In vita mia ho vissuto un’innumerevole quantità di situazioni scomode. Il lavoro, il mutuo, i diverbi familiari. Non che possa definirmi un cuor di leone ma ho sempre affrontato tutto facendo il meglio che potevo con i mezzi di cui disponevo. Ultima la malattia. Lì non ho potuto fare nulla. Contro il cancro le ho provate tutte. Il bastardo ha deciso di volermi fare fuori e non mi sta lasciando scampo.
Terapie, trattamenti, cure… Come acqua fresca. Ho lottato con tutte le mie forze, la mia famiglia ha sempre dato il tutto per tutto. Resistere, resistere o resistere. Queste sono state sempre le mie tre opzioni.
In questo momento davanti a me non ho un dottore che cerca di tranquillizzarmi o darmi speranza. Ho un elfo, Plaoo. Tiene tra le mani due pendagli che al solo vederli hanno fatto scappare a gambe levate Liz e alzare la guardia ad una guerriera navigata come Rose.
E io che dovrei fare? Resistere? A primo impatto l’unica strada percorribile mi sembra quella del morire male… Ma proprio male!
All’avanzare di Plaoo io indietreggio. Non so a cosa servano quelle gemme e preferirei restare nella mia ignoranza.
«Plaoo… Che diavolo sono quegli affari che hai in mano?! Piano… Spiegami almeno…»
La gemma nera inizia ad accendersi di una fioca luce. Nello stesso istante resto paralizzata. Sento che tutti i muscoli iniziano a contrarsi. Istintivamente cerco di muovermi ma più faccio resistenza, più sento dolore. La contrazione continua ad accanirsi spietata e mi toglie il fiato, digrigno i denti, cerco di mantenere la testa dritta ma mi si inarca la schiena ed il collo. La sensazione di dolore inizia a diffondersi ovunque. Le budella mi si contorcono nel ventre come se si stessero annodando. Qualcosa mi sta rivoltando da dentro.
Sento in bocca il gusto ferroso del sangue… Vedo nuovamente solo un maledettissimo soffitto!
«Come pensavo… Non muori. La sacra pietra della Morte Nera avrebbe dovuto strapparti l’anima istantaneamente ma in te non trova nulla di questo mondo da togliere. Rose, guardala! È questa la faccia che aveva quando siete tornate nel luogo della sua apparizione?»
Plaoo, ti manderei volentieri a farti fottere ma purtroppo non ne sono in grado! Gli occhi mi si incendiano, vorrei strapparmeli dal dolore che sto provando. I muscoli del viso mi si contorcono in un’espressione disumana indescrivibile. Qualcosa si sta impadronendo di me, il dolore mi sta annebbiando i sensi. Lo sento, sto cedendo, non resisto più…
«Esattamente Plaoo, era proprio questa! Che faccio? Questa ci fa fuori tutti… Sono pronta! Al tuo segnale…..»
«Tranquilla, riponi la spada… Ho tutto sotto controllo. La Morte Nera sta attirando l’anima originale dell’Elfo Cremisi. Probabilmente si è persa nell’ Oblio dopo un qualche tentativo di teletrasporto andato male. Nonostante stia lottando disperatamente non riesce a riprendere pieno possesso del suo corpo. Adesso c’è Elf che lo occupa.»
«…Oblio? Plaoo ma che… che significa???»
Fintanto che la simpatica coppia è intenta nei suoi ragionamenti io sto impazzendo. Mi si sta incenerendo la gola, sento colare qualcosa dagli occhi ma non sembrano lacrime, sono troppo dense. Ogni singolo muscolo è contratto al punto che i tendini rischiano di strapparsi dalle ossa. Fa un male infernale ovunque. Mi accartoccio su me stessa come se stessi per implodere. Cedo, rantolando cado a terra sbattendo la testa sul tavolo. Non riesco neppure ad urlare. Qualcosa da dentro mi sta scalando disperatamente le viscere nel tentativo di uscire. Lo sento, ciò che prova è addirittura palpabile: mi odia aldilà di ogni comprensibile limite.
Dal pavimento vedo i piedi di Rose e Plaoo fare capolino sotto il tavolo, un odore fastidiosamente acido sovrasta il dolore e mi bussa arrogante all’olfatto. Sto schiumando, sono al capolinea.
«Bene… Penso possa bastare così. Adesso siamo sicuri che l’anima dell’elfo Cremisi non potrà riunirsi al suo corpo. Il suo fisico cederebbe prima che questo possa accadere… Rose, stiamo assistendo ad un’anomalia narrata solo nelle Antiche Leggende ormai dimenticate!»
A malapena, nella disperazione del dolore, intravedo una luce verde avvolgere la stanza. Sento le voci di Rose e Plaoo rimbombarmi lontane nella testa, il dolore scema lentamente. La tensione muscolare si allenta. Il piacevole fresco del pavimento sulla guancia accompagna il mio primo respiro decente. Tossisco, sbavo… Sono ancora viva!
Neppure nei momenti peggiori in ospedale ho mai provato un dolore di un’intensità simile. Sento il corpo rilassarsi ed adagiarsi finalmente al pavimento, le dita si stendono riuscendo a toccarlo. Lentamente la percezione dei cinque sensi torna normale. Riesco a muovermi, sento l’odore della polvere a terra, le voci tornano chiare.
« Elf!… Elf!… Stai bene?! Ma cosa le avete fatto???»
La tenera vocina di Liz mi strappa un sorriso. Sento la sua piccola manina accarezzarmi dolcemente la testa, in questo momento, nulla potrebbe rinfrancarmi di più. Sono letteralmente spalmata sul pavimento con la faccia sopra alle mie stesse bave ma chiudo il pugno ed alzo il pollice. Se lo merita, è l’unica in questa stanza che non prenderei a calci nel culo.
Ancora frastornata tento di alzarmi, tremo. Liz mi aiuta sorreggendomi ma arriva Rose da dietro e mi siede a forza su di una sedia. Ci cado sopra. Ho appena le forze per respirare, cado in avanti con la faccia sopra al tavolo. A stento riesco ad appoggiarla sopra alle braccia. Mi sembrano il più morbido dei cuscini. Faccio un bel respiro profondo alzo gli occhi e davanti a me, oltre il tavolo, incontro il sorriso inquietante di Plaoo che fa ondeggiare la pietra verde smeraldo…
«Signorinella, non abbiamo ancora finito… Adesso è il turno della Vita Assoluta. Sei pronta? Il divertimento inizia adesso!»
No, no, no! Eccheccazzo!!! Sono a malapena sopravvissuta al più doloroso dei gironi infernali e questo stronzo ancora insiste?! Fanculo Plaoo! Ti odio!
«Non guardarmi così… Fai sembrare me il cattivo. Ricorda che qui l’Elfo Cremisi sei tu!»
Plaoo chiude gli occhi e recita una strana cantilena. La pietra brilla di un bagliore splendente, un verde smeraldo ipnotico. L’intensità aumenta improvvisamente, un sibilo assordante e la luce diventa accecante.
Chiudo istintivamente gli occhi, poi il vuoto, il silenzio. I sensi si annullano lasciando posto ad una immensa sensazione di benessere. Apro gli occhi e sono in piedi, intorno a me il nulla, solo un luminoso bianco candido.
Mi guardo attorno estraniata, sono sospesa nel nulla ma i piedi appoggiano sul solido. Sembra che il tempo si sia fermato. Un sobbalzo e lo spazio inizia a convergere come se si stesse piegando in avanti. Tutto inizia a slittare. Sento mancare l’aria, vengo risucchiata verso un punto di confluenza, tutte le mie percezioni si distorcono in un vortice.
Bip… Bip… Bip… Bip…
Sono nuovamente in una stanza d’ospedale, davanti a me ho me stesso: Rioda. Da sotto la mascherina mi fissa.
Percepisco chiaramente il dolore che prova a tenere gli occhi aperti.
Percepisco chiaramente la confusione di Elf per essere qui.
Vedo Rioda disteso su quel letto.
Vedo Elf che mi guarda.
Sento il dolce dell’ossigeno della mascherina di Rioda.
Sento il caratteristico odore da ospedale nei respiri di Elf.
Rioda è ancora vivo, lo sento!
Elf è reale, è qui, lo sento!
Siamo in due corpi distinti ma le percezioni sono sovrapposte.
Stiamo condividendo la stessa anima!
«Quindi è lui l’altro te…»
Sobbalzo e mi giro di scatto. Plaoo mi è accanto, in quella stanza d’ospedale. La sua figura è eterea, sembra un’ombra timidamente luminosa, una flebile fiammella. La voce è distante, quasi provenisse da un’altra stanza.
«Mi hai fatto vedere abbastanza Elf. Vieni, torniamo… Adesso mi è tutto chiaro»
Nuovamente un sobbalzo, la stanza inizia a distorcersi in un vortice, una forza a cui è impossibile resistere mi scaraventa di schiena nel bianco più totale. Sono ancora in piedi, da sola, nel nulla più assoluto. Delle ombre scure iniziano ad avvolgermi, non vedo più nulla. Apro gli occhi e sono seduta con la guancia appoggiata su quel tavolo. Davanti a me, in piedi, Rose e Plaoo.
In questo momento vorrei vomitargli addosso l’Elfo Cremisi solo per vederli schiattare. Liz mi abbraccia da dietro, è spiaccicata sulla mia schiena, trema come una foglia. Non so cosa mi sia accaduto ma fortunatamente ora non sto proprio malissimo. Il lancinante dolore che provavo è totalmente scomparso, ora sono solo molto stanca, non ho più forze. Mi metto seduta composta, sfregandomi con l’avambraccio mi pulisco la bocca. Una signora proprio!
«Ora la situazione purtroppo è chiara. È come sospettavo… Elf, o chiunque tu sia, qui c’è in ballo il nostro mondo ed anche il tuo. Da adesso dobbiamo unire le forze, la posta in gioco è altissima»
Plaoo tiene ancora in mano quei due maledettissimi pendagli, si dirige verso la solita porticina, la apre, entra ed esce veloce e furtivo, la richiude immediatamente.
A questo punto non oso immaginare cosa possa esserci aldilà di quell’uscio…
Rose ci guarda attonita in disparte. Ha la faccia del compagno di giochi escluso dal gruppo. Vorrebbe indossare la maschera di chi ha capito tutto ma è palesemente più confusa di me. Liz, vedendo che sto bene, mi butta le braccia al collo sfregando la sua tenera guanciotta sulla mia. Finalmente il peggio sembra essersi concluso… Almeno per ora.
«Signore, è l’ora delle spiegazioni… Prima però indossa questo, Elf.»
Plaoo mi tende la mano aperta con dentro un pendaglio. Un altro fottutissimo pendaglio del cazzo! D’istinto sobbalzo dalla sedia portando con me Liz che si sta ancora strusciando sulla guancia.
Plaoo appronta un sorriso complice che, visti i trascorsi, non mi tranquillizza nemmeno lontanamente.
«Tranquilla Elf, questo amuleto magico è la tua assicurazione. Fintanto che lo indossi l’anima dell’ Elfo Cremisi non riuscirà a trovare la strada per arrivare ad impossessarsi del tuo corpo. Abbiamo visto che comunque non potrebbe farlo del tutto, morirebbe, ma c’è ancora la possibilità che riesca a comandare le tue azioni per un breve periodo… Meglio essere prudenti»
Plaoo appoggia il pendaglio sul tavolo.
«Per favore Elf, indossala… Purtroppo ho dovuto testare il tuo grado di minaccia e questo era l’unico sistema. Ora che abbiamo la certezza che non sei un pericolo, puoi rilassarti, non hai più nulla da temere da noi. Guardate, vi mostro una cosa…»
Plaoo apre il gigantesco librone che ha messo sul tavolo. Lo maneggia come fosse una reliquia, sfoglia con entrambe le mani le grandi pagine finemente lavorate. Si ferma quando incontra uno strano disegno. In basso una sfera, sopra di essa ad intervalli regolari si accatastano cinque grandi quadrati. Sembra un pallone da calcio con cinque fogli paralleli uno sopra all’altro. Dalla sfera parte una linea che buca al centro tutti e cinque i quadrati. Come un filo rigido che li sorregge dal basso.
«Guardate, questa è una delle Antiche Leggende. Fa parte di una serie di storie che si tramandano dalla notte dei tempi, forse scritta dagli Dei Creatori stessi. Il nostro mondo è uno di questi piani, la sfera in basso è la Culla delle Anime. Si narra che la Culla delle Anime sia un mondo a cui è stata negata la magia, popolato da una razza unica, il cui scopo è solo quello di forgiare anime per gli altri cinque mondi. Quando uno di questi lo richiede, la Culla della Vita in automatico prende un’anima e la trasferisce dove serve, dando quindi il via ad una nuova vita. Il meccanismo è semplice ma al contempo delicato. Qualora la “conta” delle Anime e dei corpi non tornasse il sistema si preserva ritornando allo “zero”. Questo vuol dire che sia la Culla sia il mondo responsabile dell’anomalia verrebbero “azzerati” per permettere il ristabilirsi originale e ordinato del flusso. Capite che significa?»
Rose e Plaoo mi fissano come ad aspettare una risposta. Io ho la stessa espressione di una mucca al pascolo che vede passare un treno.
«Plaoo, le faccio volare la testa e risolviamo la questione!»
Rose impugna la spada ancor prima di finire la frase. Questa Elfa Oscura inizia a starmi veramente sulle palle!
«Ferma Rose! Non è così semplice! Se la uccidi resterà sempre l’anima dispersa dell’Elfo Cremisi a non far tornare i conti. Bisogna trovare un modo per far entrare quell’anima in un corpo. Qui o sulla Culla. Serve un’incantesimo che incanali nuovamente quell’anima nel Flusso. Sarà lui poi a decidere dove metterla e a chi assegnarla… Quindi adesso calmati ed ascolta…»
Ad essere sinceri inizio a sentirmi un po’ in colpa. So che non ne ho motivo, anche se la prospettiva di essermi reincarnato in un altro mondo sfuggendo ad un infame destino mi aggrada alquanto, certamente non sono stato io a volerlo. Però il pensiero di essere l’ignaro responsabile della fine di due mondi e quindi anche dei miei familiari, mi fa assalire dal rimorso. Guardo Liz e la situazione peggiora. Mi scendono le lacrime.
«Plaoo, che possiamo fare? Come possiamo salvare tutti?»
«Un modo c’è. Bisogna risalire all’incantesimo errato che doveva teletrasportare qui l’Elfo Cremisi e recuperare l’artefatto che hanno usato per attivare il processo. A questo punto basterebbe ripetere il rito al contrario. In questo modo l’anima dispersa riuscirà a riunirsi al Flusso e sarà normalmente riassegnata, ristabilendo quindi l’equilibrio. Rose, qui entra in ballo la questione di cui dovevo parlarti. I nostri informatori ci hanno riferito che da ieri c’è uno strano fervore tra il popolo degli Stregoni dell’Ovest. Si vocifera abbiano mandato in missione delle squadre di ricognitori ed assassini. Visto quello che sappiamo ora, probabilmente si sono accorti che il loro piano di mandare l’Elfo Cremisi è sfumato e stanno arrivando per controllare cos’è andato storto. Se si accorgono che Elf ora è dalla nostra parte faranno di tutto per ucciderla quindi tu dovrai proteggerla.»
Rose lo guarda con l’aria poco convinta. Effettivamente se dovessi dare di matto in modo incontrollato chi proteggerebbe lei da me? Mi faccio forza e raccolgo il pendaglio dal tavolo. L’azzurro della sua piccola pietra ha un effetto calmante. Guardo Rose e poi Plaoo, annuisco e lo metto al collo. Una sensazione di benessere mi pervade tutto il corpo. La pietra brilla per un istante. Vistosamente i due sospirano come se avessi tolto loro un macigno dalle spalle. Liz ormai mi ha consumato la gamba a furia di strusciarsi… Di tutta la giornata, questa è la parte migliore!
«Ragazze, adesso che ci siamo capiti non resta che recuperare l’artefatto ed attivare l’inversione prima che il processo di azzeramento dei mondi abbia inizio. Non ho dubbi su a chi affidare questa missione. Rose, tu hai sempre voluto lavorare da sola ma questa storia necessita di un’azione drastica: voglio che costituiate un Party… Non accetto risposte negative!»
«Ehhhhhh?!?! Ma non esiste proprio!!! In più di 300 anni non ho mai costituito Party con nessuno e neppure mi passa per la testa di farlo! No, no… Non se ne parla proprio! E poi con chi?! Con un Elfo Cremisi ed un micio? Ahahah… Tu Plaoo non ci stai con la testa, questa faccenda deve averti proprio sconvolto! Ahahah… Ahah… Ah… Hmm…»
Mentre Rose cerca ragioni nel suo monologo, la faccia di Plaoo si incupisce sempre più. Rose se ne è accorta.
Dopo averla lasciata parlare, come un tuono in una giornata con un cielo spendente, le sue parole non lasciano spazio ad interpretazioni.
«MORIREMO TUTTI»
La stanza piomba nel silenzio più totale, l’unico suono percettibile è il deglutire preoccupato di noi tre ragazze…
“GROWWWWHHH” dal nulla ci pensa il mio stomaco a sdrammatizzare la situazione. Resta quello di un Elfo Cremisi ed è da ieri che non vede cibo… Inesorabile anche lui ci sta odiando, cerca la sua vendetta!