CAPITOLO SETTIMO – Con tutto, nebbia, White

CAPITOLO SETTIMO - Con tutto, nebbia, White

«Ottimo allora!!! Preparo le iscrizioni ed il necessario per ufficializzare il Party! Intanto accomodatevi nella Hall e mettete pure qualcosa sotto i denti, non fate complimenti, offre la Gilda!»

Ancora non riesco ad inquadrare molto bene Plaoo. Alterna momenti in cui sembra lo zio simpaticone che tutti sognano, a momenti in cui ti si accappona la pelle solo a stargli vicino.

Sicuramente l’esperienza acquisita nei suoi ottocento anni ed il ruolo che adesso  ricopre nella Gilda lo hanno forgiato fino a farlo diventare il volpone navigato che è.

Con lui Rose non ha avuto scampo, alla fine l’ha rivoltata come un calzino fino a farla cedere.

Risaliamo le anguste scale che portano all’ufficio, Plaoo armeggia nuovamente con dei volumi e la libreria torna a celare l’accesso alla stanza dei “giochi”. Vabbè, chiamiamola così.

Un dubbio mi attanaglia. Le condizioni del me sulla terra sono terribili. Ero contento di essermi reincarnato, pensavo di essere morto. Adesso però ho capito che non è così. Sono ancora vivo anche nella “Culla”. Cosa succederebbe quindi se il me “Rioda” morisse? Il meccanismo che regola le reincarnazioni è semplice: un corpo in meno e la conta non potrebbe tornare neppure riunendo l’anima dispersa dell’Elfo Cremisi al Flusso…

«Plaoo… E se il me sulla Terr… Sulla Culla morisse? Cosa succederebbe?»

«Questa è un’eventualità che dobbiamo assolutamente evitare. Non so di preciso cosa ho visto durante il Rito di Trasmigrazione ma non sembravi proprio in forma in quella stanza. Un corpo in meno significa annullare qualsiasi nostro tentativo di scampare all’azzeramento… Non deve succedere!»

Emetto uno sbuffo soffocato simile all’inizio di una risatina trattenuta.

«Eh… non in forma è un eufemismo… Plaoo… potrei morire da un momento all’altro! Sono mesi che combatto con un male incurabile e ormai sono arrivato alla fine della corsa. Potrebbe succedere in qualsiasi istante…»

«A quello ci ho già pensato io, non preoccuparti. Se sei arrivato qui significa che la Culla aveva già liberato la tua anima incanalandola nel Flusso, questo normalmente è possibile solo dopo la morte. Dovevi quindi essere già oltre il punto di non ritorno quando qualcosa ha inceppato il meccanismo disperdendo l’anima dell’Elfo Cremisi e facendo sdoppiare la tua. Ero già partito da questo presupposto e quindi trovarti in una condizione al limite della morte era quasi scontato. Nei pochi istanti in cui siamo stati connessi con il tuo mondo sono riuscito a malapena ad improntare una magia basilare di guarigione, ma dovrebbe essere sufficiente a far guadagnare all’altro te un po’ di tempo. Adesso andate pure giù e rilassatevi qualche minuto. Mi ci vorrà un po’ per costituire il Party ed iscrivere te e Liz alla Gilda. Ah… Riguardo a tutta la questione: mi raccomando, massimo riserbo. Si scatenerebbe il panico!»

Nel frattempo quella che sembra stia per morire da un momento all’altro è Rose. Ha l’occhio spento di uno che è a un passo dal patibolo, le spalle che sembrano volersi staccare per cadere a terra e le orecchie pendule di un coker… Mi permetto di assestarle una leggera gomitata al fianco, finalmente torna tra noi e si ricompone. Effettivamente non era proprio un bel vedere. 

Usciamo dall’ ufficio e ci incamminiamo per il corridoio fino a raggiungere le scale che ci riportano alla sala principale. Tornate nel cuore della Gilda ci accomodiamo sulla prima fila di tavoli, proprio davanti alla reception. Gli sguardi della sala sono nuovamente tutti rivolti a noi. Ora però il brusio di fondo non si ferma, continua a riempire la stanza. Riesco a scorgere anche qualche risatina. Effettivamente sembriamo tre sorelle che dopo l’ennesima marachella hanno appena subito la ramanzina più brutta della loro vita.

Neppure il tempo di sederci ed arriva una delle due ragazze del bar con tre enormi vassoi in mano.

«Ecco a voi “Tre Super Avventuriero con tutto”! Buon appetito!»

Liz si lancia in picchiata sul cibo, io la seguo. Non so cosa sto mangiando ma in questo momento mi sembrano le pietanze migliori della mia vita. Uno strano spezzatino, patate lesse, del pane ancora caldo ed un misto di verdure crude dai colori accesissimi… Un bel boccale di birra bionda, per giunta neppure male! Liz da bere ha un succo di un blu poco convincente ma dal gusto con cui lo tracanna si capisce che lo sta gradendo!

Rose a malapena mette sotto i denti qualcosa. Sembra alquanto arrabbiata e infastidita.

«Rose, non è meglio se ti sforzi un po’? È da ieri che non man…»

«Zitta… Zitta… Zittaaa!!! Se non vuoi che ti apra in due come un coniglio abbi la decenza di non aprire quella bocca!… Ma tu guarda… Un Party… 300 anni… Il gatto… Robe da matti…! »

Ha i gomiti sul tavolo, la faccia tra le mani e le orecchie rosse come due peperoni. Io e Liz ci guardiamo. Scappa un sorriso complice, una scrollata di spalle e torniamo a goderci il nostro “Super Avventuriero con tutto”.

Le passerà… Finora è sempre toccato a noi due farcene una ragione un po’ su ogni cosa.

Belle pasciute ci stravacchiamo sulla sedia reggendoci la pancia. Anche in questa occasione si crea un bel quadretto, siamo proprio delle ragazze raffinate!

Dalla reception Katya sorride e ci fa cenno di salire. Ci alziamo, risaliamo le scale e Plaoo è fermo in mezzo al corridoio. Con un gesto ci invita ad entrare nella stanza indicandoci una delle porte che ora è aperta.

La sua espressione è nuovamente indecifrabile. Sembra ci stia accogliendo con un sorriso ma la sensazione che trasmette la sua faccia è quella di un ghigno stampato sul volto di un demone infernale!

«E’ tutto pronto, entrate pure…»

Entriamo. La stanza è grande e spoglia con al centro un bancone in pietra circolare molto semplice costruito attorno ad una grossa sfera di cui si vede solo la metà superiore. Il resto della stanza è completamente vuoto. Le tre grandi finestre davanti a noi illuminano perfettamente tutto il locale.

Subito si viene catturati dalla particolarità di quell’oggetto. Sembra in vetro trasparente con all’interno una fitta nebbia bianco brillante che si dimena e si avviluppa su se stessa come a volersi annodare senza però mai riuscirci. Fa uno strano effetto ipnotico e allo stesso tempo calmante.

«Iniziamo con un controllo su Rose che è già iscritta alla Gilda, così vedete un po’ il meccanismo…»

Rose appoggia entrambe le mani sulla sfera e la nebbia all’interno inizia a muoversi più rapidamente. Sul polso sinistro le appare un nastro di luce dorato che ruota attorno a se stesso. Sulla sua superficie si scorgono degli strani simboli incomprensibili. Resto ammaliata, sembra le sia apparso un ologramma al polso. Figata!

«Eccola qui la nostra migliore guerriera! I livelli sette sono rari da incontrare, è sempre affascinante vederne l’aura dorata!»

«Sono almeno un centinaio di anni che sai meglio di me a che livello sono… Facciamola finita ed andiamo avanti. Sto già per cambiare idea…»

Rose ultimamente é sempre più simpatica. Plaoo abbozza il classico sorriso di chi ha il mal di denti ma non vuole darlo a vedere, si gira verso Liz e le chiede di appoggiare le mani sulla sfera. Compare immediatamente il nastro di luce anche su di lei. È bianco, immobile.

«Avanti Liz, adesso pronuncia il tuo nome»

Con un filo di voce Liz dice il suo nome, come se si stesse vergognando. Probabilmente già immagina la reazione sdegnata di Rose quando si paleserà il suo livello. Il nastro luminoso emette per un istante un lampo che illumina tutta la stanza. Adesso ruota su se stesso, é diventato azzurro.

Non tarda una reazione meravigliata di Plaoo.

«Accidenti Liz… Alla tua età sei già ad un livello tre! Che sorpresa! Oltretutto non ho mai visto razze gatto andare oltre il secondo… Sei proprio un caso curioso!»

Plaoo sembra sinceramente stupito. Io fino a due minuti fa ignoravo pure l’esistenza di questi livelli, non saprei proprio definire l’abilità o la forza che esprimono. Questo però non mi trattiene dal voler dare un po’ di soddisfazione alla mia piccola Liz. Sulla scia di Plaoo le faccio l’occhiolino, agevolo un sorrisone e favorisco un bel pollice all’insù. Questa cucciolotta va protetta!

«Bene Elf… Ora tocca a te. Appoggia pure le mani sulla Sfera»

Mi sale l’ansia da prestazione.

Guardo le altre due che sono immobili con le mani appoggiate sulla sfera. Mi stanno fissando. Non capisco bene se la loro espressione manifesti un’impaziente curiosità o siano invece semplicemente all’erta per quello che potrebbe accadere. Avvicino le mani alla superficie, al tocco la nebbia all’interno si allontana… Iniziamo bene!

Faccio una leggera pressione e adagio per bene le mani su quella palla gigante, con un leggero pizzichio al polso compare il nastro luminoso bianco. Non trattengo un sospiro di sollievo.

Ne sento a ruota altri tre.

La nebbia all’interno della sfera inizia timidamente ad avvicinarsi. Con degli sbuffi cerca curiosa un contatto, resta però guardinga e si ritrae velocemente. Sembra più confusa che impaurita. Faccio un bel respiro e prendo coraggio…

«Elf!»

Il nastro emette immediatamente un bagliore accecante. Con Liz è durato un istante, con me si contano i secondi e non accenna a diminuire. Pur mantenendo gli occhi chiusi il riflesso inizia a dare fastidio.

Finalmente la luce si attenua per poi sparire. Sono ancora abbagliata e strizzo gli occhi per mettere a fuoco. I nastri sono due. Uno rosso che ruota su se stesso ed uno bianco appena accennato. Quest’ultimo va e viene come fosse l’immagine di un televisore destinato a rompersi da un momento all’altro.

«Ro… Rossooooo?????» balbetta incredula Rose.

«Eh sì… Rosso!» ribatte prontamente Plaoo quasi a sfotterla.

«Quello che mi preoccupa però è la seconda Aura Vitale. Non  dovrebbe esserci. Probabilmente è il riflesso di quella dell’altro Elf sulla Culla. È la prima volta che ne vedo due comparire contemporaneamente nella stessa persona… Comunque continuiamo, le iscrizioni sono state fatte senza intoppi, adesso per suggellare il contratto del Party dovete pronunciare all’unisono il nome che avete scelto!»

Ci guardiamo tutte e tre stranite.

Il nome del Party? Perchè?! Bisogna dare un nome al Party?

L’espressione stampata nelle nostre facce dice inesorabilmente questo. Ovviamente a nessuna di noi tre e’ nemmeno sfiorata l’idea di dare un nome a questo gruppo improvvisato e bizzarro.

Plaoo si porta la mano alla fronte e abbassa la testa.

«Non ditemi che nel tempo che avete trascorso giù non avete pensato ad uno straccio di nome per il Party… Vedete di tirarne fuori uno alla svelta e senza staccare le mani dalla sfera altrimenti dovremo rifare tutto!»

Effettivamente io e Liz eravamo totalmente prese dal riempirci la pancia, Rose invece era impegnata a compiangersi e ad imprecare contro il suo tragico destino: noi!

A nessuna è balenato per la testa che servisse un nome.

Guardo Liz ed un faro mi illumina la strada: Orecchie Pelosine, Codina Morbida… Il nome definitivo mi appare a caratteri sgargianti nell’oscurità di quel momento di stallo imbarazzante: Neko!

«…Neko! Che ne dite di “Neko”?»

Rose fa la faccia sospettosa… «E che dovrebbe significare “Neko”?»

«Ma… Beh… Vedi, non ha un significato particolare… Suona bene, è essenziale ma elegante… Si insomma, un po’ come te!»

La paura che mi arrivi una capocciata sul naso sale alle stelle, fortunatamente siamo un po’ distanti, in mezzo c’è Liz e anche lei le ha mani sulla sfera.

Il tono con cui ho tentato di giustificare la scelta non suonava neppure a me dei più credibili. Rose distoglie lo sguardo e gira la testa stizzita. Le sue orecchie battono due colpi. Devo assolutamente ricordarmi che le orecchie degli elfi sono delle traditrici!

«S… Si dai, non è che proprio mi piaccia ma se non vi viene in mente nulla di meglio per me può andare!»

Cazzo se l’è bevuta! È proprio una Tsundere, non ci sono più dubbi!

Liz intanto con espressione seria annuisce come se avesse capito tutto. No mio bel peluche, non hai capito proprio nulla, la Neko Loli super Kawaii a cui pensavo sei proprio tu!

«Ottimo allora! Se siete tutte d’accordo pronunciate assieme “Neko” e procediamo con la costituzione di questo Party! »

All’unisono nella stanza echeggia un bel «Nnneeekkkooo»!

La nebbia nella sfera inizia una danza vorticosa per poi fermarsi improvvisamente. Per qualche istante si illumina di un chiarore azzurro. Sui nastri di luce che abbiamo al polso compare una specie di “W” rovesciata che spicca decisamente rispetto agli altri strani simboli.

«Finalmente ci siamo riusciti! Adesso è ufficiale: Rose sei in un Party! E oltretutto non si era mai visto un livello otto nella nostra Gilda. Il tuo primo Party è una cosa di cui puoi andare fiera!»

Plaoo persevera imperterrito a punzecchiare Rose praticamente su ogni cosa. Non capisco ancora il motivo di questo suo atteggiamento ma la stessa Rose, anche se certamente non di buon grado, continua ad incassare colpi senza scomporsi più di tanto. Quando si rapporta con lui cade il palco della cazzuta Elfa Oscura e sembra più la sorellina minore che viene tormentata dal fratellone. 

«Sí… Proprio… Un livello otto che non sa nemmeno erigere una barriera magica e rischia di farsi stuprare da tre briganti qualsiasi nel mezzo della foresta… Spiegami di cosa dovrei andare fiera. Questa è più un pericolo che altro!»

Ormai io sono abituata ad essere bullizzata da Rose e quindi le sue battute acide ormai non mi fanno quasi più effetto. Incasso e passo oltre.

«Scusatemi… Non so come funziona questa cosa dei livelli ma Rose sarebbe un sette ed io un otto???»

«Esattamente Elf, sei un livello sopra alla nostra Rose. Eh… Eh… Gli hai soffiato il primato nella Gilda… Almeno sulla carta. Se non fosse successo quel problema sul teletrasporto a quest’ora ci avresti già sterminati tutti. Probabilmente la città non esisterebbe più… Sarebbe solo un cumulo di macerie e con buona probabilità staresti già puntando alla capitale. Eri l’arma definitiva degli Stregoni dell’Ovest contro il nostro regno. Adesso vedrai che… Ahghgaghggh!»

Un fragore interrompe il discorso di Plaoo. Le tre enormi vetrate si infrangono contemporaneamente con un boato. La stanza si colora dei riflessi di una moltitudine di schegge di vetro.

Un sussulto, una scarica elettrica mi scorre lungo la schiena. È tutto nuovamente immobile, fermo. Il tempo è andato in pausa come nello scontro con Rose!

Mi guardo attorno, la scena è surreale ma i colori che emanano le schegge illuminate dal sole sembrano migliaia di diamanti sospesi in aria. È bellissimo, sono incantata. Nel mezzo delle finestre, con la punta verso l’interno della  stanza, scorgo tre sagome scure. Sembrano frecce ma sono più corte e tozze. Ho già visto quei cosi da qualche parte, sono indubbiamente tre dardi da balestra e ognuno di essi sta puntando contro di noi. Io, Rose e Liz ne siamo gli obiettivi! Appena il tempo di rendermi conto della situazione e lo scorrere del tempo si sblocca, tutto inizia lentamente a rianimarsi.

Plaoo sta cadendo all’indietro, Rose è già in guardia e sguaina la spada, Liz si sta proteggendo la faccia con un braccio. Non hanno il tempo di evitare l’impatto, forse Rose potrebbe anche cavarsela ma Liz è decisamente spacciata. Bene… Cioè male! Vista la situazione devo farmi coraggio.

Penso sia giunto il momento di approfittare del livello otto dell’Elfo Cremisi!

Il verde del pendaglio che mi ha dato Plaoo si è illuminato e sta brillando. A differenza della volta precedente sento di essere in uno stato di trance cosciente, non sto vivendo questo momento in terza persona, ho la padronanza totale delle mie azioni ma sono come guidata nei movimenti da un istinto inconscio.

Sono terrorizzata ma qualcosa mi spinge ad agire.

Vorrei non essere qui ma qualcosa me lo fa desiderare ardentemente.

Vorrei non pensarlo ma sto già pregustando una sorta di appagamento.

Chiudo lo spolverino in pelle ed alzo il cappuccio, mi tuffo con un balzo in quel mare stellato di schegge taglienti. Afferro il primo dardo, il secondo e poi anche il terzo. Sento i vetri graffiare le mani ed il collo.

Non capisco se sto provando dolore o piacere.

Atterro sul pavimento accovacciandomi per attutire l’impatto, un bel respiro e mi alzo. Il fragore ed il tonfo dei vetri che cadono a terra scandiscono il ritorno al normale scorrere del tempo. 

Plaoo cade a terra, Rose é pronta a ricevere il dardo ma io l’ho preceduta, Liz si guarda intorno stranita. Dal fondo della stanza, in prossimità della finestra più a sinistra, alzo un braccio, sorrido ed esibisco i trofei che ho in mano.

Rose resta un istante basita. Mi guarda incredula con la spada ben salda tra le mani.

«Maledizione! Sono già qui i sicar… Attenta! Dietro di te, sulle finestre!!!»

Tre ombre altissime si ergono dai davanzali. Sembrano spettri avvolti in una lunga tunica nera. Il volto è coperto da una maschera bianca inquietante, ricordano dei barbagianni ma al solo guardarli fanno salire a mille il senso d’angoscia.

«Elf, vattene subito da lì! Sei in grave pericolo!!!»

Rose non lo sa ma mi ha appena fornito l’assist per la battuta più epica della storia dei telefilm. Ho sempre desiderato avere l’opportunità di pronunciarla almeno una volta nella vita, e certamente ora non me la faccio scappare!

«Rose, lo hai detto tu poco fa… Io non sono in pericolo, io SONO il pericolo!»

Il tono, la postura, il momento perfetto. Magistrale interpretazione! Walter White sarebbe stato fiero di me!

 

Elf!

Elf!

Stato: In corso Tipo: Autore: Rilascio: 2022
Elfe, massacri, orecchie pelosine, sangue, tette. Due mondi ma un solo Universo, due corpi ma una sola anima. L'isekai definitivo non è nelle tue mani, sei tu!
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