Moon

Moon

Capitolo dieci

Moon

 

Alzo la testa dalle ginocchia, davanti a me c’è una donna giovane, è stupenda, ha i capelli color argento e le arrivano fino ai talloni. I suoi vestiti sono logori, le si vedono le tette quasi del tutto, ma non ha freddo?

Un odore forte, nauseante, mi arriva al naso, è lei?

«Parlerà italiano? Proviamo… ehm, ciao, mio nome Moon.» Parla lentamente e porta una mano al petto. «Tu, nome?» Mi indica, ma che fa? La guardo e scoppio a ridere. La donna arriccia le labbra e mi fissa.

«Scusami, non mi era mai successo.» Continuo a ridere.

«Bene, parliamo la stessa lingua allora. Sono sollevata.» I suoi occhi mi squadrano, mi sta studiando? «Quelli sono i vestiti di Saro, vero? Non li vedevo da un paio d’anni.» Indica gli abiti che indosso. Annuisco, sentire il suo nome mi porta le lacrime agli occhi.

«Non ha cambiato il guardaroba, è assurdo. Scommetto che non ha comprato più nulla in questi anni. Sai…» Si tocca i vari pezzi di stoffa che ha sul corpo. «…dovrei cambiarmi questi “vestiti”, guardali, sono da buttare. Però prima mi faccio una doccia, ti va di venire con me?»

Ho capito bene? Vuole che io e lei ci laviamo insieme? È una proposta del tutto nuova per me, cosa dovrei risponderle? Ho gli occhi fissi nel vuoto e cerco di non incrociare i suoi, mi sento come se fossi a scuola un attimo prima dell’interrogazione.

«Ehi.» La donna mi si avvicina, mette una mano sotto al mio mento e lo alza leggermente. «Facciamo così, io adesso mi vado a lavare e dopo mi racconti cosa è successo, ti va?» La sua faccia è così vicina alla mia, sento il suo respiro, è così morbido. Annuisco ancora. «Però devi dirmi una cosa, non posso più aspettare.» Cosa vuole sapere da me, perché la casa è distrutta? O perché Saro non è qui ma non credo di riuscire a risponderle, come-

«Il tuo nome, dimmi il tuo nome.» Mi sorride, i suoi denti brillano, sono scintillanti proprio come i suoi capelli, è bellissima. Le sorrido.

«Mi chiamo Sidora.»

 

Quanto tempo è passato? Quaranta minuti? Moon non esce ancora dal bagno e se provassi ad entrare? Ho paura che mi possa tirare con lei sotto la doccia, mi piacerebbe? Non lo so, non ho la testa per pensare a queste cose adesso, non dopo tutto quello che è successo.

Cammino lungo il corridoio senza meta, avanti e indietro, sembro una di quelle persone che sta aspettando i risultati di un esame o di un’analisi. Sono irrequieta. Mi blocco di scatto. Non è che è morta? Il suo corpo era pieno di graffi, chissà dove è stata.

La porta del bagno si spalanca e una nuvola di vapore mi investe in pieno.

«Non mi lavavo così da mesi.» I miei capelli assorbono il vapore e sento la testa diventare un porcospino. «Peccato che non sei voluta entrare con me, avresti potuto palpare queste due grosse gemelle.» Prende le mie mani e se le porta al seno, è enorme e morbidissimo, starei tutto il giorno a palparle, a stringerle a giocarci, ma che sto pensando?

«L-La prossima vo-volta m-magari.» Balbetto, in confronto a me è così adulta, scommetto che ho la faccia tutta rossa.

«Ma dai bambina, lo sai che noi possiamo scherzare così.» Strizza l’occhio sinistro. «E sono sicura che se ci fosse un bel manzo a occuparci di noi sarebbe ancora meglio, anche Saro sarebbe andato bene.» Moon lascia andare l’asciugamano che aveva in vita. «Fa freddo qui.» E le credo, è appena uscita dalla doccia bollente e sta nel corridoio di una casa mezza esplosa tutta nuda.

«Tieni.» Prendo gli abiti che avevo preparato per lei dal tavolino dietro di me.

«Ti amo Sidora, perché non ci sposiamo?» Come fa a essere così solare, sembra arrivare da un altro pianeta. Non le rispondo, la guardo indossare i vestiti. Si infila la tuta, non mette le mutande? Non le daranno fastidio? Le sue gambe scivolano dentro così facilmente, sono liscissime. Adesso prende la maglietta, è una doppia XL, credo le vada bene. Infila la testa ma non riesce a farla scendere sulle tette, ma quanto sono grandi?

«Mi sa che ho preso un po’ di grasso qui su, tu che dici?» Mi guarda mentre ride, prende la maglia dalla base e la rialza sulle montagne, ce l’ha fatta. Infine, un braccio alla volta, mette una felpa, ancora più grande della maglia, la zip si chiude con facilità e nasconde le sue due gemelle.

«Eccomi, pulita, profumata e vestita.» Mi prende le mani. «Adesso ci facciamo un bel the e parliamo, ti va? Anche se dubito che in casa di Saro ci sia qualcosa.» Lo conosce davvero, mi stinge la mano.

«Moon, ma tu chi sei?» Le domando mentre andiamo verso la cucina.

«Io? Io sono solo una bellissima donna, tu invece, chi sei, Sidora?» Mi rigira la domanda, essere adulti significa avere questa dimestichezza con le persone?

«Io sono… inutile.» Moon si ferma, si volta verso di me. Sento la guancia bruciare, vedo la sua mano alta sulla mia testa, mi ha dato uno schiaffo?

«Non dirlo mai più. Ognuno di noi è indispensabile a questo mondo, va bene? Anche se la nostra vita non sarà artefice di grossi cambiamenti, ok? Quindi non dire che sei inutile, non ti permettere mai più.» Ha smesso di sorridere, riesco a vedere i suoi occhi, hanno il colore chiaro dell’erba dei prati, li adoro. «E poi sono sicura che sei indispensabile per un sacco di maschietti.» Un piccolo ghigno nasce sulle sue labbra, che stronza, sorrido anche io.

Arriviamo in cucina, Moon apre i cassetti.

«Nada de Nada. Saro, in questi anni non sei cambiato affatto. Vediamo se nel posto segreto c’è qualcosa.» Moon prende una sedia e la porta davanti al lavandino, apre lo scaffale, si avvicina e abbassa qualcosa, sento un click, è forse il  rumore di una leva? «Gli piaceva un sacco il fai da te, era un maestro con le seghe, e non pensare male, intendo quelle del falegname.» Un piccolo scompartimento si apre. «Ed ecco dove tiene le poche cose con cui fa colazione, lo sai che lui è uno di quelli che può anche non mangiare durante il giorno ma deve fare a tutti i costi la colazione, assurdo.» Moon prende il pacco del the e chiude lo sportello. «Ritornando al discorso seghe, mi sa che anche con l’altro tipo non se la cava male.» Vorrei tanto essere come lei, parlare e scherzare facendo allusioni sessuali senza imbarazzarmi ma non ci riesco, forse non sono grande come penso?

«Pentolino, acqua, fuoco e ci siamo. Tu pensa a come raccontarmi la storia, sappi che sono molto esigente e voglio i dettagli.» Smetto di sorridere, io le dovrei raccontare tutto quello che è successo? Senza omettere i dettagli? Non credo di riuscirci. «Se placherai la mia curiosità, io placherò la tua e saprai chi è questa bellissima donna di nome Moon. Ci stai?»

«Va bene.»

Mi siedo, Moon fischia mentre guarda l’acqua bollire, i suoi capelli baciano il pavimento, sono ancora bagnati, vorrei tanto avere una spazzola per lisciarli fino a bruciare. Io adoro spazzolare i capelli degli altri, ma non i miei.

«Ed ecco una bella tazza di- a cosa stai pensando?» Cazzo si è accorta che la stavo fissando.

«Ni-Niente.» Giro la faccia, sono imbarazzata, ma perché continuo a esserlo?

«Guarda che ho ventisette anni io, non ne ho cinquantasette. Siamo come due sorelle.» Mi passa la tazza fumante. «È senza zucchero, bevi.» La felpa si ripiega e il suo polso si spoglia, anche lei ha il bacio della Luna, spalanco la bocca. «Lo hai visto finalmente.» Mi sorride prima di fare un sorso di the bollente. «Cazzo se riscalda.»

Bevo anche io, sento il sapore dei frutti di bosco esplodermi in bocca, non avevo mai bevuto un the così potente, forse è scaduto, per questo è così intenso, sì, mi sa di sì.

«Allora.» Moon mi guarda. «Vuoi che inizi io?» Cosa risponderle? Ho superato il primo step, ora non sono più sola ma non so chi sia questa donna. Come posso fidarmi di lei? Beh, farmi queste domande ora non ha molto senso…

«Mi chiamo Moon, ed ero la ex aiutante di Saro.» Cosa? Questo spiega perché conosceva questa casa così bene, ma che significa? «Ti chiederai ex in cosa, no? Amante? Schiava? Badante? Domestica? Beh, un po’ tutte queste, anche se non mi ha mai frustato se non su mia richiesta.» Beve un altro sorso di the. «Ma posso dire che ero la sua aiutante o se volgiamo la sua maestra.» Posa la tazza sul tavolo.

«La sua aiutante? Maestra?»

«Sì, lui è, diciamo, un esemplare speciale. Io lo dovevo aiutare a crescere e a scoprire il suo vero potenziale, almeno questo è stato il mio compito fino a quando-» Moon si interrompe. «Fino a quando non sono diventata un pericolo per lui.»

Mi sento come lei, è colpa mia se Saro è stato…

«Purtroppo, anche io sono una mannara speciale. E da quel che vedo anche tu, o mi sbaglio?» Resto in silenzio, io sarei speciale? L’anziana saggia me lo aveva già detto ma… «Però adesso devi parlare tu, altrimenti mi arrabbio.» Moon poggia il petto sul tavolo, il legno trema sotto al peso di quei due cocomeri. Sono sincera, guardarli mi rilassa, scuoto la testa, ha ragione, adesso tocca a me parlare.

«Io sono la figlia di Patrizia.» Mi interrompo subito, il nome di mamma continua a farmi male.

«Questo già mi fa capire molte cose, continua pure.» Prendo un bel respiro.

«Saro mi ha incontrato e mi ha salvato dall’assalto di uomini armati fino ai denti.» Cerco di trattenere le lacrime. Ci provo ogni volta.

«Quelli della Dark Side, assurdo che siano ancora in piedi dopo tutto questo tempo.» Moon sferra un pugno sul tavolo. «E io che credevo lo avessero lasciato in pace dopo la mia scomparsa.» Ho le lacrime sull’orlo degli occhi.

«Poi siamo, siamo venuti qui e ho incontrato l’anziana saggia.»

«Ah, la vecchia puttana, e dimmi è ancora diretta e priva di emozioni?» Una piccola risata fugge via dalla mia bocca e trascina via qualche lacrima.

«Sì, è ancora una vecchia puttana.» Moon mi sorride.

«E poi? Cosa è successo? Vuoi raccontarmelo?» Alzo gli occhi al cielo, devo farmi forza.

«Abbiamo passato la notte di Luna Nuova e…» comincio a singhiozzare, «… la mattina hanno sfondato il muro.» Moon si alza, va nella stanza da letto. Stringo i pugni e porto le braccia fra le gambe.

Sidora, tu non devi piangere.

«È stata un’esplosione, vero?» Moon ritorna da me, ha le dita bianche, avrà toccato le pareti.

«Sì, sono entrati degli uomini, hanno immobilizzato Saro e poi…» sento le lacrime scendere sulla mia faccia, «…gli hanno spezzato le g-.» Mi fermo, chiudo la bocca, serro gli occhi. Se continuo a parlare piangerò di nuovo, però… «Gli hanno fatto male, tanto male e poi lo-.» La lingua si rifiuta di pronunciare altro.

«E poi lo hanno portato via.» Moon chiude le sue braccia dietro la mia testa, il suo soffice petto mi accarezza la faccia. «Piccola bimba, cosa hai dovuto vedere in appena due giorni.» Comincio a piangere più forte che posso, rilascio le mani e le porto dietro la schiena di Moon, la stringo.

«È c-colpa m-mia. È-è solo c-colpa m-m-mia!» Urlo schiacciando la faccia su di lei.

«Shh, piccola mia, non è colpa tua, figuriamoci. Adesso sfogati, ci sono io qui.» Con la mano destra prendo a pugni il tavolo, voglio farmi male, se Saro è stato preso è perché ha dovuto prendermi con sé. Si è esposto per me. Sono stata io a portare quelle persone qui, se è stato torturato così brutalmente la colpa è solo mia.

La mano di continua a sferrarsi con tutta la forza sul tavolo, il legno mi graffia la pelle, poi, non lo sento più. Sgrano gli occhi, Moon ha messo la sua mano.

«Certo che anche tu sei fortissima.» I miei occhi sono pieni di lacrime, è tutto sfocato davanti a me. «Non farti del male, piangi, fai uscire queste lacrime dal tuo corpo. È l’unico modo per superare questo dolore.» Moon riporta il mio braccio sul suo fianco. «Non ti preoccupare, te l’ho detto, adesso ci sono io con te. E quei bastardi della Dark Side se la vedranno con me. Sono tornata.» Le mani di Moon mi stringono i capelli, quasi li tirano indietro. «Sì, ci penserò io da ora in avanti. L’unica cosa che ti chiedo è di ascoltarmi sempre.» Alzo la testa, strizzo gli occhi, scaccio via le lacrime, vedo la sua faccia, bianchissima, come la Luna.

«Sì, ti ascolterò senza esitare. Moon.»

La maledizione della Luna

La maledizione della Luna

Stato: In corso Tipo: Autore: Rilascio: 2022
Sidora è una ragazza di diciannove anni e la sua vita cambierà da un momento all’altro quando sul suo polso comparirà l’immagine della Luna calante. La sua ordinaria vita verrà spazzata via e si troverà a dover affrontare una corsa contro il tempo per scongiurare La Maledizione della Luna. Ma non solo, infatti, dovrà sopravvivere anche ai ripetuti attacchi di un’unità governativa speciale che avrà l’ordine di ucciderla. Riuscirà a capire perché la maledizione ha colpito proprio lei? Ma soprattutto, riuscirà a rimuovere questa sua assurda Maledizione?

Commento

Lascia un commento

error: Il contenuto è protetto!

Opzioni

non funziona con la modalità scura
Ripristina