CAPITOLO DODICESIMO – Vapore, tentazioni, rimorsi

CAPITOLO DODICESIMO - Vapore, tentazioni, rimorsi

Da come si pone Rose con Edmund tra di loro traspare una certa confidenza. Sarei curiosa di approfondire il rapporto che lega un Nano ad un’Elfa Oscura ma ora il problema principale è un altro. Un problema serio, serissimo…

Sono certa che ne va della mia stessa vita.

Stiamo andando tutte e tre allegramente alle terme e Rose è all’oscuro del fatto che io ero… sono… boh…vabbè… del fatto che l’anima dentro di me è quella di un uomo!

Quando Plaoo mi ha messo in connessione con la Culla, ripensandoci bene, è stato l’unico che ha visto il me Rioda disteso in quel letto di ospedale. In seguito si sono susseguiti solo ragionamenti sulla mia provenienza da un altro mondo e sullo scambio di anime. Non ricordo proprio che sia mai stato specificato da Plaoo o da me che in precedenza fossi un maschio.

Male, malissimo… Pessimo proprio.

Meglio mettere le carte in tavola subito onde evitare che Rose lo scopra da sola. Soprattutto dopo essere state nude nella stessa vasca.

Brrrr… Non voglio neppure immaginare cosa sarebbe capace di farmi!

Assorta nei miei pensieri non mi accorgo che Rose e Liz si stanno già incamminando.

«Hey, ti muovi?!»

Rose con i suoi soliti modi fini e gentili mi fa trasalire. Inutile perdere tempo a cincischiare… Prendo subito la palla al balzo. Questa cosa va chiarita e anche alla svelta!

«Rose, scusami… C’è una cosa che devo assolutamente dirti prima di entrare alle terme… È importante che tu lo sappia… Non sono totalmente certa che tu ne sia a conoscenza quindi volevo chiarire… Sai… Io…»

«Magari prima di domani!… Fai veloce e sputa il rospo, fra meno di un’ora si cena! Dimmi quello che hai da dire e non girarci tanto intorno, siamo un Party adesso, non devono esserci segreti tra noi. Sul campo potrebbe costarci la vita!»

Faccio un bel respiro, stringo i pugni e prendo coraggio:

«SONO UN MASCHIO, CAZZO!!!»

Anche le tarme nascoste nei più reconditi angoli degli armadi si bloccano sconcertate. Il gelo scende nel rifugio. La testa di Edmund lentamente si abbassa sparendo dietro il bancone. Liz, con la coda irta e gonfia, si blocca e resta immobile. A piccoli scatti ruota la testa nella mia direzione con gli occhi allucinati.

Rose imperturbabile mi fissa un istante silenziosa. Abbassa lo sguardo verso le mie incredibili ed elfiche tette, prosegue scrutandomi un po’ più in basso e torna a guardarmi negli occhi.

«Ma sei cretina o cosa?! Che diavolo stai dicendo?!»

Effettivamente, presa dall’ansia, l’ho messa giù diciamo…un po’ malino!

«No, no… Cioè… Sono una femmina, ma dentro ho un maschio… Nel senso che…»

«Ma che ti sei fatta Elf?! Non è che venendo qui hai raccolto e mangiato qualche strano fungo??? Sul serio, hai voglia di prenderci in giro? Vuoi farci saltare la cena???…»

Rose inizia a spazientirsi, Liz tira un sospiro di sollievo ed Edmund lentamente ricompare facendo capolino dal bancone. Le tarme riprendono la loro routine quotidiana.

Inspiro per bene ed espiro, cerco di calmarmi e di fare un po’ di ordine nella testa. Ci ritento.

«Rose, Liz… finora non c’è mai stata occasione di parlarvene, ma nella Culla io ero un maschio. Adesso la mia anima è nel corpo di un’Elfa ma originariamente ero un maschio, un uomo… Ecco, tutto qui. Volevo solo che lo sapeste, dopotutto stiamo andando a fare il bagno insieme… Magari potrebbe farvi sentire a disagio… insomma, vedete voi… se preferite io entro quando avete finito…»

«Zia Rose, non ho capito… Cos’ha la Sorellona? È sempre lei o gli è cresciuto il pippolone??? »

Rose non trattiene una fragorosa risata, è la prima volta che la vediamo ridere di gusto. È di una bellezza incantevole.

«Ahahahah!!! No, no, tranquilla Liz… é sempre la solita Elf! Magari un po’ più stupida del solito, ma è sempre lei… Ahahahah… Hei, aspetta un po’ tu… zia a chi?!?!»

«Zia Rose!… Zia Rose!… Zia Rose!…»

Liz scappa ridendo verso la porta delle terme, Rose la rincorre lasciando me e la questione in sospeso. Non calcolando minimamente quanto ho appena detto, entrano.

Io resto impalata lì. Non ci ho capito molto. Forse è il modo di Rose per farmi capire che non è un problema. Mi giro un attimo verso Edmund che mi guarda con un’espressione parecchio emblematica.

«Probabilmente ho sentito qualcosa che non dovevo sentire, ma l’invidia marcia che provo verso di te in questo momento mi ha già fatto dimenticare tutto… Meglio se vado a prepararvi la cena, fortunello!»

Con questa semi-approvazione di Edmund mi faccio forza, passo il salottino e apro la porta di quello che non ho ben chiaro se si rivelerà essere il paradiso o l’inferno.

La sensazione del caldo umido sulla pelle del viso fa sembrare l’accappatoio freddo, la prima sensazione è fantastica. Dopo un’intensa giornata come questa, già inizio a rilassarmi.

Le terme del rifugio sono più grandi di quello che immaginavo. È una stanza unica il cui accesso è sulla sinistra del lato corto. Un paravento colorato ricava un ampio angolo dove spogliarsi. C’è una grossa cesta di vimini in cui lasciare gli accappatoi e una panca dove ordinati sono posti tre cambi completi e dei grandi asciugamani bianchissimi.

Guardo i due accappatoi dentro alla cesta e mi sale l’ansia.

Lascio scivolare dalle spalle anche il mio e lo faccio cadere assieme agli altri due. Con un cenno della testa accompagno la treccia al petto e la sciolgo. Come il tocco di un morbido drappo di seta i miei lunghi capelli mi accarezzano la schiena dandomi un piacevole brivido. Aggiro il paravento e sono dentro. Sulla destra Liz è già impegnata a lavare la schiena di Rose che, seduta su un piccolo sgabello, mi dà le spalle.

«Sorellona sciacquati bene lì sotto e poi vieni qui che lavo la schiena anche a te!»

Liz mi fa un cenno indicandomi uno dei tre getti d’acqua che esce dalla parete. Tengo lo sguardo basso, evitando di guardare nella loro direzione faccio qualche passo e sono sotto ad una di queste mini cascatelle.

Il piacere del getto caldo sul corpo è immenso. Inspiro a pieni polmoni il vapore che tiepido permea tutta la stanza. Un tenue profumo di sandalo e cannella mi avvolge subito nel suo dolce abbraccio. È il paradiso!

Con un grandissimo sorriso felice Liz batte la manina sullo sgabello appena a lato di Rose dicendomi: «Vieni Sorellona, adesso è il tuo turno!»

Mantenendo lo guardo fisso a terra mi ci siedo sopra dando le spalle a Rose.

Resistere dal guardarla mi sta costando uno sforzo di volontà sovraumano. Sento chiaramente il mio istinto da uomo insultarmi pesantemente, ma nel profondo so che è giusto così sia nei confronti di Rose sia, soprattutto, della mia famiglia.

Fintanto che Liz è impegnata con solerzia a strofinarmi la schiena, sento Rose alzarsi. Va sotto uno dei getti d’acqua e si sciacqua. La tentazione di dare una sbirciata inizia ad arrivare a livelli critici. Sperando che sia shampoo mi verso frettolosamente in testa il liquido contenuto su uno dei due contenitori sopra la mensola. Chiudo gli occhi ed inizio a lavarmi energicamente i capelli, la schiuma che mi scende sul viso mi salva in corner!

«Sorellona potevo farlo io se volevi!»

«Tranquilla Liz, grazie… Meglio far veloci altrimenti rischiamo di arrivare tardi a cena…»

«Giusto, fate veloci voi due che non abbiamo molto tempo… Io qui ho finito, vado dentro».

Sento i suoi passi allontanarsi verso il centro della stanza, tiro un sospiro di sollievo. Mi alzo e mi sciacquo per bene sotto la cascatella.

«Avanti cuccioletta, adesso tocca a te! Siediti che ti do io una bella ripulita… Eh eh eh…»

Liz si siede ed io mi inginocchio dietro di lei. Il sentire Rose allontanarsi mi stempera un po’ la tensione.

Tiro un sospiro di sollievo e allungo il braccio per raccogliere la spugna alla mia sinistra. La afferro e nel rimettermi dritta purtroppo lo sguardo cade lì, al centro della stanza.

Ho abbassato un istante la guardia e subito l’occhio mi ha tradito!

Nello stesso attimo in cui il mio sguardo si appoggia su quella visione, il cuore per un momento smette di battere e i polmoni di respirare.

Davanti a me una Dea si appresta al bagno.

Mai in vita mia ho potuto ammirare un’opera d’arte di tale portata. La sua pelle scura, accarezzata da un velo brillante d’acqua, mette in mostra ogni dettaglio di quel corpo statuario forgiato dall’allenamento e modellato dai muscoli.

Mi dà le spalle, con le mani cinge al seno i suoi neri capelli dai riflessi corvini. Elegante, fiera, divina, muove leggera il passo immergendosi lentamente. Il tenue sciabordio che genera mentre scende i gradini sembra un soave canto che l’acqua le sta dedicando. È la sua offerta mentre lentamente ha il privilegio di avvolgerla nel suo delicato abbraccio.

Sono letteralmente pietrificata davanti a questo spettacolo. Non riesco a smettere di guardarla. Come un gigantesco magnete quella figura attrae il mio sguardo incatenandolo inesorabilmente a lei.

Prima di scomparire immergendosi completamente nell’acqua, Rose volge il viso nella mia direzione, i nostri sguardi per un momento si incrociano.

In un istante mi sono fottuta tutti gli sforzi fatti finora. Fanculo!

«Sorellona ti passo il sapone!»

La tenera vocina di Liz spegne finalmente quella potente calamita. Raccolgo quella stramaledettissima spugna e inizio ad insaponare la schiena di Liz.

L’immagine di quella Venere al bagno però non accenna a scomparire dalla mia testa, mi assale una strana sensazione. La mia parte maschile umana prova stranamente vergogna. È riuscita a soddisfare la sua brama di vedere quel corpo nudo ma qualcosa la ritrae dal compiacersene, anzi, provo addirittura un forte senso di rimorso ad averlo solo pensato.

Rose in quel momento non era una guerriera, non incuteva timore e non sembrava fredda e distaccata da tutto. Era lì, nella sua essenza femminile di Elfa, spogliata di tutto rifletteva solo il suo splendido essere.

Un’opera d’arte che divinamente trascende la sua bellezza e merita di non essere neppure sfiorata da pensieri terreni.

«Sorellona, penso che basti così! Sono già bella pulita!!!»

La voce ovattata di Liz mi distrae dai miei pensieri e mi riporta a quello che stavo facendo.

Cazzo! Ho le mani dentro ad una palla enorme di schiuma da cui spuntano solo due orecchie ed una coda!!! Povera Liz, mi ero dimenticata di lei!

Corro ai ripari e alla cieca la afferro da sotto le braccia mettendo quell’enorme marshmallow dotato di coda ed orecchie sotto al getto d’acqua. Ricompare la mia cuccioletta.

«Scusami Liz ero sovrappensiero! Santo cielo ti è andata la schiuma negli occhi???»

«Ahahahah Sorellona! Non sono mai stata così pulita in tutta la mia vita!!! Vieni, presto! Andiamo in acqua anche noi!!! »

Neppure il tempo di appoggiarla a terra e Liz come un fulmine zompetta verso la vasca per tuffarcisi direttamente dentro a bomba.

Rose borbotta qualcosa mentre con la mano si ripara il viso dagli schizzi. Io mi incammino per raggiungerle.

Adesso però non so veramente più dove guardare!

Per quanto mi stia scervellando, ormai mi è impossibile non far entrare Rose dentro al campo visivo. L’unica opzione che mi resta è quella di cambiare tecnica e provare a comportarmi nel modo più naturale possibile.

Scendo dalle scale ed entro anch’io nella vasca. Il tepore dell’acqua sulla pelle è piacevolissimo. Rose è seduta a destra della gradinata che fa da accesso alla piscina termale. Dall’acqua le sbuca fortunatamente solo la testa.

Avanzo fino a che il livello dell’acqua non mi raggiunge l’ombelico e tento di girare verso sinistra. L’intenzione è quella di immergermi completamente per poi sedermi dal lato opposto rispetto a Rose ma una mano mi afferra il polso e mi blocca.

«Dove stai andando?! Stai tranquilla, è tutto a posto… Siediti qui accanto a me».

Merda! Merda! Merda!

Non so perché ma quel “è tutto a posto” mi suona più come un “adesso facciamo i conti”. Sospiro e abbasso la testa, camminando all’indietro mi siedo subito a destra dei gradini. Resto immobile con lo sguardo fisso in avanti. Non capisco se l’acqua che mi scende dalla fronte è la condensa del vapore o il mio sudore. Di fronte, sul lato opposto della vasca, la scena a cui sto assistendo mi strappa un sorriso ed una risatina. Liz nuota lentamente galleggiando a filo dell’acqua. Tiene la coda all’insù con l’estremità piegata in avanti. Facendo le bolle con la bocca muove in avanti una paperella gialla che si diverte a spingere con il naso. Sembra un sommergibile che naviga lento dopo essere appena emerso!

Rose finalmente rompe il silenzio di questo momento di imbarazzo.

«Ahhhhhh… Si sta proprio bene qui vero?»

«Ehhh sì… Si sta proprio bene…»

«Ci voleva un po’ di relax dopo una giornata del genere…»

«Ehhh sì… Ci voleva proprio…»

Sento l’acqua muoversi alla mia destra, Rose stende le braccia lungo il bordo della vasca. Non oso muovere un muscolo, ruoto solo gli occhi leggermente a sinistra per essere sicura di non vederla.

Sono tesa al punto che potrei esplodere. Liz intanto arriva a fine vasca, si gira e, continuando a spingere la paperella, torna indietro.

«Quindi allora eri un maschio prima di arrivare qui… Ah ah ah… Non deve essere facile…»

Ecco, ci siamo. Questo è chiaramente il segno che la tempesta sta iniziando!

«Eh sì, ero… cioè, sono un uomo sulla Culla. Ridotto molto male, ma ancora in vita anche lì… Per quello mi premeva che lo sapessi da me prima di venirlo a scoprire da sola dopo esserci fatte il bagno assieme…»

«Un umano quindi… Bene… E perché ti preoccupa così tanto il fatto di vedermi nuda?»

Bollettino meteo, avviso ai naviganti. Previsione altezza onde: 5 metri, Burrasca.

«Ma che discorsi fai Rose?! Mi sembra ovvio che questa situazione sia imbarazzante per entrambe! Dai… Non mettermi più in difficoltà di come sono già… Eccheccazzo!»

Sento l’acqua di fianco a me rumoreggiare intensamente, non ho nemmeno il tempo di intravedere una figura alzarsi che mi ritrovo Rose a cavalcioni sopra di me.

Sento una calda e morbida pressione appena sotto l’ombelico.

Ho una statuaria Elfa Oscura nuda che mi tiene bloccata premendo il suo inguine sul mio. Dovrebbe essere il sogno di ogni uomo che si avvera, ma chiudo forte gli occhi e apro le braccia per fare in modo di evitare di toccarla ulteriormente.

«No Rose, ti prego… Non farmi questo! Ti scongiuro scendi…»

Sento salire il magone alla gola, sono ad un passo dallo scoppiare a piangere.  Mi sento in colpa in un modo assurdo. Verso la mia famiglia, mia moglie, i mei figli. Verso Rose.

Il solo fatto di essermi immaginato nelle mie intime fantasie una scena del genere mi fa sentire schifata di me stessa.

Giro la testa nel tentativo di fuggire dall’inebriante profumo che ha addosso ma più mi ritraggo e più mi sento confusa.

La mano forte e decisa di Rose mi prende per la mandibola e prepotentemente mi rimette la faccia dritta verso la sua. Ho gli occhi chiusi ma sento che siamo vicinissime. Il suo caldo respiro mi accarezza la pelle del viso, ne posso sentire perfino il dolce sapore.

«Apri gli occhi!… Apri quei dannati occhi fottutissimo umano!!! Guardami in faccia cazzo!!! Guardami ti ho detto!!!»

Il sogno tanto agognato si è tramutato nel peggiore degli incubi.

Chiamate i soccorsi, la nave è naufragata sotto l’impeto di quelle possenti onde…

Elf!

Elf!

Stato: In corso Tipo: Autore: Rilascio: 2022
Elfe, massacri, orecchie pelosine, sangue, tette. Due mondi ma un solo Universo, due corpi ma una sola anima. L'isekai definitivo non è nelle tue mani, sei tu!
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