Legami e famiglia “Un buon padre”

Legami e famiglia "Un buon padre"

L’imperatore Keiji tornava a casa da una lunga campagna in un altro universo. La regina Aurelia Yami Delunes sedeva sulla sua sedia dorata e incantevole, situata sulla grande veranda della cittadella, dove poteva ammirare i suoi figli che giocavano nella piazza sottostante. Era vestita con un abito lungo e verde smeraldo, tipico degli abiti regali, che la rendeva ancora più regale e imponente.
L’imperatrice era molto riservata e solo pochi fedeli membri della famiglia reale e le sue ancelle le erano vicine giorno e notte. Era una maestra nelle arti, nella letteratura e nell’insegnamento e fu riconosciuta come la madre di tutte le imperatrici e la guida per tutte le donne nobili di tutte le ere.

“Figli miei, vostro padre è tornato!” esclamò la regina.
Padre!, risposero i figli all’unisono.

L’imperatore Keiji, con il suo abito tradizionale e il volto coperto da un elmo che raffigurava il cielo stellato, si avvicinò ai suoi figli.

“Cosa stavate facendo qui fuori, figli miei?”, chiese Keiji.
“Stavamo solo creando simulazioni di un futuro prossimo, dove noi due proteggeremo il regno contro un grande nemico”, risposero i figli.
“Davvero fantasiosi”, disse la regina con un sorriso.
“Io creerò un regno senza odio e disprezzo”, affermò Dioniso con fermezza.
“Raccontatemi, come immaginate questo nemico?”, chiese l’imperatore.
“Sarà un membro della nostra famiglia”, disse Blizard.
“Ma cosa dite?”, chiese l’imperatore, sorpreso.
“Sì, sarà il figlio di uno di noi”, confermò Dioniso.
“Che il Sommo Creatore non lo permetta!”, esclamò Keiji.
“Egli ricoprirà la carica di Sommo Sacerdote”, aggiunse Blizard.
“Cosa dici? Il Sommo Sacerdote?”, chiese l’imperatore incredulo.
“È assurdo! Impensabile!”, rispose Keiji.
“No, padre! Sarà riconosciuto come tale prima ancora della sua trasformazione!”, intervenne Dioniso.
“Esattamente!”, confermò Blizard.
“Impossibile!”, esclamò Keiji.
“Padre, moriremo combattendo contro questo tiranno per difendere il regno!”, disse Blizard.
“Cosa? Inaudito! Assurdo!”, esclamò Keiji, esprimendo il suo stupore con tono incredulo.
“Devo trovare un modo per evitare tutto questo!”, dichiarò Keiji.
“Credi davvero in questo, mia amata?”, chiese l’imperatrice, rattristata da tutto ciò che stava accadendo.
“Sì, mia cara. I nostri figli maggiori hanno la capacità di vedere, anche se solo in parte, i futuri che possono essere creati. Devo prevedere tutto questo e capire come posso impedirlo!”, rispose Keiji.
E poi entrarono anche gli altri due figli, i figli di Keiji e Aurelia Yami Delunes erano quattro: Dioniso, Blizard, Laura e Regalia. Dionisio fu incoronato re degli universi e sposò Arianna Vestaches. Laura governò il mondo astrale, mentre Regalia contemplò la saggezza nelle stelle e i misteri della vita. Di Blizard si sa solo che diventò un eroe leggendario, ma nulla di più.

“Siamo tornati, padre!”, dissero Laura e Regalia.
“Vado al tempio della divinazione per comprendere ciò che vi hanno detto i vostri fratelli!”, rispose Keiji.
“Cosa vi hanno detto, fratelli? Nostro padre è sconvolto!”, chiesero Laura e Regalia.
“Beh, solo una delle nostre visioni del futuro probabile”, risposero Dioniso e Blizard.
“Padre, perdonateci”, si scusarono Dioniso e Blizard per aver spaventato il padre.
“No, figli miei. Se l’avete visto, sarà così. Devo quindi prepararmi per evitarlo!”, rispose Keiji.

Passano anni. Precisamente dodici anni da quando Dioniso e la sua consorte sono stati incoronati imperatori, dopo la scomparsa improvvisa del padre, il grande Keiji. Nel frattempo, in un giorno sacro, Lucifero e Satana pregavano nel grande tempio, mentre Urano era in missione. Solo Chaos era nella biblioteca inferiore del tempio, studiando storia e politiche antiche, insieme a suo padre.
Improvvisamente, trovò un libro antico, un tomo che risiedeva nella sezione speciale. Era un volume grande e pesante, con una copertina di legno coperta di pelle di drago rosso, e il titolo “Domain Tenebris” inciso su una squama d’oro. L’autore era Yadir Andres e il libro descriveva un regno sconosciuto chiamato “Dimensione Yota”, che si accedeva attraverso il quattordicesimo universo conosciuto come Pais.

“C’è veramente un altro universo al di fuori dei tredici conosciuti?” Chiese Dioniso.
“Quanti universi esistono veramente?”
Chaos, sorpreso, domandò.
“Uno è già straordinariamente grande, sappiamo che esistono altri dodici, ma ora si parla di quattordici. Qual è il vero numero di universi esistenti?” Dioniso continuò a chiedersi.
“Hai ragione, padre, dobbiamo scoprire cosa è vero e cosa è falso leggendo questi antichi tomi!” Chaos rispose.

Mentre Dioniso e suo figlio Chaos esploravano i misteri antichi nell’aula liturgica del grande tempio, Lucifero e Satana, i fratelli minori di Chaos, pregavano insieme al sommo sacerdote Altair II. Quest’ultimo, oltre a regnare come sommo sacerdote, era anche il padrino dei figli di Dioniso e un amico e maestro di grande umiltà.

Il grande tempio, successivo a quello distrutto durante la cruenta guerra tra Keiji e Nergal e precedente a quello costruito da Chaos, era un’imponente struttura che si poneva al secondo posto per bellezza solo rispetto al tempio di Chaos. Dopo la scomparsa di Keiji, capirono che qualcosa non andava, ma la verità sul suo destino è rimasta sconosciuta. Nergal, intanto, era stato sconfitto e imprigionato su un pianeta prigione.

L’ingresso al sacrato interno del grande tempio era protetto da potenti mura e una larga scalinata che portava a un enorme portone. Il sacrato era diviso in tre aree: il giardino, la vasca di purificazione e l’ingresso all’atrio. All’esterno, il tempio era ornato da centododici colonne marmoree bianche e, una volta varcate, si accedeva a un’aula con sei navate e cinque file di colonne. Lungo il perimetro interno c’erano numerosi altari minori con statue dalle armature, cinque delle quali appartenevano ai precedenti imperatori. Nella navata centrale vi era un altare maggiore, con due bracieri ai suoi piedi e due troni dietro di esso, sui quali erano rappresentate una fenice nera e
una fenice rossa, oltre a un grande braciere d’oro. Al centro della navata centrale c’era una cupola decorata con incisioni che raffiguravano la storia dell’impero, dei sommi sacerdoti e la genesi del creato. La cupola esterna era rivestita d’oro e brillava come una stella.

L’esterno del grande tempio era fatto di marmo pregiato e riccamente decorato con gemme, cristalli e raffigurazioni. Era un’apoteosi di iconografia sacra e profana. Lucifero e Satana, eletti come custodi della sacra reliquia dietro i due troni e il braciere sull’altarino, erano anche il simbolo terreno del bene e del male e sacerdoti celesti delle due Sacre Fenici.

Lucifero e Satana, i due fratelli gemelli, erano belli come il sole e la luna. Lucifero era biondo con una veste sacra dorata, con stivali d’oro e un pantalone blu come il mare. Indossava un camice aderente che terminava ai piedi con un ampio spacco, diviso da una cintura d’oro con il simbolo di un sole. Il suo collo era protetto da un cappuccio di seta bianca ornato di fili d’oro e le spalle erano coperte da un grande mantello bicolore, bianco da un lato con ricami floreali e rosso intenso dall’altro. Il mantello era tenuto insieme da una spilla d’oro con il simbolo del sole.
Le mani erano protette da guanti d’oro. Satana aveva i capelli albini e come simbolo la luna crescente. Durante le cerimonie indossavano maschere argentee inespressive con occhi di un colore simile a uno zaffiro prezioso. Entrambi odiavano la guerra, ma erano pronti a combattere se era l’ultima risorsa. Lucifero era onesto ed umile, mentre Satana era severo e autorevole, orgoglioso del suo ruolo di sacerdote custode. Lucifero era dolce e compassionevole, ma sul campo di battaglia era forte nonostante la sua natura mite lo impedisse di superare i propri limiti. Satana, d’altra parte, era feroce con i nemici, protettivo verso i suoi alleati e molto legato a suo fratello.

Altair II, il sommo sacerdote, pregava e le dee fenicie gli mostrarono il futuro. Convocò la famiglia imperiale e spiegò loro cosa sarebbe accaduto, ma in segreto parlò con il principe Chaos di altri eventi che gli altri fratelli non dovevano conoscere subito. Con tutta la famiglia presente, Altair li invitò a essere prudenti nella scelta dei propri successori e delle loro mansioni. Ogni giorno, Dioniso e Chaos esaminavano i tomi, mentre Urano, il fratello minore, si allenava nella zona ai piedi del palazzo di Cristallo.

“Ascoltami, principe mio,” disse Altair, “il futuro è incerto e pericoloso.”
Chaos rispose, “Cosa hai udito?”
“Raduna tutti gli universi mancanti,” rispose Altair, “e stai attento al tuo primogenito.”
“Il mio futuro figlio?” chiese Chaos, perplesso.
“Non posso dire di più,” fu la risposta di Altair.
“Farò come mi consigli,” decise Chaos.

Così, con l’intera famiglia imperiale presente, Chaos invitò tutti a essere prudenti nella scelta dei propri successori e delle loro mansioni. Ogni giorno, Dioniso e Chaos esaminavano i tomi, mentre Urano, il fratello minore, si allenava nell’arena delle aquile ai piedi dell’altura dove si ergeva il palazzo di cristallo. Era il luogo in cui tutti i guerrieri, ufficiali e uomini delle legioni si mantenevano allenati e pronti per ogni evenienza. Oltre ai suoi diciotto figli, Chaos adottò un bambino dalla dimensione Yota, gli diede il suo cognome e, all’oscuro di tutta la famiglia, lo addestrò. Gli diede in custodia una pergamena infinita dove erano elencati i pianeti, le galassie o gli universi che dovevano essere distrutti senza pietà per mantenere l’ordine cosmico. Gli ordinò di non rivelare di essere suo figlio adottivo e di raggiungerlo solo se strettamente necessario, ma solo fino alla sua morte. Solo tre volte apparve dinnanzi alla sua famiglia e in entrambi i casi si rivolse a suo padre come “mio re”. Nonostante avrebbe voluto rivelare a tutti di essere un membro rispettato della famiglia, Abaddon fu sempre leale a suo padre fino alla sua morte, ma il suo corpo non è mai stato trovato. Chaos fu un padre ammirevole, severo ma autorevole, che educò i suoi figli per prepararli a diventare buoni leader. Non importa quanto tempo passi o cosa accada ai suoi figli, un buon padre sarà sempre pronto ad ascoltare, perché il legame fra padre e figlio è indissolubile.

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Il mondo della famiglia NoGheminis è avvolto da un’aura di mistero che incuriosisce chiunque vi si avvicini. Le figure paterne della casata, come abbiamo visto in questo capitolo, sono state fortemente influenti nella storia del regno, ma cosa possiamo dire di quelle materne? Quali sono i loro ruoli e le loro relazioni con i figli e i fratelli? E cosa si cela dietro il legame così forte tra i membri della famiglia imperiale? Siamo solo all’inizio della scoperta di questo universo affascinante, e nei prossimi capitoli entreremo sempre di più nel cuore della vita dei NoGheminis, svelando segreti e misteri che hanno reso questa famiglia una delle più potenti e misteriose del regno.

Il Segreto dell’Imperatore Cronache dell’Universo Astrale

Il Segreto dell’Imperatore Cronache dell’Universo Astrale

Stato: In corso Tipo: Autore: Rilascio: 2022
Cosa accadrebbe ad una società così sofisticata immersa in un mondo fantasy-futuristico se venisse rivelato un segreto così grande da distruggerne le fondamenta? Dopo un susseguirsi di tragici eventi, i protagonisti decideranno di viaggiare in un altro universo alla ricerca di Eden One un pianeta situato in una dimensione alternativa. Un viaggio pieno di eventi, di storia e di incontri che cambieranno la percezione di ogni valore e metteranno in discussione le fondamenta di ogni famiglia legata alla misteriosa figura che detiene il titolo più alto di tutti gli universi, l'Imperatore. Ma la storia che lo circonda è molto particolare. Un velo di mistero circonda la figura dell'Imperatore e del suo braccio destro il Sommo Sacerdote. Riusciranno i protagonisti a raggiungere Eden One? Cosa scopriranno? E questo segreto tanto temuto sarà svelato o rimarrà occultato per molto tempo ancora? Cosa è un Imperatore? Cosa è un Sommo Sacerdote? Quanti sono i loro predecessori? Cosa accomuna tutti loro? Chi sono i NoGheminis e gli Erem? È davvero un regno così perfetto così come i vari popoli dicono o dietro questa immensa luce c'è un velo d'oscurità?
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