Mi sentivo stordito.
Vedevo tutto sfocato e avevo un leggero anche se pur fastidioso mal di testa.
Mi ero appena svegliato.
Non capivo dove ero.
Sentivo la gola secca.
Tutto il corpo mi doleva.
Facevo fatica a ricordare.
Dopo qualche secondo ho capito in che situazione mi trovavo.
Ero andato a scontrarmi con una bestia di classe A.
Avevo vinto?
“Oh, sei sveglio.”
Ancora stordito mi girai per vedere chi era, era Viole.
“Che cosa è successo?”
Mi faceva male la testa.
“Ti sei quasi fatto ammazzare, ecco cosa e successo.”
“Dai fai il serio.”
“Dopo essere svenuto, anche se credevo fossi morto ma ho controllato e il tuo cuore batteva ancora, sono andato a cercare qualcuno per salvarti, ho incontrato questo fabbro e l’ho minacciato che lo avrei bruciato vivo se non avesse fatto quello che volevo, lui accettò e gli chiesi di tagliare le corna della bestia e con quelle di andare al villaggio vicino a prendere delle ottime pozioni di guarigione, dopo che e tornato te le ha fatto bere e ha detto che ti saresti svegliato dopo 1 giorno ed eccoci qui, e stato molto collaborativo anche se era obbligato, mi ha pure dato del pane.”
“Ma allora sai usarlo quel cervello.”
Davvero sorprendente.
Gli accarezzai la testa.
Provai ad alzarmi, ero ancora disteso alla pietra pieno di sangue, ormai era diventato appiccicoso.
Però non c’è la feci, il corpo mi doleva ancora.
Era la prima volta che sentivo tutto questo, sentire così tanto dolore da non riuscire ad alzarmi, l’appucicume del sangue sulla mia pelle e l’esperienza di star quasi per morire.
Dentro di me volevo scappare o urlare, ma lasciai perdere.
Il peggio era finito, dovevo restare calmo.
“Dovresti stare fermo, ora le ferite si sono chiuse ma non sei ancora tornato in forma.”
“Capito.”
Passo qualche minuto di totale silenzio.
“Allora… Ho la tua approvazione?”
“Per cosa?”
Come per cosa?!
“Per l’accademia militare.”
“Ah quello, beh penso sempre che sia meglio una normale accademia.”
“E un si o un no?!”
“E un si, ti sei quasi fatto ammazzare per questo anche se morirai lo stesso andando lì”
Avevo anche un’altra domanda.
“Ma tu cosa stavi facendo mentre combattevo? Non ti ho visto da nessuna parte.”
“Mi stavo godendo il combattimento, figo il momento in qui ha iniziato a evocare rocce dal terreno e stato tutto più movimentato dopo quando sei salito sul suo braccio e ti sei ferito alla gamba non me lo aspettavo e dopo quando ti ha scaraventato ed eri ridotto uno schifo avevo un po’ di ansia ma nulla in confronto quando stava venendo verso di te e a un millimetro da te con la tua arma gigante fluttuante lo hai colpito al cuore, la tensione era alle stelle.”
Cosa è una bambino?!
Adesso mi stavo arrabbiando.
“La mia vita non è un cazzo di film!”
“Ma e stato un bel combattimento, sei vivo, ma perché hai atteso che fosse a un centimetro da te per colpirlo?”
“Quel bastardo mi aveva già ferito troppo e mi voleva dare una morte lenta, l’ho ripagato con la sua stessa moneta, gli ho fatto credere di aver vinto e dopo al ultimo secondo farlo crepare.”
“Sei inquietante…”
In effetti un po’ lo ero.
“Ma comunque sei stato davvero fortunato, sei riuscito a sconfiggere quella bestia di rango A con solo le conoscenze basiche dell’utilizzo del Eyu, sei riuscito a usare il massimo con quel poco che avevi e sicuramente credo che il fatto che abbia ucciso così tante bestie ti abbia aiutato.”
Infatti non ci stavo credendo nemmeno io che avessi vinto.
Riuscire a tenere sospesa quell’arma di grandi dimensioni era stato uno sforzo che non so come abbia fatto a compiere.
“Beh riposati ancora un altro po’, io accendo il fuoco e faccio la cena.”
Dopo un’oretta Viole era tornato con la legna e dei pesci.
Ha accesso il fuoco e ha messo a cuocere i pesci.
Quando erano pronti, me ne ha dato uno e abbiamo iniziato la nostra cena.
Mentre me lo stavo gustando abbiamo iniziato a chiacchierare come nostro solito.
“Ti va bene se partiamo domani mattina verso l’accademia? Credo che riuscirò a camminare.”
“Sai dove si trova?”
“Alla capitale.”
“Ti ricordo che lì c’è pure l’accademia di magia più importante del continente, io preferirei quella.”
“Perché sei così contrario all’accademia militare?”
“Lì e un posto fatto di persone con problemi,e un posto di persone particolare, io preferirei più un posto normale.”
“Dovremmo pagare una retta per Elix, lì ci sono i nobili che si possono permettere una tale cifra.”
“Ma perché l’annuncio del accademia militare era un annuncio? C’è ci sarebbe modo più appropriati.”
Me lo ero chiesto pure io, perché? Non era che stavi sponsorizzando un piccolo negozio.
Vabbé in ogni caso meglio per noi.
Passò qualche altro minuto dove si sentivano i suoni di noi che masticavamo con grande gusto io nostro cibo.
Non mi ero ancora abituato al fatto di usare questi termini, come ad esempio nobile, queste parole le ho viste solo nei libri di storia e dopo per non parlare delle bestie e in questo momento sto parlando con un drago, una creatura che non avrei pensato di poter vedere.
Non so perché lo stessi pensando proprio ora, ma e strano, io di solito mangiavo patatine non combattevo mostri.
Forse il fatto che non mi abbia fatto impazzire di tutto questo era la mia vita, c’era in gioco la mia vita, io sono molto attaccato alla mia vita.
Ma ritornando alla realtà, lasciai perdere questi pensieri inutili.
“Come farai a nascondermi?”
Ah.
Era vero.
Me ne ero dimenticato.
“Dalla tua faccia deduco che non ci avevi pensato, che stupido.”
“Vabbè ti nasconderò nello zaino…”
“Lo sai vero che se mi trovassero ti ucciderebbero? La gente e pronta a uccidere per esseri come me.”
“Va bene, va bene, prima di andare comprerò delle pergamene che contengono un incantesimo di invisibilità.”
Di scatto vidi qualcosa in aria.
Grimor.
“Mannaggia ho preso un’infarto, che vuoi?”
E come al solito si aprì e apparvero delle scritte.
“Io suggerirei di mettere il tuo cucciolo nel tuo anello, che grazie a me, ha anche la possibilità di rinchiudere artefatti e oggetti già di base, cosi sarebbe più al sicuro.”
Cavolo la privacy dove e dove andata a finire?
“Va bene, grazie Grimor.”
Dissi leggermente infastidito.
Ritornò immediatamente nel mio anello.
“Che cosa era quello?”
Dal modo in cui ha detto la frase mi sa che voleva urlare ma si era trattenuto.
Viole aveva una espressione molto confusa, come se avesse visto un alieno, beh, come non dargli torto.
Ma era un problema.
Cazzo.
L’ha visto.
Sapevo che sarebbe arrivato il giorno in cui gli avrei detto chi ero veramente, ma é troppo presto!
Potrei inventarmi delle scuse, ma non mi crederebbe.
Non mi resta altra scelta.
“Avrei preferito dirtelo più in là ma a quanto pare te lo devo dire ora, io in realtà provengo da un’altro mondo, sono stato scelto per partecipare al Ragnarok in veste del dio Crono, il dio del tempo e quello che hai appena visto e Grimor che, detto in parole povere, sarebbe la mia “guida”.”
Detta così sembra la trama di una favola della buona notte!
Mi sarei aspettato una espressione di totale confusione, ma invece sembrava quello di qualcuno che aveva appena finito di completare un cruciverba.
“Ecco cosa era quello!”
Quello cosa?
Non stavo capendo.
“Che intendi con quello?”
“Da quando abbiamo fatto il contratto, ho sentito la presenza di un’altro contratto dentro di te, ma non capivo di cosa si poteva trattare, me lo continuavo a chiedere ma finalmente ora ho capito.”
“Come hai fatto a sentire la presenza di un’altro contratto?”
“Noi siamo legati, i vari contratti e poteri si influenzano tra di loro, io sono dentro di te e tu dentro di me, anche se quello con il tuo Dio mi e sembrato diverso, qualcosa di più distante.”
Beh in effetti non è che siamo proprio vicini, non so nemmeno che aspetto abbia.
Ma lasciamo perdere questo.
“Allora non mi racconti qualcosa di te e sul tuo mondo?”
Disse in modo incuriosito.
“Magari un’altro giorno.”
“Uffa…”
“Si é fatto tardi, e meglio se dormiamo, buonanotte.”
“Buonanotte.”
Accompagnati dalle stelle della notte e dalla brezza notturna ritornai nel mondo dei sogni, con qualche dolore al corpo che non mi permetteva di dormire.