosa mi tocca sentire…? Comunque dove vorresti dormire?” Ormai essendomi rassegnato, decisi di non rimanere infastidito dalle sue parole: tornai con un volto e tono serio, facendole questa domanda per cambiare discorso.

“Beh…come abbiamo fatto ieri dormiremo accampati, che ne dici?” Akane sorrise con un tono allegro mentre entrambi ci rimettemmo ben dritti e composti: subito dopo si allontanò di qualche metro in avanti, dandomi le spalle mentre iniziò a tenere le mani dietro la schiena; ad un certo punto si girò verso di me rimanendo con un sorriso.

“Cavoli, è vero…ci eravamo conosciuti solo ieri, per me sembra già passata un’eternità.” Contemplai sorridente, alzando lo sguardo per ammirare il cielo notturno pieno di stelle sopra di noi: il mio tono di voce era diventato più dolce. Anche Akane contemplò il cielo insieme a me, ma dopo alcuni secondi ritornò carica.

“Beh…abbiamo ancora molto da fare…siamo solo all’inizio della nostra avventura! Devi sapere ancora molte cose di cui non sei a conoscenza.” Inizialmente Akane ritornò con un tono carico, ma verso la fine della frase sembrava malinconica e stranamente seria, sia nella voce che nel volto: come se avesse ricordato un qualcosa di doloroso. In quel momento decisi di non darle peso su quel comportamento, avendo notato che in realtà non era la prima volta che faceva così: sicuramente mi stava nascondendo qualcosa, ma non volevo chiederglielo direttamente; doveva raccontare tutto quanto di sua spontanea volontà.

Rimanendo leggermente stranito e pensieroso, Akane ed io iniziammo ad uscire nella parte nord di Adarmas: raggiungemmo quella prateria in cui avevo ripreso i sensi insieme alla scolara.

Prateria Nord di Adarmas – Anno 652 – 2 Settembre – Ore 22:30

“Giusto Akane, tu sai per caso quale sarebbe il prossimo paese?” Chiesi incuriosito con volto concentrato, mentre stavamo passeggiando all’interno del prato verde nella parte est: quella sera l’atmosfera era molto bella e rilassante, c’era anche un soffice vento in quel momento.

“Il prossimo Paese è dove sono nata io: Noremas.” Rispose Akane, continuando a tenere un viso ed un tono serio: girò leggermente il suo volto verso di me.

“Ah, adesso ho capito: in parole povere volevi vedere che zone c’erano a sud di Allibis…per poi tornare nel tuo paese e infine incamminarti sempre più a nord per il dungeon?” Chiesi rimanendo pensieroso ma leggermente sorpreso, mettendo la mia mano destra sul mento e alzando leggermente lo sguardo: ovviamente si poteva notare quella enorme montagna a diversi chilometri di distanza da noi, di notte era una semplice ed enorme sagoma nera a punta.

“Esattamente!” Esclamò, diventando fiera di sé stessa e appoggiando le mani sui suoi fianchi: nel mentre un leggero venticello fece muovere dolcemente l’erba della prateria e i nostri capelli.

Il nostro impero da come veniva visto dall’alto poteva sembrare un rettangolo più lungo piuttosto che largo: ogni paese ricopriva la maggior parte della zona per larghezza, in questo modo per andare nel prossimo paese bisognava per forza passare da nord. A sud fuori da Airontes infatti si trovava semplicemente una vastità infinita di natura; non si poteva sapere dove si finiva addentrandosi in esse, stessa cosa se si andava ad est oppure ovest al di fuori di ogni paese: fino ad un certo punto arrivava quella zona di natura infinita che poteva portarti in zone sconosciute o forse altre nazioni, ma forse non si sapeva ancora nulla a riguardo. Invece andando a nord si procedeva sempre con i paesi più vicini al dungeon: dove oltre ad esso logicamente si trovava l’impero delle ombre.

“Non vedo l’ora di vedere il tuo paese…sarà sicuramente bellissimo!” Esclamai, tornando carico e sorridente mentre strinsi i miei due pugni: avevo abbassato lo sguardo per poter vedere Akane.

“Si…ovviamente ti informo che vado a fare un salto dalla mia famiglia…” Disse Akane improvvisamente rimanendo seria: il suo tono sembrava piuttosto freddo e fece degli occhi molto penetranti verso di me.

“Certo, mi sembra anche ovvio, se vuoi posso venire pure io a conoscerli?” Misi le mie braccia conserte e rimasi carico, facendole questa domanda con un tono sicuro.

“Mmhh…non lo so…poi vedremo.” Mi rispose in un modo quasi insicuro, come se fosse intimorita per quello che poteva accadere: appoggiò la sua mano destra nel petto per alcuni secondi. Continuando ad ignorare momentaneamente questo suo strano atteggiamento, decisi di darle corda e chiudere subito il discorso.

“Vaa bene!” Risposi infine, tornando con un viso ed un tono alquanto serio: la fissai intensamente per alcuni secondi, dopodiché decidemmo di prepararci per dormire.

Nel bel mezzo di una notte gentile e atmosferica, Akane ed io preparammo le nostre tende per poterci addentrare dentro esse: iniziammo a dormire, non sapendo cosa poteva succedere il giorno dopo.

Fine Capitolo 9

Extra:

Dungeon – ??? – ??? – ??? – ??? POV

Una persona a me cara ed io, ci trovavamo nel dungeon per sopravvivere in questo luogo senza cibo: in quel momento il nostro aspetto non si vedeva a causa del buio della zona, le uniche cose che si potevano notare erano il pavimento e le pareti rocciose.

“Pensi che avremo ancora una possibilità…per togliere all’imperatore oscuro il potere?” Chiese la persona affianco a me: aveva una voce femminile, in quel momento era anche alquanto seria e curiosa. Eravamo entrambi in piedi nel bel mezzo di un luogo oscuro.

“Vedremo…innanzitutto dobbiamo ancora diventare abbastanza forti…purtroppo dovranno rimetterci gli esseri del dungeon per tutto ciò: ma è l’unica soluzione.” Risposi, usando un tono serio e indifferente allo stesso momento: la mia voce era maschile e non provavo emozioni in quel momento.

Improvvisamente si sentì il verso straziante di un piccolo pipistrello che stava venendo verso di noi: feci uno scatto velocissimo che a malapena si poteva vedere, tirandogli un potentissimo e rapido fendente orizzontale; uccidendolo sul colpo e facendolo svanire in una nuvola di cenere. La mia arma era una katana, in quel momento anche essa era oscurata.

“Ottimo lavoro Daruku.” La mia amica si complimentò con me usando un tono serio, raggiungendomi nel giro di qualche secondo mettendosi a camminare.

“Grazie mille…Marianne.” Risposi, rinfoderando la katana e continuando ad usare lo stesso identico tono di voce.

Hoshi no Kishi (The Knight of the Stars)

Hoshi no Kishi (The Knight of the Stars)

Stato: In corso Tipo: Autore: Rilascio: 2023
Un ragazzo chiamato Kevin Nakamura, ovvero un abitante dell'impero della luce, decise di diventare un avventuriero per proteggere il suo popolo, da una imminente minaccia futura proveniente dall'impero delle ombre. Nella sua avventura li aspetteranno molte sfide impegnative e sofferenti, insieme alla scoperta di nuove zone e nazioni sconosciute, con dei nuovi compagni che incontrerà nel suo lungo cammino, così da dover diventare abbastanza forte per proteggere le persone a lui care.
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